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Pedagogista e Pedagogista Giuridico ( CTU e CTP)

martedì 4 ottobre 2016

project work affidamento condiviso

Project Work


Affidamento Condiviso
Tribunale di Foggia









Data                                                                                                         CTU
Foggia li 14/09/16                                                                           Dr.sa Vittoria Salice



R.G. 106/15 oggetto: affidamento condiviso.
Tribunale di .T.... sezione civile giudice istruttore.. .ill.mo dr. V
nome del CTU dr.sa D... data di conferimento dell' incarico del CTU 20/05/'15 nella causa tra
il sig. ....X......... rappresentato e difeso da avv..B. con consulente di parte dr.sa C.. e
la sig...Y.. figlia  con figlia minore ...Z... rappresentata e difesa da avv...G con consulente di parte.. dr. S.         
(per ragioni di privacy legge 196/03 non riporterò i nomi ).

Il quesito “Verifichi il CTU il miglior regime di affido e comunque di collocazione prevalente del minore nonché i rapporti genitoriali di ciascuno con la figlia e le più opportune modalità di visita con il genitore non convivente”.


Il CTU accetta l’incarico prestando il giuramento di rito e si fa autorizzare dal Giudice per procedere all' utilizzo dei seguenti mezzi al fine di eseguire l' indagine:
– l’uso del mezzo proprio e/o di altri mezzi di trasporto (aereo, treno ecc.) ove necessario e di richiedere il rimborso spese;
 – la visione/copia fascicolo processuale e delle parti;
– la visione/copia documenti sanitari presso strutture pubbliche e/o private;
– nominare ausiliario di fiducia, un altro esperto a cui affidare il compito della somministrazione della batteria di tests psicologici. Dr..P...;
– l’utilizzo della PEC per comunicazioni alle parti;
– Il Giudice fissa l’acconto del compenso del CTU da addebitare ad entrambe le parti.
Nella stessa sede il CTU fissa i termini della prima indagine:
– fissa la data del primo incontro consulenziale, in questo caso deve dare comunicazione formale (pec, fax) alle parti e per conoscenza al Giudice. L’inizio delle operazioni coincide con il primo incontro consulenziale;
– un termine entro il quale egli stesso deve trasmettere la propria consulenza alle parti (CCTTPP tramite gli Avvocati);
– un termine entro cui i Consulenti di Parte (tramite gli Avvocati) devono trasmettere al CTU le proprie osservazioni;
– un termine entro cui egli deve depositare in cancelleria la sua prima consulenza, le osservazioni dei CCTTPP ed una valutazione su queste ultime;
– il termine fissato per il deposito dell’elaborato scritto, 110 giorni, la data e il luogo d’inizio delle operazioni peritali..23/05/2015;
– La trasmissione delle relazioni deve risultare certificata (es. tramite deposito in Cancelleria oppure tramite PEC).
La visione/copia fascicolo processuale e delle parti
X nato a .Foggia...il 10/04/84........ e Y nata a Foggia...il....07/04/85..., intrattenevano una relazione affettiva extraconiugale,  dalla quale nasceva Z nata a..Foggia...il 12/09/2010 che vive con la madre. Con il ricorso introduttivo del procedimento da parte della sig.ra Y verso il sig.  X,   allegando il termine della relazione sentimentale, richiedeva disporsi una regolamentazione giudiziale dei rapporti genitoriali. In tal caso la sig.ra Y riguardo al profilo economico, proponeva l'importo di mantenimento per la figlia di € 650,00 mensili oltre il 50% delle spese extra a fronte della minor richiesta del padre, di € 300.00 mensili. In sede di prima udienza, la proposta conciliativa del Giudice era di € 450.00 e veniva accettata dal padre ma non dalla madre. Per ciò che concerne la relazione tra le parti non si è responsabili tra loro ma si resta comunque genitore.

Lo svolgimento delle indagini: nello studio libero-professionale del CTU alla presenza dei CCTTPP sito  in Foggia… , Via… .      

