l'Università nell' antichità classica:
Nell'antichità classica le Istituzioni Universitarie erano private.
L'Università nella Grecia Classica ad es. l'Accademia di Atene o platonica 387 a. C. (IV SEC. A. C.), erano a sfondo religioso ossia associazioni assumenti la forma giuridica del thiasos come l'etería di Alceo maschile dove si prediligeva l'attività omosessuale tra gay e il tíaso di Saffo femminile dove si prediligeva l'attività omosessuale tra lesbo, ed altre scuole filosofiche e scientifiche del mondo classico, esse anticiparono la struttura dell'Universitas, ossia, la"corporazione" di studenti e di insegnanti.
L'Università nell'età tardo antica era anche pubblica:
Non mancano d'altro lato, specie nell'età tardo antica, anche istituzioni pubbliche (come, per es., le scuole giuridiche dell'impero romano) attive a Beirito Beirut in Libano in Asia Occidentale in lingua araba fin dal II secolo d.C. ( 101 d.C. al 200 d.C.) e quindi rispondenti all'altro aspetto che venne in larga misura assumendo l'Università in fasi più avanzate della sua evoluzione.
Il 3° ciclo di studi (Università) durava 4 anni. L'università antica non conferisce gradi accademici: Platone e Aristotele ignorano la licentia docendi, per la quale non esiste infatti, in greco, alcun termine tecnico.
Oltre a questo la scuola esegetica:
1.
il primo ciclo ( scuola
elementare) che insegnava a leggere scrivere e fare di conto
2.
il secondo ciclo le superiori ( scuola
superiore): la grammatica, l' oratoria e la retorica.
3.
Ricordo che le donne povere potevano frequentare solo
il primo ciclo mentre quelle ricche anche il secondo ciclo dove veniva
insegnato il bon ton ma non l'università. le scuole medie non esistevano.
l'Università nell'alto medioevo:
Nell' alto medioevo ( non si conosce la
data esatta comunque tra il IX-X secolo d.C. ovvero
tra l' 800 e il 1000 d.C.) grande prestigio ebbe la Schola medica salernitana, da alcuni
considerata la prima università medico -scientifica, (3°
ciclo di studi) come tale è considerata come l'antesignana delle
moderne università. Dal IX secolo vi era inoltre a Salerno una grande cultura
giuridica nonché la presenza di maestri laici e di una scuola ecclesiastica.
la scuola esegetica:
la scuola esegetica:
1.
. il primo ciclo (scuola elementare) che insegnava a
leggere scrivere e fare di conto
2.
il secondo ciclo le superiori (scuola
superiore): la grammatica, l' oratoria e la retorica.
3.
Ricordo che le donne povere potevano frequentare solo
il primo ciclo mentre quelle ricche anche il secondo ciclo dove veniva
insegnato il bon ton ma non l'università. le scuole medie non esistevano.
Università nel basso medioevo:
Nel Basso medioevo si assiste alla nascita delle prime università Bologna :
Le Università, erano dette Istituti Superiori che stava ad indicare un ciclo di studi superiore, precisamente, il III° ciclo di studi.
la scuola esegetica:
I ciclo (scuola elementare)si continuò ad insegnare a: leggere, scrivere e fare di conto.
II ciclo (la scuola
superiore) la grammatica l' oratoria, e la retorica
mentre:
ricordo che non esistevano le scuole medie
inferiori ma solo le scuole elementari e le scuole superiori e che le
scuole erano divise per donne e uomini solo le donne ricche potevano
frequentare le superiori dove veniva insegnato il bon ton ma non
l'università).
Università
due i termini Autonomia e Universalità perché non erano veri e propri istituti bensì lezioni magistrali, in luoghi all' aperto per studenti provenienti da tutta Europa tenute da chierici vagantes ( vescovi e diaconi) che viaggiavano di città in città per l'insegnamento ed erano seguaci di Abelardo.
Il Primo Goliarda nella
Storia è stato il Clerico Pietro Abelardo talvolta chiamato
anche Pietro Palatino a seguito della latinizzazione del nome della
sua città di origine, nato a Le Pallet, vicino Nantes, nella regione della Bretagna,
in Francia, nel lontano 1079 e morto nel 1142 a 63 anni in un convento della
Francia a Chàlon-sur- Saòne, la sua tomba è famosa e si trova a Parigi in
Francia dove è sepolto insieme ad Eloisa sua compagna.
Figura storica di filosofo,
teologo e compositore medioevale, nel 1109 Abelardo fondò una scuola tutta
sua, presso la montagna di Sainte-Géneviève, nella zona dove poi sarebbe
sorta l'università Sorbona a Parigi in Francia (e dove si trova
ancora oggi). Nel 1114 ottenne finalmente la cattedra a Notre-Dame di Parigi in Francia, ove
insegnò logica e dialettica, fu uno dei più importanti e famosi filosofi
e pensatori del medioevo sia per un
suo prestigio di verseggiatore, che lo vide autore di poemetti amorosi oltre a
opere di filosofia scolastica, che per la fama di fine dicitore, Pietro Abelardo venne
assurto a simbolo e progenitore del Clerico Vagante medioevale, ma divenne
soprattutto noto e proverbiale per la sua tormentata esistenza. Mangiatore e
bevitore ( e da questa caratteristica, comune a tutti gli studenti, secondo
errate dizioni deriverebbe il nome di Golia [dal latino gulam, gola,
golosità]). Egli, Insegnante di filosofia teologia e logica all’ Università
Notre Dame di Parigi, in Francia, ormai quarantenne, da Fulbert canonico del
Notre Dame, gli fu affidata sua nipote Eloisa, per impartirle lezioni di
filosofia ma Abelardo nell 'anno (1119), si invaghì della sua bella e giovane
allieva, Eloisa, che sposò segretamente dopo averne avuto un figlio di nome
Astrolabio. La storia tragica narra che il canonico Fulbert, zio
della ragazza, all'oscuro delle nozze e furioso per lo sfregio, lo fece
evirare. I due amanti si divisero Abelardo continuo ad insegnare ed Eloisa
prese i voti, ritirarondosi allora in convento, a cui fu affitto un
famoso carteggio epistolare che, con l'autobiografia "Historia calamitarum
mearum" ovvero “storia disgraziata meritata”, concorse a fornire materiale
a numerose ballate e chansons dei menestrelli medioevali, esiste una
canzone “Abelardo (la tentazione)”. Simbolo del Clerico Vagante medievale,
Abelardo univa quindi alla "curiositas" intellettuale, la passione
per la vita mondana, attirando su di sé l'ira degli ecclesiastici più tradizionalisti.
Le sue intemperanze furono bersaglio di lettere e prediche, tra le prime (165°) Papa Innocenzo II al sec. Gregorio Papareschi, Roma 1130-1143;
Per alcune idee controverse, egli adorava bacco, il gioco dei dadi e venere, fu considerato eretico dalla Chiesa cattolica nel Concilio Lateranense II del 1139.
Le sue intemperanze furono bersaglio di lettere e prediche, tra le prime (165°) Papa Innocenzo II al sec. Gregorio Papareschi, Roma 1130-1143;
Per alcune idee controverse, egli adorava bacco, il gioco dei dadi e venere, fu considerato eretico dalla Chiesa cattolica nel Concilio Lateranense II del 1139.
Tra le seconde, famose, quelle di quella di San Bernardo di Chiaravalle al
sec. Agostino da Beta vescovo (ca. 1091-1153), in cui Abelardo veniva bollato
come "Golia" ovvero "Satana". Egli fu condannato nei
Concili di Soissons (1121) e Sens (1141). Abelardo fu invece felice di tale
soprannome, di cui spesso nelle sue lettere si fregiava, poi ripreso anche da
anonimi Clerici in opere come Apocalypsis Goliae, Golias in Roman Curiam, e la
Confessio Goliae dell’Archipoeta. Si vuole pertanto che il nome di Goliarda
derivi appunto dalla contrazione di Golia Abelardo, cui in vari luoghi e varie
epoche gruppi di clerici e di studenti si rifacevano, anche se il semplice
termine di “seguace di Golia” in francese medievale già suonava come goliard.
Ancora oggi viene talvolta mantenuta nelle bolle e nei papiri degli studenti la
formula di “Goliae Abelardi fratres” ovvero “fratelli di Golia Abelardo”, per
indicare i fratelli in goliardia. Resta il fatto che ben presto il termine
goliardia entrò nell’uso comune e nella lingua ufficiale della chiesa per
indicare i Clerici Vagantes, insieme ad altri sinonimi tra i quali, molto amato
dai clerici stessi, ci fu quello di “deciani” cioè da “secta decii” setta dei
dadi dove il santo decius altro non era che il dado “dez”.
Al termine Nationes, inizialmente utilizzato per indicare le associazioni studentesche, si andrà lentamente imponendo quello di Università, il quale, a seconda dei luoghi, passerà ad indicare non solo l'insieme degli studenti, universitas scholarium, ma l'intera comunità accademica, l'Universitas magistrorum et scholarium.
Un cenno particolare va dato a
Bologna Felsinea è la latinizzazione del nome etrusco Velzna (o Felzna)
dato dagli Etruschi a Bologna nel 534 a.C., anno della sua fondazione, Il nome fu in seguito modificato in Bononia dai Romani, probabilmente sulla base del nome
celtico dato alla città dai Galli Boi che la conquistarono nel 358-54
a.C.
La prima Università Occidentale, infatti, è quella di
Bologna, Italia, con la Facoltà di Diritto nel 1088, XI sec. d.C., con
Irnerio capostipite e luminare del diritto, ma chi diede allo studium
generale di Bologna (cosi era chiamata l'università
Bolognese) il primo riconoscimento ufficiale fu, comunque, l'imperatore
Federico Barbarossa.
Egli nel 1158 promulga una Constitutio Habita con la quale si stabilisce che ogni scuola si costituisce come una societas di socii (allievi) presieduta da un maestro (dominus) che viene compensato con le quote pagategli dagli studenti, nel novembre del 1158 conferì agli studenti una serie di immunità e privilegi che poi furon tolti. Federico Barbarossa asserisce che l'Impero si impegna a proteggere dalle intrusioni di ogni autorità politica tutti gli scholares che viaggiano per ragioni di studio. Si tratta di un evento fondamentale per la storia dell'università europea. L'università diventa per legge il luogo in cui la ricerca si sviluppa liberamente, indipendentemente da ogni altro potere.
Egli nel 1158 promulga una Constitutio Habita con la quale si stabilisce che ogni scuola si costituisce come una societas di socii (allievi) presieduta da un maestro (dominus) che viene compensato con le quote pagategli dagli studenti, nel novembre del 1158 conferì agli studenti una serie di immunità e privilegi che poi furon tolti. Federico Barbarossa asserisce che l'Impero si impegna a proteggere dalle intrusioni di ogni autorità politica tutti gli scholares che viaggiano per ragioni di studio. Si tratta di un evento fondamentale per la storia dell'università europea. L'università diventa per legge il luogo in cui la ricerca si sviluppa liberamente, indipendentemente da ogni altro potere.
Dopo la morte del Barbarossa durante la terza crociata (1189-1192) l'Università bolognese sopravvive al crollo
del suo protettore. Il comune cerca di controllare le societates, ma
per resistergli, gli studenti si organizzano secondo la loro origine. A
Bologna abbiamo le Nationes (o le corps Natio corporazioni di
studenti germaniche) che era suddivisa in Subnationes: 17 per i
Citramontani o Intramontani (al di qua delle montagne, studenti fuori sede
italiani ma non bolognesi, bensì, lombardi, toscani, romani, etc.)
e 14 gli Ultramontani (studenti fuori sede non italiani,
viventi al di là delle Alpi, francesi, spagnoli, provenzali, inglesi, piccardi,
borgognoni, normanni, catalani, ungheresi, polacchi, tedeschi, eccetera).
Tra gli eventi che determinarono
la rinascita degli studi dell'XI e del XII secolo, vanno menzionati il Concilio
Lateranense III (1175) XII sec, che istituiva una sorta di “cattedra” presso
ogni chiesa cattedrale o locali in affitto o nei mesi caldi all'aperto,
affinché un maestro vi insegnasse gratuitamente a chierici e laici, ed il
Concilio Lateranense IV (1215) XIII sec. che rafforzò ed estese queste
disposizioni riguardo la scelta delle sedi e le discipline da impartire. Se
in questo momento esistevano in Europa “scuole” già ben organizzate a Salerno,
Bologna, Parigi, Oxford, Montpellier e Cambridge, prima della fine del 1300
saranno non meno di 20 le sedi universitarie già erette con proprie
costituzioni, riconosciute dall'autorità papale od imperiale come
personalità giuridiche soggette a regolamentazione accademica e in 3 possesso
di specifici diritti e privilegi. Bologna viene abilitata
da papa Onorio III nel 1219 XIII sec. a conferire il
grado di Dottore e viene fornita di statuti nel 1252 XIII sec.
in quanto a Sedi vere e proprie dobbiamo attendere al 1563 con l'
Archiginnasio di Bologna, prima sede dell' Università bolognese, sito in
Piazza Galvani n.1 tra via dell' Archiginnasio e via Farini.
Nel decreto di erezione dell’Università
di Napoli, fondata nel 1224 XIII sec. d.C. dall'imperatore Federico II (nipote
di Federico Barbarossa), incontriamo per la prima volta il termine Facultas.
Facultas: le varie scuole parigine vengono riconosciute nel 1231 XIII sec. da Gregorio IX come un corpo strutturato in diverse Facoltà; Oxford vede i suoi statuti confermati da Innocenzo IV nel 1254 XIII sec; Cambridge appare nel 1260 XIII sec. già dotata di quattro Facoltà complete; e poi ancora Salamanca, Padova, Orléans, Angers, Lisbona, poi trasferita a Coimbra. Prima della fine del XIV secolo troveremo Facoltà a Firenze, Pisa, Pavia, Perugia, Grenoble, Avignone, Valladolid, ma anche a Vienna, Cracovia, Praga... All'inizio del XVI secolo le università attive in Europa saranno quasi un'ottantina.
Facultas: le varie scuole parigine vengono riconosciute nel 1231 XIII sec. da Gregorio IX come un corpo strutturato in diverse Facoltà; Oxford vede i suoi statuti confermati da Innocenzo IV nel 1254 XIII sec; Cambridge appare nel 1260 XIII sec. già dotata di quattro Facoltà complete; e poi ancora Salamanca, Padova, Orléans, Angers, Lisbona, poi trasferita a Coimbra. Prima della fine del XIV secolo troveremo Facoltà a Firenze, Pisa, Pavia, Perugia, Grenoble, Avignone, Valladolid, ma anche a Vienna, Cracovia, Praga... All'inizio del XVI secolo le università attive in Europa saranno quasi un'ottantina.
Verso la metà del XIII secolo il termine Universitas ha
già acquistato un valore giuridico nei documenti ufficiali che ne riguardano
l'erezione e l'ordinamento degli studi. Alla fine del XIII secolo l'Università
possiede una sua configurazione tipica. Vi fanno parte di regola quattro Facultates: quella
di «Arti liberali», i cui studi sono propedeutici
alle altre e che eredita la tradizione di insegnamento del trivium (Grammatica,
Retorica e Logica) e del quadrivium (Geometria, Aritmetica,
Astronomia e Musica), e le Facoltà di Diritto, le Facoltà di
Medicina e la Facoltà di Teologia. L'attività didattica ruota
principalmente attorno alla lectio, alla quale si
affianca poi la quaestio e la disputatio. I
titoli accademici sono divisi in tre gradi progressivi: il baccalaureato, la
licenza ed il dottorato. I corsi ordinari sono tenuti dai Dottori, quelli
straordinari o di supporto anche dai baccalaureati.
Sinonimo di Università è Ateneo in realtà,
queste due parole sono nate come separate:
Il termine università nasce nel
medioevo e viene usato per indicare il modello di istruzione dell'epoca. Questo
aveva come luoghi gli istituti ecclesiastici presso i quali si svolgevano
lezioni e che, col passare del tempo, si trasformarono in istituzioni separate,
ovvero le università.
Il termine Ateneo: La parola è latina, al pari di
quella della parola università, però ha anche una derivazione greca, che vuol
dire "luogo sacro ad Atena", la dea della sapienza e
delle arti. Oggi il termine è usato per indicare le università, come
sinonimo della parola stessa.
Il termine accadèmia (ant. acadèmia) in origine era il
nome d’una località presso Atene, dove Platone iniziò
il suo insegnamento nel 387 a. C.; passò poi a indicare la
scuola filosofica stessa, anche quando essa si trasferì ad Atene,
e il complesso delle dottrine di Platone e dei suoi continuatori,
tradizionalmente distinta in cinque periodi: A. antica o prima
A., seconda o media A., terza o nuova
A., quarta A., quinta Accademia. Essa è
anche un Associazione permanente di studiosi, retta da un proprio
statuto, istituita con lo scopo di curare e promuovere le lettere,
le scienze e le arti; anche il luogo di riunione o la sede degli
uffici: A. della Crusca (fondata nel 1582), A. dei
Lincei (1603), A. del Cimento (1657), A. dell’Arcadia (1690),
ecc.; 3. Istituto d’insegnamento, in genere di carattere
superiore (nei paesi anglosassoni, secondario), spec. d’arte, recitazione,
ecc., o di scienze militari e affini: a. musicale; a. d’arte
drammatica; a. cinematografica; a. di
danza; a. militare; a. navale; a. aeronautica;
Mentre le Università indicavano tutte i tipi di Studi
gli studenti ed i docenti
il termine Facoltà indicava unità didattiche
che hanno avuto presente al suo attivo: Diplomi Universitari (D.U.),
Scuole Dirette a Fini Speciali (S.D.F.S.), Diplomi di Laurea (D.L.), Laurea
Triennale (L), Laurea Specialistica (L.S.), Laurea Specialistica a ciclo unico
(L.S. a C.U.) Laurea Magistrale (L.M.), Laurea Magistrale a ciclo Unico (L.M. a
C.U.) ovvero organizzava e gestiva insegnamenti appartenenti a un dato
settore della scienza ( giurisprudenza diritto, economia e commercio, lettere e
filosofia) essa fu soppressa nel 2010. Con tale termine si
potevano intendere per estensione anche le sedi di ciascuna di tali
unità e il corpo docente afferente. Il nome deriva dal latino
medievale facultas e dal fatto che tali istituzioni
permettevano, almeno inizialmente, l'esercizio (o facoltà) di esercitare una
certa professione:
ecco lo specchietto:
uno o più Corsi di Diploma
Universitari triennali D.U., di Scuole Dirette a Fini Speciali S.D.F.S.
triennali, Diplomi di Laurea D.L. quadriennali, nei
vecchi Ordinamenti ante 509/99. L'unico titolo era quello di dottore dopo la
laurea quadriennale.
uno o più Corsi di Lauree
Triennali L e Lauree Specialistiche L.S. 3 + 2= 5
anni e Lauree Specialistiche a ciclo unico L.S. a C.U. di 5 o 6 anni nei
vecchi Ordinamenti 509/99.
uno o più Corsi di Lauree
Triennali L e Lauree Magistrali L.M. 3 + 2= 5
anni e Lauree Magistrali a ciclo unico L.M. a C.U. di 5 o 6 anni
nei vecchi Ordinamenti 270/04; due i titoli dottore triennale e dottore
magistrale.
Uno o più corsi di dottorato di ricerca,
Uno o più corsi di dottorato di ricerca,
il termine Facoltà indicava unità didattiche che hanno avuto presente al suo attivo: Diplomi Universitari (D.U.), Scuole Dirette a Fini Speciali (S.D.F.S.), Diplomi di Laurea (D.L.), Laurea Triennale (L), Laurea Specialistica (L.S.), Laurea Specialistica a ciclo unico (L.S. a C.U.) Laurea Magistrale (L.M.), Laurea Magistrale a ciclo Unico (L.M. a C.U.) ovvero organizzava e gestiva insegnamenti appartenenti a un dato settore della scienza ( giurisprudenza diritto, economia e commercio, lettere e filosofia) essa fu soppressa nel 2010. Con tale termine si potevano intendere per estensione anche le sedi di ciascuna di tali unità e il corpo docente afferente. Il nome deriva dal latino medievale facultas e dal fatto che tali istituzioni permettevano, almeno inizialmente, l'esercizio (o facoltà) di esercitare una certa professione:
ecco lo specchietto:
uno o più Corsi di Diploma Universitari triennali D.U., di Scuole Dirette a Fini Speciali S.D.F.S. triennali, Diplomi di Laurea D.L. quadriennali, nei vecchi Ordinamenti ante 509/99. L'unico titolo era quello di dottore dopo la laurea quadriennale.
uno o più Corsi di Lauree Triennali L e Lauree Specialistiche L.S. 3 + 2= 5 anni e Lauree Specialistiche a ciclo unico L.S. a C.U. di 5 o 6 anni nei vecchi Ordinamenti 509/99.
uno o più Corsi di Lauree Triennali L e Lauree Magistrali L.M. 3 + 2= 5 anni e Lauree Magistrali a ciclo unico L.M. a C.U. di 5 o 6 anni nei vecchi Ordinamenti 270/04; due i titoli dottore triennale e dottore magistrale.
Uno o più corsi di dottorato di ricerca, indica con la riforma Gelmini nel 2010 ha soppresso le Facoltà Universitarie ed i relativi
organi, sostituite e accorpate nelle competenze dal Dipartimento
Universitario.
Un Dipartimento Universitario è una struttura
organizzativa che all'interno delle Università italiane promuove e
coordina le attività di ricerca e i relativi insegnamenti:
(Corsi di Laurea triennali L col titolo di
dottore, corsi di Laurea Magistrale L.M. 3 + 2
= 5 anni, corsi di Lauree Magistrali a ciclo unico L.M. a C.U. di 5 o 6 anni, Master di I° e II°
livello, corsi di specializzazione e di perfezionamento, col titolo di
dottore magistrale, e dottorati di ricerca, col titolo di dottore di ricerca e
Ricercatore, tutti nel nuovo Ordinamento 270/04) di uno o più settori
di ricerca che siano omogenei e affini per fini e per metodo.
