pedagogista

pedagogista
Pedagogista e Pedagogista Giuridico ( CTU e CTP)

venerdì 28 gennaio 2022

narcisismo e oltre

 

phatos è la Capacità di suscitare un'intensa emozione e una totale partecipazione sul piano estetico o affettivo, è anche una delle due forze che regolano l'animo umano secondo il pensiero greco. 

Il Pathos infatti corrisponde alla parte irrazionale dell'animo. Esso può avere sia connotazione positiva, sia negativa a seconda del contesto.

 

Esso si oppone al Logosche è la parte razionale.

 

Quando parliamo di sedurre un iperlogicologos, dobbiamo fare i conti con una persona che è completamente diversa da una emotiva phatos. La grossa differenza tra un iperlogico e un emotivo, è che la persona emotiva si innamorerà molto facilmente, ma allo stesso tempo perderà l’innamoramento con la stessa facilità. Un iperlogico invece, per innamorarsi, necessita di condizioni ben precise.

Uno dei problemi più grandi che incontrano le donne o gli uomini che si trovano a dover far innamorare o sedurre una persona iperlogica, è fare i conti con la loro sfera razionale, questo perché, una persona iperlogica difficilmente accetterà situazioni che non sono perfettamente adese al suo standard mentale.

Voglio fare un esempio pratico, una donna con figli, per un uomo iperlogico potrebbe rappresentare un problema, mentre per un uomo emotivo non è assolutamente un problema. Questo è un esempio molto banale, ma serve un attimino a far capire la differenza di pensiero tra i due soggetti.

A questo dobbiamo quindi aggiungere il fatto che un iperlogico, per potersi innamorare, necessita, di perdere, veramente la testa, e fargli perdere veramente la testa non è assolutamente facile.

Questo non è che sia un’impresa impossibile, ma a differenza di una persona emotiva che la possiamo coinvolgere, con le semplici emozioni, e tensioni emotive, una persona iperlogica necessità di motivazioni valide per essere coinvolta.

 

Questo ci fa capire, che avere a che fare con una persona di questo tipo che sia uomo o che sia donna, può risultare complicato se siamo persone estremamente emotive, perché potremmo fraintendere i loro comportamenti, e pensare che non abbiano alcun interesse per noi, quando magari l’interesse c’è ma non è scattato quel meccanismo quid in più  che permette loro di coinvolgersi al 100%.

Quindi sia l’uomo che la donna iperlogica, vengono agganciati con la motivazione, una volta che siamo riusciti ad entrare con una motivazione all’interno dei loro pensieri o meglio dire sentimenti, per un certo periodo di tempo dobbiamo mantenere ugualmente una relazione di tipo logico razionale.

Se non facciamo questa cosa la prima cosa che accadrà, sarà farli scappare, perchè sia l’uomo che la donna con questo genere di forma mentis se non viene mantenuta una certa dose di razionalità fino a quando non sono coinvolti al 100%, la prima cosa che fanno è  scappare via da relazioni troppo emotive.

Tuttavia, è bene ricordare che una persona è iperlogica quando è veramente coinvolta e capace davvero di perdere la testa di fare qualunque pazzia per amore, ma solo quando è veramente coinvolta.

Quindi se in un primo momento, per sedurre una persona di questo tipo, dobbiamo essere estremamente razionali e logici, nel fornire loro delle motivazioni valide, e comportarsi di conseguenza, quando capiamo che questa fase passata, possiamo iniziare introdurre delle emozioni, e nutrire il rapporto di emozioni come faremmo con un altro tipo di persone o con un emotivo.

Quindi, se ancora non fosse chiaro, se partite subito generando tensioni da emozioni perderete la persona nel più breve tempo possibile perche metterà una barriera emotiva tra voi e lui.

 

Ovviamente esistono dei limiti, perché dovete considerare che non esistono persone al 100% iperlogiche e al 100% emotive, o meglio magari ci saranno anche, ma sono comunque rare, questo ci fa capire che non possiamo ragionare in maniera troppo schematica.

Queste linee guida serviranno a non farvi commettere dei grossi errori all’inizio del vostro processo di seduzione. o di conquista dell’altra persona, permettendovi poi di analizzare con chi avete a che fare per gestire al meglio il rapporto.

Egocentrico  è la persona che ha l'atteggiamento e comportamento del soggetto che pone se stesso e la propria problematica al centro di ogni esperienza, trascurando la presenza e gli interessi degli altri. La parola deriva dal termine greco ἐγώ (egò) che significa "Io".

 

 

 

Esistono tre tipologie di incapacità di amare che hanno più o meno la stessa radice:

 

1. Il/la narcisista, è un manipolatore affettivo, che ama solo se stesso/a, è così non cambierà mai definito/a con la neotenia psicologica Sindrome da Peter Pan o Puer Aeternus ossia eterno bambino/a;

 

2. L'anaffettivo/a  non ama nemmeno se stesso/a;

 

3. Il/la philofobo/a che ha paura di amare ed essere amato/a.

 

Chi scelgono i narcisisti, anaffettivi, philofobi? La scelta dei partner è di tre tipi:

 

1. Il/la persona empatica, che si mette nei suoi panni ma non il contrario, chiamata anche con la neotenia psicologica sindrome da crocerossina o madre salvifica;

 

2. Il/la dipendente affetivo/a che ha bisogno di essere amato/a;

 

3. Il/la coodipendente affettivo/a ossia entrambi hanno bisogno l'uno/a dell' altro/a.

 

 

2. seconda fase il gaslighting  che significa confondere/manipolare. È la fase in cui il narciso manipolatore affettivo carnefice, ha osservato il comportamento della sua preda la vittima durante il love Bombing, fa innamorare  e la mette alla prova esercitando il controllo deprivandola della sua libertà e dandole colpe 

Lo fa per due motivi:

1. perché non riesce a sostenere un livello di amore così alto, e quindi ha bisogno di tempo per ritirarsi in sé;

2. perché ha bisogno di sapere fino a che punto si spingerà la sua preda per rimanere con lui;

 

 

Il disturbo narcisistico di personalità è il risultato di una combinazione di fattori genetici innati (temperamento) ed ambientali appresi, sia relazionali (familiari-affettivi), che socio-culturali (media, scuola,..etc..). Un/una “narcisista” è in primis una persona “immatura” e “ripiegata su se stessa” (egocentrica), che non ha sviluppato (nonostante l’apparente sensibilità), la capacità di investire affettivamente sugli altri, poiché tutta l’energia che questo processo richiederebbe gli è necessaria per mantenere in equilibrio se stesso/a.

Difendersi dal narcisista

E’ proprio a causa di questa struttura carente e fragile, che i narcisisti non tollerano i legami e le responsabilità ad essi annesse, a meno che in questo legame non intravedano inconsciamente un vantaggio egoico e cioè la possibilità di ripetere all’infinito il simbiotico legame idealizzato madre-figlio. Essi desiderano più o meno consciamente che qualcuno si occupi di loro, che prosegua a svolgere per loro la funzione riflessiva che in genere la madre svolge con il figlio/la figlia picolo/a (2-6 anni), permettendo quindi loro di restare eterni/e peter pan/Trilly.

Il narcisismo è quindi una fase naturale dello sviluppo psico-affettivo, che tutti attraversiamo durante l’infanzia e che diviene patologica solo se si verifica un arresto della maturazione del soggetto a tale stadio. Freud parla a tal riguardo di “Narcisismo primario” per definire il processo attraverso il quale l’investimento libidico del soggetto passa da se stesso (Io) all’altro (Tu). Con il passare degli anni cioè –  l’ investimento libidico narcisistico (energetico) da intrapsichico diviene “oggettuale”, si muove cioè dall’interno verso l’esterno. Non significa che il bambino sia un alieno egocentrico, anzi come scoprirono i post freudiani l’essere umano è innatamente “sociale”, la libido/energia psichica è precocemente indirizzata sugli altri (libido relazionale), ma la motivazione (i sistemi motivazionali) cambiano, perché cambia il modo di relazionarsi all’altro (madre/mondo esterno).

Nell’infanzia il rapporto con l’altro è finalizzato alla sopravvivenza è asimmetrico e la sua funzione è permettere al bambino di sviluppare fiducia verso il mondo esterno: “io bambino dipendo totalmente da te non posso nulla, mentre tu genitore puoi tutto e il tuo premio sono io

 a illusione di onnipotenza del genitore, considerato una mera estensione del proprio Io, si perde man mano che il bambino scopre che il genitore non è sempre disponibile, magari con l' aiuto di un oggetto transizionale che rassicuri il bambino quando la madre o il caregiver non è disponibile ad es la sua coperta preferita, che la simbiosi tra madre e bambino non può essere eterna e costante, che subisce delle “rotture”, seguite (ci si augura) da altrettante “riparazioni”. Winnicott parla a tal riguardo – di madre sufficientemente buona ossia non perfetta ma buona capace di esserci ma anche di dare le ali per volare da solo e permettere al bambino di integrarsi socialmente perché siamo esseri sociali. Il bambino vive in uno stato di “onnipotenza soggettiva” nel quale è convinto di essere la causa di tutto e di poter creare e distruggere le cose come nella sua fantasia. Anche la madre/padre, in questo spazio, vengono percepiti dal bambino (in misura diversa) come onnipotenti.

Pian piano, se lo sviluppo avviene in modo naturale, il bambino abbandonerà questa visione per capire che i genitori sono qualcosa di diverso da se stesso (l’altro fuori da me) e che vivono indipendentemente da lui e dai suoi bisogni.

Per questo si dice che l’oggetto a cui la libido infantile si riferisce è “parziale”, perché con la crescita il soggetto dovrebbe divenire capace di dare e prendere, (non solo di pretendere) e tollerare l’ambivalenza dell’oggetto, mantenendo la fiducia verso l’altro che è presente anche se non immediatamente disponibile. Se lo sviluppo si arresta alla fase narcisistica si parla di narcisismo “secondario” o nevrosi narcisistica, perché la libido oggettuale viene ritirata dall’oggetto e nuovamente indirizzata sul se.

Ma perché la capacità di investire sulle relazioni e sul mondo esterno si blocca?

La risposta la troviamo nella precoce disillusione narcisistica e cioè nella rottura della FIDUCIA verso le figure di attaccamento oppure nella mancata disillusione narcisistica e cioè nel mantenimento della visione del genitore come onnipotente.

Il passaggio all’investimento oggettuale non avviene automaticamente con la crescita , ma richiede che il bambino si senta amato in modo adeguatamente sano e che quindi –  abbia una “madre/padre/genitore/care giver sufficientemente buona/o e non cattiva”.

Cosa significa “adeguatamente sano”? né troppo, né poco.

Quando l’amore dei genitori è eccessivo o assente il bambino non apprende come relazionarsi e la carenza di stimoli adeguati a livello relazionale non permette al cervello di sviluppare le aree correlate all’empatia.

La capacità empatica richiede cioè un “modeling” da parte dei genitori che dovrebbero dare in primis il BUON ESEMPIO di “come si ama” e “cosa significa essere amati”.

Se l’amore manca, il bambino non sa cosa significhi amare ed essere amato, se l’amore donatogli è eccessivo e a senso unico, da grande, gli sembrerà ovvio che gli altri amino lui/lei, ma ciò non implica che lui/lei debba sentirsi in grado o in dovere di ricambiare, anzi, quando per qualche motivo mancherete nel garantire un certo livello di energia gratuita, invece di aiutarvi, i  narcisisti/le narcisiste vi faranno sentire in colpa come i bambini/bambine viziati/e fanno quando mamma/papà ha la febbre, ma loro sono ancora molto piccoli per capirlo e gli urlano “cattiva mamma/papà” se la minestrina non è pronta.

Da queste due differenti situazioni (incuria/discuria o ipercura) derivano i due principali atteggiamenti dei narcisisti:

La compensazione del vuoto: la fame e la carenza di amore causano una sensazione di vuoto e fame di affetto cronica, per questo il/la narcisista diviene avido/a di attenzioni e riconoscimenti, nel tentativo di ritrovare quell’amore che non ha mai ricevuto, nell’illusione di riempire questo vuoto cosmico.

Le petit Prince/la petite Princesse: l’esaltazione del bambino è la causa dell’egocentrismo nell’adulto; il narcisista egocentrico è convinto che tutto gli sia dovuto, che gli altri gli siano inferiori, che non abbiano mai ragione a meno che non concordino con lui e che solo lui/lei sia onesto, mentre gli altri siano tutti ingiusti e cattivi con lui/lei.

In tutti e due i casi l’individuo è ripiegato su se stesso; nel primo caso, il soggetto vive in una sorta di senso di ingiustizia perenne per cui deve pretendere l’amore che non ha mai avuto al fine di  colmare il vuoto affettivo alla base di esso e per questo si verificano le cosiddette “alte pretese” riguardo agli altri, che devono ammirarlo/a, ed essere sempre a sua disposizione. Nel secondo caso, il soggetto abituato ad essere idolatrato/idolatrata come un Dio/Dea da uno o entrambe i genitori pretenderà di riprodurre questo schema di relazione altamente dipendente e sbilanciato anche nella vita adulta. L’atteggiamento condiviso è di grande arroganza, superbia, rigidità e volubilità.

Il/la narcisista è incapace di riconoscimento e gratitudine (caratteristiche essenziali per accedere a quella che la Klein chiamava fase depressiva dello sviluppo, nella quale si considera l’altro non più solo un oggetto, ma un SOGGETTO) ed è incapace di provare empatia, perché è cresciuto/a nell’illusione di poter replicare la simbiosi madre/figlio perché l’ha vissuta fino all’età adulta o di rimpiazzarla dato che non l’ha potuta vivere al momento giusto. I diversi livelli di gravità della nevrosi narcisistica, determinano poi l’instaurarsi o meno della personalità narcisistica patologica i cui differenti livelli di funzionamento ne determinano la gravità e l’intensità/rigidità delle difese.

Il mito di Narciso è sicuramente il più conosciuto della mitologia greca. Talmente famoso da diventare una parola di uso comune per indicare una specifica caratteristica dell’uomo: l’amore smisurato per se stessi. Il mito di Narciso, infatti, narra la storia di un giovane bellissimo che perde la vita perché si innamora perdutamente del suo riflesso.

Esistono molte versioni del mito ed è difficile destreggiarsi tra esse. La fonte più autorevole è Ovidio poeta romano con le sue Metamorfosi di Narciso ed Eco L’opera è punto di riferimento per la diffusione della mitologia greca perché racchiude tutte le storie metamorfosi.

 

Per quanto riguarda il mondo greco, la prima fonte in assoluto sarebbe quella proveniente dai papiri di Ossirinco, forse opera dello scrittore Partenio. La fonte greca più autorevole sarebbe però l’opera di PausaniaPeriegesi della Grecia (II secolo d.C.). Le differenze tra la versione greca e quella romana sono abbastanza evidenti.

Il mito di Narciso: la storia e le versioni

In generale, la storia ha dei punti in comune in tutte le versioni. Narciso è il figlio di Cefiso, una divinità fluviale, e di Liriope, una ninfa. La madre era però molto preoccupata perché aveva dato alla luce questo bambino bellissimo. Si recò così dall’oracolo Tiresia, che le consigliò di non fargli mai conoscere se stesso. Il bambino crebbe e divenne un adolescente bellissimo, del quale tutti si innamoravano. Narciso, però, respingeva tutti, forse per orgoglio o per forte personalità.

Secondo la versione romana, Eco, una ninfa che non poteva parlare per prima perché punita da Giunone, si innamorò follemente di lui. Ella, però, non poteva dichiararsi in quanto con la sua voce poteva soltanto fare eco a quella di Narciso, che la rifiutò bruscamente. La fanciulla così trascorse il resto della sua esistenza a vagare nelle valli, fino a diventare soltanto una voce.

La dea della vendetta, Nemesi, decise di punire il giovane Narciso per il suo rifiuto alla ninfa. Lo condannò così a specchiarsi in un laghetto per bere. Quando lui si calò per bere l’acqua, vide il suo riflesso e se ne innamorò perdutamente. Dopo poco, capì di essere lui stesso il bellissimo ragazzo e realizzò che il suo era un amore impossibile.

Ovidio afferma che Narciso morì consumato dal fuoco di quell’amore irrealizzabile. Altre fonti invece riportano che egli si gettò nel fiume, nell’estremo tentativo di raggiungere l’amore. Quando le ninfe accorsero per seppellire il suo corpo, al suo posto trovarono dei fiori bellissimi. Si trattava di fiori bianchi e gialli, quelli conosciuti oggi come fiori del narciso. Questo termine deriva proprio dalla parola greca narke, che significa stupore (lo stupore di Narciso che vide per la prima volta la propria immagine).

La versione greca

Secondo la versione greca, contenuta nei papiri di Ossirinco, Narciso venne punito e costretto a specchiarsi perché aveva spinto un giovane ragazzo di nome Aminia ad uccidersi pur di non ricambiare il suo amore. Pausania, invece, modificò  una parte importante della storia. Secondo lui, Narciso non si innamorò del suo riflesso ma della sorella gemella defunta. Specchiandosi, rivide in se stesso il volto dell’amata sorella e trovò così consolazione al suo dolore.

Narciso nella cultura

Ad ogni modo, a qualunque versione ci si riferisca, il mito di Narciso ha affascinato centinaia di generazioni di tutte le epoche storiche. 

Adone e Venere è una scultura neoclassica di Antonio Canova, completata nel 1794 ed esposta al Musée d'Art et d'Histoire di Ginevra.

Nella pittura, ha ispirato i più grandi artisti: si ricordi in particolare il Narciso di Caravaggio (1600); Narciso ed Eco di William Turner (1804) e la Metamorfosi di Narciso di Salvador Dalì (1937).

È impossibile non ricordare l’influenza che il mito ha avuto nella letteratura di tutti i tempi, in particolare soprattutto dall’Ottocento in poi. Basti pensare che il famoso romanzo di Oscar WildeIl ritratto di Dorian Gray, è fortemente ispirato alla figura di Narciso. I riferimenti potrebbero continuare, passando per la musica e per il cinema.

Per comprendere a pieno la celebrità del mito, si può vedere che le parole narcisismo e narcisista sono ormai entrate nel nostro vocabolario comune proprio per indicare una persona che prova troppo amore per se stesso. Questo ci aiuta a comprendere quanto i miti greci siano ormai parte del nostro patrimonio culturale e quanto abbiano influenzato la nostra civiltà fin dalle origini.

L’aggettivo “narcisista” , inteso come il narcisista sano, molto spesso viene utilizzato per indicare una persona molto vanitosa, che ama la propria immagine o la propria personalità e che ama essere al centro dell’attenzione. Si tratta di un aggettivo, dunque, che descrive semplicemente un tratto della personalità, che non definisce – almeno apparentemente – una situazione o una condizione grave. 

Il problema sorge quando il narcisismo è patologico 

La differenza sta nel fatto che non amano perché incapaci di amare ma adottano comportamenti di grandiosità come se fossero unici per nascondere la loro fragilità inoltre mancano di empatia ossia sono incapaci di mettersi nei panni degli altri perché troppo concentrati su se stessi.

Iniziamo con l’antisociale, in cui rientra la psicopatia. Per poterlo diagnosticare, occorre che l’individuo abbia almeno 18 anni, che sia presente un disturbo della condotta con esordio prima dei 15 anni di età, e che siano presenti tre o più dei seguenti elementi:

  • incapacità di conformarsi alle norme sociali per quanto riguarda il comportamento legale, come indicato dal ripetersi di atti passibili di arresto;
  • disonestà, come indicato dal mentire ripetutamente, usare falsi nomi o truffare gli altri, per profitto o per piacere personale;
  • impulsività o incapacità di pianificare;
  • irritabilità ed aggressività, come indicato da scontri e aggressioni fisiche;
  • noncuranza sconsiderata della sicurezza di sé o degli altri;
  • irresponsabilità abituale, come indicato da ripetuta incapacità di sostenere un’attività lavorativa continuativa o far fronte a obblighi finanziari;
  • mancanza di rimorso, come indicato dall’essere indifferenti o dal razionalizzare dopo aver danneggiato, maltrattato o derubato un altro.

Secondo il DSM, gli individui con disturbo antisociale di personalità frequentemente mancano di empatia e tendono a essere indifferenti, cinici e sprezzanti nei confronti dei sentimenti, dei diritti e delle sofferenze degli altri. Possono avere un’autostima ipertrofica e arrogante e possono essere eccessivamente testardi, sicuri di sé o presuntosi. Possono avere un fascino disinvolto, superficiale, essere piuttosto volubili e verbalmente brillanti. Questi individui possono essere anche irresponsabili e profittatori nelle relazioni sessuali, avere nella loro storia numerose partner sessuali e non aver mai sostenuto una relazione monogama. Spesso hanno caratteristiche che soddisfano i criteri per altri disturbi di personalità, particolarmente i disturbi borderline, istrionico e narcisistico:

  • con il narcisistico condividono la tendenza ad essere brutali, disinvolti, superficiali profittatori e non empatici. Tuttavia, il disturbo narcisistico non include caratteristiche di impulsività, aggressività e disonestà. Inoltre, gli individui con disturbo antisociale possono non essere così bisognosi dell’ammirazione e dell’invidia degli altri e gli individui con disturbo narcisistico di solito non hanno un’anamnesi di disturbo di condotta nell’infanzia o di comportamento criminale nell’età adulta;
  • con l’istrionico condividono la tendenza a essere impulsivi, superficiali, alla ricerca di situazioni eccitanti, avventati, seduttivi e manipolativi, ma gli individui con disturbo istrionico tendono ad essere emotivamente più esagerati e caratteristicamente non mettono in atto comportamenti antisociali;
  • con il borderline condividono la tendenza ad essere manipolativi ma lo fanno per profitto, potere o altre gratificazioni materiali mentre i borderline lo fanno per ottenere considerazione.

Gli elementi necessari affinchè possa essere diagnosticato il disturbo borderline, che è caratterizzato oltre che da impulsività, anche dall’instabilità delle relazioni interpersonali, dell’immagine di sé e dell’umore, sono cinque o più tra i seguenti:

  • sforzi disperati per evitare un reale o immaginario abbandono;
  • un pattern di relazioni interpersonali instabili e intense, caratterizzato dall’alternanza tra gli estremi di iperidealizzazione e svalutazione;
  • alterazione dell’identità con un’immagine o percezione di sé marcatamente e persistentemente instabile;
  • impulsività in almeno due aree che sono potenzialmente pericolose per il soggetto (es. spese sconsiderate, sesso, abuso di sostanze, guida spericolata, abbuffate);
  • ricorrenti comportamenti, gesti o minacce suicidari, o comportamento automutilante;
  • instabilità affettiva dovuta a una marcata reattività dell’umore (es. episodica intensa disforia, irritabilità o ansia, che di solito durano poche ore o soltanto raramente più di pochi giorni);
  • sentimenti cronici di vuoto;
  • rabbia inappropriata, intensa, o difficoltà a controllare la rabbia;
  • ideazione paranoide transitoria, associata allo stress, o gravi sintomi dissociativi.

Ciò che caratterizza questo disturbo è un pattern di boicottaggio di se stessi nel momento in cui l’obiettivo sembra essere realizzato, come distruggere una buona relazione proprio quando è chiaro che potrebbe durare. L’alternanza tra idealizzazione e svalutazione del partner è tipica del disturbo borderline più che degli altri.  Con il disturbo istrionico condivide la ricerca di attenzione, il comportamento manipolativo e l’emotività rapidamente variabile. Tuttavia, il borderline si distingue per l’autodistruttività, la rottura con rabbia di relazioni e sentimenti cronici di profondo vuoto e solitudine. Con il disturbo narcisistico condivide le reazioni di rabbia per stimoli minori, ma nel narcisismo sono assenti l’autodistruttività, l’impulsività e i timori di abbandono.

Affinchè possa essere diagnosticato il disturbo istrionico, caratterizzato da un pattern pervasivo di emotività eccessiva e di ricerca di attenzione, devono essere presenti cinque o più dei seguenti elementi:

  • disagio in situazioni nelle quali non si è al centro dell’attenzione;
  • interazione con gli altri spesso caratterizzata da inappropriato comportamento sessualmente seduttivo o provocante;
  • espressione delle emozioni rapidamente mutevole e superficiale;
  • utilizzo dell’aspetto fisico per attirare l’attenzione su di sé;
  • stile dell’eloquio eccessivamente impressionistico e privo di dettagli;
  • autodrammatizzazione, teatralità ed espressione esagerata delle emozioni;
  • suggestionabilità ed influenzabilità;
  • considerazione delle relazioni più intime di quanto non siano realmente.

Con il disturbo narcisistico condivide il desiderio per l’attenzione degli altri. Tuttavia, mentre i narcisisti pretendono lodi per la loro superiorità, gli istrionici sono disposti ad apparire fragili o dipendenti se questo serve a ottenere l’ammirazione.

E infine, affinchè possa essere diagnosticato il disturbo narcisistico, caratterizzato da un pattern pervasivo di grandiosità, necessità di ammirazione e mancanza di empatia, devono essere presenti cinque o più dei seguenti elementi:

  • senso grandioso di importanza;
  • fantasie di successo, potere, fascino, bellezza illimitati o di amore ideale;
  • crede di essere speciale e unico/a e di poter essere capito/a solo da, o di dover frequentare altre persone speciali o di classe sociale elevata;
  • richiede eccessiva ammirazione;
  • ha un senso di diritto, cioè l’irragionevole aspettativa di speciali trattamenti di favore o di soddisfazione immediata delle proprie aspettative;
  • sfrutta i rapporti interpersonali, cioè approfitta delle persone per i propri scopi;
  • manca di empatia: è incapace di riconoscere o di identificarsi con i sentimenti e le necessità degli altri;
  • è spesso invidioso/a degli altri o crede che gli altri lo/la invidino;
  • mostra comportamenti o atteggiamenti arroganti, presuntuosi.

E’ davvero difficile distinguere un disturbo dall’altro. Spesso sono tutti e quattro concomitanti e il DSM lo dice chiaramente: se un individuo presenta caratteristiche di personalità che soddisfano i criteri per uno o più disturbi, possono essere tutti diagnosticati

Macchiavellico: Subdolo, acuto, spregiudicato. Esaltano l'astuzia e la mancanza di ogni scrupolo nei rapporti  sociali.

Camaleontico atteggiamento, comportamento, ecc., che muta spesso] ≈ incoerente, incostante, instabile, mutevole, variabile, volubile, opportunistico.

Pervasivo: Che pervade, che prende l'animo o la mente in modo completo: sentimento p.

L'agentività umana: ai narcisisti manca l' agentivita punto principale dell'intera teoria social-cognitiva, può essere definito come la capacità di agire attivamente e trasformativamente nel contesto in cui si è inseriti.

 

Tipi di terapia: dinamica e cognitiva.

Le caratteristiche principali sono: vuoto e grandiosità.

Depressione distimia.

 

7 domande

1. Pensi che io sia importante per ciò che faccio? Per te? Le persone siano soddisfatte di me? Love bombing

2. Ma secondo te c'è qualcuno che potrebbe colpirmi nell' autostima?

3. Come pensi di essere più elegante di te? Un confronto tra lui e un altro

4. Lo sai che mi rispettano ti sei chiesto perche?

5. Tu.lo sai che hanno fiducia in me? Ti sei chiesto perche?

6. Ma scusa perché dovrei fare come dici tu...la tua visione

7. Cosa accadrebbe se le persone parlassero male di te?

La dipendenza affettiva è una condizione psicologica relazionale in cui la persona affetta dipende dal partner in quanto regolatore emotivo e motivazionale, e cerca a tutti i costi di mantenere la relazione anche quando questa si rivela chiaramente disfunzionale, insana e finanche pericolosa in quanto dominata da tendenze violente e disordinate.

 

 Tuttavia, esistono alcune differenze tra codipendenza e dipendenza affettiva che è importante conoscere.

Il codipendente presenta la tipica TRIADE:

1.     ALTRO PROBLEMATICO (dipendente da sostanza, da comportamenti, affetto da patologie psichiche)

2.     CONDIZIONAMENTO ECCESSIVO DA PARTE DELL’ALTRO

3.     CONTROLLO SULL’ALTRO

Nella codipendenza dunque vediamo come il codipendente sia dipendente da un partner affetto da problemi importanti di dipendenza o di salute psichica, dal quale si lascia eccessivamente condizionare e che, allo stesso tempo (questo è un aspetto particolarmente importante della codipendenza) cerca di controllare in modo esagerato attraverso comportamenti di cura, attenzioni, regali, accudimento non richiesti. Il fine di questa forma di controllo è quello di rendere l’altro a sua volta dipendente nella relazione.

 

DISTINGUERE LA DIPENDENZA AFFETTIVA DALLA CODIPENDENZA

Una differenza importante tra dipendenza affettiva e codipendenza riguarda il fatto che nella dipendenza affettiva si può scegliere un compagno che non ha particolari problemi di salute, psichici e di dipendenze mentre nella codipendenza, l’oggetto della dipendenza è una persona che sicuramente ha a sua volta una dipendenza patologica.

I codipendenti scelgono partner che siano a loro volta dipendenti o problematici, nella convinzione (non sempre consapevole) che abbiano bisogno di ESSERE SALVATI DA QUALCUNO (cioè dal codipendente).

Vediamo dunque come il ruolo di salvatore e il motto “IO TI SALVERO’” siano decisamente rappresentativi e centrali nella dinamica relazionale del codipendente, che ha bisogno di sentirsi vivo, utile e di valore attraverso comportamenti estremi e disfunzionali di controllo, accudimento e cura di qualcuno che ne ha bisogno. A volte, se i codipendenti riescono nel loro ruolo di salvatori, la relazione finisce, e cercano subito un altro da salvare perché non riescono a tenere relazioni con persone che non hanno bisogno di aiuto.

Possiamo dire che il codipendente dipende a sua volta dal suo bisogno di salvare l’altro, ed è questa la ragione per cui sceglie partner che reputa bisognosi di aiuto e problematici.

Nella codipendenza dunque l’accento è posto non tanto sui comportamenti, che tendono ad essere molto simili e comuni a quelli presenti nella dipendenza affettiva, quanto piuttosto sulla scelta di partner estremamente disfunzionali e caratterizzati a loro volta da dinamiche di dipendenza tipicamente esterne alla relazione.

Nella codipendenza, il motto è: “IO TI SALVERO’”, probabilmente legato al bisogno di sentire e di dimostrare il proprio valore attraverso il riuscire a cambiare, salvare e recuperare l’altro dalle sue vicissitudini patologiche.

Nella dipendenza affettiva invece si tende a scegliere partner emotivamente indisponibili (impegnati in un’altra relazione, non desiderosi di impegnarsi, evitanti, con disturbi di personalità o psicologici che rendono quasi impossibile la costruzione di una relazione sana e gratificante) ma estremamente stimolanti, con personalità apparentemente forti e determinate, affascinanti, intriganti e con i quali si instaura una relazione caratterizzata da una fortissima componente passionale di natura sessuale. In questo caso possiamo dire che il motto è piuttosto “IO TI CONQUISTERO’”.

Conquistare l’altro, farlo innamorare di sé, diventare speciali ai suoi occhi e nella sua vita diventa infatti un fine irrinunciabile per poter sentire il proprio valore e la propria amabilità.

 

Pia Mellody è una autorità internazionale in merito alla codipendenza e alla dipendenza affettiva. Nel suo libro sulla dipendenza affettiva e come trattarla, “Facing love addiction”, dedica le prime pagine a spiegare la differenza tra codipendenza e dipendenza affettiva: di seguito dunque esporrò le sue teorie in merito. L’autrice utilizza questa definizione del dipendente affettivo: “Il dipendente affettivo è qualcuno che dipende dall’altro, è fuso con questi e compulsivamente focalizzato sul prendersi cura dell’altro”.

La Mellody afferma però che la codipendenza rappresenta un problema più profondo, ampio e sottostante la dipendenza affettiva; infatti, anche se la codipendenza può portare alla dipendenza affettiva, non tutti i dipendenti affettivi sono anche codipendenti o mostrano tali caratteristiche.

Paul Ekman nel 2008 stilo le emozioni primarie ossia quelle innate ed a livello mondiale esse sono:

 

Le emozioni primarie  o di base sono 7:

1. rabbia, generata dalla frustrazione che si può manifestare attraverso l’aggressività;

2. paura, emozione dominata dall’istinto che ha come obiettivo la sopravvivenza del soggetto ad una situazione pericolosa;

3. tristezza, si origina a seguito di una perdita o da uno scopo non raggiunto;

4. gioia, stato d’animo positivo di chi ritiene soddisfatti tutti i propri desideri;

5. sorpresa, si origina da un evento inaspettato, seguito da paura o gioia;

6. disprezzo, sentimento e atteggiamento di totale mancanza di stima e disdegnato rifiuto verso persone o cose, considerate prive di dignità morale o intellettuale;

7. disgusto, risposta repulsiva caratterizzata da un’espressione facciale specifica.

Le emozioni secondarie che originano dalle primarie e nascono dall'interazione sociale esse sono 12:

– allegria, sentimento di piena e viva soddisfazione dell’animo;

– invidia, stato emozionale in cui un soggetto sente un forte desiderio di avere ciò che l’altro possiede;

– vergogna, reazione emotiva che si prova in conseguenza alla trasgressione di regole sociali;

– ansia, reazione emotiva dovuta al prefigurarsi di un pericolo ipotetico, futuro e distante;

– rassegnazione, disposizione d’animo di chi accetta pazientemente un dolore, una sfortuna;

– gelosia, stato emotivo che deriva dalla paura di perdere qualcosa che appartiene già al soggetto;

– speranza, tendenza a ritenere che fenomeni o eventi siano gestibili e controllabili e quindi indirizzabili verso esiti sperati come migliori;

– perdono, sostituzione delle emozioni negative che seguono un’offesa percepita (es. rabbia, paura) con delle emozioni positive (es. empatia, compassione);

– offesa, danno morale che si arreca a una persona con atti o con parole;

– nostalgia, stato di malessere causato da un acuto desiderio di un luogo lontano, di una cosa o di una persona assente o perduta, di una situazione finita che si vorrebbe rivivere;

– rimorso, stato di pena o turbamento psicologico sperimentato da chi ritiene di aver tenuto comportamenti o azioni contrari al proprio codice morale;

– delusione, stato d’animo di tristezza provocato dalla constatazione che le aspettative, le speranze coltivate non hanno riscontro nella realtà.

Quindi, le seconde sono delle emozioni più complesse e hanno bisogno di più elementi esterni o pensieri eterogenei per essere attivate.

Sostengo che il trauma sia "da narcisista", ossia derivi soltanto dal tipo di persona abusante, sopratutto con caratteristiche di personalità narcisista o psicopatica.

La psicoterapeuta americana Kim Saeed afferma che le caratteristiche riscontrabili nella NAS siano:

  • sentimenti di tristezza e disperazione;
  • ipervigilanza e elevati sentimenti di paura e ansia;
  • rapidi cambiamenti dell’umore; aumentata irritabilità e predisposizione alla rabbia, un senso travolgente di vergogna, colpa e autoaccusa;
  • una mente caratterizzata da shock, incredulità e negazione;
  • Confusione e difficoltà di concentrazione;
  • sensazioni di essere disconnessi con l’ambiente esterno;
  • allontanamento dalla propria famiglia o ambiente sociale;
  • inabilità a ‘funzionare’- a volte al punto di perdere il lavoro, la casa, i figli.

 

LE FASI DI ELABORAZIONE DEL LUTTO NELLA FINE DI UNA RELAZIONE TOSSICA

1 – LA FASE DEL CAOS: COLPA , DISPERAZIONE E INCONSAPEVOLEZZA

In questa prima fase di grande sofferenza, raramente si è consapevoli di aver subito un abuso psicologico da parte di un partner narcisista e si tende anzi, a dare tutte le colpe a se stessi.

Questo atteggiamento GIUDICANTE e AUTOSABOTANTE è il risultato del sottile ed inesorabile lavaggio del cervello, che avete ricevuto dal partner nella relazione.

Forse vi ha convinto che valete poco, che senza di lui/lei NON SIETE NIENTE e che tutto quello che fate, provate, mangiate, indossate, respirate è GRAZIE A LORO.

Oppure che tutto quello che chiedete, esigete o necessitate sia ECCESSIVO, FOLLE, EGOISTICO, che lui/lei è più MATURO/A DI VOI, quando di eccessivo, folle, immaturo ed egoistico ci sono solo le loro pretese di superiorità.

Nulla di più ingannevole… vi siete convinti/e CHE VI MERITATE QUESTO TRATTAMENTO, per estrema sottomissione masochistica, schema di relazione che in genere i predatori psichici vogliono suscitare nell’altro.

“..se avessi saputo dire o fare questo.. sicuramente ad oggi non sarei messo/a cosi’…”

“..come ho potuto fare questo a me stessa/o? come ha potuto farmi questo… dove ho vissuto fino ad oggi”?

In questa fase vi è una grave compromissione della propria autostima e – se la relazione è stata particolarmente “tossica” – ci si ritrova depressi e con una bella crisi di identità; questo perché i partner narcisisti tendono a voler controllare l’altro a deprivarlo della sua unicità e soggettività con l’obiettivo di trasformarlo in ciò che desiderano in quel momento o in quella particolare fase di vita.

Per questo motivo molti partner di narcisisti hanno perso o lasciato il lavoro per accontentare un partner esigente, geloso o controllante o semplicemente perché sono depressi, svuotati e in preda a una serie di sintomi psicosomatici o semplicemente hanno perso di vista se stessi per assumere su di se ogni proiezione di Falso Sé che potesse soddisfare il/la narciso/a e in tal senso scongiurare la minaccia abbandonica sempre presente “o con me o contro di me”.

I sintomi psicologici che si affrontano in questa fase sono quasi identici a quelli del DISTURBO POST TRAUMATICO DA STRESS, non a caso oggi si parla di SINDROME DA ABUSO NARCISISTICO: fissazioni, flashback, incubi, insonnia, scarsa concentrazione, pensiero ossessivo, alterazioni del peso, depressione, ansia, attacchi di panico, dipendenza da farmaci o altre sostanze, isolamento sociale.

Un altro elemento da non sottovalutare è la convinzione che NON TORNERETE PIÙ’ QUELLI DI PRIMA.

E invece vi do una bella notizia.. non solo è possibile guarire, ma grazie a questa esperienza potrete conoscervi meglio e iniziare un percorso di rinascita tutto vostro!

Non c’è da preoccuparsi neanche per il momentaneo isolamento sociale, quella sorta di “distacco emotivo” di “preoccupato sovrappensiero”, che avvertite nei confronti degli amici o delle persone con cui vi incontrate o vi relazionate.

In questa fase si entra in protezione, la nostra capacità di “percepire” e di stare nel presente è compromessa, ma si tratta di una perdita solo temporanea dovuta allo shock emotivo e alle compromissioni cognitive che l’abuso psicologico determina sul nostro modo di pensare e rapportarci al mondo esterno.

Non bisogna provare VERGOGNA, non sbaglia chi ama, ma chi se ne approfitta!

Non siete stupidi/e né ingenui, non giudicatevi, non sentitevi tali e non abbiate paura di chiedere aiuto ad un professionista empatico e preparato.

Quello che c’è di sbagliato in una relazione con un/una narcisista non siete VOI , come il/la narciso/a vorrebbe farvi credere! …anzi! nella maggior parte dei casi, una volta rimossa l’ombra che si crede il sole, il sole che oggi si crede ombra tornerà a brillare.

2 – LA FASE DI NEGAZIONE: RE-IDEALIZZAZIONE, TRIANGOLAZIONE E CONTRO-NARCISISMO:

“Ma.. se è così felice senza di me, allora ero io il problema,… allora lo/la rivoglio.. anche solo per poi mollarla/o…io sono migliore di te!”

In questa fase, chi in un primo momento con molta decisione e convinzione ha intrapreso un percorso di distacco da un/una NP, sarà tentato/a di RIPROVARE, si ricrederà e negherà ogni aspetto negativo dell’ex partner.

Questa tentazione scaturisce dopo un periodo in cui la vittima osserva cosa fa il suo ex partner dopo la rottura e per questo inizia a “seguirlo/a sui social network”.

Questa fase ossessiva, determina nella vittima un unico desiderio, farsi vedere, farsi riconoscere, vendicarsi, attrarre l’attenzione dell’ex partner.

Ciò accade perché con tutta probabilità il/la narcisista, attraverso i social network, si sarà adoperato/a di apparire in grande forma; lui/lei sta rinascendo dopo di voi, forse già frequenta un’altra persona… voi NON SIETE MAI ESISTITI.

Alcune vittime, che cadono nella trappola della triangolazione del/della NP, iniziano a stalkerare il/la nuovo/a partner del/della narcisista oppure – con l’intento di riaverlo/a per un semplice desiderio inconscio di riabilitare il loro Io – iniziano a mettersi in mostra per attirare la sua attenzione.

Questa fase CONTRO-NARCISISTICA è caratterizzata dal tentativo euforico e maniacale della vittima di fare ingelosire il/la narcisista, ma nasconde l’incapacità di accettare il fatto che la storia finita o nel peggiore dei casi, che non è finita, ma che lui/lei NON PUÒ’ AMARCI E NON CI AMA COME VORREMMO.

Molti si iscrivono a chat di incontri, escono moltissimo, fanno incontri anche deludenti.. che non fanno altro che portare altra acqua in favore del/della narcisista, che viene così re-idealizzato/a e non perde il suo trono.., ma alla fine si ritrovano allo stesso punto: autostima devastata, solitudine e una storia difficile da elaborare e da cui distaccarsi.

E’ difficile distaccarsi, perché il/la narcisista ci ha fatto credere di essere UNICI, SPECIALI.

La sua presenza costante, il suo love bombing.. avevano il potere speciale di farci arrivare sulle stelle e questo, essendo difficile da ricreare in una relazione sana… ci fa sbandare e ciecamente ci conduce alla convinzione che l’ex partner SOLO CON NOI ha avuto quella relazione speciale e per questo, tornerà.

Questa è una fase delicata in cui è possibile commettere molti errori, di cui ci si può pentire, anche in ambito legale: denunce per stalking etc.. che il NP non esiterà a farvi, avendo ormai messo in moto la fase paranoide di svalutazione estrema sia della vostra persona che della storia stessa, in cui è proprio lui/lei a vedersi come una vittima.

Molti di voi si rivolgono a me in questa fase, con la speranza di acquisire tecniche psicologiche e/o strategie per manipolare il /la partner e farlo tornare.. oppure con la speranza che “se lo/la convinco a venire qui si può fare qualcosa”? . Se si colludesse con questa richiesta, intanto saremmo cartomanti più che terapeuti, ma soprattutto staremmo facendo il vostro male e non il vostro bene.

E’ anche il momento in cui riemergono i sensi di colpa e per citare una canzone di Biagio Antonacci: “Se io, se lei.. adesso…”…, la vittima ricomincia ad addossarsi ogni responsabilità del fallimento:

..”se mi fossi comportato come un vero uomo, oggi lei sarebbe ancora qui”!

“.. ero troppo concentrata sui figli, per questo mi sono meritata il tradimento..”

