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Pedagogista e Pedagogista Giuridico ( CTU e CTP)

domenica 31 agosto 2025

incuria, discuria, ipercuria e le connessioni con i legami di attaccamento di Bowlby ed il narcisismo dal sano al patologico

I concetti utilizzati in psicologia e pedagogia per descrivere le varie forme educative di mancata o inadeguata risposta ai bisogni fisici e psicologici del bambino da parte dei genitori o dei caregiver sono: incuria, discuria e ipercuria:
  Incuria o neglect: grave negligenza o mancanza di cura,  l'incuria infantile si manifesta quando un bambino non riceve le cure di base necessarie per il suo benessere fisico, emotivo o psicologico ed educativo. L'incuria fisica si verifica quando un bambino non riceve cibo, vestiti, igiene o cure mediche adeguate. L'incuria emotiva o psicologica, invece, si manifesta con la mancanza di affetto, attenzione e supporto emotivo. L'incuria educativa, infine, si verifica quando un bambino non ha accesso all'istruzione, come quando i genitori non lo mandano a scuola o non si assicurano che frequenti regolarmente. Questo può avere un impatto negativo sullo sviluppo del bambino e sulle sue opportunità future. La mancata cura e protezione del bambino, può avere gravi conseguenze fisiche ed emotive a breve e lungo termine. Tali conseguenze possono includere problemi di salute, disturbi comportamentali, difficoltà a scuola, bassa autostima, ansia e depressione. In casi estremi, l'incuria può portare a un ritardo nello sviluppo o persino alla morte.
  Discuria: cure inadeguate, non corrispondenti ai reali bisogni evolutivi di un bambino. Quando i genitori idealizzano il bambino cioè  quando vogliono che diventi a propria immagine e somiglianza,  quando hanno delle aspettative che vorrebbero fosse come loro non rispettando la sua individualità, quando caricano di aspettative aspettandosi che si comportano da adulti, un esempio è  far perdere il sonno tipico di un bambino portandolo al pub facendo le 2 di notte solo per soddisfare il desiderio dei genitori, oppure imboccando latte e frullati ad un bambino di 10 anni, oppure quando caricano di aspettative il figlio superimpegnandolo e pretendendo che sia il piu bravo della classe.
  Ipercuria: l'eccessiva attenzione e cura, spesso patologica, può essere indicata come un'eccessiva protezione limitante che non permette lo sviluppo dell'autonomia nel bambino. Abuso Emotivo e Iperprotezione:
Un eccesso di cure che soffoca l'autonomia del bambino, o un pattern di comportamenti svalutanti e di rifiuto emotivo, può essere considerato una forma di abuso. 
Sindrome di Munchausen per Procura (MBP):
Una forma estrema di ipercura in cui un caregiver inventa o causa sintomi fisici o psicologici nel bambino, sottoponendolo a continue visite mediche ed esami dannosi, talvolta portando a conseguenze gravi o letali. 
Segnali e conseguenze per il bambino
Il bambino vittima di ipercura può manifestare: 
Sintomi Psicosomatici: Disturbi del sonno, problemi di linguaggio, ritardi nello sviluppo.
Problemi Emotivi e Comportamentali: Iperattività, instabilità, irritabilità, tratti depressivi, apatia, scarsa socializzazione e basso rendimento scolastico.
Senso di Inferiorità: Il bambino può sviluppare un senso di sfiducia in sé stesso e una percezione negativa del proprio corpo. L’ipercura genitoriale è limitante per il bambino che non ha la possibilità di crescere in maniera naturale, sia dal punto di vista fisico, ma sopratutto dal punto di vista psicologico e relazionale.
Il rischio maggiore dell’ipercura genitoriale è trasmettere al bambino che non è capace. Il bambino che non ha la libertà di vivere spontaneamente desideri e necessità rischia di diventare un piccolo tiranno o nella peggiore delle ipotesi un adulto incapace di affrontare ogni ostacolo che la vita riserva.
Non meno importante, questo metodo educativo basato sul controllo implica una dipendenza emotiva del bambino anche in età adulta.
