phatos è la Capacità di suscitare un'intensa emozione e una totale partecipazione
sul piano estetico o affettivo, è anche una delle due forze che regolano
l'animo umano secondo il pensiero greco.
Il Pathos infatti corrisponde alla parte irrazionale dell'animo.
Esso può avere sia connotazione positiva, sia negativa a seconda del contesto.
Esso si oppone al Logos, che è la parte razionale.
Quando parliamo di sedurre un iperlogico, logos, dobbiamo
fare i conti con una persona che è completamente diversa da una emotiva
phatos. La grossa differenza tra un iperlogico e un emotivo, è che la
persona emotiva si innamorerà molto facilmente, ma allo stesso tempo perderà
l’innamoramento con la stessa facilità. Un iperlogico invece, per innamorarsi,
necessita di condizioni ben precise.
Uno dei problemi più grandi che incontrano le donne o gli uomini che si
trovano a dover far innamorare o sedurre una persona iperlogica, è
fare i conti con la loro sfera razionale, questo perché, una persona iperlogica
difficilmente accetterà situazioni che non sono perfettamente adese al suo
standard mentale.
Voglio fare un esempio pratico, una donna con figli, per un uomo iperlogico
potrebbe rappresentare un problema, mentre per un uomo emotivo non è
assolutamente un problema. Questo è un esempio molto banale, ma serve un
attimino a far capire la differenza di pensiero tra i due soggetti.
A questo dobbiamo quindi aggiungere il fatto che un iperlogico,
per potersi innamorare, necessita, di perdere, veramente la testa,
e fargli perdere veramente la testa non è assolutamente facile.
Questo non è che sia un’impresa impossibile, ma a differenza di una persona
emotiva che la possiamo coinvolgere, con le semplici emozioni, e tensioni
emotive, una persona iperlogica necessità di motivazioni valide per essere
coinvolta.
Questo ci fa capire, che avere a che fare con una persona di questo tipo
che sia uomo o che sia donna, può risultare complicato se siamo persone
estremamente emotive, perché potremmo fraintendere i loro comportamenti, e
pensare che non abbiano alcun interesse per noi, quando magari l’interesse c’è
ma non è scattato quel meccanismo quid in più che permette loro di
coinvolgersi al 100%.
Quindi sia l’uomo che la donna iperlogica, vengono agganciati con
la motivazione, una volta che siamo riusciti ad entrare con una motivazione
all’interno dei loro pensieri o meglio dire sentimenti, per un certo periodo di
tempo dobbiamo mantenere ugualmente una relazione di tipo logico
razionale.
Se non facciamo questa cosa la prima cosa che accadrà, sarà farli scappare,
perchè sia l’uomo che la donna con questo genere di forma mentis se non viene
mantenuta una certa dose di razionalità fino a quando non sono
coinvolti al 100%, la prima cosa che fanno è scappare via da relazioni
troppo emotive.
Tuttavia, è bene ricordare che una persona è iperlogica quando è veramente
coinvolta e capace davvero di perdere la testa di fare qualunque pazzia per
amore, ma solo quando è veramente coinvolta.
Quindi se in un primo momento, per sedurre una persona di questo tipo,
dobbiamo essere estremamente razionali e logici, nel fornire loro delle
motivazioni valide, e comportarsi di conseguenza, quando capiamo che questa
fase passata, possiamo iniziare introdurre delle emozioni, e nutrire il
rapporto di emozioni come faremmo con un altro tipo di persone o con un
emotivo.
Quindi, se ancora non fosse chiaro, se partite subito generando tensioni
da emozioni perderete la persona nel più breve tempo possibile
perche metterà una barriera emotiva tra voi e lui.
Ovviamente esistono dei limiti, perché dovete considerare che non esistono
persone al 100% iperlogiche e al 100% emotive, o meglio magari ci saranno
anche, ma sono comunque rare, questo ci fa capire che non possiamo ragionare in
maniera troppo schematica.
Queste linee guida serviranno a non farvi commettere dei grossi errori
all’inizio del vostro processo di seduzione. o di conquista dell’altra persona,
permettendovi poi di analizzare con chi avete a che fare per gestire al meglio
il rapporto.
Egocentrico è la persona che ha l'atteggiamento e comportamento del
soggetto che pone se stesso e la propria problematica al centro di ogni
esperienza, trascurando la presenza e gli interessi degli altri. La parola
deriva dal termine greco ἐγώ (egò) che significa "Io".
Esistono tre tipologie di incapacità di amare che hanno più o meno la
stessa radice:
1. Il/la narcisista, è un manipolatore affettivo, che ama solo
se stesso/a, è così non cambierà mai definito/a con la neotenia
psicologica Sindrome da Peter Pan o Puer Aeternus ossia eterno
bambino/a;
2. L'anaffettivo/a non ama nemmeno se stesso/a;
3. Il/la philofobo/a che ha paura di amare ed essere
amato/a.
Chi scelgono i narcisisti, anaffettivi, philofobi? La scelta dei partner è
di tre tipi:
1. Il/la persona empatica, che si mette nei suoi panni ma non
il contrario, chiamata anche con la neotenia psicologica sindrome da
crocerossina o madre salvifica;
2. Il/la dipendente affetivo/a che ha bisogno di essere
amato/a;
3. Il/la coodipendente affettivo/a ossia entrambi hanno
bisogno l'uno/a dell' altro/a.
2. seconda fase il gaslighting
che significa confondere/manipolare. È la fase in cui il narciso manipolatore
affettivo carnefice, ha osservato il comportamento della sua preda la vittima
durante il love Bombing, fa innamorare e la mette alla prova esercitando
il controllo deprivandola della sua libertà e dandole colpe
Lo fa per due motivi:
1. perché non riesce a sostenere un livello di amore così alto, e quindi ha
bisogno di tempo per ritirarsi in sé;
2. perché ha bisogno di sapere fino a che punto si spingerà la sua preda
per rimanere con lui;
Il disturbo narcisistico di
personalità è il risultato di una combinazione di fattori genetici innati
(temperamento) ed ambientali appresi, sia relazionali (familiari-affettivi),
che socio-culturali (media, scuola,..etc..). Un/una “narcisista” è in primis
una persona “immatura” e “ripiegata su se stessa” (egocentrica), che non ha
sviluppato (nonostante l’apparente sensibilità), la capacità di investire
affettivamente sugli altri, poiché tutta l’energia che questo processo
richiederebbe gli è necessaria per mantenere in equilibrio se stesso/a.
E’ proprio a causa di questa
struttura carente e fragile, che i narcisisti non tollerano i legami e le
responsabilità ad essi annesse, a meno che in questo legame non intravedano
inconsciamente un vantaggio egoico e cioè la possibilità di ripetere
all’infinito il simbiotico legame idealizzato madre-figlio. Essi desiderano più
o meno consciamente che qualcuno si occupi di loro, che prosegua a svolgere per
loro la funzione riflessiva che in genere la madre svolge con il figlio/la
figlia picolo/a (2-6 anni), permettendo quindi loro di restare eterni/e peter
pan/Trilly.
Il narcisismo è quindi una fase
naturale dello sviluppo psico-affettivo, che tutti attraversiamo durante
l’infanzia e che diviene patologica solo se si verifica un arresto della
maturazione del soggetto a tale stadio. Freud parla a tal riguardo di “Narcisismo
primario” per definire il processo attraverso il quale l’investimento
libidico del soggetto passa da se stesso (Io) all’altro (Tu). Con il passare
degli anni cioè – l’ investimento libidico narcisistico (energetico) da
intrapsichico diviene “oggettuale”, si muove cioè dall’interno verso l’esterno.
Non significa che il bambino sia un alieno egocentrico, anzi come scoprirono i
post freudiani l’essere umano è innatamente “sociale”, la libido/energia
psichica è precocemente indirizzata sugli altri (libido relazionale), ma la
motivazione (i sistemi motivazionali) cambiano, perché cambia il modo di
relazionarsi all’altro (madre/mondo esterno).
Nell’infanzia il rapporto con
l’altro è finalizzato alla sopravvivenza è asimmetrico e la sua funzione è
permettere al bambino di sviluppare fiducia verso il mondo esterno: “io
bambino dipendo totalmente da te non posso nulla, mentre tu genitore puoi tutto
e il tuo premio sono io”
a illusione di onnipotenza
del genitore, considerato una mera estensione del proprio Io, si perde man mano
che il bambino scopre che il genitore non è sempre disponibile, magari con l'
aiuto di un oggetto transizionale che rassicuri il bambino quando la madre o il
caregiver non è disponibile ad es la sua coperta preferita, che la simbiosi tra
madre e bambino non può essere eterna e costante, che subisce delle “rotture”,
seguite (ci si augura) da altrettante “riparazioni”. Winnicott parla a tal
riguardo – di madre sufficientemente buona ossia non perfetta ma buona capace
di esserci ma anche di dare le ali per volare da solo e permettere al bambino
di integrarsi socialmente perché siamo esseri sociali. Il bambino vive in uno
stato di “onnipotenza soggettiva” nel quale è convinto di essere la causa di
tutto e di poter creare e distruggere le cose come nella sua fantasia. Anche la
madre/padre, in questo spazio, vengono percepiti dal bambino (in misura
diversa) come onnipotenti.
Pian piano, se lo sviluppo
avviene in modo naturale, il bambino abbandonerà questa visione per capire che
i genitori sono qualcosa di diverso da se stesso (l’altro fuori da me) e che
vivono indipendentemente da lui e dai suoi bisogni.
Per questo si dice che l’oggetto
a cui la libido infantile si riferisce è “parziale”, perché con la crescita il
soggetto dovrebbe divenire capace di dare e prendere, (non solo di pretendere)
e tollerare l’ambivalenza dell’oggetto, mantenendo la fiducia verso l’altro che
è presente anche se non immediatamente disponibile. Se lo sviluppo si arresta
alla fase narcisistica si parla di narcisismo “secondario” o nevrosi
narcisistica, perché la libido oggettuale viene ritirata dall’oggetto e
nuovamente indirizzata sul se.
Ma perché la capacità di
investire sulle relazioni e sul mondo esterno si blocca?
La risposta la troviamo nella
precoce disillusione narcisistica e cioè nella rottura della FIDUCIA verso le
figure di attaccamento oppure nella mancata disillusione narcisistica e cioè
nel mantenimento della visione del genitore come onnipotente.
Il passaggio all’investimento
oggettuale non avviene automaticamente con la crescita , ma richiede che il
bambino si senta amato in modo adeguatamente sano e che quindi – abbia
una “madre/padre/genitore/care giver sufficientemente buona/o e non cattiva”.
Cosa significa “adeguatamente
sano”? né troppo, né poco.
Quando l’amore dei genitori è
eccessivo o assente il bambino non apprende come relazionarsi e la carenza di
stimoli adeguati a livello relazionale non permette al cervello di sviluppare
le aree correlate all’empatia.
La capacità empatica richiede
cioè un “modeling” da parte dei genitori che dovrebbero dare in primis il BUON
ESEMPIO di “come si ama” e “cosa significa essere amati”.
Se l’amore manca, il bambino non
sa cosa significhi amare ed essere amato, se l’amore donatogli è eccessivo e a
senso unico, da grande, gli sembrerà ovvio che gli altri amino lui/lei, ma ciò
non implica che lui/lei debba sentirsi in grado o in dovere di ricambiare,
anzi, quando per qualche motivo mancherete nel garantire un certo livello di
energia gratuita, invece di aiutarvi, i narcisisti/le narcisiste vi
faranno sentire in colpa come i bambini/bambine viziati/e fanno quando
mamma/papà ha la febbre, ma loro sono ancora molto piccoli per capirlo e gli
urlano “cattiva mamma/papà” se la minestrina non è pronta.
Da queste due differenti
situazioni (incuria/discuria o ipercura) derivano i due principali
atteggiamenti dei narcisisti:
La compensazione del
vuoto: la fame e la
carenza di amore causano una sensazione di vuoto e fame di affetto cronica, per
questo il/la narcisista diviene avido/a di attenzioni e riconoscimenti, nel
tentativo di ritrovare quell’amore che non ha mai ricevuto, nell’illusione di
riempire questo vuoto cosmico.
Le petit Prince/la petite
Princesse:
l’esaltazione del bambino è la causa dell’egocentrismo nell’adulto; il
narcisista egocentrico è convinto che tutto gli sia dovuto, che gli altri gli
siano inferiori, che non abbiano mai ragione a meno che non concordino con lui
e che solo lui/lei sia onesto, mentre gli altri siano tutti ingiusti e cattivi
con lui/lei.
In tutti e due i casi l’individuo
è ripiegato su se stesso; nel primo caso, il soggetto vive in una sorta di
senso di ingiustizia perenne per cui deve pretendere l’amore che non ha mai
avuto al fine di colmare il vuoto affettivo alla base di esso e per
questo si verificano le cosiddette “alte pretese” riguardo agli altri, che
devono ammirarlo/a, ed essere sempre a sua disposizione. Nel secondo caso, il
soggetto abituato ad essere idolatrato/idolatrata come un Dio/Dea da uno o
entrambe i genitori pretenderà di riprodurre questo schema di relazione
altamente dipendente e sbilanciato anche nella vita adulta. L’atteggiamento
condiviso è di grande arroganza, superbia, rigidità e volubilità.
Il/la narcisista è incapace di
riconoscimento e gratitudine (caratteristiche essenziali per accedere a quella
che la Klein chiamava fase depressiva dello sviluppo, nella quale si considera
l’altro non più solo un oggetto, ma un SOGGETTO) ed è incapace di provare
empatia, perché è cresciuto/a nell’illusione di poter replicare la simbiosi
madre/figlio perché l’ha vissuta fino all’età adulta o di rimpiazzarla dato che
non l’ha potuta vivere al momento giusto. I diversi livelli di gravità della
nevrosi narcisistica, determinano poi l’instaurarsi o meno della personalità
narcisistica patologica i cui differenti livelli di funzionamento ne
determinano la gravità e l’intensità/rigidità delle difese.
Il mito di Narciso è sicuramente il più conosciuto della
mitologia greca. Talmente famoso da diventare una parola di uso comune per
indicare una specifica caratteristica dell’uomo: l’amore smisurato per se
stessi. Il mito di Narciso, infatti, narra la storia di un giovane bellissimo
che perde la vita perché si innamora perdutamente del suo riflesso.
Esistono molte versioni del mito ed è difficile
destreggiarsi tra esse. La fonte più autorevole è Ovidio poeta romano con
le sue Metamorfosi di Narciso ed Eco L’opera è punto di
riferimento per la diffusione della mitologia greca perché racchiude tutte le
storie metamorfosi.
Per quanto riguarda il mondo greco, la prima fonte in assoluto sarebbe
quella proveniente dai papiri di Ossirinco, forse opera dello scrittore Partenio.
La fonte greca più autorevole sarebbe però l’opera di Pausania, Periegesi
della Grecia (II secolo d.C.). Le differenze tra la versione greca e
quella romana sono abbastanza evidenti.
Il mito di Narciso: la storia e le versioni
In generale, la storia ha dei punti in comune in tutte le
versioni. Narciso è il figlio di Cefiso, una divinità fluviale, e di Liriope,
una ninfa. La madre era però molto preoccupata perché aveva dato alla luce
questo bambino bellissimo. Si recò così dall’oracolo Tiresia, che le consigliò
di non fargli mai conoscere se stesso. Il bambino crebbe e divenne un
adolescente bellissimo, del quale tutti si innamoravano. Narciso, però,
respingeva tutti, forse per orgoglio o per forte personalità.
Secondo la versione romana, Eco, una ninfa che non poteva
parlare per prima perché punita da Giunone, si innamorò follemente di lui.
Ella, però, non poteva dichiararsi in quanto con la sua voce poteva soltanto
fare eco a quella di Narciso, che la rifiutò bruscamente. La fanciulla così
trascorse il resto della sua esistenza a vagare nelle valli, fino a diventare
soltanto una voce.
La dea della vendetta, Nemesi, decise di punire il giovane
Narciso per il suo rifiuto alla ninfa. Lo condannò così a specchiarsi in un
laghetto per bere. Quando lui si calò per bere l’acqua, vide il suo riflesso e
se ne innamorò perdutamente. Dopo poco, capì di essere lui stesso il bellissimo
ragazzo e realizzò che il suo era un amore impossibile.
Ovidio afferma che Narciso morì consumato dal fuoco di quell’amore
irrealizzabile. Altre fonti invece riportano che egli si gettò nel fiume,
nell’estremo tentativo di raggiungere l’amore. Quando le ninfe accorsero per
seppellire il suo corpo, al suo posto trovarono dei fiori bellissimi.
Si trattava di fiori bianchi e gialli, quelli conosciuti oggi come fiori del
narciso. Questo termine deriva proprio dalla parola greca narke,
che significa stupore (lo stupore di Narciso che vide per la
prima volta la propria immagine).
La versione greca
Secondo la versione greca, contenuta nei papiri di Ossirinco,
Narciso venne punito e costretto a specchiarsi perché aveva spinto un giovane
ragazzo di nome Aminia ad uccidersi pur di non ricambiare il suo amore. Pausania,
invece, modificò una parte importante della storia. Secondo lui, Narciso
non si innamorò del suo riflesso ma della sorella gemella defunta.
Specchiandosi, rivide in se stesso il volto dell’amata sorella e
trovò così consolazione al suo dolore.
Narciso nella cultura
Ad ogni modo, a qualunque versione ci si riferisca, il mito di Narciso ha
affascinato centinaia di generazioni di tutte le epoche
storiche.
Adone e Venere è una scultura neoclassica di Antonio
Canova, completata nel 1794 ed esposta al Musée d'Art et d'Histoire di Ginevra.
Nella pittura, ha ispirato i più grandi artisti: si ricordi in
particolare il Narciso di Caravaggio (1600); Narciso
ed Eco di William
Turner (1804) e la Metamorfosi di Narciso di
Salvador Dalì (1937).
È impossibile non ricordare l’influenza che il mito ha avuto nella letteratura di
tutti i tempi, in particolare soprattutto dall’Ottocento in poi. Basti pensare
che il famoso romanzo di Oscar
Wilde, Il
ritratto di Dorian Gray, è fortemente ispirato alla figura di Narciso.
I riferimenti potrebbero continuare, passando per la musica e per il cinema.
Per comprendere a pieno la celebrità del mito, si può
vedere che le parole narcisismo e narcisista sono
ormai entrate nel nostro vocabolario comune proprio
per indicare una persona che prova troppo amore per se stesso. Questo ci aiuta
a comprendere quanto i miti greci siano ormai parte del nostro patrimonio
culturale e quanto abbiano influenzato la nostra civiltà fin dalle
origini.
L’aggettivo “narcisista” , inteso come il narcisista sano, molto
spesso viene utilizzato per indicare una persona molto vanitosa, che ama la
propria immagine o la propria personalità e che ama essere al centro
dell’attenzione. Si tratta di un aggettivo, dunque, che descrive
semplicemente un tratto della personalità, che non definisce – almeno
apparentemente – una situazione o una condizione grave.
Il problema sorge quando il narcisismo è patologico
La differenza sta nel fatto che non amano perché incapaci di amare ma
adottano comportamenti di grandiosità come se fossero unici per nascondere la
loro fragilità inoltre mancano di empatia ossia sono incapaci di mettersi nei
panni degli altri perché troppo concentrati su se stessi.
Iniziamo con l’antisociale, in cui rientra la
psicopatia. Per poterlo diagnosticare, occorre che l’individuo abbia almeno
18 anni, che sia presente un disturbo della condotta con esordio prima dei 15
anni di età, e che siano presenti tre o più dei
seguenti elementi:
- incapacità di conformarsi alle
norme sociali per quanto riguarda il comportamento legale, come indicato
dal ripetersi di atti passibili di arresto;
- disonestà, come indicato dal
mentire ripetutamente, usare falsi nomi o truffare gli altri, per profitto
o per piacere personale;
- impulsività o incapacità di
pianificare;
- irritabilità ed aggressività,
come indicato da scontri e aggressioni fisiche;
- noncuranza sconsiderata della
sicurezza di sé o degli altri;
- irresponsabilità abituale, come
indicato da ripetuta incapacità di sostenere un’attività lavorativa
continuativa o far fronte a obblighi finanziari;
- mancanza di rimorso, come
indicato dall’essere indifferenti o dal razionalizzare dopo aver
danneggiato, maltrattato o derubato un altro.
Secondo il DSM, gli individui con disturbo antisociale di personalità
frequentemente mancano di empatia e tendono a essere indifferenti, cinici e
sprezzanti nei confronti dei sentimenti, dei diritti e delle sofferenze degli
altri. Possono avere un’autostima ipertrofica e arrogante e possono essere
eccessivamente testardi, sicuri di sé o presuntosi. Possono avere un fascino
disinvolto, superficiale, essere piuttosto volubili e verbalmente brillanti.
Questi individui possono essere anche irresponsabili e profittatori nelle
relazioni sessuali, avere nella loro storia numerose partner sessuali e non
aver mai sostenuto una relazione monogama. Spesso hanno caratteristiche che
soddisfano i criteri per altri disturbi di personalità, particolarmente i
disturbi borderline, istrionico e narcisistico:
- con il narcisistico condividono
la tendenza ad essere brutali, disinvolti, superficiali profittatori e non
empatici. Tuttavia, il disturbo narcisistico non include caratteristiche
di impulsività, aggressività e disonestà. Inoltre, gli individui con
disturbo antisociale possono non essere così bisognosi dell’ammirazione e
dell’invidia degli altri e gli individui con disturbo narcisistico di
solito non hanno un’anamnesi di disturbo di condotta nell’infanzia o di
comportamento criminale nell’età adulta;
- con l’istrionico condividono
la tendenza a essere impulsivi, superficiali, alla ricerca di situazioni
eccitanti, avventati, seduttivi e manipolativi, ma gli individui con
disturbo istrionico tendono ad essere emotivamente più esagerati e
caratteristicamente non mettono in atto comportamenti antisociali;
- con il borderline condividono
la tendenza ad essere manipolativi ma lo fanno per profitto, potere o
altre gratificazioni materiali mentre i borderline lo fanno per ottenere
considerazione.
Gli elementi necessari affinchè possa essere diagnosticato il disturbo borderline,
che è caratterizzato oltre che da impulsività, anche dall’instabilità delle
relazioni interpersonali, dell’immagine di sé e dell’umore, sono cinque
o più tra i seguenti:
- sforzi disperati per evitare un
reale o immaginario abbandono;
- un pattern di relazioni
interpersonali instabili e intense, caratterizzato dall’alternanza tra gli
estremi di iperidealizzazione e svalutazione;
- alterazione dell’identità con
un’immagine o percezione di sé marcatamente e persistentemente instabile;
- impulsività in almeno due aree
che sono potenzialmente pericolose per il soggetto (es. spese
sconsiderate, sesso, abuso di sostanze, guida spericolata, abbuffate);
- ricorrenti comportamenti, gesti
o minacce suicidari, o comportamento automutilante;
- instabilità affettiva dovuta a
una marcata reattività dell’umore (es. episodica intensa disforia,
irritabilità o ansia, che di solito durano poche ore o soltanto raramente
più di pochi giorni);
- sentimenti cronici di vuoto;
- rabbia inappropriata, intensa,
o difficoltà a controllare la rabbia;
- ideazione paranoide
transitoria, associata allo stress, o gravi sintomi dissociativi.
Ciò che caratterizza questo disturbo è un pattern di boicottaggio
di se stessi nel momento in cui l’obiettivo sembra essere realizzato,
come distruggere una buona relazione proprio quando è chiaro che potrebbe
durare. L’alternanza tra idealizzazione e svalutazione del partner è tipica del
disturbo borderline più che degli altri. Con il disturbo istrionico
condivide la ricerca di attenzione, il comportamento manipolativo e l’emotività
rapidamente variabile. Tuttavia, il borderline si distingue per
l’autodistruttività, la rottura con rabbia di relazioni e sentimenti cronici di
profondo vuoto e solitudine. Con il disturbo narcisistico condivide le reazioni
di rabbia per stimoli minori, ma nel narcisismo sono assenti
l’autodistruttività, l’impulsività e i timori di abbandono.
Affinchè possa essere diagnosticato il disturbo istrionico,
caratterizzato da un pattern pervasivo di emotività eccessiva e di ricerca di
attenzione, devono essere presenti cinque o più dei
seguenti elementi:
- disagio in situazioni nelle
quali non si è al centro dell’attenzione;
- interazione con gli altri
spesso caratterizzata da inappropriato comportamento sessualmente
seduttivo o provocante;
- espressione delle emozioni
rapidamente mutevole e superficiale;
- utilizzo dell’aspetto fisico
per attirare l’attenzione su di sé;
- stile dell’eloquio
eccessivamente impressionistico e privo di dettagli;
- autodrammatizzazione,
teatralità ed espressione esagerata delle emozioni;
- suggestionabilità ed
influenzabilità;
- considerazione delle relazioni
più intime di quanto non siano realmente.
Con il disturbo narcisistico condivide il desiderio per l’attenzione degli
altri. Tuttavia, mentre i narcisisti pretendono lodi per la loro superiorità,
gli istrionici sono disposti ad apparire fragili o dipendenti se questo serve a
ottenere l’ammirazione.
E infine, affinchè possa essere diagnosticato il disturbo narcisistico,
caratterizzato da un pattern pervasivo di grandiosità, necessità di ammirazione
e mancanza di empatia, devono essere presenti cinque o più dei seguenti
elementi:
- senso grandioso di importanza;
- fantasie di successo, potere,
fascino, bellezza illimitati o di amore ideale;
- crede di essere speciale e
unico/a e di poter essere capito/a solo da, o di dover frequentare altre
persone speciali o di classe sociale elevata;
- richiede eccessiva ammirazione;
- ha un senso di diritto, cioè
l’irragionevole aspettativa di speciali trattamenti di favore o di
soddisfazione immediata delle proprie aspettative;
- sfrutta i rapporti
interpersonali, cioè approfitta delle persone per i propri scopi;
- manca di empatia: è incapace di
riconoscere o di identificarsi con i sentimenti e le necessità degli
altri;
- è spesso invidioso/a degli
altri o crede che gli altri lo/la invidino;
- mostra comportamenti o
atteggiamenti arroganti, presuntuosi.
E’ davvero difficile distinguere un disturbo dall’altro. Spesso sono tutti
e quattro concomitanti e il DSM lo dice chiaramente: se un individuo
presenta caratteristiche di personalità che soddisfano i criteri per uno o più
disturbi, possono essere tutti diagnosticati
Macchiavellico: Subdolo, acuto, spregiudicato. Esaltano l'astuzia e la mancanza di ogni
scrupolo nei rapporti sociali.
Camaleontico atteggiamento, comportamento, ecc., che muta spesso] ≈ incoerente,
incostante, instabile, mutevole, variabile, volubile, opportunistico.
Pervasivo: Che pervade, che prende l'animo o la mente in modo
completo: sentimento p.
L'agentività umana: ai narcisisti manca l'
agentivita punto principale dell'intera teoria social-cognitiva, può essere
definito come la capacità di agire attivamente e trasformativamente nel
contesto in cui si è inseriti.
Tipi di terapia: dinamica e cognitiva.
Le caratteristiche principali sono: vuoto e grandiosità.
Depressione distimia.
7 domande
1. Pensi che io sia importante per ciò che faccio? Per te? Le persone siano
soddisfatte di me? Love bombing
2. Ma secondo te c'è qualcuno che potrebbe colpirmi nell' autostima?
3. Come pensi di essere più elegante di te? Un confronto tra lui e un altro
4. Lo sai che mi rispettano ti sei chiesto perche?
5. Tu.lo sai che hanno fiducia in me? Ti sei chiesto perche?
6. Ma scusa perché dovrei fare come dici tu...la tua visione
7. Cosa accadrebbe se le persone parlassero male di te?
La dipendenza affettiva è una condizione psicologica
relazionale in cui la persona affetta dipende dal partner in quanto regolatore
emotivo e motivazionale, e cerca a tutti i costi di mantenere la relazione
anche quando questa si rivela chiaramente disfunzionale, insana e finanche
pericolosa in quanto dominata da tendenze violente e disordinate.
Tuttavia, esistono alcune differenze tra codipendenza e dipendenza
affettiva che è importante conoscere.
Il codipendente presenta la tipica TRIADE:
1. ALTRO PROBLEMATICO (dipendente da sostanza,
da comportamenti, affetto da patologie psichiche)
2. CONDIZIONAMENTO
ECCESSIVO DA PARTE DELL’ALTRO
3. CONTROLLO SULL’ALTRO
Nella codipendenza dunque vediamo come il codipendente
sia dipendente da un partner affetto da problemi importanti di dipendenza o di
salute psichica, dal quale si lascia eccessivamente condizionare e che, allo
stesso tempo (questo è un aspetto particolarmente importante della
codipendenza) cerca di controllare in modo esagerato attraverso comportamenti
di cura, attenzioni, regali, accudimento non richiesti. Il fine di questa forma
di controllo è quello di rendere l’altro a sua volta dipendente nella
relazione.
DISTINGUERE LA DIPENDENZA AFFETTIVA DALLA CODIPENDENZA
Una differenza importante tra dipendenza affettiva e codipendenza
riguarda il fatto che nella dipendenza affettiva si
può scegliere un compagno che non ha particolari problemi di salute,
psichici e di dipendenze mentre nella codipendenza, l’oggetto
della dipendenza è una persona che sicuramente ha a sua volta una
dipendenza patologica.
I codipendenti scelgono partner che siano a loro volta dipendenti o
problematici, nella convinzione (non sempre consapevole) che abbiano bisogno
di ESSERE SALVATI DA QUALCUNO (cioè dal codipendente).
Vediamo dunque come il ruolo di salvatore e il motto “IO TI SALVERO’”
siano decisamente rappresentativi e centrali nella dinamica relazionale del
codipendente, che ha bisogno di sentirsi vivo, utile e di valore attraverso
comportamenti estremi e disfunzionali di controllo, accudimento e cura di
qualcuno che ne ha bisogno. A volte, se i codipendenti riescono nel loro ruolo
di salvatori, la relazione finisce, e cercano subito un altro da salvare
perché non riescono a tenere relazioni con persone che non hanno bisogno di
aiuto.
Possiamo dire che il codipendente dipende a sua volta dal suo
bisogno di salvare l’altro, ed è questa la ragione per cui sceglie partner
che reputa bisognosi di aiuto e problematici.
Nella codipendenza dunque l’accento è posto non tanto sui comportamenti,
che tendono ad essere molto simili e comuni a quelli presenti nella dipendenza
affettiva, quanto piuttosto sulla scelta di partner estremamente
disfunzionali e caratterizzati a loro volta da dinamiche di dipendenza
tipicamente esterne alla relazione.
Nella codipendenza, il motto è: “IO TI SALVERO’”,
probabilmente legato al bisogno di sentire e di dimostrare il proprio valore
attraverso il riuscire a cambiare, salvare e recuperare l’altro dalle sue
vicissitudini patologiche.
Nella dipendenza affettiva invece si tende a scegliere partner
emotivamente indisponibili (impegnati in un’altra relazione, non
desiderosi di impegnarsi, evitanti, con disturbi di personalità o psicologici
che rendono quasi impossibile la costruzione di una relazione sana e
gratificante) ma estremamente stimolanti, con personalità
apparentemente forti e determinate, affascinanti, intriganti e con i quali si
instaura una relazione caratterizzata da una fortissima componente
passionale di natura sessuale. In questo caso possiamo dire che il motto è
piuttosto “IO TI CONQUISTERO’”.
Conquistare l’altro, farlo innamorare di sé, diventare speciali ai suoi
occhi e nella sua vita diventa infatti un fine irrinunciabile per poter sentire
il proprio valore e la propria amabilità.
Pia Mellody è una autorità internazionale in merito alla codipendenza e
alla dipendenza affettiva. Nel suo libro sulla dipendenza affettiva e come
trattarla, “Facing love addiction”, dedica le prime pagine a spiegare la
differenza tra codipendenza e dipendenza affettiva: di seguito dunque esporrò
le sue teorie in merito. L’autrice utilizza questa definizione del
dipendente affettivo: “Il dipendente affettivo è qualcuno che dipende
dall’altro, è fuso con questi e compulsivamente focalizzato sul prendersi cura
dell’altro”.
La Mellody afferma però che la codipendenza rappresenta un
problema più profondo, ampio e sottostante la dipendenza affettiva; infatti,
anche se la codipendenza può portare alla dipendenza affettiva, non tutti
i dipendenti affettivi sono anche codipendenti o mostrano tali
caratteristiche.
Paul Ekman
nel 2008 stilo le emozioni primarie ossia quelle innate ed a livello mondiale esse
sono:
Le emozioni
primarie o di base sono 7:
1. rabbia,
generata dalla frustrazione che si può manifestare attraverso l’aggressività;
2. paura,
emozione dominata dall’istinto che ha come obiettivo la sopravvivenza del
soggetto ad una situazione pericolosa;
3.
tristezza, si origina a seguito di una perdita o da uno scopo non raggiunto;
4. gioia,
stato d’animo positivo di chi ritiene soddisfatti tutti i propri desideri;
5. sorpresa,
si origina da un evento inaspettato, seguito da paura o gioia;
6.
disprezzo, sentimento e atteggiamento di totale mancanza di stima e disdegnato
rifiuto verso persone o cose, considerate prive di dignità morale o
intellettuale;
7. disgusto,
risposta repulsiva caratterizzata da un’espressione facciale specifica.
Le emozioni
secondarie che originano dalle primarie e nascono dall'interazione
sociale esse sono 12:
– allegria,
sentimento di piena e viva soddisfazione dell’animo;
– invidia,
stato emozionale in cui un soggetto sente un forte desiderio di avere ciò che
l’altro possiede;
– vergogna,
reazione emotiva che si prova in conseguenza alla trasgressione di regole
sociali;
– ansia,
reazione emotiva dovuta al prefigurarsi di un pericolo ipotetico, futuro e
distante;
–
rassegnazione, disposizione d’animo di chi accetta pazientemente un dolore, una
sfortuna;
– gelosia,
stato emotivo che deriva dalla paura di perdere qualcosa che appartiene già al
soggetto;
– speranza,
tendenza a ritenere che fenomeni o eventi siano gestibili e controllabili e quindi
indirizzabili verso esiti sperati come migliori;
– perdono,
sostituzione delle emozioni negative che seguono un’offesa percepita (es.
rabbia, paura) con delle emozioni positive (es. empatia, compassione);
– offesa,
danno morale che si arreca a una persona con atti o con parole;
– nostalgia,
stato di malessere causato da un acuto desiderio di un luogo lontano, di una
cosa o di una persona assente o perduta, di una situazione finita che si
vorrebbe rivivere;
– rimorso,
stato di pena o turbamento psicologico sperimentato da chi ritiene di aver
tenuto comportamenti o azioni contrari al proprio codice morale;
– delusione,
stato d’animo di tristezza provocato dalla constatazione che le aspettative, le
speranze coltivate non hanno riscontro nella realtà.
Quindi, le
seconde sono delle emozioni più complesse e hanno bisogno di più elementi
esterni o pensieri eterogenei per essere attivate.
Sostengo che il trauma sia "da narcisista", ossia derivi soltanto
dal tipo di persona abusante, sopratutto con caratteristiche di personalità
narcisista o psicopatica.
La psicoterapeuta americana Kim Saeed afferma che le
caratteristiche riscontrabili nella NAS siano:
- sentimenti di tristezza e
disperazione;
- ipervigilanza e elevati
sentimenti di paura e ansia;
- rapidi cambiamenti dell’umore;
aumentata irritabilità e predisposizione alla rabbia, un senso travolgente
di vergogna, colpa e autoaccusa;
- una mente caratterizzata da
shock, incredulità e negazione;
- Confusione e difficoltà di
concentrazione;
- sensazioni di essere
disconnessi con l’ambiente esterno;
- allontanamento dalla propria
famiglia o ambiente sociale;
- inabilità a ‘funzionare’- a
volte al punto di perdere il lavoro, la casa, i figli.
LE FASI DI ELABORAZIONE DEL LUTTO NELLA FINE DI UNA RELAZIONE TOSSICA
1 – LA FASE DEL CAOS: COLPA , DISPERAZIONE E INCONSAPEVOLEZZA
In questa prima fase di grande sofferenza, raramente si è consapevoli di
aver subito un abuso psicologico da parte di un partner narcisista e si tende
anzi, a dare tutte le colpe a se stessi.
Questo atteggiamento GIUDICANTE e AUTOSABOTANTE è il risultato del sottile
ed inesorabile lavaggio del cervello, che avete ricevuto dal partner nella
relazione.
Forse vi ha convinto che valete poco, che senza di lui/lei NON SIETE NIENTE
e che tutto quello che fate, provate, mangiate, indossate, respirate è GRAZIE A
LORO.
Oppure che tutto quello che chiedete, esigete o necessitate sia ECCESSIVO,
FOLLE, EGOISTICO, che lui/lei è più MATURO/A DI VOI, quando di eccessivo,
folle, immaturo ed egoistico ci sono solo le loro pretese di superiorità.
Nulla di più ingannevole… vi siete convinti/e CHE VI MERITATE QUESTO
TRATTAMENTO, per estrema sottomissione masochistica, schema di relazione che in
genere i predatori psichici vogliono suscitare nell’altro.
“..se avessi saputo dire o fare questo.. sicuramente ad oggi non sarei
messo/a cosi’…”
“..come ho potuto fare questo a me stessa/o? come ha potuto farmi questo…
dove ho vissuto fino ad oggi”?
In questa fase vi è una grave compromissione della propria autostima e – se
la relazione è stata particolarmente “tossica” – ci si ritrova depressi e con
una bella crisi di identità; questo perché i partner narcisisti tendono a voler
controllare l’altro a deprivarlo della sua unicità e soggettività con
l’obiettivo di trasformarlo in ciò che desiderano in quel momento o in quella
particolare fase di vita.
Per questo motivo molti partner di narcisisti hanno perso o lasciato il
lavoro per accontentare un partner esigente, geloso o controllante o
semplicemente perché sono depressi, svuotati e in preda a una serie di sintomi
psicosomatici o semplicemente hanno perso di vista se stessi per assumere su di
se ogni proiezione di Falso Sé che potesse soddisfare il/la narciso/a e in tal
senso scongiurare la minaccia abbandonica sempre presente “o con me o contro di
me”.
I sintomi psicologici che si affrontano in questa fase sono quasi identici
a quelli del DISTURBO POST TRAUMATICO DA STRESS, non a caso oggi si parla di
SINDROME DA ABUSO NARCISISTICO: fissazioni, flashback, incubi, insonnia, scarsa
concentrazione, pensiero ossessivo, alterazioni del peso, depressione, ansia,
attacchi di panico, dipendenza da farmaci o altre sostanze, isolamento sociale.
Un altro elemento da non sottovalutare è la convinzione che NON TORNERETE
PIÙ’ QUELLI DI PRIMA.
E invece vi do una bella notizia.. non solo è possibile guarire, ma grazie
a questa esperienza potrete conoscervi meglio e iniziare un percorso di
rinascita tutto vostro!
Non c’è da preoccuparsi neanche per il momentaneo isolamento sociale,
quella sorta di “distacco emotivo” di “preoccupato sovrappensiero”, che
avvertite nei confronti degli amici o delle persone con cui vi incontrate o vi
relazionate.
In questa fase si entra in protezione, la nostra capacità di “percepire” e
di stare nel presente è compromessa, ma si tratta di una perdita solo
temporanea dovuta allo shock emotivo e alle compromissioni cognitive che
l’abuso psicologico determina sul nostro modo di pensare e rapportarci al mondo
esterno.
Non bisogna provare VERGOGNA, non sbaglia chi ama, ma chi se ne
approfitta!
Non siete stupidi/e né ingenui, non giudicatevi, non sentitevi tali e non
abbiate paura di chiedere aiuto ad un professionista empatico e preparato.
Quello che c’è di sbagliato in una relazione con un/una narcisista non
siete VOI , come il/la narciso/a vorrebbe farvi credere! …anzi! nella maggior
parte dei casi, una volta rimossa l’ombra che si crede il sole, il sole che
oggi si crede ombra tornerà a brillare.
2 – LA FASE DI NEGAZIONE: RE-IDEALIZZAZIONE, TRIANGOLAZIONE E
CONTRO-NARCISISMO:
“Ma.. se è così felice senza di me, allora ero io il problema,… allora
lo/la rivoglio.. anche solo per poi mollarla/o…io sono migliore di te!”
In questa fase, chi in un primo momento con molta decisione e convinzione
ha intrapreso un percorso di distacco da un/una NP, sarà tentato/a di
RIPROVARE, si ricrederà e negherà ogni aspetto negativo dell’ex partner.
Questa tentazione scaturisce dopo un periodo in cui la vittima osserva cosa
fa il suo ex partner dopo la rottura e per questo inizia a “seguirlo/a sui
social network”.
Questa fase ossessiva, determina nella vittima un unico desiderio, farsi
vedere, farsi riconoscere, vendicarsi, attrarre l’attenzione dell’ex partner.
Ciò accade perché con tutta probabilità il/la narcisista, attraverso i
social network, si sarà adoperato/a di apparire in grande forma; lui/lei sta
rinascendo dopo di voi, forse già frequenta un’altra persona… voi NON SIETE MAI
ESISTITI.
Alcune vittime, che cadono nella trappola della triangolazione del/della
NP, iniziano a stalkerare il/la nuovo/a partner del/della narcisista oppure –
con l’intento di riaverlo/a per un semplice desiderio inconscio di riabilitare
il loro Io – iniziano a mettersi in mostra per attirare la sua attenzione.
Questa fase CONTRO-NARCISISTICA è caratterizzata
dal tentativo euforico e maniacale della vittima di fare ingelosire il/la
narcisista, ma nasconde l’incapacità di accettare il fatto che la storia finita
o nel peggiore dei casi, che non è finita, ma che lui/lei NON PUÒ’ AMARCI E NON
CI AMA COME VORREMMO.
Molti si iscrivono a chat di incontri, escono moltissimo, fanno incontri
anche deludenti.. che non fanno altro che portare altra acqua in favore
del/della narcisista, che viene così re-idealizzato/a e non perde il suo
trono.., ma alla fine si ritrovano allo stesso punto: autostima devastata,
solitudine e una storia difficile da elaborare e da cui distaccarsi.
E’ difficile distaccarsi, perché il/la narcisista ci ha fatto credere di
essere UNICI, SPECIALI.
La sua presenza costante, il suo love bombing.. avevano il potere speciale
di farci arrivare sulle stelle e questo, essendo difficile da ricreare in una
relazione sana… ci fa sbandare e ciecamente ci conduce alla convinzione che
l’ex partner SOLO CON NOI ha avuto quella relazione speciale e per questo,
tornerà.
Questa è una fase delicata in cui è possibile commettere molti errori, di
cui ci si può pentire, anche in ambito legale: denunce per stalking etc.. che
il NP non esiterà a farvi, avendo ormai messo in moto la fase paranoide di
svalutazione estrema sia della vostra persona che della storia stessa, in cui è
proprio lui/lei a vedersi come una vittima.
Molti di voi si rivolgono a me in questa fase, con la speranza di acquisire
tecniche psicologiche e/o strategie per manipolare il /la partner e farlo
tornare.. oppure con la speranza che “se lo/la convinco a venire qui si può
fare qualcosa”? . Se si colludesse con questa richiesta, intanto saremmo
cartomanti più che terapeuti, ma soprattutto staremmo facendo il vostro male e
non il vostro bene.
