L’approccio sistemico-relazionale, affonda le sue radici nella cultura americana degli anni ’50, L’impalcatura teorica che fa da fondamento a questa nuova visione della realtà è la teoria dei sistemi di Gregory Bateson (1904-1980)
padre della psicologia sistemico relazionale- Antropologo, Sociologo,
Cibernetico, è stato uno dei più importanti studiosi dell’organizzazione
sociale di questo secolo; l’interazione umana si “organizza” secondo i criteri e le modalità di un “sistema”; fatto soprattutto di comunicazione in interazione con altri sistemi di coppia e/o famiglia, sarà la scuola di Palo Alto ( Watzlawick, Jackson, Haley) a continuare in questa direzione di pensiero.
Bateson, assieme a Paul Watzlawick e altri esponenti della scuola di Palo Alto, ha applicato la teoria sistemica alle scienza sociali, approfondendo in particolar modo la comunicazione.
Contemporaneamente alla prospettiva sistemica delle relazioni familiari, altri teorici relazionali (Boszormeny-Nagy, Framo, Bowen, Minuchin, Cigoli) cercano
di recuperare anche l’attenzione a quei fattori soggettivi e storici
della famiglia valorizzando lo sviluppo individuale al suo interno.Negli
ultimi venticinque anni sono stati valorizzati anche altri aspetti: la ricostruzione delle storie trans generazionali e
quindi il recupero del passato; l’importanza del ciclo vitale; il
rilievo delle soggettività individuali; una concezione del colloqui
relazionale ispirata al dialogo ed alla co-costruzione con il cliente.
L’approccio sistemico relazionale ha costruito di fatto la propria metodologia clinica basandosi sul concetto che il disagio
psichico può essere letto attraverso l’osservazione delle relazioni
umane, relazioni peculiari e specifiche per lo sviluppo di ogni
individuo e cioè quelle che vengono a costituirsi nell’ambito della
famiglia. In Italia l’approccio sistemico ha avuto origine e diffusione negli anni '70 grazie alla presenza di una figura importante come quella di Mara Selvini Palazzoli. (Milano, 15 agosto 1916 – Milano, 21 giugno 1999),è stata una psichiatra italiana, capogruppo della cosiddetta "Scuola di Milano" o Milan Approach, portata avanti assieme a Gianfranco Cecchin, Luigi Boscolo e Giuliana Prata. Quest'
ultima Viene ricordata in particolare per il suo lavoro con le
anoressiche e con le famiglie di schizofrenici, avendo come riferimento
le teorie sistemiche e costruttiviste.
Negli anni ’80, l'approccio si concentra su
quanto avviene nell’ambito delle relazioni umane. Esso è rivolto, oltre
che all’individuo, alle sue relazioni ed alle dinamiche tra individui.
Il
nostro mondo sociale pone ognuno di noi al centro di una complessa rete
di relazioni che ci influenzano e sono da noi influenzate. Con il tempo
le relazioni più importanti della nostra vita ci insegnano cosa
possiamo e non possiamo fare, ci indicano le strade che possiamo
percorrere e quelle che ci sono proibite. Il modello sistemico studia
i meccanismi e i limiti temporali della creatività individuale, ponendo
al centro dell’attenzione, la relazione attraverso cui gli individui
esprimono la loro individualità. Tale modello si interessa anche di
comunicazione verbale e non, attraverso cui singoli individui
stabiliscono tipi di relazioni che nel tempo formano sistemi di
relazioni stabili.
Il mandato familiare, il mito familiare le risorse personali ed il contratto
“Quando sposi un uomo o una donna sposi una famiglia!”, questa antica affermazione è, oggi, ancora attuale. Effettivamente, la scelta di un partner rappresenta una fusione tra bisogni familiari(il mito e il mandato familiare) e risorse personali
ed è condizionata sia da aspetti sociali, economici, culturali,
politici e religiosi, sia e soprattutto dalla famiglia di origine, anche
quando ricostituita o ricomposta. La famiglia d'origine è un punto cardine nella scelta del partner in quanto verrà scelto secondo due posizioni opposte:
2 Scelta per contrasto: quando la scelta del partner viene fatta in base a differenze personologiche e caratteriali del genitore del sesso opposto.
Vivere
un rapporto di coppia non è semplice per la regola che “ogni
comportamento corrisponde ad una reazione o una retroazione (feedback)
in un complesso sistema circolare che finisce per dare la sensazione di
limitare la libertà individuale”; in altre parole, la coppia è formata da tre parti:
1. io persona
2. tu partner
3. noi relazione
La
relazione è esposta a continui cambiamenti perché durante la vita di
coppia i comportamenti e i bisogni personali devono modellare le
risposte dell’altro, affinché si effettui un cambiamento per trovare
nuovi equilibri. Nella relazione entrano altri fattori in gioco che complicano la relazione con la famiglia sia d’origine, sia ricomposte, sia ricostituite, semplici o complesse.
