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Pedagogista e Pedagogista Giuridico ( CTU e CTP)

domenica 7 settembre 2025

costituzione italiana

La struttura dello Stato italiano

L'Impero Romano fu fondato nel 27 a.C., quando Ottaviano ricevette il titolo di "Augusto" e divenne il primo imperatore. L'ultimo imperatore Teodosio I divise l'Impero romano nel 395 d.C. tra i suoi due figli:  
L'Impero Romano d'Occidente iniziò con Onorio con la divisione dell'Impero nel 395 d.C. e terminò nel 476 d.C. con la deposizione dell'ultimo imperatore, Romolo Augusto.
L'Impero romano d'Oriente, noto anche come Impero bizantino, ad Arcadio iniziò nel 395 d.C. e terminò con la caduta di Costantinopoli in mano agli Ottomani nel 1453 con Costantino XI Paleologo.
 Il Sacro Romano Impero invece è stato fondato nell'800 d.C. con Carlo Magno e poi è caduto nel 1806 con l'ultimo Imperatore Francesco II d'asburgo-Lorena ( francia) della casa d'asburgo d'Austria.
La fondazione del Sacro Romano Impero risale, in modo simbolico e tradizionale, al 25 dicembre dell'800 d.C. quando Papa Leone III incoronò a Roma il re dei Franchi, Carlo Magno, come "imperatore dei Romani".
​Questo evento, però, non deve essere confuso con l'Impero Romano vero e proprio, che era caduto in Occidente nel 476 d.C. L'Impero Romano d'Oriente, invece, con capitale Costantinopoli, continuò a esistere fino al 1453 d C..
​Il Sacro Romano Impero di Carlo Magno era una nuova entità politica e culturale, che cercava di richiamarsi all'antica grandezza di Roma, ma con una forte connotazione cristiana ("Sacro"). La sua estensione era molto diversa, e la sua sede di potere si spostava tra vari luoghi.
​In sostanza, ci sono due date chiave da ricordare per il Sacro Romano Impero:
​800 d.C.: L'incoronazione di Carlo Magno della dinastia dei Carolingi Franchi Orientali Germania, che segna l'inizio del suo ciclo storico.
​962 al 973 d.C.: L'incoronazione di Ottone I di Sassonia ( Germania)apparteneva alla dinastia ottoniana, chiamata anche dei Liudolfingi., che viene spesso considerata il vero e proprio inizio dell'Impero nella sua forma più stabile, con una chiara linea di successione tedesca.
​Quindi, Federico II di Svevia (vissuto nel 1100-1200) apparteneva alla casata tedesca degli Hohenstaufen era imperatore di questo Sacro Romano Impero, che esisteva parallelamente all'Impero Romano d'Oriente.


 La dinastia sabauda (il nome proviene dal latino o celtico che è una lingua indoeuropea oggi parlate in bretagna regione francese, significa abitante della Sabaudia cioè della Savoia, regione storico-geografica della Francia sud-orientale) dei Savoia inizio come contea in Francia nella valle dell'Arc, che si estende da Montmélian (vicino a Chambéry) fino al valico del Moncenisio, con il beneplacito di Corrado II di Franconia detto il Salico o detto il Vecchio, imperatore del Sacro Romano Impero che risiedeva  in Germania Centrale oggi zona della Baviera, (egli fu il primo imperatore della dinastia salica  egli è stato: re dei Franchi Orientali popolazione germanica dal 1024 al 1039, re d'Italia dal 1026 al 1039, imperatore del Sacro Romano Impero d'oriente dal 1027 fino al 1039 e re di Borgogna in francia dal 1032 al 1039),  UMBERTO I Biancamano Savoia nel 1003 ottenne la contea di Moriana in Francia e  fondò la dinastia di casa Savoia e ottenne, in Piemonte, la val di Susa nel 1046, dopo di lui altri conti dei Savoia governarono qui fino al 1416 ottenendo altre parti del Piemonte.  

Nel 1282, con la rivolta dei Vespri siciliani, i due regni si separarono.  I regni sono stati unificati nel 1442 sotto Alfonso V d'Aragona che conquistò Napoli e unificò i due regni. Nel 1816, con il Congresso di Vienna, furono nuovamente unificati nel Regno delle Due Sicilie sotto Ferdinando I. Infine, nel 1861, con l'annessione al Regno d'Italia, il Regno delle Due Sicilie cessò di esistere. 

 La storia di Napoli e della Sicilia in quel lungo periodo è molto complessa, piena di conquiste, cambi di potere e culture che si sono mescolate. 

​La storia di Napoli (dal 1 d.C. al 1266)

Dal 1 d.C. all'arrivo dei Longobardi (661)

Fino alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente nel 476, Napoli faceva parte del Sacro Romano Impero dal 27 a.C. al 395 d.C. e del Sacro Romano impero d'occidente dal 395 d.C. al 476 d.C.. Napoli era governata da magistrati romani, sotto l'autorità del governatore della provincia della Campania. Sebbene avesse una certa autonomia, era sotto il controllo di Roma. Nel 493 d.C., dopo aver conquistato l'Italia sconfiggendo Odoacre che divenne poi il primo re barbarico d'Italia, governando fino alla sua morte per mano di Teodorico il Grande nel 493., Teodorico il Grande stabilì il Regno Ostrogoto, con capitale a Ravenna. Napoli passò sotto il loro dominio come parte di questo regno. la città passò sotto il dominio dei Goti di Teodorico e fu poi riconquistata dai Bizantini con Giustiniano I durante le Guerre Gotiche nel 536 d.C. 

Il Ducato di Napoli (661-1139)

Napoli divenne un'importante roccaforte bizantina in Italia. A partire dal VII secolo, si trasformò in un ducato autonomo, pur mantenendo un legame con Costantinopoli. In questo periodo, la città fu spesso costretta a difendersi dai Longobardi che erano principalmente i duchi e principi del Ducato, poi Principato, di Benevento e, dopo la sua scissione, del Principato di Salerno. Dopo la caduta del regno longobardo nel 774, il Ducato di Benevento, guidato da Arechi II, si trasformò in principato. In seguito, una guerra civile lo divise, portando alla creazione del Principato di Salerno nel 849. Questi stati, noti come Langobardia Minor, mantennero l'indipendenza e la cultura longobarda per secoli dopo la caduta del regno del nord nel 774, fino all'arrivo dei Normanni che controllavano gran parte dell'Italia meridionale. La sua indipendenza, però, fu garantita dalla posizione strategica e dalle sue forti mura.

La conquista normanna e il Regno di Sicilia (1139-1266)

Napoli rimase un'entità autonoma fino all'arrivo dei Normanni. Nel 1139, Ruggero II d'Altavilla normanno conquistò la città di Napoli e la annesse al nascente Regno di Sicilia, da lui fondato. Dopo la dinastia normanna, il regno passò sotto il controllo degli Svevi (1194-1266), con l'imperatore Federico II di Svevia che la scelse come capitale.

​La storia della Sicilia (dal 1 d.C. al 1266)

Il dominio romano (fino al 476 d.C.)

All'inizio del I secolo d.C., la Sicilia era la "granaio di Roma", una provincia fondamentale per l'approvvigionamento dell'Impero Romano. Era un territorio ricco e produttivo, ma non aveva una grande autonomia politica.

I Goti e i Bizantini (476-827)

Dopo la caduta di Roma, l'isola passò brevemente sotto il controllo dei Goti. Tuttavia, nel 535, l'imperatore bizantino Giustiniano I la riconquistò, e l'isola divenne parte dell'Impero Bizantino. Per circa 300 anni, la Sicilia fu una provincia bizantina, spesso minacciata dai pirati e da incursioni arabe.

La dominazione araba (827-1061)

A partire dall'827, gli Arabi invasero la Sicilia. La conquista fu lenta e richiese oltre 100 anni. Sotto il loro dominio, l'isola conobbe un periodo di grande splendore culturale, agricolo ed economico. Palermo divenne una delle città più grandi e importanti del mondo islamico.

La conquista normanna e il Regno di Sicilia (1061-1266)

Nel 1061, i Normanni di Ruggero I d'Altavilla iniziarono la conquista dell'isola, che completò nel 1091. Suo figlio, Ruggero II, nel 1130 fu incoronato a Palermo come primo re di Sicilia. Sotto la sua dinastia, il regno normanno divenne uno degli stati più potenti d'Europa, noto per la sua tolleranza e la convivenza di diverse culture (normanna, greca e araba). Come per Napoli, anche in Sicilia la dinastia normanna fu seguita da quella sveva (1194-1266).