Qui riporto le Date delle Università più Antiche. Da sottolineare come la data, nei casi più antichi, non corrisponda a una fondazione materiale ma al riconoscimento, da parte dell'autorità imperiale o pontificia, di uno studio esistente e attivo, anche da decenni
1088 Bologna,
XI sec. Salerno,
1096 (1214) Oxford, Inghilterra (Regno Unito, città di Oxford),
1204 Vicenza,
1209 Cambridge, Inghilterra (Regno Unito, città di Cambridge, Anglia Orientale),
1215 (1180) Parigi Francia,
1215 Arezzo,
1218 Salamanca Spagna,
1222 Padova,
1224 Napoli,
1228 Vercelli,
1242 Ferrara,
1276 Perugia,
XII sec. Modena,
XII sec. Reggio,
XIII sec. Lisbona Portogallo,
1303 Roma,
1307 Coimbra Portogallo,
1348 Praga Cecoslovacchia,
1350 Pisa,
1361 Pavia,
1364 Firenze,
1367 Pecs poi Pest Ungheria,
1388 Heidelberg Germania,
1405 Torino,
1425 Lovanio Belgio,
1551 Ciudad do Mexico la più antica in America,
1636 Harvard, la prima negli Stati Uniti (città di Cambridge, zona metropolitana della città di Boston, nel Massachusetts).
Quelle in corsivo ebbero vita breve, chiudendo dopo pochi anni o decenni. Quelle in neretto sono quelle d’importanza maggiore per la storia goliardica.
Le prime associazioni goliardiche associate alle varie università:
La Prima Università in senso cronologico (ma non abbiamo dati certi). fu, forse, antecedente anche alla fondazione di quella di Bologna, è quello che prende sviluppo nel sec. XI della famosa Scuola di Medicina di Salerno(ordine goliardico i Teschi e la Palma d’Oro in sonno) e che nel 1231 fu riordinata dall’ Imperatore Federico il Barbarossa (nonno di Federico II n. 1194 a Iesi e m. 1250 presso Foggia);. Quest’ultimo fece aprire l’Università anche a Napoli (Ordine Goliardico La Lupa in sonno) nel 1224. Mentre sappiamo che Bologna apri ufficialmente nel 1088. La data di quest'ultima, d'altra parte, è stata assunta convenzionalmente nel secolo scorso ad Opera di Federico il Barbarossa, nonno di Federico II, [n. 1021 ca. in Germania m. 1090 in Cilicia (Anatolia)].Bologna è famosa soprattutto per la Facoltà di Giurisprudenza (Ordine Goliardico Il Fittone S.V.Q.F.O.). Un'altra Università Importante è Padova Ordine Goliardico il Tribunato, Qualcuno fa risalire a Firenze (Sovrano Commendevolissimo Ordine Goliardico di San Salvi) come la patria della goliardia italiana.
clerici vagantes
Noto verseggiatore e fine dicitore
Pietro Abelardo, a lui attribuiamo la nascita dei Clerici
Vagantes: chi erano costoro? Bisogna ricordare innanzitutto che nel
sistema culturale medievale, scholasticus (studente) è sinonimo di clericus
(persona dotta). Il clericus per fornirsi di cultura universale ed
enciclopedica ad esso richiesta, era tenuto a vagare tra i vari studi,
dislocati in diverse città ognuno dei quali era specializzato in un distinto
ramo del sapere. Nascevano cosi i Clerici Vagantes Studenti itineranti e
non più monaci chiusi nel loro chiostro per tutto il ciclo degli studi
[Studenti che si muovevano da uno Studium ad un Altro (Istituti Superiori,
Università) per seguire le lezioni dei Professori] che nel XII secolo
contribuiscono a promuovere una vera e propria rivoluzione letteraria e morale,
portando l’amore del sapere fuori dall'angusto ambiente claustrale in
concomitanza con la nascita delle prime Università. L’amore per gli studi è
quindi indiscusso, ma accanto ad esso i clerici trovavano spazio per i loro
sentimenti personali e per passioni del tutto mondane: amore per le donne ed
ebrezza del vino, solenni mangiate e beffe irrisorie contro un autorità spesso
inchiodata alle proprie consuetudini ormai invecchiate( nichel novi sub sole).
Molto presto si nota una completa interscambiabilità tra i termini Clerici
Vagantes e Goliardi. Il disprezzo della Chiesa per i goliardi non era del tutto
ingiustificato, se consideriamo che oggetto dei ritmi e metri rigorosamente
latini erano satire ardite contro frati abati vescovi e papi oppure accuse
contro la Curia Romana, denunciata, e non sempre a torto per la sua corruzione.
Pur restando Clerici, questi raffinati mascalzoni cominciano a cantare in
versi: l’Amore per le Donne (Venere), l’Ebbrezza del Vino (Bacco), e il
Gioco dei Dadi (Decius, Dio dei Dadi), poi scomparso perché considerato gioco
d’azzardo e sostituito con il Tabacci Tabacco, che prima non esisteva, una
sorta di divinità rovesciata tanto più dissacratoria in una società in cui la
visione religiosa del mondo, il potere religioso insomma dettava ancora
legge. L’oltraggio era intollerabile e la Chiesa reagi possediamo i passi
dei due concili, quello di Treviri (1227) e quello di Ruen (1231), intesi fra
l’altro a limitare l’attività degli studenti ribelli, in cui per la prima volta
compaiono i termini studenti vaganti o goliardi o famiglia di Golia. Dopo il
terzo ammonimento si sarebbero tolti a loro i privilegi del chiericato, tra i
quali, l’esenzione del servizio militare, dai tribunali comuni e dalle tasse.
Ma i goliardi continuarono ad esistere, lasciando nella loro poesia
interessanti quadri della loro vita da bohèmienne ante litteram,(vita teatrale
e giocosa nel vero senso della lettera/ zingaro prima di letterato, colto)
colti e irriverenti, interessanti ancor di più per il loro anonimato.
I Carmina Burana, Carl Orff (è una raccolta di carmi canzoni) Famoso codice del XIII sec. Con una raccolta di canti medioevali goliardici, fu cosi battezzato da J.A. Shmiller che lo pubblicò nel 1847, dal nome latino dell’abbazia alto bavarese di Benediktbeuren (Bura Sancti Benedikti) significa esattamente "Canti di Benedictbeuern". Durante la secolarizzazione nel 1803 un Sammarinese (oggi la raccolta si trova a San Marino) trovo un rotolo di pergamena, contenente circa due- trecento poesie e canzoni medievali, esso fu ritrovato nella biblioteca dell'antica Abbazia di Benedictbeuern nell'Alta Baviera. Si trattava di poesie in latino medievale, versi in vernacolo medio-alto-tedesco con qualche infarinatura di dialetto francone di argomento vario la natura l’amore, la religione, di monaci e chierici vaganti. Alcune delle quali pervenute fino a noi scritte sul Canzoniere. Caratteristica precipua di parte dei Carmina Burana è quella di satireggiare e condannare la corruzione della gerarchia ecclesiale, e in particolare della curia romana, e la decadenza degli studi. Questo gruppo di canti il più numeroso è denominato Kontrafakturen, perché sullo schema ritmico di versetti e litanie religiose, innesta i suoi contenuti satirici e licenziosi. Queste composizioni, cui si affiancano altre di celebrazione della donna del bere del gioco. Motivi tipici della cultura goliardica dei clerici vaganti sono in parte anonimi e in parte riconducibili a poeti e rimatori come Ugo D’Orleans, Serlone di Wilton, Pietro di Dublois, Gualtiero di Chatillon. Tra i più famosi In Taverna Quando Sumus, la Confesio Goliae attribuita all’Archipoeta, Clerici Vagantes, Pater Noster Qui Es In Shipis, Confiteor Reo Bacco Onnipotenti, Missa De Potatoribus e via dicendo. Dei Carmina Burana esistono alcune edizioni parziali in commercio facilmente reperibili anche in c.d. tra cui ottimi quelli di Deutsche Grammophon.
La prima Festa delle Matricole o ferie matricularum risale al XIIº secolo, in occasione del rientro in Bologna del Rettore dell'Università (che in quei tempi, era eletto tra gli studenti essendo lui stesso uno studente anziano provetto). Si narra che "era stato precedentemente espulso dalla città per aver reiteratamente posseduto le mogli di alcuni notabili, strumentalizzandole come fonte di informazioni per poi smascherare e divulgare i maneggi più o meno legali dei consorti". Insieme a lui fuoriuscirono, però, gli studenti in gran numero, mettendo così in crisi l'economia e la reputazione stessa della città. A questo punto le Autorità (il Prefetto) furono costrette a scegliere il minore dei mali e a richiamare in Bologna il Rettore e i suoi goliardi, i quali, come contropartita per il perdono chiesero, ed ottennero, l'extraterritorialità degli Istituti Universitari e degli altri luoghi da loro solitamente frequentati. Chiesero, inoltre, che per alcuni giorni all'anno gli studenti potessero liberamente satireggiare e beffeggiare autorità e istituzioni di fronte a tutta la cittadinanza (spiegato il perché il giorno d’inizio della Festa delle Matricole il Sindaco della Città dà simbolicamente la Chiave della Città al Capo Città Goliardico, perché in quei giorni i Goliardi possono fare ciò che vogliono (scherzi, giochi, stendardi e divertirsi come gli pare). Versione più leggendaria che storica questa, resta il fatto che le feste delle Matricole organizzate nel Medioevo e nei secoli successivi dagli studenti universitari erano in realtà molto numerose e venivano allestite non appena se ne presentasse l'occasione. Poteva consistere nell'elezione del nuovo Rettore, nella caduta della prima neve, nell'inizio dell'anno accademico o, ancora, nell'arrivo delle matricole delle altre città. La festa della matricola, nasce in questo stesso contesto, inizialmente come una vera e propria caccia alla matricola per le vie cittadine, finalizzata alla celebrazione del battesimo ed imberrettamento dei giovani studenti ( infatti, durante la festa delle Matricole, si usa che il Rettore dell’Università Pone la Feluca simbolicamente sulla testa di una Matricola), il Rettore che allora era uno studente era il primo goliarda dell’Università) veri e propri iniziati alla comunità goliardica.
Una tradizione della Goliardia durante la Festa delle Matricole è la “liberazio scholarum” difatti gli studenti universitari alla festa delle matricole non facevano entrare nelle scuole gli studenti delle classi quarte e quinte scuole superiori con l'intento di fargli capire cosa era la goliardia quindi un iniziazione a cui davano il nome di 'bustine', e anche che, per alcuni giorni, le piazze cittadine si riempiono di una folla di giovani universitari in vena di burle e scherzi.
Nel Medioevo Essere Matricola significava realmente immatricolarsi, ovverosia iscriversi ad un registro per ottenere un attestato del proprio status di studente universitario, attestato che garantiva esenzioni fiscali e la possibilità di evitare alcune prestazioni di carattere personale (tra le quali, ad esempio, l'arruolamento forzato), che colpivano invece i comuni cittadini. Le matricole si chiamavano pupilli e gli anziani provetti. Il Rettore, allora, eletto tra/dagli studenti, doveva dare un documento di spupillazione (immatricolazione che riportava segni di pagamenti in Bacco o in Natura a seconda di ciò che il pupillo si poteva permettere, tale documento veniva dato ai Goliardi (studenti provetti) per evitare guai al Rettore con la giustizia, tale documento attestava che il pupillo era entrato a far parte della famiglia goliardica, questa forse è la storia del Papiro).
Prima l’Università era perlopiù frequentata da uomini e comunque, non avendo le studentesse che una minima libertà di movimento, poste com'erano sotto la assidua tutela dei genitori.
Il termine matricola, entrato da tempo nell'uso comune, contraddistingue gli studenti del primo anno.
Nel‘900 fino agli anni 60 per gli studenti, era impossibile esentarsi dal pagamento del Papiro Matricolare quindi gli studenti erano tutti goliardi, che fungeva, comunque, da lasciapassare all'interno delle mura dell'Università e non solo, costituendo una sorta di difesa dagli assalti di altri goliardi più anziani, pronti a trovare cavilli di ogni tipo per poter correggere il papiro stesso con codicilli, onde estorcere sempre nuove offerte alla malcapitata matricola, e dal subire un processo da parte degli studenti più anziani, appostati tra le mura dell'Ateneo, entrando così, quasi automaticamente, a far parte della goliardia. Resta il fatto che, da quel momento, il matricolino veniva accolto nel novero degli studenti universitari ed iniziava ad accompagnarsi ad essi negli svaghi e nello studio, ricevendo, pur da una posizione subalterna, consigli ed aiuti per la sua nuova vita.
Oggi, non tutti gli studenti diventano Goliardi/e e, solo dopo aver fatto il Processo (sondato le capacità goliardiche), ti danno il primo nome goliardico a seconda di come è andato il processo e aver Battezzato la Feluca (simbolo goliardico) (durante il battesimo si scalpa la feluca) la matricola ha il Papiro Matricolare (talvolta veniva usata la scrittura gotica). Essere una matricola fetente costituiva, e costituisce a tutt'oggi, il punto di partenza del Cursus Honorum di ogni Goliarda. Oggi Essere Goliarda non rappresenta più una prerogativa solo maschile ma anche femminile.
I Carmina Burana, Carl Orff (è una raccolta di carmi canzoni) Famoso codice del XIII sec. Con una raccolta di canti medioevali goliardici, fu cosi battezzato da J.A. Shmiller che lo pubblicò nel 1847, dal nome latino dell’abbazia alto bavarese di Benediktbeuren (Bura Sancti Benedikti) significa esattamente "Canti di Benedictbeuern". Durante la secolarizzazione nel 1803 un Sammarinese (oggi la raccolta si trova a San Marino) trovo un rotolo di pergamena, contenente circa due- trecento poesie e canzoni medievali, esso fu ritrovato nella biblioteca dell'antica Abbazia di Benedictbeuern nell'Alta Baviera. Si trattava di poesie in latino medievale, versi in vernacolo medio-alto-tedesco con qualche infarinatura di dialetto francone di argomento vario la natura l’amore, la religione, di monaci e chierici vaganti. Alcune delle quali pervenute fino a noi scritte sul Canzoniere. Caratteristica precipua di parte dei Carmina Burana è quella di satireggiare e condannare la corruzione della gerarchia ecclesiale, e in particolare della curia romana, e la decadenza degli studi. Questo gruppo di canti il più numeroso è denominato Kontrafakturen, perché sullo schema ritmico di versetti e litanie religiose, innesta i suoi contenuti satirici e licenziosi. Queste composizioni, cui si affiancano altre di celebrazione della donna del bere del gioco. Motivi tipici della cultura goliardica dei clerici vaganti sono in parte anonimi e in parte riconducibili a poeti e rimatori come Ugo D’Orleans, Serlone di Wilton, Pietro di Dublois, Gualtiero di Chatillon. Tra i più famosi In Taverna Quando Sumus, la Confesio Goliae attribuita all’Archipoeta, Clerici Vagantes, Pater Noster Qui Es In Shipis, Confiteor Reo Bacco Onnipotenti, Missa De Potatoribus e via dicendo. Dei Carmina Burana esistono alcune edizioni parziali in commercio facilmente reperibili anche in c.d. tra cui ottimi quelli di Deutsche Grammophon.
La prima Festa delle Matricole o ferie matricularum risale al XIIº secolo, in occasione del rientro in Bologna del Rettore dell'Università (che in quei tempi, era eletto tra gli studenti essendo lui stesso uno studente anziano provetto). Si narra che "era stato precedentemente espulso dalla città per aver reiteratamente posseduto le mogli di alcuni notabili, strumentalizzandole come fonte di informazioni per poi smascherare e divulgare i maneggi più o meno legali dei consorti". Insieme a lui fuoriuscirono, però, gli studenti in gran numero, mettendo così in crisi l'economia e la reputazione stessa della città. A questo punto le Autorità (il Prefetto) furono costrette a scegliere il minore dei mali e a richiamare in Bologna il Rettore e i suoi goliardi, i quali, come contropartita per il perdono chiesero, ed ottennero, l'extraterritorialità degli Istituti Universitari e degli altri luoghi da loro solitamente frequentati. Chiesero, inoltre, che per alcuni giorni all'anno gli studenti potessero liberamente satireggiare e beffeggiare autorità e istituzioni di fronte a tutta la cittadinanza (spiegato il perché il giorno d’inizio della Festa delle Matricole il Sindaco della Città dà simbolicamente la Chiave della Città al Capo Città Goliardico, perché in quei giorni i Goliardi possono fare ciò che vogliono (scherzi, giochi, stendardi e divertirsi come gli pare). Versione più leggendaria che storica questa, resta il fatto che le feste delle Matricole organizzate nel Medioevo e nei secoli successivi dagli studenti universitari erano in realtà molto numerose e venivano allestite non appena se ne presentasse l'occasione. Poteva consistere nell'elezione del nuovo Rettore, nella caduta della prima neve, nell'inizio dell'anno accademico o, ancora, nell'arrivo delle matricole delle altre città. La festa della matricola, nasce in questo stesso contesto, inizialmente come una vera e propria caccia alla matricola per le vie cittadine, finalizzata alla celebrazione del battesimo ed imberrettamento dei giovani studenti ( infatti, durante la festa delle Matricole, si usa che il Rettore dell’Università Pone la Feluca simbolicamente sulla testa di una Matricola), il Rettore che allora era uno studente era il primo goliarda dell’Università) veri e propri iniziati alla comunità goliardica.
Una tradizione della Goliardia durante la Festa delle Matricole è la “liberazio scholarum” difatti gli studenti universitari alla festa delle matricole non facevano entrare nelle scuole gli studenti delle classi quarte e quinte scuole superiori con l'intento di fargli capire cosa era la goliardia quindi un iniziazione a cui davano il nome di 'bustine', e anche che, per alcuni giorni, le piazze cittadine si riempiono di una folla di giovani universitari in vena di burle e scherzi.
Nel Medioevo Essere Matricola significava realmente immatricolarsi, ovverosia iscriversi ad un registro per ottenere un attestato del proprio status di studente universitario, attestato che garantiva esenzioni fiscali e la possibilità di evitare alcune prestazioni di carattere personale (tra le quali, ad esempio, l'arruolamento forzato), che colpivano invece i comuni cittadini. Le matricole si chiamavano pupilli e gli anziani provetti. Il Rettore, allora, eletto tra/dagli studenti, doveva dare un documento di spupillazione (immatricolazione che riportava segni di pagamenti in Bacco o in Natura a seconda di ciò che il pupillo si poteva permettere, tale documento veniva dato ai Goliardi (studenti provetti) per evitare guai al Rettore con la giustizia, tale documento attestava che il pupillo era entrato a far parte della famiglia goliardica, questa forse è la storia del Papiro).
Prima l’Università era perlopiù frequentata da uomini e comunque, non avendo le studentesse che una minima libertà di movimento, poste com'erano sotto la assidua tutela dei genitori.
Il termine matricola, entrato da tempo nell'uso comune, contraddistingue gli studenti del primo anno.
Nel‘900 fino agli anni 60 per gli studenti, era impossibile esentarsi dal pagamento del Papiro Matricolare quindi gli studenti erano tutti goliardi, che fungeva, comunque, da lasciapassare all'interno delle mura dell'Università e non solo, costituendo una sorta di difesa dagli assalti di altri goliardi più anziani, pronti a trovare cavilli di ogni tipo per poter correggere il papiro stesso con codicilli, onde estorcere sempre nuove offerte alla malcapitata matricola, e dal subire un processo da parte degli studenti più anziani, appostati tra le mura dell'Ateneo, entrando così, quasi automaticamente, a far parte della goliardia. Resta il fatto che, da quel momento, il matricolino veniva accolto nel novero degli studenti universitari ed iniziava ad accompagnarsi ad essi negli svaghi e nello studio, ricevendo, pur da una posizione subalterna, consigli ed aiuti per la sua nuova vita.
Oggi, non tutti gli studenti diventano Goliardi/e e, solo dopo aver fatto il Processo (sondato le capacità goliardiche), ti danno il primo nome goliardico a seconda di come è andato il processo e aver Battezzato la Feluca (simbolo goliardico) (durante il battesimo si scalpa la feluca) la matricola ha il Papiro Matricolare (talvolta veniva usata la scrittura gotica). Essere una matricola fetente costituiva, e costituisce a tutt'oggi, il punto di partenza del Cursus Honorum di ogni Goliarda. Oggi Essere Goliarda non rappresenta più una prerogativa solo maschile ma anche femminile.
I Colori
della feluca
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Questo specchietto riassume i principali colori legati alle diverse
Facolta,
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fermo restando che non copre l'intera gamma di colori adatta in
tutt'Italia.
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(Segnaliamo alcune
varianti per Bologna, Genova, Macerata, Padova, Roma, Torino)
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Lettere e
Filosofia
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Bianco
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Teologia
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Bianco
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Magistero
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Bianco
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Amaranto
(BO)
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Giurisprudenza
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Blu
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Ingegneria
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nero
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Architettura
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nero
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Arancione
(GE)
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Medicina e
chirurgia
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Rosso
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Farmacia
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Rosso
granata
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Verde (BO)
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Veterinaria
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Rosso
scuro
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Rosso (BO)
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Scienze
varie
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Verde
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Matematica
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Verde
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Agraria
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Verde cupo
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Economia e
commercio
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Giallo
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Grigio
(TO_GE)
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Psicologia
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Grigio
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Bianco(BO)
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Rosa (PD)
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Pedagogia
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Grigio
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Bianco
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Rosa (PD)
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Scienze
politiche
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Viola
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Azzurro
(MC)
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Blu scuro (BO)
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Statistica,
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Bluette
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Giallo
(BO_RM)
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Scienze S.
ed Attuariali
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Bluette
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Giallo
(BO_RM)
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Scienze
della Comunicazione
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Vinaccia (MC)
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Scienze
Bancarie
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Azzurro
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Acc. delle
Belle Arti
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Celeste
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Azzurro
carta da zucchero (BO)
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Lingue (la facoltà non il corso)
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R. Bordeaux
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Bianco
(MC)
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Amaranto
(BO)
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Sociologia
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Arancione
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I.S.E.F.
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BICOLORE
Rosso calotta bianca
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Oltre a questo i laureandi usano
mettere sul capo la ghirlanda di alloro col 🎀 del colore della propria laurea oppure il tocco 🎓
Con la Sapienza del colore della propria laurea come sopra, inoltre, viene utilizzata la toga (mantello) nera con la Sapienza del colore della propria laurea.
Con la Sapienza del colore della propria laurea come sopra, inoltre, viene utilizzata la toga (mantello) nera con la Sapienza del colore della propria laurea.
Col tempo però, nei secoli XIV e XV, l’amore per
la scienza e la dedizione allo studio si tramutarono in amore per il denaro e i
Clerici Vagantes, pur continuando a viaggiare tra città e città, passavano da
una coorte all’ altra solo per allietare i vari signori nel ruolo di giocolieri
e menestrelli. Un po’ alla volta la goliardia perse d’importanza
e dal XV secolo il suo nome non viene più menzionato per ricomparire
infine con un nuovo significato nel secolo XIX ed arrivare quindi fino ad i
giorni nostri. Non dobbiamo comunque dimenticare nell’ esaminare la
goliardia moderna che i nostri goliardi sono i discendenti diretti di quelli
del XII secolo, di cui riprendono concetti tematiche e tradizioni, a volte
anche il linguaggio (massonico), con un continuo riferirsi al mondo medievale,
pur nell’ evolversi determinato dal passare del tempo e dal mutare delle
situazioni.
