tutto il canzoniere goliardico
alla carica
alla carica
viene cantata talvolta al posto della "morte del bischero" come introduzione al "bimbe belle". gli accordi sono do e sol, alternati con una semplicità tale che scriverli di fianco al testo sarebbe stato offensivo nei confronti del musico.
non ci saran più vergini, nemmeno verginelle:sotto le nostre possenti cappelle scomparirà la verginità.la figa leccherem fino alla morte,le chiaveremo tutte, dritte e storte,fincé un solo cazzo resti al mondo,nel nome di gesù, nostro redentore.
Amore all'ultimo piano (Dormi)(Marco Giacomozzi)
Dormi, s'è fatto tardi; sono ore che mi guardi in silenzio e che non parli tranquillizza le tue gambe nervose, sono come ragazze offese, carine e troppo vanitose.Sciogli i capelli, lasciati andare, hai gli occhi stanchi dell'amore, spegni la luce e vieni subito qui, io ti voglio bene.In questa stanza all'ultimo piano, in questa stanza appiccicata al cielo, una donna m'ha detto "amore, ora non sei più solo"T'avevan detto che sono bugiardo ma tu non credere a quelle parole, son solo un uomo normale che ha bisogno d'amore.T'avevan detto che son pericoloso ma sono solo un pochino nervoso, l'amore mi rende tranquillo: l'hai capito o no?Dormi, e non preoccuparti difficilmente il sole domani potrà disturbarti, Dormi, e respira piano, tanto tra poco respirerai sempre di meno.Le mie mani sul tuo collo e tutto quanto qui diventa più bello: vedo le pareti girare, ti vedo morire.Come sei bella quando gridi aiuto, l'ultimo respiro, l'ultimo saluto, il fondotinta non ti serve più: stai diventando blù.Come sei bella con la lingua fuori, con quegli occhi così grandi e profondi, ti chiedo "cosa c'è che non va?" ma tu non mi rispondi... Non ti diverti, ti vedo un po' tesa forse dovevo inventare qualcosa, probabilmente con i piedi all'insù ti diverti di più.Dormi, è finito tutto. Con lo sguardo assente insegui le ombre sul soffitto. Fuori, senti... urlano le sirene. Sicuramente stanotte qualcuno s'è sentito un po'male.
Abbiamo scoperto
Abbiamo scoperto
Abbiamo scoperto la vita insieme studiamo Lenin ciao amore è finita adesso mi dici così shubidubidubi-daLa nostra azienda è fallita adesso ne metto su tre ...mendamente è fallita non resta che un canapé che mi ricorda teUn giorno durante il montaggio lo sciopero mi devastò la coscienza di classe mi ha allontanato da te azzoppetta un pie' Per me tu eri il pane ed il vino il sangue avrei dato per te tre per tre trentatre i conti non tornano più abbiamo fatto cracAdesso sconfitto mi arrendo e sto già cantando Lenin... ...ai bambini ammalati le nanne così senza te le ninne nanne le ninnne
Abelardo (la tentazione)(Andrea Villani - Paolo Battistini, 1999)
Abelardo (la tentazione)(Andrea Villani - Paolo Battistini, 1999)
Bella e seducente Eloisa dentro te Morbida ti avvolge / e non ti spieghi mai perché Come in un bel sogno / affascinante sei Lei ti insinua il dubbio / tu chissà se cederaiPassioni intellettuali, il sesso va da sé Fulbert gran bastardo ti odia e sai perché La sfida è un’altra donna e tu non ce la fai lui ti aspetta infido e tu ti scorneraiÈ perfida, è comoda, è facile…la tentazione Ti provoca, ti stimola, ti sregola…la tentazione RIT.La chiesa di Bernardo ( Santo questa poi ) Non tollera l’amore, non tollera gli eroi Alla porca inquisizione non sfuggirai perché L’abate cistercense ti tradirà per séIl Chierico Vagante comunque volpe sia A parte i grandi eloqui a parte l’eresia Contro la Santa Chiesa contro l’inquisizione La tentazione è spada ed è rivoluzione.
L’argomento trattato è assai caro alla Goliardia; trattandosi della vicenda intercorsa tra Abelardo, Eloisa, S.Bernardo e Fulbert. Coloro i quali si fregiano di insegne goliardiche conoscono evidentemente ”e senza ombra di dubbio” la questione ed avranno inteso cosa significhi realmente per un clerico la tentazione. Ovvero questa diventa, paradossalmente, l’amore per la cultura e/o il contenzioso dialettico piuttosto che il gioco e il sesso mentre lo stesso invito alle armi diventa una tentazione da evitare piuttosto che un onore. Ed esprimere un simile concetto, nel periodo del mito del Parsifal tanto per intenderci, era una vera e propria rivoluzione intellettuale. Vallo a spiegare a certi figuri, oggi, con tanto di patacche, manti e pennacchi…(CV 174)
Addio ai casini
Si chiudono i casini e la Merlin fa festa perché, l'ha detto sempre, vuol la puttana onesta.La senatrice rossa, testarda più di un mulo, la libertà ci ha tolta di andare tutti in culo.Addio casini, frutto della saggezza antica, ove conobbi, imberbe, il volto della fica.Addio, sale famose, con bersaglieri e fanti, dai cazzi turgidissimi già pronti a farsi avanti.Addio, Metressi pingui, che deste fica al mondo, rendendoci l'uccello più lieto e più giocondo.Addio, raccolte camere ove il villan fottuto fregava rapidissimo, magari con lo sputo!Addio, puttane storiche, addio cara «Mondiale» che desti a culo e fica fama internazionale.Addio, chiavate sapide del letto sulla sponda, addio, bocchini celebri di mora oppur di bionda!I giovani domandano dove chiavar. Mistero! Il cazzo è umiliatissimo, e vede tutto nero.La senatrice, intanto, sorride e se ne frega e dice agli italiani: «Sparatevi una sega!»
(La) ballata dei Medici
(La) ballata dei Medici
Siamo i Medici potenti, di Firenze i condottieri, rinculiam tutte le genti, siamo ladri e barattieri.Quant'è bella giovinezza che si fugge tuttavia: chi vuol esser lieto sia, del doman non v'è certezza.Il Lorenzo merdaiolo a chiavar prese lo scolo, se lo prese in un casino e rinculò il duca d'Urbino.Quant'è bella giovinezza che si fugge tuttavia: chi vuol esser lieto sia, del doman non v'è certezza.E la scena del bordello sopra un grande tavolone la dipinse Paolo Uccello, detto anche l'Uccellone.Quant'è bella giovinezza che si fugge tuttavia: chi vuol esser lieto sia, del doman non v'è certezza.E Giuliano Cardinale a Clarice gentildonna, che diceva "zio maiale!", rispondea "porca tua nonna!"Quant'è bella giovinezza che si fugge tuttavia: chi vuol esser lieto sia, del doman non v'è certezza.E Leonardo l'inventore col suo grande e alato ingegno per chiavar senza timore brevettò l'Hatù di legno.Quant'è bella giovinezza che si fugge tuttavia: chi vuol esser lieto sia, del doman non v'è certezza.Carlo Ottavo a Pier Capponi che suonava le campane: "Non mi rompere i coglioni o ti trombo le puttane!".Quant'è bella giovinezza che si fugge tuttavia: chi vuol esser lieto sia, del doman non v'è certezza.
(la) ballata della Magna Charta
(la) ballata della Magna Charta
O popolo rallegrati e sii gaio, perché è arrivato il cartaigienicaio, il quale, affinché tu non ti vergogni della tua scarsa igienica cultura, ti insegna come l'uomo, per natura, cambi carta secondo i suoi bisogni.Gli uomini sono rotoli di carta igienica: all'improvviso cedono non te ne puoi fidar.Un coriandolo costa troppo caro, per questo adopra l'indice l'avaro; è per donne la carta vellutata, mentre i fachiri l'usano vetrata; i burocrati solgono fruire carta da bollo da trecento lire.La vita è come un rotolo di carta igienica; pian piano la si srotola indietro non si va. È ovvio che ad un uso cosiffatto ritengasi il cartone poco adatto; È certo che il droghiere invece suole usar carta oleata abitualmente; il chimico usa molto il tornasole, chi suda molto adopra l'assorbente.L'amore è come un rotolo di carta igienica. Da nuovo ha un bell'involucro, usato fa pietà.Di solito la gente non si fida della velina e della moschicida, ma il competente che frequenta il water, sensibile e dal gusto raffinato, non usa che - benché non sia crespato il giornale dell'O.R.U.B. Alma Mater.
BIMBE BELLE
BIMBE BELLE
Bimbe belle, facciamo l'amore che è la cosa più bella del mondo: questo è il tempo d'amore giocondo quando passa non torna mai più!Cosa importa se voi non volete? siete vecchi, barbosi e tiranni! i Goliardi hanno sempre vent'anni anche quando ne hanno di più.Fate largo che passano i giovani i seguaci di Bacco e di Venere, coi cappelli color d'ogni genere e la fava rivolta all'insù!Bimbe belle, facciamo l'amore che è la cosa più bella del mondo: chi non chiava nel tempo giocondo quand'è vecchio lo prende nel cul! Che ci frega di voi che votate, noi votiamo solo le donne per vessillo abbiamo le gonne e la figa è il nostro ideal. Ed a noi che più spesso scopiamo, ci necessitan preservativi, alla Hatù un inno eleviamo così almeno lo scolo evitiamo.Per finire miei cari colleghi questa sera teniamo consiglio, se va male inculiamo un coniglio in mancanza di ciò che non c'è.
Quattro strofe sono classiche, le altre (in corsivo qui sopra) sono aggiunte da taluni canzonieri. La variante della prima strofa (3-4° verso) è indicata da alcuni, mentre altri riportano la stessa dizione della quarta strofa.
giro girotondo
Quattro strofe sono classiche, le altre (in corsivo qui sopra) sono aggiunte da taluni canzonieri. La variante della prima strofa (3-4° verso) è indicata da alcuni, mentre altri riportano la stessa dizione della quarta strofa.
giro girotondo
Giro girotondo ogni giorno penso a te;sei tutto il mio mondo e lo tengo caldo per tema sei una troiado sol do sol do sol re sol re bomba come una fontana sei una puttana mi fai becco dieci volte alla settimana sei una mezzasega mangiami la tega menami l'uccello e vai così forever.sol re mi- do re sol re mi- do re sole mi guardo intorno non ce l'hai mica solo te:se ha del pelo attorno beh, va sempre bene per me e allora sai che è bello, come l'allegria,come un'armonia,come fa i pompini quella vacca di tua zia se entro dalla soglia e sento la sua voglia sento che con lei farei su e giù forever.oramai ho imparato:voglio fare come te,e cerco assatanato se c'è qualche figa per me e l'ho trovata calda come un'assassina:è la tua mammina che si fa trombare sopra il tavolo in cucina dolce come il latte quando mi si sbatte mi ha già detto che è aperta per me forever.e ora che ogni giorno me ne faccio cinque o sei se anche mi tradisci beh, non sono più fatti mie ie in confidenza:tondo, l'ho sempre guardatoci ho sempre pensato e quando me l'ha offerto di buon grado l'ho accettato:mettere l'uccelloi n culo a tuo fratello è un'esperienza che ripeterei forever.calda come un'assassina è la tua mammina che si fa trombare sopra il tavolo in cucina,come l'allegria,come un'armonia,come fa i pompini quella vacca di tua zia come una fontana sei una puttana,ma ti faccio becca trenta volte a settimana;sai, mi son calmato,ti ho anche perdonato,ma ti mando a prenderla nel cul forever.
Canto della mosca
Canto della mosca
Il canto della mosca quello che tu non sai e se imparar lo vuoi noi te lo insegneremo.Queste son le nostre grazie, questi sono i nostri doni ........................* [nome] vai fuori dai coglioni tanto in culo, tanto in culo ce l'hai già![soggetto] Ahi, che mal!Te sta' ben! Culaton!(levati dai coglioni, / tanto in culo, il cazzo in culo / ce l'hai già!)
Dottore
Dottore
Dottore, dottore, dottore del buso del cul vaff'an'cul, vaff'an'cul, vaff'an'cul.
Tipica canzone da neolaureato, o per qualsivoglia festeggiato, il cui nome viene urlato nel verso qui lasciato in bianco (*). Lo stesso dovrebbe masochisticamente pronunciare il penultimo verso, per dare modo al solito amico fraterno di concludere in bellezza.(In corsivo segnalo una variante.)Talvolta è seguito dalla più tipica esortazione rivolta al neolaureato, che riportiamo nei due versi qui sopra.
Cagnolino di pezza (Piero Finà - Epaminonda)
Cagnolino di pezza (Piero Finà - Epaminonda)
Avevo un cagnolino di pezza, avevo una clavicola rotta speriamo che nessuno mi fotta quel biondino che vedo laggiù.Ma perchè amore mio sei andata via e non mi hai detto addio? Ma perchè amore mio sei andata via e non mi hai detto àaddioooohoh?La notte camminavo di le unghie mi piacevano ho amato le donne più per il resto non avevo tabù.Ma perchè amore mio sei andata via e non mi hai detto addio? Ma perchè amore mio sei andata via e non mi hai detto àaddioooohoh?Prendo il tram dalla parte davanti, bacio solo piegato a novanta, se mi pagano, è solo in trentamila bicchieri di rhum.Ma perchè amore mio sei andata via e non mi hai detto addio? Ma perchè amore mio sei andata via e non mi hai detto àaddioooohoh?Porto solo corpetti di seta, guardo sempre con la se mi gratto si stacca una faccio pipì e ritorno lassù. Ma perchè amore mio sei andata via e non mi hai detto addio? Ma perchè amore mio sei andata via e non mi hai detto àaddioooohoh?Mangio abbacchio coi funghi sott'olio, bevo vino di Valpolicella, che m'importa se tua sorella fu condita con salsa al ragù.Ma perchè amore mio sei andata via e non mi hai detto addio? Ma perchè amore mio sei andata via e non mi hai detto àaddioooohoh?Vado pazzo per l'autoerotismo non disdegno l'amore di ma il mio dio resta sempre specialmente coi bambini zulù. Ma perchè amore mio sei andata via e non mi hai detto addio? Ma perchè amore mio sei andata via e non mi hai detto àaddioooohoh?Prendevo due messe ogni una in chiesa e quell'altra quando vengo normalmente e mi lavo una sì e una no.Ma perchè amore mio sei andata via e non mi hai detto addio? Ma perchè amore mio sei andata via e non mi hai detto àaddioooohoh?Spesse volte la carne mi mi dò via, quando capita, a quando mangio spavento ma in complesso sono un tipo un po' snob.Ma perchè amore mio sei andata via e non mi hai detto addio? Ma perchè amore mio sei andata via e non mi hai detto àaddioooohoh?Vi ho parlato di queste doti date dai miei connotati che vi prenda una fitta al se provate a chiamarmi... Gesù!Ma perchè amore mio sei andata via e non mi hai detto addio? Ma perchè amore mio sei andata via e non mi hai detto àaddioooohoh?Il ritornello va ripetuto due volte, la seconda prolungando la finale.
Carnia (Frizzi-Comini-Tònazzi)da "The Primula Songbook"
Carnia (Frizzi-Comini-Tònazzi)da "The Primula Songbook"
Se ti piacciono le donne più belle vieni in Carnia ad assaggiar le camielle, se il profumo della sessa ti è caro ti consiglio di fermarti a Paularo, se ti piace invece quella che puzza corri subito a nasarla a Paluzza.Risali sali sù, per il Tagliamento, di pance, tette e culi: un firmamento, in mezzo ai monti montano le mondelle, son senza reggipetti nelle mammelle, ti fan diventar matto sotto le coltri, sì fanno anche inculare a Forni AvoltriCarnia, Carnia, Carnia! UOH UOH UH Quanto ben di Dio! UOH UOH UH Quanta carne fresca! UOH UOH UH Quanta fede in Dio!Nelle case della Val Pesarina c'è il rodeo alle 6 di mattina, quando passi invece a Sella Nevea senti subito l'odor di padea, che non chiava c'è rimasto un coglione l'hanno chiuso con le mummie a Venzone.Risali sali sù, per il Tagliamento, di pance, tette e culi: un firmamento, in mezzo ai monti montano le mondelle, son senza reggipetti nelle mammelle, ti fan diventar matto sotto le coltri, sì fanno anche inculare a Forni AvoltriCarnia, Carnia, Carnia! UOH UOH UH Quanto ben di Dio! UOH UOH UH Quanta carne fresca! UOH UOH UH Quanta fede in Dio!
cazzone del Sole LA MI RE MI
cazzone del Sole LA MI RE MI
Le bionde trecce, gli occhi azzurri e poi, LA MI RE MI le tue mammelle grosse. La bramosia sulle mani tue, due mele ancor più rosse. E la vagina buia dove lui vi penetrava piano; e quei tuoi guizzi e l'eco dei tuoi: "Oh!", oh, oh, mi stai facendo godere.Dove sei stata, cosa hai fatto mai, una troia, troia, dimmi: cosa vuoi dir: "Sono una troia ormai". Ma quante fave ti han trombato tu lo sai per diventar quei che sei; che imporla, tanto tu non me lo dirai. Ma ti ricordi il prato verde e poi, quei coso lungo e tondo? Di che colore sono i peli tuoi? Se me lo chiedi non rispondo. Oh pelo nero, oh pelo nero, oh pelo nero, tu eri caldo e bello folto su di me. Oh pelo nero, oh pelo nero, oh pelo nero, tu eri caldo e bello folto su di me.Le mutandine abbandonate sopra il prato e poi, io che ti chiavo all'ombra. Un cazzo in bocca può servire, sai, più allegro tutto sembra. E d'improvviso una formica tra noi, e quei tuo scatto strano, mi strappi ì peli belli e neri e poi, oh sì, muovi, ti prego, la mano. Dove sei stata, cosa hai fatto mai, una troia, troia, dimmi: cosa vuoi dir: "Sono una troia ormai". lo non conosco altri sistemi per godere, lo sai, che cazzo vuoi, che cazzo fai, mi fai venire oramai, ohiohi.Ma ti ricordi s'era nudi e poi, gli spruzzi e le tue risa. Tu ci hai la spia per il marchese, dai, dimmi se è spenta o è accesa. Oh pelo nero, oh pelo nero, oh pelo nero, tu eri caldo e bello folto su di me. Oh pelo nero, oh pelo nero, oh pelo nero, tu eri caldo e bello folto su di me. No! Il cazzo quando sorge su pian, piano e poi, qualcosa si diffonde tutto intorno a noi, e cade, scivolando piano, piano, non sugli alberi o i cespugli ancora in fiore, ma negli occhi di una donna, ancora pieni d'amore.
Chi tromba chiava
Chi tromba chiava
Chi chiava tromba, chi tromba chiava e chi va in culo si smerda la fava. Vecchia maiala, tu mi tradisci, dici che vieni e invece tu pisci.Va a fare in culo,va a fare in culo, va a fare in culo, va a fare in culo, va a fare in culo alla maiala di to' ma'.(Chi chiava tromba, chi tromba chiava e chi non chiava si mena la fava. O bucaiola, tu mi tradisci dici "Vengo" e invece tu pisci)
C'ho la mamma maiala
C'ho la mamma maiala
E proprio l'altra sera [bis] Ritornando a casa [bis] C'era tanta gente [bis] Sotto casa [bis] Non potevo entrare [bis] Ho chiesto per favore [bis] Mi han risposto che [bis] Sono diecimila [bis] Mi è venuto un dubbio [bis] Vuoi vedere che [bis] C'ho la mamma maiala [4 v.] Siamo tutti fratelli degli stessi bordelli, siamo tutti cugini degli stessi casini, oh che gioia, oh che gioia, esser figli di troia!E c'ho il babbo becco che non usa lo stecco E il nonno finocchio che incula il marmocchio E la nonna lecchina che i cazzi spompina E la sorella puttana che non molla la grana E il fratello coglione che si spara un raspone E il cugino impotente che dà il culo per niente . . . . . . . . . . . [ad libitum]La canzone originale finisce con un grido di gioia, ma nel tempo, l'inventiva e la generosità dei goliardi non ha dimenticato il resto della famiglia, ingiustamente trascurato dall'autore. Ecco quindi una scelta di versi che possono essere completati dalla vostra fantasia, continuando con tutto il parentado.