E’ anche il momento in cui riemergono i sensi di colpa e per citare una
canzone di Biagio Antonacci: “Se io, se lei.. adesso…”…, la vittima ricomincia
ad addossarsi ogni responsabilità del fallimento:
..”se mi fossi comportato come un vero uomo, oggi lei sarebbe ancora qui”!
“.. ero troppo concentrata sui figli, per questo mi sono meritata il
tradimento..”
“ se avessi chiesto meno, oggi lei/lui non avrebbe cosi poca stima di me…
alla fine sono una bambinetta bisognosa/un ometto che pende dalle sue labbra..”
Il problema è che la carenza di autostima porta la vittima a cadere in
questa trappola: “mi hai perso perché mi hai deluso e non hai fatto
abbastanza/sei abbastanza”, ma di base non è normale punire una persona così
pesantemente solo per aver chiesto ad esempio qualche ora in più insieme…, non
è normale considerare una REAZIONE EMOTIVA lecita come una richiesta eccessiva.
Inoltre, l’amore è soprattutto STABILITA’ E COSTANZA, il che implica a sua
volta l’accettazione dell’altro nei suoi limiti ed esigenze oltre che il
RISPETTO della sua unicità. Ma per un/una NP voi potete solo ambire ad essere
adoranti adepti al suo cospetto.
Ricatti affettivi, giudizi, minacce di abbandono continue, critiche,
tradimenti, vendette… non sono amore e non sono atteggiamenti giustificabili in
nessun caso.
I np per essere più chiari, sono eccessivamente severi, quasi sadici: se
avete un problema o manifestate un disagio, ci mettono il carico da 12, vi
giudicano perché siete deboli, colgono l’occasione per spiegarvi come si
sarebbero comportati meglio loro, approfittano di questa debolezza per
inserirsi ancora di più e avere più strumenti per manipolare e succhiare
energia. Certamente è impensabile aspettarsi sostegno, sia esso pratico o
emotivo, perché l’obiettivo del/della NP è non assumersi alcuna responsabilità
nel rapporto tranne quella di prendere senza sosta, incolpando il partner di
ogni umana bruttura.
3 – LA FASE DELL’ALTALENA: INSICUREZZA E DISSONANZA COGNITIVA
In questa fase, qualcosa inizia a cambiare, la vittima inizia a capire che
qualcosa è andato storto nella sua relazione.. che forse questo dolore che vive
ha un nome, che le colpe non sono tutte le sue.. ma allora.. chi è la persona
di cui mi sono innamorato/a e soprattutto dove è finita?
Chi è? Quella persona che mi ha corteggiato all’inizio mostrandosi come il
principe azzurro/la fatina buona oppure il sadico torturatore/la strega cattiva
che mi giudica mi osserva e che mi nega attenzioni e amore?
Purtroppo finché non smette di avere contatti con il/la NP, la vittima può
ricadere nella tentazione di credere alle parole dell’ex partner o di
re-idealizzarlo/a ed ecco allora che il lavaggio del cervello subito durante la
relazione riaffiora sotto forma di confusione mentale (GASLIGHTING –
DISSONANZA COGNITIVA).
Cos è la dissonanza cognitiva?
La dissonanza cognitiva è quella sensazione spiacevole che proviamo quando
una nostra idea, pensiero o comportamento è in netto conflitto con i nostri
valori e convinzioni, aggravata dallo sforzo che facciamo verso l’esterno per
giustificarli e quindi trovarne una coerenza.
“lo odio-la odio, ma lo amo-la amo”
In questa fase la vittima passa dall’idealizzare l’ex-partner a svalutarlo
profondamente, non riesce a credere che una persona alla quale ha dedicato
tutte quelle cure, quelle attenzioni e quell’amore totalizzante, possa averla/o
sfruttata/o e danneggiata così profondamente.
A parole, il/la narcisista ci ama enormemente, anzi, si vanta di essere
stato/a la persona che ci ama/ci ha amato di più in assoluto, ma nei fatti… si
comporta in modo differente.
Per lungo tempo, la vittima ha operato su se stessa una sorta di
convincimento per aderire alle parole del/della narcisista o per soddisfarlo/a,
oppure per non andare a turbare quell’idealismo romantico che fa considerare
il/la NP “speciale”, un’ anima gemella che invece oggi non esiste più.. ecco
che all’improvviso senza di lui/lei, la vittima non sa neanche più chi è.
Per questo la vittima passa dal volersi allontanare dal partner, perché
l’ha umiliata/o, ridicolizzato/a, ferita/o.., al volergli concedere una seconda
chance, perché è “il padre/la madre dei suoi figli tutto sommato”.. oppure una
persona valida a cui dare un’altra opportunità, al fine di rievocare i bei
momenti passati insieme all’inizio.
Questa è una fase delicata in cui, avviene spesso che il paziente
interrompa la terapia.. anche se già si è parlato di disturbo narcisistico di
personalità e quindi la persona è divenuta più consapevole; ciò avviene perché
una buona terapia mirata, mette in discussione la sua visione idealizzata della
relazione e aumenta la dissonanza cognitiva, perché contrasta le difese che il
paziente erige per evitare di fronteggiarsi col dolore.
4 – CONOSCI IL TUO NEMICO: CHI E’ UN/UNA
NARCISISTA?
In questa fase parte il processo di guarigione vero e proprio: la vittima
inizia a documentarsi sulla patologia narcisista ed acquisire sempre più informazioni
e consapevolezza.
E’ un momento di grandi indagini: si legge, si ricercano articoli, si fanno
delle ricerche e come in un film poliziesco si confrontano questi dati con il
proprio vissuto e improvvisamente il pezzo mancante del puzzle inizia a dare forma
ad un quadro coerente e chiaro.
Imparare qualcosa sul DNP è utile soprattutto per capire che ciò che è
accaduto non è colpa della vittima e infondo neanche del/della NP.. una
personalità di questo tipo è realmente incapace di empatia e tentare di entrare
in empatia con un/una NP è un’impresa biblica.
Qualsiasi informazione voi cerchiate di apportare su di voi, sulla storia,
sulla dinamica che avete vissuto, per renderlo/a almeno consapevole degli
errori fatti (ove possibile nei casi meno gravi) si rivela fallimentare.
Il/la NP ribalta ogni vostra confessione intima in un motivo per offendersi
o per incolparvi o nel peggiore dei casi per giudicarvi.
Per questo è importante ricordare che ogni scoperta, va condivisa con chi
può e vuole apprezzarla e capirla, ivi inclusa la terapia psicologica; essa è
uno strumento importante a cui dovere dare valore e che pagate per VOI non per
l’altro/a.
Non tutti hanno gli stessi valori e con tutta probabilità se sei restato/a
in trappola in una relazione con uno/una NP sei un’inguaribile romantico/a ed
idealista.. ma i NP pensano e sentono in modo differente.
Se sei una persona empatica, con tutta probabilità per lungo tempo hai
giustificato il tuo/la tua partner perché alla fine ha sofferto, perché forse
non capisce, è insensibile, ma solo quando realmente si scopre che quella
persona quel grado di intelligenza, sensibilità e profondità che gli abbiamo
attribuito non ce l’ha, inizia il vero distacco.
E’ quando ci si rende conto che il gusto sadico dei Narcisisti è soprattutto
quello di vedere qualcuno che si distrugge per lui/lei; la loro vanità è pari a
quella della canzone di De André “LA BALLATA DELLA VANITÀ’’”.
ll brano narra la tragica storia di un «uomo onesto, un uomo probo» che si
innamora follemente di una femme fatale di chiara ispirazione baudelairiana, la
quale non lo ricambia e come prova d’amore prima gli impone di uccidere la
madre portandole il suo cuore e poi di tagliarsi le vene e quindi di morire.
Tuttavia quando si accorge che il poveretto muore felice è presa da sgomento,
perché il suo vanitoso atteggiamento di superiorità le si rivolge contro:
mentre lui spira contento e innamorato, a lei non resta nulla, «non il suo
amore, non il suo bene, ma solo il sangue secco delle sue vene». In tal modo De
André esce dal canone, dal topos letterario, mostrando anche l’umana fragilità
del personaggio. (Fonte wikipedia).
5 – DRENAGGIO EMOTIVO: RABBIA, PARANOIA E DISGUSTO
In questa fase ogni ricordo, informazione, evento vissuto che facevamo
fatica ad integrare, inizia a prendere forma in un quadro più coerente.
In questa fase riaffiorano tutte le emozioni sopite, che abbiamo represso
al fine di conformarci all’altro.
E’ possibile sentirsi rabbiosi, gelosi, desiderosi di vendetta, confusi e
provare vergogna.
Una tra tutte: la rabbia.
La rabbia di non aver visto, di non aver capito.. di avere permesso che
accadesse.. che proseguisse.. la rabbia per gli anni persi, per i danni fatti…
per l’irrecuperabilità di alcune parti di sé.
Questa fase di drenaggio è molto lunga.. o meglio, più lunga di quanto vi
aspettereste, ma è come drenare un’infezione sottocutanea. Alla base si vede
solo una ferita ma sotto ci sono anni in cui questa infezione ha lavorato, si è
insediata e si è rinforzata, celandosi sotto l’aspetto di una semplice ferita.
Un’altra emozione importante è LA VERGOGNA.
Ci si vergogna perché vivere un abuso psicologico grave è quasi
paragonabile ad uno stupro emotivo.
Scoprire di essere stati consenzienti a questo teatrino, di aver creduto
alle buone intenzioni dell’altro, fa rabbia, ma ci fa anche vergognare.
Ci siamo fidati e affidati a qualcuno che ci ha usato, che ci ha tradito e
che forse serialmente ripete questo con ogni donna. Ci vergogniamo perché
questo rapporto, ci ha spogliato della dignità, dei diritti umani, ma che in
primis ha UCCISO LA FEDE CHE AVEVATE NELL’AMORE e ci ha portati a vedere parti
oscure di noi, che neanche pensavamo esistessero.. che ci ha fatto litigare con
amici e parenti, che ha generato conflitti, che ci ha tenuto sul filo del rasoio,
ad ogni cena, ad ogni incontro tra amici.. finito in una fuga, una piazzata
oppure con una buca colossale.
Così come un trauma irrompe lo scudo emotivo attraverso una spaccatura e
resta impresso nella memoria e nella mente della persona, questa esperienza
segna un crack emotivo, un corto circuito dell’anima.
La rabbia non va mai manifestata al/alla NP perché per lui/lei è una prova
della vostra sudditanza emotiva, ma soprattutto della vostra instabilità. Farvi
impazzire, lo/la renderebbe assai orgogliosa internamente, per questo. NON
FATELO.
6 – CADUTA DELL’IDEALE ROMANTICO IN AMORE: PIÙ’ SAGGI E MENO ASSAGGI!
Crescita emotiva e perdita dell’illusione romantica in amore: in questa
fase è importante lavorare con il proprio terapeuta, sul processo di idealizzazione
e metterlo in relazione con i conflitti edipici sottesi e in particolare agli
schemi di relazione con le figure primarie di attaccamento.
E’ una fase di maturazione importante, soggettiva e differente per ognuno
di voi , che implica una ristrutturazione cognitiva della visione dell’amore
verso un concetto più maturo, ma non per questo meno romantico e l’integrazione
di vissuti emotivi non elaborati durante l’infanzia nella personalità –
al fine di perdonare e imparare a non ripetere più gli stessi errori del
passato, – spezzando anche le catene di trasmissione intergenerazionale dei
traumi affettivi in famiglia.
Divenire più maturi e più saggi, vi permetterà di recuperare voi stessi e
imparerete che quella visione buonista degli altri, tutto sommato, vi ha solo
portato cattive esperienze e forse vale la pena liberarsene.
7 – DEPRESSIONE
Finalmente potete RIPIEGARVI SU VOI STESSI/E.. è il momento di leccarsi le
ferite, di piangere per se stessi.. di DONARSI E ABBANDONARSI… è il momento di
piangere.., per aver perso tempo, per aver perso soldi, per aver perso se
stessi, per aver perso soprattutto l’innocenza.
Questa è una fase dura, ma che certamente come una febbre, segnala che vi
state difendendo e state elaborando finalmente il vostro lutto.
Smettere di fare le cose al posto degli altri, aggiungere ciò che manca ai
rapporti per non perdere la persona che amate, vi ripagherà con una visione più
realistica della vita che non necessariamente deve diventare CINICA o
DEPRESSIVA.
Forse imparerete a chiedere, a non aver paura di essere assertivi e
sentirete di meritare amore ed attenzioni a prescindere da ciò che dite o fate.
Forse smettere di essere cosi crudeli con voi stessi al fine di confermarvi
che non valete niente cosi come diceva mamma/papa’ o come voi pensate di voi
stessi.
8 – RINASCITA
A questo punto comprenderete che questa esperienza, ci ha aiutato in
qualche modo a scoprire ferite che non pensavamo di avere e quindi… in un certo
senso, è stata utile.
Questa è la fase in cui utilizzeremo lo sterco che il/la NP vi ha gettato
addosso, per concimare il vostro splendido giardino.. è il momento per
riscoprire se stessi, per ricominciare a vivere e ad apprezzare la libertà come
valore imprescindibile, non barattabile con NESSUNA FORMA DI AMORE, benché meno
per un amore DI PLASTICA.
Anche nella mia pratica ho riscontrato tratti comuni nelle vittime
dopo la violenza psicologica:
- attacchi di panico,
- ansia,
- attacchi di aggressività
autodiretta e/o etero diretta,
- calo dell’autostima,
- disturbi alimentari,
- stanchezza cronica,
- depressione,
- disturbi del sonno,
- sensi di colpa,
- difficoltà di concentrazione,
- comportamenti compulsivi,
- necessità di controllo
dell’abusante,
- paura della solitudine,
- rimuginazione,
- incredulità,
- compresenza di sentimenti
contraddittori,
- pensieri omicidi/suicidi,
- dissonanza cognitiva,
- perdita della memoria,
- vergogna,
- somatizzazioni,
- l’orrore di aver amato un
mostro.
Anche se nel nostro Paese la conoscenza delle conseguenze di una manipolazione
emotiva non sono ancora diffuse, anche tra gli addetti ai lavori, è
importante cambiare visione e accettare che in una relazione un partner menta,
manipoli, abusi al punto da determinare una sindrome ascrivibile al PTSD
– disturbo da stress post traumatico, dove il trauma è la relazione
ingannevole, fatta di violenze spesso invisibili per quanto sottili. Persone
con una vita relazionale sana cadono vittime di vere e proprie truffe emotive e
ne pagano terribili conseguenze.
Sempre negli USA, sono state compiute indagini relative alle modificazioni
a livello cerebrale determinate dalla relazione di tipo narcisistico
in quanto fonte di stress.
Come afferma M. Murgia, il modo in cui lo stress colpisce il
nostro corpo e il nostro cervello ci ricorda le connessioni spesso dimenticate
tra la nostra salute mentale e la nostra salute fisica.
Lo stress cronico può deteriorare il corpo e la mente e influire sulla vita
quotidiana e sul futuro.
Quando lo stress è continuo, comincia a cambiare il nostro cervello. Lo
stress cronico può modificare le dimensioni del cervello, le sue strutture, il
suo funzionamento e arrivare persino a modificare i geni.
Lo stress comincia con l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, una serie di
interazioni tra ghiandole endocrine che controllano le nostre reazioni allo
stress.
Ad esempio lo stress cronico aumenta le connessioni
nervose nell’amigdala, che è il centro della paura, e con l’aumento di
cortisolo i segnali elettrici nell’ippocampo -che è la zona deputata
all’apprendimento, alla memoria e al controllo dello stress- diminuiscono. Non
solo, il cortisolo può letteralmente far diminuire le dimensioni del cervello,
molto è dovuto alla perdita di connessioni sinaptiche tra i neuroni e
alla contrazione della corteccia prefrontale, che è la parte del cervello
coinvolta nella concentrazione, decisionalità, giudizio e interazione sociale.
Inoltre vengono prodotte meno nuove cellule dell’ippocampo.
Ciò significa che lo stress cronico rende difficile la concentrazione e la
possibilità di imparare cose nuove e mette le basi per problemi mentali seri
come la depressione e, col tempo, l’Alzheimer.
Sono parecchi ormai gli studi che correlano alti livelli di stress a
disturbi fisici, come le malattie autoimmuni. Una ricerca svedese pubblicata su
JAMA nel giugno 2018 ha evidenziato che a seguito di un evento drammatico
(fisico o psichico che sia), che abbia scatenato una sindrome da stress
post-traumatico, il rischio di ammalarsi di una malattia autoimmune è del 40%
maggiore dei controlli e il rischio di avere più malattie autoimmuni è
addirittura triplicato. La causa è la produzione di citochine infiammatorie che
porta allo sviluppo di malattie autoimmuni e l'attivazione di malattie
degenerative.
A mio avviso, la psicoterapia italiana dovrebbe dare più credito
alle attuali ricerche nell’ambito delle neuroscienze, di modo da curare il
disagio a partire dall’adesso, senza riscontrare una debolezza psichica a
prescindere nel paziente.
La persona andrebbe presa in carico in quanto vittima di un trauma, affetta
da una sindrome ben specifica, la NAS, la quale va affrontata con metodi atti a
portare sollievo, consapevolezza su ciò che si è subito, informazione ed
educazione sulla violenza psicologica.
In un secondo tempo, passati i sintomi più gravi, se lo si riterrà
opportuno e se ce ne sia la necessità, si potranno affrontare eventuali traumi
pregressi, ferite infantili, elementi inconsci.
Sms
1....eccitare...
2.
Divertenti sulla seduzione
3. Sms brevi
4. Humor
divertenti giocosi
5. Allegri e
soddisfacenti
6.
Indipendenti e fiduciosa in te stessa
7. Dubbi
effetto gaizernik gestalt
8.
Confidenziale effetto transfert
9. Effetto intermittente
sul tempo rispondi subito e rispondi dopo bandura
8 ostacoli
delle paure di una relazione finita:
1. Ferita da abbandono;
2. Paura/convinzione di rimanere soli per sempre ( solitudine);
3. Non riproverò mai più la passione e l' amore;
4. La paura di amare ancora;
5. La paura di non farcela da soli;
6. Delusione amarezza consapevolezza che l' altro non c' e stato veramente
era un falso, ma come già potuto permettere che tutto questo capitasse a me;
7. Pensare di vederlo/a con un' altro/a;
8. La rabbia, la voglia di vendetta, la sfida.
Cosa
distingue un narcisista patologico da un borderline?
Moltissimi fattori fra cui: sintomi e criteri diagnostici, controparte
neurologica ed eziologia.
Entrambi i disturbi appartengono al Cluster B del DSM-5 che
accomuna condotte di comportamento drammatiche, emotive o disregolate. Il
cluster B comprende:
1. Disturbo Borderline di Personalità
2. Disturbo Narcisistico di Personalità
3. Disturbo Istrionico di Personalità
4. Disturbo Antisociale di Personalità.
Il borderline e il narcisistico sono tanto legati quanto l'istrionico e il
narcisistico e così via. Alcuni pazienti presenteranno tratti e sintomi
appartenenti a più disturbi del cluster così come altri invece
presenteranno uno solo di questi disturbi in una forma abbastanza
"pura".
Tra l'altro anche fra cluster diversi talvolta ci sono delle
relazioni. In altre parole un paziente può presentare più tratti appartenenti a
diversi cluster. Per esempio una persona potrebbe essere diagnosticata con il
Borderline e presentare anche tratti di Disturbo Ossessivo Compulsivo di
personalità come l'urgenza di fare liste di cose da fare, la forte ansia in
caso di verifiche del suo lavoro e così via. Ancora un paziente con BPD
potrebbe presentare anche tratti di Dipendente di Personalità.
Inoltre entrambi i disturbi possono
presentare comborbilità (compresenza) o somiglianze con
disturbi anche molto distanti. Basti pensare il Borderline e il Bipolare sono
spesso misdiagnosticati l'uno per l'altro quando il primo è un disturbo della
personalità e il secondo un disturbo dell'umore con trattamenti completamente
diversi.
La distinzione fra BPD e NPD è importante ma può risultare anche
artificiale a seconda del caso, del paziente e del trattamento che si è
intrapreso.
Ogni individuo è unico e presenta una peculiare aggregazione di sintomi.
Purtroppo entrambi i disturbi sono estremamente demonizzati e ostracizzati.
Tra l'altro ogni volta che si parla di disturbi emerge un certo stigma
e ci si dimentica della persona, soprattutto con i disturbi personalità.
Difatti a mio parere questo origina dalla grande confusione fra Personalità
e Identità. Secondo l'APA o American Psychiatric Association:
"la personalità consiste nelle modalità di pensare, sentire e di
comportamento che rendono ogni persona diversa dalle altre. La personalità
è influenzata dalle esperienze, dall’ambiente (ciò che circonda la persona, le
situazioni di vita) e da caratteristiche ereditate/ereditarie. La personalità
di un individuo tipicamente resta la stessa nel corso del tempo."
Dunque la personalità è distinta dalla identità anche se in parte la
riguarda e definisce.
"Un disturbo di personalità è un modo di pensare, sentire e di
comportarsi che devia dalle aspettative culturali, causa stress e problemi di
funzionamento e dura nel tempo. I disturbi di personalità sono pattern a lungo
termine di comportamento e esperienza interna che differiscono
significativamente dalle aspettative. Il pattern di esperienza e comportamento
inizia dalla tarda adolescenza o in prima età adulta e causa distress o
problemi di funzionamento. Se non trattati i disturbi possono durare molto a
lungo. I disturbi di personalità impattano almeno due di queste aree:
- Modo di pensare riguardo se
stessi e gli altri
- Modo di rispondere emotivamente
o alle emozioni
- Modo di relazionarsi agli altri
- Modo di controllare il proprio
comportamento"
Per il Borderline e il Narcisismo sicuramente tutte e 4 queste aree sono
toccata ma in modi molto diversi…
Nel Narcisismo:
Gli individui affetti da questo disturbo hanno un’idea grandiosa di se e
delle proprie capacità, spesso fantasticano sui loro futuri successi ed
esigono quasi costantemente attenzione e ammirazione esagerata da parte degli
altri.
Le relazioni interpersonali sono disturbate dalla mancanza di empatia,
dall’arroganza spesso unita a sentimenti di invidia, dalla
manipolazione degli altri e dalla convinzione di godere di speciali
diritti. Le persone affette da questo disturbo sono
particolarmente sensibili alle critiche e possono arrabbiarsi molto
qualora non venissero ammirate. Tendono a cercare partner di condizione
sociale elevata, che idealizzano. Quando questi partner non si dimostrano
all’altezza delle loro aspettative, essi diventano irascibili e respingenti.
Tendono a cambiare partner se questi presenta status sociale più elevato del
loro partner del momento.
Per quanto questa descrizione possa dipingere questo disturbo come cattivo
e intenzionale, in realtà queste caratteristiche mascherano un’autostima
molto fragile e la perpetua ricerca di rispetto e approvazione da parte
degli altri. Inoltre spesso originano da un atteggiamento di freddezza da parte
dei genitori interrotto solo dalla enfatizzazione dei loro successi.
Nel Borderline:
Le caratteristiche principali di questo disturbo sono l’impulsività e
l’instabilità nelle relazioni interpersonali e nell’umore. Ad esempio, gli
atteggiamenti e i sentimenti nei confronti degli altri possono mutare drasticamente
e inspiegabilmente in pochissimo tempo, in particolare passando
dall'idealizzazione ad una forte rabbia.
Le persone con questo disturbo sono molto sensibili e riconoscono
anche ai minimi segnali emozionali negli altri (Lynch et al., 2006). Il loro
comportamento imprevedibile, impulsivo e
potenzialmente autolesivo può comprendere: gioco d’azzardo, spese
folli, attività sessuale indiscriminata e abuso di sostanze. Spesso i pazienti
con BPD non hanno sviluppato un senso di sé chiaro e coerente e talvolta
vivono notevoli oscillazioni in aspetti basilari della personalità come i
valori, le scelte lavorative e così via.
I pazienti con BPD hanno intensi timori di abbandono, non sopportano
la solitudine, richiedono spesso l’attenzione altrui e sono soggetti a
un cronico e devastante senso di depressione e di vuoto. Durante periodi
di forte stress possono manifestare anche sintomi psicotici e
dissociativi. Il comportamento suicidario costituisce una
preoccupazione particolarmente rilevante nel disturbo borderline di
personalità. Le persone con questo disturbo sono particolarmente inclini
inoltre a comportamenti autolesivi non suicidari.
Mi sembra chiaro che in base alla diagnosi ufficiale stiamo descrivendo due
disturbi molto distanti ma in entrambi i casi occorre ricordarsi che i disturbi
mentali sono condizioni mediche, che spesso originano anche da esperienze
traumatiche e che la diagnosi è finalizzata quasi esclusivamente al
trattamento farmacologico e terapeutico.
Il BPD e l'NPD differiscono anche per egosintonicità e per accettazione
della diagnosi e del trattamento. In genere il disturbo narcisistico si
presenta come egosintonico: i pazienti non sano di averlo e di conseguenza
rifiutano spesso anche i trattamenti anche a seguito della diagnosi. Nel Borderline
invece i pazienti sono spesso sollevati dalla diagnosi perchè i sintomi del
border sono spesso confusi per ipersensibilità e questi pazienti non sentono
validata la loro sofferenza e condizione. Di conseguenza tendono non solo ad
accettare la diagnosi ma anche ad intraprendere i trattamenti. A riguardo vi
consiglio questo video da Borderliner Notes, un canale YT incredibile che ha
coinvolto i principali esperti, professori universitari e studiosi del BPD
nonchè l'esperienza diretta della creatrice del canale:
"Thank god I am sick not evil"
Un fatto abbastanza pazzesco è che molti disturbi di personalità si
attraggono per caratteristiche costitutive. Fra questi anche il borderline e il
narcisistico si attraggono. Difatti la grande necessità caratteristica del
border di essere amati e di dare tutto all'altro pur di evitare l'abbandono si
sposa purtroppo con la grande necessità del narci di essere sempre al centro
dell'altra persona. Le conseguenze sono spesso disastrose come immaginerete. In
modo simile anche il narci e il dipendete di personalità sono spesso presenti
in coppie patologiche.
Alcuni dei comportamenti delle persone con disturbo borderline di
personalità (DBP) e di quelle con disturbo narcisistico di personalità (DNP)
possono apparire superficialmente simili all'occhio non allenato. Entrambi
hanno profondamente radicato stili altamente emotivi che possono sembrare
ugualmente illogici a qualcuno che subisce la loro rabbia. Quando qualcuno con
il DBP urla contro di voi o vi accusa, può essere difficile fermarsi e notare
come ciò è diverso da qualcuno con il DNP che fa qualcosa di simile.
Ma ... quando guardiamo più da vicino e sappiamo cosa cercare, è abbastanza
facile vedere che il DBP e IL DNP sono molto diversi per quanto riguarda le
ragioni sottostanti, i problemi emotivi, i "fattori scatenanti" e le
strategie di vita.
Se sono così diversi, perché le persone li confondono?
- Entrambi i gruppi mancano di
"relazioni di oggetti interi" (WOR)[1]
Non possono vedere se stessi e le altre persone in un modo stabile che
comprenda contemporaneamente sia gli aspetti buoni che cattivi. Questo si
traduce in uno sfumato pensiero in bianco e nero splitting. Se non sei del
tutto buono, devi essere del tutto cattivo.
- Entrambi i gruppi mancano di
"costanza di oggetto" (OC)[2]
Non possono mantenere i loro sentimenti emotivi positivi verso qualcuno (o
se stessi) quando si sentono feriti, delusi, frustrati, o arrabbiati con la
persona. Invece, "perdono” tutti i loro sentimenti positivi verso la
persona e tutto il senso della storia positiva passata che sorreggeva i buoni
sentimenti. L'amore si trasforma in odio.
- Entrambi i gruppi tendono ad
avere relazioni personali instabili
Senza "relazioni di oggetto intero" e “costanza di oggetto” è
difficile mantenere relazioni intime con altre persone. Sia i soggetti con DBP
che quelli con DNP tendono ad avere una storia di relazioni relativamente brevi
che di solito finiscono male.
UN BREVE CONFRONTO TRA DBP E DNP
- Ragioni sottostanti
DBP: Ricerca di amore e cura
DNP: Ricerca dell conferma della loro autostima
- Ciò che temono
DBP: Che siano intrinsecamente impossibili da amare. Che saranno
abbandonati o inghiottiti dai bisogni emotivi dell'altra persona.
DNP: Che siano intrinsecamente inutile spazzatura. Che saranno
pubblicamente esposti come imbroglioni e imperfetti.
- Principali fattori scatenanti
DBP: Qualsiasi cosa stimoli la loro paura di abbandono
DNP: Qualsiasi cosa minacci la loro autostima
- Principali carenze
DBP: Difficoltà con la routine della cura personale e con la
pianificazione a lungo termine. Difficoltà a stare da soli. Difficoltà a
tollerare le emozioni negative senza fare immediatamente qualcosa per
distrarsi.
DNP: Difficoltà a vedere le altre persone come simili. Costruisce
gerarchie di stato e vede tutti come “sopra” di loro o “sotto” di loro. Poca o
nessuna empatia per le altre persone, il che è accoppiato con
un'ipersensibilità alle offese percepite.
- Perché si arrabbiano
DBP: Si sentono abbandonati.
DNP: Sentono di essere mancati di rispetto.
- Perché ti sminuiscono
DBP: Vogliono punirti per averli abbandonati.
DNP: Vogliono mantenere la loro autostima mettendoti sotto di loro
nella loro prescelta gerarchia di status. Questo potrebbe essere perché si
sentono sfidati o criticati da voi, o semplicemente per divertimento, o perché
si sentono autorizzati a denigrare altre persone.
- Punti di forza
DBP: Spesso sono persone accoglienti, divertenti e creative. Il loro
attaccamento è la colla che mantiene molte relazioni insieme.
DNP: Molti narcisisti supportano la propria autostima lavorando
duramente per raggiungere la vetta. Nel frattempo, creano business che spesso
vanno a vantaggio di altre persone. Ogni volta che vedo una nuova ala
dell'ospedale con il nome di qualcuno ben visibile, di solito presumo che un
ricco narcisista abbia fatto di nuovo qualcosa di utile a sostegno della propria
autostima.
Battuta finale: al fine di comprendere le principali differenze tra il
Disturbo borderline di personalità e il Disturbo narcisistico di personalità, è
necessario esaminare ciò che motiva il loro comportamento.
Richiesta di risposta
Elinor Greenberg, PhD[3] ,
CGP
In uno studio privato a New York, e l'autrice del libro: Borderline,
Narcissistic, and Schizoid Adaptations. (Adattamenti Borderline, Narcisistici
e Schizoidi)
Il livello di immaturità di un #Narcisista Patologico è altissimo. E' come
un bambino che pretende di essere il centro del mondo degli altri, senza però
la tenerezza e la dolcezza di un bimbo né tantomeno la sua capacità di amare e
provare empatia. Gli atteggiamenti infantili esibiti da persone adulte, se
conditi dalla cattiveria, sono agghiaccianti. Il #np è il bambino viziato che
sa di poterla fare franca sempre e comunque. Che sa con poche mirate moine di
avervi in pugno e di poter ottenere da voi privilegi, affetto, qualsiasi cosa.
Con i suoi scatti di rabbia stizziti, i capricci assurdi. Un bambino senza
cognizione del tempo per il quale le persone sono SOLO giocattoli da usare. E
se passano mesi senza usare quel gioco decide di rigiocarci quando gli compiace
e non dovete lamentarvene, no...perché è LUI che guida il gioco e non avete
voce in capitolo! E lui ha il diritto di giocare con tanti giochi, di usare
tante persone diverse e se vi lamentate il problema è vostro! Lui, l'eterno
bambino viziato, può. Se il gioco ha delle regole sue, le cambia e se non
riesce a vincere o se si stufa - e lo fa sempre - cerca di distruggerlo! Vi fa
del male, vi diffama "tanto quel gioco è brutto e non mi è mai
piaciuto!". Riscrive la realtà mille volte. Crede nelle sue stesse
bugie.
E alza la voce, strepita, si agita se non gli date attenzioni! Il vostro
dolore è la sua "pappa"...lo tiene in forze sapere che state male per
lui! Ve ne rendete conto di quanto sia patetico se lo osservate dall'esterno?
Di quante assurdità sono fatte passare per "normalità"? Il Narcisista
è un bambino cattivo che non potrà mai crescere e che farà sempre i dispetti a
chi sa vivere sereno e chi non si piega al suo volere. E quando ci impuntiamo a
non voler accettare la realtà dei fatti stiamo ancora giocando con le sue
regole. Stiamo puntando i piedi dicendo "non è giusto!" come se
fossimo bambini anche noi, perché unico modo di averci a che fare è regredire
al suo infimo livello; in effetti giusto non lo è, ma una persona adulta
riesce, seppure con dispiacere, ad accettarlo e a cercare una soluzione. Una
persona matura sa che deve allontanarsi da ciò che non può essere cambiato. Un
Narcisista Patologico non può cambiare e non importa quanto cercherete di
compiacere quel bambino, non vi vede come persone ma come oggetti e pertanto
non solo non vi ama, non vi rispetta. Prima o poi l'impulso di rompere il
giocattolo gli verrà e non si dispiacerà, avrà sempre altri giochi a
disposizione, i nuovi meglio dei vecchi fino ai prossimi. Volete davvero
trascorrere altro tempo nel suo perverso parco giochi, dove l'altalena delle
vostre emozioni vi porta su e poi all'inferno? Non ne vale assolutamente la
pena! Siete donne e uomini, ricordatelo...guardate la realtà .
psicosi: disturbo dell'umore umore chi ne è affetto è lo
psicotico, indica un tipo di disturbo psichiatrico, espressione di una
severa alterazione dell'equilibrio psichico dell'individuo,
con compromissione dell'esame di realtà, frequente assenza di insight lampo di
genio, e frequente presenza di disturbi del pensiero come deliri e allucinazioni.
Psicopatia: disturbi della personalità caratterizzato da
comportamento antisociale, deficit di empatia e di rimorso, emozioni nascoste, egocentrismo e inganno. Gli psicopatici hanno una
forte propensione ad assumere comportamenti devianti e a compiere atti aggressivi nei confronti degli altri, nonché a
essere orientati alla criminalità.
sociopatia: disturbo della personalità, chi ne è affetto si chiama
sociopatico viene definita con il termine “disturbo antisociale di personalità“.
Si indica una patologia che impedisce all'individuo di adattarsi agli standard
etici e comportamentali della propria comunità socio-culturale di appartenenza.
nevrosi (o neurosi) chi ne è affetto si chiama
nevrotico, in genere scaturiti da un conflitto inconscio, il cui sintomo trasversale di base è costituito
dall'ansia e dell'angoscia cronica senza che vi sia però una
perdita di contatto con la realtà. In maniera generale, può essere definita
come una "scarsa capacità di adattamento al proprio ambiente,
incapacità di cambiare i propri schemi di vita e incapacità di sviluppare una
personalità più ricca, più complessa e più soddisfacente.
Narcisista
La coppia
tossica: il narcisista patologico ( overt e covert) e perverso/maligno,
psicopatico, sociopatico, borderline, manipolatore affettivo o perverso,
vampiro energetico, carnefice, cacciatore e/o predatore, neotenia psicologica
sindrome da Peter Pan/Trilly o puer eaeternus con
l'empatica,
love addiction dipendente affettiva, coodipendente affettiva, preda, vittima,
neotenie sindrome di crocerossina, sindrome di stoccolma e sindrome o complesso
di Cenerentola.
Il mito
di Narciso è sicuramente il più conosciuto sia nella mitologia greca
che in quella romana.
Narciso
pittura di Caravaggio 1603
Narciso ed
Eco pittura Waterhouse 1903
Nella
letteratura il mito di Narciso
Narciso (in greco: Νάρκισσος) è un
personaggio della mitologia greca famoso per la sua bellezza. Figlio della
ninfa Liriope e
del suo violentatore il dio fluviale Cefiso[1][2] (o
secondo un'altra versione figlio di Selene innamorata
di Apollo e poi di Endimione e
da quedt' ultimo ebbe un figlio Narciso identico ad Apollo) nel mito
appare incredibilmente crudele, in quanto disdegna ogni persona che lo
ama. Come punizione divina, si innamora della sua immagine riflessa in
uno specchio d’acqua, lasciandosi infine morire resosi conto dell'impossibilità
dell'amore per sé stesso. Da dove mori nasce un fiore di nome Narciso.
Esistono diverse
versioni del mito.
I VERSIONE:
una
proveniente dai papiri di Ossirinco in
Egitto civiltà greco romana attribuita a Partenio di Nicea in Turchia, Narciso mito
greco, narra che:
"Narciso
aveva molti innamorati, che lui costantemente respingeva fino a farli
desistere, tra cui anche Eros. Ma solo un giovane ragazzo, Aminia,
non si dava per vinto, tanto che Narciso gli donò una spada perché si
uccidesse. Aminia, obbedendo al volere di Narciso, si trafisse l’addome davanti
alla sua casa, avendo prima invocato gli dei per ottenere una giusta vendetta.
La vendetta si compì quando Narciso, contemplando in una fonte la sua bellezza,
restò incantato dalla sua immagine riflessa, innamorandosi perdutamente di se
stesso. Completando la simmetria del racconto, preso dalla disperazione e
sopraffatto dal pentimento, Narciso prese la spada che aveva donato ad Aminia e
si uccise trafiggendosi il petto. Dalla terra sulla quale fu versato il suo
sangue, si dice che spuntò per la prima volta l’omonimo fiore".
II VERSIONE:
Una
nelle Narrazioni di Conone greco antico, datata fra il 36
a.C. e il 17 d.C.:
"
A Tespie di Beozia (una città situata non lontano dall'Elicona)
nacque il fanciullo Narciso che era assai bello, ma anche grande spregiatore di
Eros e degli amanti. Gli altri suoi innamorati finirono per rinunziare ad
amarlo, mentre il solo Aminia perseverava nel supplicarlo continuamente. E
poiché Narciso non gli dava retta, e anzi gli aveva mandato in dono una spada,
si trafisse davanti alla porta del giovane, non senza aver molto invocato il
dio perché lo vendicasse. Così Narciso, contemplando ad una fonte la propria
immagine e la propria bellezza riflesse nell'acqua, lui solo, e per primo,
divenne assurdamente amante di se stesso. Infine, preso dalla disperazione, e
giudicando di soffrire una giusta punizione, in cambio delle colpe commesse
nell'oltraggiare gli amori di Aminia, si uccise. Da allora i Tespiesi
stabilirono di onorare e venerare ancor di più il dio Eros, oltre che con
sacrifici pubblici, anche con culti privati; le genti del luogo pensano che il
fiore del narciso sia spuntato per la prima volta dalla terra sulla quale fu
versato il sangue di Narciso".
III
VERSIONE:
una
versione di Pausania proveniente da Periegesi della Grecia
antica del (II secolo d.C.) o Guida alla Grecia un libro scritto
dai letterati attici di 10 capitoli tra cui Pausania, col mito
di Narciso che modificò una parte importante della storia del narciso.
Secondo lui,
"Narciso
non si innamorò del suo riflesso ma della sorella gemella defunta.
Specchiandosi, rivide in se stesso il volto dell’amata sorella e
trovò così consolazione al suo dolore".
IV VERSIONE:
La fonte
invece più autorevole romana è quella di Ovidio poeta romano con le sue
Metamorfosi di Narciso ed Eco.
"Eco,
una ninfa dei monti, si innamorò di un giovane vanitoso di nome Narciso,
figlio di Cefiso, una divinità fluviale, e della ninfa Liriope.
Cefiso aveva circondato Liriope con i suoi corsi d’acqua e, così intrappolata,
aveva sedotto la ninfa che diede alla luce un bambino di eccezionale bellezza.
Preoccupata per il futuro del bimbo, Liriope consultò l’indovino Tiresia il
quale predisse che Narciso avrebbe raggiunto la vecchiaia, “se non avesse mai
conosciuto se stesso.” Quando Narciso raggiunse il sedicesimo anno di età, era
un giovane di tale bellezza che ogni abitante della città, uomo o donna,
giovane o vecchio, si innamorava di lui, ma Narciso, orgogliosamente, li
respingeva tutti. Un giorno, mentre era a caccia di cervi, VISTO CHE A
LUI PIACEVA CACCIARE I CERVI, la ninfa Eco furtivamente seguì il bel
giovane tra i boschi desiderosa di rivolgergli la parola, ma incapace di
parlare per prima perché costretta a ripetere sempre le ultime parole di ciò
che le veniva detto; era stata infatti punita da Giunone perché
l’aveva distratta con dei lunghi racconti mentre le altre ninfe, amanti di
Giove, si nascondevano. Narciso, quando sentì dei passi, gridò: “Chi è
là?”, Eco rispose: “Chi è là?” e così continuò, finché Eco non
si mostrò e corse ad abbracciare il bel giovane. Narciso, però, allontanò
immediatamente in malo modo la ninfa dicendole di lasciarlo solo. Eco, con il
cuore infranto, trascorse il resto della sua vita in valli solitarie,
gemendo per il suo amore non corrisposto, finché di lei rimase solo la
voce. Nemesi, ascoltando questi lamenti, decise di punire il
crudele Narciso. Il ragazzo, mentre era nel bosco, si imbatté in una pozza
profonda e si accucciò su di essa per bere. Non appena vide per la prima volta
nella sua vita la sua immagine riflessa, si innamorò perdutamente del bel
ragazzo che stava fissando, senza rendersi conto che fosse lui stesso. Solo
dopo un po’ si accorse che l’immagine riflessa apparteneva a lui e,
comprendendo che non avrebbe mai potuto ottenere quell’amore, si lasciò morire
struggendosi inutilmente; si compiva così la profezia di Tiresia. Quando le
Naiadi e le Driadi vollero prendere il suo corpo per collocarlo sul rogo
funebre, al suo posto trovarono un fiore a cui fu dato il nome narciso. Si
narra che Narciso, quando attraversò lo Stige, il fiume dei morti, per entrare
nell’Oltretomba, si affacciò sulle acque limacciose del fiume, sperando di
poter ammirare ancora una volta il suo riflesso".
Ad ogni
modo, a qualunque versione ci si riferisca, il mito di Narciso ha affascinato
centinaia di generazioni di tutte le epoche storiche.