Per poter rispondere al quesito posto dal Magistrato, è stata predisposta una serie di incontri separati con le parti, articolata in:    

metodo seguito: pedagogico
cronologia delle operazioni peritali
-         colloqui di valutazione e osservazione singoli, con ciascuno degli ex amanti , 2 per parte;
-         colloqui di valutazione congiunti, con entrambi gli ex amanti;
-         2 incontri di osservazione e colloquio con la minore, da sola ed in presenza dei  
  due genitori;
-         2 visite domiciliari, uno agli attuali partner e uno ai nonni biologici e sociali, per fare una indagine ambientale, le conversazioni sono state video/audio registrate;
-         Un test individuale e relazionale da parte dell'ausiliario di fiducia psicoterapeuta sistemico-relazionale.
All’esito del primo incontro con le parti, la CTU ha ritenuto necessario sottoporre la coppia genitoriale a dei colloqui di valutazione di idoneità genitoriale. Sia da soli che insieme.  
Mentre i profili di personalità, approfonditi con i Test da parte dell' ausiliario sono stati conservati dalla C.T.U. secondo le norme sulla privacy e resi disponibili a richiesta del Magistrato.
-         Primo incontro di conoscenza con entrambi i genitori.
-         Primo incontro con la Sig.ra Y per la valutazione genitoriale.   
-         Secondo incontro con la Sig.ra Y per la valutazione genitoriale.
-         Primo incontro con il Sig. X per la valutazione genitoriale.
-         Secondo incontro con il Sig. X per la valutazione genitoriale.
-         Primo incontro congiunto con la coppia genitoriale X/Y per narrazione storia familiare.
-         Incontro madre/figlia.
-         Incontro padre/figlia per osservazione delle dinamiche relazionali con introduzione della madre sociale.
-         Incontro con la minore.
-         Incontro congiunto dell’intero nucleo familiare (due genitori biologici e due sociali) per valutazione status-quo nelle relazioni e comunicazione familiari e bozza nuove modalità di frequentazione padre/figlia minore.
-         Secondo incontro congiunto con la coppia genitoriale per la valutazione dei recenti cambiamenti introdotti nella frequentazione padre/figlia minore.          
-         Incontro con la coppia genitoriale e la figlia minore Z per verifica dello status-quo nelle relazioni padre/figlia ed eventuali aggiustamenti.
-         Indagine ambientale e audizione ai nonni biologici e sociali, le conversazioni sono state video/audio registrate;
-         Incontro di restituzione.
-         Consegna dell’elaborato peritale finale.