I Clerici Vagantes, suoi seguaci, (oggi c’è un Ordine Nazionale dei Clerici Vagantes) divennero i Goliardi ( a quei tempi la Goliardia era fatta solo di maschi quindi era maschilista). Esiste una canzone “Clerici Vagantes”
Il nome di Goliardia fu reintrodotto a Bologna in occasione della Secularia Octava (festeggiamenti per l’anniversario(800 centesimo anno) della Fondazione dell’Università di Bologna), nel giugno del 1888 (XIX Diciannovesimo secolo) ad Opera di G. Carducci [n. 1835- Valdicastello fraz. Pietrasanta (Versilia) m.1907 a Bologna (dove è sepolto)] che li insegnò lettere presso la facoltà di lettere e filosofia dal 1860 al 1904.
Egli aveva partecipato nel 1886 ai festeggiamenti della Goliardia tedesca per il sesto centenario dell'Università di Heidelberg, e ne era rimasto molto colpito. Cosi per l'occasione riapri a Bologna il "Golia Abelardi Fraters" ovvero i fratelli di Golia Abelardo che altro non erano che i clerici vaganti medievali sotto il nome di Goliardia e dei suoi Goliardi in senso moderno. La Germania, unita da pochi anni, aveva sapientemente utilizzato i festeggiamenti di Heidelberg come vetrina per presentarsi al mondo come Nazione, e non aveva badato a spese. L'Italia, unita anch'essa da poco più di un decennio, volle emulare la Germania sullo stesso terreno. I festeggiamenti, denominati Saecularia Octava, richiamarono a Bologna delegazioni di studenti e di professori da tutta Europa. I Goliardi tedeschi, nelle loro uniformi delle Confraternite, spiccavano in mezzo a tutti gli altri e cantrono ed intonarono il Gaudeamus igitur poi divenuto l'inno internazionale studentesco, è difficile descrivere oggi l'atmosfera di euforia e di fratellanza tra studenti europei che pervase quei giorni. Tutti gli intervenuti furono profondamente impressionati da ciò che videro. Gli studenti francesi, per esempio, decisero proprio in quell'occasione di creare anche in Francia una tradizione goliardica, fino ad allora inesistente: nacque così la Faluche, e nacquero i Faluchards. Gli studenti intervennero a Bologna nelle loro varie delegazioni distinte per Università, e ogni delegazione portò un dono ovviamente in chiave goliardica.
I Goliardi decisero di darsi un Inno e scelsero il Gaudeamus Igitur (utilizzato dagli Studenti Italiani dal 1888) esso è oggi considerato (l'Inno Universitario Internazionale Studentesco Goliardico), già utilizzato precedentemente dalle Università Tedesche dal XIII sec., studenti tedeschi nell’ atto di giurare sugli Statuta della nazione germanica di Bologna, a torto da molti inserito nel Canzoniere dei Carmina Burana (XII sec.) Musicata da Johannes Brahms essa e di 7 strofe ma c’è un 8 strofa apocrifa in latino con traduzione italiana. Ma si penso di istituire nel 1891 un Inno della Gioventù Italiana istituendo un concorso tra gli studenti e vinsero i Studenti Romani di Legge. G. Gizzi, D. Medicina, e G. Melilli, con il Di Canti Di Gioia Di Canti D’Amore (Inno Nazionale della Gioventù Italiana), Secondo un antica leggenda essa fu composta da ignoti studenti toscani nel 1848 e addirittura intonato durante l’eroica battaglia di Curtatone e Montanara). Difatti a questa guerra parteciparono molti studenti pisani e uno di questi portando la feluca gli trapasso una pallottola che taglio la punta della feluca, in ricordo di ciò i goliardi di Pisa usano tagliare la punta della feluca. Un'altra canzone molto importante che fa da Prologo al Gaudeamus Igitur ma intonata diversamente è Ballata di Poche Pretese (chiamata anche Prologo). Un'altra molto importante è il Testamento del Goliarda dove si esaltano i colori delle Feluche o Goliardo simbolo di appartenenza alla Goliardia Italiana, e Universalità (o Università degli Studi) parla dell' amore e degli studi. Un altra è bimbe belle inno della goliardia patavina. Col tempo vennero inserite altre canzoni goliardiche scritte nel canzoniere goliardico.
L'Università di Bologna nel 1888, in occasione del VIII centenario dell' Ateneo, aveva adottato un berretto a "zuccotto" per i propri studenti. Tale berretto, chiamato "Orsina", era un berretto di lana con i colori delle facoltà (quelli grosso modo rispettate tutt’ oggi) fu tratto da una miniatura del XV secolo che rappresenta studenti tedeschi nell'atto di giurare sugli Statuti della Nazione Germanica di Bologna. La Feluca fa la sua comparsa a Padova [Ordine goliardico il Tribunato] nel 1892 in occasione delle Celebrazioni Galileiane. La Feluca è un cappello di foggia trecentesca, a punta, e da allora venne soppiantata definitivamente l’Orsina.
Solo nel periodo fascista venne usata la paglietta e la bombetta.
Nel 1988, il 18 settembre in Piazza Maggiore, a Bologna, i rettori di 430 università di tutti i continenti hanno sottoscritto la Magna Charta Universitatum Europaeum in occasione del novecentesimo anniversario dell'università di Bologna, riconosciuta formalmente come l'Alma Mater di tutte le università da qui Alma Mater Studiorum Bononia Docet ovvero prima madre degli studi insegna. La Magna Charta, successivamente sottoscritta da altri 400 rettori, riafferma l'autonomia dell'Università, il legame inscindibile tra attività didattica e di ricerca rifiutando i limiti imposti da "ogni frontiera geografica o politica".
La Goliardia ebbe grande splendore nei primi anni del Novecento,coinvolgendo tutte le città popolate da nutrite comunità studentesche e interessando persino la stampa dell’epoca per la grandiosità e il fasto delle celebrazioni.
Il periodo fascista 1924-43 fu un periodo nero per la goliardia difatti i gruppi universitari fascisti si sostituirono ai goliardi. Infatti il generale Starace affermò che le donne sono come gli uomini e i goliardi di Padova gli punzecchiarono le natiche ripetutamente, i Bolognesi risposero: con la scusa di portarlo in trionfo gli schiacciarono i testicoli. Cosi ci vietarono di fare la festa delle matricole e ci impedirono di portare la feluca facendocela sostituire con la paglietta.
Un po’ di vocaboli goliardici: Si cominciò a sentire il bisogno di creare gerarchie (dalle corps corporazioni tedesche), di avere delle regole: su Feluca, Battesimi, Processi, Papiri, Gerarchie, Questue, ecc.
I Codici a livello Nazionale Codex Iuris italiche Goliardici sono: il Codice Morandini Padovano (a cura di Marcello Zancan esperto di Storia del diritto Goliardico dell’Università di Padova quello (che usiamo anche noi ) editto a cura di La Rorida Begonia del 1946), e il Codex Iuris Goliardici Romano ( I° edizione a cura di Francicus I R.P.M. Franco Maria Quadro Roma 1945; II edizione a cura di Amadeus I R.P.M. Roma 1963 editore Mario Bulzoni Integrata da Picchio); Altri importanti sono li Statuta Civilia Et Criminalia Del Tribunale Della Ciambella del Fittone di Bologna S.V.Q.F.O. scritto da Guillelmi Bersani 1947; e il Codice del Corno di Torino scritto nel 1946 da Luciano Pirinoli; senz'altro tra i più conosciuti e rispettati. Ma solo i primi due si possono usare a livello nazionale anche se quello Romano oramai è caduto in disuso. Da questi modelli ogni Ordine, Città, Balla (Bo), Vola (To), Accademia (Pd) si fece un proprio Statuto. Si riprese a viaggiare, come accadeva nel medioevo di città in città per uno scambio di informazioni tra fratelli di diverse città per le feste delle matricole, cene feste, balli, ecc, portandosi uno sacco a pelo e zaino in spalla.
Usanza alla propria festa e di esibire il proprio stendardo con il proprio simbolo di appartenenza.
Di qui l’uso di portare il Simbolo del proprio Ordine (Placca o Patacca o Medaglione), la gerarchia aumento non essendo più solo provetti anziani e pupilli matricole, si senti l’esigenza di portare il Collare di diverso colore e magari con il Bordino per distinguersi,
stessa cosa per i Mantelli i mantellati Nobili oltre che un richiamo medievale (Tradizione) anche di portare i colori della propria città e ordini stessa cosa per i Popolani Saiati Tunichini, difatti essi portano i tunichini dei colori della propria città e/o proprio ordine, è la distinzione dei gradi più alti e più bassi.
Sulla Feluca simbolo goliardico per eccellenza si vedono in primis il simbolo dell'Università di appartenenza e poi tanti fregi o Ammennicoli (oggetti) essi rappresentano gli anni universitari e/o goliardici (imprese, amori e amicizie lontane, regali, ecc.) ad esempio la Matricola I anno non porta nulla se non il cordone per evitare uccellagioni e il giglio decorazione a tre lobi legato alla punta e sciolto al terzo anno e il simbolo dell’università o ordine di appartenenza; da Fagiolo II anno il gallone dorato è un passaggio a non essere più matricola e le striscette dorate oblique sulla feluca e sette ammennicoli non pendenti cioè che non devono assolutamente trasbordare dal bordo della feluca , la Colonna cioè III anno porta la Sapienza alla punta della feluca, che rappresenta il peso del sapere, scioglie il giglio e può portare sette ammennicoli pendenti; poi per gli Anziani cioè IV e V anno ci sono penne, piume, e code di pelliccia e la frangia (solo a destra per i laureandi e completa per i Fuoricorso) che rappresentano l’anzianità studentesca e o goliardica (l’importanza cambia di città in città).Figura oggi scomparsa è il Divinissimo Laureandissimo cioè studente in tesi di Laurea. Alcuni Nobili o Mantellati si contraddistinguono anche perchè sulle feluche si vede una piuma e si contraddistinguono per il colore di tale piuma (i piumati) .
Altra usanza è di fare Questua (raccogliere i soldi per fare o andare alla festa delle matricole propria e all’estero cioè da altre parti d’Italia) oltre che coinvolgere la città alla propria festa ( negli studi di avvocati medici notai e negozi usanza è lasciare una bolla goliardica dell’anno corrente che raffiguri il mondo goliardico bacco tabacco e venere anche per avere uno scambio di informazioni con le altre città (Cultura) in alcuni casi anche per strada e sui treni divertendosi.
Un'altra usanza e l’Albo d’Oro esso contiene tutti i Nomi dei Goliardi in ordine cronologico perché rimangano per sempre nella storia. Dal 2° anno goliardico il goliarda comincia ad acquisire altri nomi goliardici a seconda del tipo di vita goliardico che conduce.
Un'altra usanza è l’Uccellaggione ovvero prendere effetti goliardici e/o i goliardi stessi da parte di altri goliardi o personaggi importanti con arguzia astuzia furbizia e destrezza chiamando lo scazzo discusso al bar o scrivendo un papiro con suoi codicilli e richiedendo il riscatto in Bacco tabacco e venere. Il contrario è la Pax goliardica ossia da questo momento niente uccellagioni di solito si usa anche in casa dei goliardi.
Inoltre in ogni città alla festa delle matricole è di uso rilasciare le spillette e il giornaletto dell’anno corrente per rimanere nella storia In ogni città si usa scrivere un proprio inno (inno dell’ordine…) esso viene intonato e cantato dal capo città e /o Ordine del proprio ordine e dai goliardi appartenenti a tale Ordine.
La lingua tipica dei goliardi è il latino maccheronico o goliardico il tipo di linguaggio è massonico , la scrittura è gotica.
Altra usanza è di insignire con un H.C. ovvero Honoris Causa alcuni goliardi di altre città e/o ordini che sono simpatizzanti o che abbiano compiuto qualche impresa per tal ordine quindi si da la patacca o insegna a tale goliarda, sono i famosi pataccari. Ancora un'altra usanza è di dare la Carica Onorifica , questa si da di solito ai capi città o a goliardi di fama o a Capi Città e/o Ordine di Provincia o a Vecchi Goliardi di Cariche Nobiliari Importanti all’interno del proprio Ordine o Città. La Nomina di un nuovo capo ordine e la conseguente Abdicazione del vecchio capo ordine che lascia il posto al nuovo capo ordine è un momento solenne, cioè avviene davanti a tutte le città e al proprio ordine, in realtà la vera nomina avviene prima in separata sede per evitare che qualcuno possa impedire tale carica. Se capita di portare l’insegna ad es. il mantello di un altro ordine o del proprio ma con una carica più alta della propria bisogna portare tale insegna al contrario cioè all’albo.
Tradizionalmente dopo aver battezzato la feluca si dice che non si lava in realtà si lava. L’ultimo schiaffo da non goliarda o accademico indica che il goliarda non deve più subire ma far subire.
Di solito quando chiude momentaneamente un Ordine o Città si dice che è stata messa in sonno. Quando si tiene una riunione può capitare di chiamare un extra omnes ovvero l’Ordine o Città devono prendere decisioni importanti quindi si fanno uscire i popolani saiati e i Nobili, lasciando solo Capi Città e/o Capi Ordine e loro Vicari per le varie cene questi ultimi vengono accreditati.
Decalogum: decalogo per i papiri (deve andare per intero)
A) la presenza del decalogo di “memento matriculam esse usque ad Pasquam secundam”il passaggio a non essere più matricola avviene dopo la fine della pasqua cioè dopo la festa delle matricole.
1. Coito ergo sum (coito dunque sono)
2. Matricola minus quam merdam est (la matricola è meno della merda)
3. sempre anziani rispettare (sempre anziani rispettare)
4. Bidellorum rotolas ungere (al bidello il rotolo ungere)
5. Frangi culumad puellas virginia (?) (metterlo nel culo alle ragazze vergini)
6. Magister spernacchiare (spernacchiare il rettore)
7. Cave scolam scolunque(sborrare in ogni buco)
8. Prima sborrazzio fitin ore (prima sborra alla fine delle ore)
9. Dicioptus capere (diciotto incaprettate)
10. Se vis pacem para culam (se vieni in pace in culo lo avrai)
Dei e Dee greci/che e romani/e
Afrodite Venere Dea della bellezza del desiderio e dell’amore. Nella mitologia romana: dea dei giardini e dei campi
Atena, Pallade Minerva: Dea delle arti dei mestieri e della guerra soccorritrice degli eroi e della saggezza.
Eros Cupido: Dio dell’amore
Adone: Dio amato da Venere
I Clerici Vagantes, suoi seguaci, (oggi c’è un Ordine Nazionale dei Clerici Vagantes) divennero i Goliardi ( a quei tempi la Goliardia era fatta solo di maschi quindi era maschilista). Esiste una canzone “Clerici Vagantes”
Il nome di Goliardia fu reintrodotto a Bologna in occasione della Secularia Octava (festeggiamenti per l’anniversario(800 centesimo anno) della Fondazione dell’Università di Bologna), nel giugno del 1888 (XIX Diciannovesimo secolo) ad Opera di G. Carducci [n. 1835- Valdicastello fraz. Pietrasanta (Versilia) m.1907 a Bologna (dove è sepolto)] che li insegnò lettere presso la facoltà di lettere e filosofia dal 1860 al 1904.
Egli aveva partecipato nel 1886 ai festeggiamenti della Goliardia tedesca per il sesto centenario dell'Università di Heidelberg, e ne era rimasto molto colpito. Cosi per l'occasione riapri a Bologna il "Golia Abelardi Fraters" ovvero i fratelli di Golia Abelardo che altro non erano che i clerici vaganti medievali sotto il nome di Goliardia e dei suoi Goliardi in senso moderno. La Germania, unita da pochi anni, aveva sapientemente utilizzato i festeggiamenti di Heidelberg come vetrina per presentarsi al mondo come Nazione, e non aveva badato a spese. L'Italia, unita anch'essa da poco più di un decennio, volle emulare la Germania sullo stesso terreno. I festeggiamenti, denominati Saecularia Octava, richiamarono a Bologna delegazioni di studenti e di professori da tutta Europa. I Goliardi tedeschi, nelle loro uniformi delle Confraternite, spiccavano in mezzo a tutti gli altri e cantrono ed intonarono il Gaudeamus igitur poi divenuto l'inno internazionale studentesco, è difficile descrivere oggi l'atmosfera di euforia e di fratellanza tra studenti europei che pervase quei giorni. Tutti gli intervenuti furono profondamente impressionati da ciò che videro. Gli studenti francesi, per esempio, decisero proprio in quell'occasione di creare anche in Francia una tradizione goliardica, fino ad allora inesistente: nacque così la Faluche, e nacquero i Faluchards. Gli studenti intervennero a Bologna nelle loro varie delegazioni distinte per Università, e ogni delegazione portò un dono ovviamente in chiave goliardica.
I Goliardi decisero di darsi un Inno e scelsero il Gaudeamus Igitur (utilizzato dagli Studenti Italiani dal 1888) esso è oggi considerato (l'Inno Universitario Internazionale Studentesco Goliardico), già utilizzato precedentemente dalle Università Tedesche dal XIII sec., studenti tedeschi nell’ atto di giurare sugli Statuta della nazione germanica di Bologna, a torto da molti inserito nel Canzoniere dei Carmina Burana (XII sec.) Musicata da Johannes Brahms essa e di 7 strofe ma c’è un 8 strofa apocrifa in latino con traduzione italiana. Ma si penso di istituire nel 1891 un Inno della Gioventù Italiana istituendo un concorso tra gli studenti e vinsero i Studenti Romani di Legge. G. Gizzi, D. Medicina, e G. Melilli, con il Di Canti Di Gioia Di Canti D’Amore (Inno Nazionale della Gioventù Italiana), Secondo un antica leggenda essa fu composta da ignoti studenti toscani nel 1848 e addirittura intonato durante l’eroica battaglia di Curtatone e Montanara). Difatti a questa guerra parteciparono molti studenti pisani e uno di questi portando la feluca gli trapasso una pallottola che taglio la punta della feluca, in ricordo di ciò i goliardi di Pisa usano tagliare la punta della feluca. Un'altra canzone molto importante che fa da Prologo al Gaudeamus Igitur ma intonata diversamente è Ballata di Poche Pretese (chiamata anche Prologo). Un'altra molto importante è il Testamento del Goliarda dove si esaltano i colori delle Feluche o Goliardo simbolo di appartenenza alla Goliardia Italiana, e Universalità (o Università degli Studi) parla dell' amore e degli studi. Un altra è bimbe belle inno della goliardia patavina. Col tempo vennero inserite altre canzoni goliardiche scritte nel canzoniere goliardico.
L'Università di Bologna nel 1888, in occasione del VIII centenario dell' Ateneo, aveva adottato un berretto a "zuccotto" per i propri studenti. Tale berretto, chiamato "Orsina", era un berretto di lana con i colori delle facoltà (quelli grosso modo rispettate tutt’ oggi) fu tratto da una miniatura del XV secolo che rappresenta studenti tedeschi nell'atto di giurare sugli Statuti della Nazione Germanica di Bologna. La Feluca fa la sua comparsa a Padova [Ordine goliardico il Tribunato] nel 1892 in occasione delle Celebrazioni Galileiane. La Feluca è un cappello di foggia trecentesca, a punta, e da allora venne soppiantata definitivamente l’Orsina.
Solo nel periodo fascista venne usata la paglietta e la bombetta.
Nel 1988, il 18 settembre in Piazza Maggiore, a Bologna, i rettori di 430 università di tutti i continenti hanno sottoscritto la Magna Charta Universitatum Europaeum in occasione del novecentesimo anniversario dell'università di Bologna, riconosciuta formalmente come l'Alma Mater di tutte le università da qui Alma Mater Studiorum Bononia Docet ovvero prima madre degli studi insegna. La Magna Charta, successivamente sottoscritta da altri 400 rettori, riafferma l'autonomia dell'Università, il legame inscindibile tra attività didattica e di ricerca rifiutando i limiti imposti da "ogni frontiera geografica o politica".
La Goliardia ebbe grande splendore nei primi anni del Novecento,coinvolgendo tutte le città popolate da nutrite comunità studentesche e interessando persino la stampa dell’epoca per la grandiosità e il fasto delle celebrazioni.
Il periodo fascista 1924-43 fu un periodo nero per la goliardia difatti i gruppi universitari fascisti si sostituirono ai goliardi. Infatti il generale Starace affermò che le donne sono come gli uomini e i goliardi di Padova gli punzecchiarono le natiche ripetutamente, i Bolognesi risposero: con la scusa di portarlo in trionfo gli schiacciarono i testicoli. Cosi ci vietarono di fare la festa delle matricole e ci impedirono di portare la feluca facendocela sostituire con la paglietta.
Un po’ di vocaboli goliardici: Si cominciò a sentire il bisogno di creare gerarchie (dalle corps corporazioni tedesche), di avere delle regole: su Feluca, Battesimi, Processi, Papiri, Gerarchie, Questue, ecc.
I Codici a livello Nazionale Codex Iuris italiche Goliardici sono: il Codice Morandini Padovano (a cura di Marcello Zancan esperto di Storia del diritto Goliardico dell’Università di Padova quello (che usiamo anche noi ) editto a cura di La Rorida Begonia del 1946), e il Codex Iuris Goliardici Romano ( I° edizione a cura di Francicus I R.P.M. Franco Maria Quadro Roma 1945; II edizione a cura di Amadeus I R.P.M. Roma 1963 editore Mario Bulzoni Integrata da Picchio); Altri importanti sono li Statuta Civilia Et Criminalia Del Tribunale Della Ciambella del Fittone di Bologna S.V.Q.F.O. scritto da Guillelmi Bersani 1947; e il Codice del Corno di Torino scritto nel 1946 da Luciano Pirinoli; senz'altro tra i più conosciuti e rispettati. Ma solo i primi due si possono usare a livello nazionale anche se quello Romano oramai è caduto in disuso. Da questi modelli ogni Ordine, Città, Balla (Bo), Vola (To), Accademia (Pd) si fece un proprio Statuto. Si riprese a viaggiare, come accadeva nel medioevo di città in città per uno scambio di informazioni tra fratelli di diverse città per le feste delle matricole, cene feste, balli, ecc, portandosi uno sacco a pelo e zaino in spalla.