È
impossibile non ricordare l’influenza che il mito ha avuto nella letteratura di
tutti i tempi, in particolare soprattutto dall’Ottocento in poi basti pensare
che il famoso romanzo di Oscar Wilde, 1890 Il ritratto di Dorian Gray,Il
romanzo è ambientato nella Londra vittoriana del XIX secolo, che all'epoca era
pervasa da una mentalità tipicamente borghese. Narra di un giovane di
bell'aspetto, Dorian Gray, che arriverà a fare della sua bellezza un rito
insano. Egli incomincia a rendersi conto del privilegio del suo fascino quando
Basil Hallward, un pittore suo amico, gli regala un ritratto da lui dipinto,
che lo riproduce nel pieno della gioventù. Lord Henry Wotton avrà un ruolo decisivo
nella vita di Dorian, che conosce proprio presso lo studio di Hallward. Lì,
infatti, Wotton, con i suoi discorsi estremamente lunghi, influenza
negativamente Dorian, che comincia a guardare la giovinezza come qualcosa di
veramente importante, tanto da provare invidia verso il suo stesso ritratto,
che sarà eternamente bello e giovane mentre lui invecchierà. Colpito dal
panico, Dorian arriva a stipulare una sorta di "patto col demonio",
grazie al quale rimarrà eternamente giovane e bello, mentre il quadro mostrerà
i segni della decadenza fisica e della corruzione morale del personaggio. Dopo
una tormentata storia d'amore con un'attrice di teatro di nome Sybil Vane,
terminata col suicidio della ragazza dopo uno spettacolo in cui ha recitato
male, Dorian, vedendo che la sua figura nel quadro invecchia e assume
spaventose smorfie tutte le volte che egli commette un atto feroce e ingiusto,
come se fosse la rappresentazione della sua coscienza, nasconde il quadro in
soffitta e si dà a una vita all'insegna del piacere, sicuro che il quadro
patirà le miserie della sorte al posto suo. Non rivelerà a nessuno l'esistenza
del quadro, se non a Hallward, che poi ucciderà in preda alla follia fomentata
dalle critiche del pittore, che ritiene causa dei suoi mali in quanto creatore
dell'opera. Ogni tanto, però, si reca segretamente nella soffitta per
controllare e schernire il suo ritratto che invecchia e si imbruttisce giorno
dopo giorno, ma che gli crea anche tanti rimorsi e timori finché, stanco della
sua malvagia vita, lacera il quadro con lo stesso coltello con cui aveva ucciso
Hallward. Alla fine i servi trovano Dorian morto con un pugnale conficcato nel
cuore, irriconoscibile e precocemente avvizzito, ai piedi del ritratto,
ritornato meravigliosamente giovane e bello".
Fortemente
ispirato alla figura di Narciso, Narciso e Boccadoro di Hermann Hesse del
1930 La storia si snoda in periodo Medievale. Il fil rouge del romanzo è la
storia di amicizia che lega silenziosamente il dotto e religioso Narciso e
Boccadoro, suo amico, suo opposto. Boccadoro è un artista geniale e vagabondo,
innamorato della vita e della sua precarietà di luoghi e sentimenti.
Si snoda tra
Narciso e Boccadoro due amici entrambi narcisisti di cui uno overt e l' altro
covert:
“La meta è
questa: mettermi sempre là dove io possa servir meglio, dove la mia indole, le
mie doti e le mie qualità trovino il terreno migliore, il più largo campo
d’azione.”
Boccadoro però è anche orfano. Orfano di amore, orfano di cura, orfano di
calore. La madre: è la sua più grande mancanza, è la straordinaria assente
nella sua vita. Una madre che lo ha abbandonato, ancora piccolo. Una madre che
gli ritorna in sogno, quasi ogni notte. Una madre che lo tormenta, lo tortura
nei pensieri e nei meandri dell’intimità. Un’intimità che si fa spesso ingorgo
di impulsi, desideri, pulsioni contrastanti e contraddittorie, trasgressive, ma
teneramente fanciullesche. Una personalità adolescenziale, quella di Boccadoro,
che si dipana in un’esperienza di vita eterea, sfuggente, promiscua e voluttuosa,
prima che nel corpo, nell’anima.
D’altra parte c’è Narciso. Il suo nome non è una scelta casuale di Hesse.
Grecità, bellezza ellenica si traducono, in luce medievale, in integrità morale
e curiòsitas. Dotto, colto, ligio al dovere e stabile. Si, così dannatamente
stabile, Narciso assume una valenza topica nel romanzo. Narciso è stasis (dal
greco στάσις, <>, <>), fermezza. Mai indugio, mai conflitto.
Boccadoro, dal suo canto, è dinamicità, caducità ontologica.
Narciso è rigore, Boccadoro è trasgressione. Narciso è purezza, Boccadoro è
contaminazione.
«Non è il nostro compito quello d’avvicinarci, così come non s’avvicinano fra
loro il sole e la luna, o il mare e la terra. Noi due, caro amico, siamo il
sole e la luna, siamo il mare e la terra. La nostra meta non è di trasformarci
l’uno nell’altro, ma di conoscerci l’un l’altro e d’imparare a vedere e a
rispettare nell’altro ciò ch’egli è: il nostro opposto e il nostro complemento.
»
Boccadoro è ricerca. E’ crysis, è sempre alter da se stesso. Un sé
che non si riesce a trovare ed in realtà, neanche a cercare. Un’identità che
non si compone mai, neanche ingannevolmente. Mai. Un’esistenza che si frammenta
continuamente, che non si stanzia in nessun dove. Che non ha partenza, nè
tantomeno futuro.
La ricerca della madre, ovvero dell’origine prima dell’essere, colora con
tonalità ora vivaci, ora terribilmente cupe, questo romanzo. Una madre mai
trovata, una madre solo immaginata, mai vissuta. Una madre che è sogno, mai
realtà. Nessuna speranza, nessun futuro attende Boccadoro. Boccadoro è e rimane
orfano. Solo quando, in punto di morte, intraprende la dolorosa via
dell’elaborazione del lutto della propria persona, elabora, contemporaneamente,
come un’epifania Pirandelliana la sua amara verità, rivolgendosi al suo amico:
“Ma come vuoi morire un giorno, Narciso, se non hai una madre? Senza madre non
si può amare. Senza madre non si può morire”
Un tuffo al cuore. Un sussulto ancestrale, quasi scontato, ma cruento,
spietato. Nulla è vita, senza nascita. Nulla è divenire, senza ἀρχή (<>).
Sì, Boccadoro, in punto di morte, sperimenta e perde la sua battaglia contro il
nulla della sua condizione di orfano, di uomo “senza madre”.
SENZA UNA BASE SICURA, DOVE POSSIAMO ANDARE? A COSA POSSIAMO ASPIRARE?
Un’analisi psicologica di profondo spessore psicologico si apre come un varco,
a partire da pagina 291 di questo viaggio.
Bowlby, psicologo e psicoanalista britannico, dopo una serie di studi giunse ad
affermare che la relazione madre-bambino è da considerarsi non solo come un
bisogno di dipendenza, bensì in termini di attaccamento che si sviluppa durante
i primi mesi di vita e che ha come funzione principale quella di mantenere il
bambino in stretta prossimità con la figura materna, mettendo in atto un
sistema di schemi comportamentali volti alla ricerca della sicurezza. Inoltre
Bowlby, ispirandosi all’etologia, sostiene che i genitori hanno il compito di
fornire una base sicura al proprio bambino dalla quale possa partire per
esplorare il mondo esterno e verso cui possa ritornare nel momento del bisogno
sapendo per certo che sarà confortato e rassicurato. La Ainsworth fu la prima
ad usare l’espressione base sicura, proprio per indicare l’atmosfera di
sicurezza creata dalla madre, consentendo al bambino l’esplorazione dell’ambiente.
L’esigenza di una figura di attaccamento come base sicura è evidente
nell’infanzia ma può essere riferita anche nell’adolescenza e nell’età adulta.
Come afferma Bowlby chiunque non abbia tale base è solo e senza radici.
Numerose ricerche stanno focalizzando l’attenzione, in ambito neuroscientifico,
attraverso l’utilizzo di RMf, sul fondamento neurobiologico dell’esperienza
precoce di attaccamento madre-bambino, ponendo quest’ultima in relazione con i
livelli di disturbo somatico (vedi disturbi gastrointestinali funzionali),
psicologico, sociale del bambino stesso e non solo.
La teoria dell’attaccamento di Bowlby è ad oggi la più lucida spiegazione
scientifica del modo in cui le esperienze precoci condizionano lo sviluppo
psicologico. Il cervello quale substrato biologico alla base dei nostri stati
mentali, segue a sua volta uno sviluppo che è possibile definire
esperienza-dipendente, e non vi è dubbio che la relazione con la figura di
attaccamento sia la principale fonte di esperienza nel primo periodo di vita
del bambino. Lo stesso patrimonio genetico che garantisce al bambino ancor
prima della nascita, la formazione delle strutture cerebrali è soggetto a
processi epigenetici che determineranno in misura significativa le modalità di
espressione genica e di sviluppo cerebrale. (Ardito, Adenzato, 2012) Si sta
scoprendo in questi anni che l’affermazione secondo la quale la mente umana
emerge dalle attività del cervello le cui strutture e funzioni sono a loro
volta direttamente influenzate dalla qualità delle esperienze interpersonali è
più profondamente fondata di quanto non fossimo disposti a credere prima che le
neuroscienze ci permettessero di capire quanto l’intuizione originale di Bowlby
fosse straordinariamente corretta!
Nella pittura,
ha ispirato i più grandi artisti: si ricordi in particolare il Narciso
di Caravaggio (1600); Narciso ed Eco di William Waterhouse (1903) e la
Metamorfosi di Narciso di Salvador Dalì (1937).
Nella scultura è
rappresentato da Adone e Venere, una scultura neoclassica
di Antonio Canova, completata nel 1794 ed esposta al Musée d'Art et
d'Histoire di Ginevra. Dal Narciso di Benvenuto Cellini
1540. Narciso Muliebre di Mario Moschi.
I
riferimenti potrebbero continuare, passando per la musica Luigi
Tenco in "Angela", Loredana Bertè in 'sei bellissima', mia Martini in
'gli uomini non cambiano', "narciso parole di burro" di Carmen
Consoli.
Per il
cinema ad es 1. MON
ROI – IL MIO RE (2015) – Regia di Maïwenn Le Besco;
2. AMERICAN
PSHYCHO (2000) – Regia di Mary Harron;
3. SHAME (2011)
– Regia di Steve McQueen;. 4. UN CUORE IN INVERNO (1992)
– Regia di Claude Sautet;
6. THE
WOLF OF WALL STREET (2013) – Regia di Martin Scorsese;
7. ANNI
FELICI (2013) – Regia di Daniele Luchetti; 10. IL DIAVOLO
VESTE PRADA (2006) – Regia di David Frankel;
8. RICATTO
D’AMORE (2009) – Regia di Anne Fletcher;
9. IL
FILO NASCOSTO (2017) – Regia di Paul Thomas Anderson;
10. L’AMORE
BUGIARDO (2014) – Regia di David Fincher;
Libri di
testo, e-book e audiolibri sul narcisismo:
- Il disagio del narcisismo
- Il narcisismo. L’identità
rinnegata
- Il narcisismo e i suoi disturbi
- Difendersi dai narcisisti
- Narcisismo
patologico. Aspetti clinici e forensi
- L’illusione del narcisista
- Narcisismo e analisi del sé
- Sindromi marginali e
narcisismo patologico
- Introduzione
al narcisismo – Inibizione, sintomo e angoscia
- I disturbi
del narcisismo. Diagnosi, clinica, ricerca
- I narcisisti perversi le unioni
impossibili.
- Audiolibro il narcisismo
- E molti video su youtube
Il narciso è
un fiore dalla
potente simbologia. Esistono, infatti, in diverse culture, miti e leggende che
lo vedono protagonista e metafora di caratteristiche umane, ma anche simbolo di
buoni e cattivi auspici. Pianta originaria dell'Europa, Nord Africa e parte
dell'Asia, venne introdotta in Cina intorno all'anno mille e oggi è diffusa in
tutti i continenti. Fiorisce da marzo a giugno, la troviamo in molte varietà,
con foglie lineari e fiori a sei petali bianchi. I petali si
uniscono al centro, da cui parte una corona color giallo intenso.
In natura, cresce spontaneamente in boschi e prati con una buona esposizione
alla luce del sole.
Nella simbologia
del mito greco narciso dopo essersi ucciso dopo aver visto la sua immagine
nasce il fiore di nome narciso indica l' amore solo per se stessi.
Il demonio
jezebiele.
Alcuni
identificano i narcisisti con il demone Jezabele.
Per
comprendere appieno la celebrità del mito, si può vedere che le parole
narcisismo e narcisista sono ormai entrate nel nostro vocabolario comune proprio
per indicare una persona che prova troppo amore per se stesso.
L’aggettivo “narcisista” , inteso
come il narcisista sano, molto spesso viene utilizzato per indicare
una persona molto vanitosa, che ama la propria immagine o la propria
personalità e che ama essere al centro dell’attenzione. Di solito ha un alta
autostima di se stesso. Si tratta di un aggettivo, dunque, che descrive
semplicemente un tratto della personalità, che non definisce – almeno
apparentemente – una situazione o una condizione grave.
Narcisista
patologico
Il problema
sorge quando trattiamo di narcisismo patologico:
La patologia (dalle
antiche radici greche del pathos (πάθος), che significa "esperienza"
o "sofferenza" e -logia (-λογία), "studio di") è lo studio
della causa delle malattie; Un disturbo psichico o mentale (in inglese: mental disorder) è una
condizione patologica che colpisce la sfera comportamentale, relazionale, cognitiva o affettiva di una persona in modo disadattativo, vale a dire sufficientemente forte da
rendere problematica la sua integrazione socio-lavorativa e/o causargli una
sofferenza personale soggettiva. Quando il disagio
diventa particolarmente importante, disadattativo, durevole o invalidante si
parla spesso di malattia mentale. Le malattie mentali sono dunque alterazioni psicologiche e/o comportamentali relative alla personalità dell'individuo che causano pericolo o
disabilità e non fanno parte del normale sviluppo psichico della
persona. Lo studio e la cura delle malattie mentali rientra nel campo di
studi della psicologia e della psichiatria.
Ora vediamo
prima come funziona il cervello in persone normodotate:
Come si
divide il cervello?
Secondo Maclean dice
(M.G. Contini in per una pedagogia delle emozioni) il cervello (più
correttamente encefalo “) dell’uomo/donna
sono diversi
ma complementari.
Il cervello
maschile pesa 1,35 kg ed ha un volume di 1300 cm³,
contro,
il cervello femminile che pesa 1,21 Kg, ed ha un volume di 1100
cm³.
Il
cervello è formato dalla materia grigia che è il corpo dei neuroni nostro sistema nervoso è costituito
da due tipi di cellule, i neuroni e le cellule della glia. I
neuroni hanno la funzione di raccogliere e trasmettere
informazioni ad altre parti del corpo. Ogni neurone è dotato
di un corpo cellulare e si serve di diversi sottili prolungamenti come gli
assoni. Quest’ultimi si uniscono in fasci a formare le fibre nervose e
consentono di trasportare gli impulsi da una parte all’altra del cervello
degli uomini e delle donne. I ricercatori americani hanno scoperto che
nell’uomo le informazioni viaggiano avanti e indietro all’interno dello
stesso emisfero, nella donna invece compiono un percorso a zig-zag tra i due
emisferi.
“Quanti
neuroni abbiamo nel nostro cervello?” 86 miliardi di
neuroni (più negli uomini), Sono presenti in media 5
cellule gliali per ogni neurone,
e dalla
corteccia celebrale e dalle sinapsi (più nelle donne) che sono le
connessioni Ma quante
sinapsi sono presenti nel cervello? È impossibile stabilirlo con
esattezza: le sinapsi possono essere definite elementi dinamici poiché aumentano
ogni qualvolta apprendiamo compiti o informazioni nuove. Una stima
numerica del numero di sinapsi può essere determinata sul singolo neurone: si
calcola che siano presenti 100 mila sinapsi per ogni cellula nervosa.
Un numero impressionante.
e
dalla materia bianca data dai fasci di fibre nervose (sia ascendenti che
discendenti) che uniscono l'encefalo e il midollo spinale.
Ancor più impressionante è la velocità di
trasmissione dell'impulso elettrico: l'informazione nel cervello può
raggiungere i 430 km orari determinando la formazione di oltre
70mila pensieri al giorno.
Confrontando
la distanza sinaptica, il numero di sinapsi e il livello di output delle
informazioni, gli esperti
sono stati in grado di dare una buona stima della capacità di calcolo
del nostro cervello: 10 milioni di miliardi di operazioni al secondo.
Una cifra incredibile ma documentata e riferita da Raph C. Merkle, membro della
Singularity University (USA).
Un'ultima
curiosità: l'impressionante numero di impulsi elettrici che viaggiano
continuamente attraverso il cervello generano 25 watt di energia,
l'equivalente necessario ad accendere una lampadina. Sarà per questo
che l'intuizione è spesso rappresentata graficamente con una lampadina
accesa?
Il cervello
è diviso in tre questa distinzione è funzionale e non anatomica:
• il
paleoencefalo o
cervello
rettiliano, l'istinto, si trova vicino al midollo spinale e nella parte
centrale, come l’ipotalamo, che controlla il sistema endocrino e regola i bisogni alimentari,
sessuali, l’emotività ecc. presiede forme ripetitive di comportamento
presiede
attività istintive e rappresenti la sede di comportamenti emotivi (per es., il
comportamento sessuale, la fame, la sete, la cura della prole, ecc.).
• il
cervello paleomammifero o sistema limbico parte centrale ossia le
emozioni: ove si elaborano le emozioni in particolare quelle che
presiedono all’autoconservazione e alla conservazione della specie. Esso
funziona come selettore di valori, regola la nostra identità personale. Qui è
situata, secondo Laborit sia la memoria remota sia
quella affettiva. La memoria remota è strettamente
legata all’ambito esperienziale, secondo meccanismi che implicano contatti fra
i neuroni (le sinapsi). L’esperienza di una situazione positiva o negativa per
il soggetto, suscita in lui un vissuto di piacevolezza o di dispiacere che si
ripresenterà in seguito, ogni volta che verrà riconosciuto lo stesso tipo di
situazione, una sorta di “coazione a ripetere”.
La memoria
affettiva permette all'individuo di provare emozioni dai quali scaturiscono
bisogni acquisiti, e non istintivi. Tali bisogni sono radicati nella storia
personale di ciascuno e possono entrare in collisione con quelli degli altri
(norme sociali o contesto in cui si vive). Questo provoca conflittualità,
spesso inconscia, che Laborit definisce “patologia dell’inibizione
comportamentale”.
• Il
cervello neo-mammifero o neocorteccia parte esterna, la ragione: dove hanno sede le funzioni
dell’intelligenza e del linguaggio.
Alla
neocorteccia corrispondono, secondo Morrin, i
due emisferi del cervello, messi in comunicazione dal corpo calloso,
che svolgono dei compiti unici.
Il
loro funzionamento è incrociato e comunicano tra loro, l’emisfero sinistro a
controllare la parte destra del corpo e viceversa.
Emisfero dx irrazionale emotivo ed inconscio.
Emisfero sx razionale e conscio.
•
L'emisfero sinistro, essendo quello razionale, è
sede del conscio ed elabora quindi le informazioni vitali a
breve termine Esso presiede a specifiche attività quali: pensiero
analitico, astratto, spiegazione, focalizzazione su oggetti, linearità,
sequenzialità, serialità, razionalità/calcolo, controllo/dominanza
sociale, maschile, tecnico, cultura/educazione
occidentale
Due
sono le funzioni del cervello responsabili del pensiero e del
linguaggio entrambi nell'emisfero sinistro: l'area di wernike controlla
la comprensione di significati, l'area di broka la produzione
del linguaggio e l'elaborazione della sintassi.
• L'emisfero
destro, invece,
è quello irrazionale-emotivo ed è sede
dell'inconscio (per definirlo come diceva Freud “è quella parte di
cervello che fa cose di cui non mi accorgo”). Esso elabora informazioni a
medio e lungo termine e presiede alle attività di: pensiero intuitivo,
concreto, comprensione, focalizzazione su persone, simultaneità, sintesi,
globalità, estetica/arte, comunicazione psicoaffettiva, femminile, artista,
cultura/educazione orientale.
Tutti
noi, usiamo entrambi gli emisferi, ma alcuni di noi sono razionali e
altri più emotivi. Di solito noi usiamo di più l'emisfero
sinistro che, a incrocio ci fa usare più la parte destra del nostro
corpo pensiamo ad es. a quanto scriviamo, esso è più razionale, articola la
parola, la matematica ed è sequenziale. L'emisfero destro invece
è irrazionale dove è posizionato l'inconscio, il sogno, la creatività,
l'irrazionalità, il nostro programma mentale.
La nostra
mente può essere paragonata a un dischetto vergine, che, vien scritto, man mano
che i genitori, i docenti, il gruppo dei pari, la società, il mondo intero, ci
forniscono informazioni. Il potere dell'inconscio: è ad es. se mia madre, mi ha
sempre detto, che sono un imbecille questo concetto si imprimerà
nell'inconscio, in modo da farmi comportare da imbecille, e porterà nella mia
vita disgrazie a cui io stesso darò un’altra giustificazione ad es. distrazione
etc.... Il messaggio inoltre va sempre dato in positivo per la fisica quantintistica, in particolare per
la legge dell'attrazione (F. Marchesi), infatti, ciò che
ci succede di negativo si attua in quanto, le energie si spostano
sui pensieri negativi, ovvero, siamo noi con i nostri pensieri negativi che
smuoviamo delle energie, che si materializzano, ad es. se un padre non vuole
che il proprio figlio prenda l’aereo, darà la spiegazione, della sua paura, che
l’aereo possa cadere, tale pensiero negativo si potrebbe materializzare,
difatti, non bisognerebbe mai pensare in negativo e comunque formulare
il proprio pensiero in positivo . La parte irrazionale ovvero
l'inconscio ha il potere sulla nostra vita che arriva ad occupare
il 90% rispetto al 10% della parte razionale.
Il cervello enterico
I due
cervelli, il cranico e l'enterico, sono connessi dal nervo
vago dove si racchiudono emozioni e sensazioni. Anche
l'intestino si emoziona, soffre, gioisce. E' la scoperta di Mintsai Liu
e Michael Gershon della Columbia University di New York. Ciò che la scienza
ha battezzato come «secondo cervello» vive sì nel ventre di
ciascuno di noi ma è una sorta di chiave che regola stress, ansia e
tensione. La natura ha previsto di investirlo di proprietà legate
alle funzioni derivanti dalle emozioni, dai sentimenti
ed all'inconscio del soggetto. Il cervello enterico, dunque, può pensare,
prendere decisioni e provare sensazioni autonomamente da quello cranico, come
insegna la neuro-gastroenterologia (vedi la colite, l'ulcera, i bruciori di
stomaco, ecc., malattie causate dallo stress).
Ora vediamo
come funzionano i neuroni dei narcisisti:
I neuroni
dei narcisisti in neurobiologia
Secondo
ricerche molto recenti di neurobiologia, il narcisismo
patologico è associato ad una riduzione di materia
grigia che è il corpo dei neuroni, ossia nel cervello, in
quella zona cerebrale esterna denominata il lobo dell' insula
anteriore destra, e della corteccia prefrontale dorsolaterale destra.
è una
porzione della corteccia cerebrale che si trova profondamente all'interno
della scissura
di Silvio
tra il lobo temporale e il lobo frontale all' altezza delle
palpebre.
Il lobo
dell'insula gioca un ruolo in diverse funzioni spesso legate all'
emotività oppure alla regolazione dell' omeostasi corporea.
Queste funzioni includono: la percezione, il controllo motorio,
l'auto-consapevolezza, le funzioni cognitive, e l'esperienza interpersonale,
quali ad es. la consapevolezza enterocettiva.
Altre
percezioni non enterocettive invece includono l'ascolto passivo della musica,
il riso e il pianto, l'empatia e la compassione, alcuni aspetti
del linguaggio, le emozioni, l'emotività sociale.
La coppia
normale e tossica:
la coppia
è formata da tre patti sistemico relazionale:
1. Il patto
segreto tipico dell' innamoramento dura circa 6/9 mesi: formato da 2 parti: 1
parte emersa cosciente e 2 la parte sommersa inconscia.
Al centro il
periodo di disillusione dura tra i 3 ed i 21 giorni.
2. patto dichiarato tipico dell' amore, completamente cosciente, questa fase di passaggio all'amore è
molto variabile e può durare dai 18 mesi fino a un massimo di 4 anni.
3. Il patto
convivenza o matrimonio dura tutta la vita.
Vediamo la
biochimica nelle sue fasi dell' innamoramento all' amore:
- Prima fase: Nello
specifico la chimica dell'innamoramento è scatenato da tre
neurotrasmettitori e ormoni:
- 1. Dopamina
- 2. Noradrenalina
- 3. Feniletilamina
- 1 La dopamina
piacere ed euforia di stare con quella persona. Nei narcisisti al
contrario provoca fastidio perché lo fanno solo in funzione di un bisogno.
- 2 La noradrenalina giostra di
emozioni e sensazioni ai narcisisti invece è sempre alta perché vivono di
emozioni momentanee sia in negativo sia in positivo.
- 3 La feniletillamina Pea
intensifica le emozioni ai narcisisti si intensificano quindi è alta
perché provano piacere in funzione di un bisogno. La PEA
stimola il TESTOSTERONE ormone del desiderio sessuale ai narcisisti
è variabile in funzione di un bisogno; E le endorfine per il benessere di
coppia.
In
questo periodo sono le emozioni che generano le azioni esso
dura tra i 12 ed i 18 mesi (nelle relazioni a distanza 3 anni) dopodiché il cervello si è assuefatto al
"cocktail" di sostanze chimiche dette prima e non reagisce più. E
quindi possiamo considerare finita la fase dell'innamoramento.
Fase centrale: La disillusione la parte centrale che
può prevedere l' amore fa emergere dei lati anche negativi,
forse non può far fronte a tutti quei bisogni inconsci di cui parlavo sopra,
del partner. E il rapporto potrebbe subire
una incrinamento. Questa disillusione dura 21 giorni ed è
un tocca sana per le coppie, difatti permette di vedere l’altro
con dei limiti umani, nella sua natura, nella sua autonomia, non in
funzione dei bisogni propri.
E’ questa disillusione che, se superata, segna il passaggio dall’
innamoramento all'amore, ovvero il passaggio dal
patto segreto al patto “dichiarato” la scelta consapevole.
2 fase amore
e 3 fase convivenza: Dopodiché nel passaggio dall' innamoramento all'amore saranno
le azioni a generare emozioni che durano tutta la vita ed ora
intervengono altri 3 neurotrasmettitori e ormoni nella biochimica dell' amore:
1.
Ossitocina
2.
Vasopressina
3.
Serotonina
1.
Ossitocina è l' ormone dell' amore vero e proprio e della fedeltà
femminile la sua mancanza spinge la donna al tradimento. Ai narcisisti è bassa
perché non riescono a provare sentimenti ed inclini al tradimento.
2.
Vasopressina fedeltà maschile, la sua mancanza spinge l' uomo al
tradimento ai narcisisti è bassa perché non riescono a provare sentimenti ed
inclini al tradimento.
3.
Serotonina felicità ai narcisisti è quasi sempre bassa solo quando viene
alimentata da qcno per un bisogno sale ma è questione di attimi.
In
conclusione, come
abbiamo visto, la biochimica dell’amore orchestra gran parte dei nostri
comportamenti, che lo vogliamo o no. Lo fa sia durante
l’innamoramento sia nelle fasi successive dell' amore in cui entrano in gioco
altri fattori volti a costruire il compromesso e la
stabilità nella coppia e la responsabilità ma la loro mancanza impedisce di
costruire rapporti duraturi con i narcisisti perché mancano di responsabilità,
stabilità e nessun compromesso.
Quali sono i
7 bisogni di un uomo per Maslow?
Sono:
1.
fisiologici;
2. salute e
sicurezza;
3. intimità
ed emozioni;
4. amicizia
e famiglia;
5.
progettualità;
6.
autorealizzazione;
7.
spiritualità.
Il Manuale
Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali DSM 5 sezione 2 e il
precedente DSM 4 TR distingue tre Cluster (A, B, C) con i disturbi della
personalità:
Cluster A
(paranoide, schizoide, schizotipico): disturbi di personalità che coinvolgono il
comportamento strano o eccentrico con gli altri;
Cluster B
(antisociale, borderline, istrionico, narcisistico): I pazienti hanno comportamenti che
sembrano troppo emotivi, instabili, e drammatici, irregolari, strani o
eccentrici.
Cluster C
(evitante, dipendente, ossessivo-compulsivo): I pazienti sembrano tesi e angosciati ansiosi ed
inibiti.
Nel disturbo
di personalità narcisistica sia
nel ICD 11
(medico, neuro-psichiatrico) sia nel DSM 5 ( psicologico,
psicoterapeutico) sezione 2, e nel precedente DSM 4 TR cluster
B ( narcisista, istrionico, borderline, antisociale) questi
disturbi condividono difficoltà nel controllo degli impulsi e
nella regolazione emotiva.
Il closter B
distingue due
sottocategorie del disturbo narcisistico di personalità: overt
scoperto estroverso e covert coperto introverso.
Vediamo le
statistiche:
Mentre i
narcisisti sani hanno un alta autostima, I narcisisti patologici hanno al
contrario una bassa autostima e devono rifornirsi dall'altro/a di quest'ultima.
Essi sono
sia uomini che donne:
i
narcisisti uomini sono più di tipo covert coperti sfigati,
mentre le
narcisista donne sono più di tipo overt scoperte spocchiose,
che
ostentano una grandiosa vanità, anche se la maggior parte delle donne sono
borderline cui la caratteristica maggiormente marcata è la dissonanza cognitiva
ossia l' incoerenza e lo splitting ossia vedere il mondo in bianco e nero senza
mezze misure.
Le
statistiche parlano del 75% della maggioranza di narcisisti uomini e del
restante 25% di donne narcisiste, mentre abbiamo il 75% di donne borderline ed
il 25% di uomini borderline,
Visto che ci
occuperemo di narcisismo mi riferirò soprattutto ai narcisisti uomini (
di tipo covert) ed in generale di overt.
Chi è
il narcisita patologico ( covert e overt):
La
differenza con il narcisista sano che ha un alta autostima sta nel fatto
che i narcisisti patologici hanno:
1. una
bassa autostima, quindi il bisogno dell' altro/a per rifornirsi di autostima,
2. incapaci di amare,
3. Hanno un
pattern pervasivo di grandiosità ossia adottano comportamenti
di grandiosità,come se fossero unici per nascondere la loro fragilità,
Legenda:
pattern :
modello;
pervasivo che tende a diffondersi in modo
penetrante, così da prevalere nella mente e nel corpo;
4. mancano di empatia
(Hoffman) emotivo-affettiva ed empatia motivazionale. L' empatia emotivo
affettiva ossia sono incapaci di mettersi nei panni degli altri e
capire gli Stati d' animo perché troppo concentrati su se stessi ed empatia
motivazionale di aiutare l' altro, difatti, queste sono attribuibili
solo alla vittima.
Mentre i
narci hanno un empatia cognitiva che si basa sul capire l'altro/a
solo in funzione di come sfruttare l' altro/a per soddisfare i propri bisogni
Parzialmente richiama i meccanismi di fondo della teoria della mente.
Il narcisismo
patologico nasce nella prima infanzia ed è visibile in modo lieve
invece in età adulta essa diventa evidente.
Il narcisismo
patologico ( overt e covert)
perverso
o maligno è invece un estremizzazione del narcisismo patologico è una patologia che coinvolge
diverse sfere dell'individuo:
1. la manipolazione,
2. la superiorità,
3. la scarsa
empatia emotivo/affettiva e motivazionale mentre hanno un empatia
cognitiva,
4. mancanza
di sentimenti e di legami affettivi,
associata
anche a
un disturbo antisociale chiamata anche narcisita
borderline ossia marcatamente con
5.
dissonanza cognitiva ossia incoerenti, di solito trasferiscono questa anche
alla partner che va in dissonanza cognitiva.
molto vicina
anche ai sociopatici e psicopatici e antisociali che porta alla:
6.violenza,
7.
aggressività.
Le
comorbilita o comorbidita' ossia il disturbo primario è quasi sempre associato
ad uno secondario comunque sono quasi sempre presenti dello stesso cluster ma
in alcuni casi anche da cluster diversi:
Comorbilita
o Comorbidita
Ora
distinguiamo la psicosi ( psicotico), la psicopatia
(psicopatico), la sociopatia (sociopatico) e la nevrosi (nevrotico).
Innanzitutto
bisognerebbe distinguere tra “” psicosi“psicotico”
e psicopatia "psicopatico" perché le due parole
indicano due cose diverse:
psicosi” prima era una malattia
mentale o follia. Successivamente si suddivise alcune di queste
malattie con nevrosi. Da allora i due termini hanno avuto
un’evoluzione che si è espressa su piani diversi. Attualmente con disturbo
psicotico si intende un disturbo psichiatrico grave caratterizzato da
un distacco dall’ambiente che lo circonda, da forti difficoltà ad iniziare
delle attività e a provare sentimenti autentici nei confronti delle altre
persone; c’è quindi una grave alterazione dell’equilibrio psichico
dell’individuo con compromissione dell’esame di realtà e disturbi formali del
pensiero.I principali disturbi psicotici o forme di psicosi sono: Schizofrenia, Disturbo delirante, Disturbo
schizofreniforme, Disturbo schizoaffettivo, Disturbo psicotico breve.
La psicopatia (o
Disturbo Psicopatico di Personalità – DPP) nel DSM 5 è
stato incluso nella sezione III dei “Modelli Emergenti e
Misure” un Disturbo
di Personalità – PD caratterizzato da comportamento antisociale, deficit di empatia e di rimorso, emozioni nascoste, egocentrismo e inganno. Gli psicopatici hanno una
forte propensione ad assumere comportamenti devianti e a compiere atti aggressivi nei confronti degli altri, nonché a
essere orientati alla criminalità di tipo più violento.
La
sociopatia viene
definita con il termine “disturbo
antisociale di personalità“, per indicare una patologia che impedisce
all’individuo di adattarsi agli standard etici e comportamentali della propria
comunità socio-culturale di appartenenza. Un sociopatico può
diventare una minaccia, mostrare atteggiamenti criminali, organizzare sette
pericolose e/o causare danni a se stesso e agli altri. Una persona può mostrare
diversi segni di sociopatia, come assenza di rimorso, disprezzo per
la legge e abitudine a mentire e manipolare alcune ricerche hanno rilevato che
si tratta di disordini specifici appartenenti alla categoria del disturbo
antisociale.
La
nevrosi (o neurosi) nella psicologia clinica indica un insieme di
disturbi psicopatologici, in genere scaturiti da un conflitto inconscio, il cui
sintomo trasversale di base è costituito dall'ansia e dell'angoscia cronica
senza che vi sia però una perdita di contatto con la realtà.
disturbo
narcisistico patologico di personalità sfruttano gli altri per mantenere la loro
autostima, mentre, il sociopatico per guadagno materiale.
Il borderline,
di cui statisticamente il 75% sono donne ed il restante 25% sono
uomini, è anche sociopatico o antisociale ha un
attaccamento di tipo o stile d'attaCCAMENTO dalle teorie
di Bolby i MOI modelli operativi interni( 0-3 anni dai 9 mesi ai 3 anni) che si
creano da piccoli secondo il vissuto di attaccamento e che si perpetra negli
attaccamento adulti e dalla strange situation di Ainswhorth, con la
propria madre o caregiver, di tipo disorganizzato:
Borderline
Il bambino
ha avuto una madre o caregiver oscillante, che lo avvicinava e lo evitava
quindi anche il bambino oscilla continuamente tra la tendenza
all’avvicinamento e la tendenza all’evitamento della figura di riferimento.
In questo
contesto, il bambino non può organizzare un comportamento coerente ne’
in un senso, ne’ nell’altro. La conseguenza diretta è che il bambino avrà
delle rappresentazioni di Sé e dell’altro (della mamma) multiple e
incoerenti tra loro. Al bambino arrivano continuamente segnali
incoerenti e che cozzano tra loro.
che da adulte con
le teorie di George, Kaplan, Mary Main e successivamente
di Bartholomew nell' A.A.I. Adult Attachment Interview, Prototipo timoroso svilupperanno
in un amore ossessivo. Di conseguenza ha un bisogno disperato
d'amore ma più amore riceve meno gli basta e meno è in
grado di apprezzarlo mentre si attacca a persone che lo trattano
male.
Il
borderline
Ha paura
dell' abbandono e pratica lo
Splitting
ossia vede il mondo in bianco o nero ( niente varietà di grigi o colori) cioè
un giorno sei una persona meravigliosa ed il giorno o minuto seguente sei il
mostro da cui stare lontano. Prima erano identificati come schizofrenici (
psicotici) oggi nevrotici.
Differenze
tra narcisista patologico e borderline
Chiariamo
subito che un narcisista patologico in comorbilita' può non essere o esserlo un
borderline mentre, un bordeline è quasi sempre un narcisista patologico. Il
narci quasi sempre riesce a trovare lavoro e a mantenerlo mentre il borderline
non riesce a mantenere il posto di lavoro perché litigioso e pretenzioso. Il
borderline è potenzialmente pericoloso è aggressivo e violento in coppia il
narcisista invece ama aver sudditi ama circuitale e manipolarle, nella fase di
scarto se viene lasciato reagiscono differentemente: il narci piange promette
di non fare certe cose e di cambiare il border invece può diventare uno
stalker, il border passa dall' euforia alla depressione acuta il narci no, il
border per sentirsi vivo può tagliarsi in tutto il corpo può tentare il
suicidio per ingenerare negli altri il senso di colpa, il narci non tenta il
suicidio, nella fase di svalutazione il narci svaluta perché non gli interessa
nulla della partner è cinico, aspro e lucido, Il border nella
svalutazione testa il partner ti odio ma non lasciarmi ossia svaluta ma se
viene lasciato gli corre dietro e chiede scusa ossia ha paura dell'
abbandono, il narci no, il border attacca la vittima perché si sente
superiore, se poi il border ha comportamenti narci e sconfina nel sadismo
allora abbiamo a che fare con uno psicopatico li la situazione diventa gravissima.
Il narcisista-borderline
Il
np-borderline è più una persona identificata come il narcisista patologico
maligno o perverso con tratti antisociali vicino ai sociopatici ed ai i
psicopatici mettono di
continuo alla prova, la loro insicurezza li porta sempre a dubitare di tutto,
ma per quante conferme d’amore possiamo dare per un borderline non saranno
mai abbastanza. Con loro si vive in uno stato di insicurezza costante, il
giorno prima ti amano immensamente, ti vogliono sposare e avere un figlio da
te, il giorno dopo e a volte persino qualche ORA DOPO non sei più niente, non
vali più niente, ti cancellano dalla loro vita come se tu non fossi mai
esistito ed altrettanto velocemente ti rimpiazzano.
Ricordiamo
che le comorbilità (ossia un disturbo primario associato ad uno
secondario) sono comunque frequenti. I pazienti spesso hanno anche
un disturbo depressivo (p. es., disturbo depressivo maggiore,
distimia), anoressia nervosa, un disturbo da abuso di sostanze (soprattutto
cocaina), o un altro disturbo di personalità ( istrionico, borderline,
sociopatico, paranoide) psicopatia. A tratti anche bipolare
sindrome maniaco-depressiva)I disturbi dello "spettro
bipolare", ovvero i quadri clinici un tempo indicati col termine
generico di "psicosi maniaco-depressiva", consistono
in sindromi di interesse psichiatrico sostanzialmente caratterizzate da
un'alternanza fra le due condizioni contro-polari dell'attività psichica, il suo eccitamento ossia ipomania
quando si pensa di poter fare qualunque cosa e mania
quando si sa di poter fare qualcosa, e al rovescio la
sua inibizione, ovvero la "depressione", unita a nevrosi o a disturbi del pensiero. La diagnosi differenziale è principalmente
con i disturbi di personalità, il disturbo schizoaffettivo, la depressione maggiore unipolare e cause
organiche come la demenza frontotemporale (se i sintomi
compaiono la prima volta dopo i 50 anni).
La
disregolazione funzionale si traduce nello sviluppo di alterazioni
dell'equilibrio timico (disturbi dell'umore), dei processi ideativi (alterazioni della forma e del contenuto del pensiero), della motricità e dell'iniziativa comportamentale, nonché in manifestazioni
neurovegetative (anomalie dei livelli di energia, dell'appetito, del desiderio sessuale, del ciclo-ritmo
sonno-veglia).
Essa è una
forma di psicosi che troviamo in forma lieve nei narcisisti ad es
bipolarità
di tipo II
e il bipolare minore ossia la ciclotimia.
Il disturbo
bipolare di tipo II, caratterizzato da episodi depressivi e episodi
ipomaniacali.
La ciclotimia viene
considerata una variante minore del disturbo bipolare, che
spesso evolve verso il disturbo bipolare di tipo II, o con minor
frequenza, verso il tipo I. E’ caratterizzata da episodi di lieve
intensità ma con elevata frequenza di presentazione e con cambiamenti
comportamentali che provocano notevoli complicazioni a livello psicosociale.
A volte,
gli episodi severi di mania o di depressione includono i sintomi
psicotici. Tra questi i più comuni sono le allucinazioni (es. udire delle
voci che nessuno sente, sentire degli odori che nessuno sente) e i
deliri.
Depressione
maggiore e distimia è un disturbo dell’umore. Possiamo definire
la distimia una depressione cronica
più lieve nei sintomi rispetto alla depressione maggiore, ma prolungata nel
tempo. Può comparire sin dall’adolescenza, ma si riscontra più frequentemente
nella fascia di età che va dai 18 ai 45 anni e spesso sopraggiunge dopo uno o
più episodi di depressione maggiore.
Il disturbo
narcisistico di personalità e' caratterizzato da un ego (io parte razionale
conscia) ipertrofico ossia un
Senso di
grandiosità. L'io
è connesso al principio di realtà che in età adulta è coerente
rispetto al principio del piacere inconscio del es e regolarizza poi con il
super io cosciente dell' agire attraverso i valori morali.
Il disturbo
di personalità narcisistica patologica ( DPN) overt, egosintonico
Le
persone con personalità narcisistica overt estroversi
grandiosi, essi sono a tratti istrionici, nel rapporto di coppia sono
quindi istrionici ossia teatrali, ti porteranno su come un trofeo
soprattutto durante la prima fase di love bombing o di idealizzazione, secondo Kenberg hanno
avuto un tipo di legame o stile d' attaccamento, dalle teorie
di attaccamento di Bolby ( 0-3 anni dai 9 mesi ai 3 anni) i MOI modelli
operativi interni che si creano da piccoli secondo il vissuto di attaccamento e
che si perpetra negli attaccamento adulti
e
dalla strange situation di Ainswhorth, con la propria madre o caregiver, di tipo insicuro
evitante,
- Stile Insicuro Evitante: questo stile è
caratterizzato dalla convinzione del bambino che, alla richiesta d’aiuto,
non solo non incontrerà la disponibilità della figura di
attaccamento, ma addirittura verrà rifiutato. Così facendo, il bambino
costruisce le proprie esperienze facendo esclusivo affidamento su se
stesso, senza il sostegno degli altri, ricercando l’autosufficienza anche
sul piano emotivo, con la possibilità di arrivare a costruire un falso
Sé. Questo stile deriva da una figura di attaccamento che
respinge costantemente il figlio ogni volta che le si avvicina per la
ricerca di conforto o protezione. I tratti che maggiormente
caratterizzano questo stile sono: insicurezza nell’esplorazione del mondo,
convinzione di non essere amato, percezione del distacco come
“prevedibile”, tendenza all’evitamento della relazione per convinzione del
rifiuto, apparente esclusiva fiducia in se stessi e nessuna richiesta di
aiuto. Le emozioni predominanti sono tristezza e dolore.
da adulto con
le teorie di George, Kaplan
Mary
Main e successivamente di Bartholomew
nell'
A.A.I. Adult Attachment Interview, Prototipo Distaccato/Svalutante
svilupperà
in un amore freddo e distaccato.