L’ipercura genitoriale, come la trascuratezza, sono modelli che possono comportare un attaccamento insicuro e un disagio del bambino anche in età adulta.
 Bowlby  ha gettato le basi della teoria dell'attaccamento, che afferma che il legame emotivo tra un bambino e la sua figura di accudimento principale (caregiver) è fondamentale per lo sviluppo psicologico. Questo legame, che ha una funzione evolutiva di sopravvivenza, crea una base sicura che permette al bambino di esplorare il mondo. Mary Ainsworth, collaboratrice di John Bowlby, ha lavorato sulla qualità di questo legame che determina lo stile di attaccamento del bambino, ed ha identificato e descritto i pattern specifici ossia ha sviluppato la procedura della "Strange Situation" con cui ha classificato i 3 stili di attaccamento, tra cui 1. l'attaccamento sicuro e due tipi di attaccamento insicuro: 1. Insicuro - evitante-distanziante e 2. insicuro-ambivalente (o ansioso-resistente),  influenzando le sue relazioni future.  Dopodiché  Mary Main insieme a Solomon ne ha individuato un terzo tipo di insicuro: Disorganizzato-disorientato , (essi hanno anche  sviluppato l'Adult Attachment Interview (AAI) per valutare gli stili di attaccamento negli adulti), 
Vediamo i 4 stili di attaccamento infividuati da Mary Ainswhorth e Mary Main:
1.  Attaccamento sicuro
​I bambini con un attaccamento sicuro sono in grado di esplorare l'ambiente circostante sentendosi a proprio agio. Quando il genitore si allontana, possono mostrare segni di disagio, ma si tranquillizzano facilmente al suo ritorno. Sanno che la loro figura di attaccamento sarà disponibile e risponderà ai loro bisogni, il che li rende più fiduciosi e autonomi.
2. insicuro evitante- distanziante Caratterizzato da un forte bisogno di vicinanza e rassicurazione, spesso accompagnato dalla paura dell'abbandono. Questi bambini tendono a non mostrare molta angoscia quando il genitore si allontana e a ignorarlo al suo ritorno. Sembrano indifferenti, ma in realtà il loro comportamento è una strategia per gestire la frustrazione di un genitore che non risponde in modo coerente ai loro bisogni. Tendono a reprimere le proprie emozioni e a non chiedere aiuto. Le persone con questo stile tendono a minimizzare l'importanza delle relazioni e a enfatizzare la propria indipendenza. Hanno imparato che i loro bisogni emotivi non venivano accolti o venivano respinti dai caregiver, e quindi hanno sviluppato la strategia di non cercarli affatto. Evitano l'intimità emotiva e preferiscono affrontare i problemi da soli, nascondendo la vulnerabilità.
 3.   insicuro-ambivalente (o ansioso-resistente): Chi ha questo stile tende a reprimere i propri bisogni emotivi e a mantenere una distanza dagli altri.​I bambini con questo stile di attaccamento vivono in una condizione di forte incertezza. Sono molto angosciati quando il genitore si allontana e, al suo ritorno, mostrano un comportamento contraddittorio, cercando il contatto ma respingendolo allo stesso tempo. Questo comportamento è causato da un genitore che a volte è disponibile e a volte no, creando nel bambino una grande confusione emotiva.
A differenza dell'evitante, l'ansioso-ambivalente cerca disperatamente la vicinanza, ma allo stesso tempo può mostrare rabbia o resistenza quando l'altro si avvicina, perché teme che la vicinanza porterà comunque al rifiuto.
​In sintesi, la differenza principale sta nella strategia di gestione dell'ansia legata alla relazione:
​L'evitante-distanziante si distacca per evitare il dolore del rifiuto.
​L'ansioso resistente o insicuro ambivalente si attacca e cerca costantemente conferme, temendo l'abbandono.
 4. Disorganizzato-disorientato: Questo stile è il più complesso e si manifesta con comportamenti contraddittori e imprevedibili, spesso a causa di esperienze infantili traumatiche o di caregiver spaventosi, caratterizzato da comportamenti incoerenti e contraddittori, come l'avvicinarsi al genitore con la testa girata o immobilizzarsi.