I e II incontro sig. ra Y
La Sig.ra Y riferisce nell’infanzia un pari attaccamento al padre ed alla madre: “Non erano ricchi, ma molto affettuosi e con ottime capacità educative”.      
Con la sorella i rapporti sono stati, a suo giudizio “sempre buoni, con i normali litigi del rapporto di convivenza”. Il rendimento scolastico viene riferito “sempre buono difatti mi sono diplomata. Ho dovuto interrompere gli studi per problemi economici”. Per cinque anni, ha lavorato nel bar dei genitori.   
Per quanto riguarda la vita di relazione, la Sig.ra Y ricorda di avere sempre avuto una comitiva da ragazza e attualmente ha ripreso una socialità con le madri degli amici della figlia.
Relativamente ai rapporti sentimentali, la Sig.ra Y riferisce di aver avuto un primo innamoramento platonico a 16 anni. A 18 anni si è innamorata di un uomo, il sig. X, la sig.ra riferisce "l'attrazione sessuale tra noi due era molto forte, ma da parte di lui era solo questo, io speravo che un giorno diventasse qualcosa di più, ma non è stato cosi, lui ha sposato un altra ed io non ho avuto il coraggio di troncare la relazione, l'attrazione era molto forte, poi io sono rimasta incinta e lui ha iniziato a farmi una corte spietata ed io lo rifiutavo. Cosi lui è andato via senza riconoscere la bambina.". Attualmente la sig.ra Y  ha 30 anni, casalinga, convive da 4 anni con il compagno Sig. YB, giardiniere, e la figlia Z, avuta con il sig. X, che ora ha 5 anni. I rapporti tra YB e la figlia Z sono meravigliosi, lei lo chiama papà.  La sig.ra Y,continuando, asserisce che: "il sig. YB ha preso bene la storia della figlia non è stato un problema per lui anzi le ha voluto bene sin da subito come fosse stata sua. Egli stesso si dice d'accordo sul fatto che la bambina ha bisogno anche del padre naturale e lo vede come un valore aggiunto". Confermato anche dal sig. YB durante le visite domiciliari.
La Sig.ra Y si presenta in orario agli incontri di CTU, sufficientemente curata nell’aspetto e nell’igiene, lucida, orientata nei tre assi (spazio, tempo, persone).        
Non presenta evidenti alterazioni del contenuto e della forma del pensiero. Eloquio normale e mimica coerente.
La Sig.ra Y fin dai primi incontri si dice d’accordo che la figlia minore riprenda adeguati rapporti con il padre, ma dubita fortemente che il Sig. X sappia ricostruire una relazione educativa ed affettiva valida con la bambina.  
E’ da notare, perché sarà indicativa della modalità espressiva e relazionale della Signora in tutto il corso della CTU, che ella attribuisce all'ex amante tutti i problemi della sua esistenza. La Sig.ra Y è serena nel racconto delle varie vicissitudini che hanno segnato la sua vita sentimentale con l'attuale compagno, anche quando narra i momenti più difficili e, verosimilmente, più pesanti sotto il profilo emozionale, esibendo un distacco che trasmette all’interlocutore non tanto il superamento emotivo di quelle difficoltà, quanto una sorta di freddezza in cui ella pare rinnegare la realtà dei vissuti personali e familiari rispetto alla logica ed ai fini della CTU.
I e II incontro sig. X
Il Sig. X riferisce di avere avuto, nell’infanzia, un pari attaccamento ai genitori, anche se la madre dimostrava di più l’affetto: “Due genitori lavoratori, normali, in estate andavamo qualche volta al mare, passavamo le feste dai nonni in paese”.   
Il rapporto con il fratello viene ricordato “Sempre buono, anche se lui è andato via di casa che era ancora minorenne, per intraprendere la carriera di Sottufficiale”.         
A scuola il Sig. X aveva un rendimento buono: “Mi piaceva studiare, ho fatto anche due esami universitari ”.  
Rispetto ai rapporti amicali, egli riferisce di essere socievole, "in paese siamo tutti amici”.
Ricorda di avere avuto una prima fidanzata a 17-18 anni, ma quel rapporto durò poco. A 21 anni ha conosciuto Y, la sua ex amante, con la quale ha avuto una relazione prima e dopo il matrimonio ma che è finita dopo la nascita della bambina per difficoltà comunicative.
"In realtà mi sono reso conto che mia figlia è importante per me ma ho avuto un momento di crisi in quanto non volevo perdere mia moglie alla quale voglio molto bene " continuando " non ho mai avuto il coraggio di rivelare a mia moglie, la sig. XB, di aver avuto una relazione extraconiugale dalla quale è nata una bambina, invece pochi mesi fa, combattuto con me stesso ne ho parlato con mia moglie, che dopo un momento di crisi, ha voluto un incontro con la mia ex amante e ha voluto conoscere la bambina. Dopo tale incontro mia moglie stessa mi ha chiesto di riconoscere la bambina dicendo "la piccola non ha colpe, la bambina sarà sempre la benvenuta in questa casa". Tali parole sono state confermate dalla sign.ra XB durante una visita domiciliare connotata da una forte emotività.
 Il Sig. X si è presentato in orario a tutti gli incontri di CTU, curato nell’igiene e nell’aspetto, orientato nei tre assi, senza evidenti alterazioni o disturbi del pensiero né della forma né del contenuto.
Il suo eloquio normale, a tratti lento, è accompagnato da una mimica triste. Solo nella seconda parte della CTU il Sig. X è parso maggiormente felice nell’affermazione del suo diritto ad incontrare con maggiore regolarità la figlia minore Z. Egli tuttavia è sembrato poco capace di occupare assertivamente il suo spazio di padre, “rimanendo male” per i rifiuti del figlia e contro-agendo alle “accuse” della ex amante con emotività e senso di impotenza.