Cicciolina(Manlio Collino)LAm REm LAm
Cicciolina(Manlio Collino)LAm REm LAm
Ho conosciuto un deputato radicale REm LAm che, a dire il vero, è un tipo un po' speciale: REm LAm da quando siede laggiù nel Parlamento MI tra i suoi colleghi è tutto un gran lamento.LAm MIm Cicciolina, porca vacca, LA non pisciarmi sulla giacca! MIm Tira fuori dalla potta LAm quella povera marmotta! LAm7 REm Non ti fare un ditalino LA quando parla la Bonino, MIm e il discorso, quando smette, LA non si applaude con le tette!Finchè una sera un prete che conosco l'ha convertita parlando di Don Bosco: ha preso i voti, si è chiusa in un convento, ma tra le suore è tutto un gran lamento.Cicciolina, è un chiodo fisso: non si lecca il crocifisso! Cosa fai con tre candele infilate tra le mele? Non andare col priore sotto l'ombra di una pianta, non ti fare ogni due ore il bidè con l'acqua santa! Ma fu ad Assisi in un pellegrinaggio, la vide il papa, che era di passaggio: volle sentirla in privata udienza, e qui Woytyla perse ogni prudenza.Cicciolina, qua la mano, io te porta in Vaticano! Chè Pertini, chè Cossiga, finalmente un po' di figa! Finalmente in aeroplano potrò farmi qualche mano, e, se hai cura di mio ucèlo, vado più su l'Adamèlo!"
Clerici Vagantes(Lucio Vescovo i.e. Luciano Clementi)
Clerici Vagantes(Lucio Vescovo i.e. Luciano Clementi)
In "viola" ho segnalato la versione più veloce e ritmata, che è preceduta da un'introduzione.SOL LAm
Clerici vagantes ci chiamavano una volta RE SOL quando bussavamo e cantavamo ad ogni porta LAm donne e donzellette ci offrivano l'amore RE SOL dolce e stimolante come un sorso di liquore.SOL LAm Gira, gira, gira la ruota della vita RE SOL godi quest'istante, doman non v'è certezza, MIm LAm passan le stagioni della giovinezza RE SOL passa n le stagioni della gioventù. Con lo sguardo torbido e il pampino stillante ci precedeva Bacco gridando 'Avante, avante!' sui nostri visi lieti splendeva sempre il sole e si specchiava Venere, Regina dell'amore.Gira, gira, gira la ruota della vita godi quest'istante, doman non v'è certezza, passan le stagioni della giovinezza passa n le stagioni della gioventù.Intro. SOL DO RE DO SOL [bis] SOL DO Nelle taverne oscure con passione SOL RE ai dadi ai canti passavam del tempo la stagione SOL DO ora tra i grattacieli ed i caffè fumosi SOL RE si aggirano impegnati i politici furiosi.SOL DO Gira, gira, gira la ruota della vita SOL RE godi quest'istante, doman non v'è certezza, SOL DO passan le stagioni della giovinezza SOL RE passan le stagioni della gioventù.
Come tirava (Come pioveva)
Come tirava (Come pioveva)
finito il tempo bello non ho voglia di chiavar, non mi tira più l'uccello è impossibile scopar. (Non mi tira più l'uccello non ho voglia di chiavar è passato il tempo bello or mi sembra di sognar.)I miei poveri coglioni che l'usura disseccò non stan più nei pantaloni ed il ciel mi castigò.Fosti tu l'ultima fica che il mio pene delibò; fosti l'ultima fatica, or vi narro come andò...Eri distesa, là, sopra il divano, e mi succhiavi, vogliosa, il banano, succhia e risucchia, rosicchia, divora tu mi dicevi: «Dammene ancora!»Ma nell'attimo più bello te lo misi dentro il cul e spacciandoti il fornello io bandava come un mul.Nel momento del godere, non ricordo come fu, fuoriuscì dal tuo budello una vampa di grisù.Si abbruciò così ogni pelo, si afflosciarono i coglion, e su tutto scese un velo di tristezza e compassion.Ora solingo e deserto è il divano; più non mi succhi golosa il banano, più non mi tira 'sto povero uccello... Com'era bello, com'era bello...
Confessione
Confessione
Co' 'sta piova e co' 'sto vento, chi è che bussa al mio convento?» «Sono una povera vecchierella che si vuole confessar!»Co'sti lampi e co' sti tuoni no' sta rompere i coglioni! Vattene via, vattene via, disperazione dell'anima mia!» (Mandatela via, mandatela via, dannazione dell'anima mia!)Co' 'sta piova e co' 'sto chi è che bussa al mio convento?» «Sono una povera verginella che si vuole confessar!»Falla entrare, falla entrare ch'or la vengo a confessare. Vieni avanti, vieni avanti, che confesso tutti quanti!»T'hanno mai toccato il petto?» «Padre sì, ma con rispetto!» «T'han toccato mai la panza?» «Padre sì, ma con creanza!»T'han toccato mai il culo?» «Padre sì, col cazzo duro!» «T'han toccato mai la fica?» «Padre sì, ma con fatica!»Or, se vuoi l'assoluzione, prendi in mano sto cordone!» «Non son scema, non son orba questo è cazzo, non è corda!»Di questo classica canzone, ben conosciuta anche nelle osterie, vi sono più versione (e a fianco segnalo in corsivo una variante). Quella riportata sotto, è piuttosto un rifacimento, puntigliosamente anatomico che nulla aggiunge, ma ci sembrava doveroso citarla. "Orsú dunque s'inginocchi ed a me rivolga gli occhi. Su, racconti ogni suo errore alle orecchie del priore!" "Lo farò, priore mio, pel perdono del buon Dio!" "Le baciaron la bocca bella?" "Oh, sí, padre, con la cappella!" "Le toccaron mai le tette?" "Oh, si, padre, me le hanno strette!" "Diede via la fica nera?" "Oh, si, padre, quasi ogni sera!" "E che dir del foro anale?" "C'entra un cazzo con le bale!" "Vi prendeste ogni licenza, far dovete penitenza!" "Son pentita, sor priore, non farò mai piú l'amore!" "Per aver l'assoluzione, ben tirate 'sto cordone!" "Sor priore, non son orba, questo è cazzo, non è corda!"
(la) Contessa di Castiglione
(la) Contessa di Castiglione
La contessa di Castiglione dava il culo a Napoleone! La contessa di Castiglione dava il culo a Napoleon! Ed a Torino rimasto Camillo in barba agli amanti si trastullava il billo, Costantino Nigra faceva il ruffiano (var. e il prode Nigra...) mentre l'imperatrice glielo prendeva in man! E il re, e il re, Vittorio Emanuele, dura', dura', durante Solferino, vede', vede', vedendo un contadino gli chie', gli chie', gli chiese un gran favor: «A tua moglie, per piacere, voglio metterlo nel sedere!» «A tua moglie, per piacere, voglio metterlo nel seder!»«Me la dai la moglie tua? me la dai la moglie tua?» «La moglie mia non c’ è, una sega faccia il Re!» Per l'Italia sulla Sila ci son mille Cazzi in fila! Per l'Italia sulla Sila ci son mille Cazzi in fila!E il re borbone, fuggendo a dirotto messa una man sul culo gridò: «Me l'hanno rotto!» E Garibaldi rivolto a Mazzini disse «To' mà puttana, m'hai pestato un pie’!» (var. m'hai rotto il pistolin!»)Così, così, l'Italia la fu fatta, fu fatta, fu fatta, fu fatta a stivaletto fra 'na, fra 'na, fra 'na chiavata e un letto e mille, mille, mille trovate! E tu di chi sei figlio? E tu di chi sei figlio? E tu di chi sei figlio? Di chi sei figlio tu? Sei figlio di Puttana! Sei figlio di Puttana! Sei figlio di Puttana! E di un Garibaldin! (in crescendo) E di un Garibaldin! Me piase el vin! (coro alpino) Me piase el vin!
(il) Cosacco
(il) Cosacco
Là nella steppa grigia, là nella steppa brulla, tra i rami di betulla galoppa un cavalier.Il cosacco torna a casa, ma Natascia non l'aspetta: era andata a far marchetta col marchese Sboronoff.Il cosacco, incazzato, prende l'ascia e la doppietta, e si reca, in bicicletta, al castello Sboronoff.Sta Natascia, svergognata, china e prona sul divano, e il marchese, con la mano le palpeggia el bus del cul.Il cosacco, cazzo in mano, glielo punta contro il culo, e, spingendo come un mulo, gli frantuma lo sfinter.Il cosacco, furibondo, infierisce poi con l'ascia, ti disquarta la bagascia, e ti evira Sboronoff.Il cosacco, vendicato, prende l'ascia e la doppietta, e, salito in bicicletta, per la steppa se ne va.Il cosacco, rincazzato, va diritto da Stalino, il ruffiano del casino, del casino Fregnastuff. E Stalino gli promette 'na bagascia per le sette, e una lauta ricompensa d'otto rubli e una credenza.Il cosacco, ingalluzzito, tocca il cazzo con un dito, per vedere la reazione dell'uccello e del coglione.Constata l'efficienza, carga in spalla la credenza, e poi sale in bicicletta agognando la marchetta.La puttana, denudata, gli vuol fare un'imboccata perché trova il suo uccellino saporito di stracchino.Al cosacco, caso strano, gli si ammoscia nella mano, e, tornato in tutta fretta, deve farsi una pugnetta.
Così e così
Così e così
L'uomo con il frac si sta chiedendo come ha potuto Marinella buttarlo dentro il fiume: si fischia un tango cinico pensando con dolore - avrei anche cambiato il frac; però, affogarmi per amore? -Mi ha rotto le canzoni e ora sto male di futuro: non trovo più i miei occhi e la mia luna di cognac: in qualche posto, in qualche modo, ma non certo qui mi chiedi come simulo? beh, così e così...E mentre verso il vino e non è il primo bicchiere sotto le sue torri c'è chi si trova a dire: che si sente sputtanato cioé da qualche settimana e intanto si santifica col rito dell'albana E la moretta da dietro il bicchiere riderà con quel suo sguardo tragico che traducevo: chi lo sa?In qualche posto in qualche modo ma non certo qui mi chiedi come simulo? beh così e così...E l'uomo con il frac adesso è sbronzo di sicuro: la casta Marinella ora dà via il buco del culo degli anni miei che farsene? e dell'amicizia mia se i baci sono Giudici e gli abbracci: sodomiaE tu puoi metterti prona e puoi tirarmi i jeans in faccia: prova un pò a tirarmi gli occhi e la mia luna di cognacIn qualche posto in qualche modo ma non certo qui mi chiedi come sanguino? beh così e così...
Creolo (La ballata dei bimbi di Viareggio)(Manlio "Zeus" Collino)
Creolo (La ballata dei bimbi di Viareggio)(Manlio "Zeus" Collino)
Che bei cul carnosi hanno i bimbi di Viareggio, hanno l'ano morbido come chewing-gum[coro] si, si, come chewing-gumCuli voluttuosi, come eunuchi mussulmani, se all'amor t'invitano, non puoi dir di no.[coro] no, non puoi dir di no.Creolo, palpami il malleolo, succhiami l'alveolo fino al pancreas.[coro] si, si, fino al pancreas.Prendilo, tra le chiappe stringilo nel budello avvolgilo fino al duoden.[coro] si, si, fino al duoden.Vieni su in pineta, ti darò una caramella. Qui fa un caldo torrido: tira giù gli slip.[coro] si, si, tira giù gli slip.Che pisello tenero, sembra proprio una primizia, guarda il mio, coriaceo, viola di passion![coro] si, si, viola di passion!Creolo, palpami il malleolo, succhiami l'alveolo fino al pancreas.[coro] si, si, fino al pancreas.Prendiloooo, tra le chiappe stringiloooo nel budello avvolgiloooo fino al duoooodèn.
Dal dottore
Dal dottore
E le toccai la fronte, ed ella disse: "No! No, no, signor dottore, qui il male non ce l'ho! Vada più giù, dottore, vada più giù, più giù, od altrimenti il male non passerà mai più!".E le toccai le spalle, ed ella disse: "No! No, no, signor dottore, qui il male non ce l'ho! Vada più giù, dottore, vada più giù, più giù, od altrimenti il male non passerà mai più! ".E le toccai le tette, ed ella disse: "No! No, no, signor dottore, qui il male non ce l'ho! Vada più giù, dottore, vada più giù, più giù, od altrimenti il male non passerà mai più!".E le toccai le gambe, ed ella disse: "No! No, no, signor dottore, qui il male non ce l'ho! Vada più su, dottore, vada più su, più su, od altrimenti il male non passera mai più!".E le toccai le cosce, ed ella disse: "No! No, no, signor dottore, qui il male non ce l'ho! Vada più su, dottore, vada più su, più su, od altrimenti il male non passera mai più!".E le toccai la fica, ed ella disse: "Sì! Sì, sì, signor dottore, il male ce l'ho lì! Vada su e giù, dottore, vada su e giù, su e giù, od altrimenti il male non passera mai più!".
Dalla botte
Dalla botte
Dalla botte su versami da bere che sia nero e frutto di quest'anno bada bene che colmo sia il bicchiere altrimenti ti colga peste e danno.Voglio che la musica più dolce mi accompagni seguendo la mia voce e voi tutti compagni di baldoria fatemi coro, stringetevi d'attorno.Voglio cantare le lodi del gran Dio che la vite creando ci donò: Bacco Domine sovrano dei Goliardi, che con Venere io sempre canterò.Mentre fuori il tempo passa e va in taverna risuonano le voci dei Goliardi che vissero in passato che si uniscono al canto incominciato.Ci accolgono fratelli in Goliardia mentre il tempo sconfitto si ritira, e rivivono splendidi di gloria, rinnovando sette secoli di storia.Dalla botte su versami da bere, oggi è festa fratelli in Goliardia; tutto vince il tempo distruttore ma i Goliardi no non vincerà.
Darling (Duro Duro)(Marco Giacomozzi)
Darling (Duro Duro)(Marco Giacomozzi)
Adesso che meglio ti ho conosciuta, mi vergogno un pochino di me, l'altra sera nel tuo appartamento, ho sbagliato il comportamento ma spero tu possa capir certe cose, una donna come te, che studia psicologia s'interessa di sociologia. Perciò ti dirò parole buone quattro parole in semplicità.Comunione e liberazione è partita la processione il problema della fame, la santissima Trinità parliamo di cose importanti, argomenti davvero scottanti. Son d'accordo con te, per poter stare insieme c'è bisogno di un nesso di interessi per lo meno alla luce degli avvenimenti. Perciò ti dirò parole buone quattro parole in semplicità.Se me lo fai, se me lo fai diventar duro io studierò, io studierò imparo a memoria il Corano, se me lo prendi un po' in mano Se me la dai, se me la dai seduta stante imparo a memoria la vita di Dante e sulla Divina Commedia, scopiamoci qui sulla sedia poi ti chiaverò sul lavandino, semplicemente cantandoOh...oh...Only you... Duro duro duro duro... [coro]
DI CANTI DI GIOIA
DI CANTI DI GIOIA
di canti di gioia, di canti d'amore risuoni la vita, mai spenta nel cuore:non cada per essi la nostra virtù!non cada per essi la nostra virtù!do fa sol do fa sol do la- mi- do sol do fa sol do dai lacci sciogliemmo l'avvinto pensiero,ch'or libero spazia nei campi del vero,e sparsa la luce sui popoli fu.ribelli ai tiranni di sangue bagnammo le zolle d'italia; tra l'armi sposammo in sacro connubio la patria e il saper.la patria facemmo, co' petti e co' carmi superba nell'arti, temuta nell'armi,esempio alle genti di forza e saper
EL TORERO
EL TORERO
Nella España c'è un torero con el turbominchia lungo e nero; le ragazze di Siviglia fanno a gara a chi lo piglia... E allora prendimelo, sguarattaintingimelo, scappellaimpugnamelo, fammi un pompin! La señora Consuelo m'ha donato lo scuelo, e per cinco pesetas le ho palpato las tetas... era meglio una siega, fata con mucha passion: sparambiavo el dinero, non prendevo lo scuelo, e no gero un coion! Per un pompino, però, solo per un pompino, però, solo per un pompino, però, me lo potevi far... La señora Rodriguez m'ha donato la figuez, e per poco dinero le ho sfondato il derrero... era meglio una siega, fata con mucha passion: sparambiavo el dinero, non prendevo lo scuelo, e no gero un coion! Per un pompino, però, solo per un pompino, però, solo per un pompino, però, me lo potevi far... Ahi mama, el torero de Pamplona me vol palpar la mona, ma mi ghe digo no! Ahi mama, el torero de Cambrette me vol tocar le tete, ma mi ghe digo no! Ahi mama, el torero de Siviglia te vol ciavar la figlia, ma mi ghe digo no! E allora prendimelo, sguarattaintingimelo, scappellaimpugnamelo, fammi un pompin!
È morto un bischero(Il biscaro)
È morto un bischero(Il biscaro)
È morto un bischero all'ospedale / tapin, tapun senza le bale, / tapin, tapun senza i cojon, / tapin, tapunL'accompagnavano, al funerale, / tapin, tapun cento puttane, / tapin, tapun e un culaton. / tapin, tapunE sulla lapide, / tapin, tapun ci stava scitto, / tapin, tapun qui giace il bischero senza i cojon, / tapin, tapun
fanfulla da lodi
fanfulla da lodi
il barone fanfulla da lodi,condottiero di gran rinomanza,fu condotto un sera in istanzada una donna dai facili amor. do sol doera vergine il prode fanfulla,ma alla vista di tanta maliardatirò fuori la turbe bagasciae con zelo si mise a pugnar.Rit.bel condottier, bel cavalier,cessa di far la guerra, la guerra, la guerra;bel condottier, bel cavalier,cessa di far la guerra e vieni a goder!fa do sol do fa do sol doe cavalca, cavalca, cavalca,alla fine fanfulla s'accascia;lo risveglia la turpe bagascia:"100 scudi mi devi tu dar!""vaffancul, vaffancul, vaffanculo!"le risponde fanfulla incazzato:"20 scudi io gia t'ho donato,gli altri 80 li prendi nel cul!"passa un giorno, due giorni, tre giorni,a fanfulla fa male l'uccello:"cos'è mai questo male novelloche natura mi vuole donar?" fu chiamato un dottore di grido ahche gli disse: "mio caro fanfulla,qui bisogna amputare una pallase di scolo non vuoi tu morir!"a morale di questa vicendasi riduce alla legge del menga:"chi l'ha preso nel cul se lo tenga,ed impari ad usare i coglion!"di rimando alla legge del menga,contrapposta è la legge del volga:"chi l'ha preso nel cul se lo tolga,e lo metta nel cul del vicin."
(la) famiglia chiaverina
(la) famiglia chiaverina
La famiglia chiaverina dalla sera alla mattina zitta zitta piano piano fa le sghe con la mano.Chi fa seghe e chi bocchini chi fa sempre ditalini c'è chi a gambe spalancate dice sempre "entrate, entrate"Mamma sembra che la dia ma la figlia lo vuol giù, c'è con loro anche una zia che ormai non ne può più.Anche nonno vuol chiavare, ma, oramai, cosa può fare? acqua calda, ma che fa? tanto più non s'alzerà.Mentre tutto il vicinato finalmente può dormire un rumor di trapanato ti risveglia li per lì.Mamma dice "sono bella" e la figlia "che padella!" e papà canta in sordina chiavo solo a pecorina.Mentre lui con sentimento dice "vengo in braccio a te". Lei sospira "sento, sento" che l'hai rotta pure a me.La famiglia chiaverina dalla sera alla mattina zitta, zitta, piano piano fa le seghe con la mano.
Femmina
Femmina
Femmina, c'è un uomo che ti prega: sú, fammi questa ... sera il dono del tuo amor.Femmina, l'amor mi rende pazzo: su, prendi questo ... mazzo di profumati fior.Femmina, l'amor mi riempie il petto: su, andiamo insieme a ... cena stasera a tu per tu. Femmina, mia cara dolce amica, su, dammi la tua ... bocca stasera da baciar.Femmina, se cerchi i miei milioni attaccati ai ... lampioni milioni non ne ho.
(la) filandaCos'è, cos'è che mi gonfia la mutanda la gente si domanda: "Sarà forse un bignè?" Ma a ben guardare, di più sembra un cannuolo o forse un usignuolo, chissà che uccello è!Lo fai provare pure a me, che piacere, che piacere! [bis]Io certe volte per via di questo attrezzo mi trovo in imbarazzo se devo fa' il bidet. Per cui ritengo, senza modestia alcuna, c'è solo la laguna che può fare per me!Lo fai provare pure a me, che piacere, che piacere! [bis]Perchè, perché c'è lo fuori proporzione induco in tentazione che cosa ci vuoi far... Madre natura mi ha fatto sto' regalo che rassomiglia a un palo di metri centotre...Lo fai provare pure a me, che piacere, che piacere! [bis]Se mai per caso tra il pubblico presente c'è qualcuno diffidente per cui non crede a niente... Care signore le posso dimostrare basta telefonare sessantanove, ventitre!
Fungo od osso
(la) filandaCos'è, cos'è che mi gonfia la mutanda la gente si domanda: "Sarà forse un bignè?" Ma a ben guardare, di più sembra un cannuolo o forse un usignuolo, chissà che uccello è!Lo fai provare pure a me, che piacere, che piacere! [bis]Io certe volte per via di questo attrezzo mi trovo in imbarazzo se devo fa' il bidet. Per cui ritengo, senza modestia alcuna, c'è solo la laguna che può fare per me!Lo fai provare pure a me, che piacere, che piacere! [bis]Perchè, perché c'è lo fuori proporzione induco in tentazione che cosa ci vuoi far... Madre natura mi ha fatto sto' regalo che rassomiglia a un palo di metri centotre...Lo fai provare pure a me, che piacere, che piacere! [bis]Se mai per caso tra il pubblico presente c'è qualcuno diffidente per cui non crede a niente... Care signore le posso dimostrare basta telefonare sessantanove, ventitre!