 Il narcisista sano di solito ha avuto un attaccamento sicuro da bambino. Questo significa che i suoi bisogni emotivi sono stati soddisfatti in modo costante e prevedibile dai genitori, il che gli ha permesso di sviluppare una buona autostima e la capacità di fidarsi degli altri. Un narcisista sano non è un narcisista patologico. Il narcisismo sano è una forma di amor proprio, fiducia e autostima che si sviluppa in un ambiente familiare in cui il bambino riceve cure adeguate e risposte empatiche (non ha avuto forme di  incuria, ne discuria, né ipercuria), che portano a un attaccamento sicuro.
Invece:
Il narcisista patologico di tipo Overt, che si manifesta con grandiosità ed esibizionismo, è associato principalmente a uno stile di attaccamento evitante-distanziante:. Spesso causata dalle incuria o ipercuria ( compensazione del vuoto). Questo significa che i suoi bisogni emotivi non sono stati soddisfatti in modo adeguato dai genitori, portandolo a sviluppare una corazza di autosufficienza e distacco emotivo.
l'Overt spesso ha avuto genitori emotivamente freddi o rifiutanti ma che al tempo stesso lo sopravvalutavano in modo eccessivo, creando una profonda insicurezza mascherata da una falsa superiorità.
 Il narcisista patologico di tipo Covert (timido e introverso e insicuro) è spesso associato a uno stile di attaccamento disorganizzato disorientato a causa della discuria ( petit prince) che combina tratti di ansia e evitamento. Questo si manifesta con una profonda paura del rifiuto e dell'abbandono, unita a un'incapacità di stabilire relazioni intime e di fiducia, a causa di esperienze negative durante l' infanzia. I genitori, a causa delle loro esigenze emotive non soddisfatte, tendono a trattare il figlio come una continuazione di sé stessi, rendendolo un mezzo per raggiungere i propri obiettivi, come la realizzazione di sogni irrealizzati. Questo porta il bambino a credere di dover essere eccezionale per ricevere amore e attenzione, altrimenti non sarebbe degno. L'instabilità e il caos che ne derivano lo porteranno a sviluppare una personalità narcisistica vulnerabile, spesso associata a un senso di vergogna profonda, che a sua volta lo porterà a nascondere il suo sé, sviluppando il narcisismo covert caotiche o traumatiche.Il narcisista covert solitamente ha sperimenta troppa discuria, ricevendo troppi elogi non meritati, che hanno creato un'idealizzazione del sé fragile e instabile.
Il narcisista patologico maligno perverso  presenta un mix di stili di attaccamento insicuri, principalmente l'attaccamento evitante-distanziante, ma con forti tratti del disorganizzato. Questo perché teme l'intimità e la dipendenza, ma allo stesso tempo cerca il controllo e la conferma attraverso la svalutazione e la manipolazione degli altri, rendendo le sue relazioni caotiche e distruttive. Solitamente il narcisista perverso maligno ha stabilito un legame di tipo discuria petit prince con i genitori durante l'infanzia. La discuria indica cure distorte o inadeguate, che possono manifestarsi sia in un'eccessiva idealizzazione (ipercura) petit prince che in una trascuratezza emotiva (incuria compensazione del vuoto). Questo ambiente imprevedibile e incoerente, dove l'amore e l'attenzione sono condizionati e strumentalizzati, non ha permesso al bambino di sviluppare una sana autostima e una percezione realistica di sé e degli altri, portandolo a strutturare una personalità patologica.