Dopo la conquista da parte di Carlo I d'Angiò nel 1266, il malcontento popolare crebbe a causa della pressione fiscale e dei soprusi francesi. Questo sfociò nella rivolta dei Vespri siciliani nel 1282, che cacciò gli Angioini dall'isola e diede inizio a una lunga guerra tra Angioini e Aragonesi.

e che copre un lungo periodo di storia siciliana, caratterizzato da un'alternanza di poteri e un ruolo cruciale dell'isola nel Mediterraneo. Analizziamo le varie fasi:

​La Dominazione Aragonese (1282-1516)

​Tutto inizia con la Guerra del Vespro del 1282. I siciliani, stanchi del dominio angioino, si ribellarono. La rivolta, scoppiata a Palermo, portò all'intervento di Pietro III d'Aragona, che aveva sposato Costanza di Hohenstaufen, erede del regno. La Sicilia si separò dal Regno di Napoli, e Pietro fu incoronato re.

​Questo periodo fu segnato da un'instabilità politica, con la corona siciliana spesso separata da quella aragonese. Solo nel 1409, con la morte di Martino I, il regno passò al padre, Martino il Vecchio, che era già re d'Aragona. La Sicilia divenne così un vicereame aragonese.

​La Sicilia Spagnola (1516-1713)

​Con la morte di Ferdinando II d'Aragona nel 1516, il Regno di Sicilia passò agli Asburgo di Spagna con l'ascesa al trono di Carlo V. L'isola divenne parte di un vasto impero e fu governata da un viceré.

​Questo periodo, durato circa due secoli, fu caratterizzato da:

​Centralizzazione del potere: L'isola era un tassello fondamentale nel sistema difensivo spagnolo contro l'Impero Ottomano nel Mediterraneo. Furono costruite nuove fortificazioni e la Sicilia fu coinvolta nelle guerre contro i Turchi.

​Crisi economica e sociale: Sebbene ci furono alcuni tentativi di sviluppo, la Sicilia fu colpita da un forte fiscalismo spagnolo e da un'economia basata sul feudalesimo. Le rivolte, come quella di Messina nel 1674, furono represse con durezza.

​La Breve Parentesi Sabauda e la Dominazione Austriaca (1713-1734)

​La Guerra di Successione Spagnola (1700-1714) ridisegnò la mappa politica europea. Con il Trattato di Utrecht del 1713, la Sicilia fu assegnata a Vittorio Amedeo II di Savoia come ricompensa per il suo appoggio. Per la prima volta, la Sicilia aveva un sovrano che non era il re di Spagna o di Napoli.

​Tuttavia, il dominio sabaudo fu breve. Già nel 1718, la Spagna cercò di riconquistare l'isola, ma venne sconfitta dalla Quadruplice Alleanza (Austria, Gran Bretagna, Francia e Paesi Bassi). Con il Trattato dell'Aia del 1720, la Sicilia passò all'Imperatore Carlo VI d'Asburgo, che in cambio cedette la Sardegna ai Savoia.

​Il dominio austriaco fu anch'esso di breve durata, ma portò un'amministrazione più razionale.

​Il Ritorno dei Borboni di Spagna (1734-1816)

​La Guerra di Successione Polacca (1733-1738) vide l'intervento della Spagna per recuperare i territori italiani persi. Le truppe spagnole, guidate da Carlo di Borbone, conquistarono Napoli e la Sicilia. Nel 1734, Carlo fu incoronato re a Palermo.

​Questo segnò la nascita di una dinastia locale, i Borbone di Napoli e Sicilia, e per la prima volta in secoli l'isola non era un vicereame, ma aveva un proprio re residente nel Mezzogiorno. Carlo III (divenuto re di Spagna nel 1759) e suo figlio Ferdinando IV (dal 1759) portarono avanti una politica di riforme ispirata all'illuminismo, sebbene con risultati altalenanti.

​Il 1816, come hai giustamente specificato, fu un anno cruciale: dopo il Congresso di Vienna del 1815, Ferdinando IV decise di unificare formalmente i regni di Napoli e di Sicilia nel Regno delle Due Sicilie, ponendo fine alla millenaria storia del Regno di Sicilia come entità separata. Questa decisione, presa senza consultare la nobiltà siciliana, fu molto impopolare e diede il via a una serie di moti autonomisti che caratterizzarono il XIX secolo.

visto che il regno di Napoli e di sicilia hanno avuto una lunga storia con i francesi d'Angio diciamo qualcosa di questa complessa e affascinante famiglia: 

Nell'861, il re dei Franchi occidentali, Carlo il Calvo istituì il marchesato di Neustria in Francia, dividendolo in due parti, che furono affidate a due marchesi di casate diverse: 

1. una, per combattere i Vichinghi popolo scandinavo La Scandinavia comprende: Danimarca, Norvegia e Svezia. A volte vengono inclusi anche Finlandia, Islanda e le Isole Fær Øer per via di legami storici, linguistici e culturali, ad  Adalardo il Siniscalco;

2. l'altro, per combattere i Bretoni (La Bretagna è una regione storica e amministrativa della Francia nord-occidentale)., fu affidato a Roberto il Forte, che creò la dinastia dei Robertingi l'antica famiglia ha avuto origine con il Robertingo Roberto il forte ossia Roberto IV di Worms conte dell'Angiò che non era il cognome bensi una contea dall'866 che era una delle antiche province francesi, grossomodo corrispondente all'attuale dipartimento del Maine e Loira fiumi della Francia,  era marchese di Neustria francia 861,conte di Tours francia nell'853 e conte di Auxerre francia nell'865.  e conte di Blois francia nell'834. ebbe due figli da Adelaide d'Alsazia, 

1. Oddone, conte di Parigi e re dei Franchi Occidentali francesi dall'888 all'898.

2. Roberto, conte di Parigi e re dei Franchi Occidentali francesi dal 922 al 923. aveva preso in moglie, nell'897  Beatrice di Vermandois, una discendente di Carlo Magno, figlia di Erberto I di Vermandois. Da Beatrice Roberto ebbe due figli: 

1.Emma ( † 2 novembre 934), sposa del duca di Borgogna Raul (Rodolfo), re dei Franchi occidentali francesi, dal 923 al 936 (Rodolfo, dopo la morte del suocero, Roberto I, fu eletto re di Francia).

2. Ugo il Grande, Marchese di Neustria demarcus, conte d'Orleans e conte di Parigi, dal 922 al 956 (alla morte del cognato Rodolfo, Ugo il Grande era il feudatario più potente di Francia, ma fu proposto per il trono il figlio di Carlo III il Semplice e di Edvige del Wessex, Luigi IV d'oltremare per aver trascorso la sua giovinezza in inghilterra chiamato anche Luigi IV di Francia, è stato re dei Franchi dal 936 al 954, difatti, nel 923, la madre,  l' aveva condotto con sé in Inghilterra. Luigi IV venne incoronato dall'arcivescovo di Reims in Francia, il 19 giugno 936, a Laon e Ugo il Grande cercò di imporre al re, che era suo nipote,  la sua tutela, quasi una reggenza. Il potere di Ugo il grande era tale che da quell'anno si fece chiamare duca dei Franchi occidentali ed il re Luigi lo citava come il suo secondo in tutti i suoi domini. Poi Ugo il Grande, sposò Edvige di Sassonia, figlia del defunto re di Germania Franchi Orientali, Enrico I l'Uccellatore e sorella del nuovo re di Germania Ottone I di Sassonia  detto anche il grande e futuro imperatore,  ed ebbe 6 figli maschi:

1. Ugo Capeto (ca. 940- 996), re di Francia, capostipite della dinastia dei Capetingi francesi Re dei Franchi francesi occidentali dal 987 al 996 .

  • 2. ​Oddone: Duca di Borgogna.
  • 3. ​Enrico Ottone: Duca di Borgogna.
  • ​4. Beatrice: Sposò Federico I, duca dell'Alta Lotaringia.
  • 5. ​Emma: Sposò il duca di Normandia Riccardo I.
  • 6. ​Erberto d'Auxerre: Figlio illegittimo, divenne vescovo di Auxerre.

 da Ugo Capeto si creo la dinastia reale dei Capetingi nel 987 Egli fu re di Francia dal 987 al 996. La dinastia si estinse nel 1848 con Luigi Filippo I duca d'Orleans. Questa casata reale ebbe rami cadetti: 

Rami cadetti 
Rami cadetti
 Borgogna
(1032 – 1363)
Vermandois
(1085 – 1185)
Dreux
(1152 – 1234)
Courtenay
(1150 – 1370)
Artois
(1237 – 1482)
Angiò
(1246 – 1360)
Borbone
(1283 – 1830)
Valois
(1328 – 1589)
Évreux
(1298 – 1404)

Gli Angio Angioini è l'appellativo fu dato a due distinte dinastie medievali diverse accomunate dall'aver avuto la titolarità sulla Contea, poi Ducato, di Angiò, una provincia occidentale della Francia.

Due dinastie diverse: 

1. Una era un ramo cadetto (secondi figli), dei capetingi di Francia che diedero l'avvio poi ai rami cadetti d'angio Il Fondatore fu il conte Carlo I d'Angiò Capetingi francesi nel 1246

2. ed una invece erano regnanti inglesi i Plantageneti che non appartenevano ai d'angio ma ottennero con un matrimonio tra Goffredo V d'Angiò ( che aveva solo il nome della contea) plantageneto  di Francia e Matilde d'Inghilterra, nel 1128,  il titolo di conti del d'angio.