Fungo od osso
Era un fungo, non era un fungo. se lo tiri divien lungo, divien lungo al naturale, nella fica ti fa male e fa male alle verginelle quando rompe la prima pelle.Era un osso, non era un osso, l'accarezzi, ti sputa addosso sputa addosso alle cocotte che lo prendon dì e notte, e lo prendon su nella fica senza far tanta fatica.
(il) Gasparo(Donne vendetela...)
(il) Gasparo(Donne vendetela...)
Vedi quel lago dov'è annegato il Gasparo (Questo l'è il lago dov'è annegato il Gasparo) l'acqua salata gli avea corroso il bischero.Donne vendetela che la tenete a fare? viene l'autunno e rischia d'appassire, viene l'inverno e rischia di congelare, vien primavera e rischia di germogliare, viene l'estate e puzza di baccalà.Ragazze in camera, la bionda è libera facciam la doppia, facciam la tripla... Ragazze, datecela, che la sapremo usà! (Ragazze datela, che la tenete a fa'.)Di solito è cantata seguita da Bimbe belle, e in questo caso, talvolta, è omesso l'ultimo verso tronco.
GAUDEAMUS
GAUDEAMUS
deve essere ripetuta tutta la coppia di versi iniziali. nota che gli accordi sono solo indicativi: raramente ho sentito cantare il gaudeamus con accompagnamento musicale, e in ogni caso la tonalità è decisa da chi lo intona, ogni protesta essendo assolutamente fuori luogo e rapidamente castigata.L’ottava strofa è apocrifa (talvolta è cantata.
gaudeamus igitur iuvenes dum sumus! [bis] post iucundam iuventutem, post molestam senectutem nos habebit humus. [bis]do fa sol do sol do sol do sol fa sol doubi sunt qui ante nos in mundo fuere? vadite ad superos, transite ad inferos ubi iam fuere.vita nostra brevis est, brevi finietur; venit mors velociter, rapit nos atrociter, nemini parcetur.vivat academia, vivant professores; vivat membrum quodlibet, vivant membra quælibet; semper sint in flore!vivant omnes virgines faciles, formosæ! vivant et mulieres teneræ, amabiles, bonæ, laboriosæ!vivat et res publica et qui illam regit! vivat nostra civitas, mæcenatum charitas quæ nos hic protegit.pereat tristitia, pereant osores; pereat diabolus, quivis antiburschius atque irrisores!Vivant berrectaculosOmnium colorumVivant omnia goliardorumApud scholam, apud forumIn taberna vivant! Gaudeamus versione italiana godiamo quindi
gaudeamus igitur iuvenes dum sumus! [bis] post iucundam iuventutem, post molestam senectutem nos habebit humus. [bis]do fa sol do sol do sol do sol fa sol doubi sunt qui ante nos in mundo fuere? vadite ad superos, transite ad inferos ubi iam fuere.vita nostra brevis est, brevi finietur; venit mors velociter, rapit nos atrociter, nemini parcetur.vivat academia, vivant professores; vivat membrum quodlibet, vivant membra quælibet; semper sint in flore!vivant omnes virgines faciles, formosæ! vivant et mulieres teneræ, amabiles, bonæ, laboriosæ!vivat et res publica et qui illam regit! vivat nostra civitas, mæcenatum charitas quæ nos hic protegit.pereat tristitia, pereant osores; pereat diabolus, quivis antiburschius atque irrisores!Vivant berrectaculosOmnium colorumVivant omnia goliardorumApud scholam, apud forumIn taberna vivant! Gaudeamus versione italiana godiamo quindi
Godiamo quindi finché siamo giovani Godiamo quindi finché siamo giovani dopo la felice gioventù dopo la molesta vecchiaia sarà la terra a prenderci sarà la terra a prenderciDove sono quelli che prima di noi furono nel mondo Dove sono quelli che prima di noi furono nel mondo Andate verso i cieli passate per gli inferi dove già furono dove già furonoLa nostra vita è breve sarà finita brevemente la nostra vita è breve sarà finita brevemente la morte viene veloce e ci rapisce atrocemente non risparmia nessunonon risparmia nessunoViva l'accademia. Viva i professori! Viva l'accademia.Viva i professori! Viva qualunque membro,viva tutti i membri, siano sempre in pieno vigore, siano sempre in pieno vigore.Viva tutte le vergini facili, formose! viva tutte le vergini facili, formose! viva anche le donne tenere, amabili, buone,laboriose, buone, laboriose.Viva anche lo Stato e chi ci governaViva anche lo Statoe chi ci governa viva la nostra Cittàla generosità dei mecenatiche qui ci proteggeche qui ci proteggeMuoia la tristezza.Muoiano i tentatoriMuoia la tristezzaMuoiano i tentatori Muoia il diavoloogni retrivoe i denigratorie i denigratori.Vivano i berretti di ogni coloreVivano i berretti di ogni coloreViva ogni goliarda vicino alle universitàvicino alle piazzeIn osteria vivano .In osteria vivano-
Giovinezza
Giovinezza
Son giunti i giorni lieti degli studi e degli amori o compagni in alto i cuori il passato salutiam.È la vita una battaglia è il cammino irto d'inganni ma siam forti abbiam l'avvenir non temiam.Giovinezza, giovinezza primavera di bellezza della vita nell'asprezza il tuo canto squilla e va.Stretti stretti sotto braccio d'una piccola sdegnosa trecce bionde, labbra rosa occhi azzurri come il mar.Ricordate in primavera crepuscoli vermigli tra le verdi ombre dei tigli i fantastici vagar.Giovinezza, giovinezza primavera di bellezza della vita nell'asprezza il tuo canto squilla e va.Salve nostra adolescenza te commossi salutiamo Per la vita ce ne andiamo il tuo viso cesserà.Ma se un dì un grido dei fratelli non redenti alla morte sorridenti il nemico ci vedrà.
gigolò
gigolò
le parti in corsivo vengono eseguite dal coro o da un discepolo entusiasta.
sono un gigolo e vive al casinòper moltiplicar le fiches.sono un gran viveur, vive nel piacer,passo notti nelle bische.la disperazion sono di papà,ma la vita è una partitada giocare a "chemin" oppure a "tressett"finché gira la roulette.ma sono solo un uomo...la tua bontà per sempre stupirà!ma sono un vero uomo...potrai aiutar noi poveri mortal!sono molto chic, adori le boutique, sono un tipo troppo forte;tra la gente che vive intorno a te amo farmi far la corte;vesto da gagà coi soldi di papà, solo il meglio voglio avere:ed invito gli amici giù a cena da me:e ci facciamo anche un bicchiere!ma sono...bevo möet e chandon a pranzo e a colazionmentre spolpo un'aragosta;nizza e st. tropez dicono di te "è il più fico della costa".per amici ho solo due ladron e anche giuda, quel gran baroche giocò la mia vita per trenta danarma più tardi l'ha riavuta! ma sono...
goliardo...
goliardo...
questo canto è stato utilizzato come inno della giarda con la variante "la giarda, il cappello che io porto...".do fa do fa do sol7 do goliardo,
io vado in ogni dove,cercando strade nuove per la mia libertà;cantando, si libera il pensieroda questo cimitero che è l'umanità.do fa do fa do re sol7 do fa do fa do sol7 do sol do fa do sol7 doio cerco, girando, la mia vita perché non sia smarrita questa mia gioventù;il colore del cappello che io portosarà sempre conforto in ogni avversità.quella gente che guarda e ride,nell'ignoranza beata si uccide senza capire il valore di quel che ho da dire...ma che ne sai, o volgo bastardo,quel che significa esser goliardo,se tu ragioni soltanto contando i soldoni? la- re- mi la- re- mi re- sol do re- la- mi la- re- mi la- re- mi re- sol do re- la- mi7 la-avvolto così nel mio mantelloacetto tutto quello che questa vita dà:vivendo ho osservato che nel mondol'intelligenza, in fondo, è una rarità.per questo, vedendo tanta genteparlare e non dir niente, io la sputtanerò;e il mio canto pungente e un po' volgareforse farà fugare un po' di vanità.
hatu hatu... hatu... hatu...hatu... hatu... hatu...do fa do sol fa do
hatu hatu... hatu... hatu...hatu... hatu... hatu...do fa do sol fa do
s'incolla, s'attacca alla cappella,e non si stacca più!olla, s'incolla ad una palla,e non ti molla più!do sol dosolo hatu il tuo chiavaresolo hatu ti fa gustaree ti andrà liscio come l'olio,chiavar come un coniglioproblema non sarà:sia lode dunque al settebello,l'amico dell'uccellodel fine intenditor. do7 fa sol7 do sol do fa do sol dohatu...Hatu (altra versione)accoccolati ad ascoltare il mare,quanto tempo siamo stati senza chiavare...riuscivo solo ad infilarti un ditoquando tu dicesti piano: non hai capitoche hatu, tu sei protetto hatu, mi puoi venire dentro tu;ed io, che lo capivo io, mandavo in farmacia mio zioe restavo ad aspettare con l'uccello in mano,mentre tu mi dicevi mettilo nell'ano, ed ancora più sued ancora più su,e nascoste nell'ombra di un moscone le mie pallela tua fregna che prudeva un po' impazienteio continuavo a sfondarti il culoe pensavo veramente d'essere un muloe hatu, non arrivava hatu, e ti agitavi sempre più;ed io, che non venivo, io pensavo al mona di mio zio.ti chiedevo voglioso succhiami il bananorispondevi scontrosa no lo voglio in ano, ed ancora più su,ed ancora più su... senti che rumoree adesso che è arrivato hatumuoviti mettitelo su mi son bagnata le mutande ioe mentre mi parlavi tu, io armeggiavo con hatuche non entrava nell'uccello mio...
Ho comprato
Ho comprato
Ho comprato una sciarpa di lana, l'ho comprata soltanto per te; ho saputo che fai la puttana: la sciarpa di lana la tengo per me.Ho comprato una radio Marelli, l'ho comprata soltanto per te; ho saputo che lecchi gli uccelli: la radio Marelli la tengo per me.Ho comprato una radio Phonola, l'ho comprata soltanto per te; ho saputo che fai la spagnola: la radio Phonola la tengo per me.Ho comprato un bel vaso di vetro, l'ho comprato soltanto per te; ho saputo che vendi il didietro: il vaso di vetro lo tengo per me.Ho comprato un bel fiasco di vino, l'ho comprato soltanto per te; ho saputo che vai nel casino: il fisco di vino lo tengo per me.Ho comprato un bel paio di guanti, li ho comprati soltanto per te; ho saputo che hai degli amanti: il paio di guanti lo tengo per me.Ho comprato le azioni Arrigoni le ho comprate soltanto per te; ho saputo che lecchi i coglioni: le azioni Arrigoni le tengo per me.Ho comprato una moto Gilera, l'ho comprata soltanto per te; ho saputo che chiavi ogni sera: la moto Gilera la tengo per me.Ho comprato due belle calosce, le ho comprate soltanto per te; ho saputo che fai gli infracosce: le belle calosce le tengo per me. Ho comprato un'Isotta Fraschini, l'ho comprata soltanto per te; ho saputo che fai dei pompini: l'Isotta Fraschini la tengo per me.Ho comprato una vacca ed un mulo, li ho comprati soltanto per te; ma da quando lo prendi nel culo una vacca ed un mulo li tengo per me.Ho comprato una mazza da polo, l'ho comprata soltanto per te; ma da quando mi hai dato lo scolo la mazza da polo la tengo per me.Varianti (ma si può andare avanti all'infinito):Ho comprato Annabella ed Amica, / le ho comprate... / ma da quando tu dai via la fica / Annabella ed Amica...Ho comprato una bella Suzuki, / l'ho comprata .../ ma da quando a tutti lo suchi, /la bella Suzuki ...Ho comprato la moto Lavèrda,/ l'ho comprata .../ ma da quando tu puzzi di merda,/ la moto Lavèrda ...
Iddio condanna
Iddio condanna
Iddio condanna chi incula la mamma: chi incula la mamma non ama Gesù. L'ave', l'ave', l'avete in culo... L'ave', l'ave', l'avete in cul!Iddio perdona chi lecca la mona: chi lecca la mona vuol bene a Gesù.L'ave', l'ave', l'avete in culo... L'ave', l'ave', l'avete in cul!Iddio consiglia chi stupra la figlia: chi stupra la figlia vuol bene a Gesù.L'ave', l'ave', l'avete in culo... L'ave', l'ave', l'avete in cul!Iddio non permette di farsi pugnette: chi fa le pugnette non ama Gesù.L'ave', l'ave', l'avete in culo... L'ave', l'ave', l'avete in cul!Iddio protegge chi fa le scoregge: chi fa le scoregge vuol bene a Gesù.L'ave', l'ave', l'avete in culo... L'ave', l'ave', l'avete in cul!Iddio punisce chi incula le bisce: chi incula le bisce non ama Gesù.L'ave', l'ave', l'avete in culo... L'ave', l'ave', l'avete in cul!
I love you Johnny
I love you Johnny
I love you Johnny, wow, wow, I love you Texas, wow, wow se vuoi venire a far l'amore con me... Io ti dare, wow, wow, sigaretta, wow, wow ma tu fare a me pugnetta, wow, wow.I love you Johnny, wow, wow, I love you Texas, wow, wow se vuoi venire a far l'amore con me... Io ti dare, wow, wow, sottilette, wow, wow ma tu mostrami tue tette, wow, wowI love you Johnny, wow, wow, I love you Texas, wow, wow se vuoi venire a far l'amore con me... Io ti dare, wow, wow, caramella, wow, wow ma tu succhia mia cappella, wow, wowI love you Johnny, wow, wow, I love you Texas, wow, wow se vuoi venire a far l'amore con me... Io ti dare, wow, wow, cioccolata, wow, wow ma tu dare a me patata, wow, wow.Canzone estemporanea, di cui suggeriamo solo alcune varianti, è composta a turno dai cantori, che danno sfogo alla loro fantasia, mentre il coro introduce ogni strofa con il refrain, ritmato dallo " wow wow".
Inno del Corpo Sciolto
Inno del Corpo Sciolto
E questo è l'inno del Corpo Sciolto, lo può cantare solo chi caga di molto, se vi stupite la reazione è strana, perchè cagare è soprattutto cosa umana.Noi ci si svegliamo e dalla mattina il corpo sogna sulla latrina le membra riposano nel mezzo dell'orto, perchè questo è l'inno, l'inno sì del Corpo Sciolto.Ci han detto vili, brutti e schifosi ma son soitanto degli stitici gelosi, ma il corpo è lieto, lo sguardo è puro, noi siamo quelli che han cagato di sicuro.Pulirsi il culo dà gioia infinita, con foglie di frutta, di bietole e di vite, quindi cagate, perchè è dimostrato: ci si pulisce il culo dopo aver cagato!Evviva i cessi, sian benedetti, evviva i bagni le toilettes e i gabinetti, evviva i campi da concimare, viva la merda e chi ha voglia di cagare.II bello nostro è che ci si incazza parecchio, ci si calma solo dopo averne fatta un secchio, la voglio arreggere per una stagione e con la merda, poi, far la rivoluzione.Pieni di merda andremo a lavorare, poi tutto a un tratto si fa quello che ci pare, e chi ci dice, dice "Te fai questo o quello" gli caghiamo addosso e lo copriam fino al cervello.Cagone, stronzone, puzzone, merdone, la merda che mi scappa si spappa su di te.
Introduzione
Introduzione
Se ti spiace di ascoltare tutto ciò che ho da cantare le mie storie un po' sboccate sai non parlano di fate. Se ti spiace di sentire tutto quello che ho da dire tutto ciò che ho sputtanato sin dai tempi del Creato.Non ci stare qui, no non ci stare [bis]Io non credo nelle chiese nei partiti e nello Stato quella volta che l'ho fatto il cervello mi han castrato. Ma se sei già incolonnato se col gregge hai pascolato se ti va di non cambiare non mi devi frequentare...Non ci stare qui, no non ci stare [bis]Se tu sei un arrivista se sei un maschio sciovinista se sei ipocrita e lecchino se ti fa un po' schifo il vino. Se ti preoccupa il futuro se il tuo cuore è troppo duro se anche solo un tuo minuto passa e non lo hai vissuto.Non ci stare qui, no non ci stare [bis]La mia vita da beone non la canta una canzone la racconta a chi lo vuole ogni sbronza, ogni amore. Ma se hai una morale quel che faccio è tutto male puoi evitare di peccare se vai via senza ascoltare.Ogni donna/uomo che mi ha avuto forse non lo hai mai saputo tutto quello che le ho dato era amore a buon mercato. Ma se sogni una famiglia una moglie/marito e tanti figli forse è meglio che ti avverta sono per la coppia aperta.Non ci stare qui, no non ci stare [bis]Che mia madre è Goliardia forse è solo una bugia ma ne ho raccontate tante la coscienza ho un po' pesante Io mi vanto del peccato far virtù è tempo sprecato se vuoi andare in Paradiso forse è meglio che ti avviso.Non ci stare qui, no non ci stare [bis]Tutto ciò che per te è meglio io lo vedo e non lo voglio l'esperienza è quel mare in cui solo so nuotare. Non sono esempio da seguire non potresti mai capire: fare quello che mi va è la mia felicità.Non ci stare qui, no non ci stare [bis]
Il mio culo ha fatto prack S.T.O.T. (Ballustrus-Ferox-Trapanator-Fossati)
Il mio culo ha fatto prack S.T.O.T. (Ballustrus-Ferox-Trapanator-Fossati)
Il mio culo ha fatto prack ed è un enorme flatulenza mi succede coi fagioli con incredibile potenza Ha provato un grosso shock la mia nuova fidanzata è svenuto il camerere nel servire l'insalata È un gas nervino ti fa' diventar cretino e un odor di topo morto che ti lascia col fiato cortoLui si attacca contro i muri e ti scardina la porta e il dottore vene a dirmi "digestione un po' contorta"Non pettare più no per favore no un odore così no non lo reggo noLa mutanda ha fatta crack questa volta ho esagerato a giudicare dall'odore son sicuro che ho cagatoSon figure barbine che ti fanno sputtanare 400 e più invitati che si senton soffocare È un gas nervino che può uccidere un bagnino stan fuggendo i commensali con conati micidialiMentre svuoto la mia panza sta arrivando l'ambulanza già mi assale lo sconforto sto vedendo qualche morto Non pettare più no per favore no un odore così no non lo reggo noIl mio culo ha fatto prack ed è di nuovo emergenza da quando il meteorismo è diventato prepotenzaNon pettare più no per favore no un odore così no non lo reggo no per favore no !!!! per favore no !!!!
Io la notte non dormo
Io la notte non dormo, mi fa male l'uccello ed appunto per quello io non posso dormir.Ma fu Mimì che in una notte d'incanto rivolgendosi a me [bis] mi disse "Togliti il guanto" ed appunto perciò [bis] io mi presi lo scolo che mi fa tanto mal [bis] proprio quando son solo.La morale la sapete tutti quanti non trombate mai più [bis] senza l'hatù. Oh, non trombate oh, non trombate mai più senza l'hatù.