Incontro con X e Y Storia della coppia e della famiglia
Il Sig. X e la Sig.ra Y si sono conosciuti a scuola guida, lei appena diciottenne lui ventunenne, ed hanno frequentato lo stesso gruppo di amici.          
La Sig.ra Y ricorda che "io ero più estroversa, lui più chiuso”. 
Subito i due ragazzi hanno provato una grande attrazione. La Sig.ra Y ricorda: “Lui con me era molto dolce e premuroso e questo mi ha fatto innamorare”, mentre il Sig. X riferisce: “la sig.ra  Y mi piaceva, mi sembrava una ragazza seria ma la nostra storia non è andata oltre l'attrazione”.
A seguito del matrimonio del Sig. X  con un'altra donna la sig. XB,  i due amanti  hanno continuato la relazione, afferma il sig. X: "la sig.ra Y a seguito della gravidanza ha iniziato a non comunicare più perché era presa dalla gravidanza". Il sig. X da narcisista, cosi valutato dai test, non si sentiva più gratificato dalla sopravvenuta mancanza di attenzioni da parte della sig. ra Y.
La sig. Y afferma (rivolgendosi al sig. X): " dici che non ti parlavo durante la gravidanza perché pensavo a mia figlia?" Poi, rivolgendosi al CTU spiega le sue ragioni: "dopo che ho accettato che il sig. X si sia sposato con un'altra donna ed io ho cresciuto una figlia con un altro uomo perché lui (rif. Al sig. X) aveva paura di affrontare la paternità e di dirlo a sua moglie".

Purtroppo, durante tutta la CTU, i Signori X e Y hanno continuato a fornire una lettura opposta dei fatti occorsi. Emerge così un quadro di profonda mancanza di comunicazione tra gli ex amanti, la quale deve aver determinato vissuti soggettivi intensi ma mai obiettivati in spirito di comprensione e risoluzione dei conflitti.   
Anche questo strappo verrà ricucito senza che però gli ex amanti riescano ad approfondire realmente le loro diverse opinioni ed esigenze.    
La Sig.ra Y dà di sé una visione passiva, ingenua, incapace di prendere una posizione decisa.

Incontro relazioni tra madre e figlia
Mentre la Sig.ra Y e la figlia Z asseriscono che nel nucleo familiare materno tutto funziona sempre bene, i rapporti tra padre naturale e figlia (come narrato dagli stessi e dalla madre) sono sempre stati assenti.
“YB non ci ha mai fatto mancare niente, soldi, amore, ecc. anche se nel frattempo anch’io lavoravo in casa come casalinga”, ricorda la Sig.ra Y. "Mia figlia Z, era stata informata del fatto che il suo vero padre fosse il sig. Y, dalla più tenera età". La bambina dice: "la mamma mi ha sempre parlato bene di papà ma lui era sempre assente ed io non lo voglio conoscere".
Incontro relazione padre/figlia con introduzione della madre sociale      
La figlia conferma questi attriti con il padre senza mostrare però vero disinteresse. Si sono così  proposte attività con il padre (giochi).          
In corso di CTU si è cercato di stabilire una relazione padre/figlia, che, se all' inizio è parsa un po' ostile, successivamente si è attenuata.     
Poco dopo è stata introdotta anche la signora XB che molto amorevolmente si è conquistata subito la fiducia della piccola.            