- un appunto bisogna farlo: Il Regno di Sicilia e il Regno di Napoli sono stati unificati e divisi diverse volte nel corso della storia. La prima unificazione risale al 1130, con la nascita del Regno di Sicilia ( e regno di Napoli) sotto Ruggero II Altavilla normanni. 

Il Fondatore della casa d'angio quindi fu il conte Carlo I d'Angiò Capetingi francesi nel 1246

La contea di Angiò in Francia passò alla Corona di Francia con Filippo II Augusto  dei Capetingi nel 1205, dopo che questi la sottrasse ai Plantageneti Giovanni senza terra d'inghilterra quindi angio franco inglesi. Poi la contea d'angio di francia passo prima al figlio Luigi VIII dei Capetingi angio che regnò dal 1223 al 1226, poi  al figlio di Luigi VIII, fu Luigi IX il santo dei Capetingi angio noto come San Luigi, governò dal 1226 al 1270.


Nel 1246 il re Luigi IX il Santo dei Capetingi francesi  diede la contea d'angio   in feudo al fratello cadetto il primo Conte Carlo I Capetingi d'Angiò che ando a creare la linea senior dal 1282 al 1442, e che diede origine ad una seconda dinastia di conti:

  • 1246-1285Carlo I d'Angiò Capetingi (nato nel 1226Angiò di Sicilia; egli corse in soccorso del papa contro gli Hohenstaufen e li scacciò dall'Italia meridionale, che gli venne concessa in vassallaggio, ottenne così il regno di Sicilia (nel 1266), 
  • Nel 1266 a Roma Carlo I d'angio Capetingi fu incoronato re di Sicilia. Da quel momento le varie diramazioni della dinastia, grazie a diversi matrimoni, riuscirono ad estendere la loro influenza su buona parte dell'Europa: oltre ai regni di Napoli e, brevemente, quello di Sicilia, gli Angioini governarono la Provenza, la Lorena, la Polonia e l'Ungheria.
  • ma l'isola siciliana fu persa nel 1282 in seguito alla rivolta dei vespri siciliani, perciò Pietro III d'Aragona ebbe la Sicilia mentre Carlo I d'angio Capetingi rimase solo Re di Napoli dal 1266 al 1285. 

Le linee cadette d'angio furono

1285-1309: Carlo II d'Angiò Capetingi, detto "lo Zoppo" (nato nel 1254 e morto nel 1309) Angiò di Napoli , figlio del precedente. Ebbe 14 figli:

 Al figlio Roberto I d'angio Capetingi, il Saggio (1277 - 1343) consegnò il Regno di Napoli dal 1309 al 1343, che, dopo la prematura morte del figlio Carlo nel 1328, andò a Giovanna I d'angio Capetingi, figlia di quest'ultimo; morta Giovanna I nel 1382 senza eredi, il trono di Napoli passò al collaterale ramo di d'angio Durazzo.

CARLO II D'ANGIO CAPETINGI DETTO LO ZOPPO diede al figlio Giovanni d'angio Capetingi il titolo di duca di Durazzo ( albania)  nel 1309 al 1336 e il suo pronipote, Carlo di Durazzo, salì al trono di Napoli nel 1381- 1386 con il nome di Carlo III dopo la morte di Giovanna I Capetingi morta senza eredi. Il ramo si estinse dopo la morte dei figli di Carlo d'angio durazzo III: Ladislao di Durazzo dal 1386 -1414 e poi Giovanna II di Napoli (dal 1414 al 1435).

( Dai restanti figli di Carlo II d'Angiò discesero ben altri tre rami della dinastia:

Gli Angiò d'Ungheria: il figlio maschio primogenito Carlo Martello (nato nel 1271) divenne re di Ungheria dopo la morte del fratello della moglie, il re Ladislao IV d'Ungheria. Il ramo si estinse con Maria, sposa di Sigismondo di Lussemburgo nel 1385.

Gli Angiò di Taranto: il figlio Filippo (nato nel 1278) fu creato principe di Taranto; il ramo, dopo essere arrivato a governare l'Impero latino d'Oriente, si estinse con la morte senza eredi di Filippo II, principe di Taranto nel 1373. Luigi di Taranto divenne re consorte di Napoli sposando sua cugina, la Regina Giovanna I d'angio Capetingi ma non ebbero figli che succedessero loro.


Nel 1290, la contea di Angiò entrò a far parte della dote della figlia di Carlo II Capetingi, Margherita d'Angiò Capetingi(nata nel 1273 e morta nel 1299), che sposo   Carlo di Valois d'angio (nato nel 1270 e morto nel 1325),ed era il figlio terzogenito del re di Francia Filippo III di valois d'angio, che nel 1297 divenne perciò conte di Angiò e pari del regno. Il figlio di costoro, Filippo di Valois d'angio (nato nel 1293 e morto nel 1350), ereditò la contea alla morte del padre e nel 1328 divenne re di Francia con il nome di Filippo VI d'angio valois, ricongiungendo l'Angiò alla corona francese. Suo figlio, il re Giovanni II di Valois d'Angiò detto il Buono (nato nel 1319 e morto nel 1364) diede al proprio figlio cadetto Luigi di Valois d'angio il titolo di duca d'Angiò nel 1360, trasformando la contea in ducato e dando così vita ad una nuova dinastia angioina.


Seconda dinastia

Duchi d'Angiò furono:  propriamente detti Angioini dal 1360 al 1481:

1360-1384: Luigi I d'angio valois fu (nato nel 1339 morto nel 1384), nominato erede della regina Giovanna I d'angio Capetingi di Napoli, ma morì combattendo il re di Napoli Carlo III Angiò di Durazzo. Difatti In seguito a questa adozione i duchi di Angiò Valois e il ramo degli Angiò di Durazzo presero a contendersi il possesso del regno di Napoli, in aggiunta al conflitto comune contro gli Aragonesi in parti colare contro Federico IV d'Aragona,per il controllo della Regno di Sicilia.

1384-1417: Luigi II d'angio valois (nato nel 1377), fu re di Napoli tra il 1389 e il 1399.

Dopo il 1399 fino al 1414, il trono di Napoli fu conteso tra Ladislao d'Angiò-Durazzo e Luigi II d'Angiò valois. 

Dal 1414 al 1435 sali Giovanna II d'angio durazzo sul trono del regno di Napoli.

1417-1434: Luigi III valois (nato nel 1403), adottato due volte  nel 1419 e quindi nel 1423 dichiarato solennemente proprio erede della regina Giovanna II durazzo di Napoli, ma morì prima di diventare re perché quando lui morì la regina era ancora viva. Luigi III d'Angiò-Valois morì di malattia nel 1434, poco prima di affrontare suo zio materno Alfonso I d'Aragona in battaglia. Così alla morte  della regina Giovanna II di  durazzo e alla morte di Luigi III di valois d'angio prese il suo posto il fratello minore di quest'ultimo Renato I di Valois d'angio il Buono.

1434-1480: Renato I valois d'angio il Buono (nato nel 1409 e fratello del precedente Luigi III di valois), fu sia  duca di Lorena per il matrimonio con Isabella di Lorena sia re di Napoli tra il 1435 e il 1442, quando il regno di Napoli fu definitivamente preso dagli Aragonesi;

Dal 1442 al 1458, il Regno di Napoli fu governato da Alfonso V d'Aragona. Poi, dal 1458 al 1494, salì al trono Ferdinando I d'aragona di Napoli. Ferdinando I d'Aragona ottenne il trono di Napoli nel 1458 alla morte di suo padre, Alfonso V d'Aragona. Alfonso V d'aragona aveva conquistato il regno nel 1442, ponendo fine alla dinastia angioina. Ferdinando, pur essendo figlio illegittimo, era stato designato erede da Alfonso e, con il sostegno di parte della nobiltà napoletana, riuscì a farsi incoronare re.


1480-1481: ci fu anche il ducato di Carlo V d'Angiò ma l'ultimo e non c'entrava col regno di napoli (nato nel 1436 e morto nel 1472, figlio di Carlo IV d'Angiò conte del Maine, che era fratello di Luigi III e di Renato I). 

Renato I d'Angiò, conosciuto anche come "il Buono," era duca d'Angiò e fu re di Napoli dal 1435 al 1442, prima di essere sconfitto e cacciato da Alfonso V d'Aragona. 

Il ducato d'Angiò del regno di Napoli fu  corona di Spagna aragonese. nel 1482 questa cessione fu più tardi il pretesto in base al quale il re di Francia Carlo VIII di Valois d'angio scese in Italia nel 1494. Nel 1494, Carlo VIII, re di Francia, intraprese la sua spedizione in Italia per conquistare il Regno di Napoli, di cui rivendicava la successione in quanto erede della dinastia angioina francese. La sua discesa non incontrò inizialmente resistenza, grazie anche all'appoggio di alcuni stati italiani, come il ducato di Milano di Ludovico il Moro, che vedeva nella spedizione francese un modo per contrastare gli Aragonesi di Napoli.