“ se avessi chiesto meno, oggi lei/lui non avrebbe cosi poca stima di me… alla fine sono una bambinetta bisognosa/un ometto che pende dalle sue labbra..”

Il problema è che la carenza di autostima porta la vittima a cadere in questa trappola: “mi hai perso perché mi hai deluso e non hai fatto abbastanza/sei abbastanza”, ma di base non è normale punire una persona così pesantemente solo per aver chiesto ad esempio qualche ora in più insieme…, non è normale considerare una REAZIONE EMOTIVA lecita come una richiesta eccessiva.

Inoltre, l’amore è soprattutto STABILITA’ E COSTANZA, il che implica a sua volta l’accettazione dell’altro nei suoi limiti ed esigenze oltre che il RISPETTO della sua unicità. Ma per un/una NP voi potete solo ambire ad essere adoranti adepti al suo cospetto.

Ricatti affettivi, giudizi, minacce di abbandono continue, critiche, tradimenti, vendette… non sono amore e non sono atteggiamenti giustificabili in nessun caso.

I np per essere più chiari, sono eccessivamente severi, quasi sadici: se avete un problema o manifestate un disagio, ci mettono il carico da 12, vi giudicano perché siete deboli, colgono l’occasione per spiegarvi come si sarebbero comportati meglio loro, approfittano di questa debolezza per inserirsi ancora di più e avere più strumenti per manipolare e succhiare energia. Certamente è impensabile aspettarsi sostegno, sia esso pratico o emotivo, perché l’obiettivo del/della NP è non assumersi alcuna responsabilità nel rapporto tranne quella di prendere senza sosta, incolpando il partner di ogni umana bruttura.

 

3 – LA FASE DELL’ALTALENA: INSICUREZZA  E DISSONANZA COGNITIVA

In questa fase, qualcosa inizia a cambiare, la vittima inizia a capire che qualcosa è andato storto nella sua relazione.. che forse questo dolore che vive ha un nome, che le colpe non sono tutte le sue.. ma allora.. chi è la persona di cui mi sono innamorato/a e soprattutto dove è finita?

Chi è? Quella persona che mi ha corteggiato all’inizio mostrandosi come il principe azzurro/la fatina buona oppure il sadico torturatore/la strega cattiva che mi giudica mi osserva e che mi nega attenzioni e amore?

Purtroppo finché non smette di avere contatti con il/la NP, la vittima può ricadere nella tentazione di credere alle parole dell’ex partner o di re-idealizzarlo/a ed ecco allora che il lavaggio del cervello subito durante la relazione riaffiora sotto forma di confusione mentale (GASLIGHTING – DISSONANZA COGNITIVA).

Cos è la dissonanza cognitiva?

La dissonanza cognitiva è quella sensazione spiacevole che proviamo quando una nostra idea, pensiero o comportamento è in netto conflitto con i nostri valori e convinzioni, aggravata dallo sforzo che facciamo verso l’esterno per giustificarli e quindi trovarne una coerenza.

“lo odio-la odio, ma lo amo-la amo”

In questa fase la vittima passa dall’idealizzare l’ex-partner a svalutarlo profondamente, non riesce a credere che una persona alla quale ha dedicato tutte quelle cure, quelle attenzioni e quell’amore totalizzante, possa averla/o sfruttata/o e danneggiata così profondamente.

A parole, il/la narcisista ci ama enormemente, anzi, si vanta di essere stato/a la persona che ci ama/ci ha amato di più in assoluto, ma nei fatti… si comporta in modo differente.

Per lungo tempo, la vittima ha operato su se stessa una sorta di convincimento per aderire alle parole del/della narcisista o per soddisfarlo/a, oppure per non andare a turbare quell’idealismo romantico che fa considerare il/la NP “speciale”, un’ anima gemella che invece oggi non esiste più.. ecco che all’improvviso senza di lui/lei, la vittima non sa neanche più chi è.

Per questo la vittima passa dal volersi allontanare dal partner, perché l’ha umiliata/o, ridicolizzato/a, ferita/o.., al volergli concedere una seconda chance, perché è “il padre/la madre dei suoi figli tutto sommato”.. oppure una persona valida a cui dare un’altra opportunità, al fine di rievocare i bei momenti passati insieme all’inizio.

Questa è una fase delicata in cui, avviene spesso che il paziente interrompa la terapia.. anche se già si è parlato di disturbo narcisistico di personalità e quindi la persona è divenuta più consapevole; ciò avviene perché una buona terapia mirata, mette in discussione la sua visione idealizzata della relazione e aumenta la dissonanza cognitiva, perché contrasta le difese che il paziente erige per evitare di fronteggiarsi col dolore.

– CONOSCI IL TUO NEMICOCHI E’ UN/UNA NARCISISTA?

In questa fase parte il processo di guarigione vero e proprio: la vittima inizia a documentarsi sulla patologia narcisista ed acquisire sempre più informazioni e consapevolezza.

E’ un momento di grandi indagini: si legge, si ricercano articoli, si fanno delle ricerche e come in un film poliziesco si confrontano questi dati con il proprio vissuto e improvvisamente il pezzo mancante del puzzle inizia a dare forma ad un quadro coerente e chiaro.

Imparare qualcosa sul DNP è utile soprattutto per capire che ciò che è accaduto non è colpa della vittima e infondo neanche del/della NP.. una  personalità di questo tipo è realmente incapace di empatia e tentare di entrare in empatia con un/una NP è un’impresa biblica.

Qualsiasi informazione voi cerchiate di apportare su di voi, sulla storia, sulla dinamica che avete vissuto, per renderlo/a almeno consapevole degli errori fatti (ove possibile nei casi meno gravi) si rivela fallimentare.

Il/la NP ribalta ogni vostra confessione intima in un motivo per offendersi o per incolparvi o nel peggiore dei casi per giudicarvi.

Per questo è importante ricordare che ogni scoperta, va condivisa con chi può e vuole apprezzarla e capirla, ivi inclusa la terapia psicologica; essa è uno strumento importante a cui dovere dare valore e che pagate per VOI non per l’altro/a.

Non tutti hanno gli stessi valori e con tutta probabilità se sei restato/a in trappola in una relazione con uno/una NP sei un’inguaribile romantico/a ed idealista.. ma i NP pensano e sentono in modo differente.

Se sei una persona empatica, con tutta probabilità per lungo tempo hai giustificato il tuo/la tua partner perché alla fine ha sofferto, perché forse non capisce, è insensibile, ma solo quando realmente si scopre che quella persona quel grado di intelligenza, sensibilità e profondità che gli abbiamo attribuito non ce l’ha, inizia il vero distacco.

E’ quando ci si rende conto che il gusto sadico dei Narcisisti è soprattutto quello di vedere qualcuno che si distrugge per lui/lei; la loro vanità è pari a quella della canzone di De André “LA BALLATA DELLA VANITÀ’’”.

ll brano narra la tragica storia di un «uomo onesto, un uomo probo» che si innamora follemente di una femme fatale di chiara ispirazione baudelairiana, la quale non lo ricambia e come prova d’amore prima gli impone di uccidere la madre portandole il suo cuore e poi di tagliarsi le vene e quindi di morire. Tuttavia quando si accorge che il poveretto muore felice è presa da sgomento, perché il suo vanitoso atteggiamento di superiorità le si rivolge contro: mentre lui spira contento e innamorato, a lei non resta nulla, «non il suo amore, non il suo bene, ma solo il sangue secco delle sue vene». In tal modo De André esce dal canone, dal topos letterario, mostrando anche l’umana fragilità del personaggio. (Fonte wikipedia).

5 – DRENAGGIO EMOTIVO: RABBIA, PARANOIA E DISGUSTO

In questa fase ogni ricordo, informazione, evento vissuto che facevamo fatica ad integrare, inizia a prendere forma in un quadro più coerente.

In questa fase riaffiorano tutte le emozioni sopite, che abbiamo represso al fine di conformarci all’altro.

E’ possibile sentirsi rabbiosi, gelosi, desiderosi di vendetta, confusi e provare vergogna.

Una tra tutte: la rabbia.

La rabbia di non aver visto, di non aver capito.. di avere permesso che accadesse.. che proseguisse.. la rabbia per gli anni persi, per i danni fatti… per l’irrecuperabilità di alcune parti di sé.

Questa fase di drenaggio è molto lunga.. o meglio, più lunga di quanto vi aspettereste, ma è come drenare un’infezione sottocutanea. Alla base si vede solo una ferita ma sotto ci sono anni in cui questa infezione ha lavorato, si è insediata e si è rinforzata, celandosi sotto l’aspetto di una semplice ferita.

Un’altra emozione importante è LA VERGOGNA.

Ci si vergogna perché vivere un abuso psicologico grave è quasi paragonabile ad uno stupro emotivo.

Scoprire di essere stati consenzienti a questo teatrino, di aver creduto alle buone intenzioni dell’altro, fa rabbia, ma ci fa anche vergognare.

Ci siamo fidati e affidati a qualcuno che ci ha usato, che ci ha tradito e che forse serialmente ripete questo con ogni donna. Ci vergogniamo perché questo rapporto, ci ha spogliato della dignità, dei diritti umani, ma che in primis ha UCCISO LA FEDE CHE AVEVATE NELL’AMORE e ci ha portati a vedere parti oscure di noi, che neanche pensavamo esistessero.. che ci ha fatto litigare con amici e parenti, che ha generato conflitti, che ci ha tenuto sul filo del rasoio, ad ogni cena, ad ogni incontro tra amici.. finito in una fuga, una piazzata oppure con una buca colossale.

Così come un trauma irrompe lo scudo emotivo attraverso una spaccatura e resta impresso nella memoria e nella mente della persona, questa esperienza segna un crack emotivo, un corto circuito dell’anima.

La rabbia non va mai manifestata al/alla NP perché per lui/lei è una prova della vostra sudditanza emotiva, ma soprattutto della vostra instabilità. Farvi impazzire, lo/la renderebbe assai orgogliosa internamente, per questo. NON FATELO.

6 – CADUTA DELL’IDEALE ROMANTICO IN AMOREPIÙ’ SAGGI E MENO ASSAGGI!

Crescita emotiva e perdita dell’illusione romantica in amore: in questa fase è importante lavorare con il proprio terapeuta, sul processo di idealizzazione e metterlo in relazione con i conflitti edipici sottesi e in particolare agli schemi di relazione con le figure primarie di attaccamento.

E’ una fase di maturazione importante, soggettiva e differente per ognuno di voi , che implica una ristrutturazione cognitiva della visione dell’amore verso un concetto più maturo, ma non per questo meno romantico e l’integrazione di vissuti emotivi non elaborati durante l’infanzia nella personalità –  al fine di perdonare e imparare a non ripetere più gli stessi errori del passato, – spezzando anche le catene di trasmissione intergenerazionale dei traumi affettivi in famiglia.

Divenire più maturi e più saggi, vi permetterà di recuperare voi stessi e imparerete che quella visione buonista degli altri, tutto sommato, vi ha solo portato cattive esperienze e forse vale la pena liberarsene.

7 – DEPRESSIONE

Finalmente potete RIPIEGARVI SU VOI STESSI/E.. è il momento di leccarsi le ferite, di piangere per se stessi.. di DONARSI E ABBANDONARSI… è il momento di piangere.., per aver perso tempo, per aver perso soldi, per aver perso se stessi, per aver perso soprattutto l’innocenza.

Questa è una fase dura, ma che certamente come una febbre, segnala che vi state difendendo e state elaborando finalmente il vostro lutto.

Smettere di fare le cose al posto degli altri, aggiungere ciò che manca ai rapporti per non perdere la persona che amate, vi ripagherà con una visione più realistica della vita che non necessariamente deve diventare CINICA o DEPRESSIVA.

Forse imparerete a chiedere, a non aver paura di essere assertivi e sentirete di meritare amore ed attenzioni a prescindere da ciò che dite o fate.

Forse smettere di essere cosi crudeli con voi stessi al fine di confermarvi che non valete niente cosi come diceva mamma/papa’ o come voi pensate di voi stessi.

8 – RINASCITA

A questo punto comprenderete che questa esperienza, ci ha aiutato in qualche modo a scoprire ferite che non pensavamo di avere e quindi… in un certo senso, è stata utile.

Questa è la fase in cui utilizzeremo lo sterco che il/la NP vi ha gettato addosso, per concimare il vostro splendido giardino.. è il momento per riscoprire se stessi, per ricominciare a vivere e ad apprezzare la libertà come valore imprescindibile, non barattabile con NESSUNA FORMA DI AMORE, benché meno per un amore DI PLASTICA.

Anche nella mia pratica ho riscontrato tratti comuni nelle vittime dopo la violenza psicologica:

  • attacchi di panico,
  • ansia,
  • attacchi di aggressività autodiretta e/o etero diretta,
  • calo dell’autostima,
  • disturbi alimentari,
  • stanchezza cronica,
  • depressione,
  • disturbi del sonno,
  • sensi di colpa,
  • difficoltà di concentrazione,
  • comportamenti compulsivi,
  • necessità di controllo dell’abusante,
  • paura della solitudine,
  • rimuginazione,
  • incredulità,
  • compresenza di sentimenti contraddittori,
  • pensieri omicidi/suicidi,
  • dissonanza cognitiva,
  • perdita della memoria,
  • vergogna,
  • somatizzazioni,
  • l’orrore di aver amato un mostro.

Anche se nel nostro Paese la conoscenza delle conseguenze di una manipolazione emotiva non sono ancora diffuse, anche tra gli addetti ai lavori, è importante cambiare visione e accettare che in una relazione un partner menta, manipoli, abusi al punto da determinare una sindrome ascrivibile al PTSD – disturbo da stress post traumatico, dove il trauma è la relazione ingannevole, fatta di violenze spesso invisibili per quanto sottili. Persone con una vita relazionale sana cadono vittime di vere e proprie truffe emotive e ne pagano terribili conseguenze.

Sempre negli USA, sono state compiute indagini relative alle modificazioni a livello cerebrale determinate dalla relazione di tipo narcisistico in quanto fonte di stress.

Come afferma M. Murgia, il modo in cui lo stress colpisce il nostro corpo e il nostro cervello ci ricorda le connessioni spesso dimenticate tra la nostra salute mentale e la nostra salute fisica.

Lo stress cronico può deteriorare il corpo e la mente e influire sulla vita quotidiana e sul futuro.

Quando lo stress è continuo, comincia a cambiare il nostro cervello. Lo stress cronico può modificare le dimensioni del cervello, le sue strutture, il suo funzionamento e arrivare persino a modificare i geni.

Lo stress comincia con l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, una serie di interazioni tra ghiandole endocrine che controllano le nostre reazioni allo stress.

Ad esempio lo stress cronico aumenta le connessioni nervose nell’amigdala, che è il centro della paura, e con l’aumento di cortisolo i segnali elettrici nell’ippocampo -che è la zona deputata all’apprendimento, alla memoria e al controllo dello stress- diminuiscono. Non solo, il cortisolo può letteralmente far diminuire le dimensioni del cervello, molto è dovuto alla perdita di connessioni  sinaptiche tra i neuroni e alla contrazione della corteccia prefrontale, che è la parte del cervello coinvolta nella concentrazione, decisionalità, giudizio e interazione sociale. Inoltre vengono prodotte meno nuove cellule dell’ippocampo.

Ciò significa che lo stress cronico rende difficile la concentrazione e la possibilità di imparare cose nuove e mette le basi per problemi mentali seri come la depressione e, col tempo, l’Alzheimer.

Sono parecchi ormai gli studi che correlano alti livelli di stress a disturbi fisici, come le malattie autoimmuni. Una ricerca svedese pubblicata su JAMA nel giugno 2018 ha evidenziato che a seguito di un evento drammatico (fisico o psichico che sia), che abbia scatenato una sindrome da stress post-traumatico, il rischio di ammalarsi di una malattia autoimmune è del 40% maggiore dei controlli e il rischio di avere più malattie autoimmuni è addirittura triplicato. La causa è la produzione di citochine infiammatorie che porta allo sviluppo di malattie autoimmuni e l'attivazione di malattie degenerative.

A mio avviso, la psicoterapia italiana dovrebbe dare più credito alle attuali ricerche nell’ambito delle neuroscienze, di modo da curare il disagio a partire dall’adesso, senza riscontrare una debolezza psichica a prescindere nel paziente.

La persona andrebbe presa in carico in quanto vittima di un trauma, affetta da una sindrome ben specifica, la NAS, la quale va affrontata con metodi atti a portare sollievo, consapevolezza su ciò che si è subito, informazione ed educazione sulla violenza psicologica.

In un secondo tempo, passati i sintomi più gravi, se lo si riterrà opportuno e se ce ne sia la necessità, si potranno affrontare eventuali traumi pregressi, ferite infantili, elementi inconsci.

 

Sms

1....eccitare...

2. Divertenti sulla seduzione

3. Sms brevi

4. Humor divertenti giocosi

5. Allegri e soddisfacenti

6. Indipendenti e fiduciosa in te stessa

7. Dubbi effetto gaizernik gestalt

8. Confidenziale effetto transfert

9. Effetto intermittente sul tempo rispondi subito e rispondi dopo bandura 

 

8 ostacoli delle paure di una relazione finita:

 

1. Ferita da abbandono;

2. Paura/convinzione di rimanere soli per sempre ( solitudine);

3. Non riproverò mai più la passione e l' amore;

4. La paura di amare ancora;

5. La paura di non farcela da soli;

6. Delusione amarezza consapevolezza che l' altro non c' e stato veramente era un falso, ma come già potuto permettere che tutto questo capitasse a me;

7. Pensare di vederlo/a con un' altro/a;

8. La rabbia, la voglia di vendetta, la sfida.

 

Cosa distingue un narcisista patologico da un borderline?

 

Moltissimi fattori fra cui: sintomi e criteri diagnostici, controparte neurologica ed eziologia.

Entrambi i disturbi appartengono al Cluster B del DSM-5 che accomuna condotte di comportamento drammatiche, emotive o disregolate. Il cluster B comprende:

1. Disturbo Borderline di Personalità
2. Disturbo Narcisistico di Personalità
3. Disturbo Istrionico di Personalità
4. Disturbo Antisociale di Personalità.

Il borderline e il narcisistico sono tanto legati quanto l'istrionico e il narcisistico e così via. Alcuni pazienti presenteranno tratti e sintomi appartenenti a più disturbi del cluster così come altri invece presenteranno uno solo di questi disturbi in una forma abbastanza "pura".

Tra l'altro anche fra cluster diversi talvolta ci sono delle relazioni. In altre parole un paziente può presentare più tratti appartenenti a diversi cluster. Per esempio una persona potrebbe essere diagnosticata con il Borderline e presentare anche tratti di Disturbo Ossessivo Compulsivo di personalità come l'urgenza di fare liste di cose da fare, la forte ansia in caso di verifiche del suo lavoro e così via. Ancora un paziente con BPD potrebbe presentare anche tratti di Dipendente di Personalità.

Inoltre entrambi i disturbi possono presentare comborbilità (compresenza) o somiglianze con disturbi anche molto distanti. Basti pensare il Borderline e il Bipolare sono spesso misdiagnosticati l'uno per l'altro quando il primo è un disturbo della personalità e il secondo un disturbo dell'umore con trattamenti completamente diversi.

La distinzione fra BPD e NPD è importante ma può risultare anche artificiale a seconda del caso, del paziente e del trattamento che si è intrapreso.

Ogni individuo è unico e presenta una peculiare aggregazione di sintomi.

Purtroppo entrambi i disturbi sono estremamente demonizzati e ostracizzati. Tra l'altro ogni volta che si parla di disturbi emerge un certo stigma e ci si dimentica della persona, soprattutto con i disturbi personalità.

Difatti a mio parere questo origina dalla grande confusione fra Personalità e Identità. Secondo l'APA o American Psychiatric Association:

"la personalità consiste nelle modalità di pensare, sentire e di comportamento che rendono ogni persona diversa dalle altre. La personalità è influenzata dalle esperienze, dall’ambiente (ciò che circonda la persona, le situazioni di vita) e da caratteristiche ereditate/ereditarie. La personalità di un individuo tipicamente resta la stessa nel corso del tempo."

Dunque la personalità è distinta dalla identità anche se in parte la riguarda e definisce.

"Un disturbo di personalità è un modo di pensare, sentire e di comportarsi che devia dalle aspettative culturali, causa stress e problemi di funzionamento e dura nel tempo. I disturbi di personalità sono pattern a lungo termine di comportamento e esperienza interna che differiscono significativamente dalle aspettative. Il pattern di esperienza e comportamento inizia dalla tarda adolescenza o in prima età adulta e causa distress o problemi di funzionamento. Se non trattati i disturbi possono durare molto a lungo. I disturbi di personalità impattano almeno due di queste aree:

  • Modo di pensare riguardo se stessi e gli altri
  • Modo di rispondere emotivamente o alle emozioni
  • Modo di relazionarsi agli altri
  • Modo di controllare il proprio comportamento"

Per il Borderline e il Narcisismo sicuramente tutte e 4 queste aree sono toccata ma in modi molto diversi…

Nel Narcisismo:

Gli individui affetti da questo disturbo hanno un’idea grandiosa di se e delle proprie capacità, spesso fantasticano sui loro futuri successi ed esigono quasi costantemente attenzione e ammirazione esagerata da parte degli altri.

Le relazioni interpersonali sono disturbate dalla mancanza di empatia, dall’arroganza spesso unita a sentimenti di invidia, dalla manipolazione degli altri e dalla convinzione di godere di speciali diritti. Le persone affette da questo disturbo sono particolarmente sensibili alle critiche e possono arrabbiarsi molto qualora non venissero ammirate. Tendono a cercare partner di condizione sociale elevata, che idealizzano. Quando questi partner non si dimostrano all’altezza delle loro aspettative, essi diventano irascibili e respingenti. Tendono a cambiare partner se questi presenta status sociale più elevato del loro partner del momento.

Per quanto questa descrizione possa dipingere questo disturbo come cattivo e intenzionale, in realtà queste caratteristiche mascherano un’autostima molto fragile e la perpetua ricerca di rispetto e approvazione da parte degli altri. Inoltre spesso originano da un atteggiamento di freddezza da parte dei genitori interrotto solo dalla enfatizzazione dei loro successi.

Nel Borderline:

Le caratteristiche principali di questo disturbo sono l’impulsività e l’instabilità nelle relazioni interpersonali e nell’umore. Ad esempio, gli atteggiamenti e i sentimenti nei confronti degli altri possono mutare drasticamente e inspiegabilmente in pochissimo tempo, in particolare passando dall'idealizzazione ad una forte rabbia.

Le persone con questo disturbo sono molto sensibili e riconoscono anche ai minimi segnali emozionali negli altri (Lynch et al., 2006). Il loro comportamento imprevedibile, impulsivo e potenzialmente autolesivo può comprendere: gioco d’azzardo, spese folli, attività sessuale indiscriminata e abuso di sostanze. Spesso i pazienti con BPD non hanno sviluppato un senso di sé chiaro e coerente e talvolta vivono notevoli oscillazioni in aspetti basilari della personalità come i valori, le scelte lavorative e così via.

I pazienti con BPD hanno intensi timori di abbandono, non sopportano la solitudine, richiedono spesso l’attenzione altrui e sono soggetti a un cronico e devastante senso di depressione e di vuoto. Durante periodi di forte stress possono manifestare anche sintomi psicotici e dissociativi. Il comportamento suicidario costituisce una preoccupazione particolarmente rilevante nel disturbo borderline di personalità. Le persone con questo disturbo sono particolarmente inclini inoltre a comportamenti autolesivi non suicidari.

Mi sembra chiaro che in base alla diagnosi ufficiale stiamo descrivendo due disturbi molto distanti ma in entrambi i casi occorre ricordarsi che i disturbi mentali sono condizioni mediche, che spesso originano anche da esperienze traumatiche e che la diagnosi è finalizzata quasi esclusivamente al trattamento farmacologico e terapeutico.

Il BPD e l'NPD differiscono anche per egosintonicità e per accettazione della diagnosi e del trattamento. In genere il disturbo narcisistico si presenta come egosintonico: i pazienti non sano di averlo e di conseguenza rifiutano spesso anche i trattamenti anche a seguito della diagnosi. Nel Borderline invece i pazienti sono spesso sollevati dalla diagnosi perchè i sintomi del border sono spesso confusi per ipersensibilità e questi pazienti non sentono validata la loro sofferenza e condizione. Di conseguenza tendono non solo ad accettare la diagnosi ma anche ad intraprendere i trattamenti. A riguardo vi consiglio questo video da Borderliner Notes, un canale YT incredibile che ha coinvolto i principali esperti, professori universitari e studiosi del BPD nonchè l'esperienza diretta della creatrice del canale:

"Thank god I am sick not evil"

Un fatto abbastanza pazzesco è che molti disturbi di personalità si attraggono per caratteristiche costitutive. Fra questi anche il borderline e il narcisistico si attraggono. Difatti la grande necessità caratteristica del border di essere amati e di dare tutto all'altro pur di evitare l'abbandono si sposa purtroppo con la grande necessità del narci di essere sempre al centro dell'altra persona. Le conseguenze sono spesso disastrose come immaginerete. In modo simile anche il narci e il dipendete di personalità sono spesso presenti in coppie patologiche.

Alcuni dei comportamenti delle persone con disturbo borderline di personalità (DBP) e di quelle con disturbo narcisistico di personalità (DNP) possono apparire superficialmente simili all'occhio non allenato. Entrambi hanno profondamente radicato stili altamente emotivi che possono sembrare ugualmente illogici a qualcuno che subisce la loro rabbia. Quando qualcuno con il DBP urla contro di voi o vi accusa, può essere difficile fermarsi e notare come ciò è diverso da qualcuno con il DNP che fa qualcosa di simile.

Ma ... quando guardiamo più da vicino e sappiamo cosa cercare, è abbastanza facile vedere che il DBP e IL DNP sono molto diversi per quanto riguarda le ragioni sottostanti, i problemi emotivi, i "fattori scatenanti" e le strategie di vita.

Se sono così diversi, perché le persone li confondono?

  • Entrambi i gruppi mancano di "relazioni di oggetti interi" (WOR)[1]

Non possono vedere se stessi e le altre persone in un modo stabile che comprenda contemporaneamente sia gli aspetti buoni che cattivi. Questo si traduce in uno sfumato pensiero in bianco e nero splitting. Se non sei del tutto buono, devi essere del tutto cattivo.

  • Entrambi i gruppi mancano di "costanza di oggetto" (OC)[2]

Non possono mantenere i loro sentimenti emotivi positivi verso qualcuno (o se stessi) quando si sentono feriti, delusi, frustrati, o arrabbiati con la persona. Invece, "perdono” tutti i loro sentimenti positivi verso la persona e tutto il senso della storia positiva passata che sorreggeva i buoni sentimenti. L'amore si trasforma in odio.

  • Entrambi i gruppi tendono ad avere relazioni personali instabili

Senza "relazioni di oggetto intero" e “costanza di oggetto” è difficile mantenere relazioni intime con altre persone. Sia i soggetti con DBP che quelli con DNP tendono ad avere una storia di relazioni relativamente brevi che di solito finiscono male.

UN BREVE CONFRONTO TRA DBP E DNP

  • Ragioni sottostanti

DBP: Ricerca di amore e cura

DNP: Ricerca dell conferma della loro autostima

  • Ciò che temono

DBP: Che siano intrinsecamente impossibili da amare. Che saranno abbandonati o inghiottiti dai bisogni emotivi dell'altra persona.

DNP: Che siano intrinsecamente inutile spazzatura. Che saranno pubblicamente esposti come imbroglioni e imperfetti.

  • Principali fattori scatenanti

DBP: Qualsiasi cosa stimoli la loro paura di abbandono

DNP: Qualsiasi cosa minacci la loro autostima

  • Principali carenze

DBP: Difficoltà con la routine della cura personale e con la pianificazione a lungo termine. Difficoltà a stare da soli. Difficoltà a tollerare le emozioni negative senza fare immediatamente qualcosa per distrarsi.

DNP: Difficoltà a vedere le altre persone come simili. Costruisce gerarchie di stato e vede tutti come “sopra” di loro o “sotto” di loro. Poca o nessuna empatia per le altre persone, il che è accoppiato con un'ipersensibilità alle offese percepite.

  • Perché si arrabbiano

DBP: Si sentono abbandonati.

DNP: Sentono di essere mancati di rispetto.

  • Perché ti sminuiscono

DBP: Vogliono punirti per averli abbandonati.

DNP: Vogliono mantenere la loro autostima mettendoti sotto di loro nella loro prescelta gerarchia di status. Questo potrebbe essere perché si sentono sfidati o criticati da voi, o semplicemente per divertimento, o perché si sentono autorizzati a denigrare altre persone.

  • Punti di forza

DBP: Spesso sono persone accoglienti, divertenti e creative. Il loro attaccamento è la colla che mantiene molte relazioni insieme.

DNP: Molti narcisisti supportano la propria autostima lavorando duramente per raggiungere la vetta. Nel frattempo, creano business che spesso vanno a vantaggio di altre persone. Ogni volta che vedo una nuova ala dell'ospedale con il nome di qualcuno ben visibile, di solito presumo che un ricco narcisista abbia fatto di nuovo qualcosa di utile a sostegno della propria autostima.

Battuta finale: al fine di comprendere le principali differenze tra il Disturbo borderline di personalità e il Disturbo narcisistico di personalità, è necessario esaminare ciò che motiva il loro comportamento.

Richiesta di risposta

Elinor Greenberg, PhD[3] , CGP

In uno studio privato a New York, e l'autrice del libro: Borderline, Narcissistic, and Schizoid Adaptations. (Adattamenti Borderline, Narcisistici e Schizoidi)

Il livello di immaturità di un #Narcisista Patologico è altissimo. E' come un bambino che pretende di essere il centro del mondo degli altri, senza però la tenerezza e la dolcezza di un bimbo né tantomeno la sua capacità di amare e provare empatia. Gli atteggiamenti infantili esibiti da persone adulte, se conditi dalla cattiveria, sono agghiaccianti. Il #np è il bambino viziato che sa di poterla fare franca sempre e comunque. Che sa con poche mirate moine di avervi in pugno e di poter ottenere da voi privilegi, affetto, qualsiasi cosa. Con i suoi scatti di rabbia stizziti, i capricci assurdi. Un bambino senza cognizione del tempo per il quale le persone sono SOLO giocattoli da usare. E se passano mesi senza usare quel gioco decide di rigiocarci quando gli compiace e non dovete lamentarvene, no...perché è LUI che guida il gioco e non avete voce in capitolo! E lui ha il diritto di giocare con tanti giochi, di usare tante persone diverse e se vi lamentate il problema è vostro! Lui, l'eterno bambino viziato, può. Se il gioco ha delle regole sue, le cambia e se non riesce a vincere o se si stufa - e lo fa sempre - cerca di distruggerlo! Vi fa del male, vi diffama "tanto quel gioco è brutto e non mi è mai piaciuto!". Riscrive la realtà mille volte. Crede nelle sue stesse bugie. 

E alza la voce, strepita, si agita se non gli date attenzioni! Il vostro dolore è la sua "pappa"...lo tiene in forze sapere che state male per lui! Ve ne rendete conto di quanto sia patetico se lo osservate dall'esterno? Di quante assurdità sono fatte passare per "normalità"? Il Narcisista è un bambino cattivo che non potrà mai crescere e che farà sempre i dispetti a chi sa vivere sereno e chi non si piega al suo volere. E quando ci impuntiamo a non voler accettare la realtà dei fatti stiamo ancora giocando con le sue regole. Stiamo puntando i piedi dicendo "non è giusto!" come se fossimo bambini anche noi, perché unico modo di averci a che fare è regredire al suo infimo livello; in effetti giusto non lo è, ma una persona adulta riesce, seppure con dispiacere, ad accettarlo e a cercare una soluzione. Una persona matura sa che deve allontanarsi da ciò che non può essere cambiato. Un Narcisista Patologico non può cambiare e non importa quanto cercherete di compiacere quel bambino, non vi vede come persone ma come oggetti e pertanto non solo non vi ama, non vi rispetta. Prima o poi l'impulso di rompere il giocattolo gli verrà e non si dispiacerà, avrà sempre altri giochi a disposizione, i nuovi meglio dei vecchi fino ai prossimi. Volete davvero trascorrere altro tempo nel suo perverso parco giochi, dove l'altalena delle vostre emozioni vi porta su e poi all'inferno? Non ne vale assolutamente la pena! Siete donne e uomini, ricordatelo...guardate la realtà .

psicosi: disturbo dell'umore umore chi ne è  affetto è  lo psicotico, indica un tipo di disturbo psichiatrico, espressione di una severa alterazione dell'equilibrio psichico dell'individuo, con compromissione dell'esame di realtà, frequente assenza di insight lampo di genio, e frequente presenza di disturbi del pensiero come deliri e allucinazioni.

 

 

Psicopatia: disturbi della personalità caratterizzato da comportamento antisociale, deficit di empatia e di rimorsoemozioni nascosteegocentrismo e inganno. Gli psicopatici hanno una forte propensione ad assumere comportamenti devianti e a compiere atti aggressivi nei confronti degli altri, nonché a essere orientati alla criminalità.

sociopatia: disturbo della personalità, chi ne è  affetto si chiama sociopatico viene definita con il termine “disturbo antisociale di personalità“. Si indica una patologia che impedisce all'individuo di adattarsi agli standard etici e comportamentali della propria comunità socio-culturale di appartenenza.

 

nevrosi (o neurosi) chi ne è  affetto si chiama nevrotico, in genere scaturiti da un conflitto inconscio, il cui sintomo trasversale di base è costituito dall'ansia e dell'angoscia cronica senza che vi sia però una perdita di contatto con la realtà. In maniera generale, può essere definita come una "scarsa capacità di adattamento al proprio ambiente, incapacità di cambiare i propri schemi di vita e incapacità di sviluppare una personalità più ricca, più complessa e più soddisfacente.

Narcisista

 

 

 

La coppia tossica: il narcisista patologico ( overt e covert) e perverso/maligno, psicopatico, sociopatico, borderline, manipolatore affettivo o perverso, vampiro energetico, carnefice, cacciatore e/o predatore, neotenia psicologica sindrome da Peter Pan/Trilly o puer eaeternus con

 l'empatica, love addiction dipendente affettiva, coodipendente affettiva, preda, vittima, neotenie sindrome di crocerossina, sindrome di stoccolma e sindrome o complesso di Cenerentola. 

 

 

Il mito di Narciso è sicuramente il più conosciuto sia nella mitologia greca che in quella romana.

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQXt7Ke8AmeL0AbGNmQJxbd9mLxh2fjS5CjnuHCec_8Ht1WhqCElJOhqFcK0lk5hyphenhypheno6YUNHCCRdLWniNj5KB1rCVtaLk_B5I_JzG5KJrd3Wur3wzI4a93-P5mshHL5laZYaZHQUNZJ5YU/s1600/1598865870603861-2.png

 

  Narciso pittura di Caravaggio 1603

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCzeOQc4ljQZ45xLcjIv69xoISnAE8soDpIlvgr2Zekyw46vh355EWJsnN7Ltvq-DOBwuHhCsbGQ2AewpsvPTAbsrRRbkdpNVmPH1RwePIVt4_HXPbh2zvkVMF8hG-VzmrfIsGMjqJyCY/s1600/1598865850951802-3.png

Narciso ed Eco pittura Waterhouse 1903

Nella letteratura il mito di Narciso

Narciso (in greco: Νάρκισσος) è un personaggio della mitologia greca famoso per la sua bellezza. Figlio della ninfa Liriope e del suo violentatore il dio fluviale Cefiso[1][2] (o secondo un'altra versione figlio di Selene innamorata di Apollo e poi di Endimione e da quedt' ultimo ebbe un figlio Narciso identico ad Apollo) nel mito appare incredibilmente crudele, in quanto disdegna ogni persona che lo ama. Come punizione divina, si innamora della sua immagine riflessa in uno specchio d’acqua, lasciandosi infine morire resosi conto dell'impossibilità dell'amore per sé stesso. Da dove mori nasce un fiore di nome Narciso. 

Esistono diverse versioni del mito.

I VERSIONE:

una proveniente dai papiri di Ossirinco in Egitto civiltà greco romana attribuita a Partenio di Nicea in Turchia, Narciso mito greco, narra che:

 "Narciso aveva molti innamorati, che lui costantemente respingeva fino a farli desistere, tra cui anche Eros. Ma solo un giovane ragazzo, Aminia, non si dava per vinto, tanto che Narciso gli donò una spada perché si uccidesse. Aminia, obbedendo al volere di Narciso, si trafisse l’addome davanti alla sua casa, avendo prima invocato gli dei per ottenere una giusta vendetta. La vendetta si compì quando Narciso, contemplando in una fonte la sua bellezza, restò incantato dalla sua immagine riflessa, innamorandosi perdutamente di se stesso. Completando la simmetria del racconto, preso dalla disperazione e sopraffatto dal pentimento, Narciso prese la spada che aveva donato ad Aminia e si uccise trafiggendosi il petto. Dalla terra sulla quale fu versato il suo sangue, si dice che spuntò per la prima volta l’omonimo fiore".

II VERSIONE:

 Una nelle Narrazioni di Conone greco antico, datata fra il 36 a.C. e il 17 d.C.:

 " A Tespie di Beozia (una città situata non lontano dall'Elicona) nacque il fanciullo Narciso che era assai bello, ma anche grande spregiatore di Eros e degli amanti. Gli altri suoi innamorati finirono per rinunziare ad amarlo, mentre il solo Aminia perseverava nel supplicarlo continuamente. E poiché Narciso non gli dava retta, e anzi gli aveva mandato in dono una spada, si trafisse davanti alla porta del giovane, non senza aver molto invocato il dio perché lo vendicasse. Così Narciso, contemplando ad una fonte la propria immagine e la propria bellezza riflesse nell'acqua, lui solo, e per primo, divenne assurdamente amante di se stesso. Infine, preso dalla disperazione, e giudicando di soffrire una giusta punizione, in cambio delle colpe commesse nell'oltraggiare gli amori di Aminia, si uccise. Da allora i Tespiesi stabilirono di onorare e venerare ancor di più il dio Eros, oltre che con sacrifici pubblici, anche con culti privati; le genti del luogo pensano che il fiore del narciso sia spuntato per la prima volta dalla terra sulla quale fu versato il sangue di Narciso".

III VERSIONE:

 una versione di Pausania proveniente da Periegesi della Grecia antica del (II secolo d.C.) o Guida alla Grecia un libro scritto dai letterati attici di 10 capitoli tra cui Pausania, col mito di Narciso che modificò  una parte importante della storia del narciso. Secondo lui,

 "Narciso non si innamorò del suo riflesso ma della sorella gemella defunta. Specchiandosi, rivide in se stesso il volto dell’amata sorella e trovò così consolazione al suo dolore".

IV VERSIONE:

 La fonte  invece più autorevole romana è quella di Ovidio poeta romano con le sue Metamorfosi di Narciso ed Eco. 

"Eco, una ninfa dei monti, si innamorò di un giovane vanitoso di nome Narciso, figlio di Cefiso, una divinità fluviale, e della ninfa Liriope. Cefiso aveva circondato Liriope con i suoi corsi d’acqua e, così intrappolata, aveva sedotto la ninfa che diede alla luce un bambino di eccezionale bellezza. Preoccupata per il futuro del bimbo, Liriope consultò l’indovino Tiresia il quale predisse che Narciso avrebbe raggiunto la vecchiaia, “se non avesse mai conosciuto se stesso.” Quando Narciso raggiunse il sedicesimo anno di età, era un giovane di tale bellezza che ogni abitante della città, uomo o donna, giovane o vecchio, si innamorava di lui, ma Narciso, orgogliosamente, li respingeva tutti. Un giorno, mentre era a caccia di cervi, VISTO CHE A LUI PIACEVA CACCIARE I CERVI, la ninfa Eco furtivamente seguì il bel giovane tra i boschi desiderosa di rivolgergli la parola, ma incapace di parlare per prima perché costretta a ripetere sempre le ultime parole di ciò che le veniva detto; era stata infatti punita da Giunone perché l’aveva distratta con dei lunghi racconti mentre le altre ninfe, amanti di Giove, si nascondevano. Narciso, quando sentì dei passi, gridò: “Chi è là?”, Eco rispose: “Chi è là?” e così continuò, finché Eco non si mostrò e corse ad abbracciare il bel giovane. Narciso, però, allontanò immediatamente in malo modo la ninfa dicendole di lasciarlo solo. Eco, con il cuore infranto, trascorse il resto della sua vita in valli solitarie, gemendo per il suo amore non corrisposto, finché di lei rimase solo la voce. Nemesi, ascoltando questi lamenti, decise di punire il crudele Narciso. Il ragazzo, mentre era nel bosco, si imbatté in una pozza profonda e si accucciò su di essa per bere. Non appena vide per la prima volta nella sua vita la sua immagine riflessa, si innamorò perdutamente del bel ragazzo che stava fissando, senza rendersi conto che fosse lui stesso. Solo dopo un po’ si accorse che l’immagine riflessa apparteneva a lui e, comprendendo che non avrebbe mai potuto ottenere quell’amore, si lasciò morire struggendosi inutilmente; si compiva così la profezia di Tiresia. Quando le Naiadi e le Driadi vollero prendere il suo corpo per collocarlo sul rogo funebre, al suo posto trovarono un fiore a cui fu dato il nome narciso. Si narra che Narciso, quando attraversò lo Stige, il fiume dei morti, per entrare nell’Oltretomba, si affacciò sulle acque limacciose del fiume, sperando di poter ammirare ancora una volta il suo riflesso".

Ad ogni modo, a qualunque versione ci si riferisca, il mito di Narciso ha affascinato centinaia di generazioni di tutte le epoche storiche. 

È impossibile non ricordare l’influenza che il mito ha avuto nella letteratura di tutti i tempi, in particolare soprattutto dall’Ottocento in poi basti pensare che il famoso romanzo di Oscar Wilde, 1890 Il ritratto di Dorian Gray,Il romanzo è ambientato nella Londra vittoriana del XIX secolo, che all'epoca era pervasa da una mentalità tipicamente borghese. Narra di un giovane di bell'aspetto, Dorian Gray, che arriverà a fare della sua bellezza un rito insano. Egli incomincia a rendersi conto del privilegio del suo fascino quando Basil Hallward, un pittore suo amico, gli regala un ritratto da lui dipinto, che lo riproduce nel pieno della gioventù. Lord Henry Wotton avrà un ruolo decisivo nella vita di Dorian, che conosce proprio presso lo studio di Hallward. Lì, infatti, Wotton, con i suoi discorsi estremamente lunghi, influenza negativamente Dorian, che comincia a guardare la giovinezza come qualcosa di veramente importante, tanto da provare invidia verso il suo stesso ritratto, che sarà eternamente bello e giovane mentre lui invecchierà. Colpito dal panico, Dorian arriva a stipulare una sorta di "patto col demonio", grazie al quale rimarrà eternamente giovane e bello, mentre il quadro mostrerà i segni della decadenza fisica e della corruzione morale del personaggio. Dopo una tormentata storia d'amore con un'attrice di teatro di nome Sybil Vane, terminata col suicidio della ragazza dopo uno spettacolo in cui ha recitato male, Dorian, vedendo che la sua figura nel quadro invecchia e assume spaventose smorfie tutte le volte che egli commette un atto feroce e ingiusto, come se fosse la rappresentazione della sua coscienza, nasconde il quadro in soffitta e si dà a una vita all'insegna del piacere, sicuro che il quadro patirà le miserie della sorte al posto suo. Non rivelerà a nessuno l'esistenza del quadro, se non a Hallward, che poi ucciderà in preda alla follia fomentata dalle critiche del pittore, che ritiene causa dei suoi mali in quanto creatore dell'opera. Ogni tanto, però, si reca segretamente nella soffitta per controllare e schernire il suo ritratto che invecchia e si imbruttisce giorno dopo giorno, ma che gli crea anche tanti rimorsi e timori finché, stanco della sua malvagia vita, lacera il quadro con lo stesso coltello con cui aveva ucciso Hallward. Alla fine i servi trovano Dorian morto con un pugnale conficcato nel cuore, irriconoscibile e precocemente avvizzito, ai piedi del ritratto, ritornato meravigliosamente giovane e bello".