In psicologia si dice egosintonico un
qualsiasi comportamento, sentimento o idea che sia in armonia con i bisogni e desideri dell'Io, o coerente con l'immagine di sé del
soggetto. In genere i sintomi dei disturbi di personalità narcisistica sono egosintonici (la
persona si sente in sintonia coi sintomi, per soddisfare i desideri ed i
bisogni dell' io quindi non prova disagio, e sono ritenuti da essa coerenti col
resto della personalità).
Il disturbo
di personalità narcisistica patologica ( DPN)covert, egodistonico
Le persone
con personalità narcisistica Covert introverso, a tratti borderline
( sociopatici) e a tratti del disturbo evitante ( cluster c) è quel
narcisita che durante la prima fase di love bombing o di idealizzazione nel
rapporto di coppia si mostra bisognoso, ti fa sentire il senso di colpa,
ti carica di responsabilità dicendoti senza di te non riesco a vivere
secondo Kohut il covert ha avuto un tipo di legame
d' attaccamento ( 9 mesi 3 anni) di Bowlby dai MOI modelli operativi
interni che si creano da piccoli secondo il vissuto di attaccamento e
che si perpetra negli attaccamento adulti
dalla strange
situation, di Mary Ainsworth, con la propria madre o caregiver di
tipo insicuro ansioso resistente ambivalente (0-3 anni):
- Stile Insicuro Ansioso
resistente Ambivalente: il bambino non ha la certezza che la figura
di attaccamento sia disponibile a rispondere ad una richiesta
d’aiuto. Per questo motivo l’esplorazione del mondo è esitante, ansiosa e
il bambino sperimenta alla separazione angoscia. Questo stile è promosso
da una figura d’attaccamento che è disponibile in alcune
occasioni ma non in altre e da frequenti separazioni, se non addirittura
da minacce di abbandono, usate come mezzo coercitivo. I tratti che
maggiormente caratterizzano questo stile sono: insicurezza
nell’esplorazione del mondo, convinzione di non essere amabile, incapacità
di sopportare distacchi prolungati, ansia di abbandono, sfiducia nelle
proprie capacità e fiducia nelle capacità degli altri.
Egli
da adulto svilupperà con le teorie di George, Kaplan,
Mary
Main e successivamente di Bartholomew
in un
prototipo timoroso amore di tipo ossessivo.
In
psicologia, si dice egodistonico qualunque comportamento o
idea che non sia in armonia con i bisogni dell'Io, o specificatamente coerente
con l'immagine e la percezione di sé che ha il soggetto.
I sintomi
narcisistico e borderline sono EGODISTONICI, per cui i disturbi emergono e si trasformano in
rabbia esplicita, invidia e gelosia patologica, depressioni e maniacalità
evidenti.
Eziopatogenesi
Il narcisismo
è il risultato di una combinazione di fattori genetici innati (temperamento) ed
ambientali appresi, sia relazionali (familiari-affettivi), che socio-culturali
(media, scuola,..etc..). Un/una “narcisista” è in primis una persona “immatura”
un bambino ( di 3/5 anni) nel corpo di un adulto
e “ripiegato
su se stesso” ( concentrato) su se tesso (egocentrico).
Egli non ha
sviluppato (nonostante l’apparente sensibilità), la capacità di investire
affettivamente sugli altri, poiché tutta l’energia che questo processo
richiederebbe gli è necessaria per mantenere in equilibrio se stesso. È proprio
a causa di questa struttura carente e fragile, che i narcisisti creano
una collusione narcisistica di coppia ossia essi non
tollerano i legami e le responsabilità ad essi annesse, a meno che in questo legame non
intravedano inconsciamente un vantaggio egoico e cioè la possibilità
di ripetere all’infinito il simbiotico legame idealizzato madre-figlio. Essi
desiderano più o meno consciamente che il/la compagna/o si occupi di loro, che
prosegua a svolgere per loro la funzione riflessiva che in genere la madre
svolge con il figlio/la figlia piccolo/a (2-6 anni), permettendo quindi loro di
restare eterni/e neotenia psicologica (sindrome
di) Peter Pan/Trilly.
Il narcisismo
primario 6/18 mesi come diceva Freud è una fase naturale dello
sviluppo psico-affettivo, che tutti attraversiamo durante l’infanzia e
che si perde con l' adolescenza, invece, diviene
patologica solo se si verifica un arresto della maturazione del soggetto a tale
stadio.
Winnicot
parlava di madre sufficientemente buona e non perfetta dalla nascita ai primi anni di
vita capace di dare il giusto distacco, ciò fa sì che poi l' adulto
sia capace di relazionarsi con gli altri perché come dicono i post
freudiani l' uomo (donna) è un essere innatamente sociale.
Questo
processo fa in modo di far percepire al proprio bambino nella fase naturale di
narcisismo primario, che in fase normale perderà durante la crescita, quando
capira che lui 8 /9 mesi e la madre sono due entità (oggetti)
diverse cioè si muove dall' interno ( prolungamento di me stesso) all'
interno-esterno oggettuale ( ossia lei diversa da me) e non che il bambino è un
mero prolungamento di se stessa ( la madre)..il bambino durante
la fase oggettuale 8/9 mesi (post freudiani: Piaget,
Spitz) se la madre non da un giusto imprinting (
Lorenz) dalla nascita ai tre anni si costruisce l' idea
di madre ideale che non corrisponde alla madre reale. In quest'ultimo caso
si genera il falso sé di Winnicot, che da adulto sarà la maschera
sociale Pirandello e l' idea che gli altri devono avere di lui. Ed un
bambino che da adulto non ha ne capacità di amare di ne di essere empatico
emotivo Hoffman ( mettersi nei panni di) con la partner perché
la madre realmente non c' era e lui si costruisce quell' idea di donna/ madre
che deve sostituire ciò che la madre ideale non gli ha dato, ma realmente vuole
che si comporti proprio come si è comportata la madre con lui.
La madre in
sostituzione sua dovrebbe dargli quell' oggetto preferito del bambino
chiamato oggetto transizionale (Winnicott) giocattolo o
copertina ad es. Per dare la giusta fiducia e sicurezza al piccolo.
Ma perché la
capacità di investire sulle relazioni e sul mondo esterno si blocca?
La risposta
la troviamo nella precoce disillusione narcisistica e
cioè nella rottura della FIDUCIA verso le figure di attaccamento oppure
nella mancata disillusione narcisistica e cioè nel mantenimento
della visione del genitore come onnipotente.
Il passaggio
all’investimento oggettuale non avviene automaticamente con la
crescita, ma richiede che il bambino si senta amato in modo adeguatamente sano
e che quindi – abbia una
“madre/padre/genitore/caregiver
sufficientemente buona/o e non cattiva”.
Cosa
significa “adeguatamente buono”? né troppo, né poco.
Quando l’amore
dei genitori è eccessivo o assente il bambino non apprende come
relazionarsi e la carenza di stimoli adeguati a livello relazionale non
permette al cervello di sviluppare le aree correlate all’empatia.
La capacità
empatica richiede cioè un “modeling” Bandura, da parte dei
genitori che dovrebbero dare in primis il BUON ESEMPIO di “come si ama”
e “cosa significa essere amati”.
Se l’amore
manca, il bambino
non sa cosa significhi amare ed essere amato, se l’amore donatogli è
eccessivo e a senso unico, da grande, gli sembrerà ovvio che gli altri
amino lui/lei, ma ciò non implica che lui/lei debba sentirsi in grado o in
dovere di ricambiare, anzi, quando per qualche motivo mancherete nel garantire
un certo livello di energia gratuita, invece di aiutarvi, i narcisisti/le
narcisiste vi faranno sentire in colpa (meccanismo di proiezione)
come i bambini/bambine viziati/e fanno quando mamma/papà ha la febbre, ma loro
sono ancora molto piccoli per capirlo e gli urlano “cattiva mamma/papà” (
madre buona e madre cattiva di Winnicot) se la minestrina non è pronta.
Pian piano,
se lo sviluppo avviene in modo naturale, il bambino abbandonerà questa visione
per capire che i genitori sono qualcosa di diverso da se stesso
(l’altro fuori da me) e che vivono indipendentemente da lui e dai suoi bisogni.
Per questo
si dice che l’oggetto a cui la libido infantile si riferisce è
“parziale”, perché con la crescita il soggetto dovrebbe
divenire capace di dare e prendere, (non solo di pretendere) e
tollerare l’ambivalenza dell’oggetto, mantenendo la fiducia verso l’altro che è
presente anche se non immediatamente disponibile. Se lo sviluppo si
arresta alla fase narcisistica si parla di narcisismo “secondario” o nevrosi
narcisistica in età adulta, perché la libido oggettuale viene
ritirata dall’oggetto e nuovamente indirizzata sul se.
Quindi da
queste tre differenti situazioni (discuria, ipercura e
incuria) che definiamo:
discuria: quando le cure sono
distorte;
ipercura:
quando le cure sono eccessive.
incuria: quando le
persone legalmente responsabili del bambino non provvedono adeguatamente ai
suoi bisogni sia fisici che psichici in rapporto all'età e al momento
evolutivo.
Da queste
tre differenti situazioni (discuria, ipercura e incuria)
dicevamo derivano i due principali atteggiamenti dei
narcisisti:
La compensazione
del vuoto: la fame e la carenza di amore causano una sensazione di vuoto e
fame di affetto cronica, per questo il/la narcisista diviene avido/a di
attenzioni e riconoscimenti, nel tentativo di ritrovare quell’amore che non ha
mai ricevuto, nell’illusione di riempire questo vuoto cosmico.
Le petit
Prince/la petite Princesse: l'esaltazione del bambino è la causa dell’egocentrismo
nell’adulto; il narcisista egocentrico è convinto che tutto gli sia dovuto, che
gli altri gli siano inferiori, che non abbiano mai ragione a meno che non
concordino con lui e che solo lui/lei sia onesto, mentre gli altri siano tutti
ingiusti e cattivi con lui/lei.
In tutti e
due i casi l’individuo
è ripiegato su se stesso;
nel primo
caso, il soggetto vive in una sorta di senso di ingiustizia perenne
per cui deve pretendere l’amore che non ha mai avuto al fine di colmare
il vuoto affettivo alla base di esso e per questo si verificano le cosiddette
“alte pretese” riguardo agli altri, che devono ammirarlo/a, ed essere sempre a
sua disposizione.
Nel secondo
caso, il soggetto abituato ad essere idolatrato/idolatrata come un Dio/Dea
da uno o entrambe i genitori pretenderà di riprodurre questo schema di
relazione altamente dipendente e sbilanciato anche nella vita adulta.
L’atteggiamento condiviso è di grande arroganza, superbia, rigidità e
volubilità.
Il/la narcisista
è incapace di riconoscimento e gratitudine (caratteristiche essenziali per
accedere a quella che la Klein chiamava fase depressiva dello sviluppo, nella
quale si considera l’altro non più solo un oggetto, ma un SOGGETTO dai 5 ai 12
mesi) ed è incapace di provare empatia, perché è cresciuto/a nell’illusione di
poter replicare la simbiosi madre/figlio perché l’ha vissuta fino all’età
adulta o di rimpiazzarla dato che non l’ha potuta vivere al momento giusto.
I diversi livelli di gravità della nevrosi narcisistica, determinano
poi l’instaurarsi o meno della personalità narcisistica patologica i
cui differenti livelli di funzionamento ne determinano la gravità e
l’intensità/rigidità delle difese.
I narcisisti provano
un vortice di emozioni momentanee che passano
da positive a negative e cercheranno di darvi sempre quelle negative
perché hanno bisogno come vampiri energetici di voi per
succhiarvi energie ed emozioni positive ma non riescono a provare
sentimenti che sono più duraturi.
I narci
vivono di emozioni É risultato che su 27 emozioni, la tristezza è quella che
dura più a lungo (120 ore ossia 5 giorni), seguita dall’odio (60 ore) e dalla
gioia (35 ore) mentre il disgusto, la vergogna e la paura risultano quelle che
durano di meno (30-40 minuti). Ma sono incapaci di provare sentimenti duraturi
come l' amore: così nascono i 4 tipi di ego:
1. uomo ego
maschio- Tipologia che denota uno sviluppo di giudizio nei
confronti dei genitori nell'età che va dai 4 ai 6 anni. Il giudizio fu
prevalente nei confronti del Padre, il quale, in quanto Uomo, e non Padre, non
ha saputo ben calibrare la Mamma in quanto Donna nei vostri confronti, tanto da
attribuirLe una la causa dei vostri disagi.
Es: Se la Mamma è stata un alcolizzata e tornando a casa vi maltrattava, vi
dava poche o troppe attenzioni o avete percepito che avesse un amante, in
realtà secondo voi, è accaduto perchè Papà in quanto Uomo non è stato in
grado di moderarla ed ha fallito come Uomo. Tale giudizio nei confronti di
quell'Uomo vi ha portati a dimostrare come dovrebbero essere Gli Uomini.
Soffre la
presenza di altri uomini sopratutto se competitivi con i quali entra in
antagonismo e vive una lotta che lo alimenta emotivamente.
Pur non ammettendolo ama portare la sua donna in mezzo ad altri maschi per
questo senso di competizione. La Donna per legarlo a sè, dopo averlo fatto
innamorare, deve fargli percepire (solo percepire però) terze presenze
maschili, reali o presunte, al fine di entrare nel suo "gioco"
mentale.
Sessualmente esuberante, tende al maschilismo.
Ama donne trasgressive ed inaffidabili di cui fa collezione. Avrà la
tendenza a legarsi ad una donna che gli ricorderà il prototipo della Madre
assente (se vostra madre è stata troppo presente o asfittica) o troppo presente
(se vostra madre è stata assente).
E' il tipico "Maschio Italiano" e la fantasia erotica
ricorrente è l'amore con più partner di sesso femminile.
E' di base gravemente insicuro ed impazzisce per la donna dominante e sicura
di sè.
Ha il terrore di essere omosessuale.
2. Uomo
ego femmina- Tipologia diffusissima che denota uno sviluppo di
giudizio nei confronti dei genitori nell'età che va dai 4 ai 6 anni. Il
giudizio fu prevalente nei confronti della Mamma, la quale, in quanto
Donna, e non Madre, non ha saputo ben calibrare Papà in quanto Uomo
nei vostri confronti, tanto da attribuirgli la causa dei vostri disagi.
Es: Se il
papà è stato un alcolizzato e tornando a casa vi maltrattava, in realtà secondo
voi, è accaduto perchè la Mamma in quanto Donna non è stata in grado di
moderarlo ed ha fallito come Donna. Tale giudizio nei confronti di quella Donna
vi ha portati a dimostrare come dovrebbero essere le Donne.
Diffida delle donne in generale, nei confronti delle quali soffre la
competizione.
Il soggetto femminile, con lui, e sempre sotto la lente di un giudizio severo.
Ama la donna istituzionale e dai modi raffinati.
La giudica male se è sessualmente esuberante.
Fondamentalmente cerca una compagna di cui essere orgoglioso con gli amici:
sarebbe un grave errore, quindi, indossare per un uscita la minigonna, tacchi a
spillo e trucco marcato invece di uno stile più sobrio.
Ha il culto della moglie, con cui non si esprime al meglio per un senso di
devozione e rispetto, ma, tende a farsi l'amante con una certa disinvoltura.
E' narcisista e cura il suo corpo per migliorarsi esteticamente. Qualsiasi cosa
indossi, anche uno straccio, appare sempre elegante. Adora i profumi, gli
anelli, gli orologi di classe ecc. Spesso è un collezionista di oggetti di
valore.
E', a volte, solo apparenza e niente contenuti. Calmo, pacato dal tono della
voce quasi languido.
Ma quanto si lava? La barba? Le sopraciglia?
Può tendere all'omossesualità anche se non lo ammetterà mai a se stesso. Spesso
ha un brutto carattere ed è portato alla lite ed allo stress.
Se si
innamora di una donna e scopre che si vede con altri uomini può arrivare
alla pazzia (Otello era un Ego-Femmina).
Risulta essere iper-logico ed eccelle nelle professioni
intellettuali.
3. Donna
ego maschio - Tipologia che denota uno sviluppo di giudizio nei
confronti dei genitori nell'età che va dai 4 ai 6 anni. Il giudizio fu
prevalente nei confronti del Padre, il quale, in quanto Uomo, e non Padre, non
ha saputo ben calibrare la Mamma in quanto Donna nei vostri confronti, tanto da
attribuirLe una la causa dei vostri disagi.
Es: Se la
Mamma è stata un alcolizzata e tornando a casa vi maltrattava, in realtà
secondo voi, è accaduto perchè Papà in quanto Uomo non è stato in grado di
moderarla ed ha fallito come Uomo. Tale giudizio nei confronti di quell'Uomo vi
ha portati a dimostrare come dovrebbero essere Gli Uomini.
E' certamente diffidente nei confronti delle figure maschili ed un possibile
partner dovrà prendere in considerazione questo aspetto.
Ama relazionarsi con uomini istituzionali, carrieristi e di successo.
Desidererà per tutta la vita un uomo vincente. Giudica apertamente l'uomo e lo
rimprovera se insufficiente. In ambienti maschili dà il meglio di sè perchè
competitiva e decisionista.
E' molto pratica anche sotto le lenzuola, dove però non brilla di romanticismo.
Ironia della sorte, è possibile che, dopo essere stata respinta dal vincente da
Lei agognato, si leghi ad uomo debole ed insicuro, al fine di rimproverarlo
continuamente.
E' l'emblema della donna imprenditrice.
E' la tipologia Femminile più diffusa.
Chi vuole relazionarsi e creare empatia con Lei, in prima battuta, dovrà
trattanersi dal trattarla male perchè il soggetto è piuttosto offensivo verso i
maschi perchè le ricordano un Padre assente, incapace nella gestione del ruolo
di genitore e coniuge.
Se sopravviverà alle più atroci umiliazioni che questo soggetto potrà
infliggergli, chi tratta con Lei, la farà innamorare.
Dovrà pensare che siete troppo "stupidi" per essere amati, in modo
tale che abbassi le sue coriacee difese.
A quel punto è fatta.
4. Donna
ego femmina-
Tipologia
che denota uno sviluppo di giudizio nei confronti dei genitori nell'età che va
dai 4 ai 6 anni. Il giudizio fu prevalente nei confronti della Mamma, la
quale, in quanto Donna, e non Madre, non ha saputo ben calibrare Papà in
quanto Uomo nei vostri confronti, tanto da attribuirgli la causa dei
vostri disagi.
Es: Se il papà è stato un alcolizzato e tornando a casa vi maltrattava, in
realtà secondo voi, è accaduto perchè la Mamma in quanto Donna non è stata in
grado di moderarlo ed ha fallito come Donna. Tale giudizio nei confronti di
quella Donna vi ha portati a dimostrare come dovrebbero essere le Donne.
E' sensuale e femminile nonchè, spesso, molto attraente. Cercherà di dimostrare
come deve comportarsi una vera donna, secondo il suo modello, nelle relazioni
affettive con gli uomini. Teme il giudizio e la competitività del mondo
femminile.
Questo soggetto non si relaziona mai, o quasi, con una potenziale rivale
ma sempre con amiche di basso profilo.
In amore ha la tendenza ad incontrarsi con uomini trasgressivi che la
coinvolgeranno in esperienze fuori dall'ordinario e verso i quali prenderà
notevoli "sbandate".
Finirà i suoi giorni con un uomo rassicurante ed anche un pò noioso tenendo
sempre pronto all'occorenza il trasgressivo di turno con il quale difficilmente
convoglierà a nozze, altrimente non risulterebbe più trasgressivo. Una figura
più rassicurante le permetterà infatti di evitare lo spettro della solitudine,
ciò che teme in assoluto.
Stare con uomo che non ama non le riserverà molto affetto e tenerezza, ma sarà
un male molto minore della solitudine. Compenserà la noia della relazione con
abbondanti dosi di dolci, alcolici ed altri elementi compensativi.
Può essere coinvolta in giochi saffici anche se delicatamente. Una fantasia
molto ricorrente è l'amore con due o più uomini, meglio sè uno risulta
istituzionale (regole) e l'altro trasgressivo.
Narcisismo i
livelli di Tudor
il narcisismo (condizione
di partenza dello sviluppo psicologico affettivo e sessuale umano) dice Tudor ha vari
livelli di funzionamento in base alla CONSAPEVOLEZZA che il soggetto ha di se
stesso, della sua AUTOSTIMA, (delle sue capacità ed energie) ed infine
dalla compromissione dei suoi livelli di empatia sulla base dell’ereditarietà
genetica e delle esperienze affettive fatte durante la sua crescita?
Il narcisismo
superiore è caratterizzato quindi – da una maggiore
consapevolezza di ciò che si è e dei limiti della propria personalità.
Un/una narcisista superiore è conscio/a del suo vuoto affettivo
e che questo vuoto deve essere riempito, sa cosa deve fare, chi potrà
aiutarlo/a e come farlo senza permettere a nessuno di accorgersi della sua
posizione di manipolatore/manipolatrice, mentre il/la narcisista
inferiore è schiavo del suo istinto, avverte irritazione, disagio o
fame emotiva e sulla base di essa reagisce in modo incontrollato e spesso anche
non propriamente vantaggioso per lui/lei. Quindi ciò che differenzia un/una NS
da un/una NI è la consapevolezza e il livello di intelligenza: lui/lei sa cosa
sta facendo e quando/come è opportuno farlo. Un/una NS sa bene cosa sta
facendo, è fiero/a di essere diverso dagli altri perché in questo modo può
essere ammirato/a e nello stesso tempo temuto/a.
Tutti/e
i/le narcisisti/e sono istintivi, ma gli/le inferiori sono
inconsapevoli, i/le narcisisti medi/medie (di
medio-livello) sono più controllati/e, mentre i/le NS sanno
di fare del male e giustificano questa necessità con la loro esigenza di
approvvigionarsi di energie, energie che certamente sarete stati a voi a
togliergli e per questo, secondo loro, dovete anche sentirvi in colpa. Le azioni sono
ragionate e razionalmente progettate, le parole usate per
sedurvi sono scelte e hanno l’obiettivo di elevarvi o svalutarvi a seconda di
quella che possa essere l’esigenza del/della NS in quel
momento.
E’ quindi
possibile a mio parere correlare il NARCISISMO SUPERIORE con IL DAP (disturbo
antisociale di personalità del cluster B) e in misura minore (inferiore e medio) con
gli altri disturbi di personalità del cluster B (soprattutto Borderline e
istrionici), poiché l’intenzionalità, la compromissione
dell’auto-controllo e la totale assenza di sensi di colpa combaciano con la
descrizione fatta da Tudor.
Che
meccanismi di difesa usano i narcisisti?
La
consapevolezza del funzionamento è evidente anche nel caso in cui voi
facciate presente alla persona che avete davanti di aver
compreso il suo gioco.
I narcisisti
superiori non hanno reazioni incontrollate, utilizzano meccanismi di
difesa evoluti (alto funzionamento: razionalizzazione, intellettualizzazione,
altruismo, ironia..), sanno come giustificare i loro comportamenti fino a
convincervi di essere voi in torto, di essere voi i pazzi e che loro, non
potevano farne a meno.
I narcisisti
inferiori o medi invece utilizzano meccanismo di difesa più
rudimentali: negazione, spostamento, diniego; semplicemente rifiutano la cosa e
scappano in modo evidente (sbattono la porta, vi urlano contro, vi
destabilizzano).
E’ difficile
che un/una NS cada nella trappola dell’ ACTING ossia reagisca in modo
incontrollato o violento senza avere valutato in modo attento le conseguenze
che tale atto possa avere su di lui e sugli obiettivi che si è posto/a. Per
lui/lei la violenza è sempre una dimostrazione di debolezza e preferisce agire
in modo calcolato, per strategie e non in modo impulsivo.
L' arroganza
dei NS rispetto ai NI/NM è data dall’assoluta convinzione di POTERE su
tutto e tutti e sulla deliberata consapevolezza che questo gli sia dovuto e voi
siete solo strumenti in questo panorama. I narcisisti medi hanno
media consapevolezza; sanno di agire alcuni schemi automatici e che questi
possono essere dolorosi per loro stessi o per altri, ma sono mossi da un
istinto di sopravvivenza e non vogliono realmente fare del male agli altri.
Gli inferiori sono ripiegati su se stessi, animali feriti,
ipersensibili reattivi ed egoici, non sono neanche consapevoli degli schemi che
agiscono e vivono di REAZIONI AUTOMATICHE INCONSAPEVOLI cosi come non sono
consci di fare del male agli altri, poiché già considerare la dimensione
DELL’ALTRO sarebbe per loro uno sforzo enorme.Per concludere, ciò che
differenza i vari livelli di narcisismo secondo Tudor è il grado di
consapevolezza, l’assenza di empatia e il livello di malignità (inteso
come livello di aggressività distruttiva verso il mondo esterno). Questo tema è
già noto alla psichiatria contemporanea e ai criminologi perché la valutazione
del livello di psicopatia è fondamentale nell’analisi dei casi clinici e
giudiziari relativi alle personalità del cluster B con particolare riferimento
a quella Narcisistica, Borderline e Antisociale.
La
vittima del narcisista chi è?
In ogni caso
il nostro corpo ( della vittima) emette segnali di: irritazione
e repulsione dopo un po' di tempo su questa persona narcisista perché riconosce
che qcsa in lui non va e ci dice lascia stare ai primi segnali dovremmo
scappare i segni sono: nausea, vomito, pensiero negativo,
energia negativa, tremore, debolezza, fragilità, stanchezza, pensiero fisso,
tremore, compulsioni, pianto, etc. Inoltre in alcuni momenti lo percepirete
come un estraneo anche quando dorme, impariamo a dare ascolto al
nostro corpo perché alla lunga il narcisista può portare la persona empatica
all' esaurimento totale
Secondo
James Hillman, padre della psicologia archetipica, bisogna compiere una mossa
mitologica per capire fino in fondo la Psiche dell’uomo.
Il mito di
Narciso è centrale nelle dinamiche delle relazioni umane. Pertanto è
fondamentale osservarlo in trasparenza.
All’interno
del mito esistono tre tipi di figure femminili. Ognuna di esse ci permette di
afferrare le caratteristiche delle tre donne che possono relazionarsi con un
narcisista:
Donna cervo,
donna eco, donna nemesi
1.
La donna Cervo, ovvero la donna predata da Narciso;
2.
La donna Eco, colei che tenta di farlo innamorare;
3.
La donna Nemesi, che finalmente riuscirà a offrirgli un’opportunità per
cambiare.
I narcisisti
ricercano nelle vittime le qualità che vorrebbero avere (che ritengono
apprezzabili dalla società), e soprattutto persone empatiche, che potrebbero
essere similmente identificate con la:
neotenia
psicologica sindrome da crocerossina, perché ciò garantisce loro amore e attenzioni
illimitate e incondizionate,ingenue,incantate, il problema arriva quando la
donna si disincanta, loro cercano (nutrimento emotivo/narcisistic supply)
oppure
la neotenia sindrome
di Stoccolma ( molto simile al complesso di Cenerentola) Il soggetto
affetto dalla sindrome, durante i maltrattamenti subiti, prova un
sentimento positivo nei confronti del proprio aggressore che può spingersi fino
all'amore e alla totale sottomissione volontaria, instaurando in questo modo
una sorta di alleanza e solidarietà tra vittima e carnefice.
Le empatiche
hanno avuto un tipo di legame d' attaccamento, dalle teorie di Bolby
i MOI modelli operativi interni( 0-3 anni dai 9 mesi ai 3 anni) che si creano
da piccoli secondo il vissuto di attaccamento e che si perpetra negli
attaccamento adulti e dalla strange situation di Ainswhorth, con la
propria madre o caregiver, di tipo insicuro ansioso ambivalente,
- Stile Insicuro Ansioso
Ambivalente: il bambino non ha la certezza che la figura
di attaccamento sia disponibile a rispondere ad una richiesta
d’aiuto. Per questo motivo l’esplorazione del mondo è esitante, ansiosa e
il bambino sperimenta alla separazione angoscia. Questo stile è promosso
da una figura d’attaccamento che è disponibile in alcune
occasioni ma non in altre e da frequenti separazioni, se non addirittura
da minacce di abbandono, usate come mezzo coercitivo. I tratti che
maggiormente caratterizzano questo stile sono: insicurezza
nell’esplorazione del mondo, convinzione di non essere amabile, incapacità
di sopportare distacchi prolungati, ansia di abbandono, sfiducia nelle
proprie capacità e fiducia nelle capacità degli altri.
che da adulte con
le teorie di George, KaplanMary Main e successivamente di Bartholomewnell'
A.A.I. Adult Attachment Interview, Prototipo timoroso svilupperanno
in un amore ossessivo.
Le persone
empatiche hanno ottime capacità psicologiche ed umane (di percezione
istinto, comprensione, dialogo, comunicazione..).
comunque
i narcisisti
sceglieranno
sempre persone dalla personalità emotiva irrazionale Phatos:
1.
empatica capace
di comprendere i suoi bisogni, i suoi desideri e che è capace di dare anche
senza ricevere. Questa potrebbe essere sia per educazione ricevuta sia conforme
ad una deformazione professionale dopo studi universitari in
scienze umane ad es: psicologia, pedagogia, scienze dell' educazione, scienze
della formazione primaria, sociologia, filosofia, antropologia o scienze
sociali.
2. Di solito una persona
con dipendenza affettiva ossia bisognosa di quella persona con
una bassa autostima. Due narcisisti uno overt
dominante l'altro covert sottomesso.
3. oppure
una coodipendente affettiva ossia entrambi hanno bisogno l'uno dell'altro perché
ognuno alza e bassa alternativa mente l' autostima dell' altro/a. Tra questi
anche i narci e i borderline, il border per la paura di essere
abbandonato e la voglia di dare tutto si sposa con il narci che
ha voglia di essere sempre al centro dell'attenzione attenzione dell' altra
persona.
I sintomi
della vittima post relazione con un narcisista sono: i sintomi di Disturbo Post
Traumatico da Stress o Complesso Post Traumatico da Stress o Sindrome da
Abuso Narcisistico NAS.
Di solito
anche il
Trauma
bonding uno strumento adottato dal narcisista, un mix tra la sindrome di
Stoccolma (abuso narcisistico fisico e mentale bastone e carota), e l'arte
Manipolatoria del narcisista, praticamente il rinforzo intermittente di
Bandura ricompense o punizioni periodiche come dare tre bastoni ed una carota
questo innesca nella vittima un perdono in aspettativa della carota e
la dipendenza biochimica del cervello fase di stress si alza il cortisolo che
abbassa anche le difese immunitarie che provoca malattie autoimmuni, nella fase
tranquilla si alza la dopamina, adrenalina quando hai paura. Il trauma bonding
è il legame creato attraverso il trauma di paura eccitazione e sensazioni
sessuali per agganciare la preda.
Il ruolo
degli amici deve essere di distacco totale dall'altra persona
che altrimenti vi farà solo del male perché il cordone ombelicale non si
staccherà mai.
Ma dovete
porvi una domanda fondamentale: questa persona vi rendeva veramente felice
tanto da meritare la vs considerazione? Voi dovete cercare un rapporto
qualitativo. Ricordo che non deve essere una questione di bisogno bensì di
desiderio di stare insieme.
Esistono
tre tipologie di incapacità d' amare che hanno più o meno la stessa
radice:
1. Il narcisista che
ama solo se stesso/a, è così non cambierà mai.
2. L' anaffettivo/a è
incapace d' amare anche se stesso figuriamoci se può amare l' altra persona.
3. Il philofobo/a ha
paura d' amare ed essere amato/a ...
Il narcisista non
vi amerà mai. Siete veramente disposti a rinunciare ad essere amati?
Tutti i narcisisti sono soprattutto persone: iperlogici - logos, ossia
razionali e non emotivi-irrazionali phatos, incapaci di
provare sia affetto, sia empatia emotiva ossia mettersi nei panni
degli altri, sia empatia motivazionale ossia
impegnarsi per fornire cio di cui tu hai bisogno, cose che invece hanno le
vittime, mentre i narci hanno empatia
cognitiva ossia la capacità di capire di cosa hai bisogno per colpirti
su quel punto debole, manie di grandiosità, vuoti, tossici,
in comorbidita anche ipomaniacali, invertono i ruoli tu fai l'uomo e lui
fa la donna, maniacali, proiettano la loro realtà le loro idee
fasulle su di voi, hanno la percezione del tempo e dello spazio dilatata
rispetto ad una persona normale, cyberuomini, sono casi umani, sono un
bluff, macchiavellici, camaleontici, mancano di agentivita',
mancano di capacità di evolversi, infantili, ipocondriaci, puerili, periferici,
prime donne, insicuri, aridi, egoisti, stoici, freddi, invidiosi, manipolatori,
abusanti, calcolatori, ipocriti, truffatori Affettivi ed economici, bugiardi
Patologici, dittatori, impulsivi, spericolati, contraddittori, patetici,
quando vi diranno qcsa è sempre l' opposto ve la diranno solo per convincervi
che loro sono i migliori, sono un ologramma in 3D di se stessi, un copia
incolla delle idee altrui che useranno perché più accettabili delle loro
che sono ovviamente il contrario di ciò che dicono e pensano, faranno progetti
con voi e si riveleranno vani perché faranno di tutto per sabotarli, usano il
condizionamento operante di Skinner ossia il rinforzo a
intermittenza o rinforzo positivo e negativo tecnica manipolatoria
Praticamente lo determina il manipolatore quando deve avvenire l'uno o l'altro
a seconda di cio che desidera trattamento caldo/freddo, opportunisti,
arroganti, prepotenti, presuntuosi, superbi, rigidi, volubili, invidiosi,
egocentrici, sarcastici, accentratori, odiosi, possessivi e non gelosi, noiosi,
aggressivi, violenti sia fisicamente che psicologicamente, non riusciranno
neanche a sopportare per troppo tempo un lavoro come dipendente che durerà solo
qualche settimana, ma neanche un lavoro indipendente perché si stancheranno
presto e preferiranno fare altro, vi faranno vivere come nelle sabbie mobili e
come sulle montagne russe o come camminare sui gusci di uova con le loro
incoerenze altalenanti ad es ti amo, dopo 5 min. non so cosa provo, stolker
c.p. Decreto Legge n. 11 del 2009, convertito dalla Legge n. 38 del
2009, all’articolo 612-bis e 612 comma 2, ed
aggressivi e violenti a livello fisico e psicologico, prima vi tratteranno bene
e poi quando sarete cotti a puntino Vi maltratteranno, vi manderanno sms vocaĺi
lunghissimi ove vi spiegheranno momento per momento come si lavano cosa fanno e
che ci mettono tempo e se tu tieni a loro devi aspettarli, vi diranno di
volere un rapporto tranquillo ma non lo vogliono davvero con questo intendono
che voi dovete fare ciò che dicono e vogliono loro, sono intelligenti per
manipolarvi è piu astuzia e furbizia che usano giocano con i vostri sentimenti
e giocano facile difatti è facile per una persona che non è innamorata
abbindolare l'altra persona sana che invece è innamorata difatti faranno leva
sui vostri sentimenti e sull' ingenuità della vittima per i propri scopi,
arriveranno a chiedervi di cancellare foto e video tra di voi, maledire
il giorno in cui vi hanno incontrato, odiano essere contrastati e non vi
potrete arrabbiare perché loro non devono dare conto a nessuno nemmeno a
voi, sono anche capaci di dirti che ti vedono come una disperata e che
secondo loro tu vuoi stare con loro perché sono l'ultima spiaggia per te, dopo
aver fatto sesso sono capaci anche di dirti che tu e lui non siete nulla, che
gli fate schifo, che ti ignora, Che non Vi caga, che non sei una signora, che
siete due estranei, che non sono il vostro tappabuchi, che non vogliono essere
disturbati nella loro nuova sana relazione, che la nostra era una relazione
tossica, che vogliono andare e venire quando vogliono indisturbati, essi si trovano
spesso in dissonanza cognitiva Festinger 1957 ( incoerenze) ossia:
una situazione di complessa, un elaborazione cognitiva, in cui credenze,
nozioni, opinioni esplicitate contemporaneamente nel soggetto in relazione ad
un tema si trovano in contrasto funzionale tra loro; esempi ne sono la
"dissonanza per incoerenza logica", la dissonanza con le tendenze
del comportamento passato, la dissonanza relativa all'ambiente con cui
l'individuo si trova a interagire (dissonanza per costumi culturali). Inoltre
hanno un odio viscerale per le donne. Quando sbagliano e vi mettono in
pericolo dicono che è solo per scherzo. Vi presenteranno anche la loro
famiglia ma solo per soddisfare i suoi bisogni per apparire figo con una 'falsa
maschera', per gettarvi fumo negli occhi a voi e a loro. Con i loro amici (
definite scimmie volanti) sparleranno di voi sin dall' inizio facendovi
apparire pazza ed usandoli contro di voi per fare le vittime con loro ed essere
ben voluto così che alzano la loro autostima, Sono anche capaci di dire no alla
giustizia, alla vita, a Dio, non doveva farmi questo ma anche che loro sono
Dio, che gli altri sono tutti sbagliati e che loro sono giusti e fanno le
vittime, Non riescono ad avere relazioni amicali, si chiudono in se stessi
preferendo la solitudine e non ammettono di avere un problema. Non hanno idee
loro ma per convincere la persona useranno le idee degli altri ma non la
penseranno esattamente così come ve la dicono bensì l' esatto contrario.
Inoltre le idee cambiano repentinamente. I narcisisti sono e saranno
sempre incapaci di amare, mogli, figli, compagne, genitori, amici, etc. da
usare a loro piacimento nell'intento del bisogno, insomma persone pericolose da
stare alla larga. I narcisisti sono molto infantili il che potrebbe
essere similmente identificato anche con la neotenia psicologica
sindrome da Peter Pan o Puer Aeternus, eterno bambino.
Legenda:
Macchiavellico: il fine giustifica i
mezzi, Subdolo, acuto, spregiudicato. Esaltano l'astuzia e la mancanza
di ogni scrupolo nei rapporti sociali.
Camaleontico: atteggiamento, comportamento,
ecc., che muta spesso] ≈ incoerente, incostante, instabile, mutevole,
variabile, volubile, opportunistico.
Pervasivo: Che pervade, che prende l'animo o
la mente in modo completo.
agentività umana: ai narcisisti manca punto
principale dell'intera teoria social-cognitiva, può essere definito come
la capacità di agire attivamente e trasformativamente nel contesto in
cui si è inseriti.
Mancano
della capacità di evolversi.
Ipocondria costante apprensione per la
propria salute e dall'ansiosa o addirittura ossessiva tendenza a sopravvalutare
i minimi disturbi.
mania
disturbo dell'umore correlato al bipolarismo dura dai 4/6 mesi caratterizzato
da grande euforia, disinibizione, spropositata
fiducia in se stessi e fuga delle idee (i pensieri
si susseguono in modo repentino e abnorme, tant'è che la persona non riesce a
concentrarsi). Contrapposta alla depressione.
La gioia di vivere è all'ennesima potenza: immotivata allegria ed estremo
entusiasmo. Questa condizione emotiva produce un'esasperazione di tutti i
comportamenti che la persona mette in atto; improvvisamente si sente capace di
fare tutto: aumenta il desiderio sessuale così come tutte quelle attività che
attirano momentaneamente l'attenzione ma, che poi puntualmente, a causa della fuga
delle idee, non conclude. I nessi associativi (alterazioni cognitiva per cui
la persona non collega i pensieri in base a un concetto dominante) cambiano
continuamente; il tono dell'umore è elevato: la persona appare irrequieta;
gestualità e mimica sono vivaci e mutevoli. L'abbigliamento è molto
stravagante: colori accesi e indumenti particolari. L'individuo parla
continuamente, il linguaggio appare prolisso e torrenziale, il tono dell'umore
è alto e le informazioni non sono comunicate secondo una logica consequenziale.
La persona mette in atto comportamenti spesso pericolosi ed estremi: gioco
d'azzardo, spese folli, guida spericolata, promiscuità sessuale, atti osceni.
L'individuo si sente in grado di fare tutto. Nei casi più gravi può arrivare a
condotte aggressive o violente verso cose o persone; in altre occasioni può
invece mettere a rischio la propria vita con condotte suicide. L'alterazione
cognitiva produce un susseguirsi continuo di idee e pensieri che alterano le
proprie convinzioni: la persona può credere di essere al di sopra di tutti,
pensa di poter fare ciò che vuole o arrivare dove gli altri non riescono.
Ipomania: Disturbo dell’umore
correlato al bipolarismo più lieve Della mania Alterazione
euforia/depressione dura dai 4/6 giorni.
Le caratteristiche
principali sono: vuoto
e grandiosità.
Il
loro atteggiamento è oppressivo, passivo, aggressivo, manipolativo e
oppositivo (attacchi al legame, capricci, proiezioni per farvi
sentire il senso di colpa ( in realtà sono loro così e non voi), musi,
distacchi, ricatti affettivi, silenzi punitivi, negazione sessuale, sparizioni,
dissonanza cognitiva, rinforzo a intermittenza caldo/freddo, chiusura emotiva,
scioperi di collaborazione, opposizione ..).
Le strategie
che utilizzano i narcisisti sono:
Svalutazione,
deprivazione, atteggiamenti di grandiosità, mancanza di empatia, impossibilità
di amare, demolire l'altro, possessività e non gelosia, senso di colpa
proiezioni, silenzio punitivo, ghosting sparizioni, orbiting controllo orbitare
intorno, scapegoating tecnica del capro espiatorio vi depersonalizza facendovi
sentire in colpa, diffamazione, rinforzo a intermittenza trattamento
caldo/freddo, dissonanza cognitiva incoerenza, triangolazione, manipolazione di
vittime e uso di scimmie volanti (amici).
Tipi di
psicoterapia: dinamica e
cognitiva non si cura ma si tiene sotto controllo, e EMDR ossia
la tecnica di che fa si che i ricordi vengono rivissuti tramite il terapeuta
che ti fa seguire le dita della mano avanti e dietro cio creerà nella mente una
sorta di accettazione e tranquillità interiore in grado di farti dimenticare la
parte aggressiva ed andare avanti con la tua vita.
Il
narcisista peggiora con l' età e cerca forme di
approvvigionamento su altro macchine o PC per cercare di rimanere bello e figo
anche se non lo è. Si rende conto di tutto solo in punto di morte.
Ma quali
sono le tecniche adottate da un narcisista patologico o perverso o
maligno?
Il
narcisismo è una malattia incurabile, un caso umano, le strategie e le
tecniche adottate dai narcisisti sono consapevoli e prevedibili da chi le
adotta ed inconsapevoli ( sempre che non sia un tecnico professionista) da chi
le riceve. Il narcisista fa la vittima ma in realtà è un carnefice senza
scrupoli incapace d' amare, egli fa la vittima per prendersi ciò di cui
lui e solo lui ha bisogno.
Ricordo che
non deve essere una questione di bisogno bensì di desiderio di stare insieme.
le Tecniche
che adotta il narcisista le adotta con tutte ciclicamente sono recidivi e si
svolgono in 4 fasi:
1. Love Bombing
bombardamento d' amore e di idealizzazione aggancio
2.
Gaslithing svalutazione e attacco all' autostima: che significa
confondere/manipolare.
3. Discard
Scarto sgangio
4. hoovering
ritorno riaggancio.