​Tuttavia, dopo l'arrivo di Carlo VIII di Valois d'angio a Napoli, gli stati italiani (Venezia, Papato, Milano), preoccupati per l'eccessivo potere francese, formarono la Lega di Venezia (o Lega Santa) per opporsi all'esercito invasore. Questa coalizione, a cui si unirono anche la Spagna e il Sacro Romano Impero, costrinse Carlo VIII vallois d'angio francesi a ritirarsi. Lo scontro più noto di questa ritirata fu la battaglia di Fornovo nel 1495, che pur non avendo un chiaro vincitore, segnò la fine della spedizione e il rientro di Carlo VIII vallois d'angio in Francia.

Dopo il 1494, il Regno di Napoli divenne il principale campo di battaglia delle Guerre d'Italia tra Francia e Spagna. Re Carlo VIII vallois d'angio  di Francia invase il regno, dando inizio a una lunga contesa la Battaglia di Cerignola del 1503 che fu combattuta tra l'esercito del Regno di Francia, guidato da Luigi XII  Valois-Orléans ramo cadetto dei Capetingi e l'esercito del Regno di Spagna, guidato da Ferdinando II d'Aragona. La contesa riguardava il possesso del Regno di Napoli che si concluse nel 1503 con la vittoria della Spagna, che mantenne il dominio sull'Italia Gli Asburgo governarono il Regno di Napoli in due periodi distinti. La prima volta dal 1516 al 1734, meridionale per circa due secoli, governando tramite un viceré Gonzalo Fernández de Córdoba fino al 1713.

Carlo V  d'Asburgo Castiglia Aragona era austro spagnolo ed aveva il legame con il Regno di Napoli che derivava da sua madre, Giovanna di Castiglia, detta "la Pazza".

​Carlo V era figlio di:

​Filippo I d'Asburgo, detto "il Bello", arciduca d'Austria e duca di Borgogna.

​Giovanna di Castiglia, figlia dei Re Cattolici di Spagna, Ferdinando II d'Aragona e Isabella di Castiglia.

​È proprio attraverso il nonno materno, Ferdinando II d'Aragona, che Carlo V ereditò i regni spagnoli, tra cui la Corona d'Aragona, che a sua volta comprendeva il Regno di Napoli, il Regno di Sicilia e il Regno di Sardegna.

​Quindi, Carlo V era un Asburgo d'Austria  per parte di padre, ma le sue pretese sui regni spagnoli, e di conseguenza su Napoli, derivavano dalla sua parentela con la dinastia degli Aragona-Trastámara per parte di madre.

 La sua ascesa al trono nel 1516 segnò il passaggio del Regno di Napoli dal ramo aragonese spagnola a quello degli Asburgo spagnoli, inaugurando un lungo periodo di dominazione imperiale e poi spagnola. Gli Asburgo hanno regnato sul Regno di Napoli in due periodi distinti. 

La linea degli Asburgo di Spagna

Dopo Carlo V Asburgo di Spagna, il Regno di Napoli rimase sotto il controllo degli Asburgo di Spagna. La successione fu:

​Filippo II d'asburgo di Spagna(1554-1598)

​Filippo III d'asburgo di Spagna(1598-1621)

​Filippo IV  d'asburgo di Spagna (1621-1665)

​Carlo II d'asburgo di Spagna(1665-1700)

​Con la morte di Carlo II  d'asburgo di Spagna senza eredi, la dinastia spagnola degli Asburgo di spagna si estinse, portando alla Guerra di successione spagnola e, successivamente, al passaggio del Regno di Napoli agli Asburgo d'Austria nel 1713.

In seguito al trattato di Utrecht (1713), il Regno di Napoli passò a Carlo VI d'Asburgo d'austria. Il suo regno durò fino al 1734, quando Carlo di Borbone di Spagna cadetto dei d'angio lo conquistò. Nel 1735, con la Pace di Vienna, Carlo il Borbone di Spagna redi Napoli e re di sicilia (dal 1734 al 1759, a cui succedette il figlio Ferdinando IV di Borbone chiamato anche Ferdinando I Borbone di Spagna dal 1759 al 1825. Ferdinando IV di Borbone si proclamò Ferdinando I di Borbone nel 1816, dopo aver unificato i regni di Napoli e Sicilia nel nuovo Regno delle Due Sicilie. A causa dell'invasione napoleonica del 1806 fino al 1815, il re Ferdinando IV di Borbone fuggì in Sicilia. Nel 1816 Napoleone nominò suo fratello, Giuseppe I Bonaparte, nuovo re di Napoli, segnando il passaggio di potere.

Nel decennio in cui i Bonaparte hanno regnato sul Regno di Napoli, si sono succeduti due sovrani:

​Giuseppe Bonaparte (1806-1808) italiana ( trasfeerita in corsica) : fratello maggiore di Napoleone, fu il primo a essere insediato sul trono di Napoli dopo l'invasione francese. Il suo regno, sebbene breve, fu caratterizzato da importanti riforme amministrative e sociali che gettarono le basi per una modernizzazione del regno.

​Gioacchino Murat (1808-1815): cognato di Napoleone (aveva sposato sua sorella Carolina Bonaparte), subentrò a Giuseppe quando quest'ultimo fu chiamato a regnare in Spagna. Il regno di Murat è noto per aver portato avanti le riforme iniziate da Giuseppe, introducendo il Codice napoleonico, abolendo la feudalità e promuovendo lavori pubblici. Il suo governo terminò con la sconfitta di Napoleone e la successiva restaurazione borbonica.

L'annessione del Regno di Napoli al Regno delle Due Sicilie fu un evento importante nel 1816. Dopo il Congresso di Vienna del 1815, i due regni di Napoli e di Sicilia che erano stati separati per secoli, furono uniti sotto un'unica corona quella di Ferdinando I di Borbone spagnolo dal 1816 al 1825. Questo creò un grande regno nel sud Italia, ma portò anche a tensioni e disordini, specialmente in Sicilia, che aveva una lunga storia di autonomia. il Regno di Napoli, noto come Regno delle Due Sicilie dopo il 1816, conobbe un periodo di stabilità sotto la monarchia borbonica, in particolare con Ferdinando II di Borbone di Spagna, che ha governato dall'8 novembre 1830 al 22 maggio 1859, ma anche di crescente instabilità politica e sociale. Nonostante lo sviluppo industriale, come la prima ferrovia d'Italia, le tensioni interne e l'arretratezza politica e sociale portarono a moti liberali e separatisti.

​La fine del regno arrivò nel 1860 con la Spedizione dei Mille guidata da Giuseppe Garibaldi, che conquistò la Sicilia e il Sud Italia. Con la resa di Francesco II, ultimo re borbonico, il 17 febbraio 1861 il regno cessò di esistere. Successivamente, attraverso un plebiscito, fu annesso al neonato Regno d'Italia, proclamato il 17 marzo 1861 di Cui il re fu Vittorio Emanuele II sabaudo di Savoia.


 e la seconda dal 1734 al 1861. 


Il Regno di Napoli è stato uno stato che ha governato la parte meridionale della penisola italiana dal 1282 al 1816. Spesso politicamente unito alla Sicilia, si è formato in seguito alla Guerra del Vespro siciliano 1282. La guerra tra gli Angiò di Francia Carlo I d'angio Capetingi con suo figlio Carlo II d'Angio Capetingi  a cui la Sicilia si ribello portando Pietro III d'Aragona di Spagna ad impadronirsi della Sicilia noto come Guerra dei Vespri siciliani del 1282 si concluse nel 1302 con la Pace di Caltabellotta in Sicilia, che divise il Regno di Sicilia in due: il regno di Sicilia nel 1302 agli Aragonesi di Spagna con Federico III d'Aragona di Spagna re di Sicilia, e 1302 il Regno di Napoli agli Angioini  francesi ossia al re Carlo II d'angio Capetingio. Luigi I dei Angiò capetingio  nel 1360 divenne  duca d'angio figlio del re di Francia Giovanni II il Buono. Il ramo Angiò-Durazzo ha avuto inizio nel 1382 con re Carlo III d'angio durazzo di Napoli ed è terminato nel 1435 con la morte di Giovanna II d'Angiò-Durazzo che regno anche  su Ungheria e Croazia. Ma non si estinse e a cui Giovanna II, non avendo eredi diretti,  Il ramo Valois-Angiò di napoli, invece nel 1435 con il re Renato d'Angiò valuas e si è concluso 1442 con Alfonso V d'Aragona fino al 1458 si separano di nuovo il regno di Napoli e di Sicilia il regno di Napoli ando a suo figlio illegittimo Ferdinando I d'aragona fino al 1481 quando il regno di Napoli torno a Carlo V d'Angiò Valois. Questo ramo cadetto ereditò il Regno di Napoli e il Regno di Sicilia (solo nominalmente), e fu protagonista di lunghe guerre per il loro controllo. ​Carlo V, che era l'ultimo membro maschio del ramo principale della casata, morì senza eredi. Il Ducato d'Angiò e le altre sue proprietà vennero ereditate dalla Corona di Francia, retta all'epoca dal re Luigi XI, ponendo fine a questo importante ramo della dinastia Valois. Luigi XI di Francia apparteneva alla dinastia dei Valois, un ramo della più grande dinastia dei Capetingi. ​La dinastia dei Valois regnò sulla Francia dal 1328 al 1589, quando fu sostituita dalla dinastia dei Borbone.​ 

L'ultimo re della dinastia capetingia, in senso stretto, fu Carlo IV, morto nel 1328. Tuttavia, la sua dinastia continuò attraverso rami cadetti, ovvero famiglie discendenti da rami minori della Casa di Capeto.