 

 Fortemente ispirato alla figura di Narciso, Narciso e Boccadoro di Hermann Hesse del 1930 La storia si snoda in periodo Medievale. Il fil rouge del romanzo è la storia di amicizia che lega silenziosamente il dotto e religioso Narciso e Boccadoro, suo amico, suo opposto. Boccadoro è un artista geniale e vagabondo, innamorato della vita e della sua precarietà di luoghi e sentimenti.

Si snoda tra Narciso e Boccadoro due amici entrambi narcisisti di cui uno overt e l' altro covert:

 

“La meta è questa: mettermi sempre là dove io possa servir meglio, dove la mia indole, le mie doti e le mie qualità trovino il terreno migliore, il più largo campo d’azione.”
Boccadoro però è anche orfano. Orfano di amore, orfano di cura, orfano di calore. La madre: è la sua più grande mancanza, è la straordinaria assente nella sua vita. Una madre che lo ha abbandonato, ancora piccolo. Una madre che gli ritorna in sogno, quasi ogni notte. Una madre che lo tormenta, lo tortura nei pensieri e nei meandri dell’intimità. Un’intimità che si fa spesso ingorgo di impulsi, desideri, pulsioni contrastanti e contraddittorie, trasgressive, ma teneramente fanciullesche. Una personalità adolescenziale, quella di Boccadoro, che si dipana in un’esperienza di vita eterea, sfuggente, promiscua e voluttuosa, prima che nel corpo, nell’anima.
D’altra parte c’è Narciso. Il suo nome non è una scelta casuale di Hesse. Grecità, bellezza ellenica si traducono, in luce medievale, in integrità morale e curiòsitas. Dotto, colto, ligio al dovere e stabile. Si, così dannatamente stabile, Narciso assume una valenza topica nel romanzo. Narciso è stasis (dal greco στάσις, <>, <>), fermezza. Mai indugio, mai conflitto. Boccadoro, dal suo canto, è dinamicità, caducità ontologica.
Narciso è rigore, Boccadoro è trasgressione. Narciso è purezza, Boccadoro è contaminazione.
«Non è il nostro compito quello d’avvicinarci, così come non s’avvicinano fra loro il sole e la luna, o il mare e la terra. Noi due, caro amico, siamo il sole e la luna, siamo il mare e la terra. La nostra meta non è di trasformarci l’uno nell’altro, ma di conoscerci l’un l’altro e d’imparare a vedere e a rispettare nell’altro ciò ch’egli è: il nostro opposto e il nostro complemento. »
Boccadoro è ricerca. E’ crysis, è sempre alter da se stesso. Un sé che non si riesce a trovare ed in realtà, neanche a cercare. Un’identità che non si compone mai, neanche ingannevolmente. Mai. Un’esistenza che si frammenta continuamente, che non si stanzia in nessun dove. Che non ha partenza, nè tantomeno futuro.
La ricerca della madre, ovvero dell’origine prima dell’essere, colora con tonalità ora vivaci, ora terribilmente cupe, questo romanzo. Una madre mai trovata, una madre solo immaginata, mai vissuta. Una madre che è sogno, mai realtà. Nessuna speranza, nessun futuro attende Boccadoro. Boccadoro è e rimane orfano. Solo quando, in punto di morte, intraprende la dolorosa via dell’elaborazione del lutto della propria persona, elabora, contemporaneamente, come un’epifania Pirandelliana la sua amara verità, rivolgendosi al suo amico:
“Ma come vuoi morire un giorno, Narciso, se non hai una madre? Senza madre non si può amare. Senza madre non si può morire”
Un tuffo al cuore. Un sussulto ancestrale, quasi scontato, ma cruento, spietato. Nulla è vita, senza nascita. Nulla è divenire, senza ἀρχή (<>). Sì, Boccadoro, in punto di morte, sperimenta e perde la sua battaglia contro il nulla della sua condizione di orfano, di uomo “senza madre”.
SENZA UNA BASE SICURA, DOVE POSSIAMO ANDARE? A COSA POSSIAMO ASPIRARE?
Un’analisi psicologica di profondo spessore psicologico si apre come un varco, a partire da pagina 291 di questo viaggio.
Bowlby, psicologo e psicoanalista britannico, dopo una serie di studi giunse ad affermare che la relazione madre-bambino è da considerarsi non solo come un bisogno di dipendenza, bensì in termini di attaccamento che si sviluppa durante i primi mesi di vita e che ha come funzione principale quella di mantenere il bambino in stretta prossimità con la figura materna, mettendo in atto un sistema di schemi comportamentali volti alla ricerca della sicurezza. Inoltre Bowlby, ispirandosi all’etologia, sostiene che i genitori hanno il compito di fornire una base sicura al proprio bambino dalla quale possa partire per esplorare il mondo esterno e verso cui possa ritornare nel momento del bisogno sapendo per certo che sarà confortato e rassicurato. La Ainsworth fu la prima ad usare l’espressione base sicura, proprio per indicare l’atmosfera di sicurezza creata dalla madre, consentendo al bambino l’esplorazione dell’ambiente.
L’esigenza di una figura di attaccamento come base sicura è evidente nell’infanzia ma può essere riferita anche nell’adolescenza e nell’età adulta. Come afferma Bowlby chiunque non abbia tale base è solo e senza radici.
Numerose ricerche stanno focalizzando l’attenzione, in ambito neuroscientifico, attraverso l’utilizzo di RMf, sul fondamento neurobiologico dell’esperienza precoce di attaccamento madre-bambino, ponendo quest’ultima in relazione con i livelli di disturbo somatico (vedi disturbi gastrointestinali funzionali), psicologico, sociale del bambino stesso e non solo.
La teoria dell’attaccamento di Bowlby è ad oggi la più lucida spiegazione scientifica del modo in cui le esperienze precoci condizionano lo sviluppo psicologico. Il cervello quale substrato biologico alla base dei nostri stati mentali, segue a sua volta uno sviluppo che è possibile definire esperienza-dipendente, e non vi è dubbio che la relazione con la figura di attaccamento sia la principale fonte di esperienza nel primo periodo di vita del bambino. Lo stesso patrimonio genetico che garantisce al bambino ancor prima della nascita, la formazione delle strutture cerebrali è soggetto a processi epigenetici che determineranno in misura significativa le modalità di espressione genica e di sviluppo cerebrale. (Ardito, Adenzato, 2012) Si sta scoprendo in questi anni che l’affermazione secondo la quale la mente umana emerge dalle attività del cervello le cui strutture e funzioni sono a loro volta direttamente influenzate dalla qualità delle esperienze interpersonali è più profondamente fondata di quanto non fossimo disposti a credere prima che le neuroscienze ci permettessero di capire quanto l’intuizione originale di Bowlby fosse straordinariamente corretta!

 

Nella pittura, ha ispirato i più grandi artisti: si ricordi in particolare il Narciso di Caravaggio (1600); Narciso ed Eco di William Waterhouse (1903) e la Metamorfosi di Narciso di Salvador Dalì (1937).

 

Nella scultura è rappresentato da Adone e Venere,  una scultura neoclassica di Antonio Canova, completata nel 1794 ed esposta al Musée d'Art et d'Histoire di Ginevra. Dal Narciso di Benvenuto Cellini 1540. Narciso Muliebre di Mario Moschi.

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_o98tmDPdQtQWgbIcF2Gs4YLUeZzRmluddU8JYSjOgflszpq3zrXNlR7s7vaWab9Cpzqa-SNr37gzLyN544lqwmD7rYnp1WGjArdqt7GXuqUyXAFecKZsQaU5dttft5X3hz_Pwp5b_Vo/s1600/1598867737688335-0.png

 

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVsH6gp8yZaRWbT1M93L7NjKNl6kII2EZV7AriAo_Ii7GCeFnGOQVNi5T0gG4LwwicnqLxJRoeGaaYMPCHmWRZXwWTcvFUVEyozJK6u9DzuheqU97KFfKr7gEK46gdKtVgis4T6bg_3u4/s1600/1598871413542088-0.png


https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLpZWTIkc4GalgTus-qjGvpWvhibpu1vJOjHYjrrL7GZnEg2yC5Hy78UmCS35K9INppLkemTNRhTr1f3LAVBl7Irve11L0r9yrDgwwDBF2HhYhvJwLP7TjznCSTsC_ET68wplb03OrIyM/s1600/1604823188078384-0.png

 

 

 I riferimenti potrebbero continuare, passando per la musica Luigi Tenco in "Angela", Loredana Bertè in 'sei bellissima', mia Martini in 'gli uomini non cambiano', "narciso parole di burro" di Carmen Consoli.

 

 Per il cinema ad es 1. MON ROI – IL MIO RE (2015) – Regia di Maïwenn Le Besco;

2. AMERICAN PSHYCHO (2000) – Regia di Mary Harron;

3. SHAME (2011) – Regia di Steve McQueen;. 4. UN CUORE IN INVERNO (1992) – Regia di Claude Sautet;

6. THE WOLF OF WALL STREET (2013) – Regia di Martin Scorsese;

7. ANNI FELICI (2013) – Regia di Daniele Luchetti; 10. IL DIAVOLO VESTE PRADA (2006) – Regia di David Frankel;

8. RICATTO D’AMORE (2009) – Regia di Anne Fletcher;

9. IL FILO NASCOSTO (2017) – Regia di Paul Thomas Anderson;

10. L’AMORE BUGIARDO (2014) – Regia di David Fincher;

 

Libri di testo, e-book e audiolibri sul narcisismo:

 

 

 

 

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCWnVP2kaayOVUOvSqGm_VgKT5bnZXOlEE_51a3CIE6riTxQxlXkGEpjw8ydpz8ds3p2Zy7U0q0rAcLVJ721iAGkPHCMjO23sm_yyUHHfdtyr_9a4-WRCgI-uex9WzJk9Jum7wKJXMOHo/s1600/1598865280822029-0.png

 

 

Il narciso è un fiore dalla potente simbologia. Esistono, infatti, in diverse culture, miti e leggende che lo vedono protagonista e metafora di caratteristiche umane, ma anche simbolo di buoni e cattivi auspici. Pianta originaria dell'Europa, Nord Africa e parte dell'Asia, venne introdotta in Cina intorno all'anno mille e oggi è diffusa in tutti i continenti. Fiorisce da marzo a giugno, la troviamo in molte varietà, con foglie lineari e fiori a sei petali bianchi. I petali si uniscono al centro, da cui parte una corona color giallo intenso. In natura, cresce spontaneamente in boschi e prati con una buona esposizione alla luce del sole.

 Nella simbologia del mito greco narciso dopo essersi ucciso dopo aver visto la sua immagine nasce il fiore di nome narciso indica l' amore solo per se stessi.

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg750gMCFtMyaJ0V-qTEIhkdd_2X6O6yUWQ9du4Izek3jNNLZTaV4tx7yo7dYvmKVkM-s8hkONC54xF9aoHCP5lfyY44dPQnP1in1Z_3HDjNAp40Ri9HM7NMX1AS7Z74zxfn3GiPx6yHiE/s1600/1598868542176353-0.png

 

Il demonio jezebiele.

Alcuni identificano i narcisisti con il demone Jezabele.

 

Per comprendere appieno la celebrità del mito, si può vedere che le parole narcisismo e narcisista sono ormai entrate nel nostro vocabolario comune proprio per indicare una persona che prova troppo amore per se stesso. 

 

L’aggettivo “narcisista” , inteso come il narcisista sano, molto spesso viene utilizzato per indicare una persona molto vanitosa, che ama la propria immagine o la propria personalità e che ama essere al centro dell’attenzione. Di solito ha un alta autostima di se stesso. Si tratta di un aggettivo, dunque, che descrive semplicemente un tratto della personalità, che non definisce – almeno apparentemente – una situazione o una condizione grave. 

 

 

Narcisista patologico

 

Il problema sorge quando trattiamo di narcisismo patologico:

La patologia (dalle antiche radici greche del pathos (πάθος), che significa "esperienza" o "sofferenza" e -logia (-λογία), "studio di") è lo studio della causa delle malattie; Un disturbo psichico o mentale (in inglesemental disorder) è una condizione patologica che colpisce la sfera comportamentalerelazionalecognitiva o affettiva di una persona in modo disadattativo, vale a dire sufficientemente forte da rendere problematica la sua integrazione socio-lavorativa e/o causargli una sofferenza personale soggettiva.  Quando il disagio diventa particolarmente importante, disadattativo, durevole o invalidante si parla spesso di malattia mentale. Le malattie mentali sono dunque alterazioni psicologiche e/o comportamentali relative alla personalità dell'individuo che causano pericolo o disabilità e non fanno parte del normale sviluppo psichico della persona. Lo studio e la cura delle malattie mentali rientra nel campo di studi della psicologia e della psichiatria.

 

Ora vediamo prima come funziona il cervello in persone normodotate:

 

Come si divide il cervello?

 

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTDSygPtKH4YJtCARYr6LV_-dNqJFXsWa16uo3EJY4SvP_LBXw2qyz9sRPNH94JPPYGvDLyEHqXsSMLNmCZ022gbP_qlra_zg6YX0oBntl7T2u5Pojup-YuGpT8OGvVR84gKQtjxLyWoE/s1600/1581154337344045-0.png

 

Secondo Maclean dice (M.G. Contini in per una pedagogia delle emozioni) il cervello (più correttamente encefalo “) dell’uomo/donna 

sono diversi ma complementari. 

Il cervello maschile pesa 1,35 kg ed ha un volume di 1300 cm³,

 contro, il cervello femminile che pesa 1,21 Kg, ed ha un volume di 1100 cm³

 Il cervello è formato dalla materia grigia che è il corpo dei neuroni  nostro sistema nervoso è costituito da due tipi di cellule, i neuroni e le cellule della glia. I neuroni hanno la funzione di raccogliere e trasmettere informazioni ad altre parti del corpo. Ogni neurone è dotato di un corpo cellulare e si serve di diversi sottili prolungamenti come gli assoni. Quest’ultimi si uniscono in fasci a formare le fibre nervose e consentono di trasportare gli impulsi da una parte all’altra del cervello degli uomini e delle donne. I ricercatori americani hanno scoperto che nell’uomo le informazioni viaggiano avanti e indietro all’interno dello stesso emisfero, nella donna invece compiono un percorso a zig-zag tra i due emisferi.

 “Quanti neuroni abbiamo nel nostro cervello?”  86 miliardi di neuroni (più negli uomini), Sono presenti in media 5 cellule gliali per ogni neurone,

e dalla corteccia celebrale e  dalle sinapsi (più nelle donne) che sono le connessioni Ma quante sinapsi sono presenti nel cervello? È impossibile stabilirlo con esattezza: le sinapsi possono essere definite elementi dinamici poiché aumentano ogni qualvolta apprendiamo compiti o informazioni nuove. Una stima numerica del numero di sinapsi può essere determinata sul singolo neurone: si calcola che siano presenti 100 mila sinapsi per ogni cellula nervosa. Un numero impressionante.

 e dalla materia bianca data dai fasci di fibre nervose (sia ascendenti che discendenti) che uniscono l'encefalo e il midollo spinale.

 

 Ancor più impressionante è la velocità di trasmissione dell'impulso elettrico: l'informazione nel cervello può raggiungere i 430 km orari determinando la formazione di oltre 70mila pensieri al giorno.

 

Confrontando la distanza sinaptica, il numero di sinapsi e il livello di output delle informazioni, gli esperti sono stati in grado di dare una buona stima della capacità di calcolo del nostro cervello: 10 milioni di miliardi di operazioni al secondo. Una cifra incredibile ma documentata e riferita da Raph C. Merkle, membro della Singularity University (USA).

 

Un'ultima curiosità: l'impressionante numero di impulsi elettrici che viaggiano continuamente attraverso il cervello generano 25 watt di energia, l'equivalente necessario ad accendere una lampadina. Sarà per questo che l'intuizione è spesso rappresentata graficamente con una lampadina accesa?

Il cervello è  diviso in tre questa distinzione è funzionale e non anatomica:

• il paleoencefalo o 

cervello rettiliano, l'istinto, si trova vicino al midollo spinale e nella parte centrale, come l’ipotalamo, che controlla il sistema endocrino e regola i bisogni alimentari, sessuali, l’emotività ecc. presiede forme ripetitive di comportamento

presiede attività istintive e rappresenti la sede di comportamenti emotivi (per es., il comportamento sessuale, la fame, la sete, la cura della prole, ecc.).

 

• il cervello paleomammifero o sistema limbico parte centrale ossia le emozioni: ove si elaborano le emozioni in particolare quelle che presiedono all’autoconservazione e alla conservazione della specie. Esso funziona come selettore di valori, regola la nostra identità personale. Qui è situata, secondo Laborit sia la memoria remota sia quella affettiva. La memoria remota è strettamente legata all’ambito esperienziale, secondo meccanismi che implicano contatti fra i neuroni (le sinapsi). L’esperienza di una situazione positiva o negativa per il soggetto, suscita in lui un vissuto di piacevolezza o di dispiacere che si ripresenterà in seguito, ogni volta che verrà riconosciuto lo stesso tipo di situazione, una sorta di “coazione a ripetere”.

 La memoria affettiva permette all'individuo di provare emozioni dai quali scaturiscono bisogni acquisiti, e non istintivi. Tali bisogni sono radicati nella storia personale di ciascuno e possono entrare in collisione con quelli degli altri (norme sociali o contesto in cui si vive). Questo provoca conflittualità, spesso inconscia, che Laborit definisce “patologia dell’inibizione comportamentale”.

 

• Il cervello neo-mammifero o neocorteccia parte esterna, la ragione: dove hanno sede le funzioni dell’intelligenza e del linguaggio.

 Alla neocorteccia corrispondono, secondo Morrini due emisferi del cervello, messi in comunicazione dal corpo calloso, che svolgono dei compiti unici.

 Il loro funzionamento è incrociato e comunicano tra loro, l’emisfero sinistro a controllare la parte destra del corpo e viceversa.

 

Emisfero dx irrazionale emotivo ed inconscio.

Emisfero sx razionale e conscio.

 

 • L'emisfero sinistro, essendo quello razionale, è sede del conscio ed elabora quindi le informazioni vitali a breve termine Esso presiede a specifiche attività quali: pensiero analitico, astratto, spiegazione, focalizzazione su oggetti, linearità, sequenzialità, serialità, razionalità/calcolo, controllo/dominanza sociale, maschile, tecnico, cultura/educazione occidentale 

 Due  sono le funzioni del cervello responsabili del pensiero e del linguaggio entrambi nell'emisfero sinistro: l'area di wernike controlla la comprensione di significati, l'area di broka la produzione del linguaggio e l'elaborazione della sintassi.

 

• L'emisfero destro, invece, è quello irrazionale-emotivo ed è sede dell'inconscio (per definirlo come diceva Freud “è quella parte di cervello che fa cose di cui non mi accorgo”). Esso elabora informazioni a medio e lungo termine e presiede alle attività di: pensiero intuitivo, concreto, comprensione, focalizzazione su persone, simultaneità, sintesi, globalità, estetica/arte, comunicazione psicoaffettiva, femminile, artista, cultura/educazione orientale.

 

     

Tutti noi, usiamo entrambi gli emisferi, ma alcuni di noi sono razionali e altri più emotivi. Di solito noi usiamo di più l'emisfero sinistro che, a incrocio ci fa usare più la parte destra del nostro corpo pensiamo ad es. a quanto scriviamo, esso è più razionale, articola la parola, la matematica ed è sequenziale. L'emisfero destro invece è irrazionale dove è posizionato l'inconscio, il sogno, la creatività, l'irrazionalità, il nostro programma mentale. 

 

La nostra mente può essere paragonata a un dischetto vergine, che, vien scritto, man mano che i genitori, i docenti, il gruppo dei pari, la società, il mondo intero, ci forniscono informazioni. Il potere dell'inconscio: è ad es. se mia madre, mi ha sempre detto, che sono un imbecille questo concetto si imprimerà nell'inconscio, in modo da farmi comportare da imbecille, e porterà nella mia vita disgrazie a cui io stesso darò un’altra giustificazione ad es. distrazione etc.... Il messaggio inoltre va sempre dato in positivo per la fisica quantintistica, in particolare per   la legge dell'attrazione (F. Marchesi), infatti, ciò che ci succede di negativo si attua in quanto, le energie si spostano sui pensieri negativi, ovvero, siamo noi con i nostri pensieri negativi che smuoviamo delle energie, che si materializzano, ad es. se un padre non vuole che il proprio figlio prenda l’aereo, darà la spiegazione, della sua paura, che l’aereo possa cadere, tale pensiero negativo si potrebbe materializzare, difatti, non bisognerebbe mai pensare in negativo e comunque formulare il proprio pensiero in positivo . La parte irrazionale ovvero l'inconscio ha il potere sulla nostra vita che arriva ad occupare il 90% rispetto al 10% della parte razionale.

 

 

Il cervello enterico

 I due cervelli, il cranico e l'enterico, sono connessi dal nervo vago dove si racchiudono emozioni e sensazioni. Anche l'intestino si emoziona, soffre, gioisce. E' la scoperta di Mintsai Liu e Michael Gershon della Columbia University di New York. Ciò che la scienza ha battezzato come «secondo cervello» vive sì nel ventre di ciascuno di noi ma è una sorta di chiave che regola stress, ansia e tensione. La natura ha previsto di investirlo di proprietà legate alle funzioni derivanti dalle emozioni, dai sentimenti ed all'inconscio del soggetto. Il cervello enterico, dunque, può pensare, prendere decisioni e provare sensazioni autonomamente da quello cranico, come insegna la neuro-gastroenterologia (vedi la colite, l'ulcera, i bruciori di stomaco, ecc., malattie causate dallo stress).

 

Ora vediamo come funzionano i neuroni dei narcisisti:

 

I neuroni dei narcisisti in neurobiologia

 

Secondo ricerche molto recenti di neurobiologia, il narcisismo patologico è  associato ad una riduzione di materia grigia che è il corpo dei  neuroni, ossia nel cervello, in quella zona cerebrale esterna denominata il lobo dell' insula anteriore destra, e della corteccia prefrontale dorsolaterale destra.

è una porzione della corteccia cerebrale che si trova profondamente all'interno della scissura

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRG4NGKs-vPTDIgN96sQmy3tRmVNIbuECX4u-waWMV_JHdkYdWWf1xqGLDlnhb5jULMW6ebtfYJfQivlbq5y5K8CX7NnMZzEKkRm06MYlaI5YFmFa4qQJhwj1OcHVvxjdNerTKDL3qq8I/s1600/1580199448023139-0.png

di Silvio tra il lobo temporale e il lobo frontale all' altezza delle palpebre.

Il lobo dell'insula gioca un ruolo in diverse funzioni spesso legate all' emotività oppure alla regolazione dell' omeostasi corporea. Queste funzioni includono: la percezione, il controllo motorio, l'auto-consapevolezza, le funzioni cognitive, e l'esperienza interpersonale, quali ad es. la consapevolezza enterocettiva. 

Altre percezioni non enterocettive invece includono l'ascolto passivo della musica, il riso e il pianto, l'empatia e la compassione, alcuni aspetti del linguaggio, le emozioni, l'emotività sociale.

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQjPbDZTFcrxdvLn0vI6UY6HRXj2xNCy3bMBli5PKBopFj7kPGUlLf0TA138Gv8yOSs05HjbGKtb84A8pPSgi-inCPFBbBBwWqRpG26RscbGZItZX_txiQQx5Z45KT6eKOKQgligu_qmw/s1600/1580199443926644-1.png

 

La coppia normale e tossica:

 

la coppia è formata da tre patti sistemico relazionale:

1. Il patto segreto tipico dell' innamoramento dura circa 6/9 mesiformato da 2 parti: 1 parte emersa cosciente e 2 la parte sommersa inconscia.

Al centro il periodo di disillusione dura tra i 3 ed i 21 giorni.


2. patto dichiarato tipico dell' amore, completamente cosciente, questa
 fase di passaggio all'amore è molto variabile e può durare dai 18 mesi fino a un massimo di 4 anni.

3. Il patto convivenza o matrimonio dura tutta la vita.

Vediamo la biochimica nelle sue fasi dell' innamoramento all' amore:

  •  Prima fase: Nello specifico la chimica dell'innamoramento è scatenato da tre neurotrasmettitori e ormoni: 
  • 1. Dopamina
  • 2. Noradrenalina
  • 3. Feniletilamina

 

  •  1 La dopamina piacere ed euforia di stare con quella persona. Nei narcisisti al contrario provoca fastidio perché lo fanno solo in funzione di un bisogno.
  • 2 La noradrenalina giostra di emozioni e sensazioni ai narcisisti invece è sempre alta perché vivono di emozioni momentanee sia in negativo sia in positivo.
  • 3 La feniletillamina Pea intensifica le emozioni ai narcisisti si intensificano quindi è alta perché provano piacere in funzione di un bisogno. La PEA  stimola  il TESTOSTERONE ormone del desiderio sessuale ai narcisisti è variabile in funzione di un bisogno; E le endorfine per il benessere di coppia.

 In questo periodo sono le emozioni che generano le azioni esso  dura tra i 12 ed i 18 mesi  (nelle relazioni a distanza 3 anni) dopodiché il cervello si è assuefatto al "cocktail" di sostanze chimiche dette prima e non reagisce più. E quindi possiamo considerare finita la fase dell'innamoramento.


Fase centrale:   La disillusione la parte centrale che può prevedere l' amore fa  emergere dei lati anche negativi, forse non può far fronte a tutti quei bisogni inconsci di cui parlavo sopra, del partner. E il rapporto potrebbe subire una incrinamento. Questa disillusione dura 21 giorni ed è un tocca sana per le coppie,  difatti permette di vedere l’altro con dei limiti umani, nella sua natura, nella sua autonomia, non in funzione dei bisogni propri.  
E’ questa disillusione che, se superata, segna il passaggio dall’ innamoramento all'amore, ovvero il passaggio dal patto segreto al patto “dichiarato” la scelta   consapevole.  

2 fase amore e 3 fase convivenza: Dopodiché nel passaggio dall' innamoramento all'amore saranno le azioni a generare emozioni che durano tutta la vita ed ora intervengono altri 3 neurotrasmettitori e ormoni nella biochimica dell' amore:

1. Ossitocina

2. Vasopressina

3. Serotonina

 

1. Ossitocina è l' ormone dell' amore  vero e proprio e della fedeltà femminile la sua mancanza spinge la donna al tradimento. Ai narcisisti è bassa perché non riescono a provare sentimenti ed inclini al tradimento.

 

2. Vasopressina fedeltà maschile, la sua  mancanza spinge l' uomo al tradimento ai narcisisti è bassa perché non riescono a provare sentimenti ed inclini al tradimento.

 

3. Serotonina felicità ai narcisisti è quasi sempre bassa solo quando viene alimentata da qcno per un bisogno sale ma è questione di attimi. 

 

In conclusione, come abbiamo visto, la biochimica dell’amore orchestra gran parte dei nostri comportamenti, che lo vogliamo o no. Lo fa sia  durante l’innamoramento sia nelle fasi successive dell' amore in cui entrano in gioco altri fattori volti a costruire il compromesso e la stabilità nella coppia e la responsabilità ma la loro mancanza impedisce di costruire rapporti duraturi con i narcisisti perché mancano di responsabilità, stabilità e nessun compromesso.

 

Quali sono i 7 bisogni di un uomo per Maslow? 

Sono:

 1. fisiologici;      

2. salute e sicurezza; 

3. intimità ed emozioni; 

4. amicizia e famiglia; 

5. progettualità;           

6. autorealizzazione;    

7. spiritualità.

 

 

 

 

Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali DSM 5  sezione 2 e il precedente DSM 4 TR distingue tre Cluster (A, B, C) con i disturbi della personalità:

Cluster A (paranoide, schizoide, schizotipico): disturbi di personalità che coinvolgono il  comportamento strano o eccentrico con gli altri;

Cluster B (antisociale, borderline, istrionico, narcisistico): I pazienti hanno comportamenti che sembrano troppo emotivi, instabili, e drammatici, irregolari, strani o eccentrici.

Cluster C (evitante, dipendente, ossessivo-compulsivo): I pazienti sembrano tesi e angosciati ansiosi ed inibiti.

Nel disturbo di personalità narcisistica sia nel ICD 11                (medico, neuro-psichiatrico) sia nel DSM 5 ( psicologico, psicoterapeutico) sezione 2, e nel precedente DSM 4 TR cluster B ( narcisista, istrionico, borderline, antisociale)  questi disturbi condividono difficoltà nel controllo degli impulsi e nella regolazione emotiva.

Il closter B distingue due sottocategorie del disturbo narcisistico di personalità:  overt scoperto estroverso e covert coperto introverso.

 

Vediamo le statistiche:

 

Mentre i narcisisti sani hanno un alta autostima, I narcisisti patologici hanno al contrario una bassa autostima e devono rifornirsi dall'altro/a di quest'ultima.

Essi sono sia uomini che donne:

 i narcisisti uomini sono più di tipo covert  coperti sfigati, 

mentre le narcisista donne sono più di tipo overt scoperte spocchiose,

 che ostentano una grandiosa vanità, anche se la maggior parte delle donne sono borderline cui la caratteristica maggiormente marcata è la dissonanza cognitiva ossia l' incoerenza e lo splitting ossia vedere il mondo in bianco e nero senza mezze misure. 

Le statistiche parlano del 75% della maggioranza  di narcisisti uomini e del restante 25% di donne narcisiste, mentre abbiamo il 75% di donne borderline ed il 25% di uomini borderline,

Visto che ci occuperemo di narcisismo  mi riferirò soprattutto ai narcisisti uomini ( di tipo covert) ed in generale di overt.

 

Chi è  il narcisita patologico ( covert e overt):

 

La differenza con il narcisista sano che ha un alta autostima  sta nel fatto che i narcisisti patologici hanno: 

 

 1. una bassa autostima, quindi il bisogno dell' altro/a per rifornirsi di autostima,

2.  incapaci di amare,

3. Hanno un pattern pervasivo di grandiosità ossia adottano comportamenti di grandiosità,come se fossero unici per nascondere la loro fragilità, 

Legenda:

pattern : modello;

 pervasivo che tende a diffondersi in modo penetrante, così da prevalere nella mente e nel corpo;  

4. mancano di empatia (Hoffman) emotivo-affettiva ed empatia motivazionale. L' empatia emotivo affettiva ossia sono incapaci di mettersi nei panni degli altri e capire gli Stati d' animo perché troppo concentrati su se stessi ed empatia motivazionale di aiutare l' altro, difatti, queste sono attribuibili solo alla vittima. 

Mentre i narci hanno un empatia cognitiva che si basa sul capire l'altro/a solo in funzione di come sfruttare l' altro/a per soddisfare i propri bisogni Parzialmente richiama i meccanismi di fondo della teoria della mente. 

 

Il narcisismo patologico  nasce nella prima infanzia ed è visibile in modo lieve invece in età adulta essa diventa evidente.

 

Il narcisismo patologico ( overt e covert)

 perverso o maligno è  invece un estremizzazione del narcisismo patologico è una patologia che coinvolge diverse sfere dell'individuo:

1. la manipolazione,  

2. la superiorità, 

3. la scarsa empatia emotivo/affettiva e motivazionale mentre hanno un empatia cognitiva, 

4. mancanza di sentimenti e di legami affettivi,

associata anche a un disturbo antisociale  chiamata anche narcisita borderline ossia marcatamente con

5. dissonanza cognitiva ossia incoerenti, di solito trasferiscono questa anche alla partner che va in dissonanza cognitiva. 

molto vicina anche ai sociopatici e psicopatici e antisociali che porta alla: 

6.violenza,

7. aggressività

 

Le comorbilita o comorbidita' ossia il disturbo primario è quasi sempre associato ad uno secondario comunque sono quasi sempre presenti dello stesso cluster ma in alcuni casi anche da cluster diversi:

 

Comorbilita o Comorbidita 

Ora distinguiamo  la psicosi ( psicotico), la psicopatia (psicopatico), la sociopatia (sociopatico) e la nevrosi (nevrotico).

 Innanzitutto bisognerebbe distinguere tra “”  psicosipsicotico” e psicopatia "psicopatico" perché le due parole indicano due cose diverse:

psicosi”  prima era una malattia mentale o follia. Successivamente si suddivise alcune di queste malattie con  nevrosi. Da allora i due termini hanno avuto un’evoluzione che si è espressa su piani diversi. Attualmente con disturbo psicotico si intende un disturbo psichiatrico grave caratterizzato da un distacco dall’ambiente che lo circonda, da forti difficoltà ad iniziare delle attività e a provare sentimenti autentici nei confronti delle altre persone; c’è quindi una grave alterazione dell’equilibrio psichico dell’individuo con compromissione dell’esame di realtà e disturbi formali del pensiero.I principali disturbi psicotici o forme di psicosi sono: Schizofrenia, Disturbo delirante, Disturbo schizofreniforme, Disturbo schizoaffettivo, Disturbo psicotico breve.

La psicopatia (o Disturbo Psicopatico di Personalità – DPP) nel DSM 5   è stato incluso nella sezione III dei “Modelli Emergenti e Misure”  un Disturbo di Personalità – PD caratterizzato da comportamento antisociale, deficit di empatia e di rimorsoemozioni nascosteegocentrismo e inganno. Gli psicopatici hanno una forte propensione ad assumere comportamenti devianti e a compiere atti aggressivi nei confronti degli altri, nonché a essere orientati alla criminalità di tipo più violento.

 

La sociopatia viene definita con il termine “disturbo antisociale di personalità“, per indicare una patologia che impedisce all’individuo di adattarsi agli standard etici e comportamentali della propria comunità socio-culturale di appartenenza. Un sociopatico può diventare una minaccia, mostrare atteggiamenti criminali, organizzare sette pericolose e/o causare danni a se stesso e agli altri. Una persona può mostrare diversi segni di sociopatia, come assenza di rimorso, disprezzo per la legge e abitudine a mentire e manipolare alcune ricerche hanno rilevato che si tratta di disordini specifici appartenenti alla categoria del disturbo antisociale.

 La nevrosi (o neurosi) nella psicologia clinica indica un insieme di disturbi psicopatologici, in genere scaturiti da un conflitto inconscio, il cui sintomo trasversale di base è costituito dall'ansia e dell'angoscia cronica senza che vi sia però una perdita di contatto con la realtà.

disturbo narcisistico patologico di personalità  sfruttano gli altri per mantenere la loro autostima, mentre, il sociopatico per guadagno materiale.

 

Il borderline, di cui statisticamente il 75% sono donne  ed il restante 25% sono uomini, è anche sociopatico o antisociale ha un attaccamento di tipo o stile d'attaCCAMENTO dalle teorie di Bolby i MOI modelli operativi interni( 0-3 anni dai 9 mesi ai 3 anni) che si creano da piccoli secondo il vissuto di attaccamento e che si perpetra negli attaccamento adulti e dalla strange situation di Ainswhorth, con la propria madre o caregiver, di tipo disorganizzato: 

 

Borderline 

Il bambino ha avuto una madre o caregiver oscillante, che lo avvicinava e lo evitava quindi anche il bambino oscilla continuamente tra la tendenza all’avvicinamento e la tendenza all’evitamento della figura di riferimento.

In questo contesto, il bambino non può organizzare un comportamento coerente ne’ in un senso, ne’ nell’altro. La conseguenza diretta è che il bambino avrà delle rappresentazioni di Sé e dell’altro (della mamma) multiple e incoerenti tra loro. Al bambino arrivano continuamente segnali incoerenti e che cozzano tra loro.

che da adulte con le teorie di George, Kaplan, Mary Main e successivamente di Bartholomew nell' A.A.I. Adult Attachment Interview, Prototipo timoroso svilupperanno in un amore ossessivo. Di conseguenza ha un bisogno disperato d'amore ma più amore riceve meno gli basta e meno è in grado di apprezzarlo mentre si attacca a persone che lo trattano male. 

Il borderline

Ha paura dell' abbandono e pratica lo 

Splitting ossia vede il mondo in bianco o nero ( niente varietà di grigi o colori) cioè un giorno sei una persona meravigliosa ed il giorno o minuto seguente sei il mostro da cui stare lontano. Prima erano identificati come schizofrenici ( psicotici) oggi nevrotici.

 

Differenze tra narcisista patologico e borderline

 

Chiariamo subito che un narcisista patologico in comorbilita' può non essere o esserlo un borderline mentre, un bordeline è quasi sempre un narcisista patologico. Il narci quasi sempre riesce a trovare lavoro e a mantenerlo mentre il borderline non riesce a mantenere il posto di lavoro perché litigioso e pretenzioso. Il borderline è potenzialmente pericoloso è aggressivo e violento in coppia il narcisista invece ama aver sudditi ama circuitale e manipolarle, nella fase di scarto se viene lasciato reagiscono differentemente: il narci piange promette di non fare certe cose e di cambiare il border invece può diventare uno stalker, il border passa dall' euforia alla depressione acuta il narci no, il border per sentirsi vivo può tagliarsi in tutto il corpo può tentare il suicidio per ingenerare negli altri il senso di colpa, il narci non tenta il suicidio, nella fase di svalutazione il narci svaluta perché non gli interessa nulla della partner è cinico, aspro e lucido, Il border nella svalutazione testa il partner ti odio ma non lasciarmi ossia svaluta ma se viene lasciato gli corre dietro e chiede scusa ossia ha paura dell' abbandono, il narci no, il border attacca la vittima perché si sente superiore, se poi il border ha comportamenti narci e sconfina nel sadismo allora abbiamo a che fare con uno psicopatico li la situazione diventa gravissima.

 

Il narcisista-borderline

 

Il np-borderline è più una persona identificata come il narcisista patologico maligno o perverso con tratti antisociali vicino ai sociopatici ed ai i psicopatici mettono di continuo alla prova, la loro insicurezza li porta sempre a dubitare di tutto, ma per quante conferme d’amore possiamo dare per un borderline non saranno mai abbastanza. Con loro si vive in uno stato di insicurezza costante, il giorno prima ti amano immensamente, ti vogliono sposare e avere un figlio da te, il giorno dopo e a volte persino qualche ORA DOPO non sei più niente, non vali più niente, ti cancellano dalla loro vita come se tu non fossi mai esistito ed altrettanto velocemente ti rimpiazzano.

 

Ricordiamo che le comorbilità (ossia un disturbo primario associato ad uno secondario) sono comunque frequenti. I pazienti spesso hanno anche un disturbo depressivo (p. es., disturbo depressivo maggiore, distimia), anoressia nervosa, un disturbo da abuso di sostanze (soprattutto cocaina), o un altro disturbo di personalità ( istrionico, borderline, sociopatico, paranoide) psicopatia. A tratti anche bipolare   sindrome maniaco-depressiva)I disturbi dello "spettro bipolare", ovvero i quadri clinici un tempo indicati col termine generico di "psicosi maniaco-depressiva", consistono in sindromi di interesse psichiatrico sostanzialmente caratterizzate da un'alternanza fra le due condizioni contro-polari dell'attività psichica, il suo eccitamento ossia ipomania quando si pensa di poter fare qualunque cosa e  mania quando si sa di poter fare qualcosa, e al rovescio la sua inibizione, ovvero la "depressione", unita a nevrosi o a disturbi del pensieroLa diagnosi differenziale è principalmente con i disturbi di personalità, il disturbo schizoaffettivo, la depressione maggiore unipolare e cause organiche come la demenza frontotemporale (se i sintomi compaiono la prima volta dopo i 50 anni).

La disregolazione funzionale si traduce nello sviluppo di alterazioni dell'equilibrio timico (disturbi dell'umore), dei processi ideativi (alterazioni della forma e del contenuto del pensiero), della motricità e dell'iniziativa comportamentale, nonché in manifestazioni neurovegetative (anomalie dei livelli di energia, dell'appetito, del desiderio sessuale, del ciclo-ritmo sonno-veglia).

Essa è una forma di psicosi che troviamo in forma lieve nei narcisisti ad es bipolarità 

di tipo II e  il bipolare minore ossia la ciclotimia.

Il disturbo bipolare di tipo II, caratterizzato da episodi depressivi e episodi ipomaniacali.

La ciclotimia viene considerata una variante minore del disturbo bipolare, che spesso evolve verso il disturbo bipolare di tipo II, o con minor frequenza, verso il tipo I. E’ caratterizzata da episodi di lieve intensità ma con elevata frequenza di presentazione e con cambiamenti comportamentali che provocano notevoli complicazioni a livello psicosociale.

A volte, gli episodi severi di mania o di depressione includono i sintomi psicotici. Tra questi i più comuni sono le allucinazioni (es. udire delle voci che nessuno sente, sentire degli odori che nessuno sente) e i deliri. 

Depressione maggiore e distimia è un disturbo dell’umore. Possiamo definire la distimia una depressione cronica più lieve nei sintomi rispetto alla depressione maggiore, ma prolungata nel tempo. Può comparire sin dall’adolescenza, ma si riscontra più frequentemente nella fascia di età che va dai 18 ai 45 anni e spesso sopraggiunge dopo uno o più episodi di depressione maggiore.

 

Il disturbo narcisistico di personalità e' caratterizzato da un ego (io parte razionale conscia)  ipertrofico ossia un

Senso di grandiosità. L'io è  connesso al principio di realtà che in età adulta è  coerente rispetto al principio del piacere inconscio del es e regolarizza poi con il super io cosciente dell' agire attraverso i valori morali.