Io le toccai(Strapazzata)
Io le toccai(Strapazzata)
Io le toccai i capelli lei mi disse non son quelli vai più giù che son più belli oh, oh, oh!Amor se mi vuoi bene più giù tu devi andar e ancora più giù, più giù, più giùIo le toccai il viso lei mi disse con un sorriso vai più giù c'è il paradisoAmor se mi vuoi bene più giù tu devi andar e ancora più giù, più giù, più giùIo le toccai il petto lei mi disse con rispetto vai più giù che c'è un boschetto oh, oh, oh!Amor se mi vuoi bene più giù tu devi andar e ancora più giù, più giù, più giùIo le toccai il tallone lei mi disse sei un coglione non conosci la posizione...Io le toccai il ginocchio lei mi disse: sei un finocchio per 'ste cose non hai occhioAmor se mi vuoi bene più sù tu devi andar e ancora più sù, più sù, più sùAmor se mi vuoi bene più sù tu devi andar e ancora più sù, più sù, più sùIo le toccai la panza lei mi disse con istanza vai più in là che c'è una stanzaAmor se mi vuoi bene più là tu devi andar e ancora più là, più là, più làIo le toccai il centro lei mi disse con godimento vai più sù che ci sei dentroAmor se mi vuoi bene sù e giù tu devi andar e ancora sù e giù, sù e giù, sù e giù
il frate di certosa
il frate di certosa
c'era un frate di certosa con la fava lacrimosa...che voleva fottere...(antichi desideri del tempo)do fa do fa sol do fa sol dosuor alice, madre amata,fammi fare una chiavata:...ti darò un paulo...(antica moneta del tempo)per un paulo, fra cazzaccio,queste cose non le faccio:...ti farò una sega...(antico affarismo del tempo)suor alice, madre onesta,glielo prende per la testa...finché il frate parte...(antica arte fina del tempo)suor alice, madre amena,tutta la notte lo dimena...finché il frate sbora...(antica venuta del tempo)frate ilario, cuor contento,se ne torna al suo convento...con la fava moscia...(antico spompaggio del tempo)la morale della storia:anche i prati fan baldoria,...sì, ma... religiosamente...(antica pia gente del tempo)
Il mostro di Scandicci(Manlio "Zeus" Collino)
Il mostro di Scandicci(Manlio "Zeus" Collino)
C'è chi colleziona sassi, chi farfalle e contrabbassi, chi ci ha i fossili in bacheca, chi le rane in biblioteca:Io conservo in Albarella solo fette di mammella, e, per vincere la noia, metto fiche in salamoia Perdonatemi se, nelle notti di luna, mi ritaglio un toupet da una passera bruna, lo conservo per me, come portafortuna sono questi i miei capricci, ci ho la fissa dei posticci: sono il mostro di Scandicci.Sulla mensola in cucina ci ho le tette in formalina, nell'armadio delle scale ci ho le fiche sottosale Le clitoridi le metto tutte insieme in un vasetto, e le chiappe sott'aceto in un mobile segretoNon odiatemi se, nelle notti di luna, mi ritaglio un toupet da una passera bruna, c'e una taglia su me, una vera fortuna, ma se vedo peli ricci, mi ricaccio nei pasticci: sono il mostro di Scandicci.
Il mulinaro
Il mulinaro
La mamma di Rosina era gelosa: nemmeno a prender l'acqua nemmeno a prender l'acqua la mandava!Un giorno la Rosina andò al mulino, vide il mulinaro vide il mulinaro che dormiva."E sveglia, mulinaro, che l'è giorno!" La mano dentro il petto la mano dentro il petto lui le mise;"Sta fermo, mulinaro, con le mani, io tengo sei fratelli, io tengo sei fratelli ben gelosi!""I tuoi fratelli non mi fan paura io tengo una pistola: io tengo una pistola caricata!"E mentre la pistola fu sparata Rosina cadde a terra, Rosina cadde a terra, sverginata!
LOLA
LOLA
Sette le stelle dell'Orsa Maggiore Sette le piaghe di Nostro Signore Sette le troie che stanno in Burella Sette e sette e sette fanno ventunoVentuno più ventuno quarantadue Quarantadue e ventuno sessantatre Sessantatre più sei fa sessantotto L'ho fatto l'altra sera con la mia bella che fra le cosce aveva una bella stella la verginella.Dimmi come ti chiami, mi chiamo Lola, son figlia di cento babbi e d'una mamma sola.Ha più battaglie la tua sottana che tutta la marina americana Ha fatto più battaglie il tuo reggipetto del General Cadorna a Caporetto .Han fatto più battaglie le giarrettiere della Gestapo e delle Camicie Nere Han fatto più battaglie le tue mutande di quelle di Pipino e di Alessandro il Grande Ha fatto più battaglie la tua fichina che il Generale De Gaulle in Indocina Han visto più uccelli le tue coscine di tutti i pisciatoi delle Cascine Dimmi come ti chiami, mi chiamo Lola, son figlia di cento babbi e d'una mamma sola.
Lorena Lorena(Passepartout S.T.O.T.)
Lorena Lorena(Passepartout S.T.O.T.)
Mi sono addormentato con Lorena l'abbiamo fatto prima e dopo cena ma poi mi son svegliato la mattina e tra le gambe avevo un mozzicon! !Lorena, Lorena, Lorena l'uccello mi devi ridar Lorena, Lorena, Lorena al gatto non farlo mangiar...Bella messicana no! non lo gettare me lo devo riattaccare ahi ahi ahi ahi ahi ahi!!! [bis]Lorena adesso vive tutta sola lei pianta i cazzi in fila in un'aiuola poichè le han detto "in fondo si può fare" nessuno più si calerà i calzon!Lorena, Lorena, Lorena gli uccelli non devi tagliar Lorena, Lorena, Lorena gli eunuchi ti devi sposar...Bella messicana femminista disumana la carota e la banana ti restan per goder!!! [bis]
L'oselin de la comare
L'oselin de la comare
L'oselin de la comare l'oselin volea volare si posò sopra la testa l'oselin faceva festa.Ma più in giù volea volare, l'oselin de la comare.Si posò sopra le tette l'oselin battea le alette. Si posò sopra la panza l'oselin senza creanza.Ma più in giù volea volare, l'oselin de la comare.Si posò sopra i ginocchi, l'oselin batteva gli occhi si posò sopra le cosce l'oselin con l'ale moscie.Ma più in su volea volare, l'oselin de la comare.Si posò sopra la fica l'oselin facea fatica e in su e in giù prese a volare l'oselin de la comare.
Lu primme amore
Lu primme amore
U vi, u vi, mo se ne vene ca' sigaretta 'mocca ve facenn 'u sceme, u cce belle lu primme ammore lu secunnu è chiù bele ancore!E con Maria Luisa voglia fa' na risa e voglio fa' nu ball senza cammisa... Abbassa la Marina ci sta Mariella che se tene in manu lu pisce friscu... E quannu vene u tempo de le pricoche l'amanti de li priddi sono li bizzoche...
La Mona de le galine
La Mona de le galine
E la mona de le galline la se magna col pan; e la mona de le bambine la se lecca piano pian.Un'insalata de peli di mona contornata de peli d'oseo e per farla ancora più bona due ciuffetti de peli di cul.
le donne senza le gonne
le donne senza le gonne
siamo le donne senza le gonne,facciamo l'uomo disperar:l'uomo egoista, porco e schiavista vuole per forza comandar.è lui che ci ha i calzoni,è lui che ci ha i coglioni;chi se ne frega, facciam la legae il maschio sconfiggiam!poi, quando lui vuol far l'amore,lo respingiamo con ardore:noi di minerva le seguaci siam,per la famiglia più non ci battiam;per conquistar l'egemonianon siam disposte a darla via,e da galeno più non andiama farci visitar!col grembiulino, col mestolino noi lo faremo cucinar,lavare i piatti, rifare i letti, ed il salotto spolverar;ed alla sera in casa, per fare quella cosa,con gran piacere questo sedere gli farem sospirar!noi non vogliamo la pannocchia, noi siamo dell'altra parrocchia:siam femministe per l'eternità, l'uomo è soltanto una futilità;al posto dell'uomo del cuore, ora ci abbiamo il vibratore:ed un bottone basta pigiar per farci sollazzar!siam femministe, dure, razziste, a noi ci piace contestar!l'uomo di paglia, sporca canaglia, noi lo vogliamo strapazzar;e se lui farà il duro, un chicco di cianuro:e lo ammazziamo, poi lo spogliamo, e a pezzi lo facciam!noi non vogliamo...
lussuria e vizio
lussuria e vizio
lussuria e vizio iddio ci dié;voglio una vergine tutta pela- mi la- do mi la-in questa valle di cupi tormentisolo l'amore ci fa contenti. lussuria...in questa valle di poco sorrisosolo chi chiava va in paradiso.lussuria...in questa valle di pianto e lamentosolo il finocchio vive in tormento.
me lo prendo nel... blues
me lo prendo nel... blues
non sarebbe male se le parti in corsivo fossero eseguite da una voce femminile. meglio ancora sarebbe, ovviamente, disporre di un coro di voci femminili; è invece superflua la presenza di un'orchestra d'archi ad accompagnamento.
l'uccellino nel gabbiotto fa cip, fa ciop;la teiera sul fornello fa fli, fa flo:è iniziata una giornata con te.mi la mime la dai? no! me la dai? no!me la prendo.si la mi si7la camicia pulita dal cassetto,la cravatta intonata al calzettoe la giacca finto doppiopetto.me la dai? ...mai una volta colazione a letto,mai una volta il cappuccino col cornetto;poche volte pure solo letto.me la dai? ...se me la dai io me la prendose me la dai non te la rendosul lungomare io te la stendomi la si la mime la dai? ...
Mal d'Africa(Africa lontana)
Mal d'Africa(Africa lontana)
Quando io vedere buccia di banana, [coro] subito pensare a mia Africa lontana: me pensare giungla nera, con leone e la pantera, me pensare ancor di più a mio coso nel tucul. tucullala, tucullala, tucullalallero (Quando me pensare a mia Africa lontana me sentire in cuore nostalgia davvero strana...)Il tucul è una capanna dove Zambo fa la nanna; il tucul è un antro tetro dove s'entra dal di dietro; non c'è sedia, non c'è letto per il povero negretto, sulla porta del tucul, il mio uccello fa cucù! tucullala, tucullala, tucullalalleroUna volta, a Mozambico, fatto male a grosso dito, sono stato alla missione: necessaria amputazione; la negretta disse a Zambo: «Non ti voglio senza gambo, non ti far vedere più dalle parti del micul!» tucullala, tucullala, tucullalalleroQuando guerra poi scoppiata, arruolato in quinta armata, in Italia destinato, sono a Napoli arrivato; c'eran tante bimbe belle che chiedevan caramelle, ma se chiedere di più io mandare a far tucul! tucullala, tucullala, tucullalalleroSe fortuna destinare, voglio in Africa tornare, rivedere la negretta e tenerla stretta stretta; ed allora, a Mozambico, miei signori, ve lo dico, io non voglio viver più, ma morire nel tucul! tucullala, tucullala, tucullalalleroIn corsivo segnalo una variante dei primi due versi.
Marcellina(La chitarrina - Guglielmina)
Marcellina(La chitarrina - Guglielmina)
Conosco una ragazza di nome Marcellina, traversa monti e valli, e suona la chitarrina, la chitarrina, la chitarrina per fare all'amor.Un giorno la ragazza va a casa sconsolata: «Mamma, me l'hanno rotta, me l'hanno fracassata la chitarrina, la chitarrina per fare all'amor.«Non piangere ragazza, ti porto dal dottore, vedrai, ti torna sana, in meno di due ore la chitarrina, la chitarrina per fare all'amor.Ci metterà due punti, la proverà a incollare: così, meglio di prima tu la potrai sonare! la chitarrina, la chitarrina per fare all'amor.Il medico la guarda, borbotta, poi le dice: «Il caso si prospetta d'aspetto non felice, la chitarrina, la chitarrina per fare all'amor.S'è rotto il filo armonico, è guasto il ponticello te l'han ridotta proprio a forma di cappello, la chitarrina, la chitarrina per fare all'amor.Ci metterò due chiodi, due chiodi alla romana, bimba, te lo prometto, vedrai ti torna sana la chitarrina, la chitarrina per fare all'amor.Ti porterò dal prete, a fare la comunione, bimba, ti raccomando, non fargli un rampicone, ma prendi l'ostia, l'ostia della comunione.E se quel gesuita le ciocce un po' ti tocca, bimba, ti raccomando, non prenderglielo in bocca, ma prendi l'ostia, l'ostia della comunione.Ho scelto di presentare la versione più lunga, sia nella composizione - sei versi con la coppia finale di ritornello - che nel numero delle strofe, con le ultime due di chiara ispirazione anticlericale. Alcune versioni ignorano il ritornello, limitandosi ai primi 4 versi, e concludono con la strofa segnalato accanto.«Se mi ritorna sana non la darò più via, nè a prenci né baroni la chitarrina mia!
Marinella
Marinella
Questa di Marinella è la storia strana che una mattina si svegliò puttana e un giovin che la vide così bella, sentì rizzarsi a un tratto la cappella.Tu eri verginella eri pudica, ti ritrovasti un cazzo nella fica, tu eri bionda e avevi gli occhi belli, e ti arrivò uno schizzo nei capelli.Duro come la pietra era il suo uccello, che il giovin si puliva col mantello, e mentre si asciugava col maglione, lui le metteva in mano un bel ventone.E furono chiavate e furono pompini e poi furono soltanto ditalini, poichè il bel giovin più non ti chiavava, già stanca alfin era la sua fava.E mentre un'altra volta ci provava, lo scolo chissà come si beccava, e lui che non credeva fosse rotta, leccò cent'anni ancora la tua potta.Questa è la tua canzone Marinella, seguisti il mestier di tua sorella, e quando la tua figa fu una fogna, finisti in un casino di Bologna.
Marisa
Marisa
La incontrai una sera in un bar de barriera le gambe a rochetta de bassa statura un poco de panza e tanta pitura però la gaveva piazà sul davanti do robe, ve digo, do zuche giganti.Ma che... tetone che gaveva Marisa sbregava i botoni de quela camisa e no ve lo digo per farve paura sicuro gaveva la nona misura. e no ve lo digo per farve paura sicuro gaveva la nona misura.La porto a bever per far el finoto "Va ben" disi ela "bevemose un goto" e dopo due whisky e un pochi de amari un dodisi bianchi e un quattro campari el conto xe alto quattordese e sette ma valeva la pena per quel par de tette.Ma che... tetone che gaveva Marisa sbregava i botoni de quela camisa e no ve lo digo per farve paura sicuro gaveva la nona misura. e no ve lo digo per farve paura sicuro gaveva la nona misura.Andemo sù in casa son tutto un ardor la taca spoiarse son tutto un sudor. Ma soto le calze che gambe pelose che muscoli ai brazi che mani calose svola via la paruca... le tette xe finte e la pica do robe me sembra do scinche.Ma che... cojoni che gaveva Marisa do bale da tennis picava alla sbrisa e no ve lo digo per farve paura la longa gaveva de nona misura. e no ve lo digo per farve paura la longa gaveva de nona misura.In preda al terror mi fugo de bruto pel colo me guanta quel gran farabuto per tera me smaca con estrema violenza mi zerco le braghe però son za senza la paura xe tanta no ghe xe un eguale in tel cul me lo fraca, manca solo le bale.Ma che mandingo iera quel giovinoto un colpo de reni, el cul me gà roto e da quella volta, per strada e per via, invece che Mario i me ciama Maria. e da quella volta, per strada e per via, invece che Mario i me ciama Maria.
(il) martello del calzolaio Nuova composizione di Mazzanti Fiorenzuola d'Arda, 1896.
(il) martello del calzolaio Nuova composizione di Mazzanti Fiorenzuola d'Arda, 1896.
Un giorno una ragazza l'andò dal calzolaio col pelo alle babbucce volea aggiustarsi un paio.Gli disse al calzolaio: "Io ti mandai a chiamare: guarda questa babbuccia tu me la dei allargare". "Pronto ciò qui gli arnesi farò quello che posso". Disse la Signorina "Oh, che martello grosso." "Signora, un si spaventi, se grosso è il mio martello si metta qui a sedere vedrà un lavoro bello."Il bravo calzolaio lavora quasi un ora, disse la signorina, "Senta, mi è stretta ancora!"Allora il calzolaio di nuovo si risiede e gliela sforza in modo che le sguazzava il piede. "Oh, bravo calzolaio m'hai proprio contentato! La scarpa e lo stivale tu m'hai tutto allargato!Oh, bravo calzolaio! Giacché tu stai vicino, tu dei mettermi in forma anche lo stivalino." "Lo stivalino è strinto, c'è un po' di pelle dura, anche questo l'aggiusto, Signora, stia sicura."Allora il calzolaio si mise in positura e le strappò l'elastico e tutta l'orlatura. "Signora si rigiri guardi il lavoro in viso." "O, bravo calzolaio, mi sembra un paradiso." "Ora un gli fa più male, il piede un glielo sbuccia: sono allargati uguale a quelli di mammuccia." "Quando ne avrò bisogno ti manderò a chiamare. Ti prego, il tuo martello sappilo conservare."
Massaia al mercato(Buongiorno macellaro)
Massaia al mercato(Buongiorno macellaro)
Buongiorno macellaro.» «Signora, icchè la vole?» «Vorria un chilo di carne «Vorria un chilo di carne «Buongiorno macellaro.» «Signora, icchè la vole?» «Vorria un chilo di carne con cinque e sei braciole.»«La venga dietro il banco, mia bella signorina, vedrà che carne fresca le servo stamattina.» [ripet.]*«Di là dal banco 'un vengo birbante birbaccione voglio la rosticciata non voglio il vitellone.» * «Saresti un bel tipino non ci sarebbe male ma ci hai le gambe storte ti sciupa il personale.» *Una servetta amabile un giorno andò al mercato e vide un gosso fungo un fungo colorato. *Andò dal suo amante che si chiamava Gisto, «Dammi quel grosso fungo che stamattina ho visto.» *Tutte le strofe sono da cantarsi secondo lo stesso schema, con ripetizione del 3º verso (1-2-3-3 / 1-2-3-4).O giovinotto amabile o pieno di maniera dagli quel grosso fungo che ha visto l'altra sera. *E a didagnare ritto al muro che per terra non è più bona Teresina la maialona Teresina la maialona E a didagnare ritto al muro che per terra non è più bona Teresina la maialona e la troia de tu ma'.
Mia bella brigatista(Manlio "Zeus" Collino)
Mia bella brigatista, t'ho amata a prima vista: schiumavi dalla rabbia rinchiusa in quella gabbia.Se tu evadi, ti fiancheggio ti fotografo l'ostaggio, ti recapito il messaggio nel cestino del metrò... però... però...Gambizzami, sparami pure a tuo capriccio sequestrami, fammi saltare su un traliccio, assaltami, fammi un esproprio di saliva! per un tuo sì dirotto un Jumbo faccio un frullato di caramba picchio persino Dario Fo.Ma tu sei pentita, ben presto sei uscita, ti sei fatta la Panda coi soldi della banda.Tu mi fai rubare un taxi per rapir Bettino Craxi poi ti metti a far la sexy, posi nuda su Playboy... ahi, ahi, ahi... però...Gambizzami, sparami pure a tuo capriccio sequestrami, fammi saltare su un traliccio, assaltami, fammi un esproprio di saliva! per te violento Adele Faccio strozzo Pertini con un laccio deraglio il TransEuropExpress.
Minchia spropositata S.T.O.T. (Ballustrus - Ferox - Trapanator - Rossi)
Minchia spropositata S.T.O.T. (Ballustrus - Ferox - Trapanator - Rossi)
Voglio una minchia spropositata voglio una minchia come quella dei films voglio una minchia esagerata una minchia come John Holmes voglio una minchia che non è mai molle di quelle che non ciccano mai voglio una minchia, la voglio che faccia sgiaijE poi ci accoppieremo come bastards e poi lo racconteremo al bar chi contro un muro, chi con un diverso ognun col suo sesso si fa i cazzi suoiVoglio una minchia pietrificata di quelle che ti spaccano i jeans voglio una minchia senza ritegno voglio una minchia che ti sfonda i collants voglio una minchia maleducata che quando sputa non si scuserà mai voglio una minchia che faccia un sacco di guaiE poi la useremo senza pietà sfondando sfinteri in quantità uomini,donne,vecchi e bebé noi vi spacchiamo il culo e ne facciamo treMa ho una minchia debilitata e che serve solo a fare pipì ma ho una minchia inanimata che giace immobile dentro gli slip è fredda e molle come un lombrico e se la cerchi non si fa trovar mai chiamala minchia ... ma che coraggio che haiE poi ci ingegneremo a farla star sù con seghe pompini e un dito in cul però nei films purnu è tutto diverso quando sei un culo perso e forse non lo sai...
Mio fratello Maso(Cafiero Risaliti)
Mio fratello Maso(Cafiero Risaliti)
Nessuno mai saprà come chiavan le balene nessuno mai saprà come inculano i tapiri nessuno mai saprà di chi è figlio Risaliti se è figlio di puttana oppure di invertiti comunque lui si chiama Cafiero Risaliti:Su' pà è alle Murate, su' mà a santa Verdiana, la su sorella Argisa fa sempre la puttana; i' su' cugino buco e batte alla stazione, la su' sorella Tosca l'è iscritta alla Pignone; dicci, Cafiero dicci, dicci la verità: non ha più figli dunque la troia di to' mà?Il mi' fratello Maso l'è all'università, fa forse elettrochimica oppure ingegneria? Va'ia, va'ia,va'ia,va'ia,va'ia! Il mi' fratello Maso all'università l'han messo dentro un vaso insieme ad uno scorpione modello encefalitico mancante di un coglione. L'han messo in una stanza assieme a una balena balena imbalsamata ma certo assai chiavata.Nessuno mai saprà come chiavan le balene nessuno mai saprà come inculano i tapiri nessuno mai saprà di chi è figlio Risaliti se è figlio di puttana oppure di invertiti comunque lui si chiama Cafiero Risaliti
Misteri
Misteri
Tipico canto a tormentone, è limitato solo dalla fantasia, per questo lo forniamo in versione "fai da te". Alle due strofe iniziali segue la strofa tipo (di cui forniamo alcuni aggettivi varianti) che va ripetuta prima di ogni mistero, aggiornando il numerale e variando l'aggettivo, e l'elenco alfabetico dei santi. Createvi la vostra canzone scegliendo il nome degli amici, del Gran Maestro o di chi vi sta sulle palle... e buon divertimento! I più religiosi, o i più stonati, possono scegliere di salmodiarla invece di cantarla. In questo caso potrebbe essere più adatto l'intercalare di una variante trovata, che consiglia di modulare in coro: "Era un fenomeno!"