​Nel 1589, la dinastia regnante in Francia era quella dei Valois, Filippo VI di Valois cugino capetingio 1328 1350 un ramo cadetto dei Capetingi. L'ultimo re di questa dinastia fu Enrico III, che morì assassinato il 2 agosto dal 1574- 1589. ​Dopo la sua morte, il trono passò a un altro ramo cadetto dei Capetingi, la Casa di Borbone, con l'ascesa di Enrico di Navarra, che divenne re con il nome di Enrico IV 1589/1610.

 I Borbone erano un ramo cadetto dei Capetingi, una dinastia reale francese. Quando l'ultimo re Capetingio morì senza eredi diretti, il trono passò al parente maschio più prossimo, che era un Borbone. Questo avvenne nel 1589, con l'ascesa al trono di Enrico IV, il primo re Borbone di Francia.​ Il primo invece a salire sul trono di Spagna come membro della dinastia dei Borbone fu Filippo V nel 1700. La sua ascesa scatenò la Guerra di successione spagnola.

In parole semplici, un ramo cadetto è la discendenza creata da un figlio maschio non primogenito. Nelle famiglie nobili, per tradizione, il titolo, il potere e la maggior parte dell'eredità venivano trasmessi al primogenito (il primo figlio maschio), secondo il principio del maggiorasco. I figli minori, chiamati "cadetti", non ereditavano il titolo principale, ma potevano ricevere altri possedimenti o incarichi minori.​Se un cadetto si sposava e fondava una sua famiglia, la sua linea di discendenza veniva considerata un "ramo cadetto" della famiglia principale. Anche se non aveva il titolo più importante, questo ramo manteneva comunque un legame di sangue e, in alcuni casi, una posizione di prestigio.

 il regno di Sicilia 1282 agli Aragonesi di Spagna con Federico III d'Aragona di Spagna re di Sicilia, e 1282 il Regno di Napoli agli Angioini francesi ossia a Carlo II valois d'Angiò.

. I Capetingi d'Angiò hanno regnato a Napoli dal 1266 al 1382. Poi ci sono stati i Durazzo, un altro ramo della stessa famiglia, fino al 1435. I Valois-Angiò sono arrivati dopo, e hanno regnato per un periodo più breve, dal 1435 al 1442.

Allora, nel regno di Napoli:

​A Napoli, dal 1266 al 1282, regnò Carlo I d'Angiò Capetingi fondatore del ramo angioino fondatore del ramo cadetto del capetingi francesi d'Angiò in Italia

dal 1282 al 1442 ci sono stati gli Angioini francesi, 

 dal 1442 al 1504 gli Aragonesi spagnoli, 

dal 1504 al 1707 gli Asburgo di Spagna, 

dal 1707 al 1734 gli Asburgo d'Austria,

 dal 1734 al 1806 i Borbone di Spagna, 

dal 1806 al 1815 i francesi della dinastia napoleonica con Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat,

dal 1815 al 1861 i Borbone di Spagna. 

Nel regno di Sicilia:

La dominazione aragonese spagnola in Sicilia terminò con la morte di Ferdinando II d'Aragona di Spagna sposato con Isabella di Castiglia di spagna il 23 gennaio 1516, quando l'isola Siciliana passò sotto il diretto controllo della Spagna ossia di suo nipote Carlo V d'Asburgo che era figlio di Filippo il Bello Asburgo d'Austria, e di Giovanna la pazza di Castiglia spagnola. Quindi, era sia austriaco che spagnolo, avendo ereditato i domini asburgici da suo padre e la corona spagnola da sua madre. che unì le corone di Castiglia e Aragona, dando inizio al ramo degli Asburgo di Spagna.

​Ecco una ricostruzione precisa degli eventi:

Sul Regno di Sicilia:

1266-1282 Angioini francesi

1282 1516  aragonesi spagnoli

 1516-1713 Asburgo di Spagna

​Fine degli Asburgo di Spagna (1700): Il ramo spagnolo degli Asburgo si estinse con la morte senza eredi di Carlo II nel 1700. Questo evento scatenò una crisi di successione a livello europeo, nota come la Guerra di Successione Spagnola (1701-1714).

​Il Periodo Sabaudo dei Savoia italiani (1713-1720): Al termine della guerra, con il Trattato di Utrecht del 1713, il Regno di Sicilia fu assegnato a Vittorio Amedeo II di Savoia. Pertanto, subito dopo gli Asburgo spagnoli, fu un sovrano di Casa Savoia italiano a regnare sull'isola Siciliana.

​Il Periodo Asburgico-Austriaco (1720-1734): Il dominio sabaudo fu però di breve durata. La Spagna cercò di riconquistare i suoi territori italiani e, dopo una serie di conflitti, con il Trattato dell'Aia del 1720, si decise uno scambio: Vittorio Amedeo II cedette la Sicilia all'Austria (agli Asburgo d'Austria, un altro ramo della famiglia) in cambio della Sardegna. Iniziò così un breve periodo di governo austriaco in Sicilia.

​L'Arrivo dei Borbone (1734): Infine, nel contesto della Guerra di Successione Polacca, Carlo di Borbone, figlio del re di Spagna Filippo V, conquistò il Regno di Napoli e il Regno di Sicilia nel 1734, sottraendoli agli austriaci. Fu incoronato re di Sicilia a Palermo nel 1735, dando così inizio al lungo dominio dei Borbone sull'isola, che durerà fino all'Unità d'Italia nel 1861.

​In sintesi, la cronologia della successione agli Asburgo di Spagna in Sicilia è la seguente:

​Asburgo di Spagna (fino al 1700)

​Savoia (1713-1720)

​Asburgo d'Austria (1720-1734)

​Borbone (1734-1861)

 Nel 1416 con  Amedeo VIII di Savoia, la Sardegna fu elevata a Ducato ottennendo il titolo di duca dall'imperatore Sigismondo di Lussemburgo essa comprendeva i territori della Savoia, del Piemonte, il Chiablese, il Genevese, il Bugey, una parte del Vaud e altre terre nel Delfinato, in Bresse e nel Vercellese, altri duca Savoia dopo di lui si susseguirono fino al 1675 quando​ il Duca di Savoia era Carlo Emanuele II, ma morì il 12 giugno di quell'anno. Gli succedette il figlio Vittorio Amedeo II, che essendo minorenne, rimase sotto la reggenza della madre Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours. In questo periodo, il duca di Savoia Vittorio Amedeo II affrontò la reggenza della madre, si alleò con l'Austria nella guerra di successione spagnola che scoppiò a seguito della morte senza eredi di Carlo II d'Asburgo di Spagna. Il conflitto vide contrapposte due coalizioni: 
da un lato la Francia e la Spagna con il candidato Filippo V di Borbone Francese nipote di Luigi XIV di Francia e divenne il primo re Borbone di Spagna nel 1700 e nel 1724 e dall'altro la Grande Alleanza ((Impero asburgico, Inghilterra, Province Unite (Paesi Bassi), Prussia, Portogallo e il Ducato di Savoia)) che sosteneva la candidatura di Carlo VI d'Asburgo austriaco. 
La guerra si concluse con i Trattati di Utrecht (1713) e Rastatt (1714) che confermarono Filippo V dei Borbone Francese sul trono spagnolo, a patto che le corone di Spagna e Francia non venissero mai unite, e ridisegnarono la mappa europea, con l'Austria che ottenne i possedimenti spagnoli in Italia e nei Paesi Bassi e l'Inghilterra che ottenne Gibilterra. Dopo la Guerra di Successione Spagnola (tra il 1701/1714), con il Trattato di Utrecht 1713 (Paesi Bassi) la Sicilia fu assegnata a Vittorio Amedeo II di Savoia, che ne divenne re. Nel frattempo, la Spagna perse gli altri suoi domini italiani, che passarono all'Austria.​ Nel 1718 la Spagna con Filippo V di Borbone di Spagna non rassegnata alla perdita dei suoi territori, invase la Sicilia nel tentativo di riconquistarla ma non ci riusci. Questo scatenò la Guerra della Quadruplice Alleanza dalla fine del 1717 fino all'inizio del 1720 contro la Spagna, composta da Gran Bretagna, Francia, Paesi Bassi e Austria.
Successivamente, con il Trattato di Londra nel 1718, Vittorio Amedeo II di Savoia, stipulo un patto tra la Quadruplice Alleanza (Gran Bretagna, Francia, Austria, Province Unite che erano la Repubblica delle Sette Province Unite, un'entità statale che oggi corrisponde all'incirca ai Paesi Bassi.) Contro la Spagna, Vittorio Amedeo II di Savoia cedette la Sicilia all'Austria precisamente a Carlo VI d'Asburgo, in cambio della Sardegna, diventando così Re del regno Sardegna  questo accordo entrò in vigore nel 1720 con il Trattato dell'Aia oggi Den Haag (Paesi Bassi) ponendo fine alla guerra della quadruplice alleanza.
​La Spagna (Filippo V di Borbone) restituì i territori conquistati e si impegnò a non violare più i termini del trattato.
Dopo il 1734 dopo la guerra di successione polacca, la Sicilia passò nuovamente  a Carlo III di Borbone di Spagna, che fu incoronato re di Sicilia e di Napoli, unendo le due corone. Dal 1734 al 1861 questo regno di Napoli e di Sicilia furono chiamati Regno delle Due Sicilie governato dai Borbone di Spagna.