 

Il disturbo di personalità narcisistica patologica ( DPN) overt, egosintonico

 

Le  persone con personalità narcisistica overt estroversi grandiosi,  essi sono a tratti istrionici, nel rapporto di coppia sono quindi  istrionici ossia teatrali, ti porteranno su come un trofeo soprattutto durante la prima fase di love bombing o di idealizzazione, secondo Kenberg hanno avuto un tipo di legame o stile d' attaccamento,  dalle teorie di  attaccamento di Bolby ( 0-3 anni dai 9 mesi ai 3 anni) i MOI modelli operativi interni che si creano da piccoli secondo il vissuto di attaccamento e che si perpetra negli attaccamento adulti

 e dalla strange situation di Ainswhorth, con la propria madre o caregiver, di tipo insicuro evitante

  • Stile Insicuro Evitante: questo stile è caratterizzato dalla convinzione del bambino che, alla richiesta d’aiuto, non solo non incontrerà la disponibilità della figura di attaccamento, ma addirittura verrà rifiutato. Così facendo, il bambino costruisce le proprie esperienze facendo esclusivo affidamento su se stesso, senza il sostegno degli altri, ricercando l’autosufficienza anche sul piano emotivo, con la possibilità di arrivare a costruire un falso Sé. Questo stile deriva da una figura di attaccamento che respinge costantemente il figlio ogni volta che le si avvicina per la ricerca di conforto o protezione. I tratti che maggiormente caratterizzano questo stile sono: insicurezza nell’esplorazione del mondo, convinzione di non essere amato, percezione del distacco come “prevedibile”, tendenza all’evitamento della relazione per convinzione del rifiuto, apparente esclusiva fiducia in se stessi e nessuna richiesta di aiuto. Le emozioni predominanti sono tristezza e dolore.

da adulto con le teorie di George, Kaplan

  Mary Main e successivamente di Bartholomew

 nell' A.A.I. Adult Attachment Interview, Prototipo Distaccato/Svalutante

svilupperà in un amore freddo e distaccato. 

 

In psicologia si dice egosintonico un qualsiasi comportamentosentimento o idea che sia in armonia con i bisogni e desideri dell'Io, o coerente con l'immagine di sé del soggetto. In genere i sintomi dei disturbi di personalità narcisistica sono egosintonici (la persona si sente in sintonia coi sintomi, per soddisfare i desideri ed i bisogni dell' io quindi non prova disagio, e sono ritenuti da essa coerenti col resto della personalità).

Il disturbo di personalità narcisistica patologica ( DPN)covert, egodistonico

Le persone con personalità narcisistica Covert introverso, a tratti borderline ( sociopatici) e a tratti del disturbo evitante ( cluster c)  è quel narcisita che durante la prima fase di love bombing o di idealizzazione nel rapporto di coppia si mostra bisognoso, ti fa sentire il senso di colpa,  ti carica di responsabilità  dicendoti senza di te non riesco a vivere secondo Kohut il covert ha avuto un tipo  di legame d' attaccamento ( 9 mesi 3 anni)  di Bowlby dai MOI modelli operativi interni che si creano da piccoli secondo il vissuto di attaccamento e che si perpetra negli attaccamento adulti

dalla strange situation, di Mary Ainsworth, con la propria madre o caregiver di tipo insicuro ansioso resistente ambivalente (0-3 anni):

  • Stile Insicuro Ansioso resistente Ambivalente: il bambino non ha la certezza che la figura di attaccamento sia disponibile a rispondere ad una richiesta d’aiuto. Per questo motivo l’esplorazione del mondo è esitante, ansiosa e il bambino sperimenta alla separazione angoscia. Questo stile è promosso da una figura d’attaccamento che è disponibile in alcune occasioni ma non in altre e da frequenti separazioni, se non addirittura da minacce di abbandono, usate come mezzo coercitivo. I tratti che maggiormente caratterizzano questo stile sono: insicurezza nell’esplorazione del mondo, convinzione di non essere amabile, incapacità di sopportare distacchi prolungati, ansia di abbandono, sfiducia nelle proprie capacità e fiducia nelle capacità degli altri.

Egli da adulto svilupperà con le teorie di George, Kaplan,

  Mary Main e successivamente di Bartholomew

 in un prototipo timoroso amore di tipo ossessivo.

 

In psicologia, si dice egodistonico qualunque comportamento o idea che non sia in armonia con i bisogni dell'Io, o specificatamente coerente con l'immagine e la percezione di sé che ha il soggetto.

I sintomi narcisistico e borderline sono EGODISTONICI, per cui i disturbi emergono e si trasformano in rabbia esplicita, invidia e gelosia patologica, depressioni e maniacalità evidenti.

 

 

Eziopatogenesi

 

Il narcisismo è il risultato di una combinazione di fattori genetici innati (temperamento) ed ambientali appresi, sia relazionali (familiari-affettivi), che socio-culturali (media, scuola,..etc..). Un/una “narcisista” è in primis una persona “immatura” un bambino ( di 3/5 anni)  nel corpo di un adulto

e “ripiegato su se stesso” ( concentrato)  su se tesso (egocentrico). 

Egli non ha sviluppato (nonostante l’apparente sensibilità), la capacità di investire affettivamente sugli altri, poiché tutta l’energia che questo processo richiederebbe gli è necessaria per mantenere in equilibrio se stesso. È proprio a causa di questa struttura carente e fragile, che i narcisisti creano una collusione narcisistica di coppia ossia essi  non tollerano i legami e le responsabilità ad essi annesse, a meno che in questo legame non intravedano inconsciamente un vantaggio egoico e cioè la possibilità di ripetere all’infinito il simbiotico legame idealizzato madre-figlio. Essi desiderano più o meno consciamente che il/la compagna/o si occupi di loro, che prosegua a svolgere per loro la funzione riflessiva che in genere la madre svolge con il figlio/la figlia piccolo/a (2-6 anni), permettendo quindi loro di restare eterni/e neotenia psicologica (sindrome di) Peter Pan/Trilly.

 

Il narcisismo primario 6/18 mesi come diceva Freud è una fase naturale dello sviluppo psico-affettivo, che tutti attraversiamo durante l’infanzia e  che si perde con l' adolescenza, invece, diviene patologica solo se si verifica un arresto della maturazione del soggetto a tale stadio. 

 

Winnicot parlava di madre sufficientemente buona e non perfetta dalla nascita ai primi anni di vita capace di dare il giusto distacco, ciò fa sì che poi l' adulto sia capace di relazionarsi con gli altri perché come dicono i post freudiani l' uomo (donna) è un essere innatamente sociale.

 

Questo processo fa in modo di far percepire al proprio bambino nella fase naturale di narcisismo primario, che in fase normale perderà durante la crescita, quando capira che lui 8 /9 mesi e la madre sono due entità (oggetti) diverse  cioè si muove dall' interno ( prolungamento di me stesso) all' interno-esterno oggettuale ( ossia lei diversa da me) e non che il bambino è un mero prolungamento di se stessa ( la madre)..il bambino durante la fase oggettuale 8/9 mesi (post freudiani: Piaget, Spitz) se la madre  non da un giusto imprinting ( Lorenz)  dalla nascita ai tre anni si costruisce l' idea di madre ideale che non corrisponde alla madre reale. In quest'ultimo caso si genera il falso sé di Winnicot, che da adulto sarà  la maschera sociale Pirandello e l' idea che gli altri devono avere di lui.  Ed un bambino che da adulto non  ha ne capacità di amare di ne di essere empatico emotivo Hoffman ( mettersi nei panni di) con la partner perché la madre realmente non c' era e lui si costruisce quell' idea di donna/ madre che deve sostituire ciò che la madre ideale non gli ha dato, ma realmente vuole che si comporti proprio come si è comportata la madre con lui.

 

 

La madre in sostituzione sua dovrebbe dargli quell' oggetto preferito del bambino chiamato oggetto transizionale (Winnicott) giocattolo o copertina ad es. Per dare la giusta fiducia e sicurezza al piccolo.

 

Ma perché la capacità di investire sulle relazioni e sul mondo esterno si blocca?

 

La risposta la troviamo nella precoce disillusione narcisistica e cioè nella rottura della FIDUCIA verso le figure di attaccamento oppure nella mancata disillusione narcisistica e cioè nel mantenimento della visione del genitore come onnipotente.

 

Il passaggio all’investimento oggettuale non avviene automaticamente con la crescita, ma richiede che il bambino si senta amato in modo adeguatamente sano e che quindi –  abbia una

madre/padre/genitore/caregiver sufficientemente buona/o e non cattiva”.

 

Cosa significa “adeguatamente buono”? né troppo, né poco.

 

Quando l’amore dei genitori è eccessivo o assente il bambino non apprende come relazionarsi e la carenza di stimoli adeguati a livello relazionale non permette al cervello di sviluppare le aree correlate all’empatia.

 

La capacità empatica richiede cioè un “modeling” Bandura, da parte dei genitori che dovrebbero dare in primis il BUON ESEMPIO di “come si ama” e “cosa significa essere amati”.

Se l’amore manca, il bambino non sa cosa significhi amare ed essere amato, se l’amore donatogli è eccessivo e a senso unico, da grande, gli sembrerà ovvio che gli altri amino lui/lei, ma ciò non implica che lui/lei debba sentirsi in grado o in dovere di ricambiare, anzi, quando per qualche motivo mancherete nel garantire un certo livello di energia gratuita, invece di aiutarvi, i  narcisisti/le narcisiste vi faranno sentire in colpa (meccanismo di proiezione)  come i bambini/bambine viziati/e fanno quando mamma/papà ha la febbre, ma loro sono ancora molto piccoli per capirlo e gli urlano “cattiva mamma/papà” ( madre buona e madre cattiva di Winnicot) se la minestrina non è pronta.

 

Pian piano, se lo sviluppo avviene in modo naturale, il bambino abbandonerà questa visione per capire che i genitori sono qualcosa di diverso da se stesso (l’altro fuori da me) e che vivono indipendentemente da lui e dai suoi bisogni.

 

Per questo si dice che l’oggetto a cui la libido infantile si riferisce è “parziale”, perché con la crescita il soggetto dovrebbe divenire capace di dare e prendere, (non solo di pretendere) e tollerare l’ambivalenza dell’oggetto, mantenendo la fiducia verso l’altro che è presente anche se non immediatamente disponibile. Se lo sviluppo si arresta alla fase narcisistica si parla di narcisismo “secondario” o nevrosi narcisistica in età adulta, perché la libido oggettuale viene ritirata dall’oggetto e nuovamente indirizzata sul se.

Quindi da queste tre differenti situazioni (discuria, ipercura e incuria) che definiamo:

discuria: quando le cure sono distorte; 

 ipercura: quando le cure sono eccessive. 

 incuria: quando le persone legalmente responsabili del bambino non provvedono adeguatamente ai suoi bisogni sia fisici che psichici in rapporto all'età e al momento evolutivo.

Da queste tre differenti situazioni (discuria, ipercura e incuria) dicevamo derivano i due principali atteggiamenti dei narcisisti:

 

La compensazione del vuoto: la fame e la carenza di amore causano una sensazione di vuoto e fame di affetto cronica, per questo il/la narcisista diviene avido/a di attenzioni e riconoscimenti, nel tentativo di ritrovare quell’amore che non ha mai ricevuto, nell’illusione di riempire questo vuoto cosmico.

 

Le petit Prince/la petite Princesse: l'esaltazione del bambino è la causa dell’egocentrismo nell’adulto; il narcisista egocentrico è convinto che tutto gli sia dovuto, che gli altri gli siano inferiori, che non abbiano mai ragione a meno che non concordino con lui e che solo lui/lei sia onesto, mentre gli altri siano tutti ingiusti e cattivi con lui/lei.

 

In tutti e due i casi l’individuo è ripiegato su se stesso; 

nel primo caso, il soggetto vive in una sorta di senso di ingiustizia perenne per cui deve pretendere l’amore che non ha mai avuto al fine di  colmare il vuoto affettivo alla base di esso e per questo si verificano le cosiddette “alte pretese” riguardo agli altri, che devono ammirarlo/a, ed essere sempre a sua disposizione. 

Nel secondo caso, il soggetto abituato ad essere idolatrato/idolatrata come un Dio/Dea da uno o entrambe i genitori pretenderà di riprodurre questo schema di relazione altamente dipendente e sbilanciato anche nella vita adulta. L’atteggiamento condiviso è di grande arroganza, superbia, rigidità e volubilità.

Il/la narcisista è incapace di riconoscimento e gratitudine (caratteristiche essenziali per accedere a quella che la Klein chiamava fase depressiva dello sviluppo, nella quale si considera l’altro non più solo un oggetto, ma un SOGGETTO dai 5 ai 12 mesi) ed è incapace di provare empatia, perché è cresciuto/a nell’illusione di poter replicare la simbiosi madre/figlio perché l’ha vissuta fino all’età adulta o di rimpiazzarla dato che non l’ha potuta vivere al momento giusto. I diversi livelli di gravità della nevrosi narcisisticadeterminano poi l’instaurarsi o meno della personalità narcisistica patologica i cui differenti livelli di funzionamento ne determinano la gravità e l’intensità/rigidità delle difese.

narcisisti provano un vortice di emozioni momentanee che passano da positive a negative e cercheranno di darvi sempre quelle negative perché hanno bisogno come vampiri energetici di voi per succhiarvi energie ed emozioni positive ma non riescono a provare sentimenti che sono più duraturi.

I narci vivono di emozioni É risultato che su 27 emozioni, la tristezza è quella che dura più a lungo (120 ore ossia 5 giorni), seguita dall’odio (60 ore) e dalla gioia (35 ore) mentre il disgusto, la vergogna e la paura risultano quelle che durano di meno (30-40 minuti). Ma sono incapaci di provare sentimenti duraturi come l' amore: così nascono i 4 tipi di ego:

1. uomo ego maschio-  Tipologia che denota uno sviluppo di giudizio nei confronti dei genitori nell'età che va dai 4 ai 6 anni. Il giudizio fu prevalente nei confronti del Padre, il quale, in quanto Uomo, e non Padre, non ha saputo ben calibrare la Mamma in quanto Donna nei vostri confronti, tanto da attribuirLe una la causa dei vostri disagi.

Es: Se la Mamma è stata un alcolizzata e tornando a casa vi maltrattava, vi dava poche o troppe attenzioni o avete percepito che avesse un amante, in realtà secondo voi, è accaduto perchè Papà in quanto Uomo non è stato in grado di moderarla ed ha fallito come Uomo. Tale giudizio nei confronti di quell'Uomo vi ha portati a dimostrare come dovrebbero essere Gli Uomini.

Soffre la presenza di altri uomini sopratutto se competitivi con i quali entra in antagonismo e vive una lotta che lo alimenta emotivamente.
Pur non ammettendolo ama portare la sua donna in mezzo ad altri maschi per questo senso di competizione. La Donna per legarlo a sè, dopo averlo fatto innamorare, deve fargli percepire (solo percepire però) terze presenze maschili, reali o presunte, al fine di entrare nel suo "gioco" mentale.
Sessualmente esuberante, tende al maschilismo. 
Ama donne trasgressive ed inaffidabili di cui fa collezione. Avrà la tendenza a legarsi ad una donna che gli ricorderà il prototipo della Madre assente (se vostra madre è stata troppo presente o asfittica) o troppo presente (se vostra madre è stata assente).
E' il tipico "Maschio Italiano" e la fantasia  erotica ricorrente è l'amore con più partner di sesso femminile.
E' di base gravemente insicuro ed impazzisce per la donna dominante e sicura di sè.
Ha il terrore di essere omosessuale.

 

2. Uomo ego femmina- Tipologia diffusissima che denota uno sviluppo di giudizio nei confronti dei genitori nell'età che va dai 4 ai 6 anni. Il giudizio fu prevalente nei confronti della Mamma, la quale, in quanto Donna, e non Madre, non ha saputo ben calibrare Papà in quanto Uomo nei vostri confronti, tanto da attribuirgli la causa dei vostri disagi.

Es: Se il papà è stato un alcolizzato e tornando a casa vi maltrattava, in realtà secondo voi, è accaduto perchè la Mamma in quanto Donna non è stata in grado di moderarlo ed ha fallito come Donna. Tale giudizio nei confronti di quella Donna vi ha portati a dimostrare come dovrebbero essere le Donne.

Diffida delle donne in generale, nei confronti delle quali soffre la competizione.
Il soggetto femminile, con lui, e sempre sotto la lente di un giudizio severo. Ama la donna istituzionale e dai modi raffinati.
La giudica male se è sessualmente esuberante.
Fondamentalmente cerca una compagna di cui essere orgoglioso con gli amici: sarebbe un grave errore, quindi, indossare per un uscita la minigonna, tacchi a spillo e trucco marcato invece di uno stile più sobrio.
Ha il culto della moglie, con cui non si esprime al meglio per un senso di devozione e rispetto, ma, tende a farsi l'amante con una certa disinvoltura.
E' narcisista e cura il suo corpo per migliorarsi esteticamente. Qualsiasi cosa indossi, anche uno straccio, appare sempre elegante. Adora i profumi, gli anelli, gli orologi di classe ecc. Spesso è un collezionista di oggetti di valore.
E', a volte, solo apparenza e niente contenuti. Calmo, pacato dal tono della voce quasi languido.
Ma quanto si lava? La barba? Le sopraciglia?
Può tendere all'omossesualità anche se non lo ammetterà mai a se stesso. Spesso ha un brutto carattere ed è portato alla lite ed allo stress.

Se si innamora di una donna e scopre che si vede con altri uomini può arrivare alla pazzia (Otello era un Ego-Femmina).
Risulta essere iper-logico ed eccelle nelle professioni intellettuali. 
 

3. Donna ego maschio - Tipologia che denota uno sviluppo di giudizio nei confronti dei genitori nell'età che va dai 4 ai 6 anni. Il giudizio fu prevalente nei confronti del Padre, il quale, in quanto Uomo, e non Padre, non ha saputo ben calibrare la Mamma in quanto Donna nei vostri confronti, tanto da attribuirLe una la causa dei vostri disagi.

Es: Se la Mamma è stata un alcolizzata e tornando a casa vi maltrattava, in realtà secondo voi, è accaduto perchè Papà in quanto Uomo non è stato in grado di moderarla ed ha fallito come Uomo. Tale giudizio nei confronti di quell'Uomo vi ha portati a dimostrare come dovrebbero essere Gli Uomini.

E' certamente diffidente nei confronti delle figure maschili ed un possibile partner dovrà prendere in considerazione questo aspetto.
Ama relazionarsi con uomini istituzionali, carrieristi e di successo.
Desidererà per tutta la vita un uomo vincente. Giudica apertamente l'uomo e lo rimprovera se insufficiente. In ambienti maschili dà il meglio di sè perchè competitiva e decisionista.
E' molto pratica anche sotto le lenzuola, dove però non brilla di romanticismo. Ironia della sorte, è possibile che, dopo essere stata respinta dal vincente da Lei agognato, si leghi ad uomo debole ed insicuro, al fine di rimproverarlo continuamente.
E' l'emblema della donna imprenditrice.
E' la tipologia Femminile più diffusa.
Chi vuole relazionarsi e creare empatia con Lei, in prima battuta, dovrà trattanersi dal trattarla male perchè il soggetto è piuttosto offensivo verso i maschi perchè le ricordano un Padre assente, incapace nella gestione del ruolo di genitore e coniuge.
Se sopravviverà alle più atroci umiliazioni che questo soggetto potrà infliggergli, chi tratta con Lei, la farà innamorare.
Dovrà pensare che siete troppo "stupidi" per essere amati, in modo tale che abbassi le sue coriacee difese.
A quel punto è fatta.

 

4. Donna ego femmina- 

Tipologia che denota uno sviluppo di giudizio nei confronti dei genitori nell'età che va dai 4 ai 6 anni. Il giudizio fu prevalente nei confronti della Mamma, la quale, in quanto Donna, e non Madre, non ha saputo ben calibrare Papà in quanto Uomo nei vostri confronti, tanto da attribuirgli la causa dei vostri disagi.
Es: Se il papà è stato un alcolizzato e tornando a casa vi maltrattava, in realtà secondo voi, è accaduto perchè la Mamma in quanto Donna non è stata in grado di moderarlo ed ha fallito come Donna. Tale giudizio nei confronti di quella Donna vi ha portati a dimostrare come dovrebbero essere le Donne.

E' sensuale e femminile nonchè, spesso, molto attraente. Cercherà di dimostrare come deve comportarsi una vera donna, secondo il suo modello, nelle relazioni affettive con gli uomini. Teme il giudizio e la competitività del mondo femminile.
Questo soggetto non si relaziona mai, o quasi, con una potenziale rivale ma sempre con amiche di basso profilo.
In amore ha la tendenza ad incontrarsi con uomini trasgressivi che la coinvolgeranno in esperienze fuori dall'ordinario e verso i quali prenderà notevoli "sbandate".
Finirà i suoi giorni con un uomo rassicurante ed anche un pò noioso tenendo sempre pronto all'occorenza il trasgressivo di turno con il quale difficilmente convoglierà a nozze, altrimente non risulterebbe più trasgressivo. Una figura più rassicurante le permetterà infatti di evitare lo spettro della solitudine, ciò che teme in assoluto.
Stare con uomo che non ama non le riserverà molto affetto e tenerezza, ma sarà un male molto minore della solitudine. Compenserà la noia della relazione con abbondanti dosi di dolci, alcolici ed altri elementi compensativi.
Può essere coinvolta in giochi saffici anche se delicatamente. Una fantasia molto ricorrente è l'amore con due o più uomini, meglio sè uno risulta istituzionale (regole) e l'altro trasgressivo. 

Narcisismo i livelli di Tudor

il  narcisismo (condizione di partenza dello sviluppo psicologico affettivo e sessuale umano) dice Tudor ha vari livelli di funzionamento in base alla CONSAPEVOLEZZA che il soggetto ha di se stesso, della sua AUTOSTIMA, (delle sue capacità ed energie) ed infine dalla compromissione dei suoi livelli di empatia sulla base dell’ereditarietà genetica e delle esperienze affettive fatte durante la sua crescita?

Il narcisismo superiore è caratterizzato quindi  – da una maggiore consapevolezza di ciò che si è e dei limiti della propria personalità. Un/una narcisista superiore è conscio/a del suo vuoto affettivo e che questo vuoto deve essere riempito, sa cosa deve fare, chi potrà aiutarlo/a e come farlo senza permettere a nessuno di accorgersi della sua posizione di manipolatore/manipolatrice, mentre il/la narcisista inferiore è schiavo del suo istinto, avverte irritazione, disagio o fame emotiva e sulla base di essa reagisce in modo incontrollato e spesso anche non propriamente vantaggioso per lui/lei. Quindi ciò che differenzia un/una NS da un/una NI è la consapevolezza e il livello di intelligenza: lui/lei sa cosa sta facendo e quando/come è opportuno farlo. Un/una NS sa bene cosa sta facendo, è fiero/a di essere diverso dagli altri perché in questo modo può essere ammirato/a e nello stesso tempo temuto/a.

Tutti/e i/le narcisisti/e sono istintivi, ma gli/le inferiori sono inconsapevoli, i/le narcisisti medi/medie (di medio-livello) sono più controllati/e, mentre i/le NS sanno di fare del male e giustificano questa necessità con la loro esigenza di approvvigionarsi di energie, energie che certamente sarete stati a voi a togliergli e per questo, secondo loro, dovete anche sentirvi in colpa. Le azioni sono ragionate e razionalmente progettate, le parole usate per sedurvi sono scelte e hanno l’obiettivo di elevarvi o svalutarvi a seconda di quella che possa essere l’esigenza del/della NS in quel momento.

E’ quindi possibile a mio parere correlare il NARCISISMO SUPERIORE con IL DAP (disturbo antisociale di personalità del cluster B) e in misura minore (inferiore e medio) con gli altri disturbi di personalità del cluster B (soprattutto Borderline e istrionici), poiché l’intenzionalità, la compromissione dell’auto-controllo e la totale assenza di sensi di colpa combaciano con la descrizione fatta da Tudor.

Che meccanismi di difesa usano i narcisisti?

La consapevolezza del funzionamento è evidente anche nel caso in cui voi facciate presente alla persona che avete davanti di aver compreso il suo gioco. 

narcisisti superiori non hanno reazioni incontrollate, utilizzano meccanismi di difesa evoluti (alto funzionamento: razionalizzazione, intellettualizzazione, altruismo, ironia..), sanno come giustificare i loro comportamenti fino a convincervi di essere voi in torto, di essere voi i pazzi e che loro, non potevano farne a meno.

narcisisti inferiori o medi invece utilizzano meccanismo di difesa più rudimentali: negazione, spostamento, diniego; semplicemente rifiutano la cosa e scappano in modo evidente (sbattono la porta, vi urlano contro, vi destabilizzano).

E’ difficile che un/una NS cada nella trappola dell’ ACTING ossia reagisca in modo incontrollato o violento senza avere valutato in modo attento le conseguenze che tale atto possa avere su di lui e sugli obiettivi che si è posto/a. Per lui/lei la violenza è sempre una dimostrazione di debolezza e preferisce agire in modo calcolato, per strategie e non in modo impulsivo.

L' arroganza dei NS rispetto ai NI/NM è data dall’assoluta convinzione di POTERE su tutto e tutti e sulla deliberata consapevolezza che questo gli sia dovuto e voi siete solo strumenti in questo panorama. I narcisisti medi hanno media consapevolezza; sanno di agire alcuni schemi automatici e che questi possono essere dolorosi per loro stessi o per altri, ma sono mossi da un istinto di sopravvivenza e non vogliono realmente fare del male agli altri. Gli inferiori sono ripiegati su se stessi, animali feriti, ipersensibili reattivi ed egoici, non sono neanche consapevoli degli schemi che agiscono e vivono di REAZIONI AUTOMATICHE INCONSAPEVOLI cosi come non sono consci di fare del male agli altri, poiché già considerare la dimensione DELL’ALTRO sarebbe per loro uno sforzo enorme.Per concludere, ciò che differenza i vari livelli di narcisismo secondo Tudor è il grado di consapevolezza, l’assenza di empatia e il livello di malignità (inteso come livello di aggressività distruttiva verso il mondo esterno). Questo tema è già noto alla psichiatria contemporanea e ai criminologi perché la valutazione del livello di psicopatia è fondamentale nell’analisi dei casi clinici e giudiziari relativi alle personalità del cluster B con particolare riferimento a quella Narcisistica, Borderline e Antisociale.

 

La vittima del narcisista chi è? 

In ogni caso il nostro corpo ( della vittima) emette segnali di: irritazione e repulsione dopo un po' di tempo su questa persona narcisista perché riconosce che qcsa in lui non va e ci dice lascia stare  ai primi segnali dovremmo scappare i segni sono: nausea, vomito, pensiero negativo, energia negativa, tremore, debolezza, fragilità, stanchezza, pensiero fisso, tremore, compulsioni, pianto, etc. Inoltre in alcuni momenti lo percepirete come un estraneo anche quando dorme, impariamo a dare ascolto al nostro corpo perché alla lunga il narcisista può portare la persona empatica all' esaurimento totale

Secondo James Hillman, padre della psicologia archetipica, bisogna compiere una mossa mitologica per capire fino in fondo la Psiche dell’uomo. 

Il mito di Narciso è centrale nelle dinamiche delle relazioni umane. Pertanto è fondamentale osservarlo in trasparenza. 

All’interno del mito esistono tre tipi di figure femminili. Ognuna di esse ci permette di afferrare le caratteristiche delle tre donne che possono relazionarsi con un narcisista:

Donna cervo, donna eco, donna nemesi

1. La donna Cervo, ovvero la donna predata da Narciso;

2. La donna Eco, colei che tenta di farlo innamorare;

3. La donna Nemesi, che finalmente riuscirà a offrirgli un’opportunità per cambiare. 

I narcisisti ricercano nelle vittime le qualità che vorrebbero avere (che ritengono apprezzabili dalla società), e soprattutto persone empatiche, che potrebbero essere similmente identificate con la: 

neotenia psicologica sindrome da crocerossina, perché ciò garantisce loro amore e attenzioni illimitate e incondizionate,ingenue,incantate, il problema arriva quando la donna si disincanta, loro cercano (nutrimento emotivo/narcisistic supply) oppure  

la neotenia sindrome di Stoccolma ( molto simile al complesso di Cenerentola) Il soggetto affetto dalla sindrome, durante i maltrattamenti subiti, prova un sentimento positivo nei confronti del proprio aggressore che può spingersi fino all'amore e alla totale sottomissione volontaria, instaurando in questo modo una sorta di alleanza e solidarietà tra vittima e carnefice.

Le empatiche  hanno avuto un tipo di legame d' attaccamento, dalle teorie di Bolby i MOI modelli operativi interni( 0-3 anni dai 9 mesi ai 3 anni) che si creano da piccoli secondo il vissuto di attaccamento e che si perpetra negli attaccamento adulti e dalla strange situation di Ainswhorth, con la propria madre o caregiver, di tipo insicuro ansioso ambivalente,  

  • Stile Insicuro Ansioso Ambivalente: il bambino non ha la certezza che la figura di attaccamento sia disponibile a rispondere ad una richiesta d’aiuto. Per questo motivo l’esplorazione del mondo è esitante, ansiosa e il bambino sperimenta alla separazione angoscia. Questo stile è promosso da una figura d’attaccamento che è disponibile in alcune occasioni ma non in altre e da frequenti separazioni, se non addirittura da minacce di abbandono, usate come mezzo coercitivo. I tratti che maggiormente caratterizzano questo stile sono: insicurezza nell’esplorazione del mondo, convinzione di non essere amabile, incapacità di sopportare distacchi prolungati, ansia di abbandono, sfiducia nelle proprie capacità e fiducia nelle capacità degli altri.

che da adulte con le teorie di George, KaplanMary Main e successivamente di Bartholomewnell' A.A.I. Adult Attachment Interview, Prototipo timoroso svilupperanno in un amore ossessivo.

 Le persone empatiche  hanno ottime capacità psicologiche ed umane (di percezione istinto, comprensione, dialogo, comunicazione..).

 comunque i narcisisti

sceglieranno sempre  persone dalla personalità emotiva irrazionale Phatos: 

 1. empatica capace di comprendere i suoi bisogni, i suoi desideri e che è capace di dare anche senza ricevere. Questa potrebbe essere sia per educazione ricevuta sia conforme ad una deformazione professionale dopo studi universitari in scienze umane ad es: psicologia, pedagogia, scienze dell' educazione, scienze della formazione primaria, sociologia, filosofia, antropologia o scienze sociali.  

 

2. Di solito una persona con dipendenza affettiva ossia bisognosa di quella persona con una bassa autostima. Due narcisisti uno overt dominante l'altro covert sottomesso.

 

3. oppure una coodipendente affettiva ossia entrambi hanno bisogno l'uno dell'altro perché ognuno alza e bassa alternativa mente l' autostima dell' altro/a. Tra questi anche i narci e i borderline, il border per la paura di essere abbandonato e la  voglia di dare tutto si sposa con il narci che ha voglia di essere sempre al centro dell'attenzione attenzione dell' altra persona.

I sintomi della vittima post relazione con un narcisista sono: i sintomi di Disturbo Post Traumatico da Stress o Complesso Post Traumatico da Stress o Sindrome da Abuso Narcisistico NAS.

Di solito anche il

Trauma bonding uno strumento adottato dal narcisista, un mix tra la sindrome di Stoccolma (abuso narcisistico fisico e mentale bastone e carota), e l'arte Manipolatoria del narcisista, praticamente il rinforzo intermittente di Bandura ricompense o punizioni periodiche come dare tre bastoni ed una carota questo innesca nella vittima un perdono in aspettativa della carota e la dipendenza biochimica del cervello fase di stress si alza il cortisolo che abbassa anche le difese immunitarie che provoca malattie autoimmuni, nella fase tranquilla si alza la dopamina, adrenalina quando hai paura. Il trauma bonding è il legame creato attraverso il trauma di paura eccitazione e sensazioni sessuali per agganciare la preda.

Il ruolo degli amici deve essere di distacco totale dall'altra persona che altrimenti vi farà solo del male perché il cordone ombelicale non si staccherà mai.

Ma dovete porvi una domanda fondamentale: questa persona vi rendeva veramente felice tanto da meritare la vs considerazione? Voi dovete cercare un rapporto qualitativo. Ricordo che non deve essere una questione di bisogno bensì di desiderio di stare insieme.

 Esistono tre tipologie di incapacità d' amare che hanno più o meno la stessa radice:

1. Il narcisista che ama solo se stesso/a, è così non cambierà mai. 

2. L' anaffettivo/a è incapace d' amare anche se stesso figuriamoci se può amare l' altra persona.

3. Il philofobo/a ha paura d' amare  ed essere amato/a ...

Il narcisista non vi amerà mai. Siete veramente disposti a rinunciare ad essere amati?

 

Tutti i narcisisti sono soprattutto personeiperlogici - logos, ossia razionali e non emotivi-irrazionali phatos, incapaci di provare sia affetto, sia empatia emotiva ossia mettersi nei panni degli altri, sia empatia motivazionale ossia impegnarsi per fornire cio di cui tu hai bisogno, cose che invece hanno le vittime, mentre i narci hanno empatia cognitiva ossia la capacità di capire di cosa hai bisogno per colpirti su quel punto debole, manie di grandiosità, vuoti, tossici, in comorbidita anche ipomaniacali, invertono  i ruoli tu fai l'uomo e lui fa la donna, maniacali, proiettano la loro realtà le loro idee fasulle su di voi, hanno la percezione del tempo e dello spazio dilatata rispetto ad una persona normale, cyberuomini, sono casi umani, sono un bluff, macchiavellici,  camaleontici,  mancano di agentivita', mancano di capacità di evolversi, infantili, ipocondriaci, puerili, periferici, prime donne, insicuri, aridi, egoisti, stoici, freddi, invidiosi, manipolatori, abusanti, calcolatori, ipocriti, truffatori Affettivi ed economici, bugiardi Patologici, dittatori, impulsivi, spericolati, contraddittori,  patetici, quando vi diranno qcsa è sempre l' opposto ve la diranno solo per convincervi che loro sono i migliori,  sono un ologramma in 3D di se stessi, un copia incolla delle idee altrui che useranno perché  più accettabili delle loro che sono ovviamente il contrario di ciò che dicono e pensano, faranno progetti con voi e si riveleranno vani perché faranno di tutto per sabotarli, usano il condizionamento operante di Skinner ossia il rinforzo a intermittenza o rinforzo positivo e negativo tecnica manipolatoria Praticamente lo determina il manipolatore quando deve avvenire l'uno o l'altro a seconda di cio che desidera trattamento caldo/freddo, opportunisti, arroganti, prepotenti, presuntuosi, superbi, rigidi, volubili, invidiosi, egocentrici, sarcastici, accentratori, odiosi, possessivi e non gelosi, noiosi, aggressivi, violenti sia fisicamente che psicologicamente, non riusciranno neanche a sopportare per troppo tempo un lavoro come dipendente che durerà solo qualche settimana, ma neanche un lavoro indipendente perché si stancheranno presto e preferiranno fare altro, vi faranno vivere come nelle sabbie mobili e come sulle montagne russe o come camminare sui gusci di uova con le loro incoerenze altalenanti ad es ti amo, dopo 5 min. non so cosa provo, stolker c.p. Decreto Legge n. 11 del 2009, convertito dalla Legge n. 38 del 2009, all’articolo 612-bis e 612 comma 2,  ed aggressivi e violenti a livello fisico e psicologico, prima vi tratteranno bene e poi quando sarete cotti a puntino Vi maltratteranno, vi manderanno sms vocaĺi lunghissimi ove vi spiegheranno momento per momento come si lavano cosa fanno e che ci mettono tempo e se tu tieni a loro devi aspettarli, vi diranno di volere un rapporto tranquillo ma non lo vogliono davvero con questo intendono che voi dovete fare ciò che dicono e vogliono loro, sono intelligenti per manipolarvi è piu astuzia e furbizia che usano giocano con i vostri sentimenti e giocano facile difatti è facile per una persona che non è innamorata abbindolare l'altra persona sana che invece è innamorata difatti faranno leva sui vostri sentimenti e sull' ingenuità della vittima per i propri scopi, arriveranno a chiedervi di cancellare foto e video tra di voi,  maledire il giorno in cui vi hanno incontrato, odiano essere contrastati e non vi potrete arrabbiare perché loro non devono dare conto a nessuno nemmeno a voi, sono anche capaci di dirti che ti vedono come una disperata e che secondo loro tu vuoi stare con loro perché sono l'ultima spiaggia per te, dopo aver fatto sesso sono capaci anche di dirti che tu e lui non siete nulla, che gli fate schifo, che ti ignora, Che non Vi caga, che non sei una signora, che siete due estranei, che non sono il vostro tappabuchi, che non vogliono essere disturbati nella loro nuova sana relazione, che la nostra era una relazione tossica, che vogliono andare e venire quando vogliono indisturbati, essi si trovano spesso in dissonanza cognitiva Festinger 1957 ( incoerenze) ossia: una situazione di complessa, un elaborazione cognitiva, in cui credenze, nozioni, opinioni esplicitate contemporaneamente nel soggetto in relazione ad un tema si trovano in contrasto funzionale tra loro; esempi ne sono la "dissonanza per incoerenza logica", la dissonanza con le tendenze del comportamento passato, la dissonanza relativa all'ambiente con cui l'individuo si trova a interagire (dissonanza per costumi culturali). Inoltre hanno un odio viscerale per le donne. Quando sbagliano e vi mettono in pericolo dicono che  è solo per scherzo. Vi presenteranno anche la loro famiglia ma solo per soddisfare i suoi bisogni per apparire figo con una 'falsa maschera', per gettarvi fumo negli occhi a voi e a loro. Con i loro amici ( definite scimmie volanti) sparleranno di voi sin dall' inizio facendovi apparire pazza ed usandoli contro di voi per fare le vittime con loro ed essere ben voluto così che alzano la loro autostima, Sono anche capaci di dire no alla giustizia, alla vita, a Dio, non doveva farmi questo ma anche che loro sono Dio, che gli altri sono tutti sbagliati e che loro sono giusti e fanno le vittime, Non riescono ad avere relazioni amicali, si chiudono in se stessi preferendo la solitudine e non ammettono di avere un problema. Non hanno idee loro ma per convincere la persona useranno  le idee degli altri ma non la penseranno esattamente così come ve la dicono bensì l' esatto contrario. Inoltre le idee cambiano repentinamente. I narcisisti  sono e saranno sempre incapaci di amare, mogli, figli, compagne, genitori, amici, etc. da usare a loro piacimento nell'intento del bisogno, insomma persone pericolose da stare alla  larga. I narcisisti sono molto infantili il che potrebbe essere similmente identificato anche con la neotenia psicologica sindrome da Peter Pan o Puer Aeternus, eterno bambino.

Legenda:

Macchiavellicoil fine giustifica i mezzi, Subdolo, acuto, spregiudicato. Esaltano l'astuzia e la mancanza di ogni scrupolo nei rapporti  sociali.

Camaleontico: atteggiamento, comportamento, ecc., che muta spesso] ≈ incoerente, incostante, instabile, mutevole, variabile, volubile, opportunistico.

Pervasivo: Che pervade, che prende l'animo o la mente in modo completo.

agentività umana: ai narcisisti manca punto principale dell'intera teoria social-cognitiva, può essere definito come la capacità di agire attivamente e trasformativamente nel contesto in cui si è inseriti.

Mancano della capacità di evolversi.

Ipocondria costante apprensione per la propria salute e dall'ansiosa o addirittura ossessiva tendenza a sopravvalutare i minimi disturbi.

mania disturbo dell'umore correlato al bipolarismo dura dai 4/6 mesi caratterizzato da grande euforiadisinibizionespropositata fiducia in se stessi fuga delle idee (i pensieri si susseguono in modo repentino e abnorme, tant'è che la persona non riesce a concentrarsi). Contrapposta alla depressione. La gioia di vivere è all'ennesima potenza: immotivata allegria ed estremo entusiasmo. Questa condizione emotiva produce un'esasperazione di tutti i comportamenti che la persona mette in atto; improvvisamente si sente capace di fare tutto: aumenta il desiderio sessuale così come tutte quelle attività che attirano momentaneamente l'attenzione ma, che poi puntualmente, a causa della fuga delle idee, non conclude. I nessi associativi (alterazioni cognitiva per cui la persona non collega i pensieri in base a un concetto dominante) cambiano continuamente; il tono dell'umore è elevato: la persona appare irrequieta; gestualità e mimica sono vivaci e mutevoli. L'abbigliamento è molto stravagante: colori accesi e indumenti particolari. L'individuo parla continuamente, il linguaggio appare prolisso e torrenziale, il tono dell'umore è alto e le informazioni non sono comunicate secondo una logica consequenziale. La persona mette in atto comportamenti spesso pericolosi ed estremi: gioco d'azzardo, spese folli, guida spericolata, promiscuità sessuale, atti osceni. L'individuo si sente in grado di fare tutto. Nei casi più gravi può arrivare a condotte aggressive o violente verso cose o persone; in altre occasioni può invece mettere a rischio la propria vita con condotte suicide. L'alterazione cognitiva produce un susseguirsi continuo di idee e pensieri che alterano le proprie convinzioni: la persona può credere di essere al di sopra di tutti, pensa di poter fare ciò che vuole o arrivare dove gli altri non riescono. 

Ipomania: Disturbo dell’umore  correlato al bipolarismo più lieve Della mania  Alterazione euforia/depressione dura dai 4/6 giorni. 

Le caratteristiche principali sono: vuoto e grandiosità.

 

Il loro atteggiamento è oppressivo, passivo, aggressivo, manipolativo e oppositivo (attacchi al legame, capricci, proiezioni per farvi sentire il senso di colpa ( in realtà sono loro così e non voi), musi, distacchi, ricatti affettivi, silenzi punitivi, negazione sessuale, sparizioni, dissonanza cognitiva, rinforzo a intermittenza caldo/freddo, chiusura emotiva, scioperi di collaborazione, opposizione ..).

 Le strategie che utilizzano i narcisisti sono:

Svalutazione, deprivazione, atteggiamenti di grandiosità, mancanza di empatia, impossibilità di amare, demolire l'altro, possessività e non gelosia, senso di colpa proiezioni, silenzio punitivo, ghosting sparizioni, orbiting controllo orbitare intorno, scapegoating tecnica del capro espiatorio vi depersonalizza facendovi sentire in colpa, diffamazione, rinforzo a intermittenza trattamento caldo/freddo, dissonanza cognitiva incoerenza, triangolazione, manipolazione di vittime e uso di scimmie volanti (amici).

Tipi di psicoterapia: dinamica e cognitiva non si cura ma si tiene sotto controllo, e EMDR ossia la tecnica di che fa si che i ricordi vengono rivissuti tramite il terapeuta che ti fa seguire le dita della mano avanti e dietro cio creerà nella mente una sorta di accettazione e tranquillità interiore in grado di farti dimenticare la parte aggressiva ed andare avanti con la tua vita.

Il narcisista peggiora con l' età e cerca forme di approvvigionamento su altro macchine o PC per cercare di rimanere bello e figo anche se non lo è. Si rende conto di tutto solo in punto di morte.

Ma quali sono le tecniche adottate da un narcisista patologico o perverso o maligno? 

Il narcisismo è una malattia incurabile, un caso umano, le strategie e le tecniche adottate dai narcisisti sono consapevoli e prevedibili da chi le adotta ed inconsapevoli ( sempre che non sia un tecnico professionista) da chi le riceve. Il narcisista fa la vittima ma in realtà è un carnefice senza scrupoli incapace d' amare, egli fa la vittima per prendersi ciò di cui lui e solo lui ha bisogno.