Pisciamo tra le rose tra le rose pisciamo. Do e do quattro. Quatro e do sie. Do e do quattro. Quatro e do sie. Mariarosa scoresa. Scoresa Mariarosa.E misureremo il vostro col nostro e se troveremo il nostro più lungo del vostro taglieremo un pezzo dal nostro e lo giunteremo al vostro in modo che il nostro sia uguale al vostro cosicchè il vostro ed il nostro comparati siano uguali, e metteremo il nostro nel culo vostro.Nel primo (2º, 3º, 4º, ...) mistero lussurioso (godurioso, peccaminoso, voluttuoso, misterioso, fantasioso, -oso, ecc.) si contempla...Sant'Amelia che si metteva in culo una botteglia per ubriacare il verme solitarioSant'Arturo che col cazzo nel futuro inculava i posteri...Sant'Agnese che mangiava uova e cagava maionese... (che con le pezze del marchese lucidava i mobili...)Sant'Ambrogio che col cazzo ad orologio soppesava gli attimi... (istituiva l'ora legale...)Sant'Asdrubale che col cazzo fra le nuvole inculava i paracadutisti...Santa Benigna che per difendere la verginità si metteva in figa un palo da vignaSan Bonaventura che mangiava legna e cagava segatura...Santa Bruna che con la figa a mezzaluna aiutava Gheddafi...San Brunone che col cazzo bianco e marrone lo vendeva per castagna...San Casimiro che col cazzo a ferro da stiro faceva la piega ai coglioni...Santa Cecilia che con la fica a conchiglia catturava i bigoli...San Cirillo che col cazzo fatto a spillo inculava i microbi...San Clemente che col cazzo evanescente inculava le anime...San Colletta che col cazzo a buretta titolava gli acidi...Santa Cunegonda che con la fica fatta a fionda abbatteva i passeri...Sant'Elisabetta che con la figa a bacchetta puniva i cazzi ribelli...Sant'Ermete che col cazzo fatto ad ariete demoliva gli alberi...Sant'Ernesto che col culo fatto a cesto allenava il Simmental...Sant'Eròs che col cazzo a Warner Bròs sborrava in tecnicolor...Sant'Esaù che col cazzo rosso e blu correggeva i compiti...Sant'Evarista che con la fica fatta a pista allenava Bartali...San Fattore che col cazzo a bimotore bombardava il Vaticano...San Fiorello che col cazzo a ramoscello dava la pace al Vietnam...San Florinto che col cazzo dipinto allestiva personali...San Galeazzo che col cazzo fatto a cazzo passava inosservato...San Gallo che col cazzo giallo faceva la spia ai cinesi...San Gedeone che col cazzo a galeone inculava le balene...San Giacinto che col culo a labirinto ingannava i busoni...San Giobatto che col cazzo piatto inculava le sogliole...Santa Gioconda che con la figa fatta a sponda arginava il Po...San Giovanni Bosco che col culo fatto a chiosco vendeva Panorama...Sant'Ignazio che col cazzo nello spazio rimorchiava i missili...Sant'Ilario che col cazzo sul binario deragliava i rapidi...Sant'Isidoro che col cazzo tutto d'oro svalutava il dollaro...San Leone che col cazzo ad equazione ricercava i limiti...San Marcello che con il cazzo a pennello inculava i critici della Biennale...San Massimino che col cazzo fatto a grissino inculava i frati grossi...Santa Minerva che mangiava i pomodori e cagava conserva...Santa Monica che con la fica a fisarmonica assordava gli angeli...Sant'Ottone, che con il cazzo ad arpione fiocinava le foche...San Paziente che col cazzo a salvagente salvava i naufraghi...San Pietro che con l'uccello nel di dietro inculava i gamberi...San Polluce che col cazzo fatto a duce inculava i popoli...San Procopio che col cazzo a periscopio inculava i naufraghi...Santa Regina che col culo pieno di paraffina lucidava i mobiliSan Roberto che mangiava l'ombrello e lo cagava aperto...Santa Scolastica che con la figa a svastica spaventava gli ebrei...San Severo che col culo tutto nero inneggiava al duce...San Simone che con il culo a cannone cagava proiettili da 88...Santa Teresa che con la mona fatta a fresa segava i coglioni...Sant'Umberto che in culo a tutti andava da esperto...San Valente che dava il ricostituente alle spirochete pallide...San Vittore che col cazzo a trimotore rimpatriava i reduci...
Momentaneamente(Marco Giacomozzi)
Sciabu dabu sciabu dabu sciabu dabu dabuMomentaneamente mi sento libero considero la vita come un fatto igienico l'ho detto anche alle stelle che non mi sfrutteranno più.Confidenzialmente sono un po' scettico non credo nelle formule che mi coinvolgono nemmeno nelle massime che mi confondono di più.Fatalità ho un portamento atletico e con lo sguardo angelico sprigiono simpatia, fantasia, cortesiaGenialità ho un sorriso atomico e il cuore ti dà un fremito se passo accanto.Sciabu dabu sciabu dabu sciabu dabu dabu...Probabilmente qualche volta esagero dipende dalle femmine che mi circondano accontentare i sensi talvolta è logico si sà.Sfortunatamente gli anni passano li vedo allontanarsi di qualche secolo qualcuno deve far qualcosa qualcuno ci sarà.Fatalità sono un artista catalogo i sogni e le emozioni ho tantissime virtù.Genialità è la parola giusta anticipare il mondo e guardarlo rotolare.Sciabu dabu sciabu dabu sciabu dabu dabu....
Natascia
Natascia
O Natascia, l'hai fatta tu la piscia?» «Sì, Dimitri, ne ho fatta venti litri!» «Eri tu la pisciona della steppa, che oscurava il sol dell'avvenir!»O Natascia, l'hai fatta tu la cacca?» «Sì, Vassili, ne ho fatta venti chili, e li ho fatti nella grande steppa, ove sorge il sol dell'avvenir!»
Non basta dire(Piero Finà)
Non basta dire(Piero Finà)
Non basta dire "Io son libero" ma dare agli altri libertà Non basta dire "Io so vivere" devi spiegarlo a chi non sa.Ho visto la tua mente cercar la verità nelle torri d'avorio sola sempre di più si dibatteva stanca senza respiro ormai sono fredde prigioni le tue capacità.Non basta dire "Io son libero" ma dare agli altri libertà Non basta dire "Io so vivere" devi spiegarlo a chi non sa.
Ho visto gli occhi tuoi piangere verso il cielo ed invocare aiuto credendo che verrà Rivolgi gli occhi in terra ci siamo noi quaggiù sono le nostre mani la fede e la pietà.Non basta dire "Io son libero" ma dare agli altri libertà Non basta dire "Io so vivere" devi spiegarlo a chi non sa.A te giovane parlo che soffri come noi le costrizioni assurde di questa umanità Spezza le tradizioni idolo di una vita gettarsi in questa lotta vuol dire libertà.Non basta dire "Io son libero" ma dare agli altri libertà Non basta dire "Io so vivere devi spiegarlo a chi non sa
No, non è morta...
Ho visto gli occhi tuoi piangere verso il cielo ed invocare aiuto credendo che verrà Rivolgi gli occhi in terra ci siamo noi quaggiù sono le nostre mani la fede e la pietà.Non basta dire "Io son libero" ma dare agli altri libertà Non basta dire "Io so vivere" devi spiegarlo a chi non sa.A te giovane parlo che soffri come noi le costrizioni assurde di questa umanità Spezza le tradizioni idolo di una vita gettarsi in questa lotta vuol dire libertà.Non basta dire "Io son libero" ma dare agli altri libertà Non basta dire "Io so vivere devi spiegarlo a chi non sa
No, non è morta...
No, non è morta la goliardia viva la figa, viva la figa! No, non è morta la goliardia viva la figa e il buso del cul!E se son pallido nei miei colori no vojho dottori, no vojo dottori! E se son pallido come na' strassa vinassa, vinassa e fiaschi de vin!
Norma
Norma
Norma, dei tuoi rimproveri non ce ne frega un cazzo: della tua fica vergine noi ne farem strapazzo.E ciucciamelo, scappucciamelo, strapazzamelo, Zaira se no la mezza lira col cazzo te la do.Entra ed esce e non fa male fino alle pale, fino alle pale; E per veder chi l'ha più dritto lo sbatteremo contro il soffitto;E ciucciamelo (...) col cazzo te la do.E per veder chi l'ha più duro lo picchieremo contro a un muro; e per veder chi l'ha più grosso lo ficcheremo dentro a un fosso;E ciucciamelo (...) col cazzo te la do.Lo chiuderemo tra due porte per vedere chi l'ha più forte; chiaveremo su una panca per vedere chi non si stanca.E ciucciamelo (...) col cazzo te la do.Non ci saran più culi nè fiche verginelle; sotto le nostre turgide, durissime cappelle scomparirà, scomparirà ogni ricordo di verginità.
Notte a sorpresa(Antonio Marchitelli)
Notte a sorpresa(Antonio Marchitelli)
Passo tra le vetrine, odorose latrine e ti cerco la nebbia si avvinghia alle statue evirate e coperte di sterco so che non tornerai più, che hai già preso il volo ho bisogno d'affetto, stasera sono un uomo solo.E non placo la malinconia di questa notte a sorpresa tristezza ti prego vai via, ma è tardi e l'ho presa... l'ho presa lailà lailà lalalalàAppoggiata al lampione che timido vince lo scuro, ci stava una bionda da sogno e di colpo è già duro! "Sei solo bellone?" mi chiede e non posso che confermare, "passiamo la notte vicini : facciamo l'amore!"E non placo la malinconia (...) lalalalà...Casa mia o casa tua?" si corre veloci, è tutto uno sbottonamento d'istinti feroci; distesi sul letto a saggiare le nostre intenzioni, mi trovo sorpreso a tastare un par de... coioni.E non placo la malinconia (...) lalalalà...
(una) notte di folle baldoria(Han riaperto i bordelli)
(una) notte di folle baldoria(Han riaperto i bordelli)
Una notte di folle baldoria un goliarda di vin si riempì e tornato all'avita magione dolcemente si mise a sognar Vide allora il sublime portento che di gioia il suo cuore riempì vide che la Merlin era morta, la cagion del nostro patir.Sì, han riaperto i bordelli, sì, li hanno fatti più belli si può tornare a chiavare, la fica leccare ed il buco del cul!E sognava di donne leggiadre che le grazie gli offrivan di sè, e dopo il coito con sguardo fatale Favorisse una tazza di the? E sognava di prati fioriti, con la Ines distesa ai suoi piè la chiavava fra i mirti e i roseti era certo più lieto di un re.Ma or la sbornia è smaltita e la visione è svanita: si ricomincia la solita vecchia giornata che è triste per lui.Pio, tornato sui luoghi sognati per trovarvi affollati casin vide solo una vecchia tra i prati era la senatrice Merlin. Le rivolse l'alata parola ma la Troia rispose così: Caro ziovine, il tempo è passato son trascorsi vent'anni eNo, non han riaperto i bordelli, no, non li hanno fatti or, se vuoi andare a chiavare tu devi penare e lo scolo beccare.
Omino piccin
Omino piccin
C'era un omino piccino piccino con una fava da qui a Pechino, e inculava qualunque bambino, che incontrava sul proprio cammino.Aveva un cazzo dipinto sul petto e una granata infilata nel retto; qualunque donna buttava sul letto e la chiavava tre volte di getto.E poi saliva sul disco volante e si sparava una sega gigante; e, manovrando i complessi ingranaggi, gli rimaneva la fava tra i raggi.
Orgia del potere (Farsalo)(Mamo Giacomozzi)
Orgia del potere (Farsalo)(Mamo Giacomozzi)
Farsalo, nano gibbuto, primo buffone del re sputi e pedate se un nobile ha troppo bevuto ridete ridete di meFarsalo è un uomo a sonaglio, il giocattolo storpio del re son per i nobili solo una bestia al guinzaglio ridete ridete di me.Ma tu nobile ignori e tu non sai cortigiano che il tuo vero sire è proprio Farsalo il nano a quel fantoccio che siede sul trono lui tutte le notti un filtro propinaIl re resta inebriato e io lì a comandare quel che domani gli piacerà fare il re crede di avere il regno in sua mano ma esegue soltanto il volere del nano.E il nano assapora il potere che buon profumo che ha... ha... ha... ha... ha... ha... ha... ha... ha...Ugo stalliere di vaglia, figlio del nano del re bado ai focosi destrieri spalando la paglia non vi curate di me Puzzo di orina e letame i cavalli sono figli per me non mi odorate, se passo voltate le dame non vi curate di meMa suo padre non sa e certo ignora il sovrano che ha scoperto per caso il segreto del nano gli bastan due gocce nella coppa del vino per rendere succube il caro babbinoDi notte non puzzo di stalla e di prato mentre sussurro di affari di stato godetevi pure onori e potenza però è uno stalliere che guida la danzaE Ugo assapora il potere che buon profumo che ha... ha... ha... ha... ha... ha... ha... ha... ha...Olga Ludmilla Regina, graziosa consorte del re passo i miei giorni tra nubi di cipria e di trina governare non è cosa per meConsorte altezzoso e potente cosa diresti tu se scoprissi che mentre tu giochi coi tuoi reggimenti c'è uno stalliere con me?Lei giacendo con Ugo in mezzo alla paglia ha scoperto il segreto del magico intruglio Ugo guida suo padre, suo padre il sovrano ma adesso le briglie son passate di manoMi basta una goccia dentro il liquore che Ugo ingordo trangugia dopo l'amore Lui crede di tesser da solo la trama ma esegue i disegni di una fragile dama.E lei assapora il potere che buon profumo che ha... ha... ha... ha... ha... ha... ha... ha... ha...Polipo ottavo sovrano, a ragione mi chiamano re posso arricchirti o impiccarti con un cenno di mano vieni prostrato da me.Polipo uomo di scettro, nessuno più in alto di me vivo tra onori e paure, tra ori e sospetto Polipo ottavo è il tuo re.Ma col complice stuolo dei suoi cortigiani sempre pronto a mandarli a far da cibo ai suoi cani lui sospetta sua moglie Ludmilla la pura di tesser nell'ombra l'oscena congiuraCosì con l'aiuto del fatale liquore le comanda ogni notte ciò che deve tramare qui chi complotta non complotta per sè fa sempre il mio gioco, il gioco del re.Così si mantiene il potere che buon profumo che ha... ha... ha... ha... ha... ha... ha... ha... ha...
Ossesso del sesso
Ossesso del sesso
DO LAm REm Sono l'ossesso del sesso, SOL DO si si, sono proprio un ossesso, LAm REm e sogno assai spesso, SOL DO e sogno assai spesso l'amplesso, LAm REm e seduto sul cesso SOL DO LAm REm SOL mi autosoddisfo da me.Mi basta sentir dire coscia, mi faccio una bella ossessione un po' rosa un po' rossa, con tanta, con tanta passione, rotonda e un po' grassa, pelosa come piace a me.Il testo in corsivo è parlato con sottofondo di giro di DO.Oh, si, sono un'ossessione sessuale, sogno il sesso condito col caviale: sogno tette e sogno culi enormi e colossali sol se guardo il cupolone della cattedralSe sono con una donna, però, io cosacce schifosissime non fò: con Playmen, Playboy e King io vivo a sazietà ma non mi lascio mai scappare un film porno al cinemà...Sono l'ossesso del sesso, si si, sono proprio un ossesso, e sogno assai spesso, e sogno assai spesso l'amplesso, e seduto sul cesso mi autosoddisfo da me.
Osterie
Osterie
Ho riportato anche più versioni dello stesso numero o nome, così come ho segnalato le diverse versioni del ritornello, che va naturalmente ripetuto dopo ogni strofa, così come il "paraponzi ponzi pò/paraponzi ponzi pà" . Ho poi diviso le infinite osterie in tre gruppi.
Osterie dei numeri Osteria numero zero (paraponzi ponzi pò) vedo un prete tutto nero (paraponzi ponzi pà) che con mille contorsioni suona il piano coi coglioniDammela ben, biondina dammela ben, biondà.Osteria numero 1 al casin non c'è nessuno ci son solo preti e frati che s'inculano beatiDaghela ben, biondina daghela ben, biondà.Osteria numero 2 le mie gambe fra le tue le tue gambe fra le mie fanno mille porcherieDaghela a me, biondina daghela a me, biondà.Osteria numero 3 la Peppina fa il caffè fa il caffè alla francese con le pezze del marcheseOsteria numero 4 la servetta ha rotto il piatto per non dirlo alla parona se lo ficca nella mona [e per non farlo vedere se lo ficca nel sedere] [la marchesa aveva un gatto con la coda del felino si faceva un ditalino]Osteria numero 5 c'è chi perde e c'è chi vince ma chi perde caso strano se lo trova dentro l'ano [le puttane sono a Lingue, se venite a Magistero vi assicuro lo scolo nero]Osteria numero 6 è il casino degli ebrei ma gli ebrei son porcaccioni ficcan dentro anche i coglioniOsteria numero 7 il salame piace a fette ma alle donne caso strano il salame piace sanoOsteria numero 8 la marchesa fa il risotto fa il risotto ben condito con lo sperma del marito [la Peppina fa fagotto per andare a Montebello a far la cura dell'uccello] [cazzo in mano e culo rotto culo rotto e cazzo in mano per trombare il Vaticano]Osteria numero 9 il mio cazzo fa le prove fa le prove contro il muro per vedere quant'è duro [la marchesa fa le prove fa le prove col prosciutto per veder se c'entra tutto] [i soldati/i goliardi fan le prove fan le prove contro il muro per veder chi l'ha più duro]Osteria numero 10 se hai fame mangia i ceci per la fica e per il culo troverai sempre un padulo [il sacrista fa le veci fa le veci al cappellano e lo prende dentro l'ano]Osteria numero 20 se la fica avesse i denti quanti cazzi all'ospedale quante fiche in tribunaleOsteria numero 30 chi dà il culo non si penta oggigiorno caso strano va di moda il deretanoOsteria sessantasette le ragazze hanno le tette, han le tette da ciucciare e la figa per chiavareOsteria numero 100 se la fica andasse a vento quanti cazzi in alto mare imparerebbero a nuotare (tu vedresti navigare) [più tu spingi e più va dentro ma se spingi oltre misura poi ti nasce una creatura] [il mio cazzo è di cemento di cemento bene armato quando è dentro fa il selciato]Osteria numero 1000 il mio cazzo fa scintille fa scintille sulla legna figuriamoci sulla fregna [il mio cazzo fa scintille fa scintille nella notte per veder le donne biotte]Osteria numero enne il mio cazzo ha le antenne quando inculo il sacrestano sento radio Vaticano.