In Italia, il Congresso di Vienna 1815 ridisegnò i confini europei ed italiani. Furono creati:
- il Regno Lombardo-Veneto con Francesco I d'Asburgo-Lorena, 
sotto il controllo dell'Impero austriaco, 
- il Regno di Napoli ed il regno di Sicilia ( ossia regno delle due sicilie) Ferdinando I di Borbone di Spagna, che unì i regni di Napoli e Sicilia senza fonderli (li fonderà nel 1816) .
- Il Regno di Sardegna Vittorio Emanuele I di Savoia acquisì la Liguria, 
- lo Stato Pontificio fu governato da Papa Pio VII, che fu restaurato al suo potere. Gli succedettero altri papi, tra cui Leone XII, Pio VIII, Gregorio XVI e, infine, Pio IX nel 1878, che fu l'ultimo sovrano dello Stato Pontificio restaurato. 
- I ducati di Parma e piacenza a Maria Luisa d'Austria Asburgo -Lorena Austro francese per il suo matrimonio con Napoleone I Bonaparte di Francia,
- il Granducato di Toscana era governato da Ferdinando III di Asburgo-Lorena italo austriaco -francese, 
- il Ducato di Modena e Reggio era sotto il controllo di Francesco IV d'Asburgo-Este aveva origini austro-estensi (italiani), essendo nato a Milano da padre asburgico (Ferdinando d'Asburgo-Lorena, arciduca d'Austria) e madre estense (Maria Beatrice Ricciarda d'Este discendente da Padova a Ferrara).
 *La Lorena è una regione storica della Francia nord-orientale, 
*Gli estensi sono italiani

Nel 1816, i due regni di Sicilia e di Napoli furono fusi  nel Regno delle Due Sicilie uno stato dell'Italia meridionale esistito dal 1816 al 1861 con il re Ferdinando I di Borbone di Spagna.  La sua capitale era Napoli, che all'epoca era una delle città più grandi e popolose d'Europa.

Altri re dei Savoia si susseguirono nel regno di Sardegna fino al 4 marzo 1848 quando il re Carlo Alberto di Savoia  concesse lo statuto Albertino ai sudditi del Regno di Sardegna, da questo momento divenne una monarchia costituzionale stabilendo i diritti dei cittadini e limitando i poteri del re. Il primo ministero costituzionale fu presieduto dal conte Cesare Balbo premier, La legislatura bicamerale invece erano presiedute  dal Presidente del Senato Gaspare Coller, mentre il Presidente della Camera fu Vincenzo Gioberti. 
La ​Prima Guerra d'Indipendenza ci fu nel 1848-1849 quando il Regno di Sardegna, sotto la guida del Primo Ministro Camillo Benso Conte di Cavour con l'appoggio di altri Stati italiani e di volontari : il Granducato di Toscana, lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie, che inviarono contingenti di truppe a supporto. Inoltre, contribuirono con volontari il Ducato di Modena e il Ducato di Parma, insieme al Governo provvisorio di Milano e alla Repubblica di San Marco contro l'Impero austriaco. 
Dopo l'insurrezione di Milano e Venezia, il re di Sardegna Carlo Alberto di Savoia dichiarò guerra all'Austria, dando inizio al conflitto. Nonostante le iniziali vittorie, l'esercito sabaudo dei Savoia fu sconfitto a Custoza e Novara, portando all'abdicazione di Carlo Alberto di Savoia e alla firma dell'armistizio di Salasco in Piemonte che fu firmato il 9 agosto 1848, a Vigevano in Lombardia, tra il generale piemontese Carlo Canera di Salasco e l'austriaco Josef Radetzky. Questo evento pose fine alla prima fase della Prima Guerra d'Indipendenza e stabilì il ritiro delle truppe sabaude del Savoia dai territori veneti e lombardi, riportando i confini alla situazione precedente la guerra.
 La Seconda Guerra  d'Indipendenza nel 1859 fu combattuta dal Regno di Sardegna concesse da Vittorio Emanuele II di Savoia e dalla Francia con Napoleone III Bonaparte di Francia contro  l'Austria  dall'imperatore Francesco Giuseppe I d'Austria Asburgo-Lorena, in seguito agli accordi di Plombières.
 La Sardegna  sempre guidata dal primo ministro Camillo Benso conte di Cavour fu decisiva per l'annessione della Lombardia, seguita da plebisciti che unirono al Regno di Sardegna anche Emilia-Romagna e Toscana. L'annessione della Lombardia fu stabilita con l'Armistizio di Villafranca e confermata dal Trattato di Zurigo. L'Emilia Romagna e la Toscana furono ammesse al Regno di Sardegna a seguito di plebisciti popolari nel 1860, che non erano previsti dall'armistizio.
Nel ​1860 ci fu la Spedizione dei Mille, dunque, Giuseppe Garibaldi guidò un gruppo di volontari, le "camicie rosse", che salparono da Quarto (Genova) per la Sicilia. Sbarcati a Marsala in Sicilia, conquistarono rapidamente il Regno delle Due Sicilie, con il sostegno della popolazione locale.
​Nel 1860 l'esercito piemontese, guidato da Vittorio Emanuele II di Savoia, marciò verso il sud per intercettare Garibaldi ed evitare che quest'ultimo proseguisse verso Roma, che era protetta dai francesi quindi da Napoleone III Buonaparte Francese. L'incontro  a Teano in provincia di Caserta in Campania tra Vittorio Emanuele II di Savoia e Garibaldi fu decisivo difatti per l'ammirazione che provava verso il re, Garibaldi cedette i territori conquistati dai Mille la Spedizione dei Mille (camice rosse) guidati dallo stesso Garibaldi ossia il Regno delle Due Sicilie, che comprendeva l'Italia meridionale e la Sicilia al sovrano sabaudo dei Savoia ossia a Vittorio Emanuele II di Savoia.
​L'unificazione italiana avvenne nel 1861, nota come Risorgimento, essa fu il risultato di una combinazione di fattori politici, militari e sociali.
 Il 17 marzo 1861 il primo Parlamento nazionale, eletto a Torino, proclamò Vittorio Emanuele II Re d'Italia. Sebbene l'unificazione fosse stata raggiunta, all'appello mancavano ancora alcune regioni: che sarebbero stati annessi successivamente:   Il Veneto fu annesso nel 1866, dopo la terza guerra d'indipendenza. Essa Fu condotta dal governo del Regno d'Italia, del re Vittorio Emanuele II di Savoia guidato dal Presidente del Consiglio Alfonso La Marmora, e vide la partecipazione di Giuseppe Garibaldi e dei suoi volontari..tra cui ed Enrico Cialdini, che guidarono le forze italiane durante la terza guerra d'indipendenza.alleato con la Prussia contro l'Impero austriaco.
​Nonostante le sconfitte subite dall'Italia a Custoza (terrestre) e Lissa (navale), la decisiva vittoria prussiana a Sadowa costrinse l'Austria a cedere. Con la Pace di Vienna del 1866, l'Austria cedette il Veneto e parte del Friuli alla Francia, che a sua volta li passò all'Italia. La guerra si concluse con l'annessione di questi territori al Regno d'Italia, sancendo un importante passo verso l'unità nazionale.
Il Lazio con Roma fu annesso il 20 settembre 1870 avvenne in seguito alla breccia di Porta Pia, fu l'atto con cui, il 20 settembre 1870, l'esercito del Regno d'Italia guidato da Vittorio Emanuele II entrò a Roma attraverso una breccia nelle Mura Aureliane, ponendo fine allo Stato Pontificio e completando l'Unità d'Italia. Questo evento segnò l'annessione di Roma al Regno e il suo successivo status di capitale il 3 febbraio 1871.
 Il Trentino e il Friuli Venezia Giulia (eccetto alcune aree) furono annessi dopo la prima guerra mondiale, 1919 Durante la Prima Guerra Mondiale, il Trentino e il Friuli Venezia Giulia divennero teatro del fronte italiano. Gli abitanti, che all'epoca facevano parte dell'Impero austro-ungarico, si trovarono a combattere su fronti opposti, con molti trentini arruolati nell'esercito austro-ungarico e altri che si arruolarono come volontari nell'esercito italiano. Queste regioni subirono pesanti bombardamenti, esodi di massa della popolazione e un'occupazione militare che portò a condizioni di vita durissime. La disfatta di Caporetto nel 1917, in Friuli, portò a una profonda ritirata delle truppe italiane, mentre la successiva battaglia del Piave segnò la svolta finale del conflitto sul fronte italiano. Nel 1919, con il Trattato di Saint-Germain-en-Laye come riconoscimento dei suoi sacrifici bellici e in base al Patto di Londra del 1915. Questo trattato sancì lo smembramento dell'Impero austro-ungarico.
 Successivamente al 17 marzo 1861 il re Vittorio Emanuele II di Savoia dopo che il Parlamento Subalpino, a seguito dell'unificazione della penisola, ne approvò la nomina. Pur diventando il primo re d'Italia, mantenne la numerazione di "secondo" in segno di continuità con la dinastia sabauda, trasformò il regno d'Italia in uno stato liberale ossia una forma di governo che tutela le libertà fondamentali dei cittadini, come la libertà di parola, di stampa e di culto. Si basa sulla separazione dei poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario) ​Montesquieu separò i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario nella sua opera "Lo spirito delle leggi" del 1748. La sua teoria fu influenzata dalle idee di John Locke. e sull'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge  fino al 1925 egli concesse lo statuto Albertino nel 1861 a tutto il regno d'italia divenendo una monarchia costituzionale. Vi furono diversi ministri, poiché fu un anno di transizione con la formazione del Regno e la successione di governi. I principali ministri includono Camillo Benso conte di Cavour (Presidente del Consiglio fino a marzo), Bettino Ricasoli (successore di Cavour come Presidente del Consiglio da giugno) e Marco Minghetti, che ricoprì il ruolo di Ministro dell'Interno nel Governo Ricasoli I, il Presidente del Senato fu Ruggero Settimo, il presidente della Camera dei deputati in Italia fu Urbano Rattazzi.
 Al governo quando c'era Luigi Facta che iniziò il 26 febbraio 1922 e terminò il 31 ottobre 1922,  ci fu
 la Marcia su Roma dei fascisti il 28 ottobre 1922, Vittorio Emanuele III di Savoia  non firmò lo stato d'assedio proposto dal Governo Luigi Facta di usare l'esercito per fermare la marcia su Roma dei fascisti, cosi sali al potere Benito Mussolini il 31 ottobre 1922, che divenne Presidente del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia, e successivamente, nel 1925 consolidò il suo ruolo di dittatore, conosciuto come il Duce.
  Nonostante la natura totalitaria del regime fascista, la presenza del Re Vittorio Emanuele III e l'influenza della Chiesa e del Papa Pio XI limitavano, almeno inizialmente, l'assolutezza del potere di Mussolini.    
A partire dal discorso del 3 gennaio 1925, Mussolini trasformò lo Stato liberale in una dittatura totalitaria, un regime autoritario che governò il Paese per il ventennio fascista. La dittatura fascista fu consolidata con le Leggi fascistissime nel 1925 e 1926.
 Durante la tragedia della seconda guerra mondiale l'Italia tra il 1939 ed il 1945  era una monarchia costituzionale.
Il regime fascista cadde il 25 luglio 1943, in seguito alla decisione della Commissione Interministeriale per la Guerra, il Re Vittorio Emanuele III destituì Mussolini e lo fece arrestare.  