Usanza alla propria festa e di esibire il proprio stendardo con il proprio simbolo di appartenenza.
Di qui l’uso di portare il Simbolo del proprio Ordine (Placca o Patacca o Medaglione), la gerarchia aumento non essendo più solo provetti anziani e pupilli matricole, si senti l’esigenza di portare il Collare di diverso colore e magari con il Bordino per distinguersi,
stessa cosa per i Mantelli i mantellati Nobili oltre che un richiamo medievale (Tradizione) anche di portare i colori della propria città e ordini stessa cosa per i Popolani Saiati Tunichini, difatti essi portano i tunichini dei colori della propria città e/o proprio ordine, è la distinzione dei gradi più alti e più bassi.
Sulla Feluca simbolo goliardico per eccellenza si vedono in primis il simbolo dell'Università di appartenenza e poi tanti fregi o Ammennicoli (oggetti) essi rappresentano gli anni universitari e/o goliardici (imprese, amori e amicizie lontane, regali, ecc.) ad esempio la Matricola I anno non porta nulla se non il cordone per evitare uccellagioni e il giglio decorazione a tre lobi legato alla punta e sciolto al terzo anno e il simbolo dell’università o ordine di appartenenza; da Fagiolo II anno il gallone dorato è un passaggio a non essere più matricola e le striscette dorate oblique sulla feluca e sette ammennicoli non pendenti cioè che non devono assolutamente trasbordare dal bordo della feluca , la Colonna cioè III anno porta la Sapienza alla punta della feluca, che rappresenta il peso del sapere, scioglie il giglio e può portare sette ammennicoli pendenti; poi per gli Anziani cioè IV e V anno ci sono penne, piume, e code di pelliccia e la frangia (solo a destra per i laureandi e completa per i Fuoricorso) che rappresentano l’anzianità studentesca e o goliardica (l’importanza cambia di città in città).Figura oggi scomparsa è il Divinissimo Laureandissimo cioè studente in tesi di Laurea. Alcuni Nobili o Mantellati si contraddistinguono anche perchè sulle feluche si vede una piuma e si contraddistinguono per il colore di tale piuma (i piumati) .
Altra usanza è di fare Questua (raccogliere i soldi per fare o andare alla festa delle matricole propria e all’estero cioè da altre parti d’Italia) oltre che coinvolgere la città alla propria festa ( negli studi di avvocati medici notai e negozi usanza è lasciare una bolla goliardica dell’anno corrente che raffiguri il mondo goliardico bacco tabacco e venere anche per avere uno scambio di informazioni con le altre città (Cultura) in alcuni casi anche per strada e sui treni divertendosi.
Un'altra usanza e l’Albo d’Oro esso contiene tutti i Nomi dei Goliardi in ordine cronologico perché rimangano per sempre nella storia. Dal 2° anno goliardico il goliarda comincia ad acquisire altri nomi goliardici a seconda del tipo di vita goliardico che conduce.
Un'altra usanza è l’Uccellaggione ovvero prendere effetti goliardici e/o i goliardi stessi da parte di altri goliardi o personaggi importanti con arguzia astuzia furbizia e destrezza chiamando lo scazzo discusso al bar o scrivendo un papiro con suoi codicilli e richiedendo il riscatto in Bacco tabacco e venere. Il contrario è la Pax goliardica ossia da questo momento niente uccellagioni di solito si usa anche in casa dei goliardi.
Inoltre in ogni città alla festa delle matricole è di uso rilasciare le spillette e il giornaletto dell’anno corrente per rimanere nella storia In ogni città si usa scrivere un proprio inno (inno dell’ordine…) esso viene intonato e cantato dal capo città e /o Ordine del proprio ordine e dai goliardi appartenenti a tale Ordine.
La lingua tipica dei goliardi è il latino maccheronico o goliardico il tipo di linguaggio è massonico , la scrittura è gotica.
Altra usanza è di insignire con un H.C. ovvero Honoris Causa alcuni goliardi di altre città e/o ordini che sono simpatizzanti o che abbiano compiuto qualche impresa per tal ordine quindi si da la patacca o insegna a tale goliarda, sono i famosi pataccari. Ancora un'altra usanza è di dare la Carica Onorifica , questa si da di solito ai capi città o a goliardi di fama o a Capi Città e/o Ordine di Provincia o a Vecchi Goliardi di Cariche Nobiliari Importanti all’interno del proprio Ordine o Città. La Nomina di un nuovo capo ordine e la conseguente Abdicazione del vecchio capo ordine che lascia il posto al nuovo capo ordine è un momento solenne, cioè avviene davanti a tutte le città e al proprio ordine, in realtà la vera nomina avviene prima in separata sede per evitare che qualcuno possa impedire tale carica. Se capita di portare l’insegna ad es. il mantello di un altro ordine o del proprio ma con una carica più alta della propria bisogna portare tale insegna al contrario cioè all’albo.
Tradizionalmente dopo aver battezzato la feluca si dice che non si lava in realtà si lava. L’ultimo schiaffo da non goliarda o accademico indica che il goliarda non deve più subire ma far subire.
Di solito quando chiude momentaneamente un Ordine o Città si dice che è stata messa in sonno. Quando si tiene una riunione può capitare di chiamare un extra omnes ovvero l’Ordine o Città devono prendere decisioni importanti quindi si fanno uscire i popolani saiati e i Nobili, lasciando solo Capi Città e/o Capi Ordine e loro Vicari per le varie cene questi ultimi vengono accreditati.
Decalogum: decalogo per i papiri (deve andare per intero)
A) la presenza del decalogo di “memento matriculam esse usque ad Pasquam secundam”il passaggio a non essere più matricola avviene dopo la fine della pasqua cioè dopo la festa delle matricole.
1. Coito ergo sum (coito dunque sono)
2. Matricola minus quam merdam est (la matricola è meno della merda)
3. sempre anziani rispettare (sempre anziani rispettare)
4. Bidellorum rotolas ungere (al bidello il rotolo ungere)
5. Frangi culumad puellas virginia (?) (metterlo nel culo alle ragazze vergini)
6. Magister spernacchiare (spernacchiare il rettore)
7. Cave scolam scolunque(sborrare in ogni buco)
8. Prima sborrazzio fitin ore (prima sborra alla fine delle ore)
9. Dicioptus capere (diciotto incaprettate)
10. Se vis pacem para culam (se vieni in pace in culo lo avrai)
Dei e Dee greci/che e romani/e
Afrodite Venere Dea della bellezza del desiderio e dell’amore. Nella mitologia romana: dea dei giardini e dei campi
Atena, Pallade Minerva: Dea delle arti dei mestieri e della guerra soccorritrice degli eroi e della saggezza.
Eros Cupido: Dio dell’amore
Adone: Dio amato da Venere
Priapo: dio del pene lungo
Dionisio Bacco: Dio del vino della vegetazione e dell’ebbrezza estatica
Decius Dio dei dadi: gioco dei (dez, dado) oggi Tabacci :Dio del Tabacco
Uccellagioni celebri: Il Fittone da parte dei Padovani , la secchia di Modena, il Palio di Siena e la Repubblica di San Marino e Renzo Arbore da parte dei Bolognesi e le mutande della badessa nel convento di Perugia da parte dei Perugini.
Dopo la parentesi post-bellica la goliardia non è morta ma risorge e nel ’46 a Venezia al cafè Florian si tiene “il primo Convegno dei Principi di Goliardia”Al quale parteciparono molti capi città Principi di goliardia ( non tutti i capi città sono principi di goliardia te ne accorgi dalla spilletta a forma di corona che hanno sul collare appena sopra la patacca o medaglione).
“Goliardia è cultura è intelligenza. È amore per la libertà e coscienza delle proprie responsabilità sociali di fronte alla scuola di oggi e alla professione di domani; è culto dello spirito, che genera un particolare modo di intendere la vita alla luce di un’assoluta libertà di critica, senza pregiudizio alcuno, di fronte ad Uomini ed Istituti; è infine culto delle antichissime tradizioni che portano nel mondo il nome delle nostre libere Università di Scolari”.
Il periodo d’oro della goliardia italiana, restano senza dubbio gli anni Cinquanta, sull’onda dell’entusiasmo post-bellico e di una nuova mentalità giovanile ancor più votata alla spensieratezza, che coinvolse gruppi via- via sempre più numerosi.
A Genova nel 61 viene fondato il C.S.G.I. Consiglio Superiore della Goliardia Italiana, decaduto poi, nel ’70.
A Padova 5 goliardi ai quali si aggiunse anche una matricola, l’8 febbraio del ‘59 vestiti di Tight e bombetta, con l’ausilio di vecchi strumenti tra i quali un clacson originale degli anni 20, tengono il loro primo estemporaneo concerto della Polifonica Vitaliano Lenguazza essi ebbero un gran successo soprattutto al nord Italia chiuse nel ’69 e riapri nell’80.
Poi un lento declino (fine anni ’60 e gli anni ’70), ma la vera crisi a metà degli anni 70 chiusero vari orini tra cui il Fittone ( che poi riapri); un declino motivato dal sorgere di nuovi interessi nei giovani, nuove forme di svago e libertà che gli studenti trovano già in età liceale, cosicché il solenne ingresso nell’Università ha finito per perdere il significato originario di confine tra dipendenza familiare e indipendenza, come avveniva un tempo.
Negli anni ’90 a Bologna un altro gruppo di bolognesi cominciò a cantare canzoni goliardiche il gruppo si chiama “Jem Boy” portate da un vecchio goliarda Karaoke della balla del Nettuno di Bologna
Nel 1998 si tiene a Bologna la riunione dei Principi di Goliardia (Capo Città) riconosciuti Giovedì 12 ottobre del 2000 nelle sale del Palazzo Poggi in via Zamboni a Bologna, Il Magnifico Rettore Fabio Roversi Monaco ha inaugurato ufficialmente il Museo degli studenti e della Goliardia alla presenza di numerosi goliardi provenienti da mezz’Italia il padrino dell’evento è stato Renzo Arbore lui stesso gran goliarda dei Lupi di Napoli e della Papera d’Oro di San Severo, nel 2004 è stato inaugurato all’ Aula Magna Santa Lucia di Bologna il Museo dei Cappelli Universitari e/o Goliardici sempre con Renzo Arbore.
Dalla metà degli anni ‘80 ad oggi (2005) la Goliardia diventa più d’elitè,ossia, solo pochi eletti entrano a far parte di questa grande Associazione, dopo aver constatato le qualità della persona che entra a farne parte. Oggi la goliardia ha anche dei siti internet ad es. un sito vecchio che parla della storia della goliardia è www.supereva.it/guide/storiadell’universitàedellagoliardia. Ancora prima esisteva il sito www.goliardia.org sostituito da www.goliardia.it creata da Palladius vecchio goliarda bolognese della balla di Montecristo di Bologna all’interno ci sono nell’agenda: indirizzi e-mail Messenger e skipe, di tutti i goliardi d’Italia alcune canzoni goliardiche si trovano su e-mule, mentre i testi su lo zibaldone di Abelardo o il canzoniere di Lefty o su www.goliardia.it. Sui siti internet: Google, Yahoo ma anche sui social: youtube, Facebook, Twitter, skipe, Telegram, LinkedIn, instagram, messenger e gruppi WhatsApp e skipe, Google+, Telegram, LinkedIn, Tumblr, Pinterest, Spreaker, blogger, Gmail, Spotify, Wix, dottori.It, etc.
Dionisio Bacco: Dio del vino della vegetazione e dell’ebbrezza estatica
Decius Dio dei dadi: gioco dei (dez, dado) oggi Tabacci :Dio del Tabacco
Uccellagioni celebri: Il Fittone da parte dei Padovani , la secchia di Modena, il Palio di Siena e la Repubblica di San Marino e Renzo Arbore da parte dei Bolognesi e le mutande della badessa nel convento di Perugia da parte dei Perugini.
Dopo la parentesi post-bellica la goliardia non è morta ma risorge e nel ’46 a Venezia al cafè Florian si tiene “il primo Convegno dei Principi di Goliardia”Al quale parteciparono molti capi città Principi di goliardia ( non tutti i capi città sono principi di goliardia te ne accorgi dalla spilletta a forma di corona che hanno sul collare appena sopra la patacca o medaglione).
“Goliardia è cultura è intelligenza. È amore per la libertà e coscienza delle proprie responsabilità sociali di fronte alla scuola di oggi e alla professione di domani; è culto dello spirito, che genera un particolare modo di intendere la vita alla luce di un’assoluta libertà di critica, senza pregiudizio alcuno, di fronte ad Uomini ed Istituti; è infine culto delle antichissime tradizioni che portano nel mondo il nome delle nostre libere Università di Scolari”.
Il periodo d’oro della goliardia italiana, restano senza dubbio gli anni Cinquanta, sull’onda dell’entusiasmo post-bellico e di una nuova mentalità giovanile ancor più votata alla spensieratezza, che coinvolse gruppi via- via sempre più numerosi.
A Genova nel 61 viene fondato il C.S.G.I. Consiglio Superiore della Goliardia Italiana, decaduto poi, nel ’70.
A Padova 5 goliardi ai quali si aggiunse anche una matricola, l’8 febbraio del ‘59 vestiti di Tight e bombetta, con l’ausilio di vecchi strumenti tra i quali un clacson originale degli anni 20, tengono il loro primo estemporaneo concerto della Polifonica Vitaliano Lenguazza essi ebbero un gran successo soprattutto al nord Italia chiuse nel ’69 e riapri nell’80.
Poi un lento declino (fine anni ’60 e gli anni ’70), ma la vera crisi a metà degli anni 70 chiusero vari orini tra cui il Fittone ( che poi riapri); un declino motivato dal sorgere di nuovi interessi nei giovani, nuove forme di svago e libertà che gli studenti trovano già in età liceale, cosicché il solenne ingresso nell’Università ha finito per perdere il significato originario di confine tra dipendenza familiare e indipendenza, come avveniva un tempo.
Negli anni ’90 a Bologna un altro gruppo di bolognesi cominciò a cantare canzoni goliardiche il gruppo si chiama “Jem Boy” portate da un vecchio goliarda Karaoke della balla del Nettuno di Bologna
Nel 1998 si tiene a Bologna la riunione dei Principi di Goliardia (Capo Città) riconosciuti Giovedì 12 ottobre del 2000 nelle sale del Palazzo Poggi in via Zamboni a Bologna, Il Magnifico Rettore Fabio Roversi Monaco ha inaugurato ufficialmente il Museo degli studenti e della Goliardia alla presenza di numerosi goliardi provenienti da mezz’Italia il padrino dell’evento è stato Renzo Arbore lui stesso gran goliarda dei Lupi di Napoli e della Papera d’Oro di San Severo, nel 2004 è stato inaugurato all’ Aula Magna Santa Lucia di Bologna il Museo dei Cappelli Universitari e/o Goliardici sempre con Renzo Arbore.
Dalla metà degli anni ‘80 ad oggi (2005) la Goliardia diventa più d’elitè,ossia, solo pochi eletti entrano a far parte di questa grande Associazione, dopo aver constatato le qualità della persona che entra a farne parte. Oggi la goliardia ha anche dei siti internet ad es. un sito vecchio che parla della storia della goliardia è www.supereva.it/guide/storiadell’universitàedellagoliardia. Ancora prima esisteva il sito www.goliardia.org sostituito da www.goliardia.it creata da Palladius vecchio goliarda bolognese della balla di Montecristo di Bologna all’interno ci sono nell’agenda: indirizzi e-mail Messenger e skipe, di tutti i goliardi d’Italia alcune canzoni goliardiche si trovano su e-mule, mentre i testi su lo zibaldone di Abelardo o il canzoniere di Lefty o su www.goliardia.it. Sui siti internet: Google, Yahoo ma anche sui social: youtube, Facebook, Twitter, skipe, Telegram, LinkedIn, instagram, messenger e gruppi WhatsApp e skipe, Google+, Telegram, LinkedIn, Tumblr, Pinterest, Spreaker, blogger, Gmail, Spotify, Wix, dottori.It, etc.
Date e Datazioni
Mi è sembrato giusto riassumere in uno specchietto i vari sistemi di datazione in uso nelle città e negli ordini goliardici. I goliardi, con limpido esempio di campanilismo, hanno scelto di differenziarsi, ignorando la nascita di Cristo ma ponendo l'accento su altri più importanti eventi. Alcuni hanno scelto la data di fondazione dell'Ateneo, specie quando essa era riconosciuta e ufficiale, altri hanno scelto episodi significativi. Da sottolineare come i goliardi di Bologna abbiano ignorato una data di nascita illustre, come quella di essere studenti della più antica università occidentale, e abbiano scelto il momento "traumatico" dello spostamento del Fittone. La giustificazione può essere, forse, che da un lato la data "ufficiale" dello Studio bolognese venne decisa a tavolino, in assenza di riferimenti storici, per permettere al Carducci di festeggiare i grandiosi Saecularia Octava, e non era quindi particolarmente sentita, dall'altro la mitizzazione di un'onesto paracarro, che in tanti anni si era meritato l'affetto e il rispetto degli studenti! Attenzione che le cose sono un pochino complicate dal fatto che talvolta viene datato l'Anno Accademico e non quello solare! A Padova, per esempio, si vorrebbe che la data cambiasse non il 1 gennaio ma l'8 febbraio, anniversario della sollevazione del 1848 e data odierna della nomina del Tribuno, così come una volta ci si riferiva all'Anno Accademico e il cambio di data avveniva ai primi di novembre, con l'elezione del Tribuno a bòtte..
^ è il 2001? Cosa accade con il nuovo millennio? Attenzione , dotte disquisizioni hanno stabilito che NON è il 1969+32 ma il 2069 -68!!!.
^^A voler essere pignoli la data è inesatta, poiché l’anno calcolato dai musulmani è più corto di una decina di giorni (corrispondendo al vecchio calendario giuliano). Il
2000, quindi, corrisponderebbe in realtà al 1420/21. Per semplicità il calcolo viene
fatto, però, per semplice sottrazione.
S.D.I.F. Foggia 1969+36=2005 2069-64=2005.
Il 2000 è
DATA, DOVE, PERCHÉ
778 a B.c.
Padova e Veneto
a Bove condito (1222) dalla fondazione del Bo'
697 a.S.U.C.
Roma
ab Studio Urbis condito (1303) dalla fondazione dell'Ateneo dell'Urbe
152 p.p.C.Mq.
Pisa
post pugnam Curtatonem Montanaramque (1848) dalla battaglia di Curtatone e Montanara
88 p.t.F. a F.t.
Bologna
post traslationem Fictonis / a Fictone traslato (1912) dallo spostamento del Fittone
42 a l.M. p.M.l.
varie città e ordini
a lege Merlini / post Merlini lege (1958) dalla legge Merlin (chiusura dei casini)
42 p.C.c.
varie città e ordini
post Casini clausi (1958) dalla chiusura del Casino
69+31
varie città e ordini Foggia
per l'allettante riferimento al 69
n?n?
vari ordini
datano dalla loro fondazione con varie formule
1378^^
Kaliffato Al-Baroh e alcuni Sultanati
datazione musulmana (622, dall'Egira, la fuga di Maometto dalla Mecca a Medina).
Elenco degli Atenei Italiani e degli Ordini Maggiori e Sovrani
(o potenzialmente tali, in caso di loro riapertura)
Nome dell’Ateneo e Ordine Goliardico Sovrano:
1
ANCONA
S.O.C.A.
(in sonno)
2
BARI
I FIGLI DELLA LUPA (in sonno)
3
BENEVENTO - Sannio
4
BERGAMO
Clarus Vis Berganorum (Cavalieri Templari)
(è aperto ?????)
5
BOLOGNA
Sacer VenerabilsQue Fictonis Ordo
6
BRESCIA
7
CAGLIARI
8
CAMERINO
Granducato di Camerino
(ex Granducato Di Varano)
9
CAMPOBASSO - Molise
10
CASSINO
11
CATANIA
Sovrano Ordine Catanese del LIOTRO
12
CATANZARO - Magna Grecia
13
CHIETI
Sovranus VenerabilisQue Ducatus Aprutinus
(in sonno)
14
COSENZA - Calabria
16
FERRARA
Ducatus Estensis
17
FIRENZE
Sovrano Commendevolissimo Ordine Goliardico di San Salvi
18
FOGGIA
Centronis Ordo Invictus Tetragonus Omnibus (COITO) (in sonno)
Ora “Sacro Dauno Impero Fovea S.D.I.F.”
19
GENOVA
Dogatum Genuense S.O.G.L.
20
L’AQUILA
21
LECCE
Sacer Ordo Borbonicum
( è aperto ???????)
22
MACERATA
Maximus Pontificatus Maceratensis
(in sonno)
23
MESSINA
Sacer Ordo Zammarae Senatus
(in sonno)
24
MILANO
c’era il Supremus Ordo Goliardicus Tyrannidis Gentium Mediolanensium, che comprendeva Spadone, Monatti, Ducato e Mercurio, Ordini che oggi si considerano tutti Sovrani…… Fuori Milano la cosa però non è mai stata accettata, anche perché vi sono altre città che sono sedi di più Università, ma ovviamente esprimono un unico Ordine Sovrano.
25
MODENA – REGGIO EMILIA
Ducatus Mutinensis Ordo Sovranus
26
NAPOLI
Sovrana Corte Lupes
(in sonno)
27
PADOVA
Tribunato degli Studenti
28
PALERMO
Supremo Ordine Goliardico dello Speron di Ferro
29
PARMA
Ducato di Parma, Reggio, Guastalla, Lunigiana e Terre Limitrofe
30
PAVIA
Sacrum Regnum Longobardorum
(è aperto?????)
31
PERUGIA
Griphonatus Goliardiae Perusinae
32
PISA
Sovranus Ac Venerabils Ordo Torrionis
33
POTENZA - Basilicata
34
REGGIO CALABRIA
IMPERO CALABRO di Giovanni delle Bande Nere
(in sonno)
35
ROMA
Pontificatus Romanus Archigymnasii
36
SALERNO
c’erano il Sultanatus Salernitanus della Sacra Palma e il Principatum Salernitanum Teschii, oggi in sonno
37
SASSARI
Sovranus Ordo Gaudentis Favae
38
SIENA
Gran Balia della Goliardia Senese
39
TERAMO
Ci sono stati il MALATINATO , lo SGODEM e il il Gigionis Ordo, oggi in sonno.
40
TORINO
Supremus Ordo Taurini Cornus atquePedemontanus
41
TRENTO
42
TRIESTE
Goliardicus Ordo Solis Orientis
43
UDINE
Ducatus Forojuliensis
(è aperto ?????)