Osterie di luoghi e cose
Osteria del cimitero è successo un fatto nero due cadaveri putrefatti s'inculavano come mattiDaghela a me, biondina daghela a me, biondà.Osteria del Vaticano è successo un fatto strano Sua Eminenza con gli occhiali inculava i cardinali [pure il Papa ha il cazzo in mano va gridando "Porco Zio, voglio fica pure io..."]Dammela ben, biondina dammela ben, biondà.Osteria dell'Antinferno s'è incazzato il padreterno perché il suo divin figlioloo è tornato con lo scoloOsteria del Paradiso c'era Dante col sorriso Beatrice, la sua donna, gli è tornata senza gonna [è successo un fatto inviso Gesù Cristo coi cerchietti inculava gli angioletti]Osteria dove si spera anche Petrarca aspetta e spera donna Laura, sua moglie, gli è tornata con le doglieOsteria della candela se la figa andasse a vela quanti cazzi in alto mare tu vedresti naufragareOsteria del Coca-Cola molta gente se la scola, le lor donne esasperate si fan pure delle chiavateOsteria della stratosfera si è scoperto cosa c'era nello Sputnik la cagnetta si sparava una pugnettaOsteria del Senatore lì si cucca a tutte l'ore sono belle brutte e tante le maneggio tutte quanteOsteria del Municipio si lavora sul principio di fregare i cittadini questi poveri tapiniOsteria del pedone il problema non si pone appurato che il gran male è proprio l'isola pedonaleOsteria dell'invertito qui non metto proprio il dito non vorrei che il suo strumento mi mirasse proprio al centroOsteria della mignotta non vogliamo una bigotta la vogliamo emancipata e per giunta già sbiottataOsteria della Minerva tutta casta si conserva ma con il giallo il blu e il rosso fan casino a più non possoOsteria della sifilide questo germe è un poco apolide ha raggiunto i nostri amici che non sono più feliciOsteria del villeggiante la vacanza è arrapante gira hotel ed i casini e ci lascia i suoi quattriniOsteria del vescovado là di certo non ci vado non è posto da Goliarda perché manca la BernardaOsteria del politico qui si va sul mefitico fanno leggi a più non posso che ti freghino di grosso Osteria delle tangenti stai attento ai loro denti socialista, democristiano sempre svelti sono di mano Osteria del bambino lui ancor così piccino pensa già alle sue donne tutte quante senza gonne Osteria del Gallo d'oro è uno stronzo chi fa il coro, osteria del Gallo Fritto è uno stronzo chi sta zitto
Osteria degli ingegneri
Osteria degli ingegneri
hanno tutti i cazzi fieri, e li danno alle colleghe per non farsi delle seghe.Osterie dell'Università Osteria dello studente lui dottore già si sente ma non sa il poverino che qui comincia il suo casino Daghela ben, biondina daghela ben, biondà.Osteria dell'Ateneo tutti in braccio a Morfeo dottorarsi è una chimera se non studi mattin e sera Dammela ben, biondina dammela ben, biondà.Daghela a me, biondina daghela a me, biondà.Osteria del Nostro Bo' un'amica mi masturbò. mi masturbò con le sue tette per non farmi le pugnette Osteria del Dottorato quante volte ci han fregato ci han fregato a tanti esami tutti quanti come salami Osteria d'Ingegneria laurearsi è una follia siamo tutti senza donne e perciò spariam madonne Osteria di Medicina lì c'è tanta selvaggina e ti senti un buon dottore se hai donne a tutte l'ore Osteria di Matematica lì ti rompono la natica non ci sono solo cessi puoi cercare anche amplessi Osteria di Lingue è una stirpe che si estingue lavoran molto con la bocca e non usano la gnocca Osteria di Lettere non sappiamo cosa mettere tante fighe e troppo tette entra su e fanne sette Osteria d'Economia il Commercio è una mania se le scambian tutti quanti sia di dietro che davanti Osteria di Giurisprudenza per averla ci vuol pazienza bisogna andare per via legale se non vuoi finire male Osteria di Veterinaria che gran puzzo c'è nell'aria gli animali sono tanti rispecchiatevi tutti quantiOsteria di Biologia lì c'è tanta bramosia fanno sempre esperimenti e lo prendono nei dentiOsteria di Chimica questa è proprio un poco con cannelli e cannelloni sono sempre dei... tromboni Osteria di Farmacia se la pillola è una magia di sicuro non son fesso vado a farmi un bell'amplesso Osteria di Geologia questa certo è un'idiozia girovagando per le grotte mi diventano mignotte Osteria d'Architettura qui la vita non è dura disegnando dei progetti lì di certo non lo metti Osteria di Fisica lì di certo non si risica con le formule matematiche sono sempre un po' lunatic he,
Osteria di Filosofia l'intelletto è un'utopia dei santoni ascolti il verbo e da tutti prendi il nero,
Osteria del Policlinico vacci solo se sei cinico non c'è dottore che sia esperto non guarisci lì di certoOsteria di Scienze Politiche qui le arti son mefitiche l'arte dura del fregare sono soliti insegnare Osteria di Scienze Naturali guarda un po' quanti maiali lì le donne sono tante le posseggon tutte quante.
Palle, palle, palle
Palle, palle, palle
Si aprono le scuole, si accende il lampadario, si vede il signor Preside che incula il segretario.Palle, palle, palle rosse e gialle, / ci vogliono le palle per l'Università. (noi siamo i contaballe dell'Università.)Il professor di fisica, soffiando in un cannello, si rese incandescente la punta dell'uccello; e quel che ci rimise fu il povero assistente che si ritrovò nel culo un cazzo incandescente!Palle, palle, palle rosse e gialle, / ci vogliono le palle per l'Università.Il professor di storia studiando Roma Antica, (storia antica) scoprì che i Romani adoravano la fica; (scoprì, nelle Piramidi, l'impronta della fica;) e quello di disegno, maestro del pennello, faceva i geroglifici sul culo del bidello!Palle, palle, palle rosse e gialle, / ci vogliono le palle per l'Università.Il professor di scienze, studiando il corpo umano, si accorse che le seghe si fanno con la mano (si accorse che lo scheletro aveva il cazzo in mano)Il professor di musica, studiando come un mulo, cercava il quarto armonico tra fica, tette e culo.Palle, palle, palle rosse e gialle, / ci vogliono le palle per l'Università.E quella di francese, in piedi sopra un banco gridava a squarciagola «La vendo per un franco!» e quella d'italiano, spietata concorrente, urlava a tutto spiano: «Io ve la do per niente!»Palle, palle, palle rosse e gialle, / ci vogliono le palle per l'Università.Il professor di lettere, spiegando geografia, avea le palle in Africa e il cazzo in Bulgaria; fu allor che il suo supplente, guardando sull'atlante, scoprì nel vasto oceano un cazzo galleggiante.Palle, palle, palle rosse e gialle, / ci vogliono le palle per l'Università.Il professore d'Algebra spiegando le equazioni trovò per X incognita un paio di coglioni. Il profesor di Fisica, fisica studiando si accorse che lo stronzo precipita fumando.Palle, palle, palle rosse e gialle, / ci vogliono le palle per l'Università. (noi siamo i contaballe dell'Università.)
paraponzi ponzi po Parapaponzi-ponzi-ponzi
paraponzi ponzi po Parapaponzi-ponzi-ponzi
quando si caca si fanno gli stronzi si fanno gli stronzi bianchi e neri proprio come i cavoli neri cavoli neri in fila indiana vanno in culo alla puttana! Parapaponzi-ponzi-ponzi quando si caca si fanno gli stronzi si fanno gli stronzi bianchi e neri proprio come i cavoli neri cavoli neri in fila indiana vanno in culo alla puttana! Parapaponzi-ponzi-ponzi quando si caca si fanno gli stronzi si fanno gli stronzi bianchi e neri proprio come i cavoli neri cavoli neri in fila indiana vanno in culo alla puttana! Parapaponzi-ponzi-ponzi quando si caca si fanno gli stronzi si fanno gli stronzi bianchi e neri proprio come i cavoli neri cavoli neri in fila indiana vanno in culo alla puttana!
Il Passero ferito
Il Passero ferito
Era d'Agosto e un povero uccelletto, ferito dalla fionda di un maschietto andò a riposare 1'ala offesa sulla finestra aperta d'una chiesa.Dalla tendina del confessionale il parroco intravide 1'animale, ma, pressato da molti peccatori, che pentirsi volean degli errori, richiuse le tendine immantinente e si rimise a confessar la gente.Mentre in ginocchio oppur stando a sedere diceva ogni fedele le preghiere, una donna, notato l'uccelletto, lo prese al caldo e se lo mise in petto.D'un tratto, improvviso un cinguettio ruppe il silenzio del tempio di Dio. Rise qualcuno, e il prete a quel rumore il ruolo abbandonò del confessore; s'arrampicò sul pulpito veloce e di lassù gridò ad alta voce: "Fratelli, chi ha l'uccello, per favore vada fuori dal tempio del Signore."I maschi, un po' stupiti a tal parole, lesti s'accinser ad alzar le suole, ma il prete a quell'errore madornale veloce si fremò: "Mi son espresso male! Rientrate tutti e statemi a sentire: Sol chi ha preso l'uccello deve uscire!"A tali detti, nello stesso istante, le donne si levaron tutte quante. E mentre se ne andavano di fora il prete replico: " Sbagliamo ancora!Orsù, restate tutte. figlie amate ch'io non voleva dir quel che pensate!" E riprese: "Già dissi, e torno a dire che chi ha preso l'uccello deve uscire, ma mi rivolgo a voce chiara e tesa soltanto a chi 1'uccello ha preso in chiesa!"A testa bassa, la corona in mano, le monache s'alzaron piano piano, quindi, col viso pieno di rossore, lasciarono la casa del Signore."Oh Santa Vergine!" Esclamò il buon Prete: "Sorelle, orsù, rientrate e state liete, perché vogliam concluder, Sissignori, la serie degli equivoci ed errori; perciò, senza rumore, piano piano esca soltanto chi ha 1'uccello in mano."Una fanciulla con il fidanzato, ch' era nascosta in un angolo appartato dietro un cappelletta laterale poco mancò che si sentisse male e mormorò col viso tutto smorto: "Te lo dicevo ! Hai visto ? Se n'è accorto!"
Patacca da due soldi
Patacca da due soldi
È una povera patacca da due soldi che tu trovi nei casini e nei sobborghi che tu vedi ad ogni sguardo che tu volgi fai un cenno con la testa e quella vien.Te ne vai con essa a letto a pomiciare fino al punto di poterla poi chiavare quando poi il cazzo non si rizza più prendi in mano i pantaloni e tiri su. Ma se chiavare vuoi ancor prendi la cosa molto a cuor perché ci sono molti chiavator che vanno in giro ognor. Non ho fatto un'impresa da due soldi ho chíavato due or 'na verginella so' arrivato fino a romper le budella e da oggi verginella non è più.Cari giovani chiavate a tutto andare la patacca non è cosa da sprecare e se quella vale pure due soldi monta su che tanto il gusto pure c'è.
Pelo di volpe(Lele Bruyere)
Pelo di volpe(Lele Bruyere)
A caval donato non si guarda in bocca... quasi mai tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino... quando mai E la volpe perde il pelo ma non il vizio... e tu lo sai e la volpe disse all'uva ma chi se ne frega se matura non sei.Sopra la panca la capra campa... quasi mai sotto la panca la capra crepa... quando mai E la volpe perde il pelo ma non il vizio... e tu lo sai e la volpe disse al corvo chi se ne frega se cantare non sai.Gallina vecchia fa buon brodo... quasi mai donna baffuta sempre piaciuta... quando mai E la volpe perde il pelo ma non il vizio... e tu lo sai e la volpe lo sa il gioco ma non te lo insegna chissà se capirai.
Pina Pina(Tina Tina- La zammara)
Pina Pina(Tina Tina- La zammara)
Sciuri, sciuri, sciuri de tuttu l'annu, l'ammuri che me desti te lo rennu.Nu giorno me ne sciva cammenannu e vitti nna fimmena ca calava i panni; nna manu nci la posi intra li minni, cu l'adra nci tuccai lu barbagianni.Pina, Pina, jarrusa pumpinara, apri li cosci e zuca sta zammara! [ripetere 2 volte la strofa]Rifacimento di un classico della musica popolare siciliana, suonata per anni dalla Polifonica Vitaliano Lenguazza, questa canzone
è anche, come logico, l'inno del Sacer Ordo Zammarae, sovrano di Messina.
Prologo (Ballata di poche pretese...)(Talpa - Armando Visconti)
è anche, come logico, l'inno del Sacer Ordo Zammarae, sovrano di Messina.
Prologo (Ballata di poche pretese...)(Talpa - Armando Visconti)
Ballata di poche pretese, cantata una sera qualunque davanti a un bicchiere di vino, davanti a qualcuno che canta con te.Cantiamo e beviamo cantando insieme al fratello ubriaco insieme alla vecchia baldracca che si sente vergine e canta con noi.E al coro si unisce altra gente, quel tizio che stava da solo pensando a suo figlio che nacque e morì portando sua madre con sè.E il vecchio che ha speso nel vino, i soldi di un pasto mai fatto che forse nemmeno domani farà e beve per non pensarci più su.E canta anche il pregiudicato, che è uscito da una settimana da una settimana lui cerca lavoro e un lavoro nessuno gli dà.E canta anche quel fuorisede, che studia per farsi un domani, lasciando parenti ed amici laggiù convinti che non tornerà.Che importa se fuori fa freddo, che importa se s'è fatto tardi in fondo noi siamo Goliardi e perciò.. Gaudeamus Igitur...È un prologo al "Gaudeamus".
La morte del goliarda
La morte del goliarda
Quando che more un prete suonano le campane piangono e puttane che han perso un avventor.Quando che more un frate suonano il Miserere è triste il taverniere che ha perso un bevitor.Quando che more un re, sparano coi cannoni: mi han rotto già i coglioni a forza di sparar.Quando che more il papa suonano il Miserere ma io ci ho un gran piacere, chè è morto un bucaiol.Quando che moro io non voglio l'olio santo, ma un fiasco di vin bianco e dei goliardi il canto.
Quando un goliarda muore(Piero Finà - Kalimero)
Quando un goliarda muore(Piero Finà - Kalimero)
Quando un goliarda muore, muore due volte: muore l'uomo che è in lui, muore l'amico che è in te. Quando un goliarda muore solo tu e sua madre sapete veramente che cos'è il dolore. Quando un goliarda muore non bastano le lacrime a calmare la sete che arde nel tuo cuore.Abbiamo urlato stonati le stesse canzoni vivendo felici i vent'anni e le nostre illusioni. Potrei cantare di te, della donna che mi ha dato la felicità, ma il mio tempo è la coscienza di chi lotterà per il pane della sua libertà.Mi regalarono i fiori, le stelle, la luna, il sole, l'amore. Volli solo sfiorarli con la mano per possederne il suono e la voce, ma ho conservato gli occhi umidi della tristezza del mondo, per regalarli a chi ha dimenticato che c'è ancora chi piange.Quando un goliarda muore, muore un poeta che ancora non ha scritto il suo inno alla vita. Quando un goliarda muore, muore un pittore che ancora non ha rubato alle farfalle il colore. Quando un goliarda muore, non si accorge la gente di lui che ha visto tanto e non ha chiesto niente.Abbiamo urlato stonati le stesse canzoni vivendo felici i vent'anni e le nostre illusioni. Potrei cantare di te, della donna che mi ha dato la felicità, ma il mio tempo è la coscienza di chi lotterà per il pane della sua libertà.Perchè libertà è rifiutare ciò che di più ci viene offerto, perché libertà è spezzare ogni lusinga, perché libertà è pensare con il proprio cervello.
4 novembre 1966
4 novembre 1966
REm LA7 REm Giaci sepolto in un mare di cacca, SOLm DO7 FA non sai se d'uomo oppure di vacca; LA7 REm non sai capire che cosa è successo, SOLm LA7 REm ti sembra troppa per esser d'un cesso.LA7 REm E mentre cerchi di stare a galla SOLm REm l'Arno trabocca laggiù dalla falla, DO7 FA scorre veloce per via Tornabuoni, LA7 REm ed al buon Davide lava i coglioni,E mentre passi per via Calzaioli trovi i cadaveri dei bucaioli, trovi i cadaveri delle battone tutte smerdate dall'alluvione.E bordeggiando per Conto de' Nelli passi davanti a Bruzzichelli, là dove c'erano tanti finocchi ora ci sono soltanto i ranocchi.Fermati Piero, fermati adesso, lascia che l'acquati passi un po' addosso taccati a un palo, non fare il pazzo, se non ha il palo, attaccati al cazzo.Ma la corrente ti apre le mani e ti trascina in via degli Alfani giusto di fronte ad Architettura, in mezzo ai mucchi di spazzatura.Non ti è concesso passare al Bargello, se non ti metti una vela all'uccello; ma trascinato dall'acquaveloce giungi stremato fino a Santa Croce.Dante di marmo, poeta divino, guarda sdegnato l'immane casino «O fiorentini, mi avete esiliato ecco la merda che Dio v'ha mandato.»E continuasti quel tuo calvario avendo il fango come sudario. giungesti infine, porca puttana, al vecchio borgo di Gavinana.Tu dalla gente aspettavi una mano ora t'accorgi di chiedere invano, e mentre al cielo gridavi «Vergogna» fosti succhiato in fondo a una fogna.Giaci sepolto in un mare di cacca non sai se d'uomo oppure di vacca; e per congiura di tutte le sorti nessuno mise il tuo nome tra i morti.
Regola di vita
Regola di vita
Regola di vita in guerra et in amore osar fino alla morte, amar con tutto il cuore. Donate ai cavalier, che vengon da lontano un sorso di liquore, una stretta di mano.Son venuti via dalla loro terra le loro donne han lasciato per affrontare la guerra.San che son partiti, non san se torneranno molti di loro invano le spose aspetteranno.Siamo a lor fratelli, subiam la stessa sorte, avara nell'amore, prodiga nella morte.Insieme ora brindiamo lasciando ogni tristezza godendoci ogni istante la nostra giovinezza. Regola di vita in guerra ed in amore osar fino alla morte, amar con tutto il cuore.Sulla stessa aria di Amamus Puellas.
Rosina(Historiae di Roma)
Rosina(Historiae di Roma)
Ho volutamente tralasciato alcune strofe citate da diverse fonti con protagonisti come Vittorio Emanuele, Garibaldi, Gagarin e, addirittura, Fanfani, perché mi sembravano fuori dal contesto di Historiae di Roma, così come ho collazionato e revisionato le varie versioni trovate, che riportano spesso gli stessi versi ma in sequenze diverse. Il ritornello "Rosina dammela" è ripetuto dopo ogni strofa.
Rosina dammela, dammela, dammela, dammela, Rosina dammela, dammela, dammela per amor! E no, e no, e no, e non che non te la dò. No, no, no, non te la dò perché non ce l'ho. Dai, dai, dai, lo vedi come sei, agli altri la dai sempre, a me non la dai mai!Ci narrano le istorie che Romolo Quirino dopo fondata Roma ci aprisse un bel casino; poichè le bolognesi non erano vicine dovette accontentarsi di vergini sabine. Ma tutto questo avvenne in tempo assai lontano: adesso, in quei locali, ci han fatto il Vaticano. E come disse Enea al figlioletto Iulo anche questa volta ce l'hanno messo inculo.Rosina dammela, (....) a me non la dai mai!Il prode Muzio Scevola, brandendo il suo pugnale, trafisse nelle chiappe, per sbaglio, un generale; allora Re Porsenna, per dargli una lezione, gli fece abbrustolire la fava sul carbone; ma il re, distrattamente essendosi voltato, si prese nel didietro quel cazzo arroventato! Il prode Muzio Scevola guardando sul catino le seghe d'ora in poi le spara col mancino.I tre fratelli Orazi, recandosi a duello, invece delle spade affilavano l'uccello; le spese di quell'atto le fecero i Curiazi, che furono squarciati nel culo da quei cazzi. Richiesero a Cornelia se avesse dei gioielli, ed essa mostrò i Gracchi, ragazzi molto belli, però non eran quelli i beni più adorati: di negri avea un serraglio dai cazzi esercitati.Il prode Attilio Regolo, rinchiuso in una botte, a furia di girare ne avea le palle rotte; ma, a forza di cazzate, si fece un'apertura, e, con la fava fuori, frenava l'andatura. Sebben frenata alquanto, la botte rotolava, e al povero romano gli si sbucciò la fava; così che quando giunse al fondo della valle al prode Attilio Regolo restavan sol le palle!Venne in Italia Annibale, sconfisse tutti quanti, finchè non lo incularono assieme ai suoi elefanti; mentre lo combatteva il console Marcello un dardo gli si infisse diritto nell'uccello; e Quinto Fabio Massimo, il Temporeggiatore, pagava una marchetta godendo per tre ore! Dicono ancor ch'Enea, in grotta con Didone, poichè era inibito si fece un gran raspone.Il console Camillo, urlando come un pazzo, gettò sulla bilancia le palle con il cazzo; gridò, rivolto a Brenno, stravolto e quasi in coma: «Col cazzo e non coll'oro noi difendiamo Roma.» Lo dice la leggenda, la storia non rinnega che Roma fu salvata per mezzo di una sega. Si dice che Virgilio, poeta mantovano scrivesse le Bucoliche tenendo il cazzo in mano.E Caio Giulio Cesare, varcando il Rubicone, per non bagnarsi il cazzo si fece un centurione; il povero ufficale che se lo prese in culo per non bagnarsi il proprio dovette farsi un mulo! E ancora il centurione sentendosi inculato gridava ad alta voce «Il nemico ci ha attaccato». Si dice che Caligola, imperatore pazzo, pisciasse per il culo e cagasse per il cazzo.Cleopatra lussuriosa, regina degli Egizi, giocava fina da piccola con cazzi e missirizzi; e, quando venne Cesare, il condottier romano, accondiscese subito a prenderglielo in mano, poi, quando venne Antonio, dal cazzo prepotente, lo prese ancor più rapida e più voracemente. Infine, un giorno nero, moriron tutti quanti: non le bastavan, misera, i cazzi d'elefanti; allor, la sventurata, nel fare un masticone sbagliò per una fava la testa di un pitone!Suo nonno Tutankamen, il re dei Faraoni di star tra le piramidi ne avea pieni i coglioni; fu allora che decise, in men che non si dica, di andare per il mondo in cerca di una fica. A quando infine, provvida, il re l'ebbe trovata, pagò duemila talleri un'umile chiavata. Gli venne in mente allora di quando era ragazzo, chiavava come un riccio, e non pagava un cazzo. Il prode Tutankamen il Re dei Faraoni tornò nella sua tomba a rompersi i coglioni.Diceva il Cicerone al figlio Aristodemo: «Con tutte queste seghe, tu mi diventi scemo.» Rispose Aristodemo al padre Cicerone: «Se faccio mille seghe divento senatore». Diceva Senofonte al figlio Leocofonto: «Non farti troppe seghe sennò diventi tonto». Rispose Leocofonto al padre Senofonte: «Se non mi dai la figa io vendo il culo al monte».Gridava Messalina, dall'alto dei palazzi: «A meglio un dito indice che centomila cazzi!» Le rispondea Nerone dal fondo del giardino ma scendi dal palazzo e fammi un bel pompino. Gridava poi distesa sul suo letto imperiale: «Presto, ancelle, accorrete! Portatemi un ditale!» Nerone le obiettava, con gusto sopraffino: «Non preferire al cazzo il vile ditalino!»Gridava Messalina, fremente nelle nari: «Tu, quante seghe al giorno, dì, quante te ne spari?» Le rispondea Nerone, mangiando lepre al forno: «Io me ne faccio venti od anche trenta al giorno!» Gridava Messalina, frenando la gettata: «Portatemi una pezza, o muio dissanguata». Le rispondea Nerone, seduto sul poggiolo: «A te non una pezza ci vuole, ma un lenzuolo!»Si dice che Nerone dall'alto di una nave con centomila seghe sbiancasse tutto il mare. Gridava Messalina dall'alto dei palazzi: «Io voglio nella fica trecentomila cazzi». Le rispondea Nerone, dal fondo delle grotte: «A meglio un culo sano, che cento fiche rotte!» A lor poi obiettavano i nobili Romani: «A meglio un bel figone che cento culi sani».Si dice che Petronio, l'esteta decadente, si nichelasse il bischero per renderlo attraente. Nel latte delle asine Poppea, l'imperatrice, faceva sempre il bagno, per quanto ci si dice: ma una mattina tragica, la storia ci racconta, sbagliò Poppea le asine coi ciuchi della monta. Così l'imperatrice, agendo in cotal modo, si ritrovò, da improvvida, a nuoto nello sbrodo.Si dice che Camilla, la vergine romana per mantener la madre facesse la puttana. Pisciavano i romani dall'alto delle arcate, facendo con l'orina sublimi trogolate; allora Vespasiano ebbe un'idea grandiosa: riempì tutto l'impero d'orinatori a iosa. Ma questo fatto ebbe delle ripercussioni, poichè i finocchi invasero codeste costruzioniàSi dice che Giuseppe, il santo falegname, per risparmiar la colla, sborrasse sul legname. E incazzato Gesù Cristo gridava: «Porco zio, se la Madonna è Vergine, di chi son figlio io?» Risponde la Madonna, sollevando la sottana: «Figlio mio non sei vergine, ma figlio di puttana». Queste son le historie di Roma nel passato tra Papa e Parlamento poi c'hanno inculato..Rosina dammela (....) a me non la dai mai!