Ricordo che non deve essere una questione di bisogno bensì di desiderio di stare insieme.

le Tecniche che adotta il narcisista le adotta con tutte ciclicamente sono recidivi e si svolgono in 4 fasi:

1. Love Bombing bombardamento d' amore e di idealizzazione aggancio

 

2. Gaslithing svalutazione e attacco all' autostima: che significa confondere/manipolare.

 

3. Discard Scarto sgangio

 

4. hoovering ritorno riaggancio.

 

1. il Love Bombing o bombardamento d' amore e la fase di aggancio e dell' idealizzazione : ossia una tecnica manipolatoria, dura circa 2/3 mesi perché consapevoli di ciò che fanno, cioè, l' aggancio, di solito si avvicinano a persone deboli, in fase di malattia o di fragilità o vulnerabilita'  perché li ha lasciate il fidanzato o altro ad es. Malattia, perché risulta più semplice per loro manipolarvi, tale manipolazione essendo loro persone incapaci di amare risulta essere un lavoro, una recita, difatti sono attori che recitano una parte che hanno sapientemente osservato e copiato da altre persone ( un copia incolla insomma) ciò che apparirà agli altri al di fuori della coppia è che il narcisista era innamorato di voi...ma era solo una recita. In questa fase si mostrano caldi hot: fanno sentire la propria donna o il proprio uomo: unica/o, la persona della sua vita, al via: sms, telefonate, regali, fiori e tutto ciò che ha a che fare con il corteggiamento…anche verbalmente: sei unica, insostituibile, sei bellissima, non voglio nessun altra all’ infuori di te, etc…nel mentre vi starà facendo innamorare, osserverà il vostro comportamento facendo mirroring ossia il rispecchiamento: vi farà sentire comprese perché uguali a voi facendovi aprire e vi farà  un test, un bombardamento di domande, per sapere delle vostre debolezze per demolivi in tutto ciò di cui voi avete bisogno e quindi usarlo durante la seconda fase del gaslithing. Una domanda che sicuramente vi siete poste è come faccio a riconoscere una persona realmente interessata da una persona che non lo è? difatti il corteggiamento love bombing lo fa anche una persona sana...la persona narcisista si differenzia dalla persona sana nella fase del Love Bombing perché va molto veloce: addirittura vi dice di amarvi sin dal primo giorno e di voler vivere con voi da subito perché non riesce a sostenere la 'maschera che si è creato per lungo tempo' e va di fretta...invece una persona sana attende i vostri tempi.

Difatti passeranno da un ti amo nella fase del love Bombing, ad un non so cosa provo nella fase del gaslithing ad un  non ti amo e non amo nemmeno me stesso nella fase dello scarto ad un mi sono accorto che forse ti amo nella fase del ritorno.

Le frasi tipiche di conquista durante il love bombing e di idealizzazione:

  1. "Non ho mai incontrato nessuno come te"
  2. "Riesci a capirmi come nessuno sa fare"
  3. "Sei la mia anima gemella"
  4. "È destino che ci siamo incontrati"
  5. "Non abbiamo bisogno di nessun altro oltre a noi per essere felici"
  6. "Staremo insieme per sempre"
  7. "Non mi sono mai sentito così bene"

 

2. seconda fase il gaslighting svalutazione e attacco all' autostima: che significa confondere/manipolare. Contro questa fase si fa riferimento agli artt. 3 e 29 della Costituzione. È la fase in cui dopo avervi fatto innamorare, il narciso, manipolatore affettivo, carnefice, vampiro energetico, ha osservato il comportamento della sua preda, la vittima durante la prima fase del love Bombing, e la mette alla prova.

Lo fa per due motivi:

1. perché non riesce a sostenere un livello di amore così alto, e quindi ha bisogno di tempo per ritirarsi in sé;

2. perché ha bisogno di sapere fino a che punto si spingerà la sua preda per rimanere con lui.

Per farlo usa la tecnica del mirroring,  esso è un test ossia un bombardamento di domande, per sapere le debolezze sulla vittima  adottato durante la prima fase del love bombing che userà per colpirla durante questa seconda fase del gaslithing per vedere quanto la sua compagna riesce a resistere in 'situazioni estremamente provanti', fino ad accenderla e spegnerla a suo piacimento, poer strumentalizzarla e dimostrare a se stesso che la sua preda è sempre lì per lui. Esso  rappresenta il suo maggiore godimento.

La reazione più comune della preda vittima con personalità empatica, naturalmente è  ed è anche la preferita del narcisista, carnefice, manipolatore affettivo, ossia di istillare  nella  vera vittima il 'senso di colpa' ossia che sia colpa sua, perché ha sbagliato qualcosa e quindi aver meritato un simile trattamento. In verità questa è  una forma di proiezione  ossia loro sono come vuole far credere che sei tu.

La causa dei propri problemi per il narci è sempre attribuita all’altro e se si trova rimedio si è sottoposti a minacce di vario tipo che confluiscono spesso nell’interruzione della relazione.

manipolatori godono dell’umiliazione altrui e non vorrà mai mettersi in discussione, non accettano alcuna critica. Preferiscono criticare  e accusare piuttosto che confrontarsi in modo adulto e maturo con l’altro.

Inoltre abile mentitore teatrale farà di tutto per insinuarvi falsi ricordi arriverà a spostare oggetti o mobili in casa dicendo che: "sono sempre state li, non ricordi? sei pazza ti devi fare vedere da uno bravo, meglio che gestisco io la parte economica altrimenti chissà cosa combini" oppure situazioni successevi e le faranno passare per mai esistite per demolivi psicologicamente ad es.: non è mai successo, non ti ho mai detto questo..ma cosa ti succede? Vedi non ti ricordi hai fatto questo? Non mi meriti ma ti sono accanto cmq perché ti voglio bene...io non ti lascio proprio perché sei una bella persona ma non mi meriti...sei pazza...ed alzera sempre più l'asticella.

Il narcisista carnefice, ha anche bisogno di qualcuno, la vera vittima, che diventi la sua 'fonte di approvvigionamento' (per fornirgli ciò di cui lui, e solo lui, ha bisogno, sono egoisti). Questa fonte di approvvigionamento diventa alla fine un’estensione di se stesso, come se fosse parte di lui.

Egli da per scontato che la sua vittima debba pensare, agire e sentire come vuole lui perché la considera un suo prolungamento, altrimenti non va bene. La vittima è il suo 'nutrimento, la sua fonte di approvigionamento, la sua fornitura narcisistica', non deve avere una sua identità, ma deve compiacerlo in ogni istante a livello: economico, professionale, sociale, culturale, familiare, relazionale, amicale, sessuale, sentimentale, etc.

Ricordate che anche se tenterete di parlare con lui in positivo o in negativo svalutandolo per lui sarà sempre un nutrimento narcisistico in quanto con voi farà la vittima e vi farà sentire in colpa ma a lui non importerà nulla perché per lui anche la svalutazione è un mettersi in un gradino superiore e vi schiaccerà come uno zerbino deridendovi e dicendo che state sotto di lui agli altri.

Egli vi usa, vi sfrutta, abusa e soprattutto vi 'abbassa l' autostima' fino a ridurvi in poltiglia, vi annienta,  per regolare la sua autostima e sostenere il proprio Io. Ha sempre bisogno di apparire agli altri ciò che non è in realtà', ha bisogno di 'riaffermare la maschera che ha creato con gli altri' apparendo: perfetto unico e figo, per mostrare il suo 'falso sé': Il Falso Sé è tutto ciò che il narcisista non è: onnisciente, onnipotente, affascinante, intelligente, ricco e pieno di contatti, 'la sua grandezza, la sua superiorità', il suo carattere 'unico e speciale'. Egli è pesante caratterialmente, vi chiedera di isolarvi dal mondo ( famiglia, amici) perché 'vuole annientarvi' senza che gli altri vi aprano gli occhi o sappiano ciò che sta combinando con voi, insomma 'non vuole essere smascherato o sbugiardato' perché per lui, voi che siete lì per lui non valete niente, ma vale il giudizio degli altri indossando quella 'falsa maschera' che si è creato. A voi vi vuole sempre disponibili per 'succhiarvi energia, difatti è un vampiro energetico', e prendersi ciò di cui lui, e solo lui ha bisogno, disinteressandosi di voi dei vostri bisogni, emozioni e dei vostri sentimenti che lui è incapace di provare....in realtà sotto quella 'maschera' si cela un individuo: insicuro, con bassa autostima, e autofiducia di cui ha bisogno, quindi  ha bisogno di qualcun altro ( donna o uomo che sia in tutti i tipi di rapporti (amore, amicizia, famiglia etc.) per il suo sostentamento. Al narcisista più chiederete meno vi darà da ogni punto di vista perché vive solo in funzione dei propri bisogni e se è una persona dello stesso sesso a soddisfare i suoi bisogni andrà bene lo stesso l' importante è che si prendano ciò di cui hanno bisogno, difatti solitamente sono anche bisex e/o omosessuali. Loro vi mostreranno amicizie che sono conoscenze e non amicizie, le uniche amicizie che può avere sono persone lontane che non sanno bene come è non realtà lui. 

partner intimi fonte primaria sono fidanzate mogli etc. Non intima un familiare.

partner non intimi fonte secondaria sono: colleghi, amici, familiari. Qcno di essi possono diventare partner intimi fonte secondaria per poi essere promosso a partner intimi fonte primaria rimpiazzando la precedente.

La fonte secondaria intima sporco segreto è quella con cui si vede spesso ma la tiene ben nascosta in modo che tu non gli distrugga il suo corteggiamento.

La fonte terziaria è la ragazza che lavora al bar o in un negozio e che vede ad intermittenza potrebbe esserci anche una svalutazione come anche no.

In questa fase si chiude con 'silenzi punitivio sparizioni ghosting es non risponderà al telefono o a messaggi,.sparirà per giorni senza alcun motivo insinuandovi  dubbi: ho sbagliato qcsa?  Ha un altra? ed a livello sessuale vi deprivera diverrà 'asessuato'  ma solo nei vostri confronti non curante dei vostri bisogni mentre quando loro i narcisisti avranno voglia e vorranno essere soddisfatti verranno ad approvvigionarsi di quel bisogno o addirittura può usare solo sesso senza amore violentandovi fisicamente. 

Non vi chiederà scusa quando sbaglia loro 'son perfetti' e se lo farà sarà  sempre in funzione di qualcosa che devono avere da voi. Inoltre cercherà di 'svalutarvi' in tutti i modi non facendovi neanche un complimento.

Userà anche la triangolazione ossia introdurrà  un amica/o onnipresente per generarvi dubbi.

In questo periodo saranno caldi e freddi hot&cold tipo il bastone e la carota.

Frasi tipiche della fase del gashliting o della svalutazione o attacco all' autostima:

  1. Sei pazzo/a"
  2. "Sei troppo sensibile"
  3. "Non è un caso se non hai trovato nessuno prima di me"
  4. "I miei amici ti odiano, ma io ti difendo sempre"
  5. "Sei troppo insicuro/a"
  6. "C'è qualcosa che non va in te"
  7. "Le tue lacrime non funzionano con me"
  8. "Cerchi sempre di manipolare la verità".

Probabilmente le frasi che diranno quando decideranno di interrompere il litigio saranno:

  1. "Faccio così perché sei troppo importante per me"
  2. "Scusa, è che in passato sono stato tradito"
  3. "L'amore è qualcosa di complicato. Dobbiamo lavorarci su"
  4. "Non lo faccio apposta. Devo avere un problema"
  5. "Non ti ricordi quanto era bello all'inizio?"
  6. "Non te la prendere con me, lo sai che ho dei problemi"
  7. "Non riesco a capire come ti possa piacere litigare"
  8. "È colpa dei tuoi amici/della tua famiglia. Non sono abbastanza buoni per te".

 

3. la terza fase lo scarto lo sgancio: in primis ti 'diffama' con le persone a te più vicine la prima cosa che diranno e che 'siete pazza', inoltre hanno un rapporto stretto con il cellulare e lo useranno per 'farvi Revenge Porn art. 10 c.p. cita il nuovo cod. 612 ter ( da legge sul Codice Rosso (Legge 19 luglio 2019, n. 69) è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 25 luglio 2019, n. 173. in protezione delle donne vittime di violenza)', diffamandovi con gli amici (le scimmie volanti di due tipi consapevoli ed inconsapevoli di cui la prima è proprio la vittima con cui screditerà l' ex triangolandola già dall' inizio della storia facendo la stessa cosa di voi con gli altri durante la svalutazione lo scarto e con voi e con gli altri durante il ritorno. Le scimmie volanti faranno il lavoro sporco per il narcisista, (le scimmie volanti sono così chiamate dal film il mago di oz)  anche su aspetti intimi e sessuali, girando foto, video, n. di tel e scritte e audio su di voi nei gruppi social con amici loro e non vostri, cercando di 'manipolare' anche loro perché vi deve fare terra bruciata intorno in modo tale che quando tornerà sarà più semplice per lui trovarvi li dove vi ha lasciata.

 Per demolirvi, controllarvi e farvi tornare useranno le 'scimmie volanti'  ossia persone con cui vi diffamera diranno che voi non andate bene, che siete pazza etc. Adducendo cose che stupiranno e finiranno per crederci diventando manipolabili per loro e manipolerà affinché facciano in modo di controllarvi e che possiate tornare insieme a loro, ( ricordo che anche la vittima stessa diventa per il manipolatore una scimmia volante). 

Inoltre hanno la 'denuncia facile' ribaltano la realtà facendovi credere che siete voi a dover essere denunciate, un essere senza scrupoli che non ha niente da perdere. 

Lui si 'stanca e si stufa di voi' perché 'non vi ama' quindi inizia ad usare affermazioni cold ossia fredde come: 

 non vali nulla, 

senza di me non sei nessuno,

 non sei la persona ideale per me,

Non disturbare

 etc…

e cerca di 'rimanerti amico' perché poi nella fase del ritorno gli sarà più semplice tornare, finché non trova prima un' altra vittima oppure l'ha già pronta una o più di una', difatti,  egli è un 'traditore seriale', e lo fa tramite social dal quale vi avrà escluse perché lo meritate col 'falso senso di colpa' che lui vi avrà istillato per non avere rotture di scatole, e lo fa col 'silenzio punitivo' sparendo da voi, ma lui vi controlla.. Come? Con altri account social fake, tramite amici in comune, difatti egli solitamente ha più cellulari e più n. di tel., di cui voi non sapete nulla perché li disattiva quando è con voi..

però lui, ora, ha da dedicare le sue energie prese da voi, per fare love Bombing altrove, con altre trovate e che diventano le sue nuove fonti di approvigionamento.  Ma anche i narcisisti eremiti possono dedicare il loro tempo al lavoro o ad un hobby dal quale si stancherà presto e farà marcia indietro i narcisisti non riescono a lavorare  ne in modo dipendente per il loro modo di fare e di pensare che non starà bene al datore di lavoro, ne in modo indipendente perché non hanno il senso di responsabilità è  come chiederlo ad un bambino di tre anni ovviamente impossibile. 

 perché sparisce insomma fa ghosting? Perché  lui  vede le persone come oggetti da mettere sul suo scaffale e riprendere e utilizzare quando ne ha più bisogno, difatti, se quest'ultima/e che sta frequentando non corrisponde/ono alla sua realtà, ai suoi bisogni, la/e molla. Lui ha un vero e proprio 'harem' e si adatta a qualsiasi tipo di donna/uomo ma solo per il suo approvigionamento quindi avrà: quella del lunedì per determinate cose, del martedì per altre, etc. Con tutte userà  sempre in modo ciclico le sue 4 tecniche: love bombing, gaslithing, scarto e ritorno.

Frasi tipiche della fase dello scarto  sono:

  1. "Tutti ti odiano".
  2. "Sei davvero una cattiva persona"
  3. " Lo sai che non avrai mai nessuno migliore di me"
  4. "Divertiti a stare da solo/a il resto della vita"
  5. "Renditi conto di cosa hai fatto a te stesso/a".

 

4 fase del ritorno hoovering il riaggangio: il riaggancio ossia torna dalla vittima precedente, soprattutto se è stato lui a chiudere la relazione, perché siete considerata migliore, lo sopportate e supportate in ciò di cui lui ha più bisogno, di più, dell' ultima o delle ultime, che ha conosciuto o nel lavoro, hobby o denaro che non ha più con l' attuale fonte di approvigionamento, e con cui vi ha triangolato durante la terza fase dello scarto...prima però testa il terreno con un cucù: sms e lo fa unicamente per vedere voi a che punto siete della storia, non vi illudete, se siete ancora lì a piangere per lui, ossia, se vede che il terreno è fertile ossia piangete ancora per lui allora vi lascerà tranquille tanto non gli servite, per ora e andrà avanti con le altre non svelategli che gli volete bene altrimenti gli date l' assist per non tornare per ora, tanto siete lì ad attenderlo. Se invece vedrà che voi state riacquistando autostima o vi state facendo un altra vita ritornerà a fare love bombing, gaslithing scarto e ritorno, in tempi 4/6 mesi.

È stato stimato che i narcisisti tornano sulla stessa relazione almeno 7 o più volte ed ogni volta la relazione durerà sempre meno.

Frasi tipiche del ritorno:

  1. Non ho mai incontrato nessuno come te"
  2. "Riesci a capirmi come nessuno sa fare"
  3. "Sei la mia anima gemella"
  4. Mi sono accorto che ti amo. Torniamo insieme?
  5. "È destino che ci siamo reincontrati"
  6. "Non abbiamo bisogno di nessun altro oltre a noi per essere felici"
  7. "Staremo insieme per sempre"
  8. "Non mi sono mai sentito così bene".

Tecniche di contromanipolazione della vittima del narcisista per ottenere il suo rispetto

se vi trovate in questo impasse ossia non riuscire a trovare una soluzione, una via d' uscita, dovete uscire da questo loop cioè questo circolo vizioso:

Una contromanipolazione della vittima al narcisista ad esempio può essere di scartarlo prima di lui, durante il love bombing, esso rappresenta un colpo basso al suo ego. Se gli togliete il controllo lo avrete ai vostri piedi. Usate le strategie di coping: 

1. il  Contatto zero autoimponendovi di non guardarlo calcolarlo e pensare ad altro, in taluni casi la vittima non deve fare nulla.

 2. Altra tecnica è il gray rock ossia il sassolino grigio o del topolino morto  ossia ignorarlo ad esempio mentre lui parla rispondendo a monosillabi mhm voi facendo un disegno mentre lui parla al vento. 

3.  Altra tecnica è fare il no contact il che significa non bloccarlo ma non rispondere non guardare lui sui vari social e questo deve avvenire tra i 3 ed i 21 giorni. In tal caso se chiama entro i 3 giorni vuol dire che la persona ha un ottimo potenziale, a questo punto deve rispondere dopo la 4 telefonata e mettere dei vincoli, se invece vi ricontatta tra i 3 ed i 21 giorni non dovete rispondere avete un potenziale più basso ...dopo i 21 giorni se lo volete ancora dovete mandargli un sms che susciti curiosità ad es. Ho sentito che eri….?.

 La cosa migliore invece che possiate fare è il contatto zero ossia mai più nessun contatto perché avete capito le sue tecniche e voi dite a voi stesse io valgo, scelgo me e merito di più e riprendere in mano la vostra vita in mano, creerete nel narcisista la ferita narcisistica'. Attenzione Potreste avere l'effetto pink clouded ossia nuvola rosa cioè  credere di essere libere ed uscire da quel turbine e ricaderci appena lo rincontrare se succede sorridete e non dategli soddisfazione cio vuol dire che siete ancora sotto trauma bonding.

Inoltre bisogna agganciarlo col suo stesso linguaggio, fare in modo di dargli ragione ma potrebbe fare di più, fare il gioco del bastone e la carota, prenderlo in giro dirgli ti amo ma uscire con altri, mostrargli qualche suo piccolo difetto anche fisico, durante il love bombing usare il condizionamento ad intermittenza di Skinner ossia mostrarsi incazzata e denigrare tutto cio che fa per voi questo lo mandera in tilt e lo indurra a fare di più, farsi scivolare ogni cosa che dice, non dargli troppa importanza, alludere a qualche altro pretendente senza mostrarlo veramente, insomma insinuare il dubbio. Lascia le gestalt aperte ossia non dargli sicurezza dire che forse domani ci vediamo ma lasciarlo nel dubbio, si instaurera' l' effetto zaighernik ed inizierà a pensarti ossessivamente. Mostrarsi affettuose (calde) e fredde in tempi ristretti, non rispondere alle provocazioni anzi  riderci sopra prendendolo in giroLa fase finale del love bombing è  quella dell' isolamento non gli andrà bene nessuno che tu frequenti tu lascialo di sasso  scartalo per prima e dirgli che è un essere inutile e che c'e qualcuno meglio di lui. Non fare ciò che loro vogliono che voi facciate perché se lo fate creerete il precedente e sapranno che con voi si può fare tutto tanto gli perdonate tutto, e vi disprezzeranno perché pendete dalle loro labbra, se invece non fate ciò che si aspettano da voi otterrete il loro rispetto in quanto sapranno che con voi si devono comportare bene e in un certo modo. I narcisisti non hanno il senso di colpa ma hanno quello di vergogna sul giudizio che hanno gli altri di loro...su questo bisogna giocare per punirli.

Fine

 

 

Appendice

 

Tra tutte le dinamiche relazionali che un narcisista è in grado di mettere in atto, ce n’è una che non farà mai: CONVALIDARTI.

Uno degli aspetti più dolorosi del trattare con un narcisista è infatti la costante invalidazione dei tuoi sentimenti, dei tuoi pensieri, delle tue emozioni e dei tuoi comportamenti. 

 

Con il termine “invalidazione” mi riferisco all’invalidazione emotiva, cioè quella che si verifica quando qualcuno rifiuta, ignora o giudica tutto quello che dici, pensi o provi. 

L’invalidazione è in realtà una delle forme più dannose di abuso emotivo e questo è particolarmente vero quando accade ripetutamente nel corso del tempo.

Non solo può farti sentire come se non fossi una persona reale o come se fossi pazza, ma ti fa sentire costantemente confusa e piena di dubbi su te stessa.

 

All'altro capo dello spettro c'è la validazione, o l'accettazione e il riconoscimento che i pensieri e le idee di qualcuno sono legittimi e degni di essere ascoltati.

Non significa accettazione incondizionata delle idee o dei pensieri dell’altro, ma significa che non si assume automaticamente l’idea che l’altro non abbia nulla di significativo da dire. 

Significa accettare l’altro come una persona reale che ha il tuo stesso valore.

 

L'invalidazione è un segno distintivo dell'abuso narcisistico nelle relazioni tossiche e il motivo è molto semplice: il narcisista ti vede come un possesso, un oggetto, una cosa. 

Tu sei semplicemente un'estensione del narcisista.

 

COME RICONOSCERE L’INVALIDAZIONE DI UN NARCISISTA

 

Riconoscere l’invalidazione è fondamentale proprio perché questa dinamica è essenzialmente il primo modo in cui i narcisisti si muovono attivamente per far sì che la vittima si senta sbilanciata, confusa e non abbastanza degna di essere amata.

Tutto questo, purtroppo, ti renderà più facile da controllare e manipolare.

 

Solitamente, l’invalidazione narcisistica segue modalità subdole e sottili.

Questo permette infatti al narcisista di raggirare la mente e il cuore della vittima nella quotidianità e di normalizzare uno stato di abuso.

 

Uno degli esempi più tipici nei quali si manifesta l’invalidazione messa in atto da un narcisista è durante una conversazione.

Se stai avendo una conversazione con un narcisista, potresti notare che quando è il tuo turno di parlare, ricevi solo versi di fastidio, sospiri spazientiti o, al massimo, un paio di parole in risposta. 

Niente che in realtà indichi che il narcisista ti abbia sentita o capita. 

Potresti anche notare che sta solo aspettando che sia il suo turno di parlare di nuovo. 

Non gliene importanta molto di quello che succede nella tua testa - vuole solo che tu ascolti quello che ha da dire. 

Non importa cosa pensi o senti, proprio perché ti vede solo come un'estensione di sé, senza nulla di valore da condividere.

 

O ancora, hai mai chiesto a un narcisista cosa prova per te? 

Più specificamente, gli hai mai chiesto cosa gli piace o ama di te? 

Solitamente, un narcisista risponderà cose del tipo “Amo il modo in cui mi fai sentire, in cui mi ascolti sempre, amo il fatto che sei sempre lì quando ho bisogno di te, amo il modo in cui ti prendi cura di me”, ecc.

In realtà, puoi notare che non c'è davvero niente che riguardi ciò che tu SEI; piuttosto, l'attenzione è concentrata esclusivamente su ciò che tu FAI per lui.

Questo perché al narcisista interessa solo quello che può ottenere da te.

Come sempre, è tutto incentrato sul rifornimento narcisistico.

 

Una volta che sei stata profondamente plagiata e plasmata nella persona ideale che il narcisista vuole, spererai che lui sia finalmente felice con te. 

E, anche se non ti accorgi di essere più preoccupata della sua felicità piuttosto che della tua (aspetto che già di per sé rappresenta comunque un problema), pensi che se non farai "errori" e farai quello che vuole lui, andrà tutto bene. 

Purtroppo, la felicità che speri non arriverà mai e, se dovesse esserci, sarà comunque fugace. 

Questo perché più cerchi di diventare perfetta per un narcisista, più lui perde rispetto per te.

 

Quindi, se pensi che il tuo “aggiustare il tiro” in funzione delle critiche e delle svalutazioni ricevute migliorerà la tua relazione con un narcisista, purtroppo sbagli di grosso. 

 

Se non riconosci le caratteristiche dell’abuso e della svalutazione, con il tempo, ti ritroverai ad agire in modo gentile mentre cerchi disperatamente di giustificarti e di garantire a chi ti sta abusando un ulteriore cambiamento personale e il sacrificio di te stessa.

Ti concentrerai sui modi in cui tu puoi cambiare per ottenere un cambiamento dal tuo partner. 

 

Ma la realtà è un’altra: niente di t

Il narciso di tipo overt (estroversi) tende a scegliere partner che ritiene inferiori a lui/lei, per cultura, intelligenza o reddito, perché vuole avere la certezza di poter gestire totalmente la relazione e il partner, svalutandolo o deridendolo pubblicamente per apparire più forte e utilizzandolo all’interno – come un punge-ball emotivo, proiettando su di lui/lei ogni bassezza e bruttezza del mondo o fallimento lavorativo/familiare.

 

In questo tipo di relazione dopo una prima fase di amore idilliaco in genere il/la narciso/narcisa si disimpegna giorno per giorno abbandonando il partner a una vita di solitudine e deprivazione emotiva, in cui la sua funzione è solo di garantirgli l’apparenza di una famiglia/coppia perfetta all’esterno, dargli dei figli, mantenerteli o crescerli, mentre lui/lei si fa la sua vita (spesso anche parallela, sessuale e non solo) fuori casa.

 

Svalutazione, deprivazione e controllo sono le strategie che l’overt usa per mantenere l’autostima del partner molto bassa e convincerlo inconsciamente che non può farcela senza di lui/lei.

 

narcisisti overt (estroversi) possono scegliere anche partner socialmente ambiti (di bell’aspetto, di cultura etc..) per poi però, entrare con loro in una competizione basata sul desiderio di possedere l’altro, che per dimostrargli il suo vero amore, deve “rinunciare” a tutte quelle caratteristiche che da un lato lo/la rendevano appetibile ai suoi occhi e dall'altro però che lo/la rendono anche potenzilamente pericoloso/a per il suo primato d’importanza e potere all’interno della coppia.

 

In tal senso, l’inconscia avidità del/della narcisista è “portare quella persona a concentrarsi totalmente su di lui/lei” e se quella persona inizialmente è autonoma, indipendente etc.. la conquista si presenta ancora più appetibile in termini di sfida.

 

narcisisti covert, (introversi) apparentemente timidi, sensibili ed emotivamente tormentati, sono attratti in particolar modo – da persone forti, decisionali e soprattutto empatiche, sceglieranno partner forti, in carriera, determinati, autosufficienti, a cui delegare ogni tipo di responsabilità, perché di solito, chi è autonomo è più utile e quindi “sfruttabile” sia a livello economico che emotivo; le persone autonome sono anche di poche pretese e certamente – prese dal lavoro e dallo stress del sovraccarico di responsabilità nella relazione – lasceranno loro maggiore libertà, permettendogli/le un totale disimpegno emotivo e pratico.In cambio, il covert illude il partner di lasciarsi gestire, ma di solito ottiene comunque tutto ciò che vuole attraverso condotte oppositive e/o passivo-aggressive (attacchi al legame, capricci, musi, distacchi, ricatti affettivi, silenzi, negazione sessuale, sparizioni, chiusura emotiva, scioperi di collaborazione, opposizione ..).

 

I covert, hanno bisogno di persone alle quali “appoggiarsi” a cui delegare aspetti pratici della vita o che li/le aiutino a vivere ed elaborare le emozioni con cui non sono in contatto, che li coccolino e li vizino come bambini capricciosi ed eternamente scontenti, che nulla devono in cambio. Il partner è visto perciò come un contenitore e un catalizzatore emotivo, come una madre ideale, che svolge la funzione di rispecchiamento e sintonizzazione emotiva con il bambino non ancora i

8 domande

1. Ma quali sono le tue ferite più profonde?

2. Perché senti il bisogno di apparire/ impressionare gli altri?

3. Ma tu credi in quello che dici...sei davvero convinto di quello che mi stai dicendo?

4. In che modo vorresti cambiare e crescere?

5. Cosa significa per te amare?

6. Ma scusa perché fai silenzio? Qual'e' il motivo?

7. Cosa ti piace di più di questo o questa?

8. Come dimostri il tuo amore?

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhv1icPkwOqPObWuOTuCSqccVVN2q6-utn80hdm4_GKvmAVx_PHhE4ZQqBHn6arBuepAzrX-acf6hdUXjf0_C_pirEwrhDKwIMFwemYesWy7jUpPeIZBNlBc_oK8GleNVfUI7r2JdOKy7k/s1600/1616750271934558-0.png

Disturbo narcisistico di personalità, le tecniche e le terapie utilizzate:

Tipi di terapia 

psicoterapia del tipo interpersonale o cognitivo-comportamentale o psicodinamica. 

 

Tecniche

 

La terapia cognitivo comportamentale prevede interventi volti a identificare modalità di pensiero disfunzionali e a sostituirle con altre più adattive e realistiche. Nello specifico si utilizzano tecniche per la correzione di distorsioni del pensiero tipiche del disturbo narcisistico di personalità, una delle quali è il “pensiero tutto o nulla” che consiste nella tendenza dei narcisisti a considerarsi o meravigliosamente superiori o completamente senza valore. La ristrutturazione di questa forma di pensiero può aiutare i pazienti a limitare l’importanza esagerata che si autoattribuiscono e a sostituirla con convinzioni alternative.

Farmaci

 La terapia farmacologica può essere spesso d’aiuto. Si attua se ci sono disturbi concomitanti quali: ansia sociale, ipocondria o abuso di sostanze psicoattive e alcool. Sintomi di ansia e depressione e altri sintomi emotivi costituiscono il primo obiettivo del trattamento.

I farmaci quali gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) possono ridurre sia la depressione che l’impulsività. Gli stabilizzatori dell’umore: stati d’ansia, ansia sociale, ipocondria, depressione e stati di impotenza rabbiosa, sintomi che il più delle volte motivano la richiesta di aiuto ad es l’acido valproico agisce sia sulla serotonina sia sugli stabilizzatori d'umore anche sui borderline. Anche con gli antipsicotici come: olanzapina, aripiprazolo, quetiapina si riesce a ottenere maggiore stabilità emotiva, relazionale e a contenere l’impulsività. Infine il risperidone, si è rivelato utile sia con la depressione, che con la depersonalizzazione.caratterizzanti il disturbo borderline di personalità.

Le personalità #borderline e #narcisistiche hanno in comune un meccanismo di difesa psichico chiamato scissione. Vedono l’Altro o bianco o nero, o da amare alla follia, o da distruggere e scartare. Non esistono sfumature. O tutto o nulla. I viraggi sono improvvisi e senza preavviso. È importante comprendere che il partner non può fare o dire nulla per controllare o prevedere queste nette ondate di idealizzazione o svalutazione. Le feste e l’amore non miglioreranno le cose, anzi le peggioreranno.

 

Infine hanno quello di proiezione ossia proiettano su di te tutto cio che è  lui in realtà. 

Disturbo narcisistico di personalità, le tecniche e le terapie utilizzate:

segni percepiti dall' oggettività ossia visibili agli altri sono:

Si percepisce come invidiosi degli altri

 

 

sintomi invece sono percepiti solo dal soggetto e sono:

Prova invidia se viene surclassato minimizza e scredita.

 

Tipi di terapia 

psicoterapia del tipo interpersonale o cognitivo-comportamentale o psicodinamica. 

 

Tecniche

 

La terapia cognitivo comportamentale prevede interventi volti a identificare modalità di pensiero disfunzionali e a sostituirle con altre più adattive e realistiche. Nello specifico si utilizzano tecniche per la correzione di distorsioni del pensiero tipiche del disturbo narcisistico di personalità, una delle quali è il “pensiero tutto o nulla” che consiste nella tendenza dei narcisisti a considerarsi o meravigliosamente superiori o completamente senza valore. La ristrutturazione di questa forma di pensiero può aiutare i pazienti a limitare l’importanza esagerata che si autoattribuiscono e a sostituirla con convinzioni alternative.

 

 

 

Psicoterapia basata sul transfert

La psicoterapia basata sul transfert fa parte delle psicoterapie ad orientamento psicodinamico. In questa forma di psicoterapia, sviluppata da Kernberg a partire dalla teoria delle relazioni oggettuali, particolare attenzione viene data alla relazione qui-ed-ora tra paziente e terapeuta. L’attenzione viene quindi spostata dal passato al presente, nella relazione terapeutica, luogo nel quale il paziente ripropone non intenzionalmente dinamiche relazionali già vissute nel passato. Scopo del terapeuta è quello di osservare queste dinamiche, per ripresentarle al paziente, ed aiutarlo a riconoscerle e riflettere così sui propri comportamenti. Per maggiori informazioni su questo modello di terapia è possibile visitare il sito www.pdlab.it

Schema-focused therapy

La Schema Therapy è una forma di psicoterapia inquadrabile all’interno della cornice cognitivo-comportamentale ma che integra aspetti di altri approcci. Scopo principale della Schema Therapy è aiutare i pazienti a fortificare la parte sana della propria personalità (chiamata adulto sano) in modo da rispondere in modo adeguato ai propri bisogni emotivi. Secondo la Schema Therapy infatti alla base dei disturbi di personalità ci sarebbero bisogni emotivi cronicamente non corrisposti dalle figure di riferimento. L’emersione dei tratti patologici di personalità sarebbe quindi un modello disfunzionale di risposta a questi bisogni. Per maggiori informazioni sui percorsi di psicoterapia con la Schema Therapy è possibile cliccare qui.

Trattamento basato sulla mentalizzazione

Il trattamento basato sulla mentalizzazione (MBT) è stato sviluppato da Peter Fonagy. Per mentalizzazione si intende la capacità di rappresentarsi internamente gli stati mentali propri e quelli degli altri. La capacità di mentalizzazione è strettamente correlata alla qualità dell’attaccamento verso i propri genitori. Un miglior attaccamento favorisce nei bambini la capacità autoriflessiva che servirà per mantenere una buona regolazione emotiva.

Il trattamento basato sulla mentalizzazione si avvale di tecniche e strategie terapeutiche tipiche della scuola cognitivo-comportamentale ma trae spunto dalla tradizione psicoanalitica, in particolare quella bowlbiana.

Farmaci

 La terapia farmacologica può essere spesso d’aiuto. Si attua se ci sono disturbi concomitanti quali: ansia sociale, ipocondria o abuso di sostanze psicoattive e alcool. Sintomi di ansia e depressione e altri sintomi emotivi costituiscono il primo obiettivo del trattamento.

farmaci che possono agire efficacemente sui fenomeni psicopatologici frequentemente associati al disturbo narcisistico di personalità inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) possono ridurre sia la depressione che l’impulsività. Gli stabilizzatori dell’umore: stati d’ansia, ansia sociale, ipocondria, depressione e stati di impotenza rabbiosa, sintomi che il più delle volte motivano la richiesta di aiuto ad es l’acido valproico agisce sia sulla serotonina sia sugli stabilizzatori d'umore anche sui borderline. Anche con gli antipsicotici come: olanzapina, aripiprazolo, quetiapina si riesce a ottenere maggiore stabilità emotiva, relazionale e a contenere l’impulsività.  Gli anticonvulsivi  è un farmaco utilizzato allo scopo di sedare le convulsioni, soprattutto quelle causate da crisi epilettiche. Si tratta di un gruppo di farmaci molto eterogenei. Anticonvulsivanti piuttosto noti sono la carbamazepina, l'acido valproico, il topiramato, la fenitoina e il clonazepam.

Infine il risperidone, si è rivelato utile sia con la depressione, che con la depersonalizzazione.caratterizzanti il disturbo borderline di personalità.

Ricovero per disturbo narcisistico di personalità

L’eventuale ricovero per pazienti che presentano un disturbo di personalità è relativo alla gravità del disturbo e al funzionamento sociale. I pazienti con narcisismo ad alto funzionamento tendono ad accedere più frequentemente a setting ambulatoriali. L’eventuale ricovero può rendersi necessario qualora emergano altri disturbi psichiatrici in comorbilità (come l’abuso d’alcol o l’abuso di sostanze) che suggeriscano un tipo di trattamento più intensivo.

pazienti narcisisti a basso funzionamento sono la sottocategoria più frequente in contesti ospedalieri. La presenza di tratti di altri disturbi di personalità (come il disturbo borderline), di più frequenti problemi comportamentali, di discontrollo degli impulsi o di sintomi depressivi in comorbilità determina un più frequente accesso di questi pazienti a ricoveri in contesti ospedalieri (come i Diagnosi e Cura o gli Ospedali psichiatrici) rispetto ai pazienti ad alto funzionamento.

Vi siete mai chiesti come facciamo noi donne a capire quando l'uomo mente? Secondo voi?

 Si chiama 'effetto Pinocchio' il naso diventa rosso e date più spiegazioni del dovuto anche quelle non richieste...troppe parole, inoltre, fate delle pause intense per riorganizzare il pensiero alle nostre domande.

Parlare di metafisica platonica con il concetto di 'noumeno', certo, io sono d'accordissimo, "non possiamo avere conoscenza di tutto", ne tanto meno come dice kant: "sensi e mente non sono in grado di percepire tutto", ma ricordo che, come dice la gestalt: "il tutto è più della somma delle sue intere parti che lo compongono", per quel che mi riguarda, un fenomeno, bisogna osservarlo da più prospettive soprattutto se lo osserviamo da una prospettiva della persona nella sua forma globale, sia nella coppia, sia nel suo socializzare con altri componenti familiari, gruppali e sociali. Esso è come osservarlo consciamente, nell'inconscio individuale e nell' inconscio collettivo di Jung separatamente e poi osservarlo in un unico sistema come ci insegna Batson e la scuola di Palo Alto nella teoria sistemico relazionale/familiare. Ancora come ci insegna Weakland  nella teoria del doppio legame: dove "il terzo diventa un incomodo", ancora come ci insegna Haley ove "c'è chi decide cosa e permesso e cosa e vietato". L’amore, secondo Simmel, ad es.è un "miracolo" un modo per spiegare come si costruisce la socialità a partire dall’intersoggettività, su un piano individuale, per poi passare ad un piano sovra-individuale, realizzando la vita collettiva. Per far sì che ciò avvenga, abbiamo bisogno di assecondare, scavare, scomporre e frammentare l’amore, per trovare il significato profondo della vita.
Ma qui si parla di una guerra tra eros e thanatos, dove si inserisce il logos Husserliano, in fenomenologia filosofica e pedagogica, come mi ha insegnato il grande pedagogista Pierluigi Bertolini 'solo con la riscoperta della ragione filosofica l'uomo potrà diventare soggetto di scienza e artefice della propria storia", ed è vero agendo con "epoche' sospensione di giudizio", possiamo arrivare alla verità, che non è mai assoluta e definitiva ma in continuo divenire come oggetto scientifico, ecco il vero significato della filosofia come scienza della paideia.
Ma anche la nuova problematica sociale come dice Bauman che parla di "amore liquido": fluido, le coppie che scoppiano e passano velocemente da un 'amor' all'altro,  alla ricerca del piacere e di emozioni effimere e brevi e non più sentimenti duraturi.
Mi fa piacere confrontarmi con te in maniera cosi forbita e corretta....era tanto tempo che non riuscivo più, dai tempi di Bologna...purtroppo qui a Foggia si da più importanza alle cose effimere e pratiche...
Ie scienze umane e sociali, la filosofia, le scienze mediche, la chimica e la fisica quantistica sono in continua evoluzione ed interrelate nel soggetto e nella sua evoluzione psicologica, formativa continua, ossia pedagogica e di apprendimento in life lorn learning, educativa e sociale.
Spero ancora di confrontarmi con te su molte questioni e problematiche. Ti abbraccio caramente.

Cara Vittoriana Salice c' è da aggiungere però che oltre un certo livello di coscienza/ consapevolezza e di "Sentire" alto, le differenze maschio/femmina perdono di valore. Essendo lo scopo dell' esistenza l' armonizzazione massima trascendente di pensieri-istinti-emozioni-sentimenti e le azioni conseguenti concretizzate nel quotidiano, una volta raggiunto quel livello superiore, chiamiamolo di "illuminazione-santità", l' individuo entra in una caratterizzazione "androgina" e quindi le differenze maschili/femminili vengono meno e si annullano proprio perchè trascese. Ma ovviamente sono pochi, pochissimi in rapporto alla moltitudine, quelli che riescono a manifestare questa coscienza Superiore ed a trascendere i limiti umani.

Cara Vittoriana Salice c' è da aggiungere però che oltre un certo livello di coscienza/ consapevolezza e di "Sentire" alto, le differenze maschio/femmina perdono di valore. Essendo lo scopo dell' esistenza l' armonizzazione massima trascendente di pensieri-istinti-emozioni-sentimenti e le azioni conseguenti concretizzate nel quotidiano, una volta raggiunto quel livello superiore, chiamiamolo di "illuminazione-santità", l' individuo entra in una caratterizzazione "androgina" e quindi le differenze maschili/femminili vengono meno e si annullano proprio perchè trascese. Ma ovviamente sono pochi, pochissimi in rapporto alla moltitudine, quelli che riescono a manifestare questa coscienza Superiore ed a trascendere i limiti umani.