1. il Love
Bombing o bombardamento d' amore e la fase di aggancio e dell'
idealizzazione : ossia
una tecnica manipolatoria, dura circa 2/3 mesi perché consapevoli
di ciò che fanno, cioè, l' aggancio, di solito si avvicinano a
persone deboli, in fase di malattia o di fragilità o vulnerabilita'
perché li ha lasciate il fidanzato o altro ad es. Malattia, perché risulta più
semplice per loro manipolarvi, tale manipolazione essendo loro persone incapaci
di amare risulta essere un lavoro, una recita, difatti sono attori che recitano
una parte che hanno sapientemente osservato e copiato da altre persone ( un
copia incolla insomma) ciò che apparirà agli altri al di fuori della coppia è
che il narcisista era innamorato di voi...ma era solo una recita. In questa
fase si mostrano caldi hot: fanno sentire la propria donna o
il proprio uomo: unica/o, la persona della sua vita, al via: sms, telefonate,
regali, fiori e tutto ciò che ha a che fare con il corteggiamento…anche
verbalmente: sei unica, insostituibile, sei bellissima, non voglio nessun altra
all’ infuori di te, etc…nel mentre vi starà facendo innamorare, osserverà il
vostro comportamento facendo mirroring ossia il rispecchiamento: vi
farà sentire comprese perché uguali a voi facendovi aprire e vi farà
un test, un bombardamento di domande, per sapere delle vostre
debolezze per demolivi in tutto ciò di cui voi avete bisogno e quindi usarlo
durante la seconda fase del gaslithing. Una domanda che sicuramente vi siete
poste è come faccio a riconoscere una persona realmente interessata da una
persona che non lo è? difatti il corteggiamento love bombing lo fa
anche una persona sana...la persona narcisista si differenzia dalla
persona sana nella fase del Love Bombing perché va molto veloce:
addirittura vi dice di amarvi sin dal primo giorno e di voler vivere con voi da
subito perché non riesce a sostenere la 'maschera che si è creato per
lungo tempo' e va di fretta...invece una persona sana attende i
vostri tempi.
Difatti
passeranno da un ti amo nella fase del love Bombing, ad
un non so cosa provo nella fase del gaslithing ad
un non ti amo e non amo nemmeno me stesso nella fase
dello scarto ad un mi sono accorto che forse ti amo nella fase
del ritorno.
Le frasi
tipiche di conquista durante il love bombing e di
idealizzazione:
- "Non ho mai
incontrato nessuno come te"
- "Riesci a capirmi come
nessuno sa fare"
- "Sei la mia anima
gemella"
- "È destino che
ci siamo incontrati"
- "Non abbiamo bisogno
di nessun altro oltre a noi per essere felici"
- "Staremo insieme per
sempre"
- "Non mi sono mai sentito
così bene"
2. seconda
fase il gaslighting svalutazione e attacco all' autostima: che significa
confondere/manipolare. Contro
questa fase si fa riferimento agli artt. 3 e 29 della Costituzione. È la fase
in cui dopo avervi fatto innamorare, il narciso, manipolatore affettivo,
carnefice, vampiro energetico, ha osservato il comportamento della sua preda,
la vittima durante la prima fase del love Bombing, e la mette alla
prova.
Lo fa per
due motivi:
1. perché
non riesce a sostenere un livello di amore così alto, e quindi ha bisogno di
tempo per ritirarsi in sé;
2. perché ha
bisogno di sapere fino a che punto si spingerà la sua preda per rimanere con
lui.
Per farlo
usa la tecnica del mirroring, esso è un test ossia
un bombardamento di domande, per sapere le debolezze sulla vittima
adottato durante la prima fase del love bombing che userà per
colpirla durante questa seconda fase del gaslithing per vedere quanto
la sua compagna riesce a resistere in 'situazioni estremamente
provanti', fino ad accenderla e spegnerla a suo piacimento, poer strumentalizzarla
e dimostrare a se stesso che la sua preda è sempre lì per lui. Esso
rappresenta il suo maggiore godimento.
La reazione
più comune della preda vittima con personalità empatica, naturalmente è
ed è anche la preferita del narcisista, carnefice, manipolatore affettivo,
ossia di istillare nella vera vittima il 'senso di
colpa' ossia che sia colpa sua, perché ha sbagliato qualcosa e quindi
aver meritato un simile trattamento. In verità questa è una forma di
proiezione ossia loro sono come vuole far credere che sei tu.
La causa dei
propri problemi per il narci è sempre attribuita all’altro e se si
trova rimedio si è sottoposti a minacce di vario tipo che confluiscono
spesso nell’interruzione della relazione.
I manipolatori godono
dell’umiliazione altrui e non vorrà mai mettersi in discussione, non accettano
alcuna critica. Preferiscono criticare e accusare piuttosto che
confrontarsi in modo adulto e maturo con l’altro.
Inoltre abile
mentitore teatrale farà di tutto per insinuarvi falsi
ricordi arriverà a spostare oggetti o mobili in casa dicendo che: "sono
sempre state li, non ricordi? sei pazza ti devi fare vedere da uno bravo,
meglio che gestisco io la parte economica altrimenti chissà cosa combini"
oppure situazioni successevi e le faranno passare per mai esistite per demolivi
psicologicamente ad es.: non è mai successo, non ti ho mai detto
questo..ma cosa ti succede? Vedi non ti ricordi hai fatto questo? Non mi meriti
ma ti sono accanto cmq perché ti voglio bene...io non ti lascio proprio perché
sei una bella persona ma non mi meriti...sei pazza...ed alzera
sempre più l'asticella.
Il narcisista
carnefice, ha anche bisogno di qualcuno, la vera vittima, che diventi la sua 'fonte
di approvvigionamento' (per fornirgli ciò di cui lui, e solo lui, ha bisogno,
sono egoisti). Questa fonte di approvvigionamento diventa alla fine
un’estensione di se stesso, come se fosse parte di lui.
Egli da
per scontato che la sua vittima debba pensare, agire e sentire come vuole
lui perché la
considera un suo prolungamento, altrimenti non va bene. La vittima è il
suo 'nutrimento, la sua fonte di approvigionamento, la sua fornitura
narcisistica', non deve avere una sua identità,
ma deve compiacerlo in ogni istante a livello:
economico, professionale, sociale, culturale, familiare, relazionale, amicale,
sessuale, sentimentale, etc.
Ricordate
che anche se tenterete di parlare con lui in positivo o in negativo
svalutandolo per lui sarà sempre un nutrimento narcisistico in quanto con
voi farà la vittima e vi farà sentire in colpa ma a lui non importerà
nulla perché per lui anche la svalutazione è un mettersi in un gradino
superiore e vi schiaccerà come uno zerbino deridendovi e dicendo che
state sotto di lui agli altri.
Egli vi usa,
vi sfrutta, abusa e soprattutto vi 'abbassa l' autostima' fino a ridurvi in poltiglia,
vi annienta, per regolare la sua autostima e
sostenere il proprio Io. Ha sempre bisogno di apparire agli altri ciò
che non è in realtà', ha bisogno di 'riaffermare la maschera che ha creato con
gli altri' apparendo: perfetto unico e figo, per mostrare il suo 'falso
sé': Il Falso Sé è tutto ciò che il narcisista non è: onnisciente,
onnipotente, affascinante, intelligente, ricco e pieno di contatti,
'la sua grandezza, la sua superiorità', il suo carattere 'unico e
speciale'. Egli è pesante caratterialmente, vi chiedera di isolarvi dal
mondo ( famiglia, amici) perché 'vuole annientarvi' senza che gli altri vi
aprano gli occhi o sappiano ciò che sta combinando con voi, insomma 'non vuole
essere smascherato o sbugiardato' perché per lui, voi che siete lì per lui non
valete niente, ma vale il giudizio degli altri indossando
quella 'falsa maschera' che si è creato. A voi vi vuole sempre disponibili per
'succhiarvi energia, difatti è un vampiro energetico', e prendersi ciò di cui
lui, e solo lui ha bisogno, disinteressandosi di voi dei vostri bisogni,
emozioni e dei vostri sentimenti che lui è incapace di provare....in realtà
sotto quella 'maschera' si cela un individuo: insicuro, con bassa autostima,
e autofiducia di cui ha bisogno, quindi ha bisogno di qualcun altro (
donna o uomo che sia in tutti i tipi di rapporti (amore, amicizia, famiglia
etc.) per il suo sostentamento. Al narcisista più chiederete
meno vi darà da ogni punto di vista perché vive solo in funzione dei propri
bisogni e se è una persona dello stesso sesso a soddisfare i
suoi bisogni andrà bene lo stesso l' importante è che si prendano ciò
di cui hanno bisogno, difatti solitamente sono anche bisex e/o
omosessuali. Loro vi mostreranno amicizie che sono conoscenze e non
amicizie, le uniche amicizie che può avere sono persone lontane che
non sanno bene come è non realtà lui.
I partner
intimi fonte primaria sono fidanzate mogli etc. Non
intima un familiare.
I partner
non intimi fonte secondaria sono: colleghi, amici, familiari. Qcno di
essi possono diventare partner intimi fonte secondaria per poi
essere promosso a partner intimi fonte primaria rimpiazzando la precedente.
La fonte
secondaria intima sporco segreto è quella con cui si vede spesso ma la
tiene ben nascosta in modo che tu non gli distrugga il suo corteggiamento.
La fonte
terziaria è la ragazza che lavora al bar o in un negozio e che vede ad
intermittenza potrebbe esserci anche una svalutazione come anche no.
In questa
fase si chiude con 'silenzi punitivi' o sparizioni ghosting es
non risponderà al telefono o a messaggi,.sparirà per giorni senza alcun motivo
insinuandovi dubbi: ho sbagliato qcsa? Ha un altra? ed a livello
sessuale vi deprivera diverrà 'asessuato' ma solo nei
vostri confronti non curante dei vostri bisogni mentre quando loro
i narcisisti avranno voglia e vorranno essere soddisfatti verranno ad
approvvigionarsi di quel bisogno o addirittura può usare solo sesso senza amore
violentandovi fisicamente.
Non vi
chiederà scusa quando sbaglia loro 'son perfetti' e se lo farà sarà sempre in
funzione di qualcosa che devono avere da voi. Inoltre cercherà di
'svalutarvi' in tutti i modi non facendovi neanche un complimento.
Userà anche
la triangolazione ossia introdurrà un amica/o onnipresente per generarvi
dubbi.
In questo
periodo saranno caldi e freddi hot&cold tipo il bastone e la carota.
Frasi
tipiche della fase del gashliting o della svalutazione o attacco all'
autostima:
- Sei pazzo/a"
- "Sei troppo
sensibile"
- "Non è un caso se non
hai trovato nessuno prima di me"
- "I miei amici ti odiano,
ma io ti difendo sempre"
- "Sei troppo
insicuro/a"
- "C'è qualcosa che
non va in te"
- "Le tue lacrime non
funzionano con me"
- "Cerchi sempre di manipolare la
verità".
Probabilmente
le frasi che diranno quando decideranno di interrompere il litigio
saranno:
- "Faccio così perché sei
troppo importante per me"
- "Scusa, è che in passato
sono stato tradito"
- "L'amore è qualcosa di
complicato. Dobbiamo lavorarci su"
- "Non lo faccio apposta.
Devo avere un problema"
- "Non ti ricordi quanto
era bello all'inizio?"
- "Non te la prendere con
me, lo sai che ho dei problemi"
- "Non riesco a capire come
ti possa piacere litigare"
- "È colpa dei tuoi
amici/della tua famiglia. Non sono abbastanza buoni per te".
3. la terza
fase lo scarto lo sgancio: in primis ti 'diffama' con le persone a te più vicine la prima
cosa che diranno e che 'siete pazza', inoltre hanno un rapporto
stretto con il cellulare e lo useranno per 'farvi Revenge Porn art. 10
c.p. cita il nuovo cod. 612 ter ( da legge sul Codice Rosso (Legge 19 luglio
2019, n. 69) è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 25 luglio 2019, n.
173. in protezione delle donne vittime di violenza)', diffamandovi con
gli amici (le scimmie volanti di due tipi consapevoli ed
inconsapevoli di cui la prima è proprio la vittima con cui screditerà l' ex
triangolandola già dall' inizio della storia facendo la stessa cosa di voi con
gli altri durante la svalutazione lo scarto e con voi e con gli altri durante
il ritorno. Le scimmie volanti faranno il lavoro sporco per il narcisista, (le
scimmie volanti sono così chiamate dal film il mago di oz) anche
su aspetti intimi e sessuali, girando foto, video, n. di tel e scritte e audio
su di voi nei gruppi social con amici loro e non vostri, cercando di 'manipolare'
anche loro perché vi deve fare terra bruciata intorno in modo tale che
quando tornerà sarà più semplice per lui trovarvi li dove vi ha lasciata.
Per
demolirvi, controllarvi e farvi tornare useranno le 'scimmie volanti'
ossia persone con cui vi diffamera diranno che voi non andate bene, che siete
pazza etc. Adducendo cose che stupiranno e finiranno per crederci diventando
manipolabili per loro e manipolerà affinché facciano in modo di controllarvi e
che possiate tornare insieme a loro, ( ricordo che anche la vittima stessa
diventa per il manipolatore una scimmia volante).
Inoltre hanno la 'denuncia
facile' ribaltano la realtà facendovi credere che siete voi a dover essere
denunciate, un essere senza scrupoli che non ha niente da perdere.
Lui si
'stanca e si stufa di voi' perché 'non vi ama' quindi inizia ad usare
affermazioni cold ossia fredde come:
non
vali nulla,
senza di me
non sei nessuno,
non
sei la persona ideale per me,
Non
disturbare
etc…
e cerca
di 'rimanerti amico' perché poi nella fase del ritorno gli sarà più
semplice tornare, finché non trova prima un' altra vittima oppure l'ha
già pronta una o più di una', difatti, egli è un 'traditore
seriale', e lo fa tramite social dal quale vi avrà escluse perché lo
meritate col 'falso senso di colpa' che lui vi avrà istillato per
non avere rotture di scatole, e lo fa col 'silenzio punitivo' sparendo da
voi, ma lui vi controlla.. Come? Con altri account social fake, tramite
amici in comune, difatti egli solitamente ha più cellulari e più n. di tel., di
cui voi non sapete nulla perché li disattiva quando è con voi..
però
lui, ora, ha da dedicare le sue energie prese da voi, per fare love
Bombing altrove, con altre trovate e che diventano le sue
nuove fonti di approvigionamento. Ma anche i narcisisti eremiti possono
dedicare il loro tempo al lavoro o ad un hobby dal quale si stancherà presto e
farà marcia indietro i narcisisti non riescono a lavorare ne in modo
dipendente per il loro modo di fare e di pensare che non starà bene al datore
di lavoro, ne in modo indipendente perché non hanno il senso di responsabilità
è come chiederlo ad un bambino di tre anni ovviamente impossibile.
perché sparisce insomma
fa ghosting? Perché lui vede le persone come
oggetti da mettere sul suo scaffale e riprendere e utilizzare quando ne ha più
bisogno, difatti, se quest'ultima/e che sta frequentando non
corrisponde/ono alla sua realtà, ai suoi bisogni, la/e molla. Lui ha un vero
e proprio 'harem' e si adatta a qualsiasi tipo di donna/uomo ma solo per il suo
approvigionamento quindi avrà: quella del lunedì per determinate cose, del
martedì per altre, etc. Con tutte userà sempre in modo ciclico le sue 4
tecniche: love bombing, gaslithing, scarto e ritorno.
Frasi
tipiche della fase dello scarto sono:
- "Tutti ti odiano".
- "Sei davvero una
cattiva persona"
- " Lo sai che non avrai
mai nessuno migliore di me"
- "Divertiti a stare
da solo/a il resto della vita"
- "Renditi conto di cosa
hai fatto a te stesso/a".
4 fase del
ritorno hoovering il riaggangio: il riaggancio ossia torna dalla
vittima precedente, soprattutto se è stato lui a chiudere la relazione, perché
siete considerata migliore, lo sopportate e supportate in ciò di cui lui ha più
bisogno, di più, dell' ultima o delle ultime, che ha conosciuto o nel
lavoro, hobby o denaro che non ha più con l' attuale fonte di
approvigionamento, e con cui vi ha triangolato durante la terza fase
dello scarto...prima però testa il terreno con un cucù: sms e lo fa
unicamente per vedere voi a che punto siete della storia, non vi illudete, se
siete ancora lì a piangere per lui, ossia, se vede che il terreno è fertile
ossia piangete ancora per lui allora vi lascerà tranquille tanto non gli
servite, per ora e andrà avanti con le altre non svelategli che gli volete bene
altrimenti gli date l' assist per non tornare per ora, tanto
siete lì ad attenderlo. Se invece vedrà che voi state riacquistando
autostima o vi state facendo un altra vita ritornerà a fare love bombing,
gaslithing scarto e ritorno, in tempi 4/6 mesi.
È stato
stimato che i narcisisti tornano sulla stessa relazione almeno 7 o più volte ed
ogni volta la relazione durerà sempre meno.
Frasi
tipiche del ritorno:
- Non ho mai incontrato nessuno
come te"
- "Riesci a capirmi come
nessuno sa fare"
- "Sei la mia anima
gemella"
- Mi sono accorto che ti amo.
Torniamo insieme?
- "È destino che
ci siamo reincontrati"
- "Non abbiamo bisogno
di nessun altro oltre a noi per essere felici"
- "Staremo insieme per
sempre"
- "Non mi sono mai sentito
così bene".
Tecniche di
contromanipolazione della vittima del narcisista per ottenere il suo
rispetto
se vi
trovate in questo impasse ossia non riuscire a trovare una soluzione, una via
d' uscita, dovete uscire da questo loop cioè questo circolo vizioso:
Una contromanipolazione della
vittima al narcisista ad esempio può essere di scartarlo prima di lui,
durante il love bombing, esso rappresenta un colpo basso al suo ego. Se gli
togliete il controllo lo avrete ai vostri piedi. Usate le strategie di coping:
1. il Contatto zero
autoimponendovi di non guardarlo calcolarlo e pensare ad altro, in taluni casi
la vittima non deve fare nulla.
2.
Altra tecnica è il gray rock ossia il sassolino grigio o del topolino
morto ossia ignorarlo ad esempio mentre lui parla rispondendo a
monosillabi mhm voi facendo un disegno mentre lui parla al vento.
3.
Altra tecnica è fare il no contact il che significa non bloccarlo ma non rispondere non
guardare lui sui vari social e questo deve avvenire tra i 3 ed i 21
giorni. In tal caso se chiama entro i 3 giorni vuol dire che la persona ha
un ottimo potenziale, a questo punto deve rispondere dopo la 4 telefonata e
mettere dei vincoli, se invece vi ricontatta tra i 3 ed i 21
giorni non dovete rispondere avete un potenziale più basso ...dopo i 21 giorni
se lo volete ancora dovete mandargli un sms che susciti curiosità ad es. Ho
sentito che eri….?.
La
cosa migliore invece che possiate fare è il contatto zero ossia mai più
nessun contatto perché avete capito le sue tecniche e voi dite a voi
stesse io valgo, scelgo me e merito di più e riprendere in mano la vostra
vita in mano, creerete nel narcisista la ferita narcisistica'.
Attenzione Potreste avere l'effetto pink clouded ossia nuvola rosa cioè
credere di essere libere ed uscire da quel turbine e ricaderci appena lo
rincontrare se succede sorridete e non dategli soddisfazione cio vuol dire che
siete ancora sotto trauma bonding.
Inoltre
bisogna agganciarlo col suo stesso linguaggio,
fare in modo di dargli ragione ma potrebbe fare di
più, fare il gioco del bastone e la carota, prenderlo in giro
dirgli ti amo ma uscire con altri, mostrargli qualche suo piccolo difetto anche
fisico, durante il love bombing usare il condizionamento ad intermittenza di
Skinner ossia mostrarsi incazzata e denigrare tutto cio che fa per voi questo
lo mandera in tilt e lo indurra a fare di più, farsi scivolare ogni cosa che
dice, non dargli troppa importanza, alludere a qualche altro pretendente senza
mostrarlo veramente, insomma insinuare il dubbio. Lascia le gestalt aperte
ossia non dargli sicurezza dire che forse domani ci vediamo ma lasciarlo nel
dubbio, si instaurera' l' effetto zaighernik ed inizierà a pensarti
ossessivamente. Mostrarsi affettuose (calde) e fredde in tempi
ristretti, non rispondere alle provocazioni anzi riderci sopra
prendendolo in giro. La fase finale del love bombing è quella
dell' isolamento non gli andrà bene nessuno che tu frequenti tu lascialo di
sasso scartalo per prima e dirgli che è un essere inutile e che c'e
qualcuno meglio di lui. Non fare ciò che loro vogliono che voi facciate perché
se lo fate creerete il precedente e sapranno che con voi si può fare tutto
tanto gli perdonate tutto, e vi disprezzeranno perché pendete dalle loro
labbra, se invece non fate ciò che si aspettano da voi otterrete il loro
rispetto in quanto sapranno che con voi si devono comportare bene e in un certo
modo. I narcisisti non hanno il senso di colpa ma hanno quello
di vergogna sul giudizio che hanno gli altri di loro...su questo
bisogna giocare per punirli.
Fine
Appendice
Tra tutte le
dinamiche relazionali che un narcisista è in grado di mettere in atto, ce n’è
una che non farà mai: CONVALIDARTI.
Uno degli
aspetti più dolorosi del trattare con un narcisista è infatti la costante
invalidazione dei tuoi sentimenti, dei tuoi pensieri, delle tue emozioni e dei
tuoi comportamenti.
Con il
termine “invalidazione” mi riferisco all’invalidazione emotiva, cioè quella che
si verifica quando qualcuno rifiuta, ignora o giudica tutto quello che dici,
pensi o provi.
L’invalidazione
è in realtà una delle forme più dannose di abuso emotivo e questo è
particolarmente vero quando accade ripetutamente nel corso del tempo.
Non solo può
farti sentire come se non fossi una persona reale o come se fossi pazza, ma ti
fa sentire costantemente confusa e piena di dubbi su te stessa.
All'altro
capo dello spettro c'è la validazione, o l'accettazione e il riconoscimento che
i pensieri e le idee di qualcuno sono legittimi e degni di essere ascoltati.
Non
significa accettazione incondizionata delle idee o dei pensieri dell’altro, ma
significa che non si assume automaticamente l’idea che l’altro non abbia nulla
di significativo da dire.
Significa
accettare l’altro come una persona reale che ha il tuo stesso valore.
L'invalidazione
è un segno distintivo dell'abuso narcisistico nelle relazioni tossiche e il motivo
è molto semplice: il narcisista ti vede come un possesso, un oggetto, una
cosa.
Tu sei
semplicemente un'estensione del narcisista.
COME
RICONOSCERE L’INVALIDAZIONE DI UN NARCISISTA
Riconoscere
l’invalidazione è fondamentale proprio perché questa dinamica è essenzialmente
il primo modo in cui i narcisisti si muovono attivamente per far sì che la
vittima si senta sbilanciata, confusa e non abbastanza degna di essere amata.
Tutto
questo, purtroppo, ti renderà più facile da controllare e manipolare.
Solitamente,
l’invalidazione narcisistica segue modalità subdole e sottili.
Questo
permette infatti al narcisista di raggirare la mente e il cuore della vittima
nella quotidianità e di normalizzare uno stato di abuso.
Uno degli
esempi più tipici nei quali si manifesta l’invalidazione messa in atto da un
narcisista è durante una conversazione.
Se stai
avendo una conversazione con un narcisista, potresti notare che quando è il tuo
turno di parlare, ricevi solo versi di fastidio, sospiri spazientiti o, al massimo,
un paio di parole in risposta.
Niente che
in realtà indichi che il narcisista ti abbia sentita o capita.
Potresti
anche notare che sta solo aspettando che sia il suo turno di parlare di
nuovo.
Non gliene
importanta molto di quello che succede nella tua testa - vuole solo che tu
ascolti quello che ha da dire.
Non importa
cosa pensi o senti, proprio perché ti vede solo come un'estensione di sé, senza
nulla di valore da condividere.
O ancora,
hai mai chiesto a un narcisista cosa prova per te?
Più specificamente,
gli hai mai chiesto cosa gli piace o ama di te?
Solitamente,
un narcisista risponderà cose del tipo “Amo il modo in cui mi fai sentire, in
cui mi ascolti sempre, amo il fatto che sei sempre lì quando ho bisogno di te,
amo il modo in cui ti prendi cura di me”, ecc.
In realtà,
puoi notare che non c'è davvero niente che riguardi ciò che tu SEI; piuttosto,
l'attenzione è concentrata esclusivamente su ciò che tu FAI per lui.
Questo
perché al narcisista interessa solo quello che può ottenere da te.
Come sempre,
è tutto incentrato sul rifornimento narcisistico.
Una volta
che sei stata profondamente plagiata e plasmata nella persona ideale che il
narcisista vuole, spererai che lui sia finalmente felice con te.
E, anche se
non ti accorgi di essere più preoccupata della sua felicità piuttosto che della
tua (aspetto che già di per sé rappresenta comunque un problema), pensi che se
non farai "errori" e farai quello che vuole lui, andrà tutto
bene.
Purtroppo,
la felicità che speri non arriverà mai e, se dovesse esserci, sarà comunque
fugace.
Questo
perché più cerchi di diventare perfetta per un narcisista, più lui perde
rispetto per te.
Quindi, se
pensi che il tuo “aggiustare il tiro” in funzione delle critiche e delle
svalutazioni ricevute migliorerà la tua relazione con un narcisista, purtroppo
sbagli di grosso.
Se non
riconosci le caratteristiche dell’abuso e della svalutazione, con il tempo, ti
ritroverai ad agire in modo gentile mentre cerchi disperatamente di
giustificarti e di garantire a chi ti sta abusando un ulteriore cambiamento
personale e il sacrificio di te stessa.
Ti
concentrerai sui modi in cui tu puoi cambiare per ottenere un cambiamento dal
tuo partner.
Ma la realtà
è un’altra: niente di t
Il narciso
di tipo overt (estroversi) tende a scegliere partner che ritiene inferiori a
lui/lei, per cultura, intelligenza o reddito, perché vuole avere la certezza di
poter gestire totalmente la relazione e il partner, svalutandolo o deridendolo
pubblicamente per apparire più forte e utilizzandolo all’interno – come un
punge-ball emotivo, proiettando su di lui/lei ogni bassezza e bruttezza del
mondo o fallimento lavorativo/familiare.
In questo
tipo di relazione dopo una prima fase di amore idilliaco in genere il/la narciso/narcisa
si disimpegna giorno per giorno abbandonando il partner a una vita di
solitudine e deprivazione emotiva, in cui la sua funzione è solo di garantirgli
l’apparenza di una famiglia/coppia perfetta all’esterno, dargli dei figli,
mantenerteli o crescerli, mentre lui/lei si fa la sua vita (spesso anche
parallela, sessuale e non solo) fuori casa.
Svalutazione,
deprivazione e controllo sono le strategie che l’overt usa per mantenere
l’autostima del partner molto bassa e convincerlo inconsciamente che non può
farcela senza di lui/lei.
I narcisisti
overt (estroversi) possono scegliere anche partner socialmente ambiti (di
bell’aspetto, di cultura etc..) per poi però, entrare con loro in una
competizione basata sul desiderio di possedere l’altro, che per dimostrargli il
suo vero amore, deve “rinunciare” a tutte quelle caratteristiche che da un lato
lo/la rendevano appetibile ai suoi occhi e dall'altro però che lo/la rendono
anche potenzilamente pericoloso/a per il suo primato d’importanza e potere
all’interno della coppia.
In tal senso, l’inconscia
avidità del/della narcisista è “portare quella persona a concentrarsi
totalmente su di lui/lei” e se quella persona inizialmente è autonoma,
indipendente etc.. la conquista si presenta ancora più appetibile in termini di
sfida.
I narcisisti
covert, (introversi) apparentemente timidi, sensibili ed emotivamente
tormentati, sono attratti in particolar modo – da persone forti, decisionali e
soprattutto empatiche, sceglieranno partner forti, in carriera, determinati,
autosufficienti, a cui delegare ogni tipo di responsabilità, perché di solito,
chi è autonomo è più utile e quindi “sfruttabile” sia a livello economico che
emotivo; le persone autonome sono anche di poche pretese e certamente – prese
dal lavoro e dallo stress del sovraccarico di responsabilità nella relazione –
lasceranno loro maggiore libertà, permettendogli/le un totale disimpegno
emotivo e pratico.In cambio, il covert illude il partner di lasciarsi gestire,
ma di solito ottiene comunque tutto ciò che vuole attraverso condotte oppositive
e/o passivo-aggressive (attacchi al legame, capricci, musi, distacchi, ricatti
affettivi, silenzi, negazione sessuale, sparizioni, chiusura emotiva, scioperi
di collaborazione, opposizione ..).
I covert,
hanno bisogno di persone alle quali “appoggiarsi” a cui delegare aspetti
pratici della vita o che li/le aiutino a vivere ed elaborare le emozioni con
cui non sono in contatto, che li coccolino e li vizino come bambini capricciosi
ed eternamente scontenti, che nulla devono in cambio. Il partner è visto perciò
come un contenitore e un catalizzatore emotivo, come una madre ideale, che
svolge la funzione di rispecchiamento e sintonizzazione emotiva con il bambino
non ancora i
8 domande
1. Ma quali sono le tue ferite più profonde?
2. Perché senti il bisogno di apparire/ impressionare gli altri?
3. Ma tu credi in quello che dici...sei davvero convinto di quello che mi
stai dicendo?
4. In che modo vorresti cambiare e crescere?
5. Cosa significa per te amare?
6. Ma scusa perché fai silenzio? Qual'e' il motivo?
7. Cosa ti piace di più di questo o questa?
8. Come dimostri il tuo amore?
Disturbo narcisistico di personalità, le tecniche e le
terapie utilizzate:
Tipi di
terapia
psicoterapia
del tipo interpersonale o cognitivo-comportamentale o psicodinamica.
Tecniche
- Il
modello di intervento LIBET
- Psicoterapia
cognitivo-comportamentale (CBT standard)
- Schema
Therapy di Jeffrey Young
- Terapia
Metacognitiva Interpersonale (TMI)
La terapia
cognitivo comportamentale prevede interventi volti a identificare
modalità di pensiero disfunzionali e a sostituirle con altre più adattive e
realistiche. Nello specifico si utilizzano tecniche per la correzione di
distorsioni del pensiero tipiche del disturbo narcisistico di
personalità, una delle quali è il “pensiero tutto o nulla” che consiste
nella tendenza dei narcisisti a considerarsi o meravigliosamente superiori o
completamente senza valore. La ristrutturazione di questa forma di pensiero può
aiutare i pazienti a limitare l’importanza esagerata che si autoattribuiscono e
a sostituirla con convinzioni alternative.
Farmaci
La terapia
farmacologica può essere spesso d’aiuto. Si attua se ci sono disturbi
concomitanti quali: ansia sociale, ipocondria o abuso di sostanze psicoattive e
alcool. Sintomi di ansia e depressione e altri sintomi emotivi costituiscono il
primo obiettivo del trattamento.
I farmaci
quali gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina
(SSRI) possono ridurre sia la depressione che l’impulsività. Gli stabilizzatori
dell’umore: stati d’ansia,
ansia sociale, ipocondria,
depressione e stati di impotenza rabbiosa, sintomi che il più delle volte
motivano la richiesta di aiuto ad es l’acido valproico agisce sia sulla
serotonina sia sugli stabilizzatori d'umore anche sui borderline. Anche con
gli antipsicotici come: olanzapina, aripiprazolo, quetiapina
si riesce a ottenere maggiore stabilità emotiva, relazionale e a contenere
l’impulsività. Infine il risperidone, si è rivelato utile sia con
la depressione, che con la depersonalizzazione.caratterizzanti il
disturbo borderline di personalità.
Le personalità #borderline e #narcisistiche hanno in comune un meccanismo
di difesa psichico chiamato scissione. Vedono l’Altro o bianco o
nero, o da amare alla follia, o da distruggere e scartare. Non esistono
sfumature. O tutto o nulla. I viraggi sono improvvisi e senza preavviso. È
importante comprendere che il partner non può fare o dire nulla per controllare
o prevedere queste nette ondate di idealizzazione o svalutazione. Le feste e
l’amore non miglioreranno le cose, anzi le peggioreranno.
Infine hanno quello di proiezione ossia proiettano su di
te tutto cio che è lui in realtà.
Disturbo narcisistico di personalità, le
tecniche e le terapie utilizzate:
I segni percepiti dall' oggettività ossia visibili agli
altri sono:
Si percepisce come invidiosi degli altri
I sintomi invece sono percepiti solo dal soggetto e sono:
Prova invidia se viene surclassato minimizza e scredita.
Tipi di terapia
psicoterapia del tipo interpersonale o cognitivo-comportamentale o
psicodinamica.
Tecniche
- Il
modello di intervento LIBET
- Psicoterapia
cognitivo-comportamentale (CBT standard)
- Schema
Therapy di Jeffrey Young
- Terapia
Metacognitiva Interpersonale (TMI)
La terapia cognitivo comportamentale prevede interventi
volti a identificare modalità di pensiero disfunzionali e a sostituirle con
altre più adattive e realistiche. Nello specifico si utilizzano tecniche
per la correzione di distorsioni del pensiero tipiche del disturbo
narcisistico di personalità, una delle quali è il “pensiero tutto o nulla”
che consiste nella tendenza dei narcisisti a considerarsi o meravigliosamente
superiori o completamente senza valore. La ristrutturazione di questa forma di
pensiero può aiutare i pazienti a limitare l’importanza esagerata che si
autoattribuiscono e a sostituirla con convinzioni alternative.
Psicoterapia basata sul transfert
La psicoterapia basata sul transfert fa parte delle
psicoterapie ad orientamento psicodinamico. In questa forma di psicoterapia,
sviluppata da Kernberg a partire dalla teoria delle relazioni oggettuali,
particolare attenzione viene data alla relazione qui-ed-ora tra paziente e
terapeuta. L’attenzione viene quindi spostata dal passato al presente, nella
relazione terapeutica, luogo nel quale il paziente ripropone non
intenzionalmente dinamiche relazionali già vissute nel passato. Scopo del
terapeuta è quello di osservare queste dinamiche, per ripresentarle al
paziente, ed aiutarlo a riconoscerle e riflettere così sui propri
comportamenti. Per maggiori informazioni su questo modello di terapia è
possibile visitare il sito www.pdlab.it
Schema-focused therapy
La Schema
Therapy è una forma di psicoterapia inquadrabile all’interno della
cornice cognitivo-comportamentale ma che integra aspetti di altri approcci.
Scopo principale della Schema Therapy è aiutare i pazienti a fortificare la
parte sana della propria personalità (chiamata adulto sano) in
modo da rispondere in modo adeguato ai propri bisogni emotivi. Secondo la
Schema Therapy infatti alla base dei disturbi
di personalità ci sarebbero bisogni emotivi cronicamente non
corrisposti dalle figure di riferimento. L’emersione dei tratti patologici di
personalità sarebbe quindi un modello disfunzionale di risposta a questi
bisogni. Per maggiori informazioni sui percorsi di psicoterapia con la Schema
Therapy è possibile cliccare
qui.
Trattamento basato sulla mentalizzazione
Il trattamento basato sulla mentalizzazione (MBT) è stato
sviluppato da Peter Fonagy. Per mentalizzazione si intende la capacità di
rappresentarsi internamente gli stati mentali propri e quelli degli altri. La
capacità di mentalizzazione è strettamente correlata alla qualità
dell’attaccamento verso i propri genitori. Un miglior attaccamento favorisce
nei bambini la capacità autoriflessiva che servirà per mantenere una buona
regolazione emotiva.
Il trattamento basato sulla mentalizzazione si avvale di tecniche e
strategie terapeutiche tipiche della scuola cognitivo-comportamentale ma
trae spunto dalla tradizione psicoanalitica, in particolare quella bowlbiana.
Farmaci
La terapia farmacologica può essere spesso d’aiuto.
Si attua se ci sono disturbi concomitanti quali: ansia sociale, ipocondria o
abuso di sostanze psicoattive e alcool. Sintomi di ansia e depressione e altri
sintomi emotivi costituiscono il primo obiettivo del trattamento.
farmaci che possono agire efficacemente sui fenomeni psicopatologici
frequentemente associati al disturbo narcisistico di personalità inibitori
selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) possono ridurre
sia la depressione che l’impulsività. Gli stabilizzatori
dell’umore: stati d’ansia,
ansia sociale, ipocondria,
depressione e stati di impotenza rabbiosa, sintomi che il più delle volte
motivano la richiesta di aiuto ad es l’acido valproico agisce sia sulla
serotonina sia sugli stabilizzatori d'umore anche sui borderline. Anche con
gli antipsicotici come: olanzapina, aripiprazolo, quetiapina
si riesce a ottenere maggiore stabilità emotiva, relazionale e a contenere
l’impulsività. Gli anticonvulsivi è un farmaco utilizzato allo scopo di sedare le convulsioni, soprattutto quelle causate da crisi epilettiche. Si tratta di un gruppo di farmaci molto
eterogenei. Anticonvulsivanti piuttosto noti sono la carbamazepina, l'acido valproico, il topiramato, la fenitoina e il clonazepam.
Infine il risperidone, si è rivelato utile sia con la
depressione, che con la depersonalizzazione.caratterizzanti il disturbo borderline di
personalità.
Ricovero per disturbo narcisistico di
personalità
L’eventuale ricovero per pazienti che presentano un disturbo di
personalità è relativo alla gravità del disturbo e al funzionamento
sociale. I pazienti con narcisismo ad alto funzionamento tendono
ad accedere più frequentemente a setting ambulatoriali. L’eventuale ricovero
può rendersi necessario qualora emergano altri disturbi psichiatrici in
comorbilità (come l’abuso d’alcol o l’abuso di sostanze) che suggeriscano un
tipo di trattamento più intensivo.
I pazienti narcisisti a basso funzionamento sono la
sottocategoria più frequente in contesti ospedalieri. La presenza di tratti di
altri disturbi di personalità (come il disturbo borderline), di più frequenti
problemi comportamentali, di discontrollo degli impulsi o di sintomi depressivi
in comorbilità determina un più frequente accesso di questi pazienti a ricoveri
in contesti ospedalieri (come i Diagnosi e Cura o gli Ospedali psichiatrici)
rispetto ai pazienti ad alto funzionamento.
Vi siete mai chiesti come facciamo noi donne a capire quando l'uomo mente?
Secondo voi?
Si chiama 'effetto Pinocchio' il naso diventa rosso e date più
spiegazioni del dovuto anche quelle non richieste...troppe parole, inoltre,
fate delle pause intense per riorganizzare il pensiero alle nostre domande.
Parlare di metafisica platonica con il concetto di 'noumeno', certo, io sono
d'accordissimo, "non possiamo avere conoscenza di tutto", ne tanto
meno come dice kant: "sensi e mente non sono in grado di percepire
tutto", ma ricordo che, come dice la gestalt: "il tutto è più della
somma delle sue intere parti che lo compongono", per quel che mi riguarda,
un fenomeno, bisogna osservarlo da più prospettive soprattutto se lo osserviamo
da una prospettiva della persona nella sua forma globale, sia nella coppia, sia
nel suo socializzare con altri componenti familiari, gruppali e sociali. Esso è
come osservarlo consciamente, nell'inconscio individuale e nell' inconscio
collettivo di Jung separatamente e poi osservarlo in un unico sistema come ci
insegna Batson e la scuola di Palo Alto nella teoria sistemico
relazionale/familiare. Ancora come ci insegna Weakland nella teoria del
doppio legame: dove "il terzo diventa un incomodo", ancora come ci
insegna Haley ove "c'è chi decide cosa e permesso e cosa e vietato".
L’amore, secondo Simmel, ad es.è un "miracolo" un modo per spiegare
come si costruisce la socialità a partire dall’intersoggettività, su un piano
individuale, per poi passare ad un piano sovra-individuale, realizzando la vita
collettiva. Per far sì che ciò avvenga, abbiamo bisogno di assecondare,
scavare, scomporre e frammentare l’amore, per trovare il significato profondo
della vita.
Ma qui si parla di una guerra tra eros e thanatos, dove si inserisce il logos
Husserliano, in fenomenologia filosofica e pedagogica, come mi ha insegnato il
grande pedagogista Pierluigi Bertolini 'solo con la riscoperta della ragione
filosofica l'uomo potrà diventare soggetto di scienza e artefice della propria
storia", ed è vero agendo con "epoche' sospensione di giudizio",
possiamo arrivare alla verità, che non è mai assoluta e definitiva ma in continuo
divenire come oggetto scientifico, ecco il vero significato della filosofia
come scienza della paideia.
Ma anche la nuova problematica sociale come dice Bauman che parla di
"amore liquido": fluido, le coppie che scoppiano e passano
velocemente da un 'amor' all'altro, alla ricerca del piacere e di
emozioni effimere e brevi e non più sentimenti duraturi.
Mi fa piacere confrontarmi con te in maniera cosi forbita e corretta....era
tanto tempo che non riuscivo più, dai tempi di Bologna...purtroppo qui a Foggia
si da più importanza alle cose effimere e pratiche...
Ie scienze umane e sociali, la filosofia, le scienze mediche, la chimica e la
fisica quantistica sono in continua evoluzione ed interrelate nel soggetto e
nella sua evoluzione psicologica, formativa continua, ossia pedagogica e di
apprendimento in life lorn learning, educativa e sociale.
Spero ancora di confrontarmi con te su molte questioni e problematiche. Ti
abbraccio caramente.
Cara Vittoriana Salice c' è da aggiungere però che oltre un certo livello di
coscienza/ consapevolezza e di "Sentire" alto, le differenze
maschio/femmina perdono di valore. Essendo lo scopo dell' esistenza l'
armonizzazione massima trascendente di pensieri-istinti-emozioni-sentimenti e
le azioni conseguenti concretizzate nel quotidiano, una volta raggiunto quel
livello superiore, chiamiamolo di "illuminazione-santità", l'
individuo entra in una caratterizzazione "androgina" e quindi le
differenze maschili/femminili vengono meno e si annullano proprio perchè
trascese. Ma ovviamente sono pochi, pochissimi in rapporto alla moltitudine,
quelli che riescono a manifestare questa coscienza Superiore ed a trascendere i
limiti umani.
Cara Vittoriana Salice c' è da aggiungere però che oltre un certo livello di
coscienza/ consapevolezza e di "Sentire" alto, le differenze
maschio/femmina perdono di valore. Essendo lo scopo dell' esistenza l'
armonizzazione massima trascendente di pensieri-istinti-emozioni-sentimenti e
le azioni conseguenti concretizzate nel quotidiano, una volta raggiunto quel
livello superiore, chiamiamolo di "illuminazione-santità", l'
individuo entra in una caratterizzazione "androgina" e quindi le
differenze maschili/femminili vengono meno e si annullano proprio perchè
trascese. Ma ovviamente sono pochi, pochissimi in rapporto alla moltitudine,
quelli che riescono a manifestare questa coscienza Superiore ed a trascendere i
limiti umani.
Vittoriana Salice carissima, grazie per la dettagliata spiegazione di
chimica organica ormonale. Ma chi sei? Un endocrinologa specializzata?