Audizione solo con la minore
Fin dall’audizione di Z, si è assistito ad una modalità comunicativa ed emotiva della stessa nei confronti del padre che ha fatto riflettere la sottoscritta. Z riferisce: "io ho avuto solo un padre sapendo che non era il mio vero padre. Io a mio padre YB gli voglio bene e non voglio che soffra se poi vedo il mio vero padre". Ho fatto capire che non sostituisce nessuno, che la relazione col vero padre è importante e che può essere solo amichevole. "L'altro padre YB capirà, tu lo vedi come una persona intelligente, potrebbe comprendere la tua scelta?        
Risposta della bambina: "Si, lui è intelligente". Io le faccio una proposta: "senti facciamo una cosa chiamiamolo qui e proponiamolo insieme vediamo cosa ne pensa...ti va? Sei sicura?". La bambina asserisce di si, chiamato il padre sociale è stata la bambina stessa a chiederglielo....il padre sociale ha rassicurato amorevolmente la bambina.
Incontro congiunto dei due nuclei familiari (due genitori biologici e due sociali)  per valutazione status-quo nelle relazioni e comunicazioni familiari e bozza nuove modalità di frequentazione padre/figlia minore
Entrambi i genitori biologici e i genitori sociali  sembrano consapevoli che sarà solo grazie ad una loro comunicazione più adulta e matura, in mera funzione genitoriale, che potranno stabilirsi adeguate relazioni affettive e materiali tra il Sig. X e la figlia Z.
Con l’accordo dei genitori si è stabilito che, anche ai fini valutativi della CTU, la figlia Z. frequentasse il padre il mercoledì di ciascuna settimana dalle ore 18.30 alle ore 21 con cena; il sabato di ciascuna settimana dall’uscita di scuola ore 13 alle ore 22 consumando i pasti presso la casa del padre a  domeniche alterne dalle ore 10 alle ore 21, iniziando ad introdurre dei pernottamenti graduali, quindicinali, per monitorare in corso di CTU la qualità delle relazioni; una telefonata quotidiana in orario compreso tra le ore 20 e le 21 .
Secondo incontro congiunto con la coppia genitoriale per la valutazione dei recenti cambiamenti introdotti nella frequentazione padre/figlia minore
Le persone coinvolte mi sembrano persone intelligenti,  interessate solo al bene della minore e pronti a con-dividere la bambina nel rispetto reciproco. Per ciò che concerne l'ex rapporto di coppia invece si consiglia una terapia di coppia in quanto le frustrazioni e le colpe che si attribuiscono gli ex amanti potrebbero venir fuori ed inevitabilmente coinvolgere il minore sconvolgendo i naturali equilibri ritrovati.          
Tale atteggiamento, unitamente a quanto emerso in CTU, fa presumere che la Signora fosse consapevole della necessità di EDUCARE la FIGLIA ALLA BIGENITORIALITA’, tutelandola dagli effetti delle proprie difficoltà di coppia e lasciandola libera di vivere il proprio rapporto con l’altro genitore.
Dall’altra parte il Sig. X, per i suoi tratti di personalità, prima, presentava modalità anassertive e rinunciatarie, quasi si attendesse dalla moglie legittimazione ed opportunità di fare il padre, incapace di conquistare negli anni spazi e modi di relazione efficaci con la figlia, scindendo a sua volta il ruolo coniugale da quello paterno. Ora che la moglie è a conoscenza del fatto si sente più tranquillo a prendersi le sue responsabilità paterne e a condividerle con la sig.ra XB. Aggiungendo il proprio cognome accanto a quello della madre e, senza nulla togliere alla sig.ra Y e al sig. YB,  contribuire a tutte le spese extra per la piccola (scolastiche, mediche, etc.) del valore di 450.00€ accettato dalla madre.
Incontro con la coppia genitoriale e la figlia minore Z per verifica dello status-quo nelle relazioni padre/figlia ed eventuali aggiustamenti
La CTU domanda alla piccola: "come va ?.." la piccola senza esitare dice: "bene, felice di aver trovato altri due genitori". Poi si chiede alla piccola se le va di aggiungere il cognome del suo papà. Lei risponde allegramente: "si". Inoltre si dice felice di aver conosciuto altri 4 nonni che l'hanno accolta bene e che il nonno biologico ha un cane Tom con cui lei ha fatto amicizia.

Indagine ambientale e audizione ai nonni biologici e sociali, le conversazioni sono state video/audio registrate
Entrambe le visite domiciliari ai nonni biologici e sociali  sono apparse piuttosto serene. La visita ai nonni biologici ha presentato un ambiente idoneo per la naturale crescita della bambina. Essi vivono in campagna ed hanno spazi aperti per l'accoglienza della piccola. I nonni si presentano curati, educati, rispettosi ed amorevoli nei confronti della piccola. Stessa situazione dai nonni sociali dove soprattutto la nonna asserisce che: "proprio perché non porta il mio sangue devo farle sentire il mio amore dandole più affetto".

Incontro di restituzione
L'ultimo incontro è stato fatto con tutti e 4 i genitori, biologici e sociali. Si sono potuti osservare rapporti rilassati e tranquilli quasi amichevoli. L'unica cosa che si è potuta valutare è  che è stata raggiunta la responsabilità genitoriale nonché la piena bigenitorialità nel pieno interesse della minore.