Vittoriana Salice carissima, grazie per la dettagliata spiegazione di chimica organica ormonale. Ma chi sei? Un endocrinologa specializzata? Complimenti vivissimi. Ovviamente l' aspetto di neurotrasmettitori & ormoni è la punta dell' iceberg di quello che ci sta sotto. Delegare il tutto ad una spiegazione biochimica mi sembra piuttosto limitante, e parecchio materialista e/o superficiale. Ciò non di meno andare a scandagliare al di sotto di questa punta dell' iceberg fenomenologica per comprendere i meccanismi sottili prima psicologici, e poi spirituali, non è certo compito facile. Ad ogni fenomeno che si manifesta nel mondo sensibile della percezione vi è un' altra dimensione superiore, spesso invisibile, che ne è causa e origine, il c.d mondo o piano del "noumeno". L' aveva già intuito (a proposito dell' uso al femminile del ragionamento!) ancora migliaia di anni fa il pensiero meditativo e saggezza della Grecia antica con i suoi superlativi filosofi immortali, Socrate, Aristotele e Platone in primis! Ti ringrazio per avermi giudicato capace di comprendere pensieri superiori "eletti", ma il solo comprenderli è in sè poca cosa. Anche se è sempre meglio che ignorarli del tutto. Infatti il sapere che esistono ci avvicina a questo livello superiore di "Sentire", ma tra il sapere e "l' essere" è un po' come tra il dire ed il fare...c'è di mezzo il mare, anzi l' oceano sconfinato! Buone cose a te!😊🌹🙏

Cara Vittoriana Salice facile da rispondere: la donna è dominata dall' emisfero destro e quindi possiede un' intelligenza "intuitiva". Però a differenza del maschio che usa solo in pratica quello sinistro (razionale-logico-analitico), la donna riesce anche a pensare con entrambi gli emisferi. Perciò essendo ambifunzionale a livello cerebrale riesce a trascendere logica, intuizione e analisi. Questo le dà una marcia in più, per cui il maschio si può, senza ombra di dubbio, definire il sesso debole o "inferiore". Tutto qua!

1. Se potessi scegliere tra qualsiasi persona al mondo, chi inviteresti a cena? 

2. Vorresti essere famoso? Come? 

3. Prima di fare una telefonata, fai le prove di quello che dirai? 

4. Definisci qual è «Il giorno perfetto» per te? 

5. Qual è l’ultima volta che hai cantato da solo? E per qualcun altro? 

6. Se potessi vivere fino a 90 anni e per gli ultimi 60 anni avere o il corpo o la mente di un trentenne, quale dei due sceglieresti? 

7. Pensi mai al modo in cui morirai? 

8. Tre cose che tu e il tuo partner avete in comune. 

9. Qual è la cosa nella tua vita di cui sei più grato? 

10. Se potessi cambiare qualcosa nel modo in cui sei stato allevato, quale sarebbe? 

11. Racconta la storia della tua vita al tuo partner in 4 minuti nel modo più dettagliato possibile. 

12. Se potessi svegliarti domani con una particolare qualità, quale sceglieresti? 

Secondo gruppo:

13. Se una palla di cristallo potesse dirti la verità su te stesso, sulla tua vita o sul futuro o su qualsiasi altra cosa, che sceglieresti? 

14. C’è qualcosa che hai a lungo sognato di fare? Perché non l’hai fatta? 

15. Qual è il più gran risultato della tua vita? 

16. Per te cosa conta di più in un’amicizia? 

17. Qual è il tuo ricordo più caro? 

18. E il più terribile? 

19. Se sapessi che nel giro di un anno morirai cosa cambieresti nella tua vita? 

20. Cosa significa l’amicizia per te? 

21. Che ruolo gioca l’amore nella tua vita? 

22. Condividi con il tuo partner almeno cinque qualità positive reciproche.  

23. Quanto è stata affettuosa la tua famiglia? Ritieni che la tua infanzia sia stata in media più felice delle altre? 

24. Che rapporto hai con tua madre? 

Terzo gruppo:

25. Tu e il tuo partner fate tre affermazioni vere con il «noi». Per esempio: «Siamo entrambi in questa stanza e sentiamo...». 

26. Completa questa frase: «Vorrei aver avuto qualcuno con cui condividere…» 

27. Se tu diventassi amico del tuo partner quale segreto dovrebbe sapere di te? 

28. Dì al partner cosa ti piace di lui. 

29. Dividi con il partner un momento imbarazzante nella tua vita. 

30. Quand’è stata l’ultima volta che hai pianto davanti a qualcuno? E da solo? 

31. Sottolinea al tuo partner qualcosa che ti piace particolarmente di lui. 

32. Che cosa è troppo serio per scherzarci su? 

33. Se tu dovessi morire questa sera, qual è la cosa che rimpiangi di più di non aver detto a qualcuno? 

34. La tua casa brucia, hai tempo per salvare solo un oggetto, cosa sceglieresti e perché?  

35. Fra tutte le persone della tua famiglia, la morte di chi ti colpirebbe di più? 

36. Condividi un problema personale con il tuo partner e chiedigli aiuto per risolverlo

Somiglianze:

1. Spaventati dall'abbandono eec,   dall'insicurezza loro si mostrano sicuri anche se non lo sono. ZX

2. Bisogno costante di attenzioni, indifferenti su come il mondo impatta con le persone;

3. Il mondo gli deve tutto mentre loro non devono nulla;VX

4. Costanti problemi in tutte le sfere della vita;,  

5. Emozioni sregolate comportamenti drammatici o drammatizzati;

6. Narcidramma' b ini mentre CBS x più donne.

 

Differenze

Narcisista

1. Opportunista;

2. Teatrale, recita una parte non CZ è se stesso;n

3. Tende a ferire gli altri;

4. Tende ad abbandonare e a chiudere la relazione;

5. Crisi di rabbia, quando sente ledere la sua superiorità vuole sentirsi superiorSuperiore. e critiche;

6. Recitano emozioni per ottenere attenzioni; XS

7. È più controllato ,nelle esplosioni di rabbia lo fa soprattutto in occasioni intime ma mostra un altra fa. ccia nel sociale;

 

Borderline

1. Vive davvero alti e bassi nelle  emozioni, rende grande la per sona quando la vede idealizzata in un momento, e nell'altro disprezza l'altra persona e si sente tradito e abbandonato, come vere e proprie montagne russe;

2. Autolesionista ha pensieri suicidari, 

3. Terrore dell'abbandono quindi mette in campo un: estrema gelosia, controllo, e minaccia che fanno si che vengono effettivamente abbandonati;

4. Hanno delle crisi dissociative ed emotive dove l'altra persona non viene proprio vista;

5. È emotivamente più sincero nelle emozioni ma slittano da uno all'altro che diviene difficile stargli dietro;

6. Impulsivo e istrionico, teatrale ha esplosioni di rabbia in diverse circostanze anche non intime;

7. Per loro o è bianco o è nero, hanno uno slancio d'amore e poi si raffreddano rapidamente, diventa difficile avere un rapporto. Molto simile al bipolare.

 

 Come la storia della tartaruga che è scettica nel dare un passaggio dall'altra parte del fiume allo scorpione perche tende a pungere ma, lo scorpione prima la convince dicendo: "no, mi dai un passaggio e questo è il mio ringraziamento? Stai tranquilla, non ti preoccupare", lei si convince, e arrivati dall'altra parte del fiume lui la punge e mentre stanno per affondare lei chiede: "perche lo hai fatto?" E lui risponde: "è la mia natura".

 

Mi hanno chiesto cosa sono i neuroni a specchio:

Sono i “neuroni dell’empatia”In poche parole,  questi neuroni sono quelli che causano uno sbadiglio riflesso nel momento in cui si vede sbadigliare qualcuno o che inducono il neonato a sorridere (lui che non ha ancora sviluppato il concetto di felicità e di espressione della stessa e che, dunque, imita semplicemente i movimenti che vede).

I neuroni sono generalmente situati nella neocorteccia ma possiamo trovarne altri nel sistema limbico.

Rizzolatti con la scoperta del sistema dei neuroni a specchio ha dimostrato che esiste un meccanismo molto più semplice ed immediato per comprendere le azioni dei nostri simili. In poche parole, siccome il primo individuo conosce le conseguenze del suo atto motorio (per esempio di quello dell’afferrare), quando i suoi neuroni specchio che codificano l’afferrare si attivano guardando il secondo individuo che afferra un oggetto, il primo immediatamente comprende che l’altro sta afferrando qualche cosa. Il passaggio all’empatia è dunque ora abbastanza immediato.

Infatti, i neuroni specchio, si attivano anche quando si riconoscono le emozioni altrui, perché simulano gli stessi movimenti fatti dalla persona osservata (i movimenti mimici facciali) e inviano tali informazioni all’insula, una regione cerebrale interna che serve a vivere alcune sensazioni (come il disgusto), e all’amigdala, centro della paura e della libido ma soprattutto struttura del sistema limbico che permette di codificare le emozioni, aiutandoci ad interpretare lo stato d’animo di chi ci sta di fronte. Pertanto, ci basta guardare la persona che abbiamo difronte, per sapere se è felice o triste, per entrare in empatia con essa.

È importante sottolineare che ci sono altri neuroni che inibiscono le azioni stimolate dai neuroni specchio, altrimenti ci ritroveremmo tutti a piangere quando vediamo una persona piangere o tutti a ridere quando la vediamo ridere. Tale regolazione è alla base dell’empatia poiché permette una simulazione incarnata dell’altro riuscendo nello stesso momento a mantenere una distanza, dandoci la possibilità di rispondere a tale situazione in maniera diversa in base alla persona con cui siamo, alle nostre conoscenze e al coinvolgimento emotivo: se vediamo un amico soffrire faremo di tutto pur di aiutarlo, ma se a soffrire è una persona sconosciuta l’empatia sarà verosimilmente più attenuata.

Tutto ciò non fa altro che avvalorare la tesi secondo cui l’uomo è un animale sociale che per vivere in società ha bisogno di empatia e che il sistema specchio ne è probabilmente la base imprescindibile. Il nostro cervello è un organo estremamente sociale, che ci permette di immedesimarci negli altri e sentire ciò che provano, dandoci la possibilità di affrontare insieme le difficoltà e di condividere  le gioie. Difatti, quando il sistema specchio non funziona in maniera adeguata si incorre In disturbi di personalità e autismo.

 

Il significato generale di Empatia è : immedesimarsi negli altri per comprendere le loro emozioni e i loro stati d’animo durante le interazioni. In pratica la capacità di mettersi nei panni di...

 

Ci sono varie forme di Empatia, sono essenzialmente 3 però le tipologie più importanti che miscelate assieme determinano il nostro modo di essere empatici:

 

Empatia Cognitiva: È quella tipologia di empatia che permette di intuire chiaramente quello che l’altra persona pensa e di comprenderne a fondo il suo punto di vista. È l’empatia tipica utilizzata dai grandi oratori, dai venditori e dai negoziatori. Sostanzialmente, tra tutte le forme di empatia, è quella meno profonda e sviluppata, poiché se da una parte vi è la comprensione delle emozioni altrui, dall’altra spesso manca la compassione e il desiderio di preoccuparsi effettivamente di cosa provano le altre persone e di voler quindi fare qualcosa per aiutarle. Possiamo dire che l’Empatia Cognitiva è un’empatia a metà, quasi apparente in quanto alla comprensione degli stati d’animo altrui non segue un reale desiderio di far scaturire un’azione che sia utile al benessere dell’interlocutore. Sono dotati di questa tipologia empatica soprattutto i caratteri narcisisti, manipolatori e macchiavellici (hai mai sentito parlare dei Vampiri Energetici che ti rubano l’energia? Probabilmente è questa la loro forma di Empatia!)

 

Empatia Emotiva o Affettiva: In questo secondo tipo di empatia, il rapporto che si crea è più profondo e si è in grado non solo di comprendere ma anche di provare davvero dentro se stessi le sensazioni delle altre persone. È stato scientificamente provato che durante questa fase dell’Empatia vi è un vero e proprio rispecchiamento del sistema di neuroni che attivano nei nostri circuiti cerebrali le stesse emozioni che stà vivendo la persona che abbiamo davanti. L’Empatia Emotiva o Affettiva è quindi un gradino più in alto rispetto a quella Cognitiva poiché ci permette di comprendere e anche sentire sulla nostra pelle gli stati d’animo altrui ma non necessariamente di provare compassione per essi.

 

Empatia Motivazionale: questa ultima tipologia di Sensibilità Empatica implica quella che viene definita Preoccupazione Empatica. Ovvero nell’Empatia Compassionevole sono fuse assieme tutte le doti degli altri due tipi di empatia e siamo quindi in grado di comprendere le emozioni dell’altro, di provarle dentro di noi e in più riusciamo anche a capire come aiutare la persona che abbiamo davanti. Nasce in noi la compassione e il desiderio di prodigarci per l’altro in modo da alleviare le sue sofferenze e renderci utili al suo star bene. È questa quindi la forma di Empatia più vera ed autentica, quella di coloro che fanno dell’altruismo e del benessere della collettività la loro bandiera e la loro missione di vita. 

 

In Conclusione

In linea di massima ciascuno di noi possiede un mix delle tre tipologie di Sensibilità Empatica anche se una tende spesso a prevalere sulle altre e a raccontare molto del nostro modo di essere.

 

Come avete visto l’empatia è una capacità poliedrica con diverse sfumature. Avete capito qual è quella che prevale maggiormente nel vostro comportamento?

Ma qualcosa di più forte dell' empatia è

l’entropatia (Husserl) P. Bertolini in fenomenologia e pedagogia (1958), lo definisce come un autentico modo di entrare in relazione con l’altro, una condizione dello spirito che Husserl indica col termine einfühlung, entropatia, un atteggiamento spirituale che permette di penetrare nell'intima esperienza altrui, non un inserirsi intellettuale, ma un modo simpatetico di con-sentire con l’altro, cosa che richiede anche un impegno personale, perché si tratta per ognuno di saper vedere nell'altro ciò che sarebbe egli stesso se si trovasse al suo posto.

 

Entropatia è:

 

• un autentico modo di rientrare in relazione con l’altro basato sulla capacità spirituale di accedere e di comprendere l’altro;

 

 • è un vedere con gli occhi dell’altro “come se io fossi al suo posto”;

 

• i contenuti psichici dell’altro mi sono suggeriti dal suo comportamento e sono comprensibili a partire dal mio comportamento in circostanze simili;

 

 • comprendo l’altro quando mi metto nei suoi panni;

 

• è un commercio esistenziale di esperienze, spirituale (porta ad un mondo comune ovvero stesso oggetto intenzionale di esperienze diverse).

 

 

Rogers sottolinea il fatto che il pedagogista può sentire il mondo dell’altro senza mai perdere di vista la qualità del “come se” riuscendo a sentire: l’odio, la paura, l’ira, il turbamento dell’altro senza aggiunte proiettive. Ovviamente, questo non può avvenire se non si sospendono i giudizi (l’epochè):

 

1. metto tra parentesi l’ingenua e acritica accettazione in un mondo ingenuo cioè atteggiamento mondano (non faccio uso della sua convinzione, che il mondo sia diverso da quello che appare),

 

2. chiudo tra parentesi la mia concezione del mondo che verrà ripresa più tardi;

 

3. sospendo il giudizio per tornare alle cose stesse;

 

 4. tento di liberarmi dai miei pregiudizi che mi impedirebbero di vedere le cose come stanno realmente e come sono dalla persona che ho di fronte.

 

Successivamente, con l’aiuto del residuo fenomenologico, elimino anche gli ultimi preconcetti. Così facendo ottengo una rigenerazione integrale ovvero rifiuto le mie convinzioni e non rendo oggettivo il contenuto della mia coscienza D. Demetrio.

 

C. Ziglio afferma che “vedere è diverso dall'osservare”, ognuno è in grado di vedere solo ciò che sa riconoscere (o ciò che vuole) e che il “vedere” diventa troppo superficiale rispetto all'osservare”. Chi è in grado di osservare, osserva tutto di una persona con il famoso “occhio clinico” ed è in grado di riconoscere anche le trappole che ogni professionista del settore dovrebbe sapere e riconoscere per minimizzare gli errori. Le trappole individuate dall’autore sono:

 

• i pregiudizi: il pedagogista potrebbe essere condizionato dai pregiudizi nei confronti della pz. essi potrebbero invalidare l’intera consulenza. E’ indispensabile per il pedagogista liberare la mente, aprirla a 360°, se si vuole sviluppare un rapporto di empatia con la pz;

 

• la superficialità, non sottovalutare nessun aspetto né di contenuto né di relazione con la pz;

 

• le proiezioni, distorcono la realtà che stiamo osservando perché attribuiamo a contesti culturalmente diversi dei significati che appartengono, invece, al nostro paradigma culturale;

 

• le aspettative, potentissime nel deformare la realtà e portare ad una grossa delusione da parte di entrambi ma soprattutto nella pz per non aver risolto il problema;

 

• il punto di vista del pedagogista, che determina una visione delle cose a seconda del ruolo che si assume, della propria sensibilità e delle conoscenze acquisite.

 

 

 Galileo affermava che “Ciò che osserviamo dipende dal nostro atteggiamento mentale”.

A parlarne per la prima volta in modo organico ed approfondito è stato Carl Gustav Jung nella sua opera del 1952 – una delle ultime del grande psicoanalista svizzero – dal titolo “Sincronicità come principio di connessioni acausali”, per la cui redazione finale si avvalse della collaborazione con il fisico, premio Nobel (e suo grande amico), Wolfgang Pauli. L’intuizione che la vita di ciascuno di noi sia costellata di eventi che hanno un profondo collegamento con il nostro inconscio, gli venne a seguito di un episodio “illuminante”.

Una sua paziente gli stava raccontando un sogno, nel quale era presente uno scarabeo dorato. Proprio durante la seduta, Jung sentì “qualcosa” sbattere contro il vetro della finestra attirando la sua attenzione. E quale sorpresa quando, andando a controllare, vide che si trattava nientemeno che di una cetonia, un insetto simile allo scarabeo di un bel verde dorato!

E per convalidare le teorie di Jung sulle coincidenze acausali, ti racconto la mia. Mentre stavo scrivendo questo articolo, e cercavo informazioni sul sogno dello scarabeo d’oro, scoprivo che il nome dell’insetto è cetonia, e, indovina un po’, sul mio comodino in quel momento c’era un libro – “La mia famiglia e altri animali” di Gerald Durrel – fermo al capitolo “L’uomo delle cetonie”!

Capito come funziona? Ora entriamo nel dettaglio della questione. Secondo l’analisi junghiana, le coincidenze che rientrano nel discorso sulla sincronicità sono di tre tipi.

1.     Coincidenza tra contenuto psichico (pensiero, sogno, desiderio) e un evento concreto della tua vita (coincidenza nel tempo e nello spazio). L’esempio classico è quello del pensare a qualcuno e incontrarlo dopo poco.

2.     Coincidenza tra un contenuto psichico (pensiero, sogno, desiderio) e un evento generale, che quindi non riguarda materialmente la tua vita ma che è comunque attinente a ciò che la tua mente conscia o inconscia sta generando (coincidenza a distanza nel tempo e nello spazio). È il caso dei sogni premonitori di eventi catastrofici, che non a caso interessano migliaia di persone nel mondo. Poco prima dell’11 settembre 2001 ci fu un intensificarsi di attività onirica su piano globale che aveva come contenuto il crollo delle torri gemelle sotto forma simbolica o realistica.

3.     Coincidenza “sfasata” nel tempo tra un contenuto psichico (pensiero, sogno, desiderio) e un evento che, però, si produce a distanza, magari anni dopo. Ad esempio potresti sognare con dovizia di particolari il matrimonio di tua cugina con uno sconosciuto che poi si tradurrà in realtà tempo dopo.

Che valore attribuire a queste “coincidenze”? Jung, che aveva già prodotto la teoria dell’inconscio collettivo e degli archetipi, afferma che l’importanza di una coincidenza sta nel significato che esso assume per chi vive l’esperienza. Siamo noi a stabilire un nesso non casuale tra il nostro mondo interiore e ciò che accade fuori, nella realtà oggettiva. Ma ciò è possibile perché, per Jung, esiste un patrimonio sedimentato di simboli (archetipi) interiorizzato nei secoli e comune ai popoli (inconscio collettivo) a cui la psiche individuale – quindi ciascuno di noi – è collegata e da cui “pesca” significato.

Quando ci accorgiamo di una coincidenza significativa nella nostra vita è perché ne abbiamo bisogno, e in qualche modo la “chiamiamo”.

Non è un caso se, come nota lo stesso Jung, i fenomeni di sincronicità si intensificano in momenti cruciali della vita di ciascuno di noi o della storia collettiva. Ad esempio prima delle guerre, di fenomeni naturali distruttivi, o, se andiamo sul personale, in concomitanza con eventi emotivamente intensi come lutti, innamoramenti, gravidanza per le donne ecc.

A me piace pensare alla sincronicità come al modo che l’Universo usa per farci intendere che siamo tutti interconnessi, sia sul piano materiale che su quello mentale e spirituale, e che ciò che ci accade ha sempre un significato, a volerlo vedere.

Ti offro un umile suggerimento: prova a prendere nota di tutti gli eventi sincronici e di tutte le coincidenze della tua vita, anche quelle minime. Sarai sorpreso del filo logico che le collega e delle risposte alle tue domande inespresse che tali eventi recano con sé.

La Legge di Attrazione (Pauli in fisica quantistica) parla di me. Attraggo a me ciò che sono, non ciò che faccio, in modo causale e non casuale.  La Sincronicità ( Jung psicanalista) è l' osservare, ( esperimenti ECG tra l'emisfero dx e sx di coppie che si incontrano tramite energie ossia particelle di quanti nell'universo è ciò che noi chiamiamo la forza del pensiero che ha i suoi tempi ma fa capitare le coincidenze o il caso) e l' accorgermi di ciò che sono e di ciò che mi accade, di ciò che attraggo, perché tutto parla a me di me stesso (e di tutta la Creazione, perché TUTTO E' UNO!)

 Il karma è una delle leggi universali secondo la quale ogni azione genera una reazione uguale e contraria, per cui ogni causa ha un effetto e ogni effetto ha una causa.

Le leggi universali sono:

1: Mentalismo.

2: Corrispondenza.

3: Vibrazione.

4: Polarità’.

5: Ritmo.

6: Causa- effetto.

7: Generazione.

 

1: PRINCIPIO DEL MENTALISMO.

I pensieri, sono cose, attraverso i nostri pensieri creiamo la nostra realtà’. I pensieri sono energia, energia che si manifesta e diventa forma.

TUTTO É MENTE! L’intero Universo è racchiuso nella nostra mente. Avete idea della grandezza e della potenza di questo principio???

SIAMO GLI UNICI CREATORI E RESPONSABILI DELLA NOSTRA REALTA’. LA CREIAMO ATTRAVERSO I NOSTRI PENSIERI! DOVE PONI LA TUA ATTENZIONE VA’ LA TUA ENERGIA!!!

Che meraviglia!!

 

2: PRINCIPIO DI CORRISPONDENZA

Si racconta la storia di due cani che, in momenti diversi, entrarono nella stessa stanza.

Uno ne uscì scodinzolando, l’altro ringhiando.

Una donna li vide e, incuriosita, entrò nella stanza per scoprire cosa rendesse uno felice e l’altro così infuriato.

Con grande sorpresa scoprì che la stanza era piena di specchi:

 

 

 

Il cane felice aveva trovato cento cani felici che lo guardavano,

 

 

 

mentre il cane arrabbiato aveva visto solo cani arrabbiati che gli abbaiavano contro.

Quello che vediamo nel mondo intorno a noi è un riflesso di ciò che siamo. Tutto ciò che siamo è un riflesso di quello che abbiamo pensato. La mente è tutto. Quello che pensiamo diventiamo.

 

Tutto nell’universo é in corrispondenza. Come in cielo cosi in terra, come dentro cosi fuori e come fuori cosi dentro.

QUELLO CHE VEDIAMO ALL’ESTERNO, É UN RIFLESSO DEI NOSTRI PENSIERI. I NOSTRI PENSIERI SI MANIFESTANO ALL’ESTERO.

Questo principio ci fa anche capire che ogni persona che incontriamo é un nostro specchio, un nostro riflesso. E osservando gli altri possiamo capire noi stessi.

 

3: LEGGE DELLA VIBRAZIONE

Tutto è Energia e questo è tutto quello che esiste. Sintonizzati alla frequenza della realtà che desideri e non potrai fare a meno di ottenere quella Realtà. Non c’è un’altra via. Questa non è filosofia. Questa è Fisica.

 

Einstein

TUTTO VIBRA,TUTTO É IN MOVIMENTO!!

Anche se tutto ci sembra fermo, essendo energia, si muove, vibra a una determinata frequenza. Le cose più’ solide come le rocce, sono pesanti e vibrano a una frequenza bassa, gli spiriti, gli angeli, vibrano a una frequenza talmente alta che ci risultano invisibili.

OGNI COSA SI MUOVE, OGNI COSA É VITA!!

Tutti i nostri pensieri, emettono delle vibrazioni, i pensieri positivi vibrano a una frequenza più alta, sono cosi forti da sciogliere i pensieri negativi.

Ogni volta che siamo in una vibrazione bassa, sforziamoci di vibrare più’ alto, di essere felici.

 

4: LEGGE DELLA POLARITÀ

Tutto é duale, tutto ha due poli opposti. Gli opposti sono differenti, ma uguali. Sono la stessa cosa in due gradi diversi.

Per spiegare meglio questo concetto, immaginiamo un termometro.

 

polarita'. non essere un termometro, si un termostato. Leggi universali. 

La temperatura 35º, corrisponde al freddo e 42º al caldo. Considerando che entrambi i poli ci indicano la temperatura, possiamo affermare che sono due poli della stessa cosa.

Lo stesso vale per amore e odio, per felicità e tristezza.

Ogni volta che ci sentiamo tristi possiamo POLARIZZARE il nostro pensiero e e trasformarlo in felicità. Una volta che dominiamo questo principio, possiamo Polarizzare ogni cosa nella nostra vita, ogni stato d’animo, ogni ambiente e anche le persone che ci circondano. Capiamo la loro polarità, e attraverso le nostre parole polarizzarle. Proprio come quando in estate abbiamo caldo e accendiamo il condizionatore per rinfrescarci. Quando impariamo a Polarizzare, smettiamo di farci influenzare dalle energie esterne e trasformiamo ogni situazione. Da termometro, che si adatta e riflette la temperatura esterna, possiamo diventare TERMOSTATI, scegliere la temperatura e influenzare l’ambiente esterno. Che meraviglia!!

 

5: LEGGE DEL RITMO

leggi universali, legge del ritmo, tutto cambia. 

Per quanto riguarda il principio del ritmo possiamo dire che:

TUTTO FLUISCE E REFLUISCE, AVANZA E RETROCEDE.

Proprio come le onde del mare, e il loro moto ondoso.

Attraverso questa legge possiamo capire che anche la nostra vita é soggetta al ritmo,

e quindi viviamo di alti e bassi.

Ma possiamo trascendere questa legge, metterci al di sopra di essa.

Infatti, in qualsiasi situazione scomoda, possiamo trasformarla, accettandola, e agendo per modificarla: TUTTO CAMBIA, LA LEGGE DEL RITMO É SEMPRE IN AZIONE!

 

6: LEGGE DI CAUSA E EFFETTO

A OGNI AZIONE, CORRISPONDE UNA REAZIONE UGUALE E CONTRARIA!

QUELLO CHE SEMINI, COSTRUTTIVO O DISTRUTTIVO, É CIO’ CHE RACCOGLIERAI!

RACCOGLI CIO’ CHE SEMINI.

 

Ce lo dice la fisica attraverso la terza legge della termodinamica o principio di azione, ce lo dicono i buddisti quando parlano di KARMA, la legge di causa e effetto é forse la legge universale di cui sentiamo parlare maggiormente, anche se non tutti decidono di applicarla alla propria vita. Abbiamo il potere di piantare semi tutto il tempo e assicurarci un ottimo raccolto, non sprechiamoli.

 

7: LEGGE DI GENERAZIONE

Tutto ha una parte femminile e una maschile. Per poter creare qualunque cosa queste due energie devono collaborare, proprio come per l’uomo. Per far si che ci sia il concepimento c’e’ bisogno dell’uomo e della donna.

Il maschile rappresenta il dare, l’intelligenza, la scienza

Il femminile il ricevere, l’amore, la religione.

Anche quando il narcisista riconosce che certi comportamenti abituali siano controproducenti, sembra essere incapace di modificarli. Perché succede questo?

Perché è così difficile per un narcisisti cambiare il proprio comportamento abituale una volta che comprende che sia controproducente?

La parola "abituale" contiene la risposta del perché i comportamenti narcisistici sono così difficili da cambiare. Le abitudini sono codificate nel cervello. Quando ripetiamo una particolare risposta più e più volte per decenni, un gruppo di neuroni nel cervello si connette fortemente e altre risposte potenziali diventano meno probabili.

Cos'è il darwinismo neurale?

Gerald Edelman (1929-2014), il biologo vincitore del Premio Nobel, ha descritto la situazione sopra descritta in modo approfondito nel suo libro del 1987 intitolato "Darwinismo neurale".

Dal punto di vista di Edelman, una volta che una serie di risposte neuronali si è radicata profondamente nel cervello, ha vinto la competizione darwiniana. Ciò significa che sarebbe quasi impossibile che una serie diversa di risposte si verificasse senza un lavoro enorme. Qualsiasi gruppo di neuroni in competizione che non viene utilizzato con la stessa frequenza, si degraderà nel tempo.

Quindi, cosa c'entra questo con l'DNP?

Il disturbo narcisistico di personalità può essere visto come una combinazione di un insieme di abitudini che si sono sviluppate nell'infanzia insieme ad alcuni deficit. Per far sì che un narcisista cambi il proprio comportamento, deve identificare ogni singola abitudine che vuole cambiare, identificare una nuova risposta per sostituirla, portare la vecchia abitudine a diventare consapevole e smettere di usarla. Poi deve mettere in pratica il nuovo comportamento più costruttivo ancora e ancora, finché non diventa la nuova risposta di default.

Questo processo va ripetuto di nuovo con ogni abitudine disadattiva.

Cosa si può dire riguardo ai deficit?

Ci sono 5 deficit comuni associati al disturbo narcisistico di personalità. Al narcisista mancano:

1.     Le relazioni oggettuali — la capacità di vedere se stessi e le altre persone in maniera realistica ed integrata che nello stesso tempo contiene caratteristiche apprezzate e non.

2.     La costanza dell'oggetto — la capacità di restare connessi con i propri sentimenti positivi per un'altra persona di cui ci importa quando ci sentiamo arrabbiati, delusi, frustrati o fisicamente distanti da essa.

3.     L'empatia emotiva — il narcisista manca della capacità di condividere il dolore o la gioia di un'altra persona, quando non ha nulla a che fare con lui/lei.

4.     La ristrettezza del pensiero — questo riguarda l'incapacità del narcisista di capire che ci possono essere altri punti di vista, ugualmente validi, che differiscono dal suo.

5.     La visione dell'uguaglianza - Il narcisista ha un modo di pensare gerarchico e non crede che gli altri possano essere viste come sui pari. Ognuno è o al di sopra o al di sotto del suo status.

Ognuno di questi 5 deficit è anche codificato nella mente e deve essere lavorato in maniera metodica e continuativa per ampliare le capacità delle persone in queste aree. Ciò richiede passi che somigliano ad un cambiamento di un'abitudine: attenzione, trovare un'alternativa costruttiva, sostituire consapevolmente la risposta più nuova con la vecchia reazione maladattiva e farlo centinaia di volte fino alla formazione di nuove connessioni neuronali.

Distinguiamo alcune parole spesso confuse: disturbo della personalita, malattia mentale, patologia, i segni e i sintomi di una patologia, comorbidita o comorbilita', neotenia psicologica o sindrome psicologica, differenza tra psicoterapeuta e psichiatra, cosa sono e qual' è la differenza tra DSM 5 e ICD 10 e PDM 2.

 

Cos'e' un disturbo della personalità?

 Un disturbo della personalità rientra nel disturbo psichico o mentale (in inglese: mental disorder) ed è una condizione patologica che colpisce la sfera: comportamentale, relazionale, cognitiva o affettiva di una persona in modo disadattivo, vale a dire sufficientemente forte da rendere problematica la sua integrazione socio-lavorativa e/o causargli una sofferenza personale soggettiva.    

Quando il disagio o il disturbo diventa particolarmente importante, disadattativo, durevole e invalidante ad es. Narcisismo maligno o perverso versus psicopatia o psicopatia conclamata allora parliamo di malattia mentale.      

Cosa sono le malattie mentali? Le malattie mentali sono dunque alterazioni psicologiche e/o comportamentali relative alla personalità dell'individuo che causano pericolo o disabilità e non fanno parte del normale sviluppo psichico della persona.

Cos'e' la patologia? La patologia (dalle antiche radici greche del pathos (πάθος), che significa "esperienza" o "sofferenza" e -logia (-λογία), "studio di") è lo studio della causa delle malattie; 

Quando si definisce patologia? Quando la persona presenta  segni e sintomi specifici elencati nei disturbi della personalità ben rappresentati nel DSM 5, ID 10 e PDM 2.

Cosa sono i segni e i sintomi?

I segni sono percepiti dall' oggettività ossia quelli visibili agli altri.

I sintomi invece sono i disagi percepiti solo dal soggetto.

Cos'è la comorbilità o comorbidita'? La patologia in se non è mai pura ma presenta caratteristiche secondarie di un altra patologia, difatti le comorbidita' sono tratti della patologia secondaria ad es. Narcisista rispetto ad una patologia primaria ad es. Borderline.

Cos' è le sindrome psicologica?  Una sindrome è un insieme più o meno caratteristico di sintomi che una persona manifesta in un determinato momento e che possono fare riferimento a cause di diverso tipo. Può essere espressione di una o più malattie.

cos'è un neotenia psichica? essa fa specificatamente riferimento alla sindrome di peter pan, chiamata anche puer  aeternus ( psicoanalisi junghiana) ossi l'incapacità del adulto di crescere, ossia dell' adulto che adotta comportamenti infantili in genere in tutti i campi della vita ma, soprattutto in campo affettivo di coppia.

 

La differenza tra psicoterapeuta e psichiatra è che:

Lo psicologo specializzato in psicoterapia quindi psicoterapeuta diagnostica e cura il sintomo e il disturbo con la parola e i test, quando è curabile altrimenti la psicoterapia serve a tenere sotto controllo, il testo di Riferimento è il DSM 5.

Lo psicanalista è un medico o psicologo specializzato in psicoterapia psicanalitica.   Essa si differenzia da altri tipi di psicoterapie, sia per testo di riferimento difatti loro utilizzano il PDM-2,  sia per metodo essi, infatti,  usano: l'ipnosi, la regressione, l'EMDR ecc. ma non usano più il classico lettino bensi il divano. 

Il medico specializzato in psicoterapia quindi psicoterapeuta che diagnostica  e cura con i psicofarmaci, i test e la parola quando il sintomo o il disturbo è curabile altrimenti la psicoterapia serve a  tenere sotto controllo e sedare con i psicofarmaci; il testo è L'ICD 10.

Il medico psichiatra cura la malattia e diagnostica e cura con i psicofarmaci, test e parola, quando la malattia è curabile altrimenti la tiene sotto controllo e sedata con psicofarmaci il testo è l'ICD 10.

 

cosa sono e qual' è la differenza tra DSM 5 e ICD 10 e  PDM 2?

Il DSM 5 Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali,  psicologico psicoterapeutico, del 2013 comprende oltre  370 disturbi mentali, in una diagnosi di tipo funzionale,

 si associa all' ICD 10 Classificazione Statistica Internazionale delle Malattie e dei Problemi Sanitari Correlati, medico psichiatrico, del 2014, che comprende oltre 2000 malattie, con una classifica di tipo nosografico, esso serve al clinico per classificare le malattie.

Il PDM 2  manuale diagnostico psicanalitico psicodinamico del 2018, diviso in PDC cioè per eta è usato dai psicoterapeuti psicanalisti.

 L' asse P del PDM 2 per adulti comprende pattern di 12 disturbi della personalità che, secondo gli autori, presentano sia comuni aspetti 

masochistici, che si mostrano attraverso un comportamento teso all’insuccesso personale, sia funzioni narcisistiche, intese come strategie che supportano l'autostima.

I 12 disturbi della personalità compresi nella' asse P per adulti sono divisi in 2 spettri esternalizzante e internalizzante.

 

 

i disturbi della personalità in particolare nei tre manuali son cosi divisi, prenderemo come riferimento particolare il disturbo narcisistico della personalità:

 

 

 Nel PDM 2 I disturbi di personalità (indicati con la numerazione 

progressiva da P101 a P112) presi in considerazione sono i seguenti: 

Spettro internalizzante:

disturbo depressivo   Ipomaniacale e masochismo P1; dipendente P2; fobico-evitante, ansioso P3; ossessivo-compulsivo P4; schizoide P5; somatizzante P6;

Spettro esternalizzante:

disturbo isterico istrionico P7; disturbo narcisistico P8 (P108); paranoide P9; disturbo psicopatico P10; disturbo sadico P11;  

 

borderline P12 appartenente sia alla' internalizzante sia alla' esternalizzante.

 

Nel PDM 2 Il disturbo narcisistico è considerato in due possibili manifestazioni: arrogante o depresso.

 

Il tipo arrogante ricorda il carattere narcisistico fallico descritto da Reich 

 o il narcisista “oblivious” inconsapevole descritto 

da Gabbard  o il “thick-skinned” dalla pelle spessa di Rosenfeld o, ancora, il tipo “overt” scoperto di Wink descritto anche da Akhtar. 

 

Il tipo depresso o covert coperto di Wink,

 o a pelle sottile di Rosenfeld chiuso, ipervigilante, ipersensibile, centripeto, e vulnerabile

 o al “narcisista ipervigilante” di Gabbard.

 

Il PDM 2 raccomanda la necessità di distinguere, all’interno del disturbo, tra il funzionamento nevrotico e l’organizzazione di personalità ai livelli più patologici caratterizzati da diffusione dell’identità e mancanza di un senso di moralità interno e coerente. È qui chiaro il riferimento al concetto di narcisismo maligno o perverso di Kernberg, narcisismo intriso di aggressività sadica 

strettamente connesso al disturbo psicopatico.

 il disturbo narcisistico è indicato come P8 (108).

 

Nell' ICD 10, con codice F60.8 Altri disturbi specifici di personalità

(Disturbo di) personalità comprende i seguenti disturbi:

• eccentrica

• di tipo "esitante"

• immatura

• narcisistica

• passivo-aggressiva

• psiconevrotica

 

  

 Nel DSM 5  la sezione 2 distingue tre Cluster (A, B, C)  in 10 disturbi della personalità cosi divisi:

 

Cluster A, 3 disturbi della personalità: (paranoide, schizoide, schizotipico): disturbi di personalità che coinvolgono il  comportamento strano o eccentrico con gli altri;

condividono difficoltà nel controllo degli impulsi e nella regolazione emotiva e drammaticità.

 

Cluster B, 4 disturbi della personalità: (antisociale, borderline, istrionico, narcisistico): I pazienti hanno comportamenti che sembrano: troppo emotivi, instabili, e drammatici, irregolari, strani o eccentrici.

 

Cluster C, 3 disturbi della personalità: (evitante, dipendente, ossessivo-compulsivo): I pazienti sembrano tesi e angosciati ansiosi ed inibiti. 

 

In particolare nel cluster B del disturbo narcisistico di personalità troviamo due sottocategorie: 

 

1. overt scoperto estroverso e

2. covert coperto introverso.

 

 

 

Quindi risulta che, il narcisismo patologico ha una diagnosi funzionale nel DSM 5, sezione 2, cluster B, diviso in due sottocategorie overt  estroverso scoperto, e covert introverso coperto, mentre, è classificato nosograficamente nella' ICD 10 col codice F 60.8 altri disturbi specifici di personalità (Disturbo di) personalità. Nel PDM asse P per adulti esternalizzante con numerazione P8 (108).

 

Narcisismo patologico

 

Il narcisismo patologico è secondo studi recenti,  un disturbo della personalità non curabile, per via di neuroni a specchio non formatisi in tenera eta (2 anni, max fino ai 13 anni, e che non si formeranno più), ma può essere tenuta sotto controllo da uno psicoterapeuta ( psicologo), Cmq la psicoterapia risulta essere molto lunga, non richiede psicofarmaci se non per curare ansia, depressione e altri stati emotivi o in comorbidita' con altre patologie secondarie curabili con psicofarmaci. 

Quindi le migliori sono con un psicologo specializzato in psicoterapia quindi psicoterapeuta.

 

 

 

 

Le migliori psicoterapie sono di tipo:

 

1. cognitivo comportamentale, 

2. dinamico,

3. metacognitivo interpersonale.

 

 

Gli strumenti diagnostici per la diagnosi usate dai psicoterapeuti (psicanalisti) e psichiatri, sono interviste e questionari sul Narcisismo Patologico, essi sono: 

 

1. lo SCID 5 PD un intervista semistrutturata ed un questionario che aiutano a capire se il pz è affetto da disturbo di personalità.

 Lo SCID 5 AMPD che è un intervista strutturata per i modelli alternativi di funzionamento dei 10 disturbi della personalita. 

Per le comorbidita' invece esiste lo SCID 5 CV che sono altre interviste strutturate.

2. YSQ     Young Schema questionnaire          uno strumento di self-report per la valutazione degli schemi. Al paziente viene somministrato un questionario da fare a casa ed egli stesso stabilisce, utilizzando una scala Likert a 6 punti, quanto ogni item descriva fedelmente il suo modo di essere.

 3.  HSNS Hypersensitive Narcissism Scale L’HSNS è un questionario auto somministrato per la valutazione della dimensione covert del Disturbo Narcisistico di Personalità. Si compone di 10 item ai quali il soggetto può rispondere con una scala Likert a cinque punti. Dall’elaborazione del questionario si ottiene una semplice somma degli item che individuano o meno la presenza di caratteristiche covert del disturbo. 

 

Le Tecniche psicoterapeutiche usate sono:

 

1. Il modello di intervento LIBET cognitivo comportamentale;

2. Schema Therapy di Jeffrey Young cognitivo comportamentale;

3. Il trattamento basato sulla mentalizzazione (MBT)cognitivo comportamentale;

4. Terapia basata sul transfert dinamico;

5. EMDR  di tipo psicodinamico;

6. Terapia Metacognitiva Interpersonale (TMI).

 

 La terapia farmacologica

 

La terapia farmacologica  può essere spesso d’aiuto, si attua se ci sono disturbi concomitanti quali: ansia sociale, ipocondria o abuso di sostanze psicoattive e alcool. Sintomi di ansia e depressione e altri sintomi emotivi costituiscono il primo obiettivo del trattamento. 

I farmaci che possono agire efficacemente sui fenomeni psicopatologici frequentemente associati al disturbo narcisistico di personalità sono: 

1. Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) possono ridurre sia la depressione che l’impulsività. 

2. Gli stabilizzatori dell’umore: stati d’ansia, ansia sociale, ipocondria, depressione e stati di impotenza rabbiosa, sintomi che il più delle volte motivano la richiesta di aiuto ad es. l’acido valproico agisce sia sulla serotonina sia sugli stabilizzatori d'umore anche sui borderline.  

3. Gli antipsicotici come: olanzapina, aripiprazolo, quetiapina si riesce a ottenere maggiore stabilità emotiva, relazionale e a contenere l’impulsività. 