A Mussolini  subentrò il Governo del maresciallo Pietro Badoglio, che guidò il governo dal 25 luglio 1943 all'8 giugno 1944.
  L'armistizio della seconda guerra mondiale fu firmato dal generale italiano Castellano  e dal generale americano Bedell Smith il 3 settembre 1943 a Cassibile in Sicilia, ma fu annunciato al pubblico italiano la sera dell'8 settembre 1943 dal generale Eisenhower, attraverso Radio Algeri, e successivamente dal Proclama Badoglio questo rappresentò la fine dell'ostilita un momento di rottura e una svolta cruciale, segnando la fine del conflitto tra l'Italia e le forze Alleate inoltre rappresentò  l'avvio della transizione costituzionale, questo accordo segnò la resa incondizionata dell'Italia agli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale.
 Dopo l'armistizio la guerra non fini, difatti, continuo con la guerra nazi fascista con Hitler e Mussolini e la fuga del  Re Vittorio Emanuele III che scappò da Roma la notte tra l'8 e il 9 settembre 1943, subito dopo l'annuncio dell'armistizio con gli Alleati, per raggiungere Brindisi che divenne  capitale d'Italia da settembre 1943 a febbraio 1944,
con il suo governo. Questa fuga, definita "indecorosa" da alcuni storici, lasciò l'Italia senza ordini e permise ai nazisti di occupare il centro-nord del paese, facendo prigionieri e deportando oltre 600.000 militari italiani.  
Mussolini fu liberato dai tedeschi il 12 settembre 1943 a Campo Imperatore, sul Gran Sasso, in Abruzzo, da un commando di paracadutisti tedeschi guidato dal maggiore Otto Skorzeny sotto il comando del generale Kurt Student, atterrò con un piccolo aereo (un biplano "Cicogna") per liberare il Duce, nell'ambito dell'operazione nota come Operazione Quercia. 
L'operazione fu ordinata da Hitler per liberare Mussolini, in seguito alla sua destituzione e all'arresto avvenuti prima ossia il 25 luglio 1943. 
Dopo la liberazione, Mussolini fu portato in Germania per incontrare Hitler e fondò la RSI Repubblica Sociale Italiana  uno stato fantoccio con capitale a Salò, sul lago di Garda in provincia di Brescia in Lombardia sotto il controllo della Germania nazista di Hitler. La repubblica di Salo,  cosi fu chiamata, fu guidata dallo stesso Mussolini che ne divenne il Duce e con il sostegno tedesco, fino alla sua caduta nel 1945, difatti, alla fine della guerra nell'aprile 1945, anche la RSI cessò di esistere. 
Il 25 aprile 1945 commemora la liberazione dell'Italia dall'occupazione nazista e dal regime fascista, segnando la fine della Seconda Guerra Mondiale in Italia. In quella data del 1945, il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) proclamò l'insurrezione generale. Questo atto portò alla liberazione di città chiave come Milano, Torino e Genova grazie all'azione dei partigiani, prima dell'arrivo delle truppe alleate. La ricorrenza celebra i valori della Resistenza, la lotta per la libertà e la democrazia.
Benito Mussolini fu giustiziato il 28 aprile 1945. ​Si trovava a Giulino di Mezzegra, sul lago di Como, dove fu catturato dai partigiani il giorno precedente mentre tentava di fuggire verso la Svizzera. Venne fucilato insieme alla sua amante, Claretta Petacci.
Intanto in Italia al governo dopo l'arresto di Mussolini il 25 luglio 1943 salirono al potere  governi provvisori, come: 
 dal 18 giugno 1944 fino al 21 giugno 1945 governo Ivanoe Bonomi, 
dal 21 giugno 1945 al 9 dicembre 1945 governo Ferruccio Parri,
 al I governo di Alcide De Gasperi dal 10 dicembre 1945 al 1 luglio 1946 l'ultimo della monarchia costituzionale, 

 Il regno d'italia duro fino al 1946 con l'ultimo re Vittorio Emanuele III che morì il 28 dicembre 1947 ad Alessandria d'Egitto, dove si trovava in esilio dopo aver abdicato a favore del figlio, e suo figlio Umberto II che detenne la luogotenenza quindi divenne re dal 9 maggio 1946 nel frattempo Il 2 giugno 1946  si tenne il referendum per la scelta tra monarchia e repubblica, difatti, il 2 giugno 1946 sanci la fine della monarchia con l'elezione dei deputati  la monarchia perse, cosi il 13 giugno 1946 Umberto II di Savoia lasciò l'Italia e partì in esilio in Portogallo, (morì in esilio a Ginevra, in Svizzera, il 18 marzo 1983), ponendo fine alla monarchia dei Savoia e l'Italia divenne una repubblica parlamentare democratica. 