Complimenti vivissimi. Ovviamente l' aspetto di neurotrasmettitori & ormoni
è la punta dell' iceberg di quello che ci sta sotto. Delegare il tutto ad una
spiegazione biochimica mi sembra piuttosto limitante, e parecchio materialista
e/o superficiale. Ciò non di meno andare a scandagliare al di sotto di questa
punta dell' iceberg fenomenologica per comprendere i meccanismi sottili prima
psicologici, e poi spirituali, non è certo compito facile. Ad ogni fenomeno che
si manifesta nel mondo sensibile della percezione vi è un' altra dimensione
superiore, spesso invisibile, che ne è causa e origine, il c.d mondo o piano
del "noumeno". L' aveva già intuito (a proposito dell' uso al
femminile del ragionamento!) ancora migliaia di anni fa il pensiero meditativo
e saggezza della Grecia antica con i suoi superlativi filosofi immortali,
Socrate, Aristotele e Platone in primis! Ti ringrazio per avermi giudicato
capace di comprendere pensieri superiori "eletti", ma il solo
comprenderli è in sè poca cosa. Anche se è sempre meglio che ignorarli del
tutto. Infatti il sapere che esistono ci avvicina a questo livello superiore di
"Sentire", ma tra il sapere e "l' essere" è un po' come tra
il dire ed il fare...c'è di mezzo il mare, anzi l' oceano sconfinato! Buone cose
a te!😊🌹🙏
Cara Vittoriana Salice facile da rispondere: la donna è dominata dall'
emisfero destro e quindi possiede un' intelligenza "intuitiva". Però
a differenza del maschio che usa solo in pratica quello sinistro
(razionale-logico-analitico), la donna riesce anche a pensare con entrambi gli
emisferi. Perciò essendo ambifunzionale a livello cerebrale riesce a
trascendere logica, intuizione e analisi. Questo le dà una marcia in più, per
cui il maschio si può, senza ombra di dubbio, definire il sesso debole o "inferiore".
Tutto qua!
1. Se potessi scegliere tra qualsiasi persona al mondo, chi
inviteresti a cena?
2. Vorresti essere famoso? Come?
3. Prima di fare una telefonata, fai le prove di quello che
dirai?
4. Definisci qual è «Il giorno perfetto» per te?
5. Qual è l’ultima volta che hai cantato da solo? E per qualcun
altro?
6. Se potessi vivere fino a 90 anni e per gli ultimi 60 anni avere o
il corpo o la mente di un trentenne, quale dei due sceglieresti?
7. Pensi mai al modo in cui morirai?
8. Tre cose che tu e il tuo partner avete in comune.
9. Qual è la cosa nella tua vita di cui sei più grato?
10. Se potessi cambiare qualcosa nel modo in cui sei stato allevato,
quale sarebbe?
11. Racconta la storia della tua vita al tuo partner in 4 minuti nel
modo più dettagliato possibile.
12. Se potessi svegliarti domani con una particolare qualità, quale
sceglieresti?
Secondo gruppo:
13. Se una palla di cristallo potesse dirti la verità su te stesso,
sulla tua vita o sul futuro o su qualsiasi altra cosa, che sceglieresti?
14. C’è qualcosa che hai a lungo sognato di fare? Perché non l’hai
fatta?
15. Qual è il più gran risultato della tua vita?
16. Per te cosa conta di più in un’amicizia?
17. Qual è il tuo ricordo più caro?
18. E il più terribile?
19. Se sapessi che nel giro di un anno morirai cosa cambieresti nella
tua vita?
20. Cosa significa l’amicizia per te?
21. Che ruolo gioca l’amore nella tua vita?
22. Condividi con il tuo partner almeno cinque qualità positive
reciproche.
23. Quanto è stata affettuosa la tua famiglia? Ritieni che la tua
infanzia sia stata in media più felice delle altre?
24. Che rapporto hai con tua madre?
Terzo gruppo:
25. Tu e il tuo partner fate tre affermazioni vere con il «noi». Per
esempio: «Siamo entrambi in questa stanza e sentiamo...».
26. Completa questa frase: «Vorrei aver avuto qualcuno con cui
condividere…»
27. Se tu diventassi amico del tuo partner quale segreto dovrebbe
sapere di te?
28. Dì al partner cosa ti piace di lui.
29. Dividi con il partner un momento imbarazzante nella tua
vita.
30. Quand’è stata l’ultima volta che hai pianto davanti a qualcuno? E
da solo?
31. Sottolinea al tuo partner qualcosa che ti piace particolarmente di
lui.
32. Che cosa è troppo serio per scherzarci su?
33. Se tu dovessi morire questa sera, qual è la cosa che rimpiangi di
più di non aver detto a qualcuno?
34. La tua casa brucia, hai tempo per salvare solo un oggetto, cosa
sceglieresti e perché?
35. Fra tutte le persone della tua famiglia, la morte di chi ti
colpirebbe di più?
36. Condividi un problema personale con il tuo partner e chiedigli
aiuto per risolverlo
Somiglianze:
1.
Spaventati dall'abbandono eec, dall'insicurezza loro si mostrano
sicuri anche se non lo sono. ZX
2. Bisogno
costante di attenzioni, indifferenti su come il mondo impatta con le persone;
3. Il mondo
gli deve tutto mentre loro non devono nulla;VX
4. Costanti
problemi in tutte le sfere della vita;,
5. Emozioni
sregolate comportamenti drammatici o drammatizzati;
6.
Narcidramma' b ini mentre CBS x più donne.
Differenze
Narcisista
1.
Opportunista;
2. Teatrale,
recita una parte non CZ è se stesso;n
3. Tende a
ferire gli altri;
4. Tende ad
abbandonare e a chiudere la relazione;
5. Crisi di
rabbia, quando sente ledere la sua superiorità vuole sentirsi superiorSuperiore.
e critiche;
6. Recitano
emozioni per ottenere attenzioni; XS
7. È più
controllato ,nelle esplosioni di rabbia lo fa soprattutto in occasioni intime
ma mostra un altra fa. ccia nel sociale;
Borderline
1. Vive
davvero alti e bassi nelle emozioni, rende grande la per sona quando la
vede idealizzata in un momento, e nell'altro disprezza l'altra persona e si
sente tradito e abbandonato, come vere e proprie montagne russe;
2.
Autolesionista ha pensieri suicidari,
3. Terrore
dell'abbandono quindi mette in campo un: estrema gelosia, controllo, e minaccia
che fanno si che vengono effettivamente abbandonati;
4. Hanno
delle crisi dissociative ed emotive dove l'altra persona non viene proprio
vista;
5. È
emotivamente più sincero nelle emozioni ma slittano da uno all'altro che
diviene difficile stargli dietro;
6. Impulsivo
e istrionico, teatrale ha esplosioni di rabbia in diverse circostanze anche non
intime;
7. Per loro
o è bianco o è nero, hanno uno slancio d'amore e poi si raffreddano
rapidamente, diventa difficile avere un rapporto. Molto simile al bipolare.
Come
la storia della tartaruga che è scettica nel dare un passaggio dall'altra parte
del fiume allo scorpione perche tende a pungere ma, lo scorpione prima la
convince dicendo: "no, mi dai un passaggio e questo è il mio
ringraziamento? Stai tranquilla, non ti preoccupare", lei si convince, e
arrivati dall'altra parte del fiume lui la punge e mentre stanno per affondare
lei chiede: "perche lo hai fatto?" E lui risponde: "è la mia
natura".
Mi hanno chiesto cosa sono i neuroni a specchio:
Sono i “neuroni dell’empatia”In poche parole, questi neuroni sono
quelli che causano uno sbadiglio riflesso nel momento in cui si vede
sbadigliare qualcuno o che inducono il neonato a sorridere (lui che non ha ancora
sviluppato il concetto di felicità e di espressione della stessa e che, dunque,
imita semplicemente i movimenti che vede).
I neuroni sono generalmente situati nella neocorteccia ma possiamo trovarne
altri nel sistema limbico.
Rizzolatti con la scoperta del sistema dei neuroni a specchio ha dimostrato
che esiste un meccanismo molto più semplice ed immediato per comprendere le
azioni dei nostri simili. In poche parole, siccome il primo individuo conosce
le conseguenze del suo atto motorio (per esempio di quello dell’afferrare),
quando i suoi neuroni specchio che codificano l’afferrare si attivano guardando
il secondo individuo che afferra un oggetto, il primo immediatamente comprende
che l’altro sta afferrando qualche cosa. Il passaggio all’empatia è dunque ora
abbastanza immediato.
Infatti, i neuroni specchio, si attivano anche quando si riconoscono le
emozioni altrui, perché simulano gli stessi movimenti fatti dalla persona
osservata (i movimenti mimici facciali) e inviano tali informazioni all’insula,
una regione cerebrale interna che serve a vivere alcune sensazioni (come il
disgusto), e all’amigdala, centro della paura e della libido ma soprattutto
struttura del sistema limbico che permette di codificare le emozioni,
aiutandoci ad interpretare lo stato d’animo di chi ci sta di fronte. Pertanto,
ci basta guardare la persona che abbiamo difronte, per sapere se è felice o
triste, per entrare in empatia con essa.
È importante sottolineare che ci sono altri neuroni che inibiscono le
azioni stimolate dai neuroni specchio, altrimenti ci ritroveremmo tutti a
piangere quando vediamo una persona piangere o tutti a ridere quando la vediamo
ridere. Tale regolazione è alla base dell’empatia poiché permette una
simulazione incarnata dell’altro riuscendo nello stesso momento a mantenere una
distanza, dandoci la possibilità di rispondere a tale situazione in maniera
diversa in base alla persona con cui siamo, alle nostre conoscenze e al
coinvolgimento emotivo: se vediamo un amico soffrire faremo di tutto pur di
aiutarlo, ma se a soffrire è una persona sconosciuta l’empatia sarà
verosimilmente più attenuata.
Tutto ciò non fa altro che avvalorare la tesi secondo cui l’uomo è un
animale sociale che per vivere in società ha bisogno di empatia e che il
sistema specchio ne è probabilmente la base imprescindibile. Il nostro cervello
è un organo estremamente sociale, che ci permette di immedesimarci negli altri
e sentire ciò che provano, dandoci la possibilità di affrontare insieme le
difficoltà e di condividere le gioie. Difatti, quando il sistema specchio
non funziona in maniera adeguata si incorre In disturbi di personalità e
autismo.
Il significato generale di Empatia è : immedesimarsi negli altri per
comprendere le loro emozioni e i loro stati d’animo durante le interazioni. In
pratica la capacità di mettersi nei panni di...
Ci sono varie forme di Empatia, sono essenzialmente 3 però le tipologie più
importanti che miscelate assieme determinano il nostro modo di essere empatici:
Empatia Cognitiva: È quella tipologia di empatia che permette di intuire
chiaramente quello che l’altra persona pensa e di comprenderne a fondo il suo
punto di vista. È l’empatia tipica utilizzata dai grandi oratori, dai venditori
e dai negoziatori. Sostanzialmente, tra tutte le forme di empatia, è quella
meno profonda e sviluppata, poiché se da una parte vi è la comprensione delle
emozioni altrui, dall’altra spesso manca la compassione e il desiderio di
preoccuparsi effettivamente di cosa provano le altre persone e di voler quindi
fare qualcosa per aiutarle. Possiamo dire che l’Empatia Cognitiva è un’empatia
a metà, quasi apparente in quanto alla comprensione degli stati d’animo altrui
non segue un reale desiderio di far scaturire un’azione che sia utile al
benessere dell’interlocutore. Sono dotati di questa tipologia empatica
soprattutto i caratteri narcisisti, manipolatori e macchiavellici (hai mai
sentito parlare dei Vampiri Energetici che ti rubano l’energia? Probabilmente è
questa la loro forma di Empatia!)
Empatia Emotiva o Affettiva: In questo secondo tipo di empatia, il rapporto
che si crea è più profondo e si è in grado non solo di comprendere ma anche di
provare davvero dentro se stessi le sensazioni delle altre persone. È stato
scientificamente provato che durante questa fase dell’Empatia vi è un vero e
proprio rispecchiamento del sistema di neuroni che attivano nei nostri circuiti
cerebrali le stesse emozioni che stà vivendo la persona che abbiamo davanti.
L’Empatia Emotiva o Affettiva è quindi un gradino più in alto rispetto a quella
Cognitiva poiché ci permette di comprendere e anche sentire sulla nostra pelle
gli stati d’animo altrui ma non necessariamente di provare compassione per
essi.
Empatia Motivazionale: questa ultima tipologia di Sensibilità Empatica
implica quella che viene definita Preoccupazione Empatica. Ovvero nell’Empatia
Compassionevole sono fuse assieme tutte le doti degli altri due tipi di empatia
e siamo quindi in grado di comprendere le emozioni dell’altro, di provarle
dentro di noi e in più riusciamo anche a capire come aiutare la persona che
abbiamo davanti. Nasce in noi la compassione e il desiderio di prodigarci per
l’altro in modo da alleviare le sue sofferenze e renderci utili al suo star
bene. È questa quindi la forma di Empatia più vera ed autentica, quella di coloro
che fanno dell’altruismo e del benessere della collettività la loro bandiera e
la loro missione di vita.
In Conclusione
In linea di massima ciascuno di noi possiede un mix delle tre tipologie di
Sensibilità Empatica anche se una tende spesso a prevalere sulle altre e a
raccontare molto del nostro modo di essere.
Come avete visto l’empatia è una capacità poliedrica con diverse sfumature.
Avete capito qual è quella che prevale maggiormente nel vostro comportamento?
Ma qualcosa di più forte dell' empatia è
l’entropatia (Husserl) : P. Bertolini in
fenomenologia e pedagogia (1958), lo definisce come un autentico modo di
entrare in relazione con l’altro, una condizione dello spirito che Husserl
indica col termine einfühlung, entropatia, un atteggiamento spirituale
che permette di penetrare nell'intima esperienza altrui, non un inserirsi
intellettuale, ma un modo simpatetico di con-sentire con l’altro, cosa che
richiede anche un impegno personale, perché si tratta per ognuno di saper
vedere nell'altro ciò che sarebbe egli stesso se si trovasse al suo posto.
Entropatia è:
• un autentico modo di rientrare in relazione con l’altro basato sulla
capacità spirituale di accedere e di comprendere l’altro;
• è un vedere con gli occhi dell’altro “come se io fossi al suo
posto”;
• i contenuti psichici dell’altro mi sono suggeriti dal suo comportamento e
sono comprensibili a partire dal mio comportamento in circostanze simili;
• comprendo l’altro quando mi metto nei suoi panni;
• è un commercio esistenziale di esperienze, spirituale (porta ad un mondo
comune ovvero stesso oggetto intenzionale di esperienze diverse).
Rogers sottolinea il fatto che il pedagogista può sentire il mondo
dell’altro senza mai perdere di vista la qualità del “come se” riuscendo
a sentire: l’odio, la paura, l’ira, il turbamento dell’altro senza aggiunte
proiettive. Ovviamente, questo non può avvenire se non si sospendono i
giudizi (l’epochè):
1. metto tra parentesi l’ingenua e acritica accettazione in un mondo
ingenuo cioè atteggiamento mondano (non faccio uso della sua
convinzione, che il mondo sia diverso da quello che appare),
2. chiudo tra parentesi la mia concezione del mondo che verrà ripresa più
tardi;
3. sospendo il giudizio per tornare alle cose stesse;
4. tento di liberarmi dai miei pregiudizi che mi impedirebbero di
vedere le cose come stanno realmente e come sono dalla persona che ho di
fronte.
Successivamente, con l’aiuto del residuo fenomenologico, elimino
anche gli ultimi preconcetti. Così facendo ottengo una rigenerazione
integrale ovvero rifiuto le mie convinzioni e non rendo oggettivo il
contenuto della mia coscienza D. Demetrio.
C. Ziglio afferma che “vedere è diverso dall'osservare”, ognuno è in grado
di vedere solo ciò che sa riconoscere (o ciò che vuole) e che il “vedere”
diventa troppo superficiale rispetto all'osservare”. Chi è in grado
di osservare, osserva tutto di una persona con il famoso “occhio
clinico” ed è in grado di riconoscere anche le trappole che
ogni professionista del settore dovrebbe sapere e riconoscere per minimizzare
gli errori. Le trappole individuate dall’autore sono:
• i pregiudizi: il pedagogista potrebbe essere condizionato dai pregiudizi nei
confronti della pz. essi potrebbero invalidare l’intera consulenza. E’
indispensabile per il pedagogista liberare la mente, aprirla a 360°, se si
vuole sviluppare un rapporto di empatia con la pz;
• la superficialità, non sottovalutare nessun aspetto né di contenuto né
di relazione con la pz;
• le proiezioni, distorcono la realtà che stiamo osservando perché attribuiamo a
contesti culturalmente diversi dei significati che appartengono, invece, al
nostro paradigma culturale;
• le aspettative, potentissime nel deformare la realtà e portare ad una grossa
delusione da parte di entrambi ma soprattutto nella pz per non aver risolto il
problema;
• il punto di vista del pedagogista, che determina una visione delle
cose a seconda del ruolo che si assume, della propria sensibilità e delle
conoscenze acquisite.
Galileo affermava che “Ciò che osserviamo dipende dal nostro
atteggiamento mentale”.
A parlarne per la prima volta in modo organico ed approfondito è
stato Carl Gustav Jung nella sua opera del 1952 – una delle
ultime del grande psicoanalista svizzero – dal titolo “Sincronicità come
principio di connessioni acausali”, per la cui redazione finale si
avvalse della collaborazione con il fisico, premio Nobel (e suo grande
amico), Wolfgang Pauli. L’intuizione che la vita di ciascuno di noi
sia costellata di eventi che hanno un profondo collegamento con il nostro inconscio,
gli venne a seguito di un episodio “illuminante”.
Una sua paziente gli stava raccontando un sogno, nel quale era
presente uno scarabeo dorato. Proprio durante la seduta, Jung
sentì “qualcosa” sbattere contro il vetro della finestra attirando la sua
attenzione. E quale sorpresa quando, andando a controllare, vide che si
trattava nientemeno che di una cetonia, un insetto simile allo scarabeo di un
bel verde dorato!
E per convalidare le teorie di Jung sulle coincidenze acausali, ti racconto
la mia. Mentre stavo scrivendo questo articolo, e cercavo informazioni sul
sogno dello scarabeo d’oro, scoprivo che il nome dell’insetto è cetonia, e,
indovina un po’, sul mio comodino in quel momento c’era un libro – “La mia
famiglia e altri animali” di Gerald Durrel – fermo al capitolo “L’uomo delle
cetonie”!
Capito come funziona? Ora entriamo nel dettaglio della questione. Secondo
l’analisi junghiana, le coincidenze che rientrano nel discorso sulla
sincronicità sono di tre tipi.
1. Coincidenza tra
contenuto psichico (pensiero, sogno, desiderio) e un evento concreto della tua vita
(coincidenza nel tempo e nello spazio). L’esempio classico è quello del
pensare a qualcuno e incontrarlo dopo poco.
2. Coincidenza tra un
contenuto psichico (pensiero, sogno, desiderio) e un evento generale,
che quindi non riguarda materialmente la tua vita ma che è comunque attinente a
ciò che la tua mente conscia o inconscia sta generando (coincidenza a distanza
nel tempo e nello spazio). È il caso dei sogni premonitori di
eventi catastrofici, che non a caso interessano migliaia di persone nel mondo.
Poco prima dell’11 settembre 2001 ci fu un intensificarsi di attività onirica
su piano globale che aveva come contenuto il crollo delle torri gemelle sotto
forma simbolica o realistica.
3. Coincidenza “sfasata”
nel tempo tra un contenuto psichico (pensiero, sogno, desiderio) e un evento
che, però, si produce a distanza, magari anni dopo. Ad esempio
potresti sognare con dovizia di particolari il matrimonio di tua cugina con uno
sconosciuto che poi si tradurrà in realtà tempo dopo.
Che valore attribuire a queste “coincidenze”? Jung, che aveva già prodotto
la teoria dell’inconscio collettivo e degli archetipi,
afferma che l’importanza di una coincidenza sta nel significato che
esso assume per chi vive l’esperienza. Siamo noi a stabilire un nesso
non casuale tra il nostro mondo interiore e ciò che accade fuori, nella realtà
oggettiva. Ma ciò è possibile perché, per Jung, esiste un patrimonio sedimentato
di simboli (archetipi) interiorizzato nei secoli e comune ai
popoli (inconscio collettivo) a cui la psiche individuale – quindi ciascuno di
noi – è collegata e da cui “pesca” significato.
Quando ci accorgiamo di una coincidenza significativa nella nostra vita è
perché ne abbiamo bisogno, e in qualche modo la “chiamiamo”.
Non è un caso se, come nota lo stesso Jung, i fenomeni di
sincronicità si intensificano in momenti cruciali della vita di
ciascuno di noi o della storia collettiva. Ad esempio prima delle guerre,
di fenomeni naturali distruttivi, o, se andiamo sul personale, in concomitanza
con eventi emotivamente intensi come lutti, innamoramenti, gravidanza per le
donne ecc.
A me piace pensare alla sincronicità come al modo che l’Universo usa per
farci intendere che siamo tutti interconnessi, sia sul piano
materiale che su quello mentale e spirituale, e che ciò che ci accade ha sempre
un significato, a volerlo vedere.
Ti offro un umile suggerimento: prova a prendere nota di tutti gli
eventi sincronici e di tutte le coincidenze della tua vita, anche
quelle minime. Sarai sorpreso del filo logico che le collega e delle risposte
alle tue domande inespresse che tali eventi recano con sé.
La Legge di Attrazione (Pauli in fisica quantistica) parla di me. Attraggo
a me ciò che sono, non ciò che faccio, in modo causale e non casuale. La
Sincronicità ( Jung psicanalista) è l' osservare, ( esperimenti ECG tra
l'emisfero dx e sx di coppie che si incontrano tramite energie ossia particelle
di quanti nell'universo è ciò che noi chiamiamo la forza del pensiero che ha i
suoi tempi ma fa capitare le coincidenze o il caso) e l' accorgermi di ciò che
sono e di ciò che mi accade, di ciò che attraggo, perché tutto parla a me di me
stesso (e di tutta la Creazione, perché TUTTO E' UNO!)
Il karma è una delle leggi universali secondo la quale ogni azione
genera una reazione uguale e contraria, per cui ogni causa ha un effetto e ogni
effetto ha una causa.
Le leggi universali sono:
1: Mentalismo.
2: Corrispondenza.
3: Vibrazione.
4: Polarità’.
5: Ritmo.
6: Causa- effetto.
7: Generazione.
1: PRINCIPIO DEL MENTALISMO.
I pensieri, sono cose, attraverso i nostri pensieri creiamo la nostra
realtà’. I pensieri sono energia, energia che si manifesta e diventa forma.
TUTTO É MENTE! L’intero Universo è racchiuso nella nostra mente. Avete idea
della grandezza e della potenza di questo principio???
SIAMO GLI UNICI CREATORI E RESPONSABILI DELLA NOSTRA REALTA’. LA CREIAMO
ATTRAVERSO I NOSTRI PENSIERI! DOVE PONI LA TUA ATTENZIONE VA’ LA TUA ENERGIA!!!
Che meraviglia!!
2: PRINCIPIO DI CORRISPONDENZA
Si racconta la storia di due cani che, in momenti diversi, entrarono nella
stessa stanza.
Uno ne uscì scodinzolando, l’altro ringhiando.
Una donna li vide e, incuriosita, entrò nella stanza per scoprire cosa
rendesse uno felice e l’altro così infuriato.
Con grande sorpresa scoprì che la stanza era piena di specchi:
Il cane felice aveva trovato cento cani felici che lo guardavano,
mentre il cane arrabbiato aveva visto solo cani arrabbiati che gli
abbaiavano contro.
Quello che vediamo nel mondo intorno a noi è un riflesso di ciò che siamo.
Tutto ciò che siamo è un riflesso di quello che abbiamo pensato. La mente è
tutto. Quello che pensiamo diventiamo.
Tutto nell’universo é in corrispondenza. Come in cielo cosi in terra, come
dentro cosi fuori e come fuori cosi dentro.
QUELLO CHE VEDIAMO ALL’ESTERNO, É UN RIFLESSO DEI NOSTRI PENSIERI. I NOSTRI
PENSIERI SI MANIFESTANO ALL’ESTERO.
Questo principio ci fa anche capire che ogni persona che incontriamo é un
nostro specchio, un nostro riflesso. E osservando gli altri possiamo capire noi
stessi.
3: LEGGE DELLA VIBRAZIONE
Tutto è Energia e questo è tutto quello che esiste. Sintonizzati alla
frequenza della realtà che desideri e non potrai fare a meno di ottenere quella
Realtà. Non c’è un’altra via. Questa non è filosofia. Questa è Fisica.
Einstein
TUTTO VIBRA,TUTTO É IN MOVIMENTO!!
Anche se tutto ci sembra fermo, essendo energia, si muove, vibra a una
determinata frequenza. Le cose più’ solide come le rocce, sono pesanti e
vibrano a una frequenza bassa, gli spiriti, gli angeli, vibrano a una frequenza
talmente alta che ci risultano invisibili.
OGNI COSA SI MUOVE, OGNI COSA É VITA!!
Tutti i nostri pensieri, emettono delle vibrazioni, i pensieri positivi
vibrano a una frequenza più alta, sono cosi forti da sciogliere i pensieri
negativi.
Ogni volta che siamo in una vibrazione bassa, sforziamoci di vibrare più’
alto, di essere felici.
4: LEGGE DELLA POLARITÀ
Tutto é duale, tutto ha due poli opposti. Gli opposti sono differenti, ma
uguali. Sono la stessa cosa in due gradi diversi.
Per spiegare meglio questo concetto, immaginiamo un termometro.
polarita'. non essere un termometro, si un termostato. Leggi
universali.
La temperatura 35º, corrisponde al freddo e 42º al caldo. Considerando che
entrambi i poli ci indicano la temperatura, possiamo affermare che sono due
poli della stessa cosa.
Lo stesso vale per amore e odio, per felicità e tristezza.
Ogni volta che ci sentiamo tristi possiamo POLARIZZARE il nostro pensiero e
e trasformarlo in felicità. Una volta che dominiamo questo principio, possiamo
Polarizzare ogni cosa nella nostra vita, ogni stato d’animo, ogni ambiente e
anche le persone che ci circondano. Capiamo la loro polarità, e attraverso le
nostre parole polarizzarle. Proprio come quando in estate abbiamo caldo e
accendiamo il condizionatore per rinfrescarci. Quando impariamo a Polarizzare,
smettiamo di farci influenzare dalle energie esterne e trasformiamo ogni
situazione. Da termometro, che si adatta e riflette la temperatura esterna,
possiamo diventare TERMOSTATI, scegliere la temperatura e influenzare
l’ambiente esterno. Che meraviglia!!
5: LEGGE DEL RITMO
leggi universali, legge del ritmo, tutto cambia.
Per quanto riguarda il principio del ritmo possiamo dire che:
TUTTO FLUISCE E REFLUISCE, AVANZA E RETROCEDE.
Proprio come le onde del mare, e il loro moto ondoso.
Attraverso questa legge possiamo capire che anche la nostra vita é soggetta
al ritmo,
e quindi viviamo di alti e bassi.
Ma possiamo trascendere questa legge, metterci al di sopra di essa.
Infatti, in qualsiasi situazione scomoda, possiamo trasformarla,
accettandola, e agendo per modificarla: TUTTO CAMBIA, LA LEGGE DEL RITMO É
SEMPRE IN AZIONE!
6: LEGGE DI CAUSA E EFFETTO
A OGNI AZIONE, CORRISPONDE UNA REAZIONE UGUALE E CONTRARIA!
QUELLO CHE SEMINI, COSTRUTTIVO O DISTRUTTIVO, É CIO’ CHE RACCOGLIERAI!
RACCOGLI CIO’ CHE SEMINI.
Ce lo dice la fisica attraverso la terza legge della termodinamica o principio
di azione, ce lo dicono i buddisti quando parlano di KARMA, la legge di causa e
effetto é forse la legge universale di cui sentiamo parlare maggiormente, anche
se non tutti decidono di applicarla alla propria vita. Abbiamo il potere di
piantare semi tutto il tempo e assicurarci un ottimo raccolto, non
sprechiamoli.
7: LEGGE DI GENERAZIONE
Tutto ha una parte femminile e una maschile. Per poter creare qualunque
cosa queste due energie devono collaborare, proprio come per l’uomo. Per far si
che ci sia il concepimento c’e’ bisogno dell’uomo e della donna.
Il maschile rappresenta il dare, l’intelligenza, la scienza
Il femminile il ricevere, l’amore, la religione.
Anche quando il narcisista riconosce che certi comportamenti abituali siano
controproducenti, sembra essere incapace di modificarli. Perché succede questo?
Perché è così difficile per un narcisisti cambiare il proprio comportamento
abituale una volta che comprende che sia controproducente?
La parola "abituale" contiene la risposta del perché i
comportamenti narcisistici sono così difficili da cambiare. Le abitudini sono
codificate nel cervello. Quando ripetiamo una particolare risposta più e più
volte per decenni, un gruppo di neuroni nel cervello si connette fortemente e
altre risposte potenziali diventano meno probabili.
Cos'è il darwinismo neurale?
Gerald Edelman (1929-2014), il biologo vincitore del Premio Nobel, ha descritto
la situazione sopra descritta in modo approfondito nel suo libro del 1987
intitolato "Darwinismo neurale".
Dal punto di vista di Edelman, una volta che una serie di risposte
neuronali si è radicata profondamente nel cervello, ha vinto la competizione
darwiniana. Ciò significa che sarebbe quasi impossibile che una serie diversa
di risposte si verificasse senza un lavoro enorme. Qualsiasi gruppo di neuroni
in competizione che non viene utilizzato con la stessa frequenza, si degraderà
nel tempo.
Quindi, cosa c'entra questo con l'DNP?
Il disturbo narcisistico di personalità può essere visto come una
combinazione di un insieme di abitudini che si sono sviluppate nell'infanzia
insieme ad alcuni deficit. Per far sì che un narcisista cambi il proprio
comportamento, deve identificare ogni singola abitudine che vuole cambiare,
identificare una nuova risposta per sostituirla, portare la vecchia abitudine a
diventare consapevole e smettere di usarla. Poi deve mettere in pratica il
nuovo comportamento più costruttivo ancora e ancora, finché non diventa la
nuova risposta di default.
Questo processo va ripetuto di nuovo con ogni abitudine disadattiva.
Cosa si può dire riguardo ai deficit?
Ci sono 5 deficit comuni associati al disturbo narcisistico di personalità.
Al narcisista mancano:
1. Le relazioni oggettuali
— la capacità di vedere se stessi e le altre persone in maniera realistica ed
integrata che nello stesso tempo contiene caratteristiche apprezzate e non.
2. La costanza dell'oggetto
— la capacità di restare connessi con i propri sentimenti positivi per un'altra
persona di cui ci importa quando ci sentiamo arrabbiati, delusi, frustrati o
fisicamente distanti da essa.
3. L'empatia emotiva — il
narcisista manca della capacità di condividere il dolore o la gioia di un'altra
persona, quando non ha nulla a che fare con lui/lei.
4. La ristrettezza del
pensiero — questo riguarda l'incapacità del narcisista di capire che ci possono
essere altri punti di vista, ugualmente validi, che differiscono dal suo.
5. La visione
dell'uguaglianza - Il narcisista ha un modo di pensare gerarchico e non crede
che gli altri possano essere viste come sui pari. Ognuno è o al di sopra o al
di sotto del suo status.
Ognuno di questi 5 deficit è anche codificato nella mente e deve essere
lavorato in maniera metodica e continuativa per ampliare le capacità delle
persone in queste aree. Ciò richiede passi che somigliano ad un cambiamento di
un'abitudine: attenzione, trovare un'alternativa costruttiva, sostituire
consapevolmente la risposta più nuova con la vecchia reazione maladattiva e
farlo centinaia di volte fino alla formazione di nuove connessioni neuronali.
Distinguiamo alcune parole spesso confuse: disturbo della personalita,
malattia mentale, patologia, i segni e i sintomi di una patologia, comorbidita
o comorbilita', neotenia psicologica o sindrome psicologica, differenza tra
psicoterapeuta e psichiatra, cosa sono e qual' è la differenza tra DSM 5 e ICD
10 e PDM 2.
Cos'e' un disturbo della personalità?
Un disturbo della personalità rientra nel disturbo psichico o mentale
(in inglese: mental disorder) ed è una condizione patologica che colpisce la
sfera: comportamentale, relazionale, cognitiva o affettiva di una persona in
modo disadattivo, vale a dire sufficientemente forte da rendere problematica la
sua integrazione socio-lavorativa e/o causargli una sofferenza personale
soggettiva.
Quando il disagio o il disturbo diventa particolarmente importante,
disadattativo, durevole e invalidante ad es. Narcisismo maligno o perverso
versus psicopatia o psicopatia conclamata allora parliamo di malattia
mentale.
Cosa sono le malattie mentali? Le malattie mentali sono dunque alterazioni
psicologiche e/o comportamentali relative alla personalità dell'individuo che
causano pericolo o disabilità e non fanno parte del normale sviluppo psichico
della persona.
Cos'e' la patologia? La patologia (dalle antiche radici greche del
pathos (πάθος), che significa "esperienza" o "sofferenza" e
-logia (-λογία), "studio di") è lo studio della causa delle
malattie;
Quando si definisce patologia? Quando la persona presenta segni
e sintomi specifici elencati nei disturbi della personalità ben
rappresentati nel DSM 5, ID 10 e PDM 2.
Cosa sono i segni e i sintomi?
I segni sono percepiti dall' oggettività ossia quelli visibili agli altri.
I sintomi invece sono i disagi percepiti solo dal soggetto.
Cos'è la comorbilità o comorbidita'? La patologia in se non è
mai pura ma presenta caratteristiche secondarie di un altra patologia, difatti
le comorbidita' sono tratti della patologia secondaria ad es. Narcisista
rispetto ad una patologia primaria ad es. Borderline.
Cos' è le sindrome psicologica? Una sindrome è un
insieme più o meno caratteristico di sintomi che una persona manifesta in un
determinato momento e che possono fare riferimento a cause di diverso tipo. Può
essere espressione di una o più malattie.
cos'è un neotenia psichica? essa fa specificatamente riferimento
alla sindrome di peter pan, chiamata anche puer
aeternus ( psicoanalisi junghiana) ossi l'incapacità del adulto di
crescere, ossia dell' adulto che adotta comportamenti infantili in genere in
tutti i campi della vita ma, soprattutto in campo affettivo di coppia.
La differenza tra psicoterapeuta e psichiatra è che:
Lo psicologo specializzato in psicoterapia quindi psicoterapeuta diagnostica
e cura il sintomo e il disturbo con la parola e i test, quando è
curabile altrimenti la psicoterapia serve a tenere sotto controllo, il testo di
Riferimento è il DSM 5.
Lo psicanalista è un medico o psicologo
specializzato in psicoterapia psicanalitica. Essa si
differenzia da altri tipi di psicoterapie, sia per testo di riferimento difatti
loro utilizzano il PDM-2, sia per metodo essi, infatti,
usano: l'ipnosi, la regressione, l'EMDR ecc. ma non usano più il classico
lettino bensi il divano.
Il medico specializzato in psicoterapia quindi psicoterapeuta che diagnostica
e cura con i psicofarmaci, i test e la parola quando il
sintomo o il disturbo è curabile altrimenti la psicoterapia serve
a tenere sotto controllo e sedare con i psicofarmaci; il testo è L'ICD
10.
Il medico psichiatra cura la malattia e diagnostica e cura con i
psicofarmaci, test e parola, quando la malattia è curabile altrimenti
la tiene sotto controllo e sedata con psicofarmaci il testo è l'ICD 10.
cosa sono e qual' è la differenza tra DSM 5 e ICD 10 e PDM 2?
Il DSM 5 Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi
Mentali, psicologico psicoterapeutico, del 2013 comprende oltre 370
disturbi mentali, in una diagnosi di tipo funzionale,
si associa all' ICD 10 Classificazione Statistica
Internazionale delle Malattie e dei Problemi Sanitari Correlati, medico
psichiatrico, del 2014, che comprende oltre 2000 malattie, con una classifica
di tipo nosografico, esso serve al clinico per classificare le malattie.
Il PDM 2 manuale diagnostico psicanalitico
psicodinamico del 2018, diviso in PDC cioè per eta è usato dai psicoterapeuti
psicanalisti.
L' asse P del PDM 2 per adulti comprende pattern di 12 disturbi della
personalità che, secondo gli autori, presentano sia comuni aspetti
masochistici, che si mostrano attraverso un comportamento teso
all’insuccesso personale, sia funzioni narcisistiche, intese come strategie che
supportano l'autostima.
I 12 disturbi della personalità compresi nella' asse P per adulti sono
divisi in 2 spettri esternalizzante e internalizzante.
i disturbi della personalità in particolare nei tre manuali son
cosi divisi, prenderemo come riferimento particolare il disturbo narcisistico
della personalità:
Nel PDM 2 I disturbi di personalità (indicati con la numerazione
progressiva da P101 a P112) presi in considerazione sono i seguenti:
Spettro internalizzante:
disturbo depressivo Ipomaniacale e masochismo P1; dipendente
P2; fobico-evitante, ansioso P3; ossessivo-compulsivo P4; schizoide P5;
somatizzante P6;
Spettro esternalizzante:
disturbo isterico istrionico P7; disturbo narcisistico
P8 (P108); paranoide P9; disturbo psicopatico P10; disturbo sadico
P11;
borderline P12 appartenente sia alla' internalizzante sia alla'
esternalizzante.
Nel PDM 2 Il disturbo narcisistico è considerato in due possibili
manifestazioni: arrogante o depresso.
Il tipo arrogante ricorda il carattere narcisistico
fallico descritto da Reich
o il narcisista “oblivious” inconsapevole descritto
da Gabbard o il “thick-skinned” dalla pelle
spessa di Rosenfeld o, ancora, il tipo “overt” scoperto di
Wink descritto anche da Akhtar.
Il tipo depresso o covert coperto di Wink,
o a pelle sottile di Rosenfeld chiuso,
ipervigilante, ipersensibile, centripeto, e vulnerabile
o al “narcisista ipervigilante” di Gabbard.
Il PDM 2 raccomanda la necessità di distinguere, all’interno
del disturbo, tra il funzionamento nevrotico e l’organizzazione di
personalità ai livelli più patologici caratterizzati da diffusione
dell’identità e mancanza di un senso di moralità interno e coerente. È
qui chiaro il riferimento al concetto di narcisismo maligno o
perverso di Kernberg, narcisismo intriso di aggressività
sadica
strettamente connesso al disturbo psicopatico.
il disturbo narcisistico è indicato come P8 (108).
Nell' ICD 10, con codice F60.8 Altri disturbi specifici di
personalità
(Disturbo di) personalità comprende i seguenti disturbi:
• eccentrica
• di tipo "esitante"
• immatura
• narcisistica
• passivo-aggressiva
• psiconevrotica
Nel DSM 5 la sezione 2 distingue tre Cluster (A, B,
C) in 10 disturbi della personalità cosi divisi:
Cluster A, 3 disturbi della personalità: (paranoide, schizoide,
schizotipico): disturbi di personalità che coinvolgono il comportamento
strano o eccentrico con gli altri;
condividono difficoltà nel controllo degli impulsi e nella regolazione
emotiva e drammaticità.
Cluster B, 4 disturbi della personalità: (antisociale, borderline,
istrionico, narcisistico): I pazienti hanno comportamenti che sembrano:
troppo emotivi, instabili, e drammatici, irregolari, strani o eccentrici.
Cluster C, 3 disturbi della personalità: (evitante, dipendente,
ossessivo-compulsivo): I pazienti sembrano tesi e angosciati ansiosi ed
inibiti.
In particolare nel cluster B del disturbo narcisistico di personalità troviamo
due sottocategorie:
1. overt scoperto estroverso e
2. covert coperto introverso.
Quindi risulta che, il narcisismo patologico ha una diagnosi
funzionale nel DSM 5, sezione 2, cluster B, diviso in due sottocategorie
overt estroverso scoperto, e covert introverso coperto, mentre, è
classificato nosograficamente nella' ICD 10 col codice F 60.8 altri disturbi
specifici di personalità (Disturbo di) personalità. Nel PDM asse P per adulti
esternalizzante con numerazione P8 (108).
Narcisismo patologico
Il narcisismo patologico è secondo studi recenti, un disturbo della
personalità non curabile, per via di neuroni a specchio non formatisi in tenera
eta (2 anni, max fino ai 13 anni, e che non si formeranno più), ma può essere
tenuta sotto controllo da uno psicoterapeuta ( psicologo), Cmq la psicoterapia
risulta essere molto lunga, non richiede psicofarmaci se non per curare ansia,
depressione e altri stati emotivi o in comorbidita' con altre patologie
secondarie curabili con psicofarmaci.
Quindi le migliori sono con un psicologo specializzato in psicoterapia
quindi psicoterapeuta.
Le migliori psicoterapie sono di tipo:
1. cognitivo comportamentale,
2. dinamico,
3. metacognitivo interpersonale.
Gli strumenti diagnostici per la diagnosi usate dai
psicoterapeuti (psicanalisti) e psichiatri, sono interviste e questionari
sul Narcisismo Patologico, essi sono:
1. lo SCID 5 PD un intervista semistrutturata ed un
questionario che aiutano a capire se il pz è affetto da disturbo di
personalità.
Lo SCID 5 AMPD che è un intervista
strutturata per i modelli alternativi di funzionamento dei 10 disturbi
della personalita.
Per le comorbidita' invece esiste lo SCID 5 CV che
sono altre interviste strutturate.
2. YSQ Young Schema questionnaire
uno strumento di self-report per la valutazione degli schemi. Al
paziente viene somministrato un questionario da fare a casa ed
egli stesso stabilisce, utilizzando una scala Likert a 6 punti, quanto ogni
item descriva fedelmente il suo modo di essere.
3. HSNS Hypersensitive Narcissism Scale L’HSNS è
un questionario auto somministrato per la valutazione della dimensione
covert del Disturbo Narcisistico di Personalità. Si compone di 10 item ai quali
il soggetto può rispondere con una scala Likert a cinque punti.
Dall’elaborazione del questionario si ottiene una semplice somma degli item che
individuano o meno la presenza di caratteristiche covert del disturbo.
Le Tecniche psicoterapeutiche usate sono:
1. Il modello di intervento LIBET cognitivo comportamentale;
2. Schema Therapy di Jeffrey Young cognitivo comportamentale;
3. Il trattamento basato sulla mentalizzazione (MBT)cognitivo
comportamentale;
4. Terapia basata sul transfert dinamico;
5. EMDR di tipo psicodinamico;
6. Terapia Metacognitiva Interpersonale (TMI).
La terapia farmacologica
La terapia farmacologica può essere spesso d’aiuto, si attua se ci
sono disturbi concomitanti quali: ansia sociale, ipocondria o abuso di sostanze
psicoattive e alcool. Sintomi di ansia e depressione e altri sintomi emotivi
costituiscono il primo obiettivo del trattamento.
I farmaci che possono agire efficacemente sui fenomeni psicopatologici
frequentemente associati al disturbo narcisistico di personalità sono:
1. Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) possono ridurre sia la
depressione che l’impulsività.
2. Gli stabilizzatori dell’umore: stati d’ansia, ansia sociale,
ipocondria, depressione e stati di impotenza rabbiosa, sintomi che il più
delle volte motivano la richiesta di aiuto ad es. l’acido valproico agisce sia
sulla serotonina sia sugli stabilizzatori d'umore anche sui
borderline.
3. Gli antipsicotici come: olanzapina, aripiprazolo,
quetiapina si riesce a ottenere maggiore stabilità emotiva,
relazionale e a contenere l’impulsività.