John Bowlby, uno psicologo, medico e psicoanalista britannico. Sviluppo e teorizzo, nell' ambito della teoria dell'attaccamento, i modelli operativi interni (MOI) in generale​ essi sono rappresentazioni mentali che gli individui sviluppano delle loro relazioni, basate su esperienze passate con i caregiver primari. Questi modelli influenzano come le persone percepiscono e si comportano nelle relazioni future.
I modelli operativi interni (MOI) sono rappresentazioni mentali che gli individui sviluppano delle loro relazioni, basate su esperienze passate con i caregiver primari. Questi modelli influenzano come le persone percepiscono e si comportano nelle relazioni future.


I modelli operativi interni del narcisista patologico si costruiscono dall'infanzia, spesso in un contesto di attaccamento insicuro. Si sviluppano come meccanismi di difesa per far fronte a un ambiente stressante e a una disregolazione affettiva.


I modelli operativi interni di un narcisista covert sono complessi e spesso contraddittori. Da un lato, c'è un'immagine grandiosa di sé, un senso di superiorità nascosto e un bisogno costante di ammirazione. Dall'altro, c'è un'insicurezza profonda, una vulnerabilità alle critiche e una tendenza a sentirsi incompresi o non apprezzati. Questi modelli possono portare a comportamenti manipolativi, passivo-aggressivi e a una difficoltà nel mantenere relazioni sane. I modelli operativi interni di un narcisista covert sono complessi e spesso contraddittori. caratterizzati da profonda insicurezza, vulnerabilità, senso di inferiorità e timore del rifiuto. Per proteggere il proprio fragile ego, utilizza fantasie di grandiosità, manipolazione passivo-aggressiva e vittimismo per ottenere ammirazione e validazione dagli altri, evitando il confronto diretto. Da un lato, c'è un'immagine grandiosa di sé, un senso di superiorità nascosto e un bisogno costante di ammirazione. Dall'altro, c'è un'insicurezza profonda, una vulnerabilità alle critiche e una tendenza a sentirsi incompresi o non apprezzati. Questi modelli possono portare a comportamenti manipolativi, passivo-aggressivi e a una difficoltà nel mantenere relazioni sane.

I modelli operativi interni (MOI) di un narcisista overt (o manifesto) sono basati su una profonda e radicata convinzione di essere superiore agli altri. A differenza del narcisista covert, che nasconde la propria grandiosità, il narcisista overt la manifesta apertamente. Questi MOI plasmano le sue interazioni, il suo modo di pensare e le sue emozioni.

​Ecco i principali:

  • Il MOI della Grandiosità: Il narcisista overt si vede come una persona eccezionale, unica e speciale. Crede di avere talenti e capacità superiori alla media e di meritare un trattamento speciale. Questo modello lo porta a svalutare gli altri, a non riconoscere i loro bisogni e a cercare costantemente l'ammirazione e il riconoscimento esterni. Il mondo esterno è visto come un palcoscenico su cui esibirsi e ricevere applausi.
  • Il MOI del Diritto: Questo modello si basa sulla convinzione che tutto gli sia dovuto. Il narcisista overt si sente in diritto di ottenere ciò che vuole senza dover fare sforzi o rispettare le regole che valgono per gli altri. Se le cose non vanno come desidera, prova rabbia e frustrazione, convinto di aver subito un'ingiustizia.
  • Il MOI della Fragilità e Inviolabilità: Dietro l'apparente sicurezza, si nasconde un'estrema fragilità. Il narcisista overt teme il fallimento, il rifiuto e la critica, perché minano la sua immagine grandiosa. Per proteggersi, costruisce un muro di presunzione e arroganza. Qualsiasi critica viene percepita come un attacco personale e ingiustificato, portandolo a reagire in modo aggressivo o svalutando l'interlocutore.
  • Il MOI dell'Inempatia: Il narcisista overt ha una scarsa capacità di mettersi nei panni degli altri. Vede le persone come strumenti per soddisfare i propri bisogni o come pubblico da cui ricevere ammirazione. Questo modello operativo interno impedisce la formazione di relazioni profonde e significative, poiché la prospettiva dell'altro non viene mai presa in considerazione.
  • Il MOI dell'Invidia e Competizione: A causa della sua profonda insicurezza, il narcisista overt è costantemente in competizione con gli altri. Prova invidia per i successi altrui, che percepisce come una minaccia alla sua grandiosità. Per compensare, sminuisce i successi degli altri e si vanta dei propri, cercando di ristabilire la sua presunta superiorità.

​Questi modelli operativi interni si alimentano a vicenda, creando un ciclo che sostiene il comportamento narcisistico. Avere una comprensione di questi MOI può aiutarti a riconoscere e a gestire meglio le interazioni con un narcisista overt.

Il narcisista maligno, o perverso, ha modelli operativi interni MOI sono ancora più complessi e distruttivi. Oltre alla grandiosità e alla mancanza di empatia tipiche del narcisismo, si aggiungono elementi di sadismo, paranoia e un forte bisogno di controllo. Questi modelli lo portano a manipolare e sfruttare gli altri senza scrupoli, provando piacere nel causare dolore e sofferenza.

In psicologia, di Eric Berne psichiatra e psicoterapeuta ha sviluppato nwll'ambito dell'abalisi transnazionale, la teoria degli stati dell'Io, che include Genitore, Adulto e Bambino, per spiegare la personalità e le interazioni. Inoltre ha elaborato anche Il "copione o copione di vita", per gli  schemi di vita inconsci che influenzano i nostri comportamenti e le nostre relazioni familiarie sociali.