44
URBINO
Maximus Ordo Torricinorum
(in sonno)
45
VARESE - Insubria
Supremus ac Sovranus Ordo Baretii(è aperto ???????)
46
VENEZIA Cà Foscari
S.O.G. Dogadum Cafoscarinum dei Principi di Cà Foscari
(in sonno)
47
VITERBO - Tuscia
48
VERONA
[C’è il S.O.G. dei Cavalieri Ghibellini che aspira…….]
Ordini Sovrani a Statuto speciale:
49
-------
Sovrano Ordine Goliardico Clerici Vagantes
50
-------
Kaliffato di Al Baròh
51
-------
Sacra Goliae Conphraternitadal
1834 si inizia ad insegnare in italiano sin dalle scuole elementari.
1940 con G. Bottai gov Mussolini nasce presso la Facoltà di
Magistero il Diploma Universitario DU (D.U.) in vigilatrice d'infanzia di 3
anni per gli ispettori e i direttori didattici, soppresse nel 1998 sostituito
con la laurea triennale in infermiere pediatrico SNT/01 della 509/99 e la
L-SNT/01 della 270/04 c/o il Dipartimento di Medicina i primi diplomandi
universitari nel 1942/1943 lavoranti dal 1943/1944;
Giuseppe Bottai gov Mussolini 1940 nasce
la vera figura della Puericultrice, in realtà già esistente già dal 1911,
in base alla Legge 19.07.1940 n.1098, ” Arte Ausiliaria delle
Professioni Sanitarie di Puericultrice – codice ISTAT 5.3.1.1 – professioni
qualificate nei servizi sanitari e sociali – in grado di
prendersi cura del bambino sano da 0 a 6 anni, cioè del neonato e del
divezzo, il corso dura 500 ore 1 anno, da 16 anni in poi e con 10 anni di
scolarità obbligatoria;
1938/1948 legge razziale la scuola per gli ariani e la scuola per gli ebrei.
10 marzo del 1946 voto alle donne (suffragio universale);
Ministro della pubblica istruzione della Repubblica Italiana I, Guido Gonnella Governo De Gasperi II dal 13 luglio 1946 al 19 luglio 1951 e che nel 1951 ammette le donne all'università.
1952 la prima vera riforma scolastica ad opera di A. SEGNI delle scuole superiori precisamente delle scuole magistrali 3 anni ed istituti magistrali 4 anni ( fino al 2002), dopodiché i primi laureati 4 Anni in PEDAGOGIA nel 1960.
Nascita dell'educatore triennale SDFS e DU e L
1960 nasce l'educatore scuola diretta a fini speciali SDFS per educatori di comunità presso la facoltà di Magistero dell’Università «La Sapienza» di Roma che si laureano nel 1962/63 e che lavorano dal 1963/64.
1969/1970 Mario Ferrari Aggradi Governo Rumor II istituisce l'anno integrativo o 5° anno di scuola superiore post 4 anni di istituto Magistrale.
1982, n. 162, nascono le scuole di psicoterapia per medici e psicologi presso scuole di specializzazione universitaria o presso istituti a tal fine Riconosciuti.
1973/74 con i decreti delegati si auspica una laurea per tutti anche per gli insegnanti dei nidi d'infanzia, scuole d'infanzia e scuole primarie.
1982 Guido Bodrato, Governo
Spadolini II e Governo Fanfani V, Franca Falcucci, oltre al già attivo
SDFS dal 1960 in educatore di Comunità c/o la Facoltà di Magistero
dell'Università la sapienza di Roma, istituisce altri 10
diplomi delle scuole dirette a fini speciali SDFS triennali (pari a lauree di I
livello) Università, istituite presso le Facoltà di: Medicina e
Chirurgia, di Magistero e di Lettere e Filosofia, ai sensi del DPR n.162/1982
soppresse nel 2005 equiparate successivamente nel Decreto interministeriale del
11 novembre 2011 con -: SNT/02 D.M 509/99 e L/SNT2 D.M. 270/04 Professioni
sanitarie della riabilitazione educatore sanitario i primi diplomati 1984/1985
che iniziarono a lavorare nel 1985/86:
1 Logopedista , 2
Ortottista/i-assistente/i in oftalmologia, 3 Tecnico della riabilitazione
psichiatrica e psico-sociale, 4 Tecnico di assistenza sociale psichiatrica,
5 Tecnico di logopedia, 6 Tecnico di logopedia e foniatria, 7 Terapista
della riabilitazione della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, 8
terapista della riabilitazione ambito neurologico, 9 terapista della
riabilitazione apparato locomotore, 10 Terapista della riabilitazione
specializzato in chinesiterapia o terapia del linguaggio.
Essi venivano definiti: educatore
professionali, operatori pedagogici o psico pedagogici o
psico-socio-pedagogici, dirigenti pedagogici, o ancora psicopedagogisti fino al
1995.
1989 Sergio Mattarella, Governo Andreotti VI, 1989 Sperimentazioni Liceali 3° ciclo scuole superiori (dal 1989- al 1999) licei (progetto Brocca) di 5 anni della circolare ministeriale, tra gli altri il Liceo psico- socio-pedagogico(1992/2010) e il Liceo delle scienze sociali (1998-2010) i primi diplomi liceali nel 1993/1994 e dal 1994/95 o lavorano o continuano a studiare;
1989 I laureati 4 anni in psicologia ottengono l'albo A e l'Ordine.
1990 Gerardo Bianco Governo
Andreotti VI, oltre al già attivo dal 1940, Diploma
Universitario (D.U.) in vigilatrice d'infanzia di 3 anni per gli ispettori e i
direttori didattici soppresso nel 1998 presso le Facoltà di Magistero e Lettere
e Filosofia, e le SDFS dal 1960 in educatore di Comunità c/o la Facoltà di
Magistero dell'Università la sapienza di Roma, e le altre SDFS dall'82 presso
le facoltà di Magistero e Medicina soppresse nel 2005,
istitui con la 341/90 anche altri, Diplomi
Universitari D.U. triennali (pari a lauree di I° livello) in
tutte le Facoltà sia di Facoltà di Magistero e Lettere e Filosofia, e di
Medicina, 18 titoli di Diplomi Universitari (D.U.) triennali, istituiti con la
legge 19 novembre 1990 n. 341 dal Ministro A. Ruperti, e soppressi con la
riforma Berlinguer del 1998, essi sono stati equiparati con Decreto
Interministeriale 8 gennaio 2013 ai corsi di Laurea triennali: 11 D.U. in
SNT/02 D.M 509/99 e L/SNT2 D.M. 270/04 Professioni sanitarie della
riabilitazione educatore sanitario e 7 in L-18 D.M. 509/99 e L-19 D.M.
270/04 in scienze dell' educazione e della Formazione, educatore sociale
indirizzi: educatore sociale, educatore nido, formatore continuo; I primi
Diplomi Universitari DU sono stati nel 1992/1993 e inizieranno a lavorare nel
1993/1994 rispettivamente:
- in educatore sanitario: 1 Fisioterapista, 2
Logopedia, 3 Logopedista, 4 Ortottista ed assistente in oftalmologia, 5
Ortottista - assistente di oftalmologia, 6 Podologo, 7 Riabilitazione
psichiatrica e psico-sociale, 8 Tecnico dell’educazione e della riabilitazione
psichiatrica e psico-sociale, 9 Terapia della riabilitazione della neuro e
psicomotricità dell’età evolutiva, 10 Terapista della neuro e psicomotricità
dell’età evolutiva, 11 Terapista della riabilitazione;
-in educatore sociale, educatore nido,
formatore continuo : 1 Consulenza Grafologica, 2 Educatore di
Comunità, 3 Educatore e divulgatore Ambientale, 4 Educatore nelle comunità
infantili, 5 Educatore Professionale, 6 Operatore per la didattica a distanza,
7 Tecnico di Laboratorio della Formazione.
1994 l'istituto
professionale socio sanitario nasce l' operatore dei servizi sociali 3 anni ed
il tecnico dei servizi sociali (dirigente di Comunità) 5 anni dal
1994/2010.
1995 scompare la figura del psicopedagogista.
1995 Nasce la Facoltà di Scienze della Formazione ed il corso di laurea in scienze della formazione primaria di 4 anni trasformata nel 99 in laurea specialistica a ciclo unico di 5 anni e nel 2004 in LM magistrale LM 85 BIS in Scienze della formazione primaria nel 2010 trasferito al Dipartimento di Studi Umanistici. Essa servirà ai formatori (maestri) di scuola d'infanzia per bambini dai 3 ai 5 anni e scuola primaria per bambini dai 6 ai 10 anni.
1996 nasce l'ENPAP ente di previdenza degli psicologi.
1998 soppressi I Diplomi Universitari DU triennali che vengono sostituiti con
le lauree triennali del 1999 e con il decreto del 520/98 si dividono gli
educatori sociopedagogici di scienze della formazione e gli educatori sanitari
di medicina.
1999 nasce la laurea triennale L in educatore sociopedagogico e sanitario +2 le lauree specialistiche LS in pedagogia dalla Facoltà di scienze della formazione e la laurea specialistica LS +2 in scienze riabilitative delle professioni sanitarie dalla Facoltà di medicina.
Nel 2001 nasce l'albo B per i tecnici di psicologia laureati triennali.
2002 proseguono nelle scuole solo i Licei psico-socio-pedagogici.
2004 laurea triennale L in educatore sociopedagogico L19 e sanitario L SNT/02 +2 le magistrali in pedagogia LM 50, LM 57, LM 85, LM 93 dalla facoltà di scienze della formazione e la magistrale +2 LM SNT/02 in scienze riabilitative delle professioni sanitarie dalla facoltà di medicina.
2005 soppresse le scuole dirette a fini speciali triennali.
Nel 2010 nasce il liceo delle scienze umane con due indirizzi: 1. scienze umane tradizionale e
2. l' indirizzo opzionale economico sociale,
3. Inoltre nasce
il professionale socio sanitario indirizzo generale B2 per gli OSS, OTA, OSA,
puericultrici.
2010 soppresse le facoltà nascono i Dipartimenti di Studi Umanistici e di Medicina con corsi di Lauree L triennali +2 le Lauree Magistrali LM quindi di 5 anni.
2014 soppresso il ginnasio nasce il liceo classico dal 1 al 5 anno
Nel 2019 nasce l'albo B degli educatori
sanitari triennali.
Come si è diventati
educatori nel tempo
Essi venivano chiamati pedagoghi ma il
termine in disuso è stato sostituito in educatori e comprende i: Diploma
Universitario triennale DU, Scuola diretta a Fini speciali SDFS triennale e
Laurea triennale L, esso è un ruolo tecnico.
Come si sono formati i primi educatori laureati 3 anni? considerando che il primo corso è del 1882 ed i primi laureati nel 1884/85 devono passare almeno 18 anni per il primo anno di università dobbiamo tornare dalla loro nascita ossia al 1864.
1864 nidi pio ricovero per bambini lattanti e slattati dai 15 giorni ai 3 anni + asilo aportiani dai 2 ai 6 anni o dal 1869 giardini d'infanzia dai 3 ai 5 anni + 4 elementari + corso di metodo 6 mesi scuola media o 2 anni di scuola normale scuola media o 3 anni di scuola normale scuola media o ginnasio liceo 8 anni (5 ginnasio scuola media + 3 liceo scuola superiore).
Come si sono formati i primi educatori laureati 3 anni? considerando che il primo corso è del 1882 ed i primi laureati nel 1884/85 devono passare almeno 18 anni per il primo anno di università dobbiamo tornare dalla loro nascita ossia al 1864.
1864 nidi pio ricovero per bambini lattanti e slattati dai 15 giorni ai 3 anni + asilo aportiani dai 2 ai 6 anni o dal 1869 giardini d'infanzia dai 3 ai 5 anni + 4 elementari + corso di metodo 6 mesi scuola media o 2 anni di scuola normale scuola media o 3 anni di scuola normale scuola media o ginnasio liceo 8 anni (5 ginnasio scuola media + 3 liceo scuola superiore).
1882 legge G. BACELLI---
OBBLIGATORI 1-2-3 e 4 elementare obbligatoria solo per il proseguimento degli studi:
OBBLIGATORI 1-2-3 e 4 elementare obbligatoria solo per il proseguimento degli studi:
Nidi: Presepi 3 mesi 3 anni o pio ricovero per bambini lattanti e slattati
3 mesi 3 anni + asili infantili aportiani 3/6 anni,
scuole materne Agazziane 3/5 anni e nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni
+ 4 elementari + 6 mesi di corso di metodo oppure 2 anni di scuola
normale inferiore oppure 3 anni di scuola normale superiore o 5 anni di
ginnasio (tutte scuole medie) + 3 di liceo classico scuola superiore +3 anni di
pedagogia diploma universitario c/o l'istituto superiore di Magistero ;
1896 legge Gianturco cambia le scuole
medie ed istituisce le scuole superiori:
1. Nidi: Presepi 3 mesi 3 anni o pio ricovero per bambini lattanti e slattati 3 mesi 3 anni + asili infantili aportiani 3/6 anni, scuole materne Agazziane 3/5 anni e nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni + 4 anni elementari +3 complementare +2 anni corso di metodo +3 DU pedagogia c/o l'istituto superiore di Magistero;
2. Nidi: Presepi 3 mesi 3 anni o pio ricovero per bambini lattanti e slattati 3 mesi 3 anni + asili infantili aportiani 3/6 anni, scuole materne Agazziane 3/5 anni e nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni + 4 elementari +3 complementare +
3 scuola normale +3 DU pedagogia c/o l'istituto superiore di Magistero.
1. Nidi: Presepi 3 mesi 3 anni o pio ricovero per bambini lattanti e slattati 3 mesi 3 anni + asili infantili aportiani 3/6 anni, scuole materne Agazziane 3/5 anni e nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni + 4 anni elementari +3 complementare +2 anni corso di metodo +3 DU pedagogia c/o l'istituto superiore di Magistero;
2. Nidi: Presepi 3 mesi 3 anni o pio ricovero per bambini lattanti e slattati 3 mesi 3 anni + asili infantili aportiani 3/6 anni, scuole materne Agazziane 3/5 anni e nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni + 4 elementari +3 complementare +
3 scuola normale +3 DU pedagogia c/o l'istituto superiore di Magistero.
1904 obbligo scolastico 4 elementare
1911
1. Puericultrice 0 giorni/3 mesi + Istituto pro lattanti" 3 mesi 3 anni + scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni + 4 scuola elementare +5 ginnasio +2 scuola magistrale +3 DU pedagogia l'istituto c/o superiore di Magistero ;
2. Puericultrice 0 giorni/3 mesi + Istituto pro lattanti" 3 mesi 3 anni + scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni + 4 scuola elementare + 3 complementari + 3 normali +3 pedagogia c/o l'istituto superiore di Magistero;
1. Puericultrice 0 giorni/3 mesi + Istituto pro lattanti" 3 mesi 3 anni + scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni + 4 scuola elementare +5 ginnasio +2 scuola magistrale +3 DU pedagogia l'istituto c/o superiore di Magistero ;
2. Puericultrice 0 giorni/3 mesi + Istituto pro lattanti" 3 mesi 3 anni + scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni + 4 scuola elementare + 3 complementari + 3 normali +3 pedagogia c/o l'istituto superiore di Magistero;
1913
1. Puericultrice 0 giorni/3 mesi + Istituto pro lattanti" 3 mesi 3 anni + scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5anni 4 scuola elementari + 3 scuola tecnica + 4 ginnasio + 3 anni DU pedagogia c/o l'istituto superiore di Magistero;
1. Puericultrice 0 giorni/3 mesi + Istituto pro lattanti" 3 mesi 3 anni + scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5anni 4 scuola elementari + 3 scuola tecnica + 4 ginnasio + 3 anni DU pedagogia c/o l'istituto superiore di Magistero;
2. Puericultrice 0 giorni/3
mesi + Istituto pro lattanti" 3 mesi 3 anni
+ scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini
d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino
montessoriana 3/5anni 4 scuola elementare + 3 tecnica o
4 ginnasio +2 scuole magistrali +DU 3 pedagogia c/o l'istituto superiore di
Magistero ;
Nel 1923 grazie a G. GENTILE il Diploma Universitario 3 anni in Pedagogia divenne un Diploma di Laurea DL di 4 anni con cui però si diventava pedagogisti che avevano un ruolo dirigenziale. Quindi dobbiamo attendere al 1940 per far sì che un DU di 3 anni del genere educativo quindi ruolo tecnico, sia riattivato con il Diploma Universitario DU (D.U.) in vigilatrice d'infanzia di 3 anni per gli ispettori e i direttori didattici, soppresso nel 1998, difatti, dal 1923 ci fu il vuoto di DU di 3 anni fino al 1940, quindi per 17 anni.
Nel 1923 grazie a G. GENTILE il Diploma Universitario 3 anni in Pedagogia divenne un Diploma di Laurea DL di 4 anni con cui però si diventava pedagogisti che avevano un ruolo dirigenziale. Quindi dobbiamo attendere al 1940 per far sì che un DU di 3 anni del genere educativo quindi ruolo tecnico, sia riattivato con il Diploma Universitario DU (D.U.) in vigilatrice d'infanzia di 3 anni per gli ispettori e i direttori didattici, soppresso nel 1998, difatti, dal 1923 ci fu il vuoto di DU di 3 anni fino al 1940, quindi per 17 anni.
1940 con G. Bottai gov Mussolini nasce presso
la Facoltà di Magistero il Diploma Universitario DU (D.U.)
in vigilatrice d'infanzia di 3 anni per gli ispettori e i direttori
didattici, soppresse nel 1998 sostituito con la laurea triennale in
infermiere pediatrico SNT/01 della 509/99 e la L-SNT/01 della 270/04 c/o
il Dipartimento di Medicina i primi diplomandi universitari nel 1942/1943
lavoranti dal 1943/1944;
1. Puericultrice 0/3 mesi + Nido Omni 3 mesi 3 anni + scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni o scuole di grado preparatorio 3/5 anni + 5 scuola elementare + 3 scuola media +3 anni istituti femminili +3 anni DU in vigilatrice d'Infanzia dal 1938 c/o la Facoltà di Magistero dal 1936;
2. Puericultrice 0/3 mesi + Nido Omni 3 mesi 3 anni + scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni o scuole di grado preparatorio 3/5 anni + 5 scuola elementare + 3 scuola media + 5 liceo magistrale o 4 e 5 ginnasio e 1, 2, 3 liceo classico + 3 anni DU vigilatrice d'infanzia dal 1938 c/o la Facoltà di Magistero dal 1936;
1944
1. Puericultrice 0/3 mesi + Nido Omni 3 mesi 3 anni + scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni o scuole di grado preparatorio 3/5 anni + 5 scuola elementare + 3 ginnasio + 3 anni istituti femminili + 3 anni DU vigilatrice d'infanzia c/o la Facoltà di Magistero;
2. Puericultrice 0/3 mesi + Nido Omni 3 mesi 3 anni + scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni o scuole di grado preparatorio 3/5 anni + 5 scuola elementare + 3 ginnasio + 5 liceo magistrale o 4 e 5 ginnasio e 1, 2, 3 liceo classico + 3 anni DU vigilatrice d'infanzia c/o la Facoltà di Magistero;
1. Puericultrice 0/3 mesi + Nido Omni 3 mesi 3 anni + scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni o scuole di grado preparatorio 3/5 anni + 5 scuola elementare + 3 ginnasio + 3 anni istituti femminili + 3 anni DU vigilatrice d'infanzia c/o la Facoltà di Magistero;
2. Puericultrice 0/3 mesi + Nido Omni 3 mesi 3 anni + scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni o scuole di grado preparatorio 3/5 anni + 5 scuola elementare + 3 ginnasio + 5 liceo magistrale o 4 e 5 ginnasio e 1, 2, 3 liceo classico + 3 anni DU vigilatrice d'infanzia c/o la Facoltà di Magistero;
1945
1. Puericultrice 0/3 mesi + Nido Omni 3 mesi 3 anni + scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni o scuole di grado preparatorio 3/5 anni + 5 scuola elementare + 3 scuola media +3 anni istituti femminili +3 anni DU vigilatrice d'infanzia c/o la Facoltà di Magistero;
1. Puericultrice 0/3 mesi + Nido Omni 3 mesi 3 anni + scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni o scuole di grado preparatorio 3/5 anni + 5 scuola elementare + 3 scuola media +3 anni istituti femminili +3 anni DU vigilatrice d'infanzia c/o la Facoltà di Magistero;
2. Puericultrice 0/3 mesi + Nido Omni 3 mesi 3
anni + scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei
giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana
3/5 anni o scuole di grado preparatorio 3/5 anni +
5 scuola elementare + 3 scuola media + 4
istituto magistrale o 4 e 5 ginnasio e 1, 2, 3 liceo classico + 3
anni DU vigilatrice d'infanzia c/o la Facoltà di Magistero;
1952
1. Puericultrice 0/3 mesi + Nido Omni 3 mesi 3 anni + scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni o scuole di grado preparatorio 3/5 anni + 5 scuola elementare + 3 scuola media + 4 anni istituto magistrale + 3 anni DU vigilatrice d'infanzia c/o la Facoltà di Magistero;
1. Puericultrice 0/3 mesi + Nido Omni 3 mesi 3 anni + scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni o scuole di grado preparatorio 3/5 anni + 5 scuola elementare + 3 scuola media + 4 anni istituto magistrale + 3 anni DU vigilatrice d'infanzia c/o la Facoltà di Magistero;
2.
Puericultrice 0/3 mesi + Nido Omni 3 mesi 3 anni +
scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni
o casa del bambino montessoriana 3/5 anni o scuole di grado
preparatorio 3/5 anni + 5 scuola elementare + 3
scuola media + 3 scuola magistrale + 1 di istituto magistrale, o 4 e 5
ginnasio e 1, 2, 3 liceo classico, + 3 anni DU vigilatrice
d'infanzia c/o la Facoltà di Magistero.
1960 nasce l'educatore scuola diretta a
fini speciali SDFS per educatori di comunità presso la Facoltà di
Magistero dell’Università «La Sapienza» di Roma che si laureano nel 1962/63 e
che lavorano dal 1963/64.
1. Puericultrice 0/3 mesi + Nido Omni 3
mesi 3 anni + scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei
giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana
3/5 anni o scuole di grado preparatorio 3/5 anni +
5 scuola elementare + 3 scuola media + 3 scuola
magistrale + 1 di istituto magistrale, o 4 e 5 ginnasio e 1, 2, 3 liceo
classico, + 3 anni SDFS in educatori di Comunità c/o la facoltà di magistero
dell' università la sapienza di Roma o 3 anni DU in vigilatrice d'infanzia
c/o la Facoltà di Magistero.