Dopo aver fatte le dovute indagini
·        All’esito delle attività di Consulenza condotte secondo il calendario suesposto.
·        Presa visione degli atti di causa presenti nei fascicoli di parte.
·        Ascoltate ripetutamente le parti individualmente e congiuntamente.
·         Osservate le dinamiche relazionali tra ciascun genitore e la figlia.
·        Valutata la psicodiagnosi a cui è stata sottoposta la coppia genitoriale da parte dell' ausiliario di fiducia.
·        Facilitata la coppia genitoriale biologica e sociale a far emergere la bigenitorialità e la responsabilità genitoriale.
·        Avendo fatto i sopralluoghi per vedere gli spazi concessi alla minore da parte (casa familiare della madre dove la bambina vive abitualmente, casa del padre, casa dei nonni paterni biologici e sociali).

Si può arrivare alle Conclusioni e risposte ai quesiti tramite la relazione finale:
Relazione finale
È possibile rispondere al quesito peritale affermando che:
ciascun genitore presenta, nonostante le fragilità personologiche, sufficienti capacità genitoriali per poter co-gestire le responsabilità connesse con la bigenitorialità in capo al figlia minore Z.
I Sigg. Y e X sono esenti da franche psicopatologie e da sociopatie che potrebbero creare nocumento alla prole e si dicono disponibili ad aprire un dialogo, in mera funzione genitoriale, per tentare di superare le problematiche allo stato ancora presenti, nel superiore interesse della figlia Z, ed eventualmente attraverso una consulenza psicologica e psicoeducativa degli esperti della ASL competente per territorio.
In conclusione, i Sigg. X e Y, ribadendo che solo da una migliore loro comunicazione potrà derivare una facilitazione per la minore Z a riprendere i rapporti con il padre, confermano di aderire alle proposte della CTU come di seguito indicate:
1. Modalità di affidamento condiviso ex- L. n. 54/2006.         
2. Collocazione prevalente della figlia minore Z presso la madre.         
3. Modalità di frequentazione della minore con il padre:          
– un pomeriggio infrasettimanale, individuato allo stato nel mercoledì, al rientro del padre dal lavoro alle ore 21, possibilmente consumando la cena a casa del padre. La settimana in cui non è previsto il pernottamento del sabato, Z  può restare a dormire dal padre il mercoledì notte, venendo l’indomani accompagnata a scuola (in estate a casa della madre) a cura del padre o dei nonni in caso di impegni lavorativi del padre stesso;         
– un sabato (alternato al week-end di cui al prossimo punto) all’uscita di scuola (d’estate dalle ore 10) fino alle ore 22, con pasti consumati con il padre;   
– un week-end (alternato al sabato di cui al precedente punto) all’uscita di scuola (d’estate dal sabato ore 10) fino alla domenica ore 21, con pernottamento e pasti consumati con il padre;   
– vacanze estive: 15 giorni (anche non consecutivi) con pernottamenti, da concordare preventivamente con la madre entro il mese di giugno di ciascun anno, in cui il minore potrà recarsi con il padre anche fuori dalla residenza abituale; 
– vacanze natalizie: 7 giorni (anche non consecutivi) per comprendere o le Festività di Natale/S. Stefano, o di S. Silvestro/Capodanno, ad anni alterni;  
– vacanze pasquali: 3 giorni (anche non consecutivi) per comprendere o la Domenica di Pasqua o il Lunedì in Albis.
Giova ricordare che nei giorni/ore che Z trascorrerà con il padre dovranno essergli consentite tutte le attività di studio, extrascolastiche e ludiche necessarie, nonché ogni altro impegno utile al suo migliore sviluppo psico-fisico e relazionale.
Infine, stanti le difficoltà relazionali ancora presenti nella coppia genitoriale, la scrivente CTU ritiene opportuno che sia attivato da parte di codesto Spett. le Tribunale Ordinario un sostegno alla genitorialità ed un monitoraggio mensile da parte dell’Assistente Sociale del Comune di … (ovvero, in sua impossibilità, da parte degli psicologi della ASL – U.O.C. di Psicologia, Osp. … Resp. …), la quale dovrà produrre relazioni trimestrali scritte circa modalità e qualità di attuazione delle disposizioni che S.V. Ill.ma vorrà emanare, con eventuale rivisitazione del caso ad un anno

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