4. Gli anticonvulsivi  sono  farmaci utilizzati allo scopo di sedare le convulsioni, soprattutto quelle causate da crisi epilettiche. Si tratta di un gruppo di farmaci molto eterogenei. Anticonvulsivanti piuttosto noti sono la carbamazepina, l'acido valproico, il topiramato, la fenitoina e il clonazepam.

5. Infine il risperidone, si è rivelato utile sia con la depressione, che con la depersonalizzazione caratterizzanti il disturbo borderline di personalità.

 

II ricovero per disturbo narcisistico di personalità

L’eventuale ricovero per pazienti che presentano un disturbo di personalità è relativo alla gravità del disturbo e al funzionamento sociale.

 

1.  I pazienti con narcisismo ad alto funzionamento meno gravi tendono ad accedere più frequentemente a setting ambulatoriali. L’eventuale ricovero può rendersi necessario qualora emergano altri disturbi psichiatrici in comorbilità (come l’abuso d’alcool o l’abuso di sostanze) che suggeriscano un tipo di trattamento più intensivo.

 

2. I pazienti narcisisti a medio funzionamento accedono a seconda della gravità o al trattamento ambulatoriale oppure meno frequentemente al trattamento ospedaliero.

 

3. I pazienti narcisisti a basso funzionamento, più gravi sono la sottocategoria più frequente in contesti ospedalieri. 

 

4. Ancora piu gravi i narcisisti maligni o perversi e la presenza di tratti di altri disturbi di personalità (come il disturbo borderline), di più frequenti problemi comportamentali, di discontrollo degli impulsi o di sintomi depressivi in comorbilità determina un più frequente accesso di questi pazienti a ricoveri in contesti ospedalieri (come i Diagnosi e Cura o gli Ospedali psichiatrici) rispetto ai pazienti ad alto funzionamento.

 

Il narcisista peggiora con l' età e cerca forme di approvvigionamento su altro macchine o PC per cercare di rimanere bello e figo anche se non lo è. Si rende conto di tutto solo in punto di morte.

 

segni e i sintomi narcisistici sono:

 

I segni sono percepiti dall' oggettività ossia quelli visibili agli altri sono:

Si percepisce come invidiosi degli altri;

 

sintomi invece sono percepiti solo dal soggetto e sono:

Prova invidia, se viene surclassato minimizza e scredita.

 

Vediamo le statistiche:

 

 I narcisisti patologici hanno,  una bassa autostima e devono rifornirsi dall'altro/a di quest'ultima.

Essi sono sia uomini che donne questi non sono mai puri ossia un overt può mostrare tratti covert e le covert possono avere tratti overt, tuttavia :

 i narcisisti uomini sono più di tipo overt  scoperti, spocchiosi,

mentre le narcisista donne sono più di tipo covert coperte, sfigate, 

 le poche overt ostentano una grandiosa vanità, anche se la maggior parte delle donne sono borderline cui la caratteristica maggiormente marcata è la dissonanza cognitiva ossia l'incoerenza e lo splitting ossia vedere il mondo in bianco e nero senza mezze misure. E' difficile stimare le statistiche in quanto pochi narcisisti ammettono di esserlo e pochi sono in psicoterapia ma in generale,

le statistiche parlano del 20% sui social, la popolazione mondiale è  dell’ 1% come dice l’ OMS, altre stime parlano del 2 ed 4%, di questi, il 75% della maggioranza  di narcisisti sono uomini e il restante 25% sono donne narcisiste, mentre abbiamo il 75% di donne borderline ed il 25% di uomini borderline.

 

Le otto fasi del lutto, dopo una relazione con un narciso

Il tuo compagno è perfetto? Tutto quello che lui fa, gli riesce bene? (E tu, a suo dire, sei una frana?) Si lamenta che gli altri, e naturalmente anche tu, non lo comprendente? (E tu ti sforzi di spiegargli che invece sei particolarmente attenta ai suoi bisogni?) Ti fa sentire una perfetta idiota al suo confronto? Non è in grado di comprendere anche le cose più ovvie? (Ed è colpa tua che non ti sei spiegata bene). Magari è bravissimo a "rigirare la frittata"; talmente bravo che certe volte pensi di aver sbagliato tutto......

 

Tranquilla: non sei una deficente, una incapace, una inetta.....hai solo sposato un narcisista.

 

Dipende da te, dalle risorse interiori che riuscirai ad attivare, dalle azioni che compirai, dalle informazioni e aiuti che cercherai.

 

Quando finalmente interrompi la relazione patologica con un narciso, passerai necessariamente attraverso una serie di fasi emotive e psicologiche. Di seguito le trovi elencate. Sono volutamente schematiche e sintetiche, ma rendono bene l'idea del percorso che ti troverai ad affrontare.

Il testo è rivolto principalmente alle donne, in quanto il narcisismo, specie nella forma sadica e perversa, è prevalente nel sesso maschile. Esiste anche il narcisismo nelle donne, ma attenuato negli aspetti caratteristici.

 

TOTALE DEVASTAZIONE

Ti senti annientata. Se sei stata lasciata all'improvviso, provi anche shock e incredulità. Sperimenti sentimenti di vuoto; arrivi quasi a fare pensieri suicidi, ti accorgi di non riuscire ad eseguire neanche compiti banali. Ti rintani a letto; piangi molto. Ti senti brutta, il tuo corpo cambia. Sei come una tossicodipendente in crisi di astinenza. Ti senti inutile. Ti disperi e ti dai la colpa di tutto. Ripensi in modo ossessivo a tutte le fasi che hanno portato alla rottura, e ti senti colpevole. Qualche volta sei arrabbiata, ma prevale la sensazione che avresti potuto fare di più, essere più disponibile, più accondiscendente, più....Senza di lui tu non sei nessuno. Diventi gelosa, pazza, ossessiva, lo spii. Cerchi di contattarlo, lo insegui, lo pedini, gli chiedi di poter tornare con lui.

 

NEGAZIONE

Il narciso, non solo continua a negarsi, ma inizia ad ostentare la sua felicità senza di te. Ti ha lasciata per un'altra donna, che era già pronta per lui. (Il narciso non sta mai da solo e se ti lascia ha già il ricambio pronto). Publica foto sui social network nei quali ostenta l'altra donna, facendoti sentire sminuita, inutile e insignificante. Mentre lo spii, cerchi di dimostrare che anche tu stai bene senza di lui. Potresti divenire molto impulsiva, sperperare denaro, cambiare loock e frequentare altri, uscire spesso la sera, nella segreta speranza che lui si accorga che ha sbagliato a lasciarti e che torni a cercarti. Nessun altro uomo infatti, riesce a stare al pari del narciso. Nessuno riesce a farti sentire così speciale, bella, unica. Tutte emozioni che hai provato all'inizio della storia, ma proprio all'inizio. Non riesci ancora a vedere la tua storia con lui nella sua interezza. Hai una visione scissa. Lui è quell'uomo fantastico che ti ha fatto sentire speciale, e non quel mostro che ti ha fatto soffrire, denigrandoti, demolendoti, umiliandoti fino a lasciarti. Anche perchè lui ti ha detto e ripetuto che è colpa tua, se lui ti ha trattata male. Non hai fatto abbastanza, non hai capito abbastanza, non hai amato abbastanza. E poi tu conosci questa tiritera: non è quello che ti hanno sempre detto i tuoi genitori?

 

COMINCI A CAPIRE

Stai così male che cerchi aiuto, da un'amica, da una psicologa, su internet. Quale che sia la strada, ti imbatti nella descrizione del narcisismo. Ormai vuoi solo capire. Diventi quasi ossessiva nella ricerca di un senso, così come lo eri prima nella ricerca di notizie su di lui.

 

Più apprendi sul narcisismo, più ti domandi come hai potuto cadere così in basso. Inizi a dubitare di te stessa, della tua capacità di prenderti cura di te. Scopri i suoi tradimenti e ti chiedi come hai fatto ad ingannarti così, come hai fatto a non accorgerti di niente per così tanto tempo. Tutta questa storia è talmente assurda che oscilli fra svalutazione e idealizzazione. Forse sei talmente disperata che vorresti etichettare il tuo ex come un narciso psicopatico, piuttosto che ammettere di essere tu la persona sbagliata, l'artefice del fallimento? O forse è davvero uno psicopatico? E nel frattempo stai male: tutti possono allora mentire e tu non sei in grado di riconoscere la sincerità dalla menzogna. Sei confusa.

 

COSA SENTE UN NARCISO

Questa fase è fra le più importanti nel processo di recupero. Hai letto molto sul narcisismo, hai comprato dei libri, ne parli ogni settimana con la tua psicoterapeuta. Ma non ti basta. Cerchi di provare quello che provano i narcisisti, di sentire come sentono loro. Ma non ci riesci. Il loro mondo è una landa desolata, senza emozioni nè amore. Puoi solo intuire perchè il tuo ex si è comportato in un certo modo con te, quali sono i meccanismi che ha adottato e improvvisamente tutto torna. Se parti dai presupposti patologici che costituiscono la loro mente, ogni cosa torna al posto giusto. Riesci a capire perchè ha fatto o detto certe cose, quando stava con te. Lo schema diviene chiaro. E tu sei inorridita e disgustata. Ti rendi conto che non ti ha mai amato, perchè il narciso non è in grado di amare nessuno. Lui le persone, le usa soltanto. Ti rendi conto di quanto ti sei umiliata, dei compromessi che hai dovuto accettare, per continuare a stare con uno che non ti hai mai vista per chi tu realmente sei. Arrivi a comprendere che la persona di cui ti fidavi, che amavi, ti stava solo manipolando e usando.

 

RABBIA

Adesso un mare di rabbia ti sommerge. Vorresti ucciderlo, umiliarlo, picchiarlo. Vorresti contattare le donne che ti hanno sostituito e dire loro chi è veramente quel mostro che stanno frequentando. In te non c'è ancora solidarietà verso un'altra vittima che sta per affrontare quello che hai passato tu; c'è solo il desiderio di smontare la recita al tuo ex, di rovinargli i suoi piani così bene architettati. Parli ossessivamente di lui con amici e famiglia cercando supporto nella tua rabbia. Per tanto tempo ti sei sentita tu la sbagliata e ora hai bisogno che il mondo intero riconosca che tu avevi ragione e che era lui invece a mentire. Che è stato lui a rovinare tutto. Lui ha ordito una campagna diffamatoria contro di te e adesso tu vorresti fare esattamente lo stesso. (Se lui è il padre dei tuoi figli la cosa si complica). Adesso senti molte emozioni, tutte quelle che hai represso quando stavi con lui. In questa fase sei ancora vulnerabile. Lui può utilizzare la tua rabbia e le azioni che compi in modo reattivo, per sottolineare quanto tu sia instabile o addirittura pazza. Ti consiglio di mantenere la calma e di non fare niente contro di lui. Se ci sono beni o figli in comune, rivolgiti ad un avvocato. Non prendere iniziative.

 

DEPRESSIONE

Oscillerai per molto tempo fra rabbia e umore depresso. Un giorno ti pare di stare meglio e il giorno dopo ti svegli depressa o arrabbiata. Ti chiedi se ne verrai mai fuori. Ti isoli dagli amici, dalla famiglia o dai colleghi e cerchi persone come te, che abbiano avuto la tua stessa esperienza. Senti che solo loro possono capirti. In questa fase unirti ad un gruppo di supporto è fondamentale per accelerare il processo di guarigione. Continui ad avere pensieri ossessivi che si alternano a momenti di rassegnazione. Condurre la tua vita ti costa ancora uno sforzo enorme, ma vai avanti. Capisci che devi ripartire dalle cose semplici di ogni giorno. Ristabilisci dei confini, o forse li crei per la prima volta, su cosa vuoi o non vuoi dagli altri e da te stessa. Dici fra si del tipo: -mai più farò/dirò/permetterò...- ma non sei sicura di riuscire a mantenere queste promesse. Tutto è così faticoso. Ti rendi conto di quanto hai perso per stare dietro a lui: denaro, amici, anni della tua vita, occasioni. La tua comprensione del mondo è andata in frantumi. Invece di dare alla gente il beneficio del dubbio, adesso a priori non ti fidi.

 

GUARIGIONE

Inizi a porti le giuste domande: perchè mi è accaduto tutto questo? quali sono le mie vulnerabilità? cosa dovevo capire e imparare? Comprendi che niente di quello che è accaduto è stata colpa tua, ma semplicemente parte di un doloroso cammino di crescita. Inizi a guardare il mondo e la vita con occhi diversi. Scopri di poter ottenere dei risultati positivi e costruisci delle relazioni autentiche, con i tuoi mezzi, senza bisogno di lui, nè di altri. Questo ti procura gioia e stupore. Fai nuove amicizie, completamente diverse dalle precedenti. Puoi iniziare anche un nuovo percorso di studi, un nuovo lavoro, una vita diversa. Il tuo cammino di crescita ti porta a leggere libri diversi, a fare dei percorsi di formazione personale. Intravedi finalmente la luce alla fine del tunnel e sai che stai andando nella giusta direzione.

 

SCOPERTA DI SE

Inizi a scoprire i tuoi punti di forza. Alcuni di questi li avevi sempre avuti, ma non davi loro il giusto peso. Provi empatia e compassione; sei capace di amare e ti dispiace dal più profondo del cuore che il tuo ex sia privato di queste meravigliose emozioni. Adesso sei in grado di compatirlo. Finalmente lo vedi per quello che è: un essere umano malato e disperato, costretto a costruire un personaggio per sopravvivere al vuoto assoluto che ha dentro di se. Ma è stato proprio grazie a lui, al narciso, che hai scoperto chi tu veramente sei. Hai capito che puoi esistere, gioire, amare, costruire, anche senza l'approvazione o il sostegno altrui. Ti basti da sola. Scopri che amare un partner significa condividere, non dipendere, nè tantomeno sostentare e nutrire in via esclusiva, deprivandosi completamente. Ormai non provi più rabbia verso di lui, ma tanta compassione e una sana indifferenza ai suoi comportamenti manipolatori. Sei libera adesso. Vivi la tua vita. sei consapevole.

 

Da Roberta sava seguitela

 

certamente :riporto una tabella che evidenzia le differenze cliniche tra le due configuarazioni  cliniche NARCISISTICHE:

 covert e overt e che ha caratteristiche anche borderline .

CONCETTO DI SE :

OVERT : grandiosità, fantasie di eccezzionale successo immotivato, senso di unicità, sensazione sia tutto, dovuto apparente autosufficenza

COVERT : inferiorità , senso di incertezza e atteggiamento immusonito, propensione a provocare vergogna , fragilità, continua ricerca di gloria e potere , marcata sensibilità alle critiche e alle difficoltà

RELAZIONI INTERPERSONALI 

OVERT : relazioni numerose ma superficiali , intenso bisogno dell'ammirazione altrui, disprezzo per gli altri, spesso mascherato da pseudoumiltà, mancanza di empatia, incapacità di partecipare in modo genuino ad attività di gruppo, nell'ambito della vita familiare tendono a dare più valore ai figli che al partner.

COVERT : incapacità di dipendere e fidarsi in modo autentico delle altre persone , invidia cronica dei talenti e dei beni altrui e della capacità di avere relazioni oggettuali profonde, mancanza di rispetto per i confini generazionali e per l'altrui tempo , rifiuto di rispondere alle lettere.

ADATTAMENTO SOCIALE

OVERT: socialmente attraente, spesso di successo, lavora sodo, soprattutto di ottenere ammirazione ( pseudosublimazione ) ambizione intensa si preoccupa delle apparenze.

COVERT : lamentele fini a se stesse, impegno professionale superficiale, atteggiamento dilettantesco, noia cronica, gusto estetico spesso dubbio e imitatico, suoerficiale interesse per molte cose.

ETICA STANDARD IDEALI

OVERT : la modestia viene ridicolizzata pauperizzata, finta noncuranza per il ruolo del denaro nella vita reale, senso morale idiosincratico e discontinuo, apparente entusiasmo per temi sociali e politici.

COVERT : pronto a cambiare valori per guadagnarsi la benevolenza altrui , menzogna patologica, stile di vita materialistico, tendenze deliquenziali , relativismo morale, nessun rispetto per l'autorità.

AMORE E SESSUALITA'

OVERT : instabilità nella vita conuiugale, seduttività fredda ed avida, promisquità e avventure extramatrimoniali, vita sessuale disinibita.

COVERT : Incapacità di restare innamorati, scarsa capacità di percepire il partner come individuo separato e dotato di interessi, diritti e valori propri, incapacità di comprendere genuinamente il tabù dell'incesto, occasionali perversioni sessuali.

STILE COGNITIVO

OVERT : Sempre informato su tutto, deciso e supponente, spesso notevolmente articolato nei ragionamenti, percezione egocentrica della realtà, amore per il linguaggio, predilezione per "scorciatoie" all'acquisizione della coscienza .

COVERT : Conoscenza limitata ai banali fatti, dimentica i dettagli, poco capace di aquisire nuove abilità, cambia i significati della realtà quando deve affrontare minaccie all'autostima, il linguaggio e i discorsi sono visualizzati per regolare l'autostima.

A correzione di questo quadro clinico mette e si mette in luce che sia covert e overt , come detto e risposto in altre occasioni, COESISTONO SENZA CONFIGUARARE tipologie alternative quindi: ciascun soggetto narcisista piò collocarsi in un punto qualsiasi del continuum over-covert e variare la sua posizione in funzione del tempo, del contesto interattivo e dello stato mentale in cui si trova .

overt-covert e variare la sua posizione in funzione del tempo, del contesto interattivo e dello stato mentale in cui si trova .

Le persone con disturbi borderline di personalità sperimentano emozioni e stati d’animo estremamente intensi che cambiano in modo rapido e improvviso.

Hanno difficoltà a sopportare lo stress e a calmarsi quando queste emozioni negative li sovrastano (rabbia, tristezza, ansia, frustrazione, ecc.). In questi pazienti sono frequenti scoppi d’ira e comportamenti impulsivi.

Spesso abusano di sostanze, hanno rapporti sessuali a rischio, si fanno autolesionismo, soffrono di shopping compulsivo, abbuffate incontrollate e tentativi di suicidio. Attuano questi comportamenti per ridurre l’attivazione emotiva, che nel breve termine sembra funzionare, ma che spesso conducono a gravi conseguenze nel lungo periodo.

Distinguiamo alcune parole spesso confuse: disturbo della personalita, malattia mentale, patologia, i segni e i sintomi di una patologia, comorbidita o comorbilita', sindrome psicologica, differenza tra psicoterapeuta e psichiatra, cosa sono e qual' è la differenza tra DSM 5, ICD 10 e PDM 2.

 

Cos'e' un disturbo della personalità?

 Un disturbo della personalità rientra nel disturbo psichico o mentale (in inglese: mental disorder) ed è una condizione patologica che colpisce la sfera: comportamentale, relazionale, cognitiva o affettiva di una persona in modo disadattivo, vale a dire sufficientemente forte da rendere problematica la sua integrazione socio-lavorativa e/o causargli una sofferenza personale soggettiva.    

Quando il disagio o il disturbo diventa particolarmente importante, disadattativo, durevole e invalidante ad es. Narcisismo maligno o perverso versus psicopatia o psicopatia conclamata allora parliamo di malattia mentale.      

Cosa sono le malattie mentali? Le malattie mentali sono dunque alterazioni psicologiche e/o comportamentali relative alla personalità dell'individuo che causano pericolo o disabilità e non fanno parte del normale sviluppo psichico della persona.

Cos' e' la patologia? La patologia (dalle antiche radici greche del pathos (πάθος), che significa "esperienza" o "sofferenza" e -logia (-λογία), "studio di") è lo studio della causa delle malattie e dei disturbi;

Quando si definisce patologia? Quando la persona presenta  segni e sintomi specifici elencati nei disturbi della personalità ben rappresentati nel DSM 5 o nell' ICD10 o nel PDM 2.

Cosa sono i segni e i sintomi?

I segni sono percepiti dall' oggettività ossia quelli visibili agli altri.

I sintomi invece sono i disagi percepiti solo dal soggetto.

Cos'è la comorbilità o comorbidita'? La patologia in se non è mai pura ma presenta caratteristiche secondarie di un altra patologia, difatti le comorbidita' sono tratti  della patologia secondaria ad es. Narcisista rispetto ad una patologia primaria ad es. Borderline.

Cos' è le sindrome psicologica? Una sindrome psicologica è un insieme più o meno caratteristico di sintomi che una persona manifesta in un determinato momento e che possono fare riferimento a cause di diverso tipo. Può essere espressione di una o più malattie.

cos'è un neotenia psichica? essa fa specificatamente riferimento alla sindrome di peter pan, chiamata anche puer  aeternus ( psicoanalisi junghiana) ossi l'incapacità del adulto di crescere, ossia dell' adulto che adotta comportamenti infantili in genere in tutti i campi della vita ma, soprattutto in campo affettivo di coppia.

 

La differenza tra psicoterapeuta e psichiatra è che:

Lo psicologo specializzato in psicoterapia quindi psicoterapeuta diagnostica e cura il sintomo e il disturbo con la parola e i test, quando è curabile altrimenti la psicoterapia serve a tenere sotto controllo, il testo di Riferimento è il DSM 5.

Lo psicanalista è un medico o psicologo specializzato in psicoterapia psicanalitica.   Essa si differenzia da altri tipi di psicoterapie, sia per testo di riferimento difatti loro utilizzano il PDM-2,  sia per metodo essi, infatti,  usano: l'ipnosi, la regressione, l'EMDR ecc. ma non usano più il classico lettino bensi il divano. 

Il medico specializzato in psicoterapia quindi psicoterapeuta che diagnostica  e cura con i psicofarmaci, i test e la parola quando il sintomo o il disturbo è curabile altrimenti la psicoterapia serve a  tenere sotto controllo e sedare con i psicofarmaci; il testo è L'ICD 10.

Il medico psichiatra cura la malattia e diagnostica e cura con i psicofarmaci, test e parola, quando la malattia è curabile altrimenti la tiene sotto controllo e sedata con psicofarmaci il testo è l'ICD 10.

 

 

Quindi risulta che, il narcisismo patologico ha una diagnosi funzionale nel DSM 5, sezione 2, cluster B, diviso in due sottocategorie overt  estroverso scoperto e covert introverso coperto, mentre, è classificato nosograficamente nella' ICD 10 col codice F 60.8 altri disturbi specifici di personalità (Disturbo di) personalità. Nel PDM asse P per adulti esternalizzante con numerazione P8.

 

Narcisismo patologico

 

Il narcisismo patologico è secondo studi recenti,  un disturbo della personalità non curabile, per via di neuroni a specchio non formatisi in tenera eta (2 anni, e che non si formeranno più), ma può essere tenuta sotto controllo da uno psicoterapeuta ( psicologo), Cmq la psicoterapia risulta essere molto lunga, non richiede psicofarmaci se non per curare ansia, depressione e altri stati emotivi o in comorbidita' con altre patologie secondarie curabili con psicofarmaci. 

Quindi le migliori sono con un psicologo specializzato in psicoterapia quindi psicoterapeuta.

 

Le migliori psicoterapie sono di tipo:

 

1. cognitivo comportamentale, 

2. dinamico,

3. metacognitivo interpersonale.

 

Gli strumenti diagnostici per la diagnosi usate dai psicoterapeuti e psichiatri, sono interviste e questionari e test sul narcisismo Patologico, essi sono: 

 

1. lo SCID 5 PD un intervista semistrutturata ed un questionario che aiutano a capire se il pz è affetto da disturbo di personalità.

 Lo SCID 5 AMPD che è un intervista strutturata per i modelli alternativi di funzionamento dei 10 disturbi della personalita. 

Per le comorbidita' invece esiste lo SCID 5 CV che sono altre interviste strutturate.

2. YSQ     Young Schema questionnaire          uno strumento di self-report per la valutazione degli schemi. Al paziente viene somministrato un questionario da fare a casa ed egli stesso stabilisce, utilizzando una scala Likert a 6 punti, quanto ogni item descriva fedelmente il suo modo di essere.

 3. Il questionario HSNS Hypersensitive Narcissism Scale L’HSNS è un questionario auto somministrato per la valutazione della dimensione covert del Disturbo Narcisistico di Personalità. Si compone di 10 item ai quali il soggetto può rispondere con una scala Likert a cinque punti. Dall’elaborazione del questionario si ottiene una semplice somma degli item che individuano o meno la presenza di caratteristiche covert del disturbo. 

4. Lo Swap -200 per la valutazione della personalità...test sui disturbi della personalità, un test psicologico è tipicamente costituito da una serie di item. Un item è in genere una domanda, un'affermazione, o una prova di abilità. La prestazione su questi item produce un punteggio. Il punteggio, in un test ben costruito, riflette un costrutto psicologico, e le differenze in tale punteggio costituiscono differenze individuali in tale costrutto. Anche qui i narcisisti vengono suddivisi in maligni, sensibili e grandiosi.

 

Le Tecniche psicoterapeutiche usate sono:

 

1. Il modello di intervento LIBET cognitivo comportamentale;

2. Schema Therapy di Jeffrey Young cognitivo comportamentale;

3. Il trattamento basato sulla mentalizzazione (MBT)cognitivo comportamentale;

4. Terapia basata sul transfert dinamico;

5. EMDR  di tipo psicodinamico;

6. Terapia Metacognitiva Interpersonale (TMI).

 

 La terapia farmacologica

 

La terapia farmacologica  può essere spesso d’aiuto, si attua se ci sono disturbi concomitanti quali: ansia sociale, ipocondria o abuso di sostanze psicoattive e alcool. Sintomi di ansia e depressione e altri sintomi emotivi costituiscono il primo obiettivo del trattamento. 

I farmaci che possono agire efficacemente sui fenomeni psicopatologici frequentemente associati al disturbo narcisistico di personalità sono: 

1. Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) possono ridurre sia la depressione che l’impulsività. 

2. Gli stabilizzatori dell’umore: stati d’ansia, ansia sociale, ipocondria, depressione e stati di impotenza rabbiosa, sintomi che il più delle volte motivano la richiesta di aiuto ad es. l’acido valproico agisce sia sulla serotonina sia sugli stabilizzatori d'umore anche sui borderline.  

3. Gli antipsicotici come: olanzapina, aripiprazolo, quetiapina si riesce a ottenere maggiore stabilità emotiva, relazionale e a contenere l’impulsività. 

4. Gli anticonvulsivi  sono  farmaci utilizzati allo scopo di sedare le convulsioni, soprattutto quelle causate da crisi epilettiche. Si tratta di un gruppo di farmaci molto eterogenei. Anticonvulsivanti piuttosto noti sono la carbamazepina, l'acido valproico, il topiramato, la fenitoina e il clonazepam.

5. Infine il risperidone, ( risperidone o risperdal compresse da 1 a 6 mg, risperdal gocce da 3 ml dosaggio 0,25 ml ) si è rivelato utile sia con la depressione, che con la depersonalizzazione caratterizzanti il disturbo borderline di personalità.

 

II ricovero per disturbo narcisistico di personalità

L’eventuale ricovero per pazienti che presentano un disturbo di personalità è relativo alla gravità del disturbo e al funzionamento sociale.

 

1.  I pazienti con narcisismo ad alto funzionamento meno gravi tendono ad accedere più frequentemente a setting ambulatoriali. L’eventuale ricovero può rendersi necessario qualora emergano altri disturbi psichiatrici in comorbilità (come l’abuso d’alcol o l’abuso di sostanze) che suggeriscano un tipo di trattamento più intensivo.

 

2. I pazienti narcisisti a medio funzionamento accedono a seconda della gravità o al trattamento ambulatoriale oppure meno frequentemente al trattamento ospedaliero.

 

3. I pazienti narcisisti a basso funzionamento, più gravi sono la sottocategoria più frequente in contesti ospedalieri. 

 

4. Ancora piu gravi i narcisisti maligni o perversi e la presenza di tratti di altri disturbi di personalità (come il disturbo borderline), di più frequenti problemi comportamentali, di discontrollo degli impulsi o di sintomi depressivi in comorbilità determina un più frequente accesso di questi pazienti a ricoveri in contesti ospedalieri (come i Diagnosi e Cura o gli Ospedali psichiatrici) rispetto ai pazienti ad alto funzionamento.

 

Il narcisista peggiora con l' età e cerca forme di approvvigionamento su altro, macchine o PC per cercare di rimanere bello e figo anche se non lo è. Si rende conto di tutto solo in punto di morte.

 

I segni e i sintomi narcisistici sono:

 

I segni sono percepiti dall' oggettività ossia quelli visibili agli altri sono:

Si percepiscono come invidiosi degli altri;

 

I sintomi invece sono percepiti solo dal soggetto e sono:

Prova invidia, se viene surclassato minimizza e scredita.

 

Vediamo le statistiche:

 

 I narcisisti patologici hanno,  una bassa autostima e devono rifornirsi dall'altro/a di quest'ultima.

Essi sono sia uomini che donne:

 i narcisisti uomini sono più di tipo covert  coperti, sfigati, 

mentre le narcisista donne sono più di tipo overt scoperte, spocchiose,

 che ostentano una grandiosa vanità, anche se la maggior parte delle donne sono borderline cui la caratteristica maggiormente marcata è la dissonanza cognitiva, ossia l' incoerenza, e lo splitting ossia vedere il mondo in bianco e nero senza mezze misure. E' difficile stimare le statistiche in quanto pochi narcisisti ammettono di esserlo e pochi sono in psicoterapia ma in generale,

le statistiche parlano del 20% sui social, la popolazione mondiale è  tra il 2 ed il 4%, invece del 75% della maggioranza  di narcisisti uomini e del restante 25% di donne narcisiste, mentre abbiamo il 75% di donne borderline ed il 25% di uomini borderline.

 

Quando l’amore si trasforma in una ossessione che domina la mente e fa soffrire, non parliamo più di amore ma di dipendenza affettiva. Una problematica legata alle emozioni, ai pensieri e ai comportamenti delle relazioni amorose, sempre più diffusa nel mondo contemporaneo.

La dipendenza in una relazione di per sé non è patologica. E’ assolutamente normale, in particolare durante la fase dell’innamoramento, che ci sia un certo grado di dipendenza affettiva e fusione con il partner. Il desiderio di dipendenza dovrebbe diminuire con lo stabilizzarsi del rapporto lasciando nella coppia una piacevole percezione di autonomia.

La dipendenza affettiva disfunzionale è definibile come uno stato patologico in cui la relazione  di coppia è vissuta come condizione unica, indispensabile e necessaria per la propria esistenza. All’altro viene attribuita un’importanza tale da annullare se stessi e non ascoltare i propri bisogni. Tale meccanismo viene perpetuato per evitare di affrontare la paura più grande: la rottura della relazione. È una condizione relazionale negativa, caratterizzata da assenza cronica di reciprocità nella vita affettiva, che tende a creare malessere psicologico e/o fisico.

Sintomi della dipendenza affettiva

Chi manifesta i sintomi della dipendenza affettiva, invece, ha un desiderio di fusione che si mantiene inalterato nel tempo.

Anche se non viene considerata nei manuali diagnostici come una vera e propria dipendenza patologica, essa può raggiungere una forma così estrema da presentare caratteristiche simili alla dipendenza da uso di sostanze.

Chi soffre dei sintomi della dipendenza affettiva ha un forte bisogno di legame nei confronti di una persona dalla quale dipende totalmente e sulla quale investe tutte le proprie energie. Vive costantemente nell’ansia di poterla perdere e ha bisogno di continue rassicurazioni. Di solito ha difficoltà nell’identificare in modo consapevole i propri bisogni ed obiettivi se non in presenza di una figura di supporto o di un contesto che svolga questa funzione.

Nella coppia tende a porre al partner richieste affettive esagerate ed incongruenti e a non sentirsi amato in maniera sufficiente ed adeguata. Talvolta aumenta tali richieste fino a determinare una rottura definitiva del rapporto.

sintomi della dipendenza affettiva non si manifestano necessariamente all’interno di una relazione di coppia, ma possono manifestarsi anche nei confronti di un genitore, di un altro familiare, di una figura amicale o di una persona d’autorità.

La co-dipendenza

Una particolare forma di dipendenza affettiva è la co-dipendenza. Una condizione multidimensionale che comprende varie forme di sofferenza o annullamento di sé, associati alla focalizzazione delle proprie attenzioni sui bisogni di un partner dipendente da sostanze o da attività.

Nel 1986 Cermak individua quattro tratti distintivi per individuare il co-dipendente:

  • la tendenza ad investire continuamente la propria autostima nel controllo di sé e degli altri;
  • la tendenza ad assumersi responsabilità altrui o di situazioni non controllabili, pur di soddisfare i bisogni del partner;
  • la presenza di stati d’ansia e mancata percezione dei confini tra sé e l’altro;
  • l’abituale coinvolgimento in relazioni con persone con disturbi di personalitàdipendenzedisturbo del controllo degli impulsi o co-dipendenti.

Occorre distinguere il disturbo di personalitàdipendente, la dipendenza affettiva e la codipendenza.

Una persona è codipendente quando si fa condizionare in modo eccessivo dal comportamento di un altro (partner, genitore, amico, figlio…) ed allo stesso tempo cerca di controllarlo in modo altrettanto esagerato. La differenza tra dipendenza affettiva e codipendenza è che nella prima si può scegliere un compagno che non ha particolari problemi, nella seconda, l’oggetto della dipendenza è una persona che sicuramente ha a sua volta una dipendenza patologica.

I codipendenti scelgono altri soggetti a loro volta dipendenti, perché sono convinti che questi ultimi abbiano bisogno di qualcuno che “li salvi”. A volte, se riescono nel loro ruolo di salvatori, la relazione finisce, e cercano subito un altro da salvare perché non riescono a tenere relazioni con persone che non hanno bisogno di aiuto.

Ci sono molti punti in comune tra codipendenti e dipendenti affettivi; entrambi:

1.     incentrano la loro vita sugli altri;

2.     tendono ad investire continuamente le proprie energie nel controllo di sé e degli altri, benché vengano sperimentate conseguenze negative;

3.     si assumono responsabilità altrui o di situazioni incontrollabili, pur di soddisfare i bisogni del partner, fino a negare i propri;

4.     non percepiscono i confini tra sé e l’altro;

5.     sono convinti di trovare la felicità fuori da sé;

6.     attribuiscono a cause esterne la propria infelicità e la mancanza di volontà per cambiare la loro situazione;

7.     ambiscono alla stima e all’amore altrui;

8.     non riescono ad amarsi e hanno bisogno di qualcuno che li “convinca” di poter essere amati;

9.     sono attratti dalle persone in difficoltà e si sentono annoiate da quelle che stanno bene;

10. sopportano sempre più comportamenti altrui che non avrebbero tollerato in precedenza;

11. si sentono in colpa per i comportamenti sbagliati dell’altro;

12. instaurano un rapporto di simbiosi con l’altro e se uno dei due decide di “guarire 

13. o “cambiare” per stare meglio, l’altro si sente tradito perché viene a mancare la relazione che lo faceva sentire al sicuro;

14. sanno sempre come prendersi cura dell’altro perché lo hanno sempre fatto e sono abituati sin dalla giovane età;

15. sviluppano sintomi d’ansia e depressione;

16. hanno una paura ossessiva di perdere l’altro e fanno di tutto perché questo non accada.

Per superare situazioni di codipendenza bisogna innanzitutto prendere consapevolezza della dinamica, riconoscere l’esistenza dei propri bisogni e cambiare il comportamento e la modalità di relazione con gli altri. È necessario inoltre, all’interno di un percorso terapeutico, lavorare anche al fine di consolidare l’autostima, spesso carente in questi soggetti.

Una volta presa consapevolezza del meccanismo e compresa la responsabilità che si ha nel determinare e perpetrare la dinamica alla base della codipendenza, le reazioni del soggetto possono essere:

1.     rabbia, con frequenti pensieri persecutori (rivolti verso se stessi o verso gli altri);

2.     attivazione delle risorse con convogliamento delle energie per affrontare la situazione e riprendere in mano la propria vita.

Chi decide di non voler affrontare il cambiamento e quindi la rottura della relazione, oppone resistenza a qualsiasi percorso terapeutico, preferendo rimandare piuttosto che sperare che la situazione cambi spontaneamente.

Chi invece decide per un percorso realmente terapeutico, attua il cambiamento, decide di interrompere il meccanismo della dipendenza e affrontandone le conseguenze sul piano emotivo. Inizialmente, la sensazione di sofferenza e di vuoto dovuta alla mancata abitudine di prendersi cura dell’altro metterà a dura prova il soggetto che, se si riuscirà a controllare la tentazione di “tornare indietro” progredirà verso la presa di consapevolezza.


 

 

Dipendenza affettiva e struttura di personalità

Il bisogno di protezione e la scarsa autostima costituiscono il tema di fondo di chi soffre di love addiction, alimentato da credenze secondo cui la propria felicità dipende completamente dalla vicinanza di una persona supportiva.

Le caratteristiche della persona con dipendenza affettiva corrispondono in parte a quelle di chi soffre di Disturbo Dipendente di Personalità cluster C nel DSM 5. Per queste persone lo stato di efficacia personale è infatti tipicamente legato alla presenza di una relazione significativa salda e stabile.

 

comorbilità sono frequenti. I pazienti spesso hanno anche un disturbo depressivo (disturbo depressivo maggiore o disturbo depressivo persistente), un disturbo d'ansia, un disturbo da abuso di alcol, o un altro disturbo di personalità (p. es., borderlineistrionico).

Diagnosi differenziale

La possiamo però ritrovare anche nel disturbo borderline di personalità, quando il timore dell’abbandono porta la persona a fare di tutto per mantenere la relazione con l’altro. Oppure nel disturbo narcisistico di personalità, quando mantenere un’immagine positiva di sé dipende dall’ammirazione dell’altro, che deve perciò essere disponibile e vicino ogni volta che vi è la necessità di ristabilizzare la propria autostima.

Ma anche evitante ed istrionico.

Quindi, non necessariamente un comportamento di dipendenza affettiva indica una personalità totalmente dipendente. È necessario capire quale siano le ragioni sottostanti alla dipendenza e inquadrarle all’interno di un profilo personologico specifico.

Talvolta anche nei disturbi d’ansia (come ad esempio l’agorafobia, il disturbo di panico o le fobie specifiche, agorafobia), si caratterizzano per la necessità di mantenere la relazione con l’altro attraverso il sintomo.

Cause della dipendenza affettiva

La dipendenza affonda le sue radici nell’infanzia, nel rapporto con chi si è preso cura di noi. Coloro che diventano affettivamente dipendenti probabilmente da piccoli hanno ricevuto il messaggio di non essere degni d’amore o che i loro bisogni non siano importanti.

La persona non sarebbe riuscita, nel corso dell’infanzia, a sviluppare una struttura psichica adeguata, a causa di esperienze affettive negative con i caregivers. In questo senso tenderebbe a sopravvalutare irrealisticamente l’altro, perdendo contatto con la realtà.

Solitamente i genitori di questi adulti dipendenti sono stati iperprotettivi e limitanti. Frustravano il bisogno di gioco e spontaneità, si sostituivano ai figli nelle scelte. O, contrariamente, possono essere stati lassivi, senza limiti, tanto che il bambino ha dovuto costruirsi regole proprie rigide e in contrasto con il resto del mondo.

Esiste una stretta connessione tra la tipologia di attaccamento e la personalità. Coloro che soffrono di disagi connessi alla sfera della dipendenza affettiva, generalmente presentano uno stile di attaccamento insicuro, molto spesso di tipo dipendente, oppure evitante o disorganizzato.

Cosa accade nella dinamica di coppia

La scelta da parte del soggetto dipendente di un partner con determinate caratteristiche non è casuale. Il dipendente ha spesso una percezione di sé come una persona non meritevole d’amore. Di conseguenza tenderà a scegliere inconsapevolmente partner problematici, evitanti, anaffettivi che andranno a confermare l’immagine negativa che il dipendente ha di sé.

La dipendenza affettiva quindi non è un fenomeno che riguarda una sola persona, ma è una dinamica a due. A volte il partner del “dipendente affettivo” è un soggetto problematico e/o narcisista. Altre volte la persona amata è rifiutante, sfuggente o irraggiungibile.

Il dipendente dedica tutto se stesso all’altro sapendo come renderlo felice e soddisfacendo i suoi bisogni, fino a che non sentirà un sovraccarico o una coercizione che può portare alla ribellione. In questo caso o sentirà un grande senso di colpa e cercherà di recuperare subito la relazione o se l’altro lo allontanerà, si metterà in cerca di una nuova relazione, per non sentirsi completamente vuoto e inesistente.

Un’altra tipica modalità relazionale è spesso alla base degli eventi di cronaca nera. Riguarda la relazione impostata su dominanza-potere. Di fronte al momento di ribellione del dipendente, l’altro può reagire con intense reazioni maltrattanti. La persona dipendente si sente esclusivamente responsabile e causa dei comportamenti del partner, dandogli ancora più potere e idealizzandolo.

Cura della dipendenza affettiva

Un percorso di psicoterapia può aiutare la persona a superare le condizioni di sofferenza legate a tale stato, in cui la coppia è vissuta come indispensabile e necessario per la propria esistenza.

Il trattamento della dipendenza affettiva mira a:

  • Comprendere il proprio funzionamento, al fine di capire quale sia la motivazione sottostante la dipendenza.
  • Modificare i legami di attaccamento insicuro e rielaborare le esperienze negative per permettere l’instaurarsi di legami significativi e soddisfacenti.
  • Sviluppare l’assertività in modo che il dipendente affettivo possa pensare e manifestare i propri bisogni senza timore.
  • Migliorare l’autostima e la sicurezza in se stessi, lavorando sui propri schemi.

Per uscire dalla dipendenza affettiva il primo passo è la consapevolezza del proprio funzionamento e dei propri schemi. Solo così è possibile intervenire nella relazione con l’altro.

La psicoterapia può aiutare il paziente dipendente affettivo a riconoscere le complesse trappole cognitive ed emotive che lo conducono a sofferenza e infelicità.

Psicoterapia dinamica e cognitivo comportamentale.

  • Eventualmente antidepressiviantidepressivi
  • psicoterapia psicodinamica e la terapia cognitivo-comportamentale che si concentrano sull'esplorazione della paura di indipendenza e sulle difficoltà con autoaffermazione che possono aiutare i pazienti con disturbo dipendente di personalità. I medici devono prestare attenzione a non promuovere la dipendenza nella relazione terapeutica.

Le evidenze sulla terapia farmacologica per il disturbo dipendente di personalità sono scarse. Gli inibitori della monoaminossidasi, che sono efficaci nel disturbo evitante di personalità, possono essere efficaci, come possono esserlo gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina.

  • Le benzodiazepine non vengono utilizzate perché i pazienti con disturbo dipendente di personalità hanno un aumentato rischio di tossicodipendenza.

 

Bibliografia

  • Cermak T. (1986). Diagnosing and Treating Co-dependence. Johnson Books, Minnesota.
  • Freud S. (1915). Opere di Sigmund Freud. Pulsioni e loro destini, vol. 8. Bollati Boringhieri, Torino.
  • Fromm, E. (1956.). The art of loving. New York: Harper & Brothers.
  • Liotti, G. (2001). Le opere della coscienza. Psicopatologia e psicoterapia nella prospettiva cognitivo-evoluzionistica. Cortina, Milano.
  • Kernberg, O.F. (1995). Relazioni d’amore: normalità e patologia. Cortina, Milano.