2. Puericultrice 0/3 mesi + Nido Omni 3 mesi 3 anni +
scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni
o casa del bambino montessoriana 3/5 anni o scuole di grado
preparatorio 3/5 anni + 5 scuola elementare + 3 scuola
media + 4 anni istituto magistrale + 3 anni DU vigilatrice d'infanzia c/o la Facoltà
di Magistero o SDFS di 3 anni in educatori di Comunità c/o la Facoltà di
Magistero dell'università la Sapienza di Roma.
1969
1. Puericultrice 0/3 mesi + Nidi omni 3 mesi 3 anni fino al 1975 o Dal 1971 asili nido comunali di 20 a 60 bambini e micro nido di 6 a 20 bambini 3 mesi 3 anni + scuola materna statale dal 1968 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni + 5 scuola elementare + 3 scuola media + 4 anni istituto magistrale +1 anno integrativo + 3 anni DU vigilatrice d'infanzia c/o la Facoltà di Magistero o SDFS di 3 anni in educatori di Comunità c/o la Facoltà di Magistero dell'università la Sapienza di Roma.
1. Puericultrice 0/3 mesi + Nidi omni 3 mesi 3 anni fino al 1975 o Dal 1971 asili nido comunali di 20 a 60 bambini e micro nido di 6 a 20 bambini 3 mesi 3 anni + scuola materna statale dal 1968 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni + 5 scuola elementare + 3 scuola media + 4 anni istituto magistrale +1 anno integrativo + 3 anni DU vigilatrice d'infanzia c/o la Facoltà di Magistero o SDFS di 3 anni in educatori di Comunità c/o la Facoltà di Magistero dell'università la Sapienza di Roma.
2.. Puericultrice 0/3 mesi + Nidi omni 3 mesi 3
anni fino al 1975 o Dal 1971 asili nido
comunali di 20 a 60 bambini e micro nido di 6 a 20 bambini 3
mesi 3 anni + scuola materna statale dal 1968 3/5 anni o casa
del bambino montessoriana 3/5 anni + 5
scuola elementare + 3 scuola media + 3 scuola magistrale + 1 di istituto
magistrale +1 anno integrativo, o 4 e 5 ginnasio e 1, 2, 3 liceo
classico, + 3 anni DU vigilatrice d'infanzia c/o la Facoltà di
Magistero o SDFS di 3 anniversario in educatori di Comunità c/o la
Facoltà di Magistero dell'università la Sapienza di Roma.
1982 Guido Bodrato, Governo
Spadolini II e Governo Fanfani V, Franca Falcucci, 1982- istituisce,
oltre al già attivo dal 1960, SDFS in educatore di Comunità c/o la Facoltà di
Magistero dell'Università la sapienza di Roma, altri 10 diplomi delle
scuole dirette a fini speciali SDFS triennali (pari a lauree di I livello)
università 4° ciclo, istituite presso le Facoltà di: Medicina e
Chirurgia, di Magistero e di Lettere e Filosofia, ai sensi del DPR n.162/1982
soppresse nel 2005 equiparate nel Decreto interministeriale del 11
novembre 2011 con -: SNT/02 D.M 509/99 e L/SNT2 D.M. 270/04 Professioni
sanitarie della riabilitazione educatore sanitario i primi diplomati 1984/1985
che iniziarono a lavorare nel 1985/86:
1 Logopedista , 2
Ortottista/i-assistente/i in oftalmologia, 3 Tecnico della riabilitazione
psichiatrica e psico-sociale, 4 Tecnico di assistenza sociale psichiatrica,
5 Tecnico di logopedia, 6 Tecnico di logopedia e foniatria, 7 Terapista
della riabilitazione della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, 8
terapista della riabilitazione ambito neurologico, 9 terapista della
riabilitazione apparato locomotore, 10 Terapista della riabilitazione
specializzato in chinesiterapia o terapia del linguaggio. Essi venivano
definiti: educatore professionali, operatori pedagogici o psico pedagogici o
psico-socio-pedagogici, dirigenti pedagogici, o ancora (psicopedagogisti
soppressa nel 1995)
1. Puericultrice 0/3 mesi
+ Nidi omni 3 mesi 3 anni fino al 1975 o Dal
1971 asili nido comunali di 20 a 60 bambini e micro nido di 6 a
20 bambini 3 mesi 3 anni + scuola materna statale dal 1968 3/5
anni o casa del bambino montessoriana 3/5
anni + 5 scuola elementare + 3 scuola media + 4 anni istituto magistrale +1
anno integrativo + 3 anni DU vigilatrice d'infanzia o 3 anni di SDFS come sopra
c/o la Facoltà di Magistero e di Medicina;
2. Puericultrice 0/3 mesi + Nidi omni 3 mesi 3 anni fino al 1975 o Dal 1971 asili nido comunali di 20 a 60 bambini e micro nido di 6 a 20 bambini 3 mesi 3 anni + scuola materna statale dal 1968 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni + 5 scuola elementare + 3 scuola media + 3 scuola magistrale + 1 di istituto magistrale +1 anno integrativo, o 4 e 5 ginnasio e 1, 2, 3 liceo classico, + 3 anni DU vigilatrice d'infanzia o 3 anni di SDFS come sopra c/o la Facoltà di Magistero e la Facoltà di Medicina;
2. Puericultrice 0/3 mesi + Nidi omni 3 mesi 3 anni fino al 1975 o Dal 1971 asili nido comunali di 20 a 60 bambini e micro nido di 6 a 20 bambini 3 mesi 3 anni + scuola materna statale dal 1968 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni + 5 scuola elementare + 3 scuola media + 3 scuola magistrale + 1 di istituto magistrale +1 anno integrativo, o 4 e 5 ginnasio e 1, 2, 3 liceo classico, + 3 anni DU vigilatrice d'infanzia o 3 anni di SDFS come sopra c/o la Facoltà di Magistero e la Facoltà di Medicina;
1989
1. Puericultrice 0/3 mesi + asili nido comunali di 20 a 60 bambini e micro nido di 6 a 20 bambini 3 mesi 3 anni + scuola materna statale 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni + 5 scuola elementare + 3 scuola media + 4 anni istituto magistrale +1 anno integrativo fino al 2002 oppure dall'istituto professionale socio sanitario operatore dei servizi sociali 3 anni o tecnico dei servizi sociali (dirigente di Comunità) 5 anni dal 1994/2010 + c/o facoltà di magistero 3 anni DU vigilatrice d'infanzia o 3 anni di SDFS come sopra c/o la Facoltà di medicina;
1. Puericultrice 0/3 mesi + asili nido comunali di 20 a 60 bambini e micro nido di 6 a 20 bambini 3 mesi 3 anni + scuola materna statale 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni + 5 scuola elementare + 3 scuola media + 4 anni istituto magistrale +1 anno integrativo fino al 2002 oppure dall'istituto professionale socio sanitario operatore dei servizi sociali 3 anni o tecnico dei servizi sociali (dirigente di Comunità) 5 anni dal 1994/2010 + c/o facoltà di magistero 3 anni DU vigilatrice d'infanzia o 3 anni di SDFS come sopra c/o la Facoltà di medicina;
2. Puericultrice 0/3 mesi + asili
nido comunali di 20 a 60 bambini e micro nido di 6 a 20 bambini 3
mesi 3 anni + scuola materna statale 3/5 anni o casa del
bambino montessoriana 3/5 anni + 5 scuola
elementare + 3 scuola media + 3 scuola magistrale + 1 di istituto
magistrale +1 anno integrativo fino al 2002, o 4 e 5 ginnasio e 1, 2, 3 liceo
classico, + c/o la facoltà di magistero 3 anni DU vigilatrice
d'infanzia o 3 anni di SDFS come sopra c/o la Facoltà di Magistero e
di Medicina;
3.
Puericultrice 0/3 mesi + asili nido comunali di
20 a 60 bambini e micro nido di 6 a 20 bambini 3 mesi 3 anni + scuola
materna statale 3/5 anni o casa del bambino
montessoriana 3/5 anni + 5 anni
scuola elementare + 3 scuola media + 5 liceo pedagogico sperimentale o progetto
brocca + 3 DU in vigilatrice d'infanzia fino al 1990 c/o la facoltà di
magistero fino al 1995 poi c/o facoltà di scienze della formazione dal
1995 o 3 anni di SDFS come sopra c/o la Facoltà di Magistero e di
Medicina;
1990 DU
1990 Gerardo Bianco Governo
Andreotti VI, oltre al già attivo dal 1940, Diploma
Universitario (D.U.) in vigilatrice d'infanzia di 3 anni per gli ispettori e i
direttori didattici soppresso nel 1998 presso le Facoltà di Magistero e Lettere
e Filosofia, e dal 1960 la SDFS in educatori di Comunità c/o la Facoltà di
Magistero dell'Università la Sapienza di Roma e Guido Bodrato,
Governo Spadolini II e Governo Fanfani V, Franca Falcucci, che nel 1982- che istituirono
altri 10 diplomi delle scuole dirette a fini speciali (SDFS)
triennali (pari a lauree di I livello), istituite presso le Facoltà
di: Medicina e Chirurgia, di Magistero e di Lettere e Filosofia, ai sensi del
DPR n.162/1982 soppresse nel 2005, con la 341/90 si istituirono,
anche altri, 18 Diplomi Universitari D.U. triennali (pari
a lauree di I° livello)sia per la Facoltà di Medicina e Chirurgia sia per la
Facoltà di Magistero e Lettere e Filosofia, 18 titoli di Diplomi
Universitari (D.U.) triennali, istituiti con la legge 19 novembre 1990 n. 341
dal Ministro A. Ruperti, e soppressi con la riforma Berlinguer del
1998, essi sono stati equiparati con Decreto Interministeriale 8
gennaio 2013 ai corsi di Laurea triennali: 11 D.U. in SNT/02 D.M 509/99 e
L/SNT2 D.M. 270/04 Professioni sanitarie della riabilitazione educatore
sanitario e 7 in L-18 D.M. 509/99 e L-19 D.M. 270/04 in scienze
dell' educazione e della Formazione, educatore sociale indirizzi: educatore
sociale, educatore nido, formatore continuo; I primi Diplomi Universitari DU
sono stati nel 1992/1993 e inizieranno a lavorare nel 1993/1994
rispettivamente:
- in educatore sanitario: 1 Fisioterapista, 2
Logopedia, 3 Logopedista, 4 Ortottista ed assistente in oftalmologia, 5
Ortottista - assistente di oftalmologia, 6 Podologo, 7 Riabilitazione
psichiatrica e psico-sociale, 8 Tecnico dell’educazione e della riabilitazione
psichiatrica e psico-sociale, 9 Terapia della riabilitazione della neuro e
psicomotricità dell’età evolutiva, 10 Terapista della neuro e psicomotricità
dell’età evolutiva, 11 Terapista della riabilitazione;
-in educatore sociale, educatore nido,
formatore continuo : 1 Consulenza Grafologica, 2 Educatore di
Comunità, 3 Educatore e divulgatore Ambientale, 4 Educatore nelle comunità
infantili, 5 Educatore Professionale, 6 Operatore per la didattica a distanza,
7 Tecnico di Laboratorio della Formazione.
1. Puericultrice 0/3
mesi + asili nido comunali di 20 a 60 bambini e micro nido
di 6 a 20 bambini 3 mesi 3 anni + scuola materna statale 3/5
anni o casa del bambino montessoriana 3/5
anni + 5 scuola elementare + 3 scuola media + 4
anni istituto magistrale +1 anno integrativo fino al 2002 + c/o facoltà di
magistero 3 anni DU vigilatrice d'infanzia o 3 anni di alri DU come
sopra o 3 anni di SDFS come sopra c/o la Facoltà di medicina;
2.
Puericultrice 0/3 mesi + asili nido comunali di 20 a
60 bambini e micro nido di 6 a 20 bambini 3 mesi 3 anni + scuola
materna statale 3/5 anni o casa del bambino
montessoriana 3/5 anni + 5 scuola
elementare + 3 scuola media + 3 scuola magistrale + 1 di istituto
magistrale +1 anno integrativo fino al 2002, o 4 e 5 ginnasio e 1, 2, 3 liceo
classico, oppure dall'istituto professionale socio sanitario
operatore dei servizi sociali 3 anni o tecnico dei servizi sociali (dirigente
di Comunità) 5 anni dal 1994/2010 + c/o la facoltà di
magistero 3 anni DU vigilatrice d'infanzia o 3 anni di alri DU come
sopra o 3 anni di SDFS come sopra c/o la Facoltà di Magistero e di
Medicina;
3. Puericultrice 0/3 mesi + asili
nido comunali di 20 a 60 bambini e micro nido di 6 a 20 bambini 3
mesi 3 anni + scuola materna statale 3/5 anni o casa del
bambino montessoriana 3/5 anni + 5
anni scuola elementare + 3 scuola media + 5 liceo pedagogico sperimentale o
progetto brocca + 3 DU in vigilatrice d'infanzia o 3 anni di altri
DU come sopra dal 1990/98 c/o la facoltà di magistero fino al
1995 poi c/o facoltà di scienze della formazione dal 1995 o 3 anni
di SDFS come sopra c/o la Facoltà di Magistero e di Medicina;
1999
1. Puericultrice 0/3 mesi + nido d'infanzia 3 mesi 3 anni + scuola materna statale 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni + 5 elementari +3 scuole medie + 4 e 5 ginnasio e 1, 2, 3 liceo classico, oppure dall'istituto professionale socio sanitario operatore dei servizi sociali 3 anni o tecnico dei servizi sociali (dirigente di Comunità) 5 anni dal 1994/2010 + c/o la facoltà di scienze della Formazione laurea classe 18 - 3 in educatore sociopedagogico o dalla Facoltà di Medicina SNT/2 in educatore sanitario 3 anni;
2. Puericultrice 0/3 mesi + nido d'infanzia 3 mesi 3 anni + scuola materna statale 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni + 5 anni scuola elementare + 3 scuola media + 5 liceo pedagogico sperimentale o progetto brocca + c/o la facoltà di scienze della Formazione laurea 3 in educatore socopedagogico classe 18 o dalla Facoltà di Medicina SNT/2 in educatore sanitario 3 anni.
1. Puericultrice 0/3 mesi + nido d'infanzia 3 mesi 3 anni + scuola materna statale 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni + 5 elementari +3 scuole medie + 4 e 5 ginnasio e 1, 2, 3 liceo classico, oppure dall'istituto professionale socio sanitario operatore dei servizi sociali 3 anni o tecnico dei servizi sociali (dirigente di Comunità) 5 anni dal 1994/2010 + c/o la facoltà di scienze della Formazione laurea classe 18 - 3 in educatore sociopedagogico o dalla Facoltà di Medicina SNT/2 in educatore sanitario 3 anni;
2. Puericultrice 0/3 mesi + nido d'infanzia 3 mesi 3 anni + scuola materna statale 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni + 5 anni scuola elementare + 3 scuola media + 5 liceo pedagogico sperimentale o progetto brocca + c/o la facoltà di scienze della Formazione laurea 3 in educatore socopedagogico classe 18 o dalla Facoltà di Medicina SNT/2 in educatore sanitario 3 anni.
2004
1. Puericultrice 0/3 mesi + nido d' infanzia 3 mesi 3 anni o dal 2006 nido d'infanzia 3 mesi 2 anni + sezione primavera 2 anni 3 anni + scuola d'infanzia 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni + 5 elementari +3 scuole medie + 4 e 5 ginnasio e 1, 2, 3 liceo classico, oppure dall'istituto professionale socio sanitario operatore dei servizi sociali 3 anni o tecnico dei servizi sociali (dirigente di Comunità) 5 anni dal 1994/2010 + c/o la facoltà di scienze della Formazione laurea L 19 3 in educatore sociopedagogico o dalla Facoltà di Medicina L SNT/2 in educatore sanitario 3 anni;
1. Puericultrice 0/3 mesi + nido d' infanzia 3 mesi 3 anni o dal 2006 nido d'infanzia 3 mesi 2 anni + sezione primavera 2 anni 3 anni + scuola d'infanzia 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni + 5 elementari +3 scuole medie + 4 e 5 ginnasio e 1, 2, 3 liceo classico, oppure dall'istituto professionale socio sanitario operatore dei servizi sociali 3 anni o tecnico dei servizi sociali (dirigente di Comunità) 5 anni dal 1994/2010 + c/o la facoltà di scienze della Formazione laurea L 19 3 in educatore sociopedagogico o dalla Facoltà di Medicina L SNT/2 in educatore sanitario 3 anni;
2. Puericultrice 0/3 mesi
+ nido d' infanzia 3 mesi 3 anni o dal 2006 nido
d'infanzia 3 mesi 2 anni + sezione primavera 2 anni 3 anni + scuola
d'infanzia 3/5 anni o casa del bambino montessoriana
3/5 anni + 5 anni scuola elementare +
3 scuola media + 5 liceo pedagogico o progetto brocca + c/o la facoltà di
scienze della Formazione L 19 laurea 3 in educatore socio
pedagogico o dalla Facoltà di Medicina L SNT/2 in educatore
sanitario 3 anni.
2010
1. Puericultrice 0/3 mesi + nido d' infanzia 3 mesi 3 anni + 3 anni scuola d'infanzia o casa del bambino montessoriana 3/5 anni oppure nido d'infanzia 3 mesi 2 anni + sezione primavera 2/3 anni + scuola d'infanzia 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni + 5 elementari + 3 scuole medie + 4 e 5 ginnasio e 1, 2, 3 liceo classico o 5 liceo classico dal 2014, o 5 anni di istituto professionale socio sanitario Generale B2 + laurea c/o il dipartimento di Studi umanistici 3 anni L 19 in educatore socio pedagogico o dal Dipartimento di Medicina L SNT/2 in educatore sanitario 3 anni.
1. Puericultrice 0/3 mesi + nido d' infanzia 3 mesi 3 anni + 3 anni scuola d'infanzia o casa del bambino montessoriana 3/5 anni oppure nido d'infanzia 3 mesi 2 anni + sezione primavera 2/3 anni + scuola d'infanzia 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni + 5 elementari + 3 scuole medie + 4 e 5 ginnasio e 1, 2, 3 liceo classico o 5 liceo classico dal 2014, o 5 anni di istituto professionale socio sanitario Generale B2 + laurea c/o il dipartimento di Studi umanistici 3 anni L 19 in educatore socio pedagogico o dal Dipartimento di Medicina L SNT/2 in educatore sanitario 3 anni.
2. Puericultrice 0/3 mesi + nido
d' infanzia 3 mesi 3 anni + 3 anni scuola
d'infanzia o casa del bambino montessoriana 3/5
anni oppure nido d'infanzia 3 mesi 2 anni + sezione primavera
2/3 anni + scuola d'infanzia 3/5 anni o casa del
bambino montessoriana 3/5 anni + 5 anni
scuola elementare + 3 scuola media + 5 liceo delle scienze umane o
5 anni di liceo opzione economico sociale + c/o il Dipartimento di Studi
Umanistici laurea L 19 - 3 in educatore socio pedagogico o dal Dipartimento di
Medicina L SNT/2 in educatore sanitario 3 anni.
Nascita della Facoltà di Magistero e dei corsi di Diploma di Laurea DL in
Pedagogia
Non bisogna confondere la Facoltà di Magistero con il corso di
Diploma di Laurea DL in Pedagogia.
Nel 1845 nacque la Scuola Superiore di Metodo maschile chiusa nel 1933 che
serviva al solo perfezionamento dei docenti di scuole medie, superiori e
universitarie della durata di 8 mesi in tutte le materie matematica, scienze,
teologia, filosofia, etc.
Essa, fu accorpata all'Istituto Superiore di Magistero Maschile che è nato
nel 1862 ad opera di Matteucci, mentre l'Istituto Superiore di
Magistero Femminile è nato nel 1875 da Bonghi e riordinato da De Sanctis nel
1878 ( a cui furono accorpate anche le nuove Scuole Superiori di Metodo
femminili dal 1878/1933).
Entrambi gli istituti Superiori di Magistero Maschili e
Femminili sono nati ai fini dell'insegnamento in tutte le
materie nelle scuole medie superiori ed universitarie quindi c'erano corsi di
laurea di 4 anni più disparati in matematica, teologia, scienze, filosofia,
etc.
Nel 1882 ad opera di G. Bacelli all'interno degli Istituti Superiori di
Magistero Maschili e Femminili vengono istituiti i primi corsi di Diplomi
Universitari DU di 3 anni ancora molto frammentari in Pedagogia al fianco di
altri Diplomi di Laurea DL di 4 anni in Filosofia, Materie Letterarie
etc.
Tali Istituti Superiori di Magistero Maschili e Femminili vengono
riordinati da G. Gentile nel 1923 difatti essi diventano promisqui e tra gli
altri corsi di Diplomi di Laurea vengono riordinati i primi corsi di Diploma di
Laurea DL in Pedagogia di 4 anni.
Nel 1936 nasce, ad opera di Cesare Maria De vecchi che senti
l'esigenza di trasformare tale Istituto di Magistero in Facoltà di Magistero
con corsi di Laurea più affini,
la Facoltà di Magistero includeva vari corsi di Diplomi Laurea in:
Materie Letterarie, Filosofia e Pedagogia, etc. tutti di 4 anni e all'interno
della Facoltà di Magistero
sono stati istituzionalizzati finalmente con r.d. del 1938 ad opera
di Bottai i corsi di Diplomi di Laurea DL di 4 anni in:
Pedagogia o Filosofia L 072;
Pedagogia L 073;
Filosofia L 108;
Pedagogia o Filosofia con vari indirizzi da L 224 a L 244 con vari
indirizzi.
Di cui i primi Laureati in Pedagogia nel 1942/43.
FORMAZIONE DEI PEDAGOGISTI
FORMAZIONE DEI PEDAGOGISTI
Come si è diventati pedagogisti nel
tempo
Come si sono formati i
primi pedagogisti laureati 4 anni? considerando che il primo corso è del 1923
ed i primi laureati nel 1927/28 devono passare almeno 18 anni per
il primo anno di università dobbiamo tornare dalla loro nascita ossia al 1905,
il pedagogista è un ruolo dirigenziale e comprende: i Diplomi di Laurea DL di 4
anni, le Lauree Specialistiche LS 3+2=5 anni e le Lauree Magistrali LM
3+2=5anni.