La coppia è fomata da due patti:
1. patto segreto
2. patto dichiarato
Il patto segreto è formato da due parti, che M. Malogoli Togliatti et al. (1999) paragonano ad un iceberg:
La parte emersa: è una parte cosciente che ha funzione di contenimento e forza unificante costituita da norme esplicite e da accordi consapevoli (come l’impulso biologico sessuale e l’impulso rivolto alla riproduzione) e da norme sociali;
la parte sommersa: è formata da vincoli inconsci di natura affettiva – emotiva, relativi all’attesa di ognuno dei partner che l’altro corrisponda ad un partner ideale in grado di appagare le proprie aspettative e che si relazioni a lui per confermare una specifica immagine di sé.
Ogni partner, nell'innamoramento, tenderà a idealizzare l’altro e se stesso, creando una bolla di illusione narcisistica sulle buone qualità dell’altro e di se stessi, che vengono appunto gonfiate a livelli idealistici. Ora la coppia è formata, sarà poi il tempo, la quotidianità a far svanire questa illusione, e all'illusione fa seguito la delusione.
Per chiarire meglio la formazione del primo contratto possiamo far riferimento al concetto di “contratto fraudolento”, dove ognuno dei contraenti coglie l’immagine dei bisogni più profondi dell’altro e agisce come se proprio lui dovesse essere quello che li soddisferà, anche se tutto ciò è irrealizzabile. Nella fase dell’innamoramento ognuno propone inconsapevolmente all’altro, ma anche a se stesso, un immagine ideale di sé; il partner sarà più o meno attratto da questa immagine, nella misura in cui essa corrisponde alla soluzione di antichi bisogni profondi.
La disillusione fa emergere dei lati anche negativi, forse non può far fronte a tutti quei bisogni inconsci di cui parlavo sopra, del partner. E il rapporto potrebbe subire una incrinamento. Questa disillusione però è un tocca sana per le coppie, difatti permette di vedere l’altro con dei limiti umani, nella sua natura, nella sua autonomia, non in funzione dei bisogni propri.
E’ questa disillusione che, se superata, segna il passaggio dall’ innamoramento all'amore, ovvero il passaggio dal patto segreto al patto “dichiarato” la scelta consapevole.
Per chiarire meglio la formazione del primo contratto possiamo far riferimento al concetto di “contratto fraudolento”, dove ognuno dei contraenti coglie l’immagine dei bisogni più profondi dell’altro e agisce come se proprio lui dovesse essere quello che li soddisferà, anche se tutto ciò è irrealizzabile. Nella fase dell’innamoramento ognuno propone inconsapevolmente all’altro, ma anche a se stesso, un immagine ideale di sé; il partner sarà più o meno attratto da questa immagine, nella misura in cui essa corrisponde alla soluzione di antichi bisogni profondi.
La disillusione fa emergere dei lati anche negativi, forse non può far fronte a tutti quei bisogni inconsci di cui parlavo sopra, del partner. E il rapporto potrebbe subire una incrinamento. Questa disillusione però è un tocca sana per le coppie, difatti permette di vedere l’altro con dei limiti umani, nella sua natura, nella sua autonomia, non in funzione dei bisogni propri.
E’ questa disillusione che, se superata, segna il passaggio dall’ innamoramento all'amore, ovvero il passaggio dal patto segreto al patto “dichiarato” la scelta consapevole.
il Patto dichiarato: i partner dicono: “ti scelgo come sei, non per quello che vorrei che fossi". Come si può ben vedere la grande differenza tra il patto segreto e quello dichiarato è che nel primo la scelta è soprattutto inconscia, quindi inconsapevole, mentre nel secondo la scelta è consapevole quindi conscia, E su questa scelta libera i due partner rivedranno la loro storia, i loro progetti, la loro relazione e l’immagine che hanno di sé, dell’altro e della loro relazione, in una ottica più realistica e sincera.
Il desiderio di stare insieme è determinato anche da altri fattori come: l’età della coppia:
due partner in giovane età, probabilmente, s’innamorano e scelgono di stare insieme:
la coppia matura in alta percentuale, sceglie di stare insieme perché desidera un figlio, per dividere le spese di gestione domestica, per la paura di rimanere soli o perché si condivide lo stesso lavoro oppure un hobby.
La teoria sistemica afferma che la scelta del partner è condizionata da una fusione tra bisogni personali e familiari che si miscelano in tre elementi[12]:
- il mito familiare: è la storia, la cultura e le tradizioni della famiglia d’origine che trasmette valori e funzioni (comportamenti);
- il mandato familiare: la famiglia sceglie tutti i ruoli da ricoprire all'interno di essa e le scelte da fare;
- la ricerca del soddisfacimento di bisogni: riguarda i bisogni strettamente personali.