Il modello degli stati dell'io è una teoria della personalità che descrive tre modi fondamentali in cui pensiamo, sentiamo e ci comportiamo. Questi tre stati dell'io sono come tre "personaggi" dentro di noi, ognuno con il suo modo di vedere il mondo. questi tre stati dell'io influenzano le nostre interazioni in modi diversi. gli stati dell'io sono tre: il Genitore, l'Adulto e il Bambino. Il Genitore rappresenta i comportamenti appresi dalle figure genitoriali, l'Adulto è la parte razionale e logica, e il Bambino racchiude emozioni e comportamenti infantili. Ognuno di noi ha questi tre stati dell'io che influenzano il modo in cui interagiamo con gli altri. A volte agiamo dal nostro Genitore, ripetendo schemi appresi, altre volte dall'Adulto, in modo razionale, e altre ancora dal Bambino, esprimendo emozioni e desideri. Comprendere questi stati dell'io ci aiuta a comunicare meglio e a gestire i conflitti. Tutti e tre gli stati dell'io coesistono in noi e si manifestano in momenti diversi. A volte prevale il Genitore, altre l'Adulto e altre il Bambino, a seconda della situazione e delle nostre emozioni. 

Gli stati dell'io genitoriale sono tre: il Genitore Normativo, il Genitore Affettivo e il Genitore Critico. Il Genitore Normativo è la parte di noi che si occupa di regole e limiti, il Genitore Affettivo è quello che si prende cura e supporta, mentre il Genitore Critico giudica e valuta. Esistono tre tipi di adulto: l'Adulto centrato sui fatti, l'Adulto emotivo e l'Adulto critico. L'Adulto centrato sui fatti è logico e razionale, l'Adulto emotivo è empatico e intuitivo, mentre l'Adulto critico è analitico e valuta. Esistono tre tipi di bambino: il Bambino Libero, il Bambino Adattato e il Bambino Ribelle. Il Bambino Libero è spontaneo e creativo, il Bambino Adattato è obbediente e compiacente, mentre il Bambino Ribelle è oppositivo e provocatorio.

È importante ricordare che la teoria degli stati dell'Io non è stata sviluppata specificamente per il narcisismo.

 Tuttavia, possiamo analizzare come questi stati dell'Io (genitore, adulto,  bambino) potrebbero manifestarsi in un narcisista overt. Il Genitore critico potrebbe essere iperattivo, con un'influenza eccessiva sul comportamento. L'Adulto centrato sui fatti potrebbe essere meno sviluppato, con difficoltà nella gestione delle emozioni. Il Bambino adattato potrebbe essere dominante, portando a comportamenti infantili e capricciosi. 

In un narcisista covert, gli stati dell'Io possono essere un po' diversi. Il Genitore critico potrebbe essere internalizzato, portando a un'autocritica severa. L'Adulto centrato sui fatti tuttavia,  narcisista maligno uttavia, a differenza del narcisista "overt", questi fatti vengono utilizzati per supportare la sua visione di sé come vittima o persona incompresa. Può usare la logica e la razionalità per giustificare il suo comportamento passivo-aggressivo o per manipolare gli altri ed ha difficoltà nell'esprimere i bisogni. Il Bambino adattato potrebbe essere iper-sensibile, con reazioni emotive intense.


Nel narcisista maligno, gli stati dell'io si presentano in modo distorto. Lo stato del genitore è ipercritico e punitivo Genitore Normativo Negativo (o Genitore Critico), quello dell'adulto critico è manipolatore e privo di empatia, mentre lo stato del bambino ribelle è ferito e rabbioso. Questa combinazione porta a comportamenti distruttivi e abusivi. 

Il copione, si riferisce a un modello inconscio di comportamento e pensiero che una persona sviluppa durante l'infanzia, influenzato dalle esperienze familiari e sociali. Questo schema guida le scelte e le interazioni nella vita adulta, spesso in modo inconsapevole, come se si seguisse una "sceneggiatura" predefinita.

Il copione di vita del narcisista overt è caratterizzato da un costante bisogno di ammirazione e attenzione. Si sentono superiori agli altri e tendono a svalutare chi li circonda per mantenere alta la propria autostima. Questo copione si manifesta attraverso comportamenti esibizionistici, ricerca di lodi e difficoltà nel riconoscere i bisogni altrui. Il narcisista overt tende a manipolare gli altri per ottenere ammirazione, usando il "love bombing" all'inizio delle relazioni per idealizzare il partner e assicurarsi la sua fedeltà. In seguito, può svalutare e criticare il partner per mantenere il controllo. 