1905
Nidi: Presepi 3 mesi 3 anni o pio ricovero per bambini lattanti e slattati 3 mesi 3 anni + 2 anni di scuole materne Agazziane 3/5 anni e nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni + 4 anni elementari +3 complementare +2 anni corso di metodo o 3 scuola normale.
Nidi: Presepi 3 mesi 3 anni o pio ricovero per bambini lattanti e slattati 3 mesi 3 anni + 2 anni di scuole materne Agazziane 3/5 anni e nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni + 4 anni elementari +3 complementare +2 anni corso di metodo o 3 scuola normale.
1911
1. Puericultrice 0 giorni/3 mesi + Istituto pro lattanti" 3 mesi 3 anni + 2 anni di scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni + 4 scuola elementare + 5 ginnasio o 3 di complementari + 2 scuola magistrale o 3 di normali.
1. Puericultrice 0 giorni/3 mesi + Istituto pro lattanti" 3 mesi 3 anni + 2 anni di scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni + 4 scuola elementare + 5 ginnasio o 3 di complementari + 2 scuola magistrale o 3 di normali.
1913
1. Puericultrice 0/3 mesi + Istitutopro lattanti" 3 mesi 3 anni + 2 anni di scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni + 4 scuola elementari + 3 scuola tecnica o 4 ginnasio + 1 o 2 di scuole magistrali.
1. Puericultrice 0/3 mesi + Istitutopro lattanti" 3 mesi 3 anni + 2 anni di scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni + 4 scuola elementari + 3 scuola tecnica o 4 ginnasio + 1 o 2 di scuole magistrali.
Finalmente
intraprendono gli studi di Pedagogia 1923/24.
1923
1. Puericultrice 0/3 mesi + Istitutopro lattanti" 3 mesi 3 anni + 2 anni di scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni + 5 scuola elementare + 4 istituti magistrali inferiori +3 anni istituti magistrali superiori +4 anni DL pedagogia c/o l'istituto superiore di Magistero;
2. Puericultrice 0/3 mesi + Istitutopro lattanti 3 mesi 3 anni" + 2 anni di scuole materne Agazziane 3/5anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni + 5 scuola elementare + 4 ginnasio o 3 scuola tecnica +1 anni istituti magistrali superiori +4 anni DL pedagogia c/o l'istituto superiore di Magistero;
I primi pedagogisti laureati nel 1927/28.
1. Puericultrice 0/3 mesi + Istitutopro lattanti" 3 mesi 3 anni + 2 anni di scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni + 5 scuola elementare + 4 istituti magistrali inferiori +3 anni istituti magistrali superiori +4 anni DL pedagogia c/o l'istituto superiore di Magistero;
2. Puericultrice 0/3 mesi + Istitutopro lattanti 3 mesi 3 anni" + 2 anni di scuole materne Agazziane 3/5anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni + 5 scuola elementare + 4 ginnasio o 3 scuola tecnica +1 anni istituti magistrali superiori +4 anni DL pedagogia c/o l'istituto superiore di Magistero;
I primi pedagogisti laureati nel 1927/28.
1928
1. Puericultrice 0/3 mesi + Nido Omni 3 mesi 3 anni + 2 anni di scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni o scuole di grado preparatorio 3/5 anni + 5 scuola elementare + 4 istituti magistrali inferiori +3 anni istituti magistrali superiori + 4 anni DL pedagogia c/o l'istituto superiore di Magistero ;
2. Puericultrice 0/3 mesi + Nido Omni 3 mesi 3 anni + 2 anni di scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni o scuole di grado preparatorio 3/5 anni + 5 scuola elementare + 4 ginnasio o 3 scuola tecnica + 3 anni istituti magistrali superiori + 4 anni DL pedagogia c/o l'istituto superiore di Magistero I primi Laureati nel 1932/33;
1. Puericultrice 0/3 mesi + Nido Omni 3 mesi 3 anni + 2 anni di scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni o scuole di grado preparatorio 3/5 anni + 5 scuola elementare + 4 istituti magistrali inferiori +3 anni istituti magistrali superiori + 4 anni DL pedagogia c/o l'istituto superiore di Magistero ;
2. Puericultrice 0/3 mesi + Nido Omni 3 mesi 3 anni + 2 anni di scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni o scuole di grado preparatorio 3/5 anni + 5 scuola elementare + 4 ginnasio o 3 scuola tecnica + 3 anni istituti magistrali superiori + 4 anni DL pedagogia c/o l'istituto superiore di Magistero I primi Laureati nel 1932/33;
Nel 1936 abbiamo la
Facoltà di Magistero e nel 1938 si istituzionalizza il corso
di Diploma di Laurea DL il Pedagogia di 4 anni.
1940
1. Puericultrice 0/3 mesi + Nido Omni 3 mesi 3 anni + 2 anni di scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni o scuole di grado preparatorio 3/5 anni + 5 scuola elementare + 3 scuola media +3 anni istituti femminili + 4 anni DL pedagogia dal 1938 c/o la Facoltà di Magistero dal 1936;
2. Puericultrice 0/3 mesi + Nido Omni 3 mesi 3 anni + 2 anni di scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni o scuole di grado preparatorio 3/5 anni + 5 scuola elementare + 3 scuola media + 5 liceo magistrale o 4 e 5 ginnasio e 1, 2, 3 liceo classico + 4 anni DL in pedagogia dal 1938 c/o la Facoltà di Magistero dal 1936 i primi laureati nel 1944/45;
1. Puericultrice 0/3 mesi + Nido Omni 3 mesi 3 anni + 2 anni di scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni o scuole di grado preparatorio 3/5 anni + 5 scuola elementare + 3 scuola media +3 anni istituti femminili + 4 anni DL pedagogia dal 1938 c/o la Facoltà di Magistero dal 1936;
2. Puericultrice 0/3 mesi + Nido Omni 3 mesi 3 anni + 2 anni di scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni o scuole di grado preparatorio 3/5 anni + 5 scuola elementare + 3 scuola media + 5 liceo magistrale o 4 e 5 ginnasio e 1, 2, 3 liceo classico + 4 anni DL in pedagogia dal 1938 c/o la Facoltà di Magistero dal 1936 i primi laureati nel 1944/45;
1944
1. Puericultrice 0/3 mesi + Nido Omni 3 mesi 3 anni + 2 anni di scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni o scuole di grado preparatorio 3/5 anni + 5 scuola elementare + 3 ginnasio + 3 anni istituti femminili + 4 anni DL pedagogia c/o la Facoltà di Magistero;
2. Puericultrice 0/3 mesi + Nido Omni 3 mesi 3 anni + 2 anni di scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anbi o casa del bambino montessoriana 3/5 anni o scuole di grado preparatorio 3/5 anni + 5 scuola elementare + 3 ginnasio + 5 liceo magistrale o 4 e 5 ginnasio e 1, 2, 3 liceo classico + 4 anni DL pedagogia
c/o la Facoltà di Magistero I primi Laureati nel 48/49;
1. Puericultrice 0/3 mesi + Nido Omni 3 mesi 3 anni + 2 anni di scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni o scuole di grado preparatorio 3/5 anni + 5 scuola elementare + 3 ginnasio + 3 anni istituti femminili + 4 anni DL pedagogia c/o la Facoltà di Magistero;
2. Puericultrice 0/3 mesi + Nido Omni 3 mesi 3 anni + 2 anni di scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anbi o casa del bambino montessoriana 3/5 anni o scuole di grado preparatorio 3/5 anni + 5 scuola elementare + 3 ginnasio + 5 liceo magistrale o 4 e 5 ginnasio e 1, 2, 3 liceo classico + 4 anni DL pedagogia
c/o la Facoltà di Magistero I primi Laureati nel 48/49;
1945
1. Puericultrice 0/3 mesi + Nido Omni 3 mesi 3 anni + 2 anni di scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni o scuole di grado preparatorio 3/5 anni + 5 scuola elementare + 3 scuola media +3 anni istituti femminili + 4 anni DL pedagogia c/o la Facoltà di Magistero;
2. Puericultrice 0/3 mesi + Nido Omni 3 mesi 3 anni + 2 anni di scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni o scuole di grado preparatorio 3/5 anni + 5 scuola elementare + 3 scuola media + 4 istituto magistrale o 4 e 5 ginnasio e 1, 2, 3 liceo classico + 4 anni DL pedagogia c/o la Facoltà di Magistero;
I primi laureati nel 1949/50 che andranno in pensione nel 2019;
1. Puericultrice 0/3 mesi + Nido Omni 3 mesi 3 anni + 2 anni di scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni o scuole di grado preparatorio 3/5 anni + 5 scuola elementare + 3 scuola media +3 anni istituti femminili + 4 anni DL pedagogia c/o la Facoltà di Magistero;
2. Puericultrice 0/3 mesi + Nido Omni 3 mesi 3 anni + 2 anni di scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni o scuole di grado preparatorio 3/5 anni + 5 scuola elementare + 3 scuola media + 4 istituto magistrale o 4 e 5 ginnasio e 1, 2, 3 liceo classico + 4 anni DL pedagogia c/o la Facoltà di Magistero;
I primi laureati nel 1949/50 che andranno in pensione nel 2019;
1952
1. Puericultrice 0/3 mesi + Nido Omni 3 mesi 3 anni + 2 anni di scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni o scuole di grado preparatorio 3/5 anni + 5 scuola elementare + 3 scuola media + 4 anni istituto magistrale + 4 anni DL pedagogia c/o la Facoltà di Magistero;
2. Puericultrice 0/3 mesi + Nido Omni 3 mesi 3 anni + 2 anni discuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni o scuole di grado preparatorio 3/5 anni + 5 scuola elementare + 3 scuola media + 3 scuola magistrale + 1 di istituto magistrale, o 4 e 5 ginnasio e 1, 2, 3 liceo classico, + 4 anni DL pedagogia c/o la Facoltà di Magistero che si laureano nel 59/60;
1. Puericultrice 0/3 mesi + Nido Omni 3 mesi 3 anni + 2 anni di scuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni o scuole di grado preparatorio 3/5 anni + 5 scuola elementare + 3 scuola media + 4 anni istituto magistrale + 4 anni DL pedagogia c/o la Facoltà di Magistero;
2. Puericultrice 0/3 mesi + Nido Omni 3 mesi 3 anni + 2 anni discuole materne Agazziane 3/5 anni o nei giardini d'infanzia frobeliani 3/5 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 anni o scuole di grado preparatorio 3/5 anni + 5 scuola elementare + 3 scuola media + 3 scuola magistrale + 1 di istituto magistrale, o 4 e 5 ginnasio e 1, 2, 3 liceo classico, + 4 anni DL pedagogia c/o la Facoltà di Magistero che si laureano nel 59/60;
1969
1. Puericultrice 0/3 mesi + Nidi omni 3 mesi 3 anni fino al 1975 o Dal 1971 asili nido comunali di 20 a 60 bambini e micro nido di 6 a 20 bambini 3 mesi 3 anni + 2 anni di (3 anni dal 1976)scuola materna statale dal 1968, 3/5 o 6 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 o 6 anni + 5 scuola elementare + 3 scuola media + 4 anni istituto magistrale +1 anno integrativo + 4 anni DL pedagogia c/o la Facoltà di Magistero;
2. Puericultrice 0/3 mesi + Nidi omni fino al 1975, 3 mesi 3 anni o Dal 1971 asili nido comunali di 20 a 60 bambini e micro nido di 6 a 20 bambini 3 mesi 3 anni + 2 anni (3 dal 1976) di scuola materna statale dal 1968 3/5 o 6 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 o 6 anni + 5 scuola elementare + 3 scuola media + 3 scuola magistrale + 1 di istituto magistrale +1 anno integrativo, o 4 e 5 ginnasio e 1, 2, 3 liceo classico, + 4 anni DL pedagogia c/o la Facoltà di Magistero che si laureano NEL 1974/75;
1. Puericultrice 0/3 mesi + Nidi omni 3 mesi 3 anni fino al 1975 o Dal 1971 asili nido comunali di 20 a 60 bambini e micro nido di 6 a 20 bambini 3 mesi 3 anni + 2 anni di (3 anni dal 1976)scuola materna statale dal 1968, 3/5 o 6 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 o 6 anni + 5 scuola elementare + 3 scuola media + 4 anni istituto magistrale +1 anno integrativo + 4 anni DL pedagogia c/o la Facoltà di Magistero;
2. Puericultrice 0/3 mesi + Nidi omni fino al 1975, 3 mesi 3 anni o Dal 1971 asili nido comunali di 20 a 60 bambini e micro nido di 6 a 20 bambini 3 mesi 3 anni + 2 anni (3 dal 1976) di scuola materna statale dal 1968 3/5 o 6 anni o casa del bambino montessoriana 3/5 o 6 anni + 5 scuola elementare + 3 scuola media + 3 scuola magistrale + 1 di istituto magistrale +1 anno integrativo, o 4 e 5 ginnasio e 1, 2, 3 liceo classico, + 4 anni DL pedagogia c/o la Facoltà di Magistero che si laureano NEL 1974/75;
1989
1. Puericultrice 0/3 mesi + asili nido comunali di 20 a 60 bambini e micro nido di 6 a 20 bambini 3 mesi 3 anni + 3 anni di scuola materna statale 3/6 anni o casa del bambino montessoriana 3/6 anni + 5 scuola elementare + 3 scuola media + 4 anni istituto magistrale + 1 anno integrativo =5 anni fino al 2002 oppure dall'istituto professionale socio sanitario operatore dei servizi sociali 3 anni +2 di tecnico dei servizi sociali (dirigente di Comunità) = 5 anni dal 1994/2010 + c/o facoltà di magistero 4 anni DL pedagogia;
2. Puericultrice 0/3 mesi + asili nido comunali di 20 a 60 bambini e micro nido di 6 a 20 bambini 3 mesi 3 anni + 3 anni di scuola materna statale 3/6 anni o casa del bambino montessoriana 3/6 anni + 5 scuola elementare + 3 scuola media + 3 scuola magistrale + 1 di istituto magistrale +1 anno integrativo fino al 2002, o 4 e 5 ginnasio e 1, 2, 3 liceo classico, + c/o la facoltà di magistero 4 anni DL pedagogia;
3. Puericultrice 0/3 mesi + asili nido comunali di 20 a 60 bambini e micro nido di 6 a 20 bambini 3 mesi 3 anni + 3 anni di scuola materna statale 3/6 anni o casa del bambino montessoriana 3/6 anni + 5 anni scuola elementare + 3 scuola media + 5 liceo pedagogico sperimentale o progetto brocca + 4 DL in pedagogia fino al 1992 c/o la Facoltà di Magistero fino al 1995, oppure DL 4 anni in scienze dell'educazione dal 1992 c/o la facoltà di magistero fino al 1995, oppure 4 anni DL in scienze dell'educazione dal 1995 c/o facoltà di scienze della formazione dal 1995 I primi si laureano nel 1993/94;
1. Puericultrice 0/3 mesi + asili nido comunali di 20 a 60 bambini e micro nido di 6 a 20 bambini 3 mesi 3 anni + 3 anni di scuola materna statale 3/6 anni o casa del bambino montessoriana 3/6 anni + 5 scuola elementare + 3 scuola media + 4 anni istituto magistrale + 1 anno integrativo =5 anni fino al 2002 oppure dall'istituto professionale socio sanitario operatore dei servizi sociali 3 anni +2 di tecnico dei servizi sociali (dirigente di Comunità) = 5 anni dal 1994/2010 + c/o facoltà di magistero 4 anni DL pedagogia;
2. Puericultrice 0/3 mesi + asili nido comunali di 20 a 60 bambini e micro nido di 6 a 20 bambini 3 mesi 3 anni + 3 anni di scuola materna statale 3/6 anni o casa del bambino montessoriana 3/6 anni + 5 scuola elementare + 3 scuola media + 3 scuola magistrale + 1 di istituto magistrale +1 anno integrativo fino al 2002, o 4 e 5 ginnasio e 1, 2, 3 liceo classico, + c/o la facoltà di magistero 4 anni DL pedagogia;
3. Puericultrice 0/3 mesi + asili nido comunali di 20 a 60 bambini e micro nido di 6 a 20 bambini 3 mesi 3 anni + 3 anni di scuola materna statale 3/6 anni o casa del bambino montessoriana 3/6 anni + 5 anni scuola elementare + 3 scuola media + 5 liceo pedagogico sperimentale o progetto brocca + 4 DL in pedagogia fino al 1992 c/o la Facoltà di Magistero fino al 1995, oppure DL 4 anni in scienze dell'educazione dal 1992 c/o la facoltà di magistero fino al 1995, oppure 4 anni DL in scienze dell'educazione dal 1995 c/o facoltà di scienze della formazione dal 1995 I primi si laureano nel 1993/94;
1999
1. Puericultrice 0/3 mesi + nido d'infanzia 3 mesi 3 anni + 3 anni di scuola materna statale 3/6 anni o casa del bambino montessoriana 3/6 anni + 5 elementari + 3 scuole medie + 4 e 5 ginnasio e 1, 2, 3 liceo classico, oppure dall'istituto professionale socio sanitario operatore dei servizi sociali 3 anni o +2 in tecnico dei servizi sociali (dirigente di Comunità) =5 anni dal 1994/2010 + c/o la facoltà di scienze della Formazione laurea specialistica 5 anni - 3 in educatore + 2 in pedagogia-;
2. Puericultrice 0/3 mesi + nido d'infanzia 3 mesi 3 anni +3 anni di scuola materna statale 3/6 anni o casa del bambino montessoriana 3/6 anni + 5 anni scuola elementare + 3 scuola media + 5 liceo pedagogico sperimentale o progetto brocca oppure dall'istituto professionale socio sanitario operatore dei servizi sociali 3 anni +2 di tecnico dei servizi sociali (dirigente di Comunità)=5 anni dal 1994/2010 + c/o la facoltà di scienze della Formazione laurea specialistica 5 anni - 3 in educatore +2 in pedagogia- i primi di laureano nel 2003/2004;
1. Puericultrice 0/3 mesi + nido d'infanzia 3 mesi 3 anni + 3 anni di scuola materna statale 3/6 anni o casa del bambino montessoriana 3/6 anni + 5 elementari + 3 scuole medie + 4 e 5 ginnasio e 1, 2, 3 liceo classico, oppure dall'istituto professionale socio sanitario operatore dei servizi sociali 3 anni o +2 in tecnico dei servizi sociali (dirigente di Comunità) =5 anni dal 1994/2010 + c/o la facoltà di scienze della Formazione laurea specialistica 5 anni - 3 in educatore + 2 in pedagogia-;
2. Puericultrice 0/3 mesi + nido d'infanzia 3 mesi 3 anni +3 anni di scuola materna statale 3/6 anni o casa del bambino montessoriana 3/6 anni + 5 anni scuola elementare + 3 scuola media + 5 liceo pedagogico sperimentale o progetto brocca oppure dall'istituto professionale socio sanitario operatore dei servizi sociali 3 anni +2 di tecnico dei servizi sociali (dirigente di Comunità)=5 anni dal 1994/2010 + c/o la facoltà di scienze della Formazione laurea specialistica 5 anni - 3 in educatore +2 in pedagogia- i primi di laureano nel 2003/2004;
2004
1. Puericultrice 0/3 mesi + nido d' infanzia 3 mesi 3 anni o dal 2006 nido d'infanzia 3 mesi 2 anni + 1 anno di sezione primavera 2/3 anni + 3 anni di scuola materna 3/6 anni o casa del bambino montessoriana 3/6 anni + 5 elementari + 3 scuole medie + 4 e 5 ginnasio e 1, 2, 3 liceo classico, oppure dall'istituto professionale socio sanitario operatore dei servizi sociali 3 anni +2 di tecnico dei servizi sociali (dirigente di Comunità)= 5 anni dal 1994/2010 + c/o la facoltà di scienze della Formazione laurea magistrale 5 anni - 3 in educatore + 2 in pedagogia-;
2. Puericultrice 0/3 mesi + nido d' infanzia 3 mesi 3 anni o dal 2006 nido d'infanzia 3 mesi 2 anni + 1 anno di sezione primavera 2/3 anni + 3 anni di scuola d'infanzia 3/6 anni o casa del bambino montessoriana 3/6 anni + 5 anni scuola elementare + 3 scuola media + 5 liceo pedagogico o progetto brocca + c/o la facoltà di scienze della Formazione laurea magistrale di 5 anni - 3 in educatore +2 in pedagogia- i primi si laureano nel 2009/2010;
1. Puericultrice 0/3 mesi + nido d' infanzia 3 mesi 3 anni o dal 2006 nido d'infanzia 3 mesi 2 anni + 1 anno di sezione primavera 2/3 anni + 3 anni di scuola materna 3/6 anni o casa del bambino montessoriana 3/6 anni + 5 elementari + 3 scuole medie + 4 e 5 ginnasio e 1, 2, 3 liceo classico, oppure dall'istituto professionale socio sanitario operatore dei servizi sociali 3 anni +2 di tecnico dei servizi sociali (dirigente di Comunità)= 5 anni dal 1994/2010 + c/o la facoltà di scienze della Formazione laurea magistrale 5 anni - 3 in educatore + 2 in pedagogia-;
2. Puericultrice 0/3 mesi + nido d' infanzia 3 mesi 3 anni o dal 2006 nido d'infanzia 3 mesi 2 anni + 1 anno di sezione primavera 2/3 anni + 3 anni di scuola d'infanzia 3/6 anni o casa del bambino montessoriana 3/6 anni + 5 anni scuola elementare + 3 scuola media + 5 liceo pedagogico o progetto brocca + c/o la facoltà di scienze della Formazione laurea magistrale di 5 anni - 3 in educatore +2 in pedagogia- i primi si laureano nel 2009/2010;
2010
1. Puericultrice 0/3 mesi + nido d' infanzia 3 mesi 3 anni + 3 anni scuola d'infanzia 3/6 anni o casa del bambino montessoriana 3/6 anni oppure nido d'infanzia 3 mesi 2 anni + 1 anno di sezione primavera 2/3 anni + 3 anni di scuola d'infanzia 3/6 anni o casa del bambino montessoriana 3/6 anni + 5 scuola primaria + 3 scuole medie + 4 e 5 ginnasio e 1, 2, 3 liceo classico o 5 liceo classico dal 2014, o 5 anni di istituto professionale socio sanitario indirizzo Generale B2 + laurea magistrale c/o il dipartimento di Studi umanistici 5 anni - 3 in educatore o altro + 2 in pedagogia-;
2. Puericultrice 0/3 mesi + nido d' infanzia 3 mesi 3 anni + 3 anni di scuola d'infanzia 3/6 anni o casa del bambino montessoriana 3/6 anni oppure nido d'infanzia 3 mesi 2 anni + 1 anno di sezione primavera 2/3 anni + 3 anni di scuola d'infanzia 3/6 anni o casa del bambino montessoriana 3/6 anni + 5 anni scuola primaria + 3 scuola media + 5 liceo delle scienze umane o 5 anni di liceo opzione economico sociale + c/o il Dipartimento di Studi Umanistici laurea magistrale di 5 anni - 3 in educatore o altro + 2 in pedagogia- i primi si laureano nel 2015/16 oppure gli ultimi laureati nel
2020/21.