Quando una persona sceglie il partner, di solito, prende come modello il genitore di sesso opposto
ma, secondo Silvia Veggetti Finzi, non è sempre così. Secondo la
psicanalista è importante osservare quali sono i profili delle coppie
che si sono scelte per la costruzione di una famiglia, ecco perché io, tu, gli altri[13] in una scelta che può essere complementare oppure opposta e in due dimensioni: quella orizzontale, in cui si collocano i legami di pari livello “gerarchico” (fratelli, sorelle, ex partner ecc…), e una verticale trigenerazionale, in cui si collocano i legami tra i vari livelli gerarchici (nonni, genitori, figli).
Da tale analisi la Veggetti Finzi elabora 5 tipologie di scelta di coppia[14]:
1. moglie come madre
2. marito come madre
3. moglie come padre
4. marito come padre
5. coniugi come fratelli
Silvia Vegetti Finzi 1994.
Può accadere che le
attese della famiglia di un soggetto siano più alte rispetto a quelle
dell’individuo stesso, in tali casi, si scontrano e confrontano i
componenti individuali e le richieste familiari. Lo scopo è quello di trovare una forma di compromesso tra le richieste legate a, quello che Stierlin chiama, “mandato familiare”, e le esigenze personali.
Ad es. una famiglia benestante vuole per il proprio figlio/a una
persona altrettanto benestante, altrimenti, non verrà mai accettata o
comunque mal vista. A volte, i genitori vogliono per il proprio figlio
ciò che avrebbero voluto per se stessi condizionandoli nelle scelte; in
questo modo si sviluppa il così detto fenomeno delle ripetizione di
situazioni passate. Le caratteristiche che un individuo considera nella
propria ricerca del partner devono rispecchiare le aspettative
implicite negli elementi del mito familiare. Il grado di influenza del mito familiare[15] nella scelta del partner dipende
dalla forza e dalla ricchezza di esso. Se il mito familiare è
articolato e vario, le possibilità di sviluppo e di scelta saranno
elevate, se invece all'interno di esso vi è una componente predominante
sulle altre, essa avrà il predominio nella richiesta di soddisfazione.
Ad esempio, se si inculca il pensiero familiare generale, che il destino
delle donne è quello di vedersi incomprese ed insoddisfatte per colpa
degli uomini, la persona cresciuta con questo tipo di pensiero avrà
difficoltà nella scelta dell’eventuale partner e sarebbe, per forza di
cose, più limitata. Ora, non tutti hanno tali tradizioni e durante la conoscenza tra gli individui della neo-coppia ognuno cerca di scoprire se i “due mondi” possono appartenersi. In ultimo, per il soddisfacimento dei bisogni personali: viaggiare,
studiare, frequentare una palestra, ecc., all'interno di una coppia,
bisogna lasciarsi degli spazi e mantenere una certa “distanza”. Ciò
sembra anche essere in rapporto con il grado di differenziazione
raggiunto dall'individuo, cioè, con il suo grado di autonomia e di
individuazione, e con la sua capacità di rielaborare il mito, intesa
come modalità di risolvere i propri legami con le figure familiari più
significative. La fine dell’idillio romantico e l’inizio della coppia
consiste essenzialmente nel prendere coscienza che l’altro non sarà mai
come noi lo avevamo pensato e che non potrà mai riempire i vuoti
lasciati dai nostri bisogni ovvero il Patto Dichiarato.
Successivamente la scelta del matrimonio:
III° contratto: presuppone un cambiamento significativo di contesto. Alcuni studi si sono concentrati sull’analisi delle differenze e similarità tra matrimonio e convivenza riscontrando differenze soprattutto a livello simbolico. Il rituale della cerimonia nuziale, come tutti i riti, ha una funzione di passaggio e
costituisce una linea di demarcazione tra due diverse fasi del ciclo
vitale, inoltre facilita la trasformazione a nuove modalità relazionali.
Dicks (1967) si riferisce al matrimonio come una “relazione terapeutica naturale”
in quanto si verifica un incastro tra i due mondi interni dei partner.
Secondo l’autore si manifesta una sorta di attribuzione reciproca a
livello inconscio di bisogni e sentimenti a discapito dei propri confini
individuali.
Jackson ha creato una tipologia di coppia distinguendo tre diversi tipi di interazione:
- Simmetrico: in queste coppie il rapporto paritario si basa sul conflitto dove non si ha mai un attimo di tregua che può sfociare nelle così dette escalation simmetriche.
- Complementare: troviamo uno dei due partner in posizione one-up e l’altro in posizione one-down. Questo tipo di interazione estremizzata si riscontra nelle coppie sadomasochiste.
- Misto: mescolanza equilibrata tra i due. Ognuno di questi può avere un suo potenziale patologico, ma l’autore ritiene preferibile il modello reciproco, in quanto permette una maggiore flessibilità.
Anche le costellazioni sistemiche e familiari di Bert Hellinger ci ricordano,parlando degli ordini dell'amore
che, entrando nel sistema familiare del partner dobbiamo rispettare le
gerarchie trovate inserirsi armonicamente rispettando i miti ed i
mandati familiari.
Nessun commento:
Posta un commento