L'Assemblea Costituente italiana si riunì per la prima volta il 25 giugno 1946 a Palazzo Montecitorio in tale occasione fu eletto il capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola  il 28 giugno 1946 al 31 dicembre 1947,  ed al I Governo Alcide De Gasperi che governo al suo I governo dal 10 dicembre 1945 al 13 luglio 1946.
 L'Assemblea Costituente
era costituita dal Presidente dell'Assemblea Giuseppe Saragat,
e da 556 deputati che provenivano da vari partiti politici, tra cui spiccano i principali partiti dell'epoca come la Democrazia Cristiana di cui il presidente era Alcide de Gasperi e il Partito Comunista di cui il Palmiro Togliatti, e avevano il compito di redigere la Costituzione della Repubblica italiana. 
Per facilitare il lavoro di stesura della Costituzione, venne istituita anche una Commissione dei 75, presieduta da Meuccio Ruini, tra i padri e le madri costituenti figurano: Enrico De Nicola, Alcide De Gasperi, Umberto Terracini, e diverse donne, come  Teresa Mattei e Lina Merlin. Tutti i 75  si suddivisero a sua volta in tre sottocommissioni da 25 dedicate a diversi argomenti: presiedute da Umberto Tupini (Diritti e doveri dei cittadini), Umberto Terracini (Organizzazione costituzionale dello Stato) e Gustavo Ghidini (Rapporti economici e sociali).
II II governo  de Gasperi dal 13 luglio 1946 al 28/01/1947.
 ​Il terzo governo De Gasperi è stato in carica dal 2 febbraio 1947 al 31 maggio 1947. ​Il quarto governo De Gasperi è stato in carica dal 31 maggio 1947 al 23 maggio 1948.
​Il quinto governo De Gasperi è stato in carica dal 23 maggio 1948 al 27 gennaio 1950. Il sesto governo De Gasperi fu in carica dal 27 gennaio 1950 al 26 luglio 1951,​ Il settimo governo De Gasperi fu in carica dal 26 luglio 1951 al 16 luglio 1953. L'ottavo governo di Alcide De Gasperi è stato  tra il 16 luglio e il 17 agosto 1953. Giuseppe Pella divenne Presidente del Consiglio il 17 agosto 1953 fino al 17 gennaio 1954.
Amintore Fanfani dal 18 gennaio al 10 febbraio 1954. Mario Scelba dal 10 febbraio 1954 al 6 luglio 1955. Antonio Segni dal 6 luglio 1955 al 20 maggio 1957.

  La Costituzione venne redatta dall'Assemblea costituente eletta in occasione del referendum del 2 giugno 1946 e fu successivamente approvata dalla stessa assemblea il 22 dicembre 1947, con 453 voti favorevoli e 62 voti contrari, nell'ambito di una votazione a scrutinio segreto. La costituzione  dopo la sua promulgazione e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale avvenute entrambe il 27 dicembre 1947 Serie Generale n. 298 come edizione straordinaria. Ed entrata in vigore dal 1 gennaio 1948.
Enrico De Nicola fu capo dello stato provvisorio dal 1º gennaio 1948 al 12 maggio 1948, fu eletto il primo Presidente effettivo della Repubblica, Luigi Einaudi in carica dal 12 maggio 1948 all'11 maggio 1955.
 l'entrata in vigore della Costituzione della Repubblica Italiana, il 1° gennaio 1948 era composta da 139 articoli e da XVIII disposizioni transitorie e finali. 
Il parlamento italiano era formato dalle due camere ​Il bicameralismo in Italia è un bicameralismo perfetto o paritario, poiché la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica hanno le stesse funzioni e poteri, Senato e camera del deputati:
La prima legislatura del Senato della Republica e vice presidente dello Stato Italiano l'organo che lo precedette fu l'Assemblea Costituente, il cui primo presidente fu Giuseppe Saragat, eletto il 25 giugno 1946. Il Senato della Repubblica fu istituito con l'entrata in vigore della Costituzione nel 1948, e il suo primo presidente fu Ivanoe Bonomi, eletto l'8 maggio 1948 fino al il 20 aprile 1951
Il primo Presidente della camera dei deputati eletto l'08/05/1948  fino al 28 aprile del 1955 fu Giovanni Gronchi.

​Le Regioni a statuto speciale in Italia sono cinque: Sicilia, Sardegna, Valle d'Aosta, Trentino-Alto Adige/Südtirol e Friuli-Venezia Giulia.
​Queste regioni sono state istituite in momenti diversi a partire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale per riconoscere e tutelare le loro specificità storiche, geografiche, culturali e linguistiche.
​Sicilia (1946) e Sardegna (1948): Per risolvere le spinte indipendentiste e garantire una maggiore autonomia alle due maggiori isole italiane, storicamente marginalizzate.
​Valle d'Aosta (1948): Per tutelare la minoranza linguistica francese e la sua identità storica e culturale.
​Trentino-Alto Adige/Südtirol (1948): Per dare autonomia alla minoranza di lingua tedesca, in seguito all'accordo internazionale De Gasperi-Gruber per la tutela della popolazione di lingua tedesca in provincia di Bolzano.
​Friuli-Venezia Giulia (1963): Per gestire le complessità legate alla sua posizione di confine, la presenza di minoranze linguistiche (slovene e friulane) e le questioni legate alla città di Trieste e al Territorio Libero di Trieste.


L'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) è considerata la più grande e influente organizzazione intergovernativa internazionale. Fondata nel 1945, conta 193 Stati membri, dopo la Seconda Guerra Mondiale è nata per promuovere la pace, la sicurezza internazionale e la cooperazione tra i Paesi, sostituendo la Società delle Nazioni, fallita nel prevenire il conflitto.

l'Italia è stata uno dei 12 paesi fondatori della NATO il 4 aprile 1949. a Washington D.C. da 12 paesi: Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Islanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Regno Unito e Stati Uniti. Attualmente è composta da 32 stati membri.La NATO è stata creata per garantire la sicurezza e la libertà dei Paesi membri, principalmente in risposta alla minaccia percepita dell'Unione Sovietica dopo la Seconda Guerra Mondiale. L'alleanza promuove la difesa collettiva, che significa che un attacco a un membro è considerato un attacco a tutti.La NATO è stata fondata nel 1949 per proteggere i paesi membri in Europa e Nord America dalla minaccia del blocco sovietico.

L'Italia è stata uno dei 10 membri fondatori del Consiglio d'Europa, aderendo il 5 maggio 1949. L'adesione fu motivata dalla volontà di reintegrare il paese nella comunità internazionale dopo la Seconda Guerra Mondiale e il periodo fascista, consolidando la sua democrazia e promuovendo i principi di diritti umani e stato di diritto.

A seguito ​del discorso di Schuman, noto come Dichiarazione Schuman,  fatto il 9 maggio 1950 ed è nata la Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio (CECA)cui l'Italia è  stata una dei 6 paesi fondatori istituita con la firma del Trattato di Parigi il 18 aprile 1951 ed è entrata in vigore il 23 luglio 1952. In seguito sono state istituite la CEE (Comunità Economica Europea) e l'EURATOM (Comunità Europea dell'Energia Atomica) con i Trattati di Roma del 1957l'Unione Europea UE, creata con il Trattato di Maastricht che ha unito le tre comunità: CECA, CEE e Euratom è  stata istituita formalmente con l'entrata in vigore del Trattato di Maastricht il 1° novembre 1993L'Unione Europea è nata per garantire la pace e la stabilità in Europa dopo le devastazioni della Seconda Guerra Mondiale. L'obiettivo principale era creare un'interdipendenza economica tra i Paesi, rendendo così i conflitti futuri impensabili.


Il codice civile italiano è stato redatto da una commissione di giuristi nominata nel 1940, sotto la direzione di Dino Grandi, Ministro di Grazia e Giustizia ed è stato promulgato con Regio Decreto il 16 marzo 1942 ed è entrato in vigore il 21 aprile 1942. 

​Il Codice di Procedura Civile è stato redatto da Giuseppe Chiovenda. attualmente in vigore in Italia è stato approvato con il Regio Decreto del 28 ottobre 1940, n. 1443, ed è entrato in vigore il 21 aprile 1942.

Il Codice Penale italiano, noto come Codice Rocco, fu promulgato con un regio decreto il 19 ottobre 1930 ed entrò in vigore il 1º luglio 1931. Deve il suo nome al Ministro della Giustizia dell'epoca, Alfredo Rocco, che ne curò l'elaborazione.

Il codice di procedura penale italiano attuale è stato redatto da una commissione ministeriale presieduta da Giuliano Vassalli. è stato approvato con il Decreto del Presidente della Repubblica n. 447 il 22 settembre 1988 ed è entrato in vigore il 24 ottobre 1989.

La Costituzione italiana nel 2025 si compone di 139 articoli.

Per modificare la Costituzione italiana serve una legge di revisione costituzionale, La legge per la modifica della Costituzione è l'articolo 138 della Costituzione italiana. Prevede un processo aggravato con doppia approvazione di Senato e Camera, con due votazioni successive e a un intervallo di almeno tre mesi in alcuni casi, un referendum popolare. Se la seconda approvazione avviene a maggioranza assoluta, entro tre mesi dalla pubblicazione si può richiedere un referendum confermativo; non serve il referendum se la legge è approvata con la maggioranza dei due terzi.

Nel corso degli ultimi 60 anni, la Costituzione ha subito alcune modifiche, tra le quali spicca per importanza quella apportata con la legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, al titolo V della parte seconda.


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