Il narcisista covert è una persona che ha un'alta opinione di sé, ma la nasconde. Si sente speciale e superiore agli altri, ma ha paura di essere criticato. Per questo motivo, cerca sempre l'approvazione degli altri e si sente ferito se non la riceve.​Il suo copione di vita è spesso caratterizzato da una serie di comportamenti che mirano a proteggere la sua fragilità interiore. Vuole essere ammirato e al centro dell'attenzione, ma teme il giudizio degli altri. Per questo motivo, può assumere un atteggiamento vittimistico, lamentandosi e sminuendo i propri successi. In questo modo, cerca di suscitare compassione e ammirazione, senza esporsi troppo.

Il narcisista maligno perverso segue un copione di vita che si basa sulla manipolazione e la distruzione degli altri per alimentare il proprio ego. Questo schema si articola in diverse fasi: idealizzazione (il narcisista seduce e mette la vittima su un piedistallo), svalutazione (iniziano le critiche, il disprezzo e le umiliazioni per minare l'autostima della vittima) e abbandono (il narcisista si disimpegna improvvisamente, spesso passando a una nuova vittima). L'obiettivo finale è quello di mantenere un controllo totale e godere del dolore inflitto, poiché non provano empatia o rimorso.

La teoria delle posizioni esistenziali di Berne, descrive quattro modi di base in cui le persone si relazionano con se stesse e con gli altri. 


​"Io sono OK - Tu sei OK": questa è la posizione più sana e costruttiva. Indica accettazione di sé e degli altri, promuovendo relazioni positive e collaborazione.


​"Io sono OK - Tu non sei OK": questa posizione è tipica di chi si sente superiore agli altri, portando ad atteggiamenti di superiorità e critica.


​"Io non sono OK - Tu sei OK": questa posizione riflette una bassa autostima e una tendenza a svalutarsi, idealizzando gli altri.


​"Io non sono OK - Tu non sei OK": questa è la posizione più negativa, caratterizzata da sfiducia, pessimismo e mancanza di speranza.

Il narcisista overt tende ad adottare la posizione "io sono ok, tu non sei ok". Si sente superiore e svaluta gli altri per mantenere alta la propria autostima.


La posizione esistenziale adottata dal narcisista covert è quella del "Io non sono OK, tu non sei OK".


I narcisisti maligni, secondo la teoria delle posizioni esistenziali di Eric Berne, adottano in modo estremo la posizione del "io sono ok, tu non sei ok" ("I'm OK, you're not OK"). Questa posizione si manifesta con:



​Senso di superiorità: Il narcisista maligno si percepisce come speciale e superiore agli altri, spesso con un senso di grandiosità patologica. Questo gli conferisce il diritto di giudicare, svalutare e sfruttare gli altri.

​Mancanza di empatia: L'altra persona viene vista come un oggetto, un mezzo per raggiungere i propri scopi. Il narcisista maligno non riconosce i bisogni e i sentimenti altrui, rendendosi incapace di provare rimorso o senso di colpa per le azioni compiute.

​Aggressività e sadismo: A differenza del narcisista "overt" che si limita a svalutare per mantenere la propria autostima, il narcisista maligno prova un piacere sadico nel danneggiare e umiliare gli altri. Questo comportamento aggressivo e manipolatorio lo porta a controllare e a dominare chiunque si trovi sul suo cammino.

​Paranoia: Il narcisista maligno ha una visione del mondo come un luogo ostile, dove gli altri sono una minaccia e possono cospirare contro di lui. Questo alimenta il suo bisogno di controllo e di vendetta, portandolo a comportamenti sempre più distruttivi.

Un borderline adotta la posizione esistenziale "Io non sono ok, tu non sei ok".


Secondo l'analisi transazionale di Eric Berne, un individuo con un disturbo antisociale della personalità adotta la posizione esistenziale "Io sono OK, tu non sei OK". Questo atteggiamento porta a considerare sé stessi superiori e gli altri come inferiori, manifestando aggressività e mancanza di rispetto per i diritti altrui.


In termini di Analisi Transazionale, il disturbo istrionico di personalità è associato a una posizione esistenziale del tipo "Io sono Ok, tu non sei Ok" ("Io+ Tu-"), caratterizzata da comportamenti aggressivi e dalla tendenza a svalutare gli altri. Questo può derivare da un profondo senso di inferiorità e da un bisogno di approvazione esterna.


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