Schiacciati i coglioni
Rosina dammela, dammela, dammela, dammela, Rosina dammela, dammela, dammela per amor! E no, e no, e no, e non che non te la dò. No, no, no, non te la dò perché non ce l'ho. Dai, dai, dai, lo vedi come sei, agli altri la dai sempre, a me non la dai mai!Ci narrano le istorie che Romolo Quirino dopo fondata Roma ci aprisse un bel casino; poichè le bolognesi non erano vicine dovette accontentarsi di vergini sabine. Ma tutto questo avvenne in tempo assai lontano: adesso, in quei locali, ci han fatto il Vaticano. E come disse Enea al figlioletto Iulo anche questa volta ce l'hanno messo inculo.Rosina dammela, (....) a me non la dai mai!Il prode Muzio Scevola, brandendo il suo pugnale, trafisse nelle chiappe, per sbaglio, un generale; allora Re Porsenna, per dargli una lezione, gli fece abbrustolire la fava sul carbone; ma il re, distrattamente essendosi voltato, si prese nel didietro quel cazzo arroventato! Il prode Muzio Scevola guardando sul catino le seghe d'ora in poi le spara col mancino.I tre fratelli Orazi, recandosi a duello, invece delle spade affilavano l'uccello; le spese di quell'atto le fecero i Curiazi, che furono squarciati nel culo da quei cazzi. Richiesero a Cornelia se avesse dei gioielli, ed essa mostrò i Gracchi, ragazzi molto belli, però non eran quelli i beni più adorati: di negri avea un serraglio dai cazzi esercitati.Il prode Attilio Regolo, rinchiuso in una botte, a furia di girare ne avea le palle rotte; ma, a forza di cazzate, si fece un'apertura, e, con la fava fuori, frenava l'andatura. Sebben frenata alquanto, la botte rotolava, e al povero romano gli si sbucciò la fava; così che quando giunse al fondo della valle al prode Attilio Regolo restavan sol le palle!Venne in Italia Annibale, sconfisse tutti quanti, finchè non lo incularono assieme ai suoi elefanti; mentre lo combatteva il console Marcello un dardo gli si infisse diritto nell'uccello; e Quinto Fabio Massimo, il Temporeggiatore, pagava una marchetta godendo per tre ore! Dicono ancor ch'Enea, in grotta con Didone, poichè era inibito si fece un gran raspone.Il console Camillo, urlando come un pazzo, gettò sulla bilancia le palle con il cazzo; gridò, rivolto a Brenno, stravolto e quasi in coma: «Col cazzo e non coll'oro noi difendiamo Roma.» Lo dice la leggenda, la storia non rinnega che Roma fu salvata per mezzo di una sega. Si dice che Virgilio, poeta mantovano scrivesse le Bucoliche tenendo il cazzo in mano.E Caio Giulio Cesare, varcando il Rubicone, per non bagnarsi il cazzo si fece un centurione; il povero ufficale che se lo prese in culo per non bagnarsi il proprio dovette farsi un mulo! E ancora il centurione sentendosi inculato gridava ad alta voce «Il nemico ci ha attaccato». Si dice che Caligola, imperatore pazzo, pisciasse per il culo e cagasse per il cazzo.Cleopatra lussuriosa, regina degli Egizi, giocava fina da piccola con cazzi e missirizzi; e, quando venne Cesare, il condottier romano, accondiscese subito a prenderglielo in mano, poi, quando venne Antonio, dal cazzo prepotente, lo prese ancor più rapida e più voracemente. Infine, un giorno nero, moriron tutti quanti: non le bastavan, misera, i cazzi d'elefanti; allor, la sventurata, nel fare un masticone sbagliò per una fava la testa di un pitone!Suo nonno Tutankamen, il re dei Faraoni di star tra le piramidi ne avea pieni i coglioni; fu allora che decise, in men che non si dica, di andare per il mondo in cerca di una fica. A quando infine, provvida, il re l'ebbe trovata, pagò duemila talleri un'umile chiavata. Gli venne in mente allora di quando era ragazzo, chiavava come un riccio, e non pagava un cazzo. Il prode Tutankamen il Re dei Faraoni tornò nella sua tomba a rompersi i coglioni.Diceva il Cicerone al figlio Aristodemo: «Con tutte queste seghe, tu mi diventi scemo.» Rispose Aristodemo al padre Cicerone: «Se faccio mille seghe divento senatore». Diceva Senofonte al figlio Leocofonto: «Non farti troppe seghe sennò diventi tonto». Rispose Leocofonto al padre Senofonte: «Se non mi dai la figa io vendo il culo al monte».Gridava Messalina, dall'alto dei palazzi: «A meglio un dito indice che centomila cazzi!» Le rispondea Nerone dal fondo del giardino ma scendi dal palazzo e fammi un bel pompino. Gridava poi distesa sul suo letto imperiale: «Presto, ancelle, accorrete! Portatemi un ditale!» Nerone le obiettava, con gusto sopraffino: «Non preferire al cazzo il vile ditalino!»Gridava Messalina, fremente nelle nari: «Tu, quante seghe al giorno, dì, quante te ne spari?» Le rispondea Nerone, mangiando lepre al forno: «Io me ne faccio venti od anche trenta al giorno!» Gridava Messalina, frenando la gettata: «Portatemi una pezza, o muio dissanguata». Le rispondea Nerone, seduto sul poggiolo: «A te non una pezza ci vuole, ma un lenzuolo!»Si dice che Nerone dall'alto di una nave con centomila seghe sbiancasse tutto il mare. Gridava Messalina dall'alto dei palazzi: «Io voglio nella fica trecentomila cazzi». Le rispondea Nerone, dal fondo delle grotte: «A meglio un culo sano, che cento fiche rotte!» A lor poi obiettavano i nobili Romani: «A meglio un bel figone che cento culi sani».Si dice che Petronio, l'esteta decadente, si nichelasse il bischero per renderlo attraente. Nel latte delle asine Poppea, l'imperatrice, faceva sempre il bagno, per quanto ci si dice: ma una mattina tragica, la storia ci racconta, sbagliò Poppea le asine coi ciuchi della monta. Così l'imperatrice, agendo in cotal modo, si ritrovò, da improvvida, a nuoto nello sbrodo.Si dice che Camilla, la vergine romana per mantener la madre facesse la puttana. Pisciavano i romani dall'alto delle arcate, facendo con l'orina sublimi trogolate; allora Vespasiano ebbe un'idea grandiosa: riempì tutto l'impero d'orinatori a iosa. Ma questo fatto ebbe delle ripercussioni, poichè i finocchi invasero codeste costruzioniàSi dice che Giuseppe, il santo falegname, per risparmiar la colla, sborrasse sul legname. E incazzato Gesù Cristo gridava: «Porco zio, se la Madonna è Vergine, di chi son figlio io?» Risponde la Madonna, sollevando la sottana: «Figlio mio non sei vergine, ma figlio di puttana». Queste son le historie di Roma nel passato tra Papa e Parlamento poi c'hanno inculato..Rosina dammela (....) a me non la dai mai!
Schiacciati i coglioni
Schiacciati i coglioni tra i battenti di una porta sparati una sega con la mano di una morta poi con le scorie di un pompin imbottisciti un panin magna merda, canta e va in casinOh yeah, ba ba da bàbaààLà troverai tua madre con le mutande in mano che fa la puttana per guadagnarsi il pan.Ungiti le palle con il grasso di tricheco mangiati le caccole dell'intestino cieco poi uno sporco vecchio Hatù inghiottisci e manda giù mangia merda canta e va fa'n cul.Scivola col culo sulla lama di un rasoio affettati i coglioni e poi servili in vassoio poi con le scorie di un bidè fatti pure un consommè mangia merda e canta senza meLa troverai to' ma' che fa marchette in quantità per mantenerti all'università.Sparati una sega con un collo di bottiglia schiaffati nel culo tutta quanta una maniglia poi con la sbroda di un lebbroso fatti un gargarismo acquoso ciuccia il naso di un caccoloso.
Se la mamma ti domandasse
Se la mamma ti domandasse
Se la mamma ti domandasse Chi ti ha rotto il culo a schegge: uno studente iscritto a legge.Chi te l'ha messo in simmetria: uno studente in ingegneria.Chi te l'ha rotto con arte fina: uno studente di medicina.Chi te lo mette e scappa via: uno studente in farmacia.Chi ti ci ha messo un cazzo pingue: uno studente iscritto a lingue.Chi te l'ha messo con arte pura: uno studente di architettura.Chi ha sborrato con coscienza: uno studente iscritto a scienza.Chi ovunque te l'ha infilato: di lettere dev'esser stato. (Chi non te l'ha saputo mettere: uno studente iscritto a lettere)Da notare le due versioni per Lettere, dovute, forse, la prima a un letterato, la seconda a... un analfabeta?
Siamo la parte eletta Siamo la parte eletta dell'università, la schiera venerabile dell'alta Anzianità. C'è chi sulle dispense perse la vista, ahimè, chi fra pandette e codici grigia la barba fe'. Ma il cuor rimane giovane non si raffredda, ohibò, bella, se vuoi io te lo dò.
Spada cavallo
Siamo la parte eletta Siamo la parte eletta dell'università, la schiera venerabile dell'alta Anzianità. C'è chi sulle dispense perse la vista, ahimè, chi fra pandette e codici grigia la barba fe'. Ma il cuor rimane giovane non si raffredda, ohibò, bella, se vuoi io te lo dò.
Spada cavallo
Eravamo nel duecento, poco meno o poco più, era morto ormai da tempo quel buon uomo di Gesù, ma il sepolcro abbandonato senza cura ne rispetto i fedeli di Maometto già l'avevan conquistato.Spada, cavallo, elmo e bandiera questo la gente spesso racconta, vagano soli incontro alla sera ma quel cavallo nessuno lo monta.Fu bandita una crociata con seimila cavalieri. Completavan la brigata ventimila fanti e arceri. Del sultan l'ultima insegna venne alfin ammainata. Terra Santa liberata dalla turca gente indegna.Spada, cavallo,...È tornato ora il crociato al suo feudo ed al suo tetto. Il sepolcro è abbandonato senza cura né rispetto. Per qualcuno di quei prodi non fu certo un buon ritorno; delle corna ebbero lo scorno, ma per altri onori e lodi. Spada, cavallo,...Furon giorni sciagurati fra sollazzi e godimenti, ma una notte fur svegliati da rimpianti e patimenti. Disperati udir la voce, la paura lor fu tanta: "Su tornate in Terra Santa! Su! Nel nome della Croce!"Spada, cavallo,...Tutto ciò non servì a niente, ritornarono ai piaceri; ritrovandosi in oriente solo otto cavalieri. Con coraggio senza pari, con valore adamantino, tenner testa al Saladino. Si chiamarono "Templari".Spada, cavallo, elmo e bandiera questo la gente spesso racconta, vagano soli incontro alla sera ma quel cavallo chissà chi lo monta.
Spazzacamino
Spazzacamino
Su e giù per le contrade di qua e di là si sente cantare allegramente uno spazzacamin. [bis]Si affaccia alla finestra na'bella signorina con voce assai carina chiama lo spazzacamin. [bis]Prima lo fa entrare e poi lo fa sedere gli dà da mangiare e bere a lo spazzacamin. [bis]E dopo aver mangiato mangiato e ben bevuto gli fa vedere il buco il buco del camin. [bis]E quel che mi rincresce mio caro giovanetto il mio camino è stretto come farete a salir... [bis]Non dubiti signora son vecchio del mestiere so fare il mio dovere sù e giù per il camin. [bis]Ma prima di uscire da questa santa porta proviamo un'altra volta sù e giù per il camin. [bis]E dopo quattro mesi la luna va crescendo la gente va dicendo de lo spazzacamin... [bis]E dopo sette mesi preparando le fascie per il bambin che nasce de lo spazzacamin. [bis]E dopo nove mesi è nato un bel bambino biondo e ricciolino come lo spazzacamin. [bis]
spazzaculino
spazzaculino
Questo che vi cantiamo è il nobile cammino dello spazzaculino e della civiltà.Il primo è stato Adamo seguito da sua moglie, usavano le foglie per le necessità.Viva Adamo che nettò il sedere col paltò.Perciò sia lode al fico bisavo ed antenato del rotolo crespato e non solo del frac.Figli di Adamo ed Eva eran Caino e Abele. Caino era crudele, sai cosa fece un di?Alla fraterna foglia in men che non si dica sostituí un'ortica e quindi lo ammazzò.A Caino, inneggio, o gente, per lo scherzo divertente.Passano gli anni e gli usi la foglia piú non garba con la sua lunga barba si spazza il buon Noè.Poi viene giù il diluvio, il mondo è pieno d'acqua Noè ci si risciacqua, così nasce il bidè.Si glorifichi Noè, inventore del bidé.Questa è l'antica storia dello spazzaculino, dai tempi di Caino ai tempi di Noè.Dopo il diluvio l'uomo fa fare palafitte a rinomate ditte per non bagnarsi i pié.E l'era della pietra, altro non si conosce, figurati che cosce l'uomo di Neanderthal.Evviva il pitecantropo di Giava che solo pietra Pomice adoprava.Questa è la preistoria dello spazzaculino dall'uomo babbuino all'uomo scimpanzé.Nei secoli seguenti si usarono le mani finché con gli Egiziani l'usanza non cambiò.Il vecchio Tutankamen per primo mise in giro l'usanza del papiro per uso personal.Pare che già in Atene usassero la carta ma i giovani di Sparta non lo potevan far.Usavano la striglia molti cadevan morti gli altri crescevan forti disposti a guerreggiar.O spartani, che cosa vi piglia? Per le bestie va bene la striglia.Il primo re di Roma era brutale e scemo, con l'abito di Remo ci si puliva il cui.Remo lo redarguiva: "Attento che si sciupa". Quel figlio di una lupa stizzito lo ammazzò.Uccidere un fratello è poco male; spazzarsi con la toga è da maiale.Roma divenne grande e nacque Catilina usava la velina, tutti san come fu."Usque tandem, Catilina, abuteris charta velina?"Poi ci fu Vespasiano e i cessi a pagamento pagando un supplemento anche la carta dan.Evviva i monumenti del grande imperatore: da una parte "Signori" e dall'altra "SignoreMa poi le orge e i balli i vini ed i profumi corruppero i costumi sfasciarono l'imper.Ai tempi dei romani facevan brutte cose: venivano chiamati "balletti Rosa Rosae".Spesso vi si riunivan seduti sui pitali, muniti di giornali pulivano il vicin.Questa è l'era antica dello spazzaculino da Tutankamen fino ai tempi di Neron.Attila, re degli Unni non si spazzava mai, per saccheggiar pollai faceva le turnè.Imitate il barbarico invasore che ha il metodo piú semplice e migliore.La carta e la cultura furon dimenticate, soltanto qualche frate la pergamena salvò.La pergamena è certo un poco dura, ma cosa non si fa per la cultura!...Questo fu il medioevo dello spazzaculino, epoca di declino non ci si spazz a più.Cristoforo Colombo ridendo dei pedanti coi fogli degli atlanti si strofinava il cul.Dicevano i geografi: "Cristoforo è uno sciocco". Ma poi scoprì l'America lasciandoli di stucco.A Ludovico il Moro venne la fantasia di fare pulizia con la carta carbon.O previdente duca di Milano, che avevi in doppia copia il deretano!Più di trecento anni erano ormai passati quando con i trattati il Kaiser si spazzò;sarebbe da augurarsi che gli uomini politici fossero tutti quanti tremendamente stitici.Eccoci alfine giunti al rotolo di adesso, all'ultimo successo, la vellutina blu.Morbida, lieve, soffice, soave, ti fa dire: "Per Giove, che dolce voluttà."Questa è l'età moderna dello spazzaculino Da Dante fiorentino a Brigitte Bardot.Che cosa ci ricerva l'avvento del duemila? Lo spazzatore a pila a tre velocità.Questa è la fantascienza dello spazzaculino. Versate un po' di vino agli abili cantor.
Spiritual
Spiritual
Dio del cielo se mi vorrai in mezzo alle boscaglie tu mi cercherai. [bis]Dio del cielo se mi cercherai in piole ed in casini tu mi troverai. [bis]Dio del cielo se sei fra di noi non rompere i coglioni fatti i cazzi tuoi [bis]Io sono il Signore Io sono il tuo Dio tu fatti cazzi tuoi ai miei ci penso io. [bis]Non avrai altro Dio oltre me tu sei un egoista io ne ho già tre. [bis]Non nominare il nome di Dio invano ma succhiami piuttosto questo gran banano. [bis]Ricordati le feste di santificare ma io la domenica vado a chiavare. [bis]Al babbo e alla mamma obbedire è un dovere ma vattelo a prendere un po' nel sedere. [bis]Il prossimo tuo non devi ammazzare ma chi se ne frega io continuo a chiavare. [bis]Ricordati poi di non fornicare ormai è troppo tardi sto già per sborrare. [bis]Non devi fregare la roba degli altri non è colpa nostra se siamo più scaltri. [bis]Ricordati poi di non dire bugie tu pensa alle tue che io penso alle mie. [bis]Alla donna degli altri non devi pensare Giusto... prima la chiavo poi la mando a cagare. [bis]Non desiderare degli altri l'avere ma torna tra i tuoi santi e lasciaci godere. [bis]Se hai preso per il culo il vecchio buon Mosè non sperare di fare altrettanto con me. [bis]Dio del cielo se sei fra di noi non rompere i coglioni fatti i cazzi tuoi. [bis]L'ultima strofa, ripetuta, va cantata in calando.