·         a coppia tossica: il narcisista patologico ( overt e covert) o perverso/ maligno/psicopatico,  manipolatore affettivo, vampiro energetico, carnefice, cacciatore e/o predatore e l'empatica, dipendente affettiva, coodipendente affettiva, preda, vittima

·          

·         Il mito di Narciso è sicuramente il più conosciuto sia nella mitologia greca che in quella romana.

·          La fonte più conosciuta della mitologia greca, proviene dai papiri di Ossirinco, forse opera dello scrittore Partenio. Ma quella più autorevole sarebbe però l’opera di Pausania, Periegesi della Grecia del (II secolo d.C.). 

·          La fonte  invece più autorevole  romana è quella di Ovidio poeta romano con le sue Metamorfosi di Narciso ed Eco. 

·         Il mito di Narciso,  narra la storia di un giovane bellissimo che perde la vita perché si innamora perdutamente del suo riflesso.

·         Ad ogni modo, a qualunque versione ci si riferisca, il mito di Narciso ha affascinato centinaia di generazioni di tutte le epoche storiche. 

·          

·         Adone e Venere è una scultura neoclassica di Antonio Canova, completata nel 1794 ed esposta al Musée d'Art et d'Histoire di Ginevra.

·          

·         Nella pittura, ha ispirato i più grandi artisti: si ricordi in particolare il Narciso di Caravaggio (1600); Narciso ed Eco di William Turner (1804) e la Metamorfosi di Narciso di Salvador Dalì (1937).

·          

·         È impossibile non ricordare l’influenza che il mito ha avuto nella letteratura di tutti i tempi, in particolare soprattutto dall’Ottocento in poi basti pensare che il famoso romanzo di Oscar Wilde, Il ritratto di Dorian Gray, è fortemente ispirato alla figura di Narciso. Narciso e Boccadoro di Hermann Hesse del 1930. I riferimenti potrebbero continuare, passando per la musica e per il cinema.

·         Il narciso è un fiore dalla potente simbologia. Esistono, infatti, in diverse culture, miti e leggende che lo vedono protagonista e metafora di caratteristiche umane, ma anche simbolo di buoni e cattivi auspici. Pianta originaria dell'Europa, Nord Africa e parte dell'Asia, venne introdotta in Cina intorno all'anno mille e oggi è diffusa in tutti i continenti. Fiorisce da marzo a giugno, la troviamo in molte varietà, con foglie lineari e fiori a sei petali bianchi. I petali si uniscono al centro, da cui parte una corona color giallo intenso. In natura, cresce spontaneamente in boschi e prati con una buona esposizione alla luce del sole. Nella simbologia del mito greco narciso dopo essersi ucciso dopo aver visto la sua immagine nasce il fiore di nome narciso esso indica l' amore solo per se stessi.

·          

·         Per comprendere a pieno la celebrità del mito, si può vedere che le parole narcisismo e narcisista sono ormai entrate nel nostro vocabolario comune proprio per indicare una persona che prova troppo amore per se stesso. 

·          

·         L’aggettivo “narcisista” , inteso come il narcisista sano, molto spesso viene utilizzato per indicare una persona molto vanitosa, che ama la propria immagine o la propria personalità e che ama essere al centro dell’attenzione. Si tratta di un aggettivo, dunque, che descrive semplicemente un tratto della personalità, che non definisce – almeno apparentemente – una situazione o una condizione grave. 

·          

·         Il problema sorge quando trattiamo di narcisismo patologico

·          

·         La differenza sta nel fatto che il i narcisisti patologici non amano perché incapaci di amare ma adottano comportamenti di grandiosità come se fossero unici, per nascondere la loro fragilità inoltre mancano di empatia ossia sono incapaci di mettersi nei panni degli altri perché troppo concentrati su se stessi.

·          

·         Nel disturbo di personalità narcisistica sia nel ICD 11( medico, neuro psichiatrico) sia nel DSM 5 ( psicologico, psicoterapeutico) cluster B distingue due sottocategorie:  overt e covert.

·          

·         Ci sono differenze tra i pazienti con disturbo antisociale di personalità che sfruttano gli altri per guadagno materiale; quelli con disturbo narcisistico di personalità che sfruttano gli altri per mantenere la loro autostima.

·          

·         Le comorbilità sono comunque frequenti. I pazienti spesso hanno anche un disturbo depressivo (p. es., disturbo depressivo maggiore, distimia), anoressia nervosa, un disturbo da abuso di sostanze (soprattutto cocaina), o un altro disturbo di personalità (istrionico, sociopatico, borderline, paranoide) psicopatia. A tratti anche bipolare minore e ciclotimia.

·          

·         il disturbo bipolare di tipo II, caratterizzato da episodi depressivi e episodi ipomaniacali.

·         La ciclotimia viene considerata una variante minore del disturbo bipolare, che spesso evolve verso il disturbo bipolare di tipo II, o con minor frequenza, verso il tipo I. E’ caratterizzata da episodi di lieve intensità ma con elevata frequenza di presentazione e con cambiamenti comportamentali che provocano notevoli complicazioni a livello psicosociale.

·          

·          

·          

·         A volte, gli episodi severi di mania o di depressione includono i sintomi psicotici. Tra questi i più comuni sono le allucinazioni (es. udire delle voci che nessuno sente, sentire degli odori che nessuno sente) e i deliri. 

·          

·         Le  persone con personalità narcisistica overt estroversi, hanno avuto un tipo di legame d' attaccamento,  dalle teorie di  attaccamento di Bolby, con la propria madre o caregiver, di tipo insicuro evitante, da adulto con le teorie di Mary Main nell' A.A.I. Adult Attachment Interview, svilupperà in un amore freddo e distaccato. 

·          

·         Le persone con personalità narcisistica covert introversi, invece, hanno avuto un tipo  di legame d' attaccamento dalla strange situation, di Mary Ainsworth, con la propria madre o caregiver di tipo ansioso resistente (ambivalente) egli da adulto svilupperà in un amore di tipo ossessivo.

·          

·         Il narcisismo è il risultato di una combinazione di fattori genetici innati (temperamento) ed ambientali appresi, sia relazionali (familiari-affettivi), che socio-culturali (media, scuola,..etc..). Un/una “narcisista” è in primis una persona “immatura” e “ripiegata su se stessa” (egocentrica), che non ha sviluppato (nonostante l’apparente sensibilità), la capacità di investire affettivamente sugli altri, poiché tutta l’energia che questo processo richiederebbe gli è necessaria per mantenere in equilibrio se stesso. È proprio a causa di questa struttura carente e fragile, che i narcisisti non tollerano i legami e le responsabilità ad essi annesse, a meno che in questo legame non intravedano inconsciamente un vantaggio egoico e cioè la possibilità di ripetere all’infinito il simbiotico legame idealizzato madre-figlio. Essi desiderano più o meno consciamente che qualcuno si occupi di loro, che prosegua a svolgere per loro la funzione riflessiva che in genere la madre svolge con il figlio/la figlia picolo/a (2-6 anni), permettendo quindi loro di restare eterni/e peter pan/Trilly.

·          

·         Il narcisismo primario come diceva Freud è una fase naturale dello sviluppo psico-affettivo, che tutti attraversiamo durante l’infanzia e  che si perde con l' adolescenza, invece, diviene patologica solo se si verifica un arresto della maturazione del soggetto a tale stadio. 

·          

·         Winnicot parlava di madre sufficientemente buona e non perfetta capace di dare il giusto distacco, ciò fa sì che poi l' adulto sia capace di relazionarsi con gli altri perché come dicono i post freudiani l' uomo è un essere innatamente sociale.

·          

·         Questo processo fa in modo di far percepire al proprio bambino nella fase naturale di narcisismo primario, che in fase normale perderà durante la crescita, quando capira che lui e la madre sono due entità (oggetti) diverse  cioè si muove dall' interno ( prolungamento di me stesso) all' interno-esterno oggettuale ( ossia lei diversa da me) e non che il bambino è un mero prolungamento di se stessa ( la madre)..il bambino durante la fase oggettuale se la madre  non da ingiusto imprinting dalla nascita ai tre anni si costruisce l' idea di madre ideale che non corrisponde alla madre reale. In quest'ultimo caso si genera il falso sé che da adulto sarà  la maschera sociale e l' idea che gli altri devono avere di lui.  Ed un bambino che da adulto non  ha ne capacità di amare di di essere empatico ( mettersi nei panni di) con la partner perché la madre realmente non c' era e lui si costruisce quell' idea di donna/ madre che deve sostituire ciò che la madre non gli ha dato ideale, ma realmente vuole che si comporti proprio come si è comportata la madre con lui.

·          

·         Inoltre il narcisista e un bambino nel corpo di un adulto ed è ripiegato ( concentrato) su se stesso.

·          

·         La madre in sostituzione sua dovrebbe dargli quell' oggetto preferito del bambino chiamato oggetto transizionale giocattolo o copertina ad es. Per dare la giusta fiducia e sicurezza al piccolo.

·          

·         Ma perché la capacità di investire sulle relazioni e sul mondo esterno si blocca?

·          

·         La risposta la troviamo nella precoce disillusione narcisistica e cioè nella rottura della FIDUCIA verso le figure di attaccamento oppure nella mancata disillusione narcisistica e cioè nel mantenimento della visione del genitore come onnipotente.

·          

·         Il passaggio all’investimento oggettuale non avviene automaticamente con la crescita, ma richiede che il bambino si senta amato in modo adeguatamente sano e che quindi –  abbia una “madre/padre/genitore/care giver sufficientemente buona/o e non cattiva”.

·          

·         Cosa significa “adeguatamente sano”? né troppo, né poco.

·          

·         Quando l’amore dei genitori è eccessivo o assente il bambino non apprende come relazionarsi e la carenza di stimoli adeguati a livello relazionale non permette al cervello di sviluppare le aree correlate all’empatia.

·          

·         La capacità empatica richiede cioè un “modeling” da parte dei genitori che dovrebbero dare in primis il BUON ESEMPIO di “come si ama” e “cosa significa essere amati”.

·          

·         Se l’amore manca, il bambino non sa cosa significhi amare ed essere amato, se l’amore donatogli è eccessivo e a senso unico, da grande, gli sembrerà ovvio che gli altri amino lui/lei, ma ciò non implica che lui/lei debba sentirsi in grado o in dovere di ricambiare, anzi, quando per qualche motivo mancherete nel garantire un certo livello di energia gratuita, invece di aiutarvi, i  narcisisti/le narcisiste vi faranno sentire in colpa come i bambini/bambine viziati/e fanno quando mamma/papà ha la febbre, ma loro sono ancora molto piccoli per capirlo e gli urlano “cattiva mamma/papà” ( madre buona e madre cattiva di Winnicot) se la minestrina non è pronta.

·          

·         Pian piano, se lo sviluppo avviene in modo naturale, il bambino abbandonerà questa visione per capire che i genitori sono qualcosa di diverso da se stesso (l’altro fuori da me) e che vivono indipendentemente da lui e dai suoi bisogni.

·          

·         Per questo si dice che l’oggetto a cui la libido infantile si riferisce è “parziale”, perché con la crescita il soggetto dovrebbe divenire capace di dare e prendere, (non solo di pretendere) e tollerare l’ambivalenza dell’oggetto, mantenendo la fiducia verso l’altro che è presente anche se non immediatamente disponibile. Se lo sviluppo si arresta alla fase narcisistica si parla di narcisismo “secondario” o nevrosi narcisistica in età adulta, perché la libido oggettuale viene ritirata dall’oggetto e nuovamente indirizzata sul se.

·          

·         Da queste due differenti situazioni (incuria/discuria o ipercura) derivano i due principali atteggiamenti dei narcisisti:

·          

·         La compensazione del vuoto: la fame e la carenza di amore causano una sensazione di vuoto e fame di affetto cronica, per questo il/la narcisista diviene avido/a di attenzioni e riconoscimenti, nel tentativo di ritrovare quell’amore che non ha mai ricevuto, nell’illusione di riempire questo vuoto cosmico.

·          

·         Le petit Prince/la petite Princesse: l’esaltazione del bambino è la causa dell’egocentrismo nell’adulto; il narcisista egocentrico è convinto che tutto gli sia dovuto, che gli altri gli siano inferiori, che non abbiano mai ragione a meno che non concordino con lui e che solo lui/lei sia onesto, mentre gli altri siano tutti ingiusti e cattivi con lui/lei.

·          

·         In tutti e due i casi l’individuo è ripiegato su se stesso; nel primo caso, il soggetto vive in una sorta di senso di ingiustizia perenne per cui deve pretendere l’amore che non ha mai avuto al fine di  colmare il vuoto affettivo alla base di esso e per questo si verificano le cosiddette “alte pretese” riguardo agli altri, che devono ammirarlo/a, ed essere sempre a sua disposizione. 

·          

·         Nel secondo caso, il soggetto abituato ad essere idolatrato/idolatrata come un Dio/Dea da uno o entrambe i genitori pretenderà di riprodurre questo schema di relazione altamente dipendente e sbilanciato anche nella vita adulta. L’atteggiamento condiviso è di grande arroganza, superbia, rigidità e volubilità.

·          

·         Il/la narcisista è incapace di riconoscimento e gratitudine (caratteristiche essenziali per accedere a quella che la Klein chiamava fase depressiva dello sviluppo, nella quale si considera l’altro non più solo un oggetto, ma un SOGGETTO) ed è incapace di provare empatia, perché è cresciuto/a nell’illusione di poter replicare la simbiosi madre/figlio perché l’ha vissuta fino all’età adulta o di rimpiazzarla dato che non l’ha potuta vivere al momento giusto. I diversi livelli di gravità della nevrosi narcisistica, determinano poi l’instaurarsi o meno della personalità narcisistica patologica i cui differenti livelli di funzionamento ne determinano la gravità e l’intensità/rigidità delle difese.

·          

·         Tutti i narcisisti sono soprattutto persone: iperlogiche logos, ossia razionali e non emotivi Phatos incapaci di provare sia affetto sia empatia ossia mettersi nei panni degli altri, infantili, puerili, periferici, insicure, aride, vuote, egoiste, invidiose, egocentriche, accentratori, possessivi e non gelosi, aggressivi, stolker c.p. Decreto Legge n. 11 del 2009, convertito dalla Legge n. 38 del 2009, all’articolo 612-bis e 612 comma 2,  ed arrivano anche ad alzare le mani, violenti a livello fisico e psicologico, prima vi tratteranno bene e poi quando sarete cotti a puntino, vi maltratteranno, vi diranno di volere un rapporto tranquillo ma non lo vogliono davvero con questo intendono che voi dovete fare ciò che dicono e vogliono loro, sono intelligenti per manipolarvi è piu astuzia e furbizia che usano è facile per una persona che non è innamorata abbindolare l' altra persona sana che invece è innamorata difatti faranno leva sui vostri sentimenti e sull' ingenuità della vittima per i propri scopi, arriveranno a chiedervi di cancellare foto e video tra di voi, vi dirà che gli farete schifo e a maledire il giorno in cui vi hanno incontrato, odiano essere contrastati e non vi potrete arrabbiare perché loro non devono dare conto a nessuno, nemmeno a voi, sono anche capaci di dirti che ti vedono come una disperata e che secondo loro tu vuoi stare con lui perché sono l" ultima spiaggia e dopo aver fatto sesso arriveranno a dirvi che non esiste un noi perche tu e lui non siete niente, essi si trovano spesso in dissonanza cognitiva ossia: una situazione di complessa elaborazione cognitiva, in cui credenze, nozioni, opinioni esplicitate contemporaneamente nel soggetto in relazione ad un tema si trovano in contrasto funzionale tra loro; esempi ne sono la "dissonanza per incoerenza logica", la dissonanza con le tendenze del comportamento passato, la dissonanza relativa all'ambiente con cui l'individuo si trova a interagire (dissonanza per costumi culturali). Inoltre hanno un odio viscerale per le donne. Quando sbagliano e vi mettono in pericolo dicono che  è solo per scherzo. Vi presenteranno anche la loro famiglia ma solo per soddisfare i suoi bisogni per apparire figo con una 'falsa maschera', per gettarvi fumo negli occhi a voi e a loro. Non riescono ad avere relazioni amicali, si chiudono in se stessi preferendo la solitudine e non ammettono di avere un problema. Non hanno idee loro ma per convincere l' altra useranno  le idee degli altri ma non la penseranno esattamente così come Ve la dicono bensì l' esatto contrario.

·          

·          Essi  sono e saranno sempre incapaci di amare, insomma persone pericolose da stare alla  larga. I narcisisti sono molto infantili il che potrebbe essere similmente identificato anche con la neotenia psicologica sindrome da Peter Pan o Puer Aeternus, eterno bambino.

·          

·         Il loro atteggiamento è oppressivo, passivo, aggressivo, manipolativo e oppositivo (attacchi al legame, capricci, musi, distacchi, ricatti affettivi, silenzi punitivi, negazione sessuale, sparizioni, chiusura emotiva, scioperi di collaborazione, opposizione ..).

·          

·          I narcisisti ricercano negli altri le qualità che vorrebbero avere (che ritengono apprezzabili dalla società), e soprattutto persone empatiche, che potrebbero essere similmente identificate con la neotenia psicologica sindrome da crocerossina, perché ciò garantisce loro amore e attenzioni illimitate e incondizionate (nutrimento emotivo/narcisistic supply).

·          

·         Le empatiche  hanno avuto un tipo di legame d' attaccamento, dalle teorie di Bolby, con la propria madre o caregiver, di tipo insicuro ambivalente,  che da adulte svilupperanno in un amore ossessivo.

·          

·          Le persone empatiche  hanno ottime capacità psicologiche ed umane (di percezione istinto, comprensione, dialogo, comunicazione..).

·          

·          comunque i narcisisti

·          

·         sceglieranno sempre  persone dalla personalità emotiva Phatos: 

·          

·          1. empatica capace di comprendere i suoi bisogni, i suoi desideri e che è capace di dare anche senza ricevere.  

·          

·         2. Di solito una persona con dipendenza affettiva ossia bisognosa di quella persona con una bassa autostima.

·          

·         3. oppure una coodipendente affettiva ossia entrambi hanno bisogno l'uno dell'altro. 

·          

·         In ogni caso il nostro corpo emette segnali di irritazione e repulsione dopo un po' di tempo su questa persona narcisista perché riconosce che qcsa in lui non va e ci dice lascia stare  ai primi segnali dovremmo scappare i segni sono: nausea, vomito, pensiero negativo, energia negativa, tremore, debolezza, fragilità, stanchezza, pensiero fisso, pianto tremore, compulsioni, eccessiva emotività, pianto, etc. Inoltre in alcuni momenti lo percepirete come un estraneo anche quando dorme, impariamo a dare ascolto al nostro corpo perché alla lunga il narcisista può portare la persona empatica all' esaurimento totale.

·          

·         Ma quali sono le strategie e le tecniche adottate da un narcisista patologico o perverso o maligno? 

·          

·         Il narcisismo è una malattia incurabile, le strategie e le tecniche adottate dai narcisisti sono consapevoli e prevedibili da chi le adotta ed inconsapevoli da chi le riceve. Il narcisista fa la vittima ma in realtà è un carnefice senza scrupoli incapace d' amare, egli fa la vittima per prendersi ciò di cui lui e solo lui ha bisogno.

·          

·         Ricordo che non deve essere una questione di bisogno bensì di desiderio di stare insieme.

·          

·          Le strategie che utilizzano i narcisisti sono:

·          

·         Svalutazione, deprivazione, possessività e non gelosia, senso di colpa, silenzio punitivo e controllo, triangolazione.

·          

·         Se gli togliete il controllo lo avrete ai vostri piedi.

·          

·         le Tecniche che adotta si svolgono in 4 fasi:

·          

·         1. Love Bombing

·          

·         2. Gaslithing

·          

·         3. Scarto

·          

·         4. Ritorno hoovering.

·          

·         1. il Love Bombing: ossia una tecnica manipolatoria, perché consapevoli di ciò che fanno, cioè, fanno sentire la propria donna o il proprio uomo: unica/o, la persona della sua vita, al via: sms, telefonate, regali, fiori e tutto ciò che ha a che fare con il corteggiamento…anche verbalmente: sei unica, insostituibile, sei bellissima, non voglio nessun altra all’ infuori di te, etc…nel mentre vi starà facendo innamorare, osserverà il vostro comportamento facendo mirroring ossia il rispecchiamento: vi farà sentire comprese perché uguali a voi facendovi aprire e vi farà  un test, un bombardamento di domande, per sapere delle vostre debolezze per demolivi in tutto ciò di cui voi avete bisogno e quindi usarlo durante la seconda fase del gaslithing.

·          

·         Una domanda che sicuramente vi siete poste è come faccio a riconoscere una persona realmente interessata da una persona che non lo è? difatti il corteggiamento love bombing lo fa anche una persona sana...la persona narcisista si differenzia dalla persona sana nella fase del Love Bombing perché va molto veloce: addirittura vi dice di amarvi sin dal primo giorno e di voler vivere con voi da subito perché non riesce a sostenere la 'maschera che si è creato per lungo tempo' e va di fretta...invece una persona sana attende i vostri tempi.

·          

·         Difatti passeranno da un ti amo nella fase del love Bombing, ad un non so cosa provo nella fase del gaslithing ad un  non ti amo e non amo nemmeno me stesso nella fase dello scarto ad un mi sono accorto che forse ti amo nella fase del ritorno.

·          

·         2. seconda fase il gaslighting : che significa confondere/manipolare. Contro questa fase si fa riferimento agli artt. 3 e 29 della Costituzione. È la fase in cui dopo avervi fatto innamorare, il narciso, manipolatore affettivo, carnefice, vampiro energetico, ha osservato il comportamento della sua preda, la vittima durante la prima fase del love Bombing , e la mette alla prova.

·          

·         Lo fa per due motivi:

·          

·         1. perché non riesce a sostenere un livello di amore così alto, e quindi ha bisogno di tempo per ritirarsi in sé;

·          

·         2. perché ha bisogno di sapere fino a che punto si spingerà la sua preda per rimanere con lui.

·          

·         Per farlo usa la tecnica del mirroring,  esso è un test ossia un bombardamento di domande, per sapere le debolezze sulla vittima  adottato durante la prima fase del love bombing che userà per colpirla durante la seconda fase del gaslithing per vedere quanto la sua compagna riesce a resistere in 'situazioni estremamente provanti', fino ad accenderla e spegnerla a suo piacimento, per strumentalizzarla e dimostrare a se stesso che la sua preda è sempre lì per lui. Esso  rappresenta il suo maggiore godimento.

·          

·         La reazione più comune della preda vittima con personalità empatica, naturalmente è  ed è anche la preferita del narcisista, carnefice, manipolatore affettivo, ossia di istillare  nella  vera vittima il 'senso di colpa' ossia che sia colpa sua, perché ha sbagliato qualcosa e quindi aver meritato un simile trattamento.

·          

·         Il narcisista carnefice, ha anche bisogno di qualcuno, la vera vittima, che diventi la sua 'fonte di approvvigionamento' (per fornirgli ciò di cui lui, e solo lui, ha bisogno, sono egoisti). Questa fonte di approvvigionamento diventa alla fine un’estensione di se stesso, come se fosse parte di lui. Egli da per scontato che la sua vittima debba pensare, agire e sentire come vuole lui perché la considera un suo prolungamento, altrimenti non va bene. La vittima è il suo 'nutrimento, la sua fonte di approvigionamento, la sua fornitura narcisistica', non deve avere una sua identità, ma deve compiacerlo in ogni istante a livello: economico, professionale, sociale, culturale, familiare, relazionale, amicale, sessuale, sentimentale, etc.

·          

·         Egli vi usa, vi sfrutta, abusa e soprattutto vi 'abbassa l' autostima' fino a ridurvi in poltiglia, vi annienta,  per regolare la sua autostima e sostenere il proprio Io. Ha sempre bisogno di apparire agli altri ciò che non è in realtà', ha bisogno di 'riaffermare la maschera che ha creato con gli altri' apparendo: perfetto unico e figo, per mostrare il suo 'falso sé': 'la sua grandezza, la sua superiorità', il suo carattere 'unico e speciale' è pesante e lo farà chiedendovi di isolarvi dal mondo ( famiglia, amici) perché 'vuole annientarvi' senza che gli altri vi aprano gli occhi o sappiano ciò che sta combinando con voi, insomma 'non vuole essere smascherato o sbugiardato' perché per lui, voi che siete lì per lui non valete niente, ma vale il giudizio degli altri indossando quella 'falsa maschera' che si è creato. A voi vi vuole sempre disponibili per 'succhiarvi energia, difatti è un vampiro energetico', e prendersi ciò di cui lui, e solo lui ha bisogno, disinteressandosi di voi delle vostre emozioni e dei vostri sentimenti che lui è incapace di provare....in realtà sotto quella 'maschera' si cela un individuo insicuro con bassa autostima, che ha bisogno di qualcun altro ( donna o uomo che sia in tutti i tipi di rapporti (amore, amicizia, famiglia etc.) per il suo sostentamento. Al narcisista più chiederete meno vi darà da ogni punto di vista perché vive solo in funzione dei propri bisogni e se è una persona dello stesso sesso a soddisfare i suoi bisogni andrà bene lo stesso l' importante è che si prendano ciò di cui hanno bisogno, difatti solitamente sono anche bisex o anche omosessuali. In questa fase si chiude con 'silenzi punitivi', ed a livello sessuale diverrà 'asessuato'  ma solo nei vostri confronti non curante dei vostri bisogni mentre quando loro i narcisisti avranno voglia vorranno essere soddisfatti o addirittura può usare solo sesso senza amore violentandovi fisicamente. 

·         Usano la triangolazione ossia un terzo elemento nella coppia che può essere un amico/a col solo scopo di farvi venire dubbi che voi non gli bastate.

·          

·         Non vi chiederà scusa quando sbaglia loro 'son perfetti' e se lo farà sarà  sempre in funzione di qualcosa che devono avere da voi. Inoltre cercherà di 'svalutarvi' in tutti i modi non facendovi neanche un complimento.

·          

·         3. la terza fase lo scarto: in primis ti 'diffama' con le persone a te più vicine la prima cosa che diranno e che 'siete pazza', inoltre hanno un rapporto stretto con il cellulare e lo useranno per 'farvi Revenge Porn art. 10 c.p. cita il nuovo cod. 612 ter ( da legge sul Codice Rosso (Legge 19 luglio 2019, n. 69) è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 25 luglio 2019, n. 173. in protezione delle donne vittime di violenza)', diffamandovi con gli amici anche su aspetti intimi e sessuali, girando foto video n. di tel e scritte su di voi nei gruppi social con amici loro e non vostri, cercando di 'manipolare' anche loro perché vi deve fare terra bruciata intorno in modo tale che quando tornerà sarà più semplice per lui trovarvi li dove vi ha lasciata. Inoltre hanno la 'denuncia facile' ribaltano la realtà facendovi credere che siete voi a dover essere denunciate, un essere senza scrupoli che non ha niente da perdere. 

·          

·         Lui si 'stanca e si stufa di voi' perché 'non vi ama' quindi inizia ad usare affermazioni come:  non vali nulla, senza di me non sei nessuno, non sei la persona ideale per me, etc…e cerca di 'rimanerti amico' perché poi nella fase del ritorno gli sarà più semplice tornare, finché non trova prima un' 'altra vittima oppure l'ha già pronta una o più di una', difatti,  egli è un 'traditore seriale', e lo fa tramite social dal quale vi avrà escluse perché lo meritate col 'falso senso di colpa' che lui vi avrà istillato per non avere rotture di scatole, e lo fa col 'silenzio punitivo' sparendo da voi, ma lui vi controlla.. Come? Con altri account social fake, tramite amici in comune, difatti egli solitamente ha piu cellulari e piu n. di tel., di cui voi non sapete nulla perché li disattiva quando è con voi..però lui, ora, ha da dedicare le sue energie prese da voi, per fare love Bombing altrove, con altre trovate e che diventano le sue nuove fonti di approvigionamento.   Lui lo fa perché  vede le persone come oggetti da mettere sul suo scaffale e riprendere e utilizzare quando ne ha più bisogno, difatti, se quest'ultima/e che sta frequentando non corrisponde/ono alla sua realtà, ai suoi bisogni, la/e molla. Lui ha un vero e proprio 'harem' e si adatta a qualsiasi tipo di donna/uomo ma solo per il suo approvigionamento quindi avrà: quella del lunedì per determinate cose, del martedì per altre, etc. Con tutte userà  sempre in modo ciclico le sue 4 tecniche: love bombing, gaslithing, scarto e ritorno.

·          

·         Una contromanipolazione della vittima al narcisista ad esempio può essere di scartarlo prima di lui, esso rappresenta un colpo basso al suo ego.

·          

·         4 fase del ritorno hoovering: ossia torna dalla vittima precedente, ossia voi, perché siete considerata migliore, lo sopportate e supportate in ciò di cui lui ha più bisogno, di più, dell' ultima o delle ultime, che ha conosciuto durante la terza fase dello scarto...prima però testa il terreno con un sms e lo fa unicamente per vedere voi a che punto siete della storia , non vi illudete, se siete ancora lì a piangere per lui, ossia, se vede che il terreno è fertile ossia piangete ancora per lui allora vi lascerà tranquille tanto non gli servite, per ora e andrà avanti con le altre. Se invece vedrà che voi state riacquistando autostima o vi state facendo un altra vita ritornerà a fare love bombing, gaslithing scarto e ritorno, in tempi 4/6 mesi. È stato stimato che i narcisisti tornano sulla stessa relazione almeno 7 o più volte ed ogni volta la relazione durerà sempre meno.

·          

·         Tecniche della persona empatica, dipendente o coodipendente affettiva

·          

·         In taluni casi la vittima non deve fare nulla come il sassolino grigio ossia ignorarlo e fare il no contact il che significa non bloccarlo ma non rispondere non guardare lui sui vari social e questo deve avvenire tra i 3 ed i 21 giorni. Se chiama entro i 3 giorni vuol dire che la persona ha un ottimo potenziale, a questo punto deve rispondere dopo la 4 telefonata e mettere dei vincoli, se invece vi ricontatta tra i 3 ed i 21 giorni non dovete rispondere avete un potenziale più basso ...dopo i 21 giorni se lo volete ancora dovete mandargli un sms che susciti curiosità ad es. Ho sentito che eri….?. La cosa migliore invece che possiate fare è il contatto zero ossia mai più nessun contatto perché avete capito le sue tecniche e voi dite a voi stesse io valgo scelgo me e merito di più.

·          

·         Dovete togliergli il controllo e lo avrete ai vostri piedi

·          

·         Ma dovete porvi una domanda fondamentale: questa persona vi rendeva veramente felice tanto da meritare la vs considerazione? Voi dovete cercare un rapporto qualitativo. Ricordo che non deve essere una questione di bisogno bensì di desiderio di stare insieme.

·          

·         Il ruolo degli amici deve essere di distacco totale dall'altra persona che altrimenti vi farà solo del male perché il cordone ombelicale non si staccherà mai.

·          

·          Esistono tre tipologie di incapacità d' amare che hanno più o meno la stessa radice:

·          

·         1. Il narcisista che ama solo se stesso/a, è così non cambierà mai. 

·          

·         2. L' anaffettivo/a è incapace d' amare anche se stesso figuriamoci se può amare l' altra persona.

·          

·         3. Il philofobo/a ha paura d' amare  ed essere amato/a ...

·          

·         Il narcisista non vi amerà mai. Siete veramente disposti a rinunciare ad essere amati?

·          

·         Il narciso di tipo overt (estroversi) tende a scegliere partner che ritiene inferiori a lui/lei, per cultura, intelligenza o reddito, perché vuole avere la certezza di poter gestire totalmente la relazione e il partner, svalutandolo o deridendolo pubblicamente per apparire più forte e utilizzandolo all’interno – come un punge-ball emotivo, proiettando su di lui/lei ogni bassezza e bruttezza del mondo o fallimento lavorativo/familiare.

·          

·         In questo tipo di relazione dopo una prima fase di amore idilliaco in genere il/la narciso/narcisa si disimpegna giorno per giorno abbandonando il partner a una vita di solitudine e deprivazione emotiva, in cui la sua funzione è solo di garantirgli l’apparenza di una famiglia/coppia perfetta all’esterno, dargli dei figli, mantenerteli o crescerli, mentre lui/lei si fa la sua vita (spesso anche parallela, sessuale e non solo) fuori casa.

·          

·         Svalutazione, deprivazione e controllo sono le strategie che l’overt usa per mantenere l’autostima del partner molto bassa e convincerlo inconsciamente che non può farcela senza di lui/lei.

·          

·         I narcisisti overt (estroversi) possono scegliere anche partner socialmente ambiti (di bell’aspetto, di cultura etc..) per poi però, entrare con loro in una competizione basata sul desiderio di possedere l’altro, che per dimostrargli il suo vero amore, deve “rinunciare” a tutte quelle caratteristiche che da un lato lo/la rendevano appetibile ai suoi occhi e dall'altro però che lo/la rendono anche potenzilamente pericoloso/a per il suo primato d’importanza e potere all’interno della coppia.

·          

·         In tal senso, l’inconscia avidità del/della narcisista è “portare quella persona a concentrarsi totalmente su di lui/lei” e se quella persona inizialmente è autonoma, indipendente etc.. la conquista si presenta ancora più appetibile in termini di sfida.

·          

·         I narcisisti covert, (introversi) apparentemente timidi, sensibili ed emotivamente tormentati, sono attratti in particolar modo – da persone forti, decisionali e soprattutto empatiche, sceglieranno partner forti, in carriera, determinati, autosufficienti, a cui delegare ogni tipo di responsabilità, perché di solito, chi è autonomo è più utile e quindi “sfruttabile” sia a livello economico che emotivo; le persone autonome sono anche di poche pretese e certamente – prese dal lavoro e dallo stress del sovraccarico di responsabilità nella relazione – lasceranno loro maggiore libertà, permettendogli/le un totale disimpegno emotivo e pratico.In cambio, il covert illude il partner di lasciarsi gestire, ma di solito ottiene comunque tutto ciò che vuole attraverso condotte oppositive e/o passivo-aggressive (attacchi al legame, capricci, musi, distacchi, ricatti affettivi, silenzi, negazione sessuale, sparizioni, chiusura emotiva, scioperi di collaborazione, opposizione ..).

·          

·         I covert, hanno bisogno di persone alle quali “appoggiarsi” a cui delegare aspetti pratici della vita o che li/le aiutino a vivere ed elaborare le emozioni con cui non sono in contatto, che li coccolino e li vizino come bambini capricciosi ed eternamente scontenti, che nulla devono in cambio. Il partner è visto perciò come un contenitore e un catalizzatore emotivo, come una madre ideale, che svolge la funzione di rispecchiamento e sintonizzazione emotiva con il bambino non ancora in grado di autoregolarsi emotivamente.

·          

·         In tal senso il partner ideale è “una madre/padre salvifica/o a cui appoggiarsi e da utilizzare inconsciamente come punge-ball e/o capro espiatorio per ogni fallimento (reale o temuto) della propria esistenza è molto comodo. 

·          

·         Ciò che però accomuna questi due tipi di partner sono le capacità empatiche e la tendenza a dipendere emotivamente e quindi a ricercare l’approvazione altrui (perfezionismo o insicurezza).

·          

·         I narcisisti  (overt/estroversi) sono attratti dalla conquista, dalle sfide e dalle belle “cose” (persone incluse) da esibire, possedere e sfoggiare, perché avere oggetti di valore, amici o partner stimabili, garantisce loro di riflesso, l’acquisizione o il mantenimento di un’immagine di potere, successo e grandiosità.

·          

·         Solitamente, non amano veramente il partner, perché sono interessati solamente a quello che quella persona può dargli, sia a livello emotivo che pratico; per loro è importante la funzione o il ruolo che può svolgere l’altro nel “film della sua vita”, spesso più immaginario che reale e soprattutto caratterizzato dall’esigenza (dichiarata o inconscia) di raggiungere il successo o la perfezione.

·          

·         I narcisisti non sono realmente interessati ad avere una vera relazione e hanno problemi ad entrare in intimità sia con se stessi che con gli altri, per questo “mimano” innamoramento e amore solo per ottenere altro in cambio, a livello materiale o emotivo.

·          

·         Nei casi più gravi, del NP maligni/possessivi/perversi, (overt/estroverso o covert/introverso) l’ammirazione o il velato sdegno, che egli/ella inizialmente prova per il partner si trasforma lentamente in invidia, nella voglia di possederlo/a, deprivarlo/a e per questo egli/ella, inizia a maturare fastidio o irritabilità ogni volta che l’altro è felice, ottiene successi, sia perché potrebbe perderlo/a, sia perché non è lui/lei ad avere questo successo.

·          

·         Ecco quindi, che insorge l’inconscio desiderio compulsivo di distruggere il partner, privarlo della linfa vitale e ciò accade in genere con una lenta ed inesorabile svalutazione delle sue capacità, la tendenza a volerlo/a isolare dalla famiglia e dagli amici con atteggiamenti cinici, paranoidi e una più o meno esplicita gelosia patologica, o meglio possessività, illudendolo/a che solo con lui/lei può stare bene e che da soli si bastano, contro un mondo cattivo e ingiusto. In poche parole “non avrai altro Dio al di fuori del Narciso”.

·          

·         Sono questi i casi che purtroppo, molto spesso leggiamo sui giornali, soprattutto se il narcisismo di tipo maligno è accompagnato da gravi carenze empatiche e tratti antisociali (psicopatia).

·          

·         L’empatia è considerata una particolare forma di INTELLIGENZA EMOTIVA, cioè la capacità di percepire le emozioni altrui, elaborale ed esprimerle/restituirle in modo sano.

·          

·         Quello che non si dice quasi mai però – è che questa capacità, a volte, matura in seguito ad un trauma affettivo (abuso psicologico).

·          

·         L’empatico è spesso una persona ferita, che sa mettersi nei panni degli altri, perché ha imparato a farlo da piccolo, (the Wise Baby/ Adult Child) facendo da genitore ai propri genitori.

·          

·         L’empatia è molto spesso il risultato una ferita abbandonica che sanguina, che non si è mai rimarginata e dalla quale i manipolatori affettivi suggono energia, è un taglio precoce, un cesareo psichico, che il bambino è stato costretto a praticarsi per evitare di essere punito, svalutato, rinnegato, dimenticato o ancor peggio abbandonato; l’empatia è spesso il risultato di una crescita e una maturazione psicologica precoce e forzata ai fini della sopravvivenza psichica, emotiva e a volte purtroppo anche fisica.

·         Per questo forse, oggi ricerchiamo nell’altro il tiranno psichico che conosciamo già, per ripetere una storia già vissuta: un genitore abusante, immaturo, instabile, che si appoggia ai figli, in modo più o meno visibile, che li genera per strumentalizzarli a livello psichico o materiale, che non li desiderava veramente e quindi, con tutta probabilità genitori narcisisti patologici.

·          

·         Ecco perché chi è empatico, si trova spesso ad essere sfruttato dalle persone, perché è abituato/a, è addestrato al ricatto affettivo, perché ha confuso l’abuso con l’amore, perché ha imparato che se ascolta l’altro, se gli da quello che vuole, se lo aiuta questo poi gli darà le sue attenzioni e la sua ammirazione, tuttavia, per un manipolatore affettivo, queste attenzioni sono centellinate al millimetro e distribuite come insignificanti molliche d’amore lungo un cammino di spietata severità riguardo invece i presunto obblighi, mancanze, doveri morali, etici o di ruolo della vittima; doveri morali che quasi certamente, il manipolatore affettivo non si sentirà in dovere di ricambiare o di rispettare, perché se sbaglia, suvvia.. è pur sempre “colpa vostra”.

·          

·         I narcisi non avvertono la necessità di essere coerenti, loro sono perfetti, lo saranno anche a costo di passarvi sopra come caterpillar, poco importa chi siete, se le mogli, i mariti o i siete i figli; dovete obbedire, essere i figli che vorrebbero che foste, le mogli perfette mute e sottomesse o i mariti zerbino che desiderano.

·          

·         I narcisi ricercano attivamente gli empatici e se hanno la fortuna di riuscire ad addestrarne uno come figlio/marito/moglie, a suon di svalutazioni, punizioni e ricatti affettivi, li uniscono al loro immaginario esercito di fan o “oggetti di soddisfazione masturbatoria”.

·          

·         Gli empatici invece sono persone che definiremo “BUONE”.

·          

·         Per questo, fanno realmente fatica a credere che possano esistere persone fredde, anaffettive, aride, prive di scrupoli, figuriamoci poi se questo/a dovesse essere un genitore.

·          

·         In generale i narcisisti tendono a voler mantenere il potere economico o psicologico (attraverso il vittimismo) sull’altro, per legarlo a se e quindi proseguire ad approvvigionarsi di lui/lei emotivamente.

·          

·         Una strategia di conquista infallibile del narciso/a è quella di mostrarsi al partner ideale come una vittima da salvare (genitori inclusi).

·          

·         In questo modo il narciso empatico si sentirà in dovere di salvarlo, impiegando ogni sua risorsa fisica, economica ed emotiva e proseguirà anche quando il NP si sarà tolto/a la maschera (narcisistic-supply), perché a quel punto la relazione non sarà più sbilanciata e si sarà instaurata una co-dipendenza narcisistica o come dico io “il parassita oggetto narcisistico si è instaurato nella psiche del partner”.

·          

·         La co-dipendenza si instaura e si rafforza sull’impossibilità da parte del partner empatico di rinunciare alla sua visione ideale dell’amore della famiglia, (narcisismo infantile), perché distruggere quell’ideale sarebbe come distruggere una parte di se e quindi entrare in contatto con il vecchio tiranno interiorizzato.

·          

·         Su questa forma di “buonismo” e idealismo romantico/religioso (l’amore salva tutto e vince su tutto) o meglio di Falso Sé del narciso empatico, si basa poi tutta la prosecuzione della relazione dipendenza affettiva.

·          

·         La vittima di narcisismo non resiste alla tentazione di dover dimostrare a tutto il mondo di essere buono, per questo il NP riesce tranquillamente a gestirlo puntando sulla sua “ansia da prestazione umana”.

·          

·         Per questo se hai già avuto una storia di abuso familiare, sei una persona sensibile, sognatrice, romantica, autonoma, perfezionista, talentuosa, intelligente, empatica, ma anche insicura e con scarsa autostima, sei una possibile vittima di narcisismo.

·          

·         Ricordati che l’amore non cura ogni ferita, non possiamo veramente salvare nessuno, ma solo amarlo, ma amare qualcuno più di te stesso, non è sano.

·          

·         Leggi, informati, impara come riconoscerli e come gestirli, impara a prenderti cura di te stesso/a e soprattutto a impiegare le tue qualità empatiche per lavoro, oppure, con persone che non ne approfittano in cui vi è una reciprocità affetiva.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nessun commento:

Posta un commento