4. Gli anticonvulsivi sono farmaci utilizzati allo scopo di sedare
le convulsioni, soprattutto quelle causate da crisi epilettiche. Si tratta di
un gruppo di farmaci molto eterogenei. Anticonvulsivanti piuttosto noti sono
la carbamazepina, l'acido valproico, il topiramato, la fenitoina e il
clonazepam.
5. Infine il risperidone, si è rivelato utile sia con la
depressione, che con la depersonalizzazione caratterizzanti il disturbo
borderline di personalità.
II ricovero per disturbo narcisistico di personalità
L’eventuale ricovero per pazienti che presentano un disturbo di personalità
è relativo alla gravità del disturbo e al funzionamento sociale.
1. I pazienti con narcisismo ad alto funzionamento meno
gravi tendono ad accedere più frequentemente a setting ambulatoriali.
L’eventuale ricovero può rendersi necessario qualora emergano altri disturbi
psichiatrici in comorbilità (come l’abuso d’alcool o l’abuso di sostanze) che
suggeriscano un tipo di trattamento più intensivo.
2. I pazienti narcisisti a medio funzionamento accedono a seconda della
gravità o al trattamento ambulatoriale oppure meno
frequentemente al trattamento ospedaliero.
3. I pazienti narcisisti a basso funzionamento, più gravi sono la
sottocategoria più frequente in contesti ospedalieri.
4. Ancora piu gravi i narcisisti maligni o perversi e la presenza di tratti
di altri disturbi di personalità (come il disturbo borderline), di più frequenti
problemi comportamentali, di discontrollo degli impulsi o di sintomi depressivi
in comorbilità determina un più frequente accesso di questi pazienti a ricoveri
in contesti ospedalieri (come i Diagnosi e Cura o gli Ospedali
psichiatrici) rispetto ai pazienti ad alto funzionamento.
Il narcisista peggiora con l' età e cerca forme di
approvvigionamento su altro macchine o PC per cercare di rimanere bello e figo
anche se non lo è. Si rende conto di tutto solo in punto di morte.
I segni e i sintomi narcisistici sono:
I segni sono percepiti dall' oggettività ossia quelli visibili agli altri sono:
Si percepisce come invidiosi degli altri;
I sintomi invece sono percepiti solo dal soggetto e sono:
Prova invidia, se viene surclassato minimizza e scredita.
Vediamo le statistiche:
I narcisisti patologici hanno, una bassa autostima e devono
rifornirsi dall'altro/a di quest'ultima.
Essi sono sia uomini che donne questi non sono mai puri ossia un overt può
mostrare tratti covert e le covert possono avere tratti overt, tuttavia :
i narcisisti uomini sono più di tipo overt scoperti, spocchiosi,
mentre le narcisista donne sono più di tipo covert coperte, sfigate,
le poche overt ostentano una grandiosa vanità, anche se la maggior
parte delle donne sono borderline cui la caratteristica maggiormente marcata è
la dissonanza cognitiva ossia l'incoerenza e lo splitting ossia vedere il mondo
in bianco e nero senza mezze misure. E' difficile stimare le statistiche in
quanto pochi narcisisti ammettono di esserlo e pochi sono in psicoterapia ma in
generale,
le statistiche parlano del 20% sui social, la popolazione mondiale è
dell’ 1% come dice l’ OMS, altre stime parlano del 2 ed 4%, di questi, il 75%
della maggioranza di narcisisti sono uomini e il restante 25% sono donne
narcisiste, mentre abbiamo il 75% di donne borderline ed il 25% di uomini
borderline.
Le otto fasi del lutto, dopo una relazione con un narciso
Il tuo compagno è perfetto? Tutto quello che lui fa, gli riesce bene? (E
tu, a suo dire, sei una frana?) Si lamenta che gli altri, e naturalmente anche
tu, non lo comprendente? (E tu ti sforzi di spiegargli che invece sei
particolarmente attenta ai suoi bisogni?) Ti fa sentire una perfetta idiota al
suo confronto? Non è in grado di comprendere anche le cose più ovvie? (Ed è
colpa tua che non ti sei spiegata bene). Magari è bravissimo a "rigirare
la frittata"; talmente bravo che certe volte pensi di aver sbagliato
tutto......
Tranquilla: non sei una deficente, una incapace, una inetta.....hai solo
sposato un narcisista.
Dipende da te, dalle risorse interiori che riuscirai ad attivare, dalle
azioni che compirai, dalle informazioni e aiuti che cercherai.
Quando finalmente interrompi la relazione patologica con un narciso,
passerai necessariamente attraverso una serie di fasi emotive e psicologiche.
Di seguito le trovi elencate. Sono volutamente schematiche e sintetiche, ma
rendono bene l'idea del percorso che ti troverai ad affrontare.
Il testo è rivolto principalmente alle donne, in quanto il narcisismo,
specie nella forma sadica e perversa, è prevalente nel sesso maschile. Esiste
anche il narcisismo nelle donne, ma attenuato negli aspetti caratteristici.
TOTALE DEVASTAZIONE
Ti senti annientata. Se sei stata lasciata all'improvviso, provi anche
shock e incredulità. Sperimenti sentimenti di vuoto; arrivi quasi a fare
pensieri suicidi, ti accorgi di non riuscire ad eseguire neanche compiti banali.
Ti rintani a letto; piangi molto. Ti senti brutta, il tuo corpo cambia. Sei
come una tossicodipendente in crisi di astinenza. Ti senti inutile. Ti disperi
e ti dai la colpa di tutto. Ripensi in modo ossessivo a tutte le fasi che hanno
portato alla rottura, e ti senti colpevole. Qualche volta sei arrabbiata, ma
prevale la sensazione che avresti potuto fare di più, essere più disponibile,
più accondiscendente, più....Senza di lui tu non sei nessuno. Diventi gelosa,
pazza, ossessiva, lo spii. Cerchi di contattarlo, lo insegui, lo pedini, gli
chiedi di poter tornare con lui.
NEGAZIONE
Il narciso, non solo continua a negarsi, ma inizia ad ostentare la sua
felicità senza di te. Ti ha lasciata per un'altra donna, che era già pronta per
lui. (Il narciso non sta mai da solo e se ti lascia ha già il ricambio pronto).
Publica foto sui social network nei quali ostenta l'altra donna, facendoti
sentire sminuita, inutile e insignificante. Mentre lo spii, cerchi di
dimostrare che anche tu stai bene senza di lui. Potresti divenire molto
impulsiva, sperperare denaro, cambiare loock e frequentare altri, uscire spesso
la sera, nella segreta speranza che lui si accorga che ha sbagliato a lasciarti
e che torni a cercarti. Nessun altro uomo infatti, riesce a stare al pari del
narciso. Nessuno riesce a farti sentire così speciale, bella, unica. Tutte
emozioni che hai provato all'inizio della storia, ma proprio all'inizio. Non
riesci ancora a vedere la tua storia con lui nella sua interezza. Hai una
visione scissa. Lui è quell'uomo fantastico che ti ha fatto sentire speciale, e
non quel mostro che ti ha fatto soffrire, denigrandoti, demolendoti,
umiliandoti fino a lasciarti. Anche perchè lui ti ha detto e ripetuto che è
colpa tua, se lui ti ha trattata male. Non hai fatto abbastanza, non hai capito
abbastanza, non hai amato abbastanza. E poi tu conosci questa tiritera: non è
quello che ti hanno sempre detto i tuoi genitori?
COMINCI A CAPIRE
Stai così male che cerchi aiuto, da un'amica, da una psicologa, su
internet. Quale che sia la strada, ti imbatti nella descrizione del narcisismo.
Ormai vuoi solo capire. Diventi quasi ossessiva nella ricerca di un senso, così
come lo eri prima nella ricerca di notizie su di lui.
Più apprendi sul narcisismo, più ti domandi come hai potuto cadere così in
basso. Inizi a dubitare di te stessa, della tua capacità di prenderti cura di
te. Scopri i suoi tradimenti e ti chiedi come hai fatto ad ingannarti così,
come hai fatto a non accorgerti di niente per così tanto tempo. Tutta questa
storia è talmente assurda che oscilli fra svalutazione e idealizzazione. Forse
sei talmente disperata che vorresti etichettare il tuo ex come un narciso
psicopatico, piuttosto che ammettere di essere tu la persona sbagliata,
l'artefice del fallimento? O forse è davvero uno psicopatico? E nel frattempo
stai male: tutti possono allora mentire e tu non sei in grado di riconoscere la
sincerità dalla menzogna. Sei confusa.
COSA SENTE UN NARCISO
Questa fase è fra le più importanti nel processo di recupero. Hai letto
molto sul narcisismo, hai comprato dei libri, ne parli ogni settimana con la
tua psicoterapeuta. Ma non ti basta. Cerchi di provare quello che provano i
narcisisti, di sentire come sentono loro. Ma non ci riesci. Il loro mondo è una
landa desolata, senza emozioni nè amore. Puoi solo intuire perchè il tuo ex si
è comportato in un certo modo con te, quali sono i meccanismi che ha adottato e
improvvisamente tutto torna. Se parti dai presupposti patologici che
costituiscono la loro mente, ogni cosa torna al posto giusto. Riesci a capire
perchè ha fatto o detto certe cose, quando stava con te. Lo schema diviene
chiaro. E tu sei inorridita e disgustata. Ti rendi conto che non ti ha mai
amato, perchè il narciso non è in grado di amare nessuno. Lui le persone, le
usa soltanto. Ti rendi conto di quanto ti sei umiliata, dei compromessi che hai
dovuto accettare, per continuare a stare con uno che non ti hai mai vista per
chi tu realmente sei. Arrivi a comprendere che la persona di cui ti fidavi, che
amavi, ti stava solo manipolando e usando.
RABBIA
Adesso un mare di rabbia ti sommerge. Vorresti ucciderlo, umiliarlo,
picchiarlo. Vorresti contattare le donne che ti hanno sostituito e dire loro
chi è veramente quel mostro che stanno frequentando. In te non c'è ancora
solidarietà verso un'altra vittima che sta per affrontare quello che hai
passato tu; c'è solo il desiderio di smontare la recita al tuo ex, di
rovinargli i suoi piani così bene architettati. Parli ossessivamente di lui con
amici e famiglia cercando supporto nella tua rabbia. Per tanto tempo ti sei
sentita tu la sbagliata e ora hai bisogno che il mondo intero riconosca che tu
avevi ragione e che era lui invece a mentire. Che è stato lui a rovinare tutto.
Lui ha ordito una campagna diffamatoria contro di te e adesso tu vorresti fare
esattamente lo stesso. (Se lui è il padre dei tuoi figli la cosa si complica).
Adesso senti molte emozioni, tutte quelle che hai represso quando stavi con
lui. In questa fase sei ancora vulnerabile. Lui può utilizzare la tua rabbia e
le azioni che compi in modo reattivo, per sottolineare quanto tu sia instabile
o addirittura pazza. Ti consiglio di mantenere la calma e di non fare niente
contro di lui. Se ci sono beni o figli in comune, rivolgiti ad un avvocato. Non
prendere iniziative.
DEPRESSIONE
Oscillerai per molto tempo fra rabbia e umore depresso. Un giorno ti pare
di stare meglio e il giorno dopo ti svegli depressa o arrabbiata. Ti chiedi se
ne verrai mai fuori. Ti isoli dagli amici, dalla famiglia o dai colleghi e
cerchi persone come te, che abbiano avuto la tua stessa esperienza. Senti che
solo loro possono capirti. In questa fase unirti ad un gruppo di supporto è
fondamentale per accelerare il processo di guarigione. Continui ad avere
pensieri ossessivi che si alternano a momenti di rassegnazione. Condurre la tua
vita ti costa ancora uno sforzo enorme, ma vai avanti. Capisci che devi
ripartire dalle cose semplici di ogni giorno. Ristabilisci dei confini, o forse
li crei per la prima volta, su cosa vuoi o non vuoi dagli altri e da te stessa.
Dici fra si del tipo: -mai più farò/dirò/permetterò...- ma non sei sicura di
riuscire a mantenere queste promesse. Tutto è così faticoso. Ti rendi conto di
quanto hai perso per stare dietro a lui: denaro, amici, anni della tua vita,
occasioni. La tua comprensione del mondo è andata in frantumi. Invece di dare
alla gente il beneficio del dubbio, adesso a priori non ti fidi.
GUARIGIONE
Inizi a porti le giuste domande: perchè mi è accaduto tutto questo? quali
sono le mie vulnerabilità? cosa dovevo capire e imparare? Comprendi che niente
di quello che è accaduto è stata colpa tua, ma semplicemente parte di un
doloroso cammino di crescita. Inizi a guardare il mondo e la vita con occhi
diversi. Scopri di poter ottenere dei risultati positivi e costruisci delle
relazioni autentiche, con i tuoi mezzi, senza bisogno di lui, nè di altri.
Questo ti procura gioia e stupore. Fai nuove amicizie, completamente diverse
dalle precedenti. Puoi iniziare anche un nuovo percorso di studi, un nuovo
lavoro, una vita diversa. Il tuo cammino di crescita ti porta a leggere libri
diversi, a fare dei percorsi di formazione personale. Intravedi finalmente la
luce alla fine del tunnel e sai che stai andando nella giusta direzione.
SCOPERTA DI SE
Inizi a scoprire i tuoi punti di forza. Alcuni di questi li avevi sempre
avuti, ma non davi loro il giusto peso. Provi empatia e compassione; sei capace
di amare e ti dispiace dal più profondo del cuore che il tuo ex sia privato di
queste meravigliose emozioni. Adesso sei in grado di compatirlo. Finalmente lo
vedi per quello che è: un essere umano malato e disperato, costretto a
costruire un personaggio per sopravvivere al vuoto assoluto che ha dentro di
se. Ma è stato proprio grazie a lui, al narciso, che hai scoperto chi tu
veramente sei. Hai capito che puoi esistere, gioire, amare, costruire, anche
senza l'approvazione o il sostegno altrui. Ti basti da sola. Scopri che amare
un partner significa condividere, non dipendere, nè tantomeno sostentare e
nutrire in via esclusiva, deprivandosi completamente. Ormai non provi più
rabbia verso di lui, ma tanta compassione e una sana indifferenza ai suoi
comportamenti manipolatori. Sei libera adesso. Vivi la tua vita. sei
consapevole.
Da Roberta sava seguitela
certamente :riporto una tabella che evidenzia le differenze cliniche
tra le due configuarazioni cliniche NARCISISTICHE:
covert e overt e che ha caratteristiche
anche borderline .
CONCETTO DI SE :
OVERT : grandiosità, fantasie di eccezzionale successo
immotivato, senso di unicità, sensazione sia tutto, dovuto apparente
autosufficenza
COVERT : inferiorità , senso di incertezza e atteggiamento
immusonito, propensione a provocare vergogna , fragilità, continua ricerca di
gloria e potere , marcata sensibilità alle critiche e alle difficoltà
RELAZIONI INTERPERSONALI
OVERT : relazioni numerose ma superficiali , intenso
bisogno dell'ammirazione altrui, disprezzo per gli altri, spesso mascherato da
pseudoumiltà, mancanza di empatia, incapacità di partecipare in modo genuino ad
attività di gruppo, nell'ambito della vita familiare tendono a dare più valore
ai figli che al partner.
COVERT : incapacità di dipendere e fidarsi in modo
autentico delle altre persone , invidia cronica dei talenti e dei beni altrui e
della capacità di avere relazioni oggettuali profonde, mancanza di rispetto per
i confini generazionali e per l'altrui tempo , rifiuto di rispondere alle
lettere.
ADATTAMENTO SOCIALE
OVERT: socialmente attraente, spesso di successo, lavora sodo,
soprattutto di ottenere ammirazione ( pseudosublimazione ) ambizione intensa si
preoccupa delle apparenze.
COVERT : lamentele fini a se stesse, impegno professionale
superficiale, atteggiamento dilettantesco, noia cronica, gusto estetico spesso
dubbio e imitatico, suoerficiale interesse per molte cose.
ETICA STANDARD IDEALI
OVERT : la modestia viene ridicolizzata pauperizzata,
finta noncuranza per il ruolo del denaro nella vita reale, senso morale
idiosincratico e discontinuo, apparente entusiasmo per temi sociali e politici.
COVERT : pronto a cambiare valori per guadagnarsi la
benevolenza altrui , menzogna patologica, stile di vita materialistico,
tendenze deliquenziali , relativismo morale, nessun rispetto per l'autorità.
AMORE E SESSUALITA'
OVERT : instabilità nella vita conuiugale, seduttività
fredda ed avida, promisquità e avventure extramatrimoniali, vita sessuale
disinibita.
COVERT : Incapacità di restare innamorati, scarsa capacità
di percepire il partner come individuo separato e dotato di interessi, diritti
e valori propri, incapacità di comprendere genuinamente il tabù dell'incesto,
occasionali perversioni sessuali.
STILE COGNITIVO
OVERT : Sempre informato su tutto, deciso e supponente,
spesso notevolmente articolato nei ragionamenti, percezione egocentrica della
realtà, amore per il linguaggio, predilezione per "scorciatoie"
all'acquisizione della coscienza .
COVERT : Conoscenza limitata ai banali fatti, dimentica i
dettagli, poco capace di aquisire nuove abilità, cambia i significati della
realtà quando deve affrontare minaccie all'autostima, il linguaggio e i discorsi
sono visualizzati per regolare l'autostima.
A correzione di questo quadro clinico mette e si mette in luce
che sia covert e overt , come detto e risposto in altre occasioni, COESISTONO
SENZA CONFIGUARARE tipologie alternative quindi: ciascun soggetto narcisista
piò collocarsi in un punto qualsiasi del continuum over-covert e variare la sua
posizione in funzione del tempo, del contesto interattivo e dello stato mentale
in cui si trova .
overt-covert e variare la sua posizione in funzione del tempo,
del contesto interattivo e dello stato mentale in cui si trova .
Le persone con disturbi borderline di
personalità sperimentano emozioni e stati d’animo
estremamente intensi che cambiano in modo rapido e improvviso.
Hanno difficoltà a sopportare lo stress e a calmarsi quando
queste emozioni negative li sovrastano (rabbia, tristezza, ansia, frustrazione,
ecc.). In questi pazienti sono frequenti scoppi d’ira e comportamenti
impulsivi.
Spesso abusano
di sostanze, hanno rapporti sessuali
a rischio, si fanno autolesionismo, soffrono di shopping
compulsivo, abbuffate incontrollate e tentativi di suicidio. Attuano
questi comportamenti per ridurre l’attivazione emotiva, che nel breve termine
sembra funzionare, ma che spesso conducono a gravi conseguenze nel lungo
periodo.
Distinguiamo alcune parole spesso confuse: disturbo della personalita,
malattia mentale, patologia, i segni e i sintomi di una patologia, comorbidita
o comorbilita', sindrome psicologica, differenza tra psicoterapeuta e
psichiatra, cosa sono e qual' è la differenza tra DSM 5, ICD 10 e PDM 2.
Cos'e' un disturbo della personalità?
Un disturbo della personalità rientra nel disturbo psichico o mentale
(in inglese: mental disorder) ed è una condizione patologica che colpisce la
sfera: comportamentale, relazionale, cognitiva o affettiva di una persona in
modo disadattivo, vale a dire sufficientemente forte da rendere problematica la
sua integrazione socio-lavorativa e/o causargli una sofferenza personale
soggettiva.
Quando il disagio o il disturbo diventa particolarmente importante,
disadattativo, durevole e invalidante ad es. Narcisismo maligno o perverso
versus psicopatia o psicopatia conclamata allora parliamo di malattia
mentale.
Cosa sono le malattie mentali? Le malattie mentali sono dunque
alterazioni psicologiche e/o comportamentali relative alla personalità
dell'individuo che causano pericolo o disabilità e non fanno parte del normale
sviluppo psichico della persona.
Cos' e' la patologia? La patologia (dalle antiche radici greche del
pathos (πάθος), che significa "esperienza" o "sofferenza" e
-logia (-λογία), "studio di") è lo studio della causa delle malattie
e dei disturbi;
Quando si definisce patologia? Quando la persona presenta
segni e sintomi specifici elencati nei disturbi della personalità ben
rappresentati nel DSM 5 o nell' ICD10 o nel PDM 2.
Cosa sono i segni e i sintomi?
I segni sono percepiti dall' oggettività ossia quelli visibili agli altri.
I sintomi invece sono i disagi percepiti solo dal soggetto.
Cos'è la comorbilità o comorbidita'? La patologia in se non è mai pura ma
presenta caratteristiche secondarie di un altra patologia, difatti le
comorbidita' sono tratti della patologia secondaria ad es. Narcisista
rispetto ad una patologia primaria ad es. Borderline.
Cos' è le sindrome psicologica? Una sindrome psicologica è un
insieme più o meno caratteristico di sintomi che una persona manifesta in un
determinato momento e che possono fare riferimento a cause di diverso tipo. Può
essere espressione di una o più malattie.
cos'è un neotenia psichica? essa fa specificatamente riferimento
alla sindrome di peter pan, chiamata anche puer
aeternus ( psicoanalisi junghiana) ossi l'incapacità del adulto di
crescere, ossia dell' adulto che adotta comportamenti infantili in genere in
tutti i campi della vita ma, soprattutto in campo affettivo di coppia.
La differenza tra psicoterapeuta e psichiatra è che:
Lo psicologo specializzato in psicoterapia quindi psicoterapeuta diagnostica
e cura il sintomo e il disturbo con la parola e i test, quando è curabile
altrimenti la psicoterapia serve a tenere sotto controllo, il testo di
Riferimento è il DSM 5.
Lo psicanalista è un medico o psicologo
specializzato in psicoterapia psicanalitica. Essa si
differenzia da altri tipi di psicoterapie, sia per testo di riferimento difatti
loro utilizzano il PDM-2, sia per metodo essi, infatti,
usano: l'ipnosi, la regressione, l'EMDR ecc. ma non usano più il classico
lettino bensi il divano.
Il medico specializzato in psicoterapia quindi psicoterapeuta che diagnostica
e cura con i psicofarmaci, i test e la parola quando il
sintomo o il disturbo è curabile altrimenti la psicoterapia serve
a tenere sotto controllo e sedare con i psicofarmaci; il testo è L'ICD
10.
Il medico psichiatra cura la malattia e diagnostica e cura con i
psicofarmaci, test e parola, quando la malattia è curabile altrimenti
la tiene sotto controllo e sedata con psicofarmaci il testo è l'ICD 10.
Quindi risulta che, il narcisismo patologico ha una diagnosi funzionale nel
DSM 5, sezione 2, cluster B, diviso in due sottocategorie overt
estroverso scoperto e covert introverso coperto, mentre, è classificato
nosograficamente nella' ICD 10 col codice F 60.8 altri disturbi specifici di
personalità (Disturbo di) personalità. Nel PDM asse P per adulti esternalizzante
con numerazione P8.
Narcisismo patologico
Il narcisismo patologico è secondo studi recenti, un disturbo della
personalità non curabile, per via di neuroni a specchio non formatisi in tenera
eta (2 anni, e che non si formeranno più), ma può essere tenuta sotto controllo
da uno psicoterapeuta ( psicologo), Cmq la psicoterapia risulta essere molto
lunga, non richiede psicofarmaci se non per curare ansia, depressione e altri
stati emotivi o in comorbidita' con altre patologie secondarie curabili con
psicofarmaci.
Quindi le migliori sono con un psicologo specializzato in psicoterapia
quindi psicoterapeuta.
Le migliori psicoterapie sono di tipo:
1. cognitivo comportamentale,
2. dinamico,
3. metacognitivo interpersonale.
Gli strumenti diagnostici per la diagnosi usate dai psicoterapeuti e
psichiatri, sono interviste e questionari e test sul narcisismo Patologico,
essi sono:
1. lo SCID 5 PD un intervista semistrutturata ed un
questionario che aiutano a capire se il pz è affetto da disturbo di
personalità.
Lo SCID 5 AMPD che è un intervista strutturata per i
modelli alternativi di funzionamento dei 10 disturbi della personalita.
Per le comorbidita' invece esiste lo SCID 5 CV che sono altre interviste
strutturate.
2. YSQ Young Schema questionnaire
uno strumento di self-report per la valutazione
degli schemi. Al paziente viene somministrato un questionario da fare a casa ed
egli stesso stabilisce, utilizzando una scala Likert a 6 punti, quanto ogni
item descriva fedelmente il suo modo di essere.
3. Il questionario HSNS Hypersensitive Narcissism
Scale L’HSNS è un questionario auto somministrato per la valutazione della
dimensione covert del Disturbo Narcisistico di Personalità. Si compone di 10
item ai quali il soggetto può rispondere con una scala Likert a cinque punti.
Dall’elaborazione del questionario si ottiene una semplice somma degli item che
individuano o meno la presenza di caratteristiche covert del disturbo.
4. Lo Swap -200 per la valutazione della
personalità...test sui disturbi della personalità, un test psicologico è
tipicamente costituito da una serie di item. Un item è in genere una domanda,
un'affermazione, o una prova di abilità. La prestazione su questi item produce
un punteggio. Il punteggio, in un test ben costruito, riflette un costrutto
psicologico, e le differenze in tale punteggio costituiscono differenze
individuali in tale costrutto. Anche qui i narcisisti vengono suddivisi in
maligni, sensibili e grandiosi.
Le Tecniche psicoterapeutiche usate sono:
1. Il modello di intervento LIBET cognitivo comportamentale;
2. Schema Therapy di Jeffrey Young cognitivo comportamentale;
3. Il trattamento basato sulla mentalizzazione (MBT)cognitivo
comportamentale;
4. Terapia basata sul transfert dinamico;
5. EMDR di tipo psicodinamico;
6. Terapia Metacognitiva Interpersonale (TMI).
La terapia farmacologica
La terapia farmacologica può essere spesso d’aiuto, si attua se ci
sono disturbi concomitanti quali: ansia sociale, ipocondria o abuso di sostanze
psicoattive e alcool. Sintomi di ansia e depressione e altri sintomi emotivi
costituiscono il primo obiettivo del trattamento.
I farmaci che possono agire efficacemente sui fenomeni psicopatologici
frequentemente associati al disturbo narcisistico di personalità sono:
1. Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) possono
ridurre sia la depressione che l’impulsività.
2. Gli stabilizzatori dell’umore: stati d’ansia, ansia sociale, ipocondria,
depressione e stati di impotenza rabbiosa, sintomi che il più delle volte
motivano la richiesta di aiuto ad es. l’acido valproico agisce sia sulla
serotonina sia sugli stabilizzatori d'umore anche sui borderline.
3. Gli antipsicotici come: olanzapina, aripiprazolo, quetiapina si riesce a
ottenere maggiore stabilità emotiva, relazionale e a contenere
l’impulsività.
4. Gli anticonvulsivi sono farmaci utilizzati allo scopo di
sedare le convulsioni, soprattutto quelle causate da crisi epilettiche. Si
tratta di un gruppo di farmaci molto eterogenei. Anticonvulsivanti piuttosto
noti sono la carbamazepina, l'acido valproico, il topiramato, la fenitoina e il
clonazepam.
5. Infine il risperidone, ( risperidone o risperdal compresse da 1 a 6 mg,
risperdal gocce da 3 ml dosaggio 0,25 ml ) si è rivelato utile sia con la
depressione, che con la depersonalizzazione caratterizzanti il disturbo
borderline di personalità.
II ricovero per disturbo narcisistico di personalità
L’eventuale ricovero per pazienti che presentano un disturbo di personalità
è relativo alla gravità del disturbo e al funzionamento sociale.
1. I pazienti con narcisismo ad alto funzionamento meno gravi tendono
ad accedere più frequentemente a setting ambulatoriali. L’eventuale ricovero
può rendersi necessario qualora emergano altri disturbi psichiatrici in
comorbilità (come l’abuso d’alcol o l’abuso di sostanze) che suggeriscano un
tipo di trattamento più intensivo.
2. I pazienti narcisisti a medio funzionamento accedono a seconda della
gravità o al trattamento ambulatoriale oppure meno frequentemente al
trattamento ospedaliero.
3. I pazienti narcisisti a basso funzionamento, più gravi sono la
sottocategoria più frequente in contesti ospedalieri.
4. Ancora piu gravi i narcisisti maligni o perversi e la presenza di tratti
di altri disturbi di personalità (come il disturbo borderline), di più
frequenti problemi comportamentali, di discontrollo degli impulsi o di sintomi
depressivi in comorbilità determina un più frequente accesso di questi pazienti
a ricoveri in contesti ospedalieri (come i Diagnosi e Cura o gli Ospedali
psichiatrici) rispetto ai pazienti ad alto funzionamento.
Il narcisista peggiora con l' età e cerca forme di approvvigionamento su
altro, macchine o PC per cercare di rimanere bello e figo anche se non lo è. Si
rende conto di tutto solo in punto di morte.
I segni e i sintomi narcisistici sono:
I segni sono percepiti dall' oggettività ossia quelli visibili agli altri
sono:
Si percepiscono come invidiosi degli altri;
I sintomi invece sono percepiti solo dal soggetto e sono:
Prova invidia, se viene surclassato minimizza e scredita.
Vediamo le statistiche:
I narcisisti patologici hanno, una bassa autostima e devono
rifornirsi dall'altro/a di quest'ultima.
Essi sono sia uomini che donne:
i narcisisti uomini sono più di tipo covert coperti,
sfigati,
mentre le narcisista donne sono più di tipo overt scoperte, spocchiose,
che ostentano una grandiosa vanità, anche se la maggior parte delle
donne sono borderline cui la caratteristica maggiormente marcata è la
dissonanza cognitiva, ossia l' incoerenza, e lo splitting ossia vedere il mondo
in bianco e nero senza mezze misure. E' difficile stimare le statistiche in
quanto pochi narcisisti ammettono di esserlo e pochi sono in psicoterapia ma in
generale,
le statistiche parlano del 20% sui social, la popolazione mondiale è
tra il 2 ed il 4%, invece del 75% della maggioranza di narcisisti uomini
e del restante 25% di donne narcisiste, mentre abbiamo il 75% di donne
borderline ed il 25% di uomini borderline.
Quando l’amore si trasforma in una ossessione che domina la mente e fa
soffrire, non parliamo più di amore ma di dipendenza affettiva. Una
problematica legata alle emozioni, ai pensieri e ai comportamenti delle
relazioni amorose, sempre più diffusa nel mondo contemporaneo.
La dipendenza in una relazione di per sé non è patologica.
E’ assolutamente normale, in particolare durante la fase dell’innamoramento,
che ci sia un certo grado di dipendenza affettiva e fusione con il partner. Il
desiderio di dipendenza dovrebbe diminuire con lo stabilizzarsi del rapporto
lasciando nella coppia una piacevole percezione di autonomia.
La dipendenza affettiva disfunzionale è definibile come
uno stato patologico in cui la relazione di coppia è vissuta come
condizione unica, indispensabile e necessaria per la propria esistenza.
All’altro viene attribuita un’importanza tale da annullare se stessi e non
ascoltare i propri bisogni. Tale meccanismo viene perpetuato per evitare di
affrontare la paura più grande: la rottura della relazione. È una condizione
relazionale negativa, caratterizzata da assenza cronica di reciprocità nella
vita affettiva, che tende a creare malessere psicologico e/o fisico.
Sintomi della dipendenza affettiva
Chi manifesta i sintomi della dipendenza affettiva, invece, ha
un desiderio di fusione che si mantiene inalterato nel tempo.
Anche se non viene considerata nei manuali diagnostici come una vera e propria dipendenza
patologica, essa può raggiungere una forma così estrema da presentare
caratteristiche simili alla dipendenza
da uso di sostanze.
Chi soffre dei sintomi della dipendenza affettiva ha un
forte bisogno di legame nei confronti di una persona dalla quale dipende
totalmente e sulla quale investe tutte le proprie energie. Vive costantemente
nell’ansia di poterla perdere e ha bisogno di continue rassicurazioni. Di
solito ha difficoltà nell’identificare in modo consapevole i propri bisogni ed
obiettivi se non in presenza di una figura di supporto o di un contesto che
svolga questa funzione.
Nella coppia tende a porre al partner richieste affettive esagerate ed
incongruenti e a non sentirsi amato in maniera sufficiente ed adeguata.
Talvolta aumenta tali richieste fino a determinare una rottura definitiva del rapporto.
I sintomi della dipendenza affettiva non si manifestano
necessariamente all’interno di una relazione di coppia, ma possono manifestarsi
anche nei confronti di un genitore, di un altro familiare, di una figura
amicale o di una persona d’autorità.
La co-dipendenza
Una particolare forma di dipendenza affettiva è la co-dipendenza.
Una condizione multidimensionale che comprende varie forme di sofferenza o
annullamento di sé, associati alla focalizzazione delle proprie attenzioni sui
bisogni di un partner dipendente da sostanze o da attività.
Nel 1986 Cermak individua quattro tratti distintivi per individuare il
co-dipendente:
- la tendenza ad investire
continuamente la propria autostima nel controllo di sé e degli altri;
- la tendenza ad assumersi
responsabilità altrui o di situazioni non controllabili, pur di soddisfare
i bisogni del partner;
- la presenza di stati d’ansia e
mancata percezione dei confini tra sé e l’altro;
- l’abituale coinvolgimento in
relazioni con persone con disturbi
di personalità, dipendenze, disturbo
del controllo degli impulsi o co-dipendenti.
Occorre distinguere il disturbo di personalitàdipendente, la dipendenza
affettiva e la codipendenza.
Una persona è codipendente quando si fa condizionare in modo eccessivo dal
comportamento di un altro (partner, genitore, amico, figlio…) ed allo stesso
tempo cerca di controllarlo in modo altrettanto
esagerato. La differenza tra dipendenza affettiva e
codipendenza è che nella prima si può scegliere un compagno che non ha
particolari problemi, nella seconda, l’oggetto della dipendenza è una persona
che sicuramente ha a sua volta una dipendenza patologica.
I codipendenti scelgono altri soggetti a loro volta dipendenti, perché sono
convinti che questi ultimi abbiano bisogno di qualcuno che “li salvi”. A volte,
se riescono nel loro ruolo di salvatori, la relazione finisce, e cercano subito
un altro da salvare perché non riescono a tenere relazioni con persone che non
hanno bisogno di aiuto.
Ci sono molti punti in comune tra codipendenti e dipendenti affettivi;
entrambi:
1. incentrano la loro vita
sugli altri;
2. tendono ad investire
continuamente le proprie energie nel controllo di sé e degli altri, benché
vengano sperimentate conseguenze negative;
3. si assumono
responsabilità altrui o di situazioni incontrollabili, pur di soddisfare i
bisogni del partner, fino a negare i propri;
4. non percepiscono i
confini tra sé e l’altro;
5. sono convinti di trovare
la felicità fuori da sé;
6. attribuiscono a cause
esterne la propria infelicità e la mancanza di volontà per cambiare la loro
situazione;
7. ambiscono alla stima e
all’amore altrui;
8. non riescono ad amarsi e
hanno bisogno di qualcuno che li “convinca” di poter essere amati;
9. sono attratti dalle
persone in difficoltà e si sentono annoiate da quelle che stanno bene;
10. sopportano sempre più
comportamenti altrui che non avrebbero tollerato in precedenza;
11. si sentono in colpa per
i comportamenti sbagliati dell’altro;
12. instaurano un rapporto
di simbiosi con l’altro e se uno dei due decide di “guarire
13. o “cambiare” per stare
meglio, l’altro si sente tradito perché viene a mancare la relazione che lo
faceva sentire al sicuro;
14. sanno sempre come
prendersi cura dell’altro perché lo hanno sempre fatto e sono abituati sin
dalla giovane età;
15. sviluppano sintomi
d’ansia e depressione;
16. hanno una paura
ossessiva di perdere l’altro e fanno di tutto perché questo non accada.
Per superare situazioni di codipendenza
bisogna innanzitutto prendere consapevolezza della dinamica, riconoscere l’esistenza
dei propri bisogni e cambiare il comportamento e la modalità di relazione con
gli altri. È necessario inoltre, all’interno di un percorso terapeutico,
lavorare anche al fine di consolidare l’autostima, spesso carente in questi
soggetti.
Una volta presa consapevolezza del
meccanismo e compresa la responsabilità che si ha nel determinare e perpetrare
la dinamica alla base della codipendenza, le reazioni del soggetto possono
essere:
1. rabbia, con frequenti
pensieri persecutori (rivolti verso se stessi o verso gli altri);
2. attivazione delle
risorse con convogliamento delle energie per affrontare la situazione e
riprendere in mano la propria vita.
Chi decide di non voler affrontare il
cambiamento e quindi la rottura della relazione, oppone resistenza a qualsiasi
percorso terapeutico, preferendo rimandare piuttosto che sperare che la
situazione cambi spontaneamente.
Chi invece decide per un percorso realmente
terapeutico, attua il cambiamento, decide di interrompere il meccanismo della
dipendenza e affrontandone le conseguenze sul piano emotivo. Inizialmente, la
sensazione di sofferenza e di vuoto dovuta alla mancata abitudine di prendersi
cura dell’altro metterà a dura prova il soggetto che, se si riuscirà a
controllare la tentazione di “tornare indietro” progredirà verso la presa di
consapevolezza.
Dipendenza affettiva e struttura di
personalità
Il bisogno di protezione e la scarsa autostima costituiscono il tema di
fondo di chi soffre di love addiction, alimentato da credenze
secondo cui la propria felicità dipende completamente dalla vicinanza di una
persona supportiva.
Le caratteristiche della persona con dipendenza affettiva corrispondono
in parte a quelle di chi soffre di Disturbo Dipendente di Personalità cluster
C nel DSM 5. Per queste persone lo stato di efficacia personale è
infatti tipicamente legato alla presenza di una relazione significativa salda e
stabile.
comorbilità sono frequenti. I pazienti spesso hanno anche un disturbo depressivo
(disturbo depressivo maggiore o disturbo depressivo persistente),
un disturbo d'ansia, un disturbo da abuso di alcol, o un
altro disturbo di personalità (p. es., borderline, istrionico).
Diagnosi differenziale
La possiamo però ritrovare anche nel disturbo
borderline di personalità, quando il timore dell’abbandono porta la persona
a fare di tutto per mantenere la relazione con l’altro. Oppure nel disturbo
narcisistico di personalità, quando mantenere un’immagine positiva di sé
dipende dall’ammirazione dell’altro, che deve perciò essere disponibile e
vicino ogni volta che vi è la necessità di ristabilizzare la propria autostima.
Ma anche evitante ed istrionico.
Quindi, non necessariamente un comportamento di dipendenza affettiva indica
una personalità totalmente dipendente. È necessario capire quale
siano le ragioni sottostanti alla dipendenza e inquadrarle all’interno di un
profilo personologico specifico.
Talvolta anche nei disturbi
d’ansia (come ad esempio l’agorafobia,
il disturbo
di panico o le fobie
specifiche, agorafobia), si caratterizzano per la necessità di mantenere la
relazione con l’altro attraverso il sintomo.
Cause della dipendenza affettiva
La dipendenza affonda le sue radici nell’infanzia, nel rapporto con chi si
è preso cura di noi. Coloro che diventano affettivamente dipendenti
probabilmente da piccoli hanno ricevuto il messaggio di non essere degni
d’amore o che i loro bisogni non siano importanti.
La persona non sarebbe riuscita, nel corso dell’infanzia, a sviluppare una
struttura psichica adeguata, a causa di esperienze affettive negative con
i caregivers. In questo senso tenderebbe a sopravvalutare irrealisticamente
l’altro, perdendo contatto con la realtà.
Solitamente i genitori di questi adulti dipendenti sono
stati iperprotettivi e limitanti. Frustravano il bisogno di gioco e
spontaneità, si sostituivano ai figli nelle scelte. O, contrariamente, possono
essere stati lassivi, senza limiti, tanto che il bambino ha dovuto costruirsi
regole proprie rigide e in contrasto con il resto del mondo.
Esiste una stretta connessione tra la tipologia di attaccamento e la
personalità. Coloro che soffrono di disagi connessi alla sfera della dipendenza
affettiva, generalmente presentano uno stile di attaccamento insicuro, molto
spesso di tipo dipendente, oppure evitante o disorganizzato.
Cosa accade nella dinamica di coppia
La scelta da parte del soggetto dipendente di un partner con determinate
caratteristiche non è casuale. Il dipendente ha spesso una percezione di sé
come una persona non meritevole d’amore. Di conseguenza tenderà a
scegliere inconsapevolmente partner problematici, evitanti, anaffettivi che
andranno a confermare l’immagine negativa che il dipendente ha di sé.
La dipendenza affettiva quindi non è un fenomeno che
riguarda una sola persona, ma è una dinamica a due. A volte il partner
del “dipendente affettivo” è un soggetto problematico e/o narcisista.
Altre volte la persona amata è rifiutante, sfuggente o irraggiungibile.
Il dipendente dedica tutto se stesso all’altro sapendo come renderlo felice
e soddisfacendo i suoi bisogni, fino a che non sentirà un sovraccarico o una
coercizione che può portare alla ribellione. In questo caso o sentirà un
grande senso
di colpa e cercherà di recuperare subito la relazione o se l’altro lo
allontanerà, si metterà in cerca di una nuova relazione, per non sentirsi
completamente vuoto e inesistente.
Un’altra tipica modalità relazionale è spesso alla base degli eventi di
cronaca nera. Riguarda la relazione impostata su dominanza-potere.
Di fronte al momento di ribellione del dipendente, l’altro può reagire con intense
reazioni maltrattanti. La persona dipendente si sente esclusivamente
responsabile e causa dei comportamenti del partner, dandogli ancora più potere
e idealizzandolo.
Cura della dipendenza affettiva
Un percorso di psicoterapia può aiutare la persona a superare le condizioni
di sofferenza legate a tale stato, in cui la coppia è vissuta come
indispensabile e necessario per la propria esistenza.
Il trattamento della dipendenza affettiva mira a:
- Comprendere il proprio
funzionamento, al fine di capire quale sia la motivazione sottostante la
dipendenza.
- Modificare i legami di
attaccamento insicuro e rielaborare le esperienze negative per permettere
l’instaurarsi di legami significativi e soddisfacenti.
- Sviluppare l’assertività in
modo che il dipendente affettivo possa pensare e manifestare i propri
bisogni senza timore.
- Migliorare l’autostima e la
sicurezza in se stessi, lavorando sui propri schemi.
Per uscire dalla dipendenza affettiva il primo passo è la
consapevolezza del proprio funzionamento e dei propri schemi. Solo così è
possibile intervenire nella relazione con l’altro.
La psicoterapia può aiutare il paziente dipendente affettivo a
riconoscere le complesse trappole cognitive ed emotive che lo conducono a
sofferenza e infelicità.
Psicoterapia dinamica e cognitivo comportamentale.
- Eventualmente
antidepressiviantidepressivi
- psicoterapia psicodinamica e la
terapia cognitivo-comportamentale che si concentrano sull'esplorazione
della paura di indipendenza e sulle difficoltà con autoaffermazione che
possono aiutare i pazienti con disturbo dipendente di personalità. I
medici devono prestare attenzione a non promuovere la dipendenza nella
relazione terapeutica.
Le evidenze sulla terapia farmacologica
per il disturbo dipendente di personalità sono scarse. Gli inibitori della
monoaminossidasi, che sono efficaci nel disturbo evitante di personalità,
possono essere efficaci, come possono esserlo gli inibitori selettivi della
ricaptazione della serotonina.
- Le benzodiazepine non vengono
utilizzate perché i pazienti con disturbo dipendente di personalità hanno
un aumentato rischio di tossicodipendenza.