Stornellate
Stornellate
Il Sor Antonio, che sta a Belvedere, s'è fatto l'altra sera visitare; il medico gli ha detto di non bere, di non andare a donne e non fumare.Fiore di viola... La moglie non gli ha detto una parola ma gli ha comprato tosto una pistola... Fiore di viola...Tuo padre mi rifiuta la tua mano, m'ha detto che sei un ricco bocconcino e che ti voglio solo per il grano; ma tu faresti becco anche un becchino.Fiore di spino... È vero che sei un ricco bocconcino ma in troppi ci hanno fatto uno spuntino. Fiore di spino...Domani che ricorre l'Ascensione ti vo' portare meco alle Cascine, ricordati del vino e del salmone, che io ti porto del salame fine!Fior di betullo... Il tu' sarebbe un fidanzato grullo se ti mandasse a casa senza grillo. Fior di betullo...
se non succhi, non sale
se non succhi, non sale
come emerge chiaramente dal contesto, le parti in corsivo devono essere eseguite da una gentile voce femminile.
sei distesa sul letto nel tepore di maggio,sono un toro in amore, voglio darti un assaggio...mi ricordo ai bei tempi, stava sempre all'insù,consumavo in un mese un quintale di hatu.la-) re- sol do la- la re- mi7 la-mo m'infilo il goldone e ti penetro un po';io gli esami li ho fatti: l'aidies non ce l'ho...però quello che conta e c'è tra il dire ed il fareè che ti voglio far mia, ma non si riesce a drizzare.se non succhi non sale - sei un vecchio maialese non succhi non sale - me ne sbatto le baleperò in quella vaginal'uccello barzotto non ci può entrare.re- sol do la re- mi7 la-se non succhi non sale - sei un vecchio maialese non succhi non sale - me ne sbatto le bale:quell'affare molliccio ai gatti in cortile lo puoi buttare!metti a posto quel coso, non parliamone più;vecchio julio ora hai chiuso: sei finito anche tu!con l'orgoglio ferito di chi poi si ribella,sento a un tratto pulsare la gloriosa cappella...se non succhi non sale...
son tutte vacche
son tutte vacche
son tutte vacche, son tutte vacche, donne oneste non ce n'è.son tutte vacche, son tutte vacche,donne oneste non ce n'è.do sol dodall'età di sedici anniincominciano gli affanni;alla fica che prurito,se la gratta con un dito.dall'età di diciassetteson formate già le tettee per farsele notarese le fa un po' ciucciare.all'età di anni diciottoè impiegata in un casotto,prende cazzi larghi e lunghiscappellati come funghi.all'età di diciannoveincomincia a far le prove,fa le prove col prosciuttoper veder se c'entra tutto.all'età di anni ventise lo prende in mezzo ai dentite lo succhia e te lo leccacome fosse una bistecca.all'età di ventitrécazzi ormai più non ce n'è,li ha già presi tutti quanti,sia di dietro che davanti.all'età di anni cinquantaincomincia a far la santa,ed insegna al nipotinoa menarsi il pistolino.
Stornelli pisani
Stornelli pisani
Oggi i tempi non sono più quelli, gli è di moda mangiar selvaggina e le donne per la lor cucina non gradiscono che soli uccelli. La canzon, tiramelo fuor, [coro] stiramelo ben, ciucciamelo in punta... La canzone ti voglio cantar...La mia moglie massaia eccellente, la polenta mi fa di sovente, la condisce con storni e fringuelli, perché a lei piaccion molto gli uccelli.A Firenze facevo il trippaio; m'è successo un grandissimo guaio: La mi moglie, una donna eccellente, mi vendeva la trippa per niente!àLa mi' moglie è una donna da poco: ha paura perfino del foco. Figuratevi che l'altro ieri era a letto con cinque pompieri!àLa signora di via Panicale, con le tette ci scopa le scale, mentre quella di via Settecroci col grilletto ci spacca le noci.Certe donne si danno al biliardo, per la stecca han molto riguardo, sulle sponde fan certi rinquarti, fanno buca da tutte le parti.Le ragazze di porta Castello, han la gabbia e non hanno l'uccello, i giovanotti, guarda, che rabbia, han l'uccello e non hanno la gabbia.La sorella di Mario il taxista, molto bella ma un po' pessimista, mentre stava nel bagno una sera, esclamò: «Me la vedo un po' nera!»I tramvai sono sempre affollati, di far presto a nessuno più importa, le tardone ci van volentieri, perché sentono la mano morta.Il marito di donna Pislei è vent'anni più vecchio di lei, allo scopo di ben figurare, ha pensato: «Lo fo' inamidare!»La mi' moglie, una sarta perfetta, ha il difetto dell'asola stretta, poichè l'ago le fa molto male preferisce usare il ditale.Le ragazze di via Tettamanti sono rotte soltanto davanti, mentre uelle di piazza san Pietro sono rotte davanti e di dietro.La mi' moglie ha il cervello un po' tonto non sa leggere nè far di conto dopo innumeri prove e riprove conta sol fino a sessantanove.Alle donne alle donne africane piace tanto ciucciar le banane e le ciucciano senza vergogna quasi fossero nate a Bologna.La canzon, (...) voglio cantar... [coro]Il ritornello del coro va ripetuto dopo ogni strofa.
Sucame mucho
Sucame mucho
Sucame, sucame mucho come si fuera esta minchia la ultima vez...Sucame, sucame mucho quiero un pompino que para un pompino real.Mira esta minchia caliente te sbate nel diente te sfuera nel cul.Mira esta minchia azulata gran puta malnada estoy per sborar.
Canzoniere Studentesco e Goliardico Completo dalla T alla Z
A') tarantula
Canzoniere Studentesco e Goliardico Completo dalla T alla Z
A') tarantula
Ndovio ma muzzicatu la tarantula e ma muzzicato aru pedi pedi pi pedi mo sinni veni sinni veni e sinni va chissà è a tarantula.E ma muzzicatu ara gamma gamma pi gamma mo' chiamu a mamma pedi pi pedi mo sinni veni sinni veni e sinni va chissà è a tarantula.E ma muzzicatu ara coscia coscia pi coscia na bella brioscia gamma pi gamma mo' chiamu a mamma pedi pi pedi mo sinni veni sinni veni e sinni va chissà è a tarantula.E ma muzzicatu ara panza panza pi panza nu poco i crianza coscia pi coscia na bella brioscia gamma pi gamma mo' chiamu a mamma pedi pi pedi mo sinni veni sinni veni e sinni va chissà è a tarantula.E ma muzzicatu a ro piettu piettu pi piettu nu poco i rispiettu panza pi panza nu poco i crianza coscia pi coscia na bella brioscia gamma pi gamma mo' chiamu a mamma pedi pi pedi mo sinni veni sinni veni e sinni va chissà è a tarantula.E ma muzzicatu are cuoddru cuoddru pi cuoddru nu capa cuoddru piettu pi piettu nu poco i rispiettu panza pi panza nu poco i crianza coscia pi coscia na bella brioscia gamma pi gamma mo' chiamu a mamma pedi pi pedi mo sinni veni sinni veni e sinni va chissà è a tarantula.E ma muzzicatu aru culu culu pi culu nu bellu citrulu cuoddru pi cuoddru nu capa cuoddru piettu pi piettu nu poco i rispiettu panza pi panza nu poco i crianza coscia pi coscia na bella brioscia gamma pi gamma mo' chiamu a mamma pedi pi pedi mo sinni veni sinni veni e sinni va chissà è a tarantula.E ma muzzicatu aru vrazzu vrazzu pi vrazzu na capa i cazzu culu pi culu nu bellu citrulu cuoddru pi cuoddru nu capa cuoddru piettu pi piettu nu poco i rispiettu panza pi panza nu poco i crianza coscia pi coscia na bella brioscia gamma pi gamma mo' chiamu a mamma pedi pi pedi mo sinni veni sinni veni e sinni va chissà è a tarantula.
Testamento del goliarda
Testamento del goliarda
Un giorno settembrino di fine settimana è nato in un casino un figlio di puttana.La mamma merdaiola, al povero bambino, nel fare una spagnola, il latte cambiò in vino.L'allattamento alcolico, quale trasformazione, il ciclo metabolico cambiò in fermentazione.D'istinto naturale beone smoderato goliarda eccezionale fosti considerato.Ma un giorno dio sagrato amara fu la sorte tu fosti avvelenato, avvelenato a morte:Dal tuo bicchier di Chianti, con acqua, a tradimento! Prima di andar fra i Santi facesti testamento:Le mie bestemmie amate, compagne della vita, le voglio tramandate da un nero gesuita.Tutte le mie battone che mi hanno sollazzato facciano un rampicone a chi mi ha sotterrato.Amore mai trovato in giro per la terra quello che ti ho cantato dentro al tuo cuor rinserraFratelli in Goliardia dentro un bicchier di vino vi lascio la follia: fateci un gran casino!Il mio goliardo nero resti con me in eterno: lo voglio al cimitero, lo voglio anche all'inferno.Il mio goliardo rosso, che l'è di medicina, lo trombo a più non posso, (rosso di medicina io chiavo a più non posso) davanti e a pecorina.Il mio goliardo blu, con l'aquila dorata, lo dono alle battone per farci una chiavata.Il mio goliardo verde, come dei prati in fiore, anche se pien di merde resta del suo colore.Il mio goliardo azzurro, ch'è di Giurisprudenza, io te lo caccio in culo e tu porta pazienza.Il mio goliardo giallo, color d'economia, chiaro come cristallo ma è sempre cosa mia.Il mio goliardo bianco, bianco da letterato, ha fatto il Kama Sutra ed ha ricominciato. (color della purezza di averlo non mi stanco lo porto con fermezza.)Il mio goliardo è viola, di politica il colore, è stato la mia scuola di fratellanza ed amore.Il mio goliardo rosa l'ho preso su dal cesso, lo so che fa cagare, ma lo porto lo stesso.Il mio goliardo è grigio colore indefinito in testa me lo pigio finchè non son finito.Bordeaux è il mio colore, che lingue rappresenta, lo regalo anche alle suore per fare una cosa svelta.Fratelli in Goliardia dentro un bicchier di vino vi lascio la follia: fateci un gran casino! Normalmente i possessori delle feluche si alzano a cantare la propria strofa, quindi non sempre vengono cantate tutte le rime. Il testo può cambiare di città in città, per adattarsi alle realtà presenti.
Tintoretto(Marco Giacomozzi)
Tintoretto(Marco Giacomozzi)
Tintoretto insegnami i segreti del colore i tuoi passaggi morbidi dal giallo all'arancione le curve e le parabole di luce inesistente Là dove l'occhio insiste, cerca le risposte giuste che non esistono.Capitan Corto Maltese portami su un'isola tropicale dove tra sole e noci di cocco possa ritornare un animale dove tra fantasia e coriandoli, scorpioni e barracuda là dove l'acqua bianca incontra l'onda azzurra dell'oceano.Tutto il resto è superfluo Tutto quanto dimentico Un bicchiere di champagne, alè, voilà Adios all'amico che resta, è una magnifica fiesta ma io non puedo restarà A chi un pochito de sangria, và via Maria Adios all'amico che parte io sono un clerico vagante io no puede restar.Amico mio dimentica di essermi fedele evita le consuetudini e spezza le catene risparmiami il panegirico sul vuoto dell'assenza Almeno in mia presenza, evita la circostanza delle lacrime.Eugenio suggeriscimi un'ermetica conclusione una capriola magica sulla pagina del cuore Quattro parole stupide dal senso inesistente Un qualcosa che non sento, un simpatico argomento per concludere.Tutto il resto è superfluo Tutto quanto dimentico Un bicchiere di champagne, alè, voilà Adios all'amico che resta, è una magnifica fiesta ma io non puedo restarà A chi un pochito de sangria, và via Maria Adios all'amico che parte io sono un clerico vagante io no puede restar.A son chi su la playa che miro e streie che miro er mar Ma mas adelante una fiesta vagante impazza sul mar Nella mia 500 il motore no siento no vuole partir Quasi quasi me vuelto e ritorno a bailar su la fiesta sul mar.
Ti volti in qua, ti volti in là(Operetta di Siena)
Ti volti in qua, ti volti in là(Operetta di Siena)
Ti volti in qua, ti volti in là senti la gente mormorar non puoi più andare ad orinar lo sa già tutta la città. C'è sempre chi in un caffè vuol fare i conti in tasca a te sali su un tram, entri in un bar è tutto un gran pettegolar.Suo cugino fa l'aviere quelle perle non son vere se l'intende con il figlio del barbiere Porta le mutande nere per andare col fattore. Quella vuole solo cinquemila lire.La donna che sta dietro a te da un prete si fa mantener Non ti voltar, non lo guardar quello si sta per rovinar Tienlo per te, ma dicon che sia figlio di un carabinier Lo vedi là quel tipo in frac gli serve solo per pisciar.Buona sera professore se la fa col cameriere me l'han detto l'altro giorno dal barbiere. Vedi quella col visone, è la moglie del barone l'han trovata accaprettata in un portone.Vuoi un segreto divulgar senza doverti affaticar a chi lo stai per raccontar fagli giurar di non parlar.
El torero
El torero
Ecco che arriva il prode torero con le palle dipinte di nero che per fare piacere alla sposa si è dipinto le palle di rosa.Ecco che torna il prode torero con la fava dipinta di nero va gridando per tutta Siviglia che ha scopato la madre e la figlia!
Torquemada
Torquemada
E quei pretacci neri m'hanno arrestato, e in una cella scura m'han gettato. Mamma non devi piangere per la mia triste sorte, piuttosto che abiurare, meglio la morte!Mamma non devi piangere se mi hanno condannato, piuttosto che abiurare, muoio bruciato!E al Torquemada che mi domandava se conoscessi il CristoRedentore, no io non lo conosco, no io non so chi sia. Sono un materialista, non una spia...No io non lo conosco, no io non so chi sia. Sono un materialista, non una spia...E quando sopra il rogo fui portato, già dall'Inquisizione condannato non si sentì preghiera, ma il grido di un ribelle: Io credo solo all'uomo, non alle stelle!Non si sentì preghiera, nè il pianto di una donna, ma solo un prolungato "porcamadonnnna".
Questo canto presenta due caratteristiche, divenute nel tempo complementari. I versi originali si concludono, infatti, con una bestemmia inadatta al palcoscenico. Per questo Finà modificò il testo, creando tra l'altro una bellissima dichiarazione di fede (i tre versi finali della penultimna strofa). D'altra parte i quattro versi finali delle tre strofe principali sono ripetuti e questo ha condotto molto spesso, in osteria,a mescolare le due versioni, così come ho riportato.
(l)'uccelin senza paura
Questo canto presenta due caratteristiche, divenute nel tempo complementari. I versi originali si concludono, infatti, con una bestemmia inadatta al palcoscenico. Per questo Finà modificò il testo, creando tra l'altro una bellissima dichiarazione di fede (i tre versi finali della penultimna strofa). D'altra parte i quattro versi finali delle tre strofe principali sono ripetuti e questo ha condotto molto spesso, in osteria,a mescolare le due versioni, così come ho riportato.
(l)'uccelin senza paura
Signori, qui comincia l'avventura dell'uccellin senza paura, e Teresina, che lo prese a volo, non s'era accorta che ci avea...Lo scolo delle nevi è terminato» scriveva la servetta al fidanzato; e, andandosene in gir per il paese acquistava le pezze del...Marchese Villabruna era partito, affidando la moglie ad un amico; dato che questo si chiamava Pietro glielo infilava pure nel...Di dietro al monumento di Mazzini giocavano a scopone i ragazzini; siccome fra i ragazzi si fa lega, l'un l'altro si tiravano una...Sega, sega, sega, falegname per procacciarti il pane ed il salame e poi, per divertirti, alle ore nove fai con tua moglie un bel...Sessantanove arditi eran partiti all'Africa Orientale destinti; portavano il mantello sulle spalle e sotto si grattavano...Le palle di cannon son disuguali: ci sono quelle tonde e quelle ovali. facevan bivacco, i soldatini, sognando di carezze e...Bocchini! Un bel bocchino colorato!...» gridava il venditore giù al mercato. E si fermò a comprarlo Suor Luciana che di notte faceva la...Puttana la miseria, m'è sfuggito!» uralava il cacciatore, inviperito. E si salvò la vita per ventura quell'uccellin che non avea paura!
Un giorno verrà
Un giorno verrà
un giorno verra\' er la mamma ti spieghera\' che sei nata grazie al cazzo di papa\' rit: non e\' stata la cicogna ma sei uscita dalla frega e per questo tu lo sai non ne devi aver vergogna all\' asilo dei bambini gia ciucciavi i pisellini alla scuola elementare ti eri già fatta chiavareper passare agli esami sai segavi a piene mani tanti cazzi esuberanti i maestri e gli insenianti e\' stato lui (e\' stato lui) e\' stato il cazzo (e\' stato il cazzo) quel monumento alla goduria che ti da sollazzo (ti da sollazzo) rit: non e\' stata la cicogna ma sei uscita dalla frega e per questo tu lo sai non ne devi aver vergogna ti dicevo stai sicura infilandoti la mazza dura
Universalità (Università degli studi) (Marco Giacomozzi)
Universalità (Università degli studi) (Marco Giacomozzi)
Università degli studi, libera università come liberamente scegli la vita che ti conviene. Università degli studi, Gesù, Giuseppe e Maria tutti quanti i santi (tutti quanti) studiano insieme.E c'è l'omino nero che ti fa paura, che ti dice "studia che la vita è dura, l'unica maniera un po' duratura per farsi largo..."E c'è l'omino rosso che ti dice "scusa, hai mica cento lire per l'Argentina hai mica qualche cosa per qualche cosa che non ricordo..."E poi c'è lei, che più figa di così non se n'eran mica viste prima qui: lei studia architettura e parla piano, quando sorride si spalanca il cielo però quando passa non t'aspetta e quando aspetta non aspetta te, lei è sempre in ri - tar - do, chissà che traffico as - sur - do che c'è!Università degli studi, se passo qui davanti ci ripenso e penso, ci ripenso che non ti conosco. Università degli studi, in fondo dopotutto, dopotutto in fondo, analizzando, siamo stati bene.E c'è l'omino nero che ti fa paura, che ti dice "studia che la vita è dura, l'unica maniera un po' duratura per farsi largo..."E c'è l'omino rosso che ti dice "scusa, hai mica cento lire per l'Argentina hai mica qualche cosa per qualche cosa che non ricordo..."
Uomo in frac
Uomo in frac
È giunta mezzanotte la Clizia è ormai sfinita a casa se n'è andata la maiala di to mà.Si spegne il riflettore a letto va l'attore son pochi i merdaioli che restare voglion qua.Sono arrapati un mare vorrebbero trombare ma solo qualche sega questa sera si faran sognando il cul dell'uomo in frac!Ha un cilindro per cappello ma ci ha pure un bell'uccello una fava smerigliata per chiavare brevettata e poi sotto cosa c'è? Due bei coglion... Oh! che impression: fan quei coglion.Qualche volta mi sollazzo per diletto del mio cazzo spennellando il sederino ad un tenero bambino, Ad un tratto lui mi fa: «vorrei cacar» non mi smerdar fa l'uomo in frac.Adieu, adieu, adieu addio al mondo alle troie dei casini che ora voglion più quattrini ma inculando i ragazzini vado in culo pure a te! perepè pereperepè.
umile, disillusa preghiera
umile, disillusa preghiera
buongiorno a te, signore: vedo un altro giorno grazie a te; mi dicono sia un segno del tuo grande, grande amore e per questo ti ringrazio, anche sere sol la re fa#- mi- la sol lail letto sembra vuoto da quando la mia donna è andata via: l'amavo, ed ho cercato sempre di esserle devoto ma hai deciso che non doveva essere mia.e il lavoro non va bene: si dice che entro questa settimana dovrei esser licenziato. ma so che c'è del buono in queste pene, e grazie per avermi sempre amato.sol la re fa#- sol la7 re rem7 mi- la7 sol la7 re fa#7 sol la7 ree grazie a te, signore, del cibo che anche oggi c'è per me; lo pago lavorando tutti i giorni nove ore, ma sembre debba dire grazie a te...e non ti preoccupare se non so neanche far bollire il riso: è solo perché prima che imparassi a cucinare hai voluto portar mamma in paradiso;e ti prego di scusarmi se quando lei è morta io, da stolto, ho provato anche dolore: l'hai fatto senza dubbio per mostrarmi che sai essere grande nell'amore.lodato sii, signore: il sonno sta allungando le sue mani; ti prego di lasciarmi questa fede e questo cuore per poterti ringraziare anche domani;e guardo l'altra piazza, ed anche questa sera sto a pensare che neanche oggi mi hai fatto incontrare la ragazza da cui mi permetterai di farmi amare...ma un amore che finisce dà sempre bei ricordi, e una montagna di lezioni da imparare; sarà anche vero, oh dio, ma mi stupisce un modo così strano di insegnare.e poche cose che van bene non sono mai piovute dal tuo cielo, ma da averle sudate, da spezzarsi sette schiene, e spesso ce l'ho fatta per un pelo;sol la re fa#7 sol la re fa#- mi- la sol lase non mi vuoi aiutare, se vuoi lasciarmi solo, sfortunato e bastonato sempre più, allora su di me non ci contare perché io su di te non conto più, perché io su di te non conto più, perché io su di te non conto più.sol la re fa#- sol la7 re rem7 mi- la7 sol la7 re fa#7 sol la7 re resd sol la7 si- fa#- sol la7 re
Valzer delle candele(Se vuoi sentire
Valzer delle candele(Se vuoi sentire
Divertente e curioso.
RispondiEliminaGrazie da un vecchio "goliardo" ; ho superato 90 ,anni.
Grazie mi ha ricordato il tempo della goliarda gioventu'
RispondiElimina