Bibliografia
- Cermak T. (1986). Diagnosing
and Treating Co-dependence. Johnson Books, Minnesota.
- Freud S. (1915). Opere di
Sigmund Freud. Pulsioni e loro destini, vol. 8. Bollati
Boringhieri, Torino.
- Fromm, E. (1956.). The
art of loving. New York: Harper & Brothers.
- Liotti, G. (2001). Le
opere della coscienza. Psicopatologia e psicoterapia nella prospettiva
cognitivo-evoluzionistica. Cortina, Milano.
- Kernberg, O.F. (1995). Relazioni
d’amore: normalità e patologia. Cortina, Milano.
·
a coppia tossica: il narcisista patologico ( overt e covert) o perverso/
maligno/psicopatico, manipolatore affettivo, vampiro energetico,
carnefice, cacciatore e/o predatore e l'empatica, dipendente affettiva,
coodipendente affettiva, preda, vittima
·
·
Il mito di Narciso è sicuramente il più conosciuto sia nella mitologia
greca che in quella romana.
·
La fonte più conosciuta della mitologia greca, proviene dai papiri di
Ossirinco, forse opera dello scrittore Partenio. Ma quella più autorevole
sarebbe però l’opera di Pausania, Periegesi della Grecia del (II secolo
d.C.).
·
La fonte invece più autorevole romana è quella di Ovidio
poeta romano con le sue Metamorfosi di Narciso ed Eco.
·
Il mito di Narciso, narra la storia di un giovane bellissimo che
perde la vita perché si innamora perdutamente del suo riflesso.
·
Ad ogni modo, a qualunque versione ci si riferisca, il mito di Narciso ha
affascinato centinaia di generazioni di tutte le epoche storiche.
·
·
Adone e Venere è una scultura neoclassica di Antonio Canova, completata nel
1794 ed esposta al Musée d'Art et d'Histoire di Ginevra.
·
·
Nella pittura, ha ispirato i più grandi artisti: si ricordi in particolare
il Narciso di Caravaggio (1600); Narciso ed Eco di William Turner (1804) e la
Metamorfosi di Narciso di Salvador Dalì (1937).
·
·
È impossibile non ricordare l’influenza che il mito ha avuto nella
letteratura di tutti i tempi, in particolare soprattutto dall’Ottocento in poi
basti pensare che il famoso romanzo di Oscar Wilde, Il ritratto di Dorian Gray,
è fortemente ispirato alla figura di Narciso. Narciso e Boccadoro di Hermann
Hesse del 1930. I riferimenti potrebbero continuare, passando per la musica e
per il cinema.
·
Il narciso è un fiore dalla potente simbologia. Esistono, infatti, in diverse
culture, miti e leggende che lo vedono protagonista e metafora di
caratteristiche umane, ma anche simbolo di buoni e cattivi auspici. Pianta
originaria dell'Europa, Nord Africa e parte dell'Asia, venne introdotta in Cina
intorno all'anno mille e oggi è diffusa in tutti i continenti. Fiorisce da
marzo a giugno, la troviamo in molte varietà, con foglie lineari e fiori a sei
petali bianchi. I petali si uniscono al centro, da cui parte una corona color
giallo intenso. In natura, cresce spontaneamente in boschi e prati con una
buona esposizione alla luce del sole. Nella simbologia del mito greco narciso
dopo essersi ucciso dopo aver visto la sua immagine nasce il fiore di nome
narciso esso indica l' amore solo per se stessi.
·
·
Per comprendere a pieno la celebrità del mito, si può vedere che le parole
narcisismo e narcisista sono ormai entrate nel nostro vocabolario comune
proprio per indicare una persona che prova troppo amore per se stesso.
·
·
L’aggettivo “narcisista” , inteso come il narcisista sano, molto spesso
viene utilizzato per indicare una persona molto vanitosa, che ama la propria
immagine o la propria personalità e che ama essere al centro dell’attenzione.
Si tratta di un aggettivo, dunque, che descrive semplicemente un tratto della
personalità, che non definisce – almeno apparentemente – una situazione o una
condizione grave.
·
·
Il problema sorge quando trattiamo di narcisismo patologico
·
·
La differenza sta nel fatto che il i narcisisti patologici non amano perché
incapaci di amare ma adottano comportamenti di grandiosità come se fossero
unici, per nascondere la loro fragilità inoltre mancano di empatia ossia sono
incapaci di mettersi nei panni degli altri perché troppo concentrati su se
stessi.
·
·
Nel disturbo di personalità narcisistica sia nel ICD 11( medico, neuro
psichiatrico) sia nel DSM 5 ( psicologico, psicoterapeutico) cluster B
distingue due sottocategorie: overt e covert.
·
·
Ci sono differenze tra i pazienti con disturbo antisociale di personalità
che sfruttano gli altri per guadagno materiale; quelli con disturbo
narcisistico di personalità che sfruttano gli altri per mantenere la loro
autostima.
·
·
Le comorbilità sono comunque frequenti. I pazienti spesso hanno anche un
disturbo depressivo (p. es., disturbo depressivo maggiore, distimia), anoressia
nervosa, un disturbo da abuso di sostanze (soprattutto cocaina), o un altro
disturbo di personalità (istrionico, sociopatico, borderline, paranoide)
psicopatia. A tratti anche bipolare minore e ciclotimia.
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il disturbo bipolare di tipo II, caratterizzato da episodi depressivi e
episodi ipomaniacali.
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La ciclotimia viene considerata una variante minore del disturbo bipolare,
che spesso evolve verso il disturbo bipolare di tipo II, o con minor frequenza,
verso il tipo I. E’ caratterizzata da episodi di lieve intensità ma con elevata
frequenza di presentazione e con cambiamenti comportamentali che provocano
notevoli complicazioni a livello psicosociale.
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A volte, gli episodi severi di mania o di depressione includono i sintomi
psicotici. Tra questi i più comuni sono le allucinazioni (es. udire delle voci
che nessuno sente, sentire degli odori che nessuno sente) e i deliri.
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Le persone con personalità narcisistica overt estroversi, hanno avuto
un tipo di legame d' attaccamento, dalle teorie di attaccamento di
Bolby, con la propria madre o caregiver, di tipo insicuro evitante, da adulto
con le teorie di Mary Main nell' A.A.I. Adult Attachment Interview, svilupperà
in un amore freddo e distaccato.
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Le persone con personalità narcisistica covert introversi, invece, hanno
avuto un tipo di legame d' attaccamento dalla strange situation, di Mary
Ainsworth, con la propria madre o caregiver di tipo ansioso resistente
(ambivalente) egli da adulto svilupperà in un amore di tipo ossessivo.
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Il narcisismo è il risultato di una combinazione di fattori genetici innati
(temperamento) ed ambientali appresi, sia relazionali (familiari-affettivi),
che socio-culturali (media, scuola,..etc..). Un/una “narcisista” è in primis
una persona “immatura” e “ripiegata su se stessa” (egocentrica), che non ha
sviluppato (nonostante l’apparente sensibilità), la capacità di investire
affettivamente sugli altri, poiché tutta l’energia che questo processo
richiederebbe gli è necessaria per mantenere in equilibrio se stesso. È proprio
a causa di questa struttura carente e fragile, che i narcisisti non tollerano i
legami e le responsabilità ad essi annesse, a meno che in questo legame non
intravedano inconsciamente un vantaggio egoico e cioè la possibilità di
ripetere all’infinito il simbiotico legame idealizzato madre-figlio. Essi
desiderano più o meno consciamente che qualcuno si occupi di loro, che prosegua
a svolgere per loro la funzione riflessiva che in genere la madre svolge con il
figlio/la figlia picolo/a (2-6 anni), permettendo quindi loro di restare
eterni/e peter pan/Trilly.
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Il narcisismo primario come diceva Freud è una fase naturale dello sviluppo
psico-affettivo, che tutti attraversiamo durante l’infanzia e che si
perde con l' adolescenza, invece, diviene patologica solo se si verifica un
arresto della maturazione del soggetto a tale stadio.
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Winnicot parlava di madre sufficientemente buona e non perfetta capace di
dare il giusto distacco, ciò fa sì che poi l' adulto sia capace di relazionarsi
con gli altri perché come dicono i post freudiani l' uomo è un essere
innatamente sociale.
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Questo processo fa in modo di far percepire al proprio bambino nella fase
naturale di narcisismo primario, che in fase normale perderà durante la
crescita, quando capira che lui e la madre sono due entità (oggetti)
diverse cioè si muove dall' interno ( prolungamento di me stesso) all'
interno-esterno oggettuale ( ossia lei diversa da me) e non che il bambino è un
mero prolungamento di se stessa ( la madre)..il bambino durante la fase
oggettuale se la madre non da ingiusto imprinting dalla nascita ai tre
anni si costruisce l' idea di madre ideale che non corrisponde alla madre
reale. In quest'ultimo caso si genera il falso sé che da adulto sarà la
maschera sociale e l' idea che gli altri devono avere di lui. Ed un
bambino che da adulto non ha ne capacità di amare di di essere empatico (
mettersi nei panni di) con la partner perché la madre realmente non c' era e
lui si costruisce quell' idea di donna/ madre che deve sostituire ciò che la
madre non gli ha dato ideale, ma realmente vuole che si comporti proprio come
si è comportata la madre con lui.
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Inoltre il narcisista e un bambino nel corpo di un adulto ed è ripiegato (
concentrato) su se stesso.
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La madre in sostituzione sua dovrebbe dargli quell' oggetto preferito del
bambino chiamato oggetto transizionale giocattolo o copertina ad es. Per dare
la giusta fiducia e sicurezza al piccolo.
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Ma perché la capacità di investire sulle relazioni e sul mondo esterno si
blocca?
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La risposta la troviamo nella precoce disillusione narcisistica e cioè
nella rottura della FIDUCIA verso le figure di attaccamento oppure nella
mancata disillusione narcisistica e cioè nel mantenimento della visione del
genitore come onnipotente.
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Il passaggio all’investimento oggettuale non avviene automaticamente con la
crescita, ma richiede che il bambino si senta amato in modo adeguatamente sano
e che quindi – abbia una “madre/padre/genitore/care giver
sufficientemente buona/o e non cattiva”.
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Cosa significa “adeguatamente sano”? né troppo, né poco.
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Quando l’amore dei genitori è eccessivo o assente il bambino non apprende
come relazionarsi e la carenza di stimoli adeguati a livello relazionale non
permette al cervello di sviluppare le aree correlate all’empatia.
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La capacità empatica richiede cioè un “modeling” da parte dei genitori che dovrebbero
dare in primis il BUON ESEMPIO di “come si ama” e “cosa significa essere
amati”.
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Se l’amore manca, il bambino non sa cosa significhi amare ed essere amato,
se l’amore donatogli è eccessivo e a senso unico, da grande, gli sembrerà ovvio
che gli altri amino lui/lei, ma ciò non implica che lui/lei debba sentirsi in
grado o in dovere di ricambiare, anzi, quando per qualche motivo mancherete nel
garantire un certo livello di energia gratuita, invece di aiutarvi, i
narcisisti/le narcisiste vi faranno sentire in colpa come i bambini/bambine
viziati/e fanno quando mamma/papà ha la febbre, ma loro sono ancora molto
piccoli per capirlo e gli urlano “cattiva mamma/papà” ( madre buona e madre
cattiva di Winnicot) se la minestrina non è pronta.
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Pian piano, se lo sviluppo avviene in modo naturale, il bambino abbandonerà
questa visione per capire che i genitori sono qualcosa di diverso da se stesso
(l’altro fuori da me) e che vivono indipendentemente da lui e dai suoi bisogni.
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Per questo si dice che l’oggetto a cui la libido infantile si riferisce è
“parziale”, perché con la crescita il soggetto dovrebbe divenire capace di dare
e prendere, (non solo di pretendere) e tollerare l’ambivalenza dell’oggetto,
mantenendo la fiducia verso l’altro che è presente anche se non immediatamente
disponibile. Se lo sviluppo si arresta alla fase narcisistica si parla di
narcisismo “secondario” o nevrosi narcisistica in età adulta, perché la libido
oggettuale viene ritirata dall’oggetto e nuovamente indirizzata sul se.
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Da queste due differenti situazioni (incuria/discuria o ipercura) derivano
i due principali atteggiamenti dei narcisisti:
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La compensazione del vuoto: la fame e la carenza di amore causano una
sensazione di vuoto e fame di affetto cronica, per questo il/la narcisista
diviene avido/a di attenzioni e riconoscimenti, nel tentativo di ritrovare
quell’amore che non ha mai ricevuto, nell’illusione di riempire questo vuoto
cosmico.
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Le petit Prince/la petite Princesse: l’esaltazione del bambino è la causa
dell’egocentrismo nell’adulto; il narcisista egocentrico è convinto che tutto
gli sia dovuto, che gli altri gli siano inferiori, che non abbiano mai ragione
a meno che non concordino con lui e che solo lui/lei sia onesto, mentre gli
altri siano tutti ingiusti e cattivi con lui/lei.
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In tutti e due i casi l’individuo è ripiegato su se stesso; nel primo caso,
il soggetto vive in una sorta di senso di ingiustizia perenne per cui deve pretendere
l’amore che non ha mai avuto al fine di colmare il vuoto affettivo alla
base di esso e per questo si verificano le cosiddette “alte pretese” riguardo
agli altri, che devono ammirarlo/a, ed essere sempre a sua disposizione.
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Nel secondo caso, il soggetto abituato ad essere idolatrato/idolatrata come
un Dio/Dea da uno o entrambe i genitori pretenderà di riprodurre questo schema
di relazione altamente dipendente e sbilanciato anche nella vita adulta.
L’atteggiamento condiviso è di grande arroganza, superbia, rigidità e
volubilità.
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Il/la narcisista è incapace di riconoscimento e gratitudine
(caratteristiche essenziali per accedere a quella che la Klein chiamava fase
depressiva dello sviluppo, nella quale si considera l’altro non più solo un
oggetto, ma un SOGGETTO) ed è incapace di provare empatia, perché è cresciuto/a
nell’illusione di poter replicare la simbiosi madre/figlio perché l’ha vissuta
fino all’età adulta o di rimpiazzarla dato che non l’ha potuta vivere al
momento giusto. I diversi livelli di gravità della nevrosi narcisistica,
determinano poi l’instaurarsi o meno della personalità narcisistica patologica
i cui differenti livelli di funzionamento ne determinano la gravità e
l’intensità/rigidità delle difese.
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Tutti i narcisisti sono soprattutto persone: iperlogiche logos, ossia
razionali e non emotivi Phatos incapaci di provare sia affetto sia empatia
ossia mettersi nei panni degli altri, infantili, puerili, periferici, insicure,
aride, vuote, egoiste, invidiose, egocentriche, accentratori, possessivi e non
gelosi, aggressivi, stolker c.p. Decreto Legge n. 11 del 2009, convertito dalla
Legge n. 38 del 2009, all’articolo 612-bis e 612 comma 2, ed arrivano
anche ad alzare le mani, violenti a livello fisico e psicologico, prima vi tratteranno
bene e poi quando sarete cotti a puntino, vi maltratteranno, vi diranno di
volere un rapporto tranquillo ma non lo vogliono davvero con questo intendono
che voi dovete fare ciò che dicono e vogliono loro, sono intelligenti per
manipolarvi è piu astuzia e furbizia che usano è facile per una persona che non
è innamorata abbindolare l' altra persona sana che invece è innamorata difatti
faranno leva sui vostri sentimenti e sull' ingenuità della vittima per i propri
scopi, arriveranno a chiedervi di cancellare foto e video tra di voi, vi dirà
che gli farete schifo e a maledire il giorno in cui vi hanno incontrato, odiano
essere contrastati e non vi potrete arrabbiare perché loro non devono dare
conto a nessuno, nemmeno a voi, sono anche capaci di dirti che ti vedono come
una disperata e che secondo loro tu vuoi stare con lui perché sono l"
ultima spiaggia e dopo aver fatto sesso arriveranno a dirvi che non esiste un
noi perche tu e lui non siete niente, essi si trovano spesso in dissonanza
cognitiva ossia: una situazione di complessa elaborazione cognitiva, in cui
credenze, nozioni, opinioni esplicitate contemporaneamente nel soggetto in
relazione ad un tema si trovano in contrasto funzionale tra loro; esempi ne
sono la "dissonanza per incoerenza logica", la dissonanza con le
tendenze del comportamento passato, la dissonanza relativa all'ambiente con cui
l'individuo si trova a interagire (dissonanza per costumi culturali). Inoltre
hanno un odio viscerale per le donne. Quando sbagliano e vi mettono in pericolo
dicono che è solo per scherzo. Vi presenteranno anche la loro famiglia ma
solo per soddisfare i suoi bisogni per apparire figo con una 'falsa maschera',
per gettarvi fumo negli occhi a voi e a loro. Non riescono ad avere relazioni
amicali, si chiudono in se stessi preferendo la solitudine e non ammettono di
avere un problema. Non hanno idee loro ma per convincere l' altra
useranno le idee degli altri ma non la penseranno esattamente così come
Ve la dicono bensì l' esatto contrario.
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Essi sono e saranno sempre incapaci di amare, insomma persone
pericolose da stare alla larga. I narcisisti sono molto infantili il che
potrebbe essere similmente identificato anche con la neotenia psicologica
sindrome da Peter Pan o Puer Aeternus, eterno bambino.
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Il loro atteggiamento è oppressivo, passivo, aggressivo, manipolativo e
oppositivo (attacchi al legame, capricci, musi, distacchi, ricatti affettivi,
silenzi punitivi, negazione sessuale, sparizioni, chiusura emotiva, scioperi di
collaborazione, opposizione ..).
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I narcisisti ricercano negli altri le qualità che vorrebbero avere
(che ritengono apprezzabili dalla società), e soprattutto persone empatiche,
che potrebbero essere similmente identificate con la neotenia psicologica
sindrome da crocerossina, perché ciò garantisce loro amore e attenzioni
illimitate e incondizionate (nutrimento emotivo/narcisistic supply).
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Le empatiche hanno avuto un tipo di legame d' attaccamento, dalle
teorie di Bolby, con la propria madre o caregiver, di tipo insicuro
ambivalente, che da adulte svilupperanno in un amore ossessivo.
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Le persone empatiche hanno ottime capacità psicologiche ed
umane (di percezione istinto, comprensione, dialogo, comunicazione..).
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comunque i narcisisti
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sceglieranno sempre persone dalla personalità emotiva Phatos:
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1. empatica capace di comprendere i suoi bisogni, i suoi desideri e
che è capace di dare anche senza ricevere.
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2. Di solito una persona con dipendenza affettiva ossia bisognosa di quella
persona con una bassa autostima.
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3. oppure una coodipendente affettiva ossia entrambi hanno bisogno l'uno
dell'altro.
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In ogni caso il nostro corpo emette segnali di irritazione e repulsione
dopo un po' di tempo su questa persona narcisista perché riconosce che qcsa in
lui non va e ci dice lascia stare ai primi segnali dovremmo scappare i
segni sono: nausea, vomito, pensiero negativo, energia negativa, tremore,
debolezza, fragilità, stanchezza, pensiero fisso, pianto tremore, compulsioni,
eccessiva emotività, pianto, etc. Inoltre in alcuni momenti lo percepirete come
un estraneo anche quando dorme, impariamo a dare ascolto al nostro corpo perché
alla lunga il narcisista può portare la persona empatica all' esaurimento
totale.
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Ma quali sono le strategie e le tecniche adottate da un narcisista
patologico o perverso o maligno?
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Il narcisismo è una malattia incurabile, le strategie e le tecniche
adottate dai narcisisti sono consapevoli e prevedibili da chi le adotta ed
inconsapevoli da chi le riceve. Il narcisista fa la vittima ma in realtà è un
carnefice senza scrupoli incapace d' amare, egli fa la vittima per prendersi
ciò di cui lui e solo lui ha bisogno.
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Ricordo che non deve essere una questione di bisogno bensì di desiderio di
stare insieme.
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Le strategie che utilizzano i narcisisti sono:
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Svalutazione, deprivazione, possessività e non gelosia, senso di colpa,
silenzio punitivo e controllo, triangolazione.
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Se gli togliete il controllo lo avrete ai vostri piedi.
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le Tecniche che adotta si svolgono in 4 fasi:
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1. Love Bombing
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2. Gaslithing
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3. Scarto
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4. Ritorno hoovering.
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1. il Love Bombing: ossia una tecnica manipolatoria, perché consapevoli di
ciò che fanno, cioè, fanno sentire la propria donna o il proprio uomo: unica/o,
la persona della sua vita, al via: sms, telefonate, regali, fiori e tutto ciò
che ha a che fare con il corteggiamento…anche verbalmente: sei unica,
insostituibile, sei bellissima, non voglio nessun altra all’ infuori di te,
etc…nel mentre vi starà facendo innamorare, osserverà il vostro comportamento facendo
mirroring ossia il rispecchiamento: vi farà sentire comprese perché uguali a
voi facendovi aprire e vi farà un test, un bombardamento di domande, per
sapere delle vostre debolezze per demolivi in tutto ciò di cui voi avete
bisogno e quindi usarlo durante la seconda fase del gaslithing.
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Una domanda che sicuramente vi siete poste è come faccio a riconoscere una
persona realmente interessata da una persona che non lo è? difatti il
corteggiamento love bombing lo fa anche una persona sana...la persona narcisista
si differenzia dalla persona sana nella fase del Love Bombing perché va molto
veloce: addirittura vi dice di amarvi sin dal primo giorno e di voler vivere
con voi da subito perché non riesce a sostenere la 'maschera che si è creato
per lungo tempo' e va di fretta...invece una persona sana attende i vostri
tempi.
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Difatti passeranno da un ti amo nella fase del love Bombing, ad un non so
cosa provo nella fase del gaslithing ad un non ti amo e non amo nemmeno
me stesso nella fase dello scarto ad un mi sono accorto che forse ti amo nella
fase del ritorno.
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2. seconda fase il gaslighting : che significa confondere/manipolare.
Contro questa fase si fa riferimento agli artt. 3 e 29 della Costituzione. È la
fase in cui dopo avervi fatto innamorare, il narciso, manipolatore affettivo,
carnefice, vampiro energetico, ha osservato il comportamento della sua preda,
la vittima durante la prima fase del love Bombing , e la mette alla prova.
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Lo fa per due motivi:
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1. perché non riesce a sostenere un livello di amore così alto, e quindi ha
bisogno di tempo per ritirarsi in sé;
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2. perché ha bisogno di sapere fino a che punto si spingerà la sua preda
per rimanere con lui.
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Per farlo usa la tecnica del mirroring, esso è un test ossia un
bombardamento di domande, per sapere le debolezze sulla vittima adottato
durante la prima fase del love bombing che userà per colpirla durante la
seconda fase del gaslithing per vedere quanto la sua compagna riesce a
resistere in 'situazioni estremamente provanti', fino ad accenderla e spegnerla
a suo piacimento, per strumentalizzarla e dimostrare a se stesso che la sua
preda è sempre lì per lui. Esso rappresenta il suo maggiore godimento.
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La reazione più comune della preda vittima con personalità empatica,
naturalmente è ed è anche la preferita del narcisista, carnefice,
manipolatore affettivo, ossia di istillare nella vera vittima il
'senso di colpa' ossia che sia colpa sua, perché ha sbagliato qualcosa e quindi
aver meritato un simile trattamento.
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Il narcisista carnefice, ha anche bisogno di qualcuno, la vera vittima, che
diventi la sua 'fonte di approvvigionamento' (per fornirgli ciò di cui lui, e
solo lui, ha bisogno, sono egoisti). Questa fonte di approvvigionamento diventa
alla fine un’estensione di se stesso, come se fosse parte di lui. Egli da per
scontato che la sua vittima debba pensare, agire e sentire come vuole lui
perché la considera un suo prolungamento, altrimenti non va bene. La vittima è
il suo 'nutrimento, la sua fonte di approvigionamento, la sua fornitura
narcisistica', non deve avere una sua identità, ma deve compiacerlo in ogni
istante a livello: economico, professionale, sociale, culturale, familiare,
relazionale, amicale, sessuale, sentimentale, etc.
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Egli vi usa, vi sfrutta, abusa e soprattutto vi 'abbassa l' autostima' fino
a ridurvi in poltiglia, vi annienta, per regolare la sua autostima e
sostenere il proprio Io. Ha sempre bisogno di apparire agli altri ciò che non è
in realtà', ha bisogno di 'riaffermare la maschera che ha creato con gli altri'
apparendo: perfetto unico e figo, per mostrare il suo 'falso sé': 'la sua
grandezza, la sua superiorità', il suo carattere 'unico e speciale' è pesante e
lo farà chiedendovi di isolarvi dal mondo ( famiglia, amici) perché 'vuole
annientarvi' senza che gli altri vi aprano gli occhi o sappiano ciò che sta
combinando con voi, insomma 'non vuole essere smascherato o sbugiardato' perché
per lui, voi che siete lì per lui non valete niente, ma vale il giudizio degli
altri indossando quella 'falsa maschera' che si è creato. A voi vi vuole sempre
disponibili per 'succhiarvi energia, difatti è un vampiro energetico', e
prendersi ciò di cui lui, e solo lui ha bisogno, disinteressandosi di voi delle
vostre emozioni e dei vostri sentimenti che lui è incapace di provare....in
realtà sotto quella 'maschera' si cela un individuo insicuro con bassa
autostima, che ha bisogno di qualcun altro ( donna o uomo che sia in tutti i
tipi di rapporti (amore, amicizia, famiglia etc.) per il suo sostentamento. Al
narcisista più chiederete meno vi darà da ogni punto di vista perché vive solo
in funzione dei propri bisogni e se è una persona dello stesso sesso a
soddisfare i suoi bisogni andrà bene lo stesso l' importante è che si prendano
ciò di cui hanno bisogno, difatti solitamente sono anche bisex o anche
omosessuali. In questa fase si chiude con 'silenzi punitivi', ed a livello
sessuale diverrà 'asessuato' ma solo nei vostri confronti non curante dei
vostri bisogni mentre quando loro i narcisisti avranno voglia vorranno essere
soddisfatti o addirittura può usare solo sesso senza amore violentandovi fisicamente.
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Usano la triangolazione ossia un terzo elemento nella coppia che può essere
un amico/a col solo scopo di farvi venire dubbi che voi non gli bastate.
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Non vi chiederà scusa quando sbaglia loro 'son perfetti' e se lo farà
sarà sempre in funzione di qualcosa che devono avere da voi. Inoltre
cercherà di 'svalutarvi' in tutti i modi non facendovi neanche un complimento.
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3. la terza fase lo scarto: in primis ti 'diffama' con le persone a te più
vicine la prima cosa che diranno e che 'siete pazza', inoltre hanno un rapporto
stretto con il cellulare e lo useranno per 'farvi Revenge Porn art. 10 c.p.
cita il nuovo cod. 612 ter ( da legge sul Codice Rosso (Legge 19 luglio 2019,
n. 69) è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 25 luglio 2019, n. 173.
in protezione delle donne vittime di violenza)', diffamandovi con gli amici
anche su aspetti intimi e sessuali, girando foto video n. di tel e scritte su
di voi nei gruppi social con amici loro e non vostri, cercando di 'manipolare'
anche loro perché vi deve fare terra bruciata intorno in modo tale che quando
tornerà sarà più semplice per lui trovarvi li dove vi ha lasciata. Inoltre
hanno la 'denuncia facile' ribaltano la realtà facendovi credere che siete voi
a dover essere denunciate, un essere senza scrupoli che non ha niente da
perdere.
·
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Lui si 'stanca e si stufa di voi' perché 'non vi ama' quindi inizia ad
usare affermazioni come: non vali nulla, senza di me non sei nessuno, non
sei la persona ideale per me, etc…e cerca di 'rimanerti amico' perché poi nella
fase del ritorno gli sarà più semplice tornare, finché non trova prima un'
'altra vittima oppure l'ha già pronta una o più di una', difatti, egli è
un 'traditore seriale', e lo fa tramite social dal quale vi avrà escluse perché
lo meritate col 'falso senso di colpa' che lui vi avrà istillato per non avere
rotture di scatole, e lo fa col 'silenzio punitivo' sparendo da voi, ma lui vi
controlla.. Come? Con altri account social fake, tramite amici in comune,
difatti egli solitamente ha piu cellulari e piu n. di tel., di cui voi non
sapete nulla perché li disattiva quando è con voi..però lui, ora, ha da
dedicare le sue energie prese da voi, per fare love Bombing altrove, con altre
trovate e che diventano le sue nuove fonti di approvigionamento. Lui
lo fa perché vede le persone come oggetti da mettere sul suo scaffale e
riprendere e utilizzare quando ne ha più bisogno, difatti, se quest'ultima/e
che sta frequentando non corrisponde/ono alla sua realtà, ai suoi bisogni, la/e
molla. Lui ha un vero e proprio 'harem' e si adatta a qualsiasi tipo di
donna/uomo ma solo per il suo approvigionamento quindi avrà: quella del lunedì
per determinate cose, del martedì per altre, etc. Con tutte userà sempre
in modo ciclico le sue 4 tecniche: love bombing, gaslithing, scarto e ritorno.
·
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Una contromanipolazione della vittima al narcisista ad esempio può essere
di scartarlo prima di lui, esso rappresenta un colpo basso al suo ego.
·
·
4 fase del ritorno hoovering: ossia torna dalla vittima precedente, ossia
voi, perché siete considerata migliore, lo sopportate e supportate in ciò di
cui lui ha più bisogno, di più, dell' ultima o delle ultime, che ha conosciuto
durante la terza fase dello scarto...prima però testa il terreno con un sms e
lo fa unicamente per vedere voi a che punto siete della storia , non vi
illudete, se siete ancora lì a piangere per lui, ossia, se vede che il terreno
è fertile ossia piangete ancora per lui allora vi lascerà tranquille tanto non
gli servite, per ora e andrà avanti con le altre. Se invece vedrà che voi state
riacquistando autostima o vi state facendo un altra vita ritornerà a fare love
bombing, gaslithing scarto e ritorno, in tempi 4/6 mesi. È stato stimato che i
narcisisti tornano sulla stessa relazione almeno 7 o più volte ed ogni volta la
relazione durerà sempre meno.
·
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Tecniche della persona empatica, dipendente o coodipendente affettiva
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In taluni casi la vittima non deve fare nulla come il sassolino grigio
ossia ignorarlo e fare il no contact il che significa non bloccarlo ma non
rispondere non guardare lui sui vari social e questo deve avvenire tra i 3 ed i
21 giorni. Se chiama entro i 3 giorni vuol dire che la persona ha un ottimo
potenziale, a questo punto deve rispondere dopo la 4 telefonata e mettere dei
vincoli, se invece vi ricontatta tra i 3 ed i 21 giorni non dovete rispondere
avete un potenziale più basso ...dopo i 21 giorni se lo volete ancora dovete
mandargli un sms che susciti curiosità ad es. Ho sentito che eri….?. La cosa
migliore invece che possiate fare è il contatto zero ossia mai più nessun
contatto perché avete capito le sue tecniche e voi dite a voi stesse io valgo
scelgo me e merito di più.
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Dovete togliergli il controllo e lo avrete ai vostri piedi
·
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Ma dovete porvi una domanda fondamentale: questa persona vi rendeva
veramente felice tanto da meritare la vs considerazione? Voi dovete cercare un
rapporto qualitativo. Ricordo che non deve essere una questione di bisogno
bensì di desiderio di stare insieme.
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Il ruolo degli amici deve essere di distacco totale dall'altra persona che
altrimenti vi farà solo del male perché il cordone ombelicale non si staccherà
mai.
·
·
Esistono tre tipologie di incapacità d' amare che hanno più o meno la
stessa radice:
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1. Il narcisista che ama solo se stesso/a, è così non cambierà mai.
·
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2. L' anaffettivo/a è incapace d' amare anche se stesso figuriamoci se può
amare l' altra persona.
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3. Il philofobo/a ha paura d' amare ed essere amato/a ...
·
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Il narcisista non vi amerà mai. Siete veramente disposti a rinunciare ad
essere amati?
·
·
Il narciso di tipo overt (estroversi) tende a scegliere partner che ritiene
inferiori a lui/lei, per cultura, intelligenza o reddito, perché vuole avere la
certezza di poter gestire totalmente la relazione e il partner, svalutandolo o
deridendolo pubblicamente per apparire più forte e utilizzandolo all’interno –
come un punge-ball emotivo, proiettando su di lui/lei ogni bassezza e bruttezza
del mondo o fallimento lavorativo/familiare.
·
·
In questo tipo di relazione dopo una prima fase di amore idilliaco in
genere il/la narciso/narcisa si disimpegna giorno per giorno abbandonando il
partner a una vita di solitudine e deprivazione emotiva, in cui la sua funzione
è solo di garantirgli l’apparenza di una famiglia/coppia perfetta all’esterno,
dargli dei figli, mantenerteli o crescerli, mentre lui/lei si fa la sua vita
(spesso anche parallela, sessuale e non solo) fuori casa.
·
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Svalutazione, deprivazione e controllo sono le strategie che l’overt usa
per mantenere l’autostima del partner molto bassa e convincerlo inconsciamente
che non può farcela senza di lui/lei.
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·
I narcisisti overt (estroversi) possono scegliere anche partner socialmente
ambiti (di bell’aspetto, di cultura etc..) per poi però, entrare con loro in
una competizione basata sul desiderio di possedere l’altro, che per
dimostrargli il suo vero amore, deve “rinunciare” a tutte quelle
caratteristiche che da un lato lo/la rendevano appetibile ai suoi occhi e
dall'altro però che lo/la rendono anche potenzilamente pericoloso/a per il suo
primato d’importanza e potere all’interno della coppia.
·
·
In tal senso, l’inconscia avidità del/della narcisista è “portare quella
persona a concentrarsi totalmente su di lui/lei” e se quella persona
inizialmente è autonoma, indipendente etc.. la conquista si presenta ancora più
appetibile in termini di sfida.
·
·
I narcisisti covert, (introversi) apparentemente timidi, sensibili ed
emotivamente tormentati, sono attratti in particolar modo – da persone forti,
decisionali e soprattutto empatiche, sceglieranno partner forti, in carriera,
determinati, autosufficienti, a cui delegare ogni tipo di responsabilità,
perché di solito, chi è autonomo è più utile e quindi “sfruttabile” sia a
livello economico che emotivo; le persone autonome sono anche di poche pretese
e certamente – prese dal lavoro e dallo stress del sovraccarico di
responsabilità nella relazione – lasceranno loro maggiore libertà,
permettendogli/le un totale disimpegno emotivo e pratico.In cambio, il covert
illude il partner di lasciarsi gestire, ma di solito ottiene comunque tutto ciò
che vuole attraverso condotte oppositive e/o passivo-aggressive (attacchi al
legame, capricci, musi, distacchi, ricatti affettivi, silenzi, negazione
sessuale, sparizioni, chiusura emotiva, scioperi di collaborazione, opposizione
..).
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I covert, hanno bisogno di persone alle quali “appoggiarsi” a cui delegare
aspetti pratici della vita o che li/le aiutino a vivere ed elaborare le
emozioni con cui non sono in contatto, che li coccolino e li vizino come
bambini capricciosi ed eternamente scontenti, che nulla devono in cambio. Il partner
è visto perciò come un contenitore e un catalizzatore emotivo, come una madre
ideale, che svolge la funzione di rispecchiamento e sintonizzazione emotiva con
il bambino non ancora in grado di autoregolarsi emotivamente.
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In tal senso il partner ideale è “una madre/padre salvifica/o a cui
appoggiarsi e da utilizzare inconsciamente come punge-ball e/o capro espiatorio
per ogni fallimento (reale o temuto) della propria esistenza è molto
comodo.
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Ciò che però accomuna questi due tipi di partner sono le capacità empatiche
e la tendenza a dipendere emotivamente e quindi a ricercare l’approvazione
altrui (perfezionismo o insicurezza).
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I narcisisti (overt/estroversi) sono attratti dalla conquista, dalle
sfide e dalle belle “cose” (persone incluse) da esibire, possedere e sfoggiare,
perché avere oggetti di valore, amici o partner stimabili, garantisce loro di
riflesso, l’acquisizione o il mantenimento di un’immagine di potere, successo e
grandiosità.
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Solitamente, non amano veramente il partner, perché sono interessati
solamente a quello che quella persona può dargli, sia a livello emotivo che
pratico; per loro è importante la funzione o il ruolo che può svolgere l’altro
nel “film della sua vita”, spesso più immaginario che reale e soprattutto
caratterizzato dall’esigenza (dichiarata o inconscia) di raggiungere il
successo o la perfezione.
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I narcisisti non sono realmente interessati ad avere una vera relazione e
hanno problemi ad entrare in intimità sia con se stessi che con gli altri, per
questo “mimano” innamoramento e amore solo per ottenere altro in cambio, a
livello materiale o emotivo.
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Nei casi più gravi, del NP maligni/possessivi/perversi, (overt/estroverso o
covert/introverso) l’ammirazione o il velato sdegno, che egli/ella inizialmente
prova per il partner si trasforma lentamente in invidia, nella voglia di
possederlo/a, deprivarlo/a e per questo egli/ella, inizia a maturare fastidio o
irritabilità ogni volta che l’altro è felice, ottiene successi, sia perché
potrebbe perderlo/a, sia perché non è lui/lei ad avere questo successo.
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Ecco quindi, che insorge l’inconscio desiderio compulsivo di distruggere il
partner, privarlo della linfa vitale e ciò accade in genere con una lenta ed
inesorabile svalutazione delle sue capacità, la tendenza a volerlo/a isolare
dalla famiglia e dagli amici con atteggiamenti cinici, paranoidi e una più o
meno esplicita gelosia patologica, o meglio possessività, illudendolo/a che
solo con lui/lei può stare bene e che da soli si bastano, contro un mondo
cattivo e ingiusto. In poche parole “non avrai altro Dio al di fuori del
Narciso”.
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Sono questi i casi che purtroppo, molto spesso leggiamo sui giornali,
soprattutto se il narcisismo di tipo maligno è accompagnato da gravi carenze
empatiche e tratti antisociali (psicopatia).
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L’empatia è considerata una particolare forma di INTELLIGENZA EMOTIVA, cioè
la capacità di percepire le emozioni altrui, elaborale ed
esprimerle/restituirle in modo sano.
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Quello che non si dice quasi mai però – è che questa capacità, a volte,
matura in seguito ad un trauma affettivo (abuso psicologico).
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L’empatico è spesso una persona ferita, che sa mettersi nei panni degli
altri, perché ha imparato a farlo da piccolo, (the Wise Baby/ Adult Child)
facendo da genitore ai propri genitori.
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L’empatia è molto spesso il risultato una ferita abbandonica che sanguina,
che non si è mai rimarginata e dalla quale i manipolatori affettivi suggono
energia, è un taglio precoce, un cesareo psichico, che il bambino è stato
costretto a praticarsi per evitare di essere punito, svalutato, rinnegato,
dimenticato o ancor peggio abbandonato; l’empatia è spesso il risultato di una
crescita e una maturazione psicologica precoce e forzata ai fini della
sopravvivenza psichica, emotiva e a volte purtroppo anche fisica.
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Per questo forse, oggi ricerchiamo nell’altro il tiranno psichico che
conosciamo già, per ripetere una storia già vissuta: un genitore abusante,
immaturo, instabile, che si appoggia ai figli, in modo più o meno visibile, che
li genera per strumentalizzarli a livello psichico o materiale, che non li
desiderava veramente e quindi, con tutta probabilità genitori narcisisti
patologici.
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Ecco perché chi è empatico, si trova spesso ad essere sfruttato dalle
persone, perché è abituato/a, è addestrato al ricatto affettivo, perché ha
confuso l’abuso con l’amore, perché ha imparato che se ascolta l’altro, se gli
da quello che vuole, se lo aiuta questo poi gli darà le sue attenzioni e la sua
ammirazione, tuttavia, per un manipolatore affettivo, queste attenzioni sono centellinate
al millimetro e distribuite come insignificanti molliche d’amore lungo un
cammino di spietata severità riguardo invece i presunto obblighi, mancanze,
doveri morali, etici o di ruolo della vittima; doveri morali che quasi
certamente, il manipolatore affettivo non si sentirà in dovere di ricambiare o
di rispettare, perché se sbaglia, suvvia.. è pur sempre “colpa vostra”.
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I narcisi non avvertono la necessità di essere coerenti, loro sono
perfetti, lo saranno anche a costo di passarvi sopra come caterpillar, poco
importa chi siete, se le mogli, i mariti o i siete i figli; dovete obbedire,
essere i figli che vorrebbero che foste, le mogli perfette mute e sottomesse o
i mariti zerbino che desiderano.
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I narcisi ricercano attivamente gli empatici e se hanno la fortuna di
riuscire ad addestrarne uno come figlio/marito/moglie, a suon di svalutazioni,
punizioni e ricatti affettivi, li uniscono al loro immaginario esercito di fan
o “oggetti di soddisfazione masturbatoria”.
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Gli empatici invece sono persone che definiremo “BUONE”.
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Per questo, fanno realmente fatica a credere che possano esistere persone
fredde, anaffettive, aride, prive di scrupoli, figuriamoci poi se questo/a
dovesse essere un genitore.
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In generale i narcisisti tendono a voler mantenere il potere economico o
psicologico (attraverso il vittimismo) sull’altro, per legarlo a se e quindi
proseguire ad approvvigionarsi di lui/lei emotivamente.
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Una strategia di conquista infallibile del narciso/a è quella di mostrarsi
al partner ideale come una vittima da salvare (genitori inclusi).
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In questo modo il narciso empatico si sentirà in dovere di salvarlo,
impiegando ogni sua risorsa fisica, economica ed emotiva e proseguirà anche
quando il NP si sarà tolto/a la maschera (narcisistic-supply), perché a quel
punto la relazione non sarà più sbilanciata e si sarà instaurata una
co-dipendenza narcisistica o come dico io “il parassita oggetto narcisistico si
è instaurato nella psiche del partner”.
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La co-dipendenza si instaura e si rafforza sull’impossibilità da parte del
partner empatico di rinunciare alla sua visione ideale dell’amore della
famiglia, (narcisismo infantile), perché distruggere quell’ideale sarebbe come
distruggere una parte di se e quindi entrare in contatto con il vecchio tiranno
interiorizzato.
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Su questa forma di “buonismo” e idealismo romantico/religioso (l’amore
salva tutto e vince su tutto) o meglio di Falso Sé del narciso empatico, si
basa poi tutta la prosecuzione della relazione dipendenza affettiva.
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La vittima di narcisismo non resiste alla tentazione di dover dimostrare a
tutto il mondo di essere buono, per questo il NP riesce tranquillamente a
gestirlo puntando sulla sua “ansia da prestazione umana”.
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Per questo se hai già avuto una storia di abuso familiare, sei una persona
sensibile, sognatrice, romantica, autonoma, perfezionista, talentuosa,
intelligente, empatica, ma anche insicura e con scarsa autostima, sei una
possibile vittima di narcisismo.
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Ricordati che l’amore non cura ogni ferita, non possiamo veramente salvare
nessuno, ma solo amarlo, ma amare qualcuno più di te stesso, non è sano.
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Leggi, informati, impara come riconoscerli e come gestirli, impara a
prenderti cura di te stesso/a e soprattutto a impiegare le tue qualità
empatiche per lavoro, oppure, con persone che non ne approfittano in cui vi è
una reciprocità affetiva.
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