La nascita della pedagogia
La pedagogia nasce dalla filosofia
La pedagogia nasce in Grecia (sec. VI-V a. C.) con la sofistica che nega l'esistenza, e quindi l'insegnabilità, di verità universali e afferma la possibilità dell'insegnamento-apprendimento di capacità utilitarie atte a dominare la natura: in tal modo la sofistica (Protagora, Gorgia, Trasimaco, ecc.), riflettendo sulla soggettività personale, fa appello alle energie spirituali individuali.
Il paradigma scientifico inizia nel 700 di matrice Kantiana scienza empirica Loke Kant e Rousseau affermatesi nella fine 800 con il positivismo scienza unitaria dell'educazione, e con Dilthy ed il pragmatismo agli inizi del 900, Rousseau metodo d'indagine e apertura al dialogo con le altre scienze umane.
Dewey ed oltre Dewey
1. Puericultrice 0/3 mesi + nido d' infanzia 3 mesi 3 anni + 3 anni scuola d'infanzia 3/6 anni o casa del bambino montessoriana 3/6 anni oppure nido d'infanzia 3 mesi 2 anni + 1 anno di sezione primavera 2/3 anni + 3 anni di scuola d'infanzia 3/6 anni o casa del bambino montessoriana 3/6 anni + 5 scuola primaria + 3 scuole medie + 4 e 5 ginnasio e 1, 2, 3 liceo classico o 5 liceo classico dal 2014, o 5 anni di istituto professionale socio sanitario indirizzo Generale B2 + laurea magistrale c/o il dipartimento di Studi umanistici 5 anni - 3 in educatore o altro + 2 in pedagogia-;
2. Puericultrice 0/3 mesi + nido d' infanzia 3 mesi 3 anni + 3 anni di scuola d'infanzia 3/6 anni o casa del bambino montessoriana 3/6 anni oppure nido d'infanzia 3 mesi 2 anni + 1 anno di sezione primavera 2/3 anni + 3 anni di scuola d'infanzia 3/6 anni o casa del bambino montessoriana 3/6 anni + 5 anni scuola primaria + 3 scuola media + 5 liceo delle scienze umane o 5 anni di liceo opzione economico sociale + c/o il Dipartimento di Studi Umanistici laurea magistrale di 5 anni - 3 in educatore o altro + 2 in pedagogia- i primi si laureano nel 2015/16 oppure gli ultimi laureati nel
2020/21.
La nascita della pedagogia
La pedagogia nasce dalla filosofia
La pedagogia nasce in Grecia (sec. VI-V a. C.) con la sofistica che nega l'esistenza, e quindi l'insegnabilità, di verità universali e afferma la possibilità dell'insegnamento-apprendimento di capacità utilitarie atte a dominare la natura: in tal modo la sofistica (Protagora, Gorgia, Trasimaco, ecc.), riflettendo sulla soggettività personale, fa appello alle energie spirituali individuali.
Il paradigma scientifico inizia nel 700 di matrice Kantiana scienza empirica Loke Kant e Rousseau affermatesi nella fine 800 con il positivismo scienza unitaria dell'educazione, e con Dilthy ed il pragmatismo agli inizi del 900, Rousseau metodo d'indagine e apertura al dialogo con le altre scienze umane.
Dewey ed oltre Dewey
La pedagogia come scienza secondo paradigmi empirici e sperimentali.
Anni 1960/70 pedagogia scienza ideologica,
1970/80 dibattito sulla validità scientifica, modello empirico sperimentale, nuove basi epistemologiche,
1980/90 ragione classica e plurale, il razionalismo critico, la pedagogia tra vincoli e possibilità. .. .
Broccoli, LaPorta, Laeng, Flores d'Arcais,
Dagli anni 60 e a livello istituzionale dagli anni 90 si afferma il pensiero pedagogico nelle scienze dell'educazione. La filosofia è la scienza dialogano tra loro.
Anni 1960/70 pedagogia scienza ideologica,
1970/80 dibattito sulla validità scientifica, modello empirico sperimentale, nuove basi epistemologiche,
1980/90 ragione classica e plurale, il razionalismo critico, la pedagogia tra vincoli e possibilità. .. .
Broccoli, LaPorta, Laeng, Flores d'Arcais,
Dagli anni 60 e a livello istituzionale dagli anni 90 si afferma il pensiero pedagogico nelle scienze dell'educazione. La filosofia è la scienza dialogano tra loro.
Scienze
dell'educazione diverse discipline studiano i fatti e le situazioni
dell'educazione Mialaret.
Pedagogia parte dall'educazione e le orienta in ambito formativo Orefice.
FILOSOFIA Dispositivo cognitivo di controllo metà riflessivita Cambi.
Pedagogia parte dall'educazione e le orienta in ambito formativo Orefice.
FILOSOFIA Dispositivo cognitivo di controllo metà riflessivita Cambi.
LAUREE DEI PEDAGOGISTI
I Pedagogisti hanno una di queste 33 formazioni Universitarie di cui:
23 ex Diplomi di Laurea DL 4 ANNI DAL 1938 AL 1991 per 53 anni,
3 ex Diplomi di Laurea DL di 4 anni dal 1992 al 1998 per 6 anni,
Per un totale DL di 59 ANNI,
e 3 ex Lauree Specialistiche LS 3+2=5 anni dal 1999 al 2003 per
4 anni,
e 4 nuove Lauree Magistrali LM di 3+2=5 anni dal 2004 ad oggi 2018 per 14
anni,
tra LS ed LM per un totale di 18 anni.
Per un Totale complessivo tra DL - LS-LM di 79 anni.
vediamole tutte:
Dalle ex Facoltà di Magistero dal 1936 al 1995,
sono nati 23 ex Diplomi di Laurea DL 4 anni dal 1938 al 1992.
1. L 072 Pedagogia o Filosofia,
2. L073 Pedagogia,
3. L 108 Filosofia,
20. da L224 a L244 Pedagogia o
Filosofia con vari indirizzi (sociologico, sociale, pedagogico,
psicologico, filosofico,
antropologico, etc.);
Dalle ex Facoltà di Scienze della Formazione 1996 al 2010
sono nati 3 ex Diploma di Laurea DL 4 anni L083 in Scienze
dell'Educazione e della Formazione dal 1992 al 1999, con 3 indirizzi:
1. Insegnanti di Scienze dell'Educazione,
2. Educatore Professionale Extrascolastico, erroneamente chiamati ma
sono pedagogisti;
3. Formatore Continuo.
Le Ex LAUREE Specialistiche LS e nuove lauree Magistrali
LM 3+2=5 ANNI dal 1999 ad oggi 2018 per 19 anni vediamole tutte:
Dalle ex Facoltà di Scienze della Formazione dal 1996 al 2010
sono nate le 3 ex Lauree Specialistiche LS 3+2=5 anni dal 1999 al
2004:
1. 56/S Programmazione e Gestione dei Servizi Educativi;
2. 65/S Educatore degli Adulti e Formazione Continua,
3. 87/S Scienze Pedagogiche;
Dalle ex Facoltà di Medicina dal 1999 al 2004 è nata la ex laurea
specialistica 3+2=5 anni LS:SNT/02/S in scienze riabilitative delle
professioni sanitarie, educatore sanitario specializzato.
Dalle ex Facoltà di Scienze della Formazione dal 1996
al 2010 e dai Dipartimenti di Studi Umanistici dal 2010 ad oggi 2018
sono nate le 4 Lauree Magistrali LM dal 2004 ad oggi 2018:
1. LM 50 Programmazione e Gestione dei Servizi Educativi e
Formativi;
2. LM 57 Educatore degli Adulti e Formazione Continua;
3. LM 85 Scienze Pedagogiche, Consulenza Pedagogica,
4. LM 93 Formatore E-Learning e Media Education
quest'ultima equiparata ai fini concorsuali alla LM 92 in Teoria
della Comunicazione.
Dalle ex Facoltà di Medicina 2004-2010 e dal 2010 ad oggi 2018
anche dal Dipartimento di Medicina è nata la Laurea Magistrale
LM-SNT/02 in Scienze della Riabilitazione delle professioni Sanitarie 3+2=5
anni -Educatore Sanitario Specializzato.
AREA DI APPARTENENZA LAUREE
Appartengono all'area Sanitaria: L/SNT2 e LM/SNT2;
Appartengono all'area Umanistico Sociale precisamente:
Umanistica L19 e LM 85 BIS e LM 93 - LM 55;
Sociale: LM 50, LM 57, LM 85, LM 92.
Le Lauree uscenti dagli stessi dipartimenti o interdipartimentali ed affini
tra loro
I Dipartimento di Studi Umanistici e Medicina hanno le Lauree
Magistrali precisamente:
Afferenti al
Al Dipartimento di Studi Umanistici:
Afferenti al
Al Dipartimento di Studi Umanistici:
LM 85 BIS a
ciclo unico in Scienze della formazione primaria di 5 anni,
e le Lauree Magistrali
LM 3+2=5 anni in:
·
CLASSE LM38 Lauree Magistrali in Lingue
Moderne per la Comunicazione e la Cooperazione Internazionale
·
CLASSE LM38 Lauree Magistrali in Lingue
Moderne per la Comunicazione e la Cooperazione Internazionale
·
CLASSE LM47 Lauree Magistrali in
Organizzazione e Gestione dei Servizi per lo Sport e le Attività Motorie
INDICE DELLE CLASSI DELLE LAUREE NELLE SCIENZE DELLA DIFESA E DELLA
SICUREZZA
[LAUREE MAGISTRALI - GIÀ LAUREE SPECIALISTICHE]
[LAUREE MAGISTRALI - GIÀ LAUREE SPECIALISTICHE]
·
CLASSE LM/SC Lauree Magistrali in Scienze
Criminologiche Applicate all'Investigazione e alla Sicurezza
·
CLASSE LM/SC Lauree Magistrali in Scienze
Criminologiche Applicate all'Investigazione e alla Sicurezza.
e afferenti al
Dipartimento di Medicina scienze riabilitative delle professioni sanitarie LM
SNT/2,
tutte di 5 anni.
Dai dipartimento di Studi Umanistici e di medicina le lauree
triennali precisamente:
Afferenti al Dipartimento di Studi Umanistici:
Afferenti al Dipartimento di Studi Umanistici:
L 20 scienze della comunicazione,
L 24 in scienze e tecniche psicologiche,
L 40 in sociologia,
L 05 in filosofia,
L 01 in beni culturali,
L 39 servizio sociale,
L 19 educatore professionale socio pedagogico,
E afferenti al Dipartimento di Medicina:
E afferenti al Dipartimento di Medicina:
L SNT/2. Scienze riabilitative delle professioni sanitarie educatore
professionale socio sanitario.
ASSORBENZA
DI TITOLI INFERIORI DEL PEDAGOGISTA
Ricordo che i pedagogisti con Diploma di Laurea DL quadriennale dal 1938 al
1998 possono insegnare sia nelle scuole medie sia nelle scuole superiori, sia
nelle università, invece i laureati con laurea specialistica o laurea
magistrale entrambe 3+2=5 anni dal 1999 al 2018 possono insegnare sia
nelle scuole superiori sia nelle università (vedi i titoli sotto
pedagogisti insegnanti scuole superiori e università).
Il pedagogista (LM 50, LM 57, LM 85, LM 93, LM 92, le ex lauree
specialistiche e le ex lauree quadriennali) uscenti dal dipartimento di studi
umanistici come l'educatore sanitario specializzato (LMSNT/02 e la laurea
specialistica)uscenti dal dipartimento di Medicina senza Albo sono pari grado
(equivalenti) ed hanno Lauree Magistrali 3+2 =5 anni, essi sono
superiori ai laureati triennali e quindi assorbono le seguenti classi di Lauree
triennali precisamente:
La LM /SNT2 in scienze della riabilitazione sanitaria sono superiori e
assorbono le seguenti lauree triennali in:
educatore professionale socio sanitario Laurea L
SNT/02 (2004/18) triennale,
ex educatore sanitario Laurea SNT/02 (1999/2003)
triennale,
ex Diplomi Universitari DU (1990/98) triennali, 10
presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia in educatore sanitario:
1 Logopedia E020, 2 Logopedista E020, 3
Ortottista ed assistente in olftalmologia E024, 4 Ortottista - assistente di
olftalmologia E024, 5 Podologo, 6 Riabilitazione psichiatrica e psico-sociale,
7 Tecnico dell’educazione e della riabilitazione psichiatrica e psico-sociale, 8
Terapia della riabilitazione della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, 9
Terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, 10 Terapista della
riabilitazione E041;
ed ex Scuole Dirette a Fini Speciali SDFS,
triennali in professioni sanitarie della riabilitazione, educatore sanitario
(1982/2005) interdipartimentali dalle Facoltà di Medicina e Scienze della
Formazione: i 12 TITOLI furono:
1 Logopedista F 087, 2 Ortottista/i-assistente/i in olftalmologia F044, 3
Tecnico della riabilitazione psichiatrica e psico-sociale F073, 4 Tecnico di
assistenza sociale psichiatrica F011, 5 Tecnico di logopedia F087, 6
Tecnico di logopedia e foniatria F088, 7 Terapista della riabilitazione della
neuro e psicomotricità dell’età evolutiva F119, 8 terapista della
riabilitazione ambito neurologico F119, 9 terapista della riabilitazione
apparato locomotore F120, 10 Terapista della riabilitazione specializzato in
chinesiterapia o terapia del linguaggio F121, 11 educatori di Comunità F023,
educazione sanitaria F 025, 12 Fisioterapista F091.
Essi hanno laurea abilitante ed iscrizione all'Albo pubblico B, e relativo
Ordine.
Le lauree Magistrali LM 50, LM 57, LM 85, LM 93 abilitanti alla professione
in pedagogia, sono superiori ed assorbono le seguenti lauree triennali
in:
Educatore Professionale socio pedagogico Laurea L 19
(2004/18) triennale,
ex educatore socio pedagogico Laurea 18 triennale,
ex Diplomi Universitari DU (1990/98) e scuole
dirette a Fini Speciali SDFS (1982-2005) triennali 7
dalla Facoltà di Scienze della Formazione in educatore sociale, educatore nido,
formatore continuo:
1 Consulenza Grafologica, F059
2 Educatore di Comunità F023,
3 Educatore e divulgatore AmbientaleF101, 4
Educatore nelle comunità infantili, 5 Educatore Professionale F024, 6 Operatore
per la didattica a distanza, 7 Tecnico di Laboratorio della Formazione.
Inoltre abbiamo il DU diploma universitario 3 anni in operatore
psicopedagogico trasformati in scienze e tecniche psicologiche L classe 34 e la
L24 Triennali che nel 2001 hanno avuto l'albo B ed il relativo ordine.
Tutti questi sopra venivano chiamati operatori psicopedagogici o dirigenti
psicopedagogici figura scomparsa nel 1995.
Mentre i Diplomi di
Laurea in psicologia L075 e in psicologia ad indirizzo applicativo L 305,
trasformate poi in Laurea specialistica in psicologia 59/S è la Laurea
Magistrale LM 51 che nel 1989 hanno avuto l'albo A ed il relativo ordine.
Che il pedagogista con Laurea Magistrale LM 2004/'18 /specialistica LS
1999/2003 /quadriennale DL 1938/1998 superiori e gli educatori triennali ed i
DU in vigilatrice nelle scuole elementari E002 ed i DU 1990/98 triennali ed
SDFS 1982/2005 triennali o L 18 1999/2003 triennali e L 19 2004/18
triennali superiori che hanno anche il titolo precedente
inferiore della ex scuola superiore chiamata scuola magistrale D019 del
1952/1998 triennale, preso entro il 2002 possono insegnare, lavorando con
la qualifica di ex scuola superiore, per assorbenza di titolo,
nelle scuole d'infanzia. Anche la maturità tecnica femminile Dirigenti di
comunità D084 e professionale tecnico dei servizi sociali D065 e
professionale assistente comunità infantile D052 e la maturità tecnica
femminile D06.
Dopo tale data 2002 (con l'avvento dei Licei già dal 1989 di 5 anni e che nel 2010 sono divenuti istituzionali Licei delle scienze umane e opzione economico sociale entrambi di 5 anni e (Licei classici dal 1 al 5 anno (2014/19)) altri provenienti dall'istituto professionale socio sanitario B2 generale non ottico ne odontotecnico) di 5 anni può insegnare solo chi ha la Laurea Magistrale a ciclo unico di 5 anni in scienze della formazione primaria LM 85 BIS dal 2004/18 e dalla specialistica di 5 anni a ciclo unico dal 1999/2003 o chi ha il diploma di laurea in scienze della formazione primaria quadriennale nata nel 1996/99 dalla facoltà di scienze della Formazione nata nel 1995 oggi Dipartimento di Studi Umanistici dal 2010.
Il formatore primario con laurea di 4 o 5 anni, può insegnare , tutte le materie eccetto informatica e lingua europea: sia nelle scuole d'infanzia (per bambini dai 3-5 anni) sia nelle scuole primarie (per bambini dai 6-10 anni) in + con la PAS di un anno in totale 6 anni, si può fare anche l'insegnante di sostegno. Quindi sono esclusi i pedagogisti.
Dopo tale data 2002 (con l'avvento dei Licei già dal 1989 di 5 anni e che nel 2010 sono divenuti istituzionali Licei delle scienze umane e opzione economico sociale entrambi di 5 anni e (Licei classici dal 1 al 5 anno (2014/19)) altri provenienti dall'istituto professionale socio sanitario B2 generale non ottico ne odontotecnico) di 5 anni può insegnare solo chi ha la Laurea Magistrale a ciclo unico di 5 anni in scienze della formazione primaria LM 85 BIS dal 2004/18 e dalla specialistica di 5 anni a ciclo unico dal 1999/2003 o chi ha il diploma di laurea in scienze della formazione primaria quadriennale nata nel 1996/99 dalla facoltà di scienze della Formazione nata nel 1995 oggi Dipartimento di Studi Umanistici dal 2010.
Il formatore primario con laurea di 4 o 5 anni, può insegnare , tutte le materie eccetto informatica e lingua europea: sia nelle scuole d'infanzia (per bambini dai 3-5 anni) sia nelle scuole primarie (per bambini dai 6-10 anni) in + con la PAS di un anno in totale 6 anni, si può fare anche l'insegnante di sostegno. Quindi sono esclusi i pedagogisti.
Che il pedagogista con laurea Magistrale LM 2004/18 /specialistica LS
1999/2003 quadriennale DL1938/1998 superiori e gli educatori triennali con DU
1990/98, SDFS 1982/2005 ed L 18 ed SNT/02 1999/2003 ed L 19 ed L SNT/02
2004/2018 che hanno anche il titolo inferiore precedente della ex
scuola superiore chiamata istituto magistrale D018 quadriennale 1952/1998 preso
entro il 2002 oppure hanno preso anche l'ex anno integrativo D995 del 1970/2002
dell'istituto magistrale quindi 4+1=5 anni fino al 2002, possono
insegnare per assorbenza di titolo nelle scuole
d'infanzia e nelle scuole primarie col solo titolo di Diploma d’Istituto
magistrale di 4 o 5 anni o di Maturità classica D015. Dopo tale data 2002
(con l'avvento dei Licei già dal 1989 di 5 anni e che nel 2010 sono
divenuti istituzionali in Licei delle scienze umane e opzione economico
sociale e (Licei classici dal 1 al 5 anno (2014/19)) tutti e tre di 5 anni e
altri provenienti dall'istituto professionale socio sanitario B2 generale non
ottico ne odontotecnico) di 5 anni può insegnare solo chi ha
la Laurea Magistrale di 5 anni a ciclo unico in scienze della
formazione primaria LM 85 BIS dal 2004/2018 la Laurea Specialistica
dal 1999/2003 e dal Diploma di Laurea 4 anni DL in scienze
della formazione primaria dal 1996/99, uscenti dalle facoltà di scienze della
formazione nate nel 1995 oggi Dipartimento di studi umanistici dal 2010.
Il formatore primario con laurea 4 o 5 anni può insegnare , tutte le materie eccetto informatica e lingua europea: sia nelle scuole d'infanzia (per bambini dai 3-5 anni) sia nelle scuole primarie (per bambini dai 6-10 anni) in + con la PAS di un anno in totale 6 anni, si può fare anche l'insegnante di sostegno. Quindi sono esclusi i pedagogisti.
Il formatore primario con laurea 4 o 5 anni può insegnare , tutte le materie eccetto informatica e lingua europea: sia nelle scuole d'infanzia (per bambini dai 3-5 anni) sia nelle scuole primarie (per bambini dai 6-10 anni) in + con la PAS di un anno in totale 6 anni, si può fare anche l'insegnante di sostegno. Quindi sono esclusi i pedagogisti.
Che l'educatore professionale socio-pedagogico indirizzo nido, triennale L
19 (2004/18) può oggi insegnare/educare solo nei nidi d'infanzia e nelle
sezioni primavera quindi ai bambini dai 3 mesi ai 3 anni nel sistema
integrato (0-6) che da continuità agli educatori ma non
come insegnanti dei bambini dai 3 ai 6 anni per cui ci vuole la Laurea
magistrale a ciclo unico in scienze della formazione primaria LM 85
BIS difatti Il formatore primario può
insegnare , tutte le materie eccetto informatica e lingua europea: sia nelle
scuole d'infanzia (per bambini dai 3-5 anni) sia nelle scuole primarie (per
bambini dai 6-10 anni) in + con la PAS di un anno in totale 6 anni, può
fare anche l'insegnante di sostegno. Quindi sono esclusi i
pedagogisti.
come chiarito dai: decreti legislativi
65/17 e 378/18: I pedagogisti possono insegnare nei nidi e (sezioni primavera nate
nel 2006) come educatori per assorbenza di titolo ma non è un loro fine ultimo.
Ricordiamo inoltre che per accedere alle lauree magistrali in pedagogia non
sempre provengono da lauree in educatori professionali socio-pedagogici L 19 o
educatori professionali socio sanitari LSNT/2 ma molti provengono anche da
lauree triennali affini in: educatore professionale sanitario,
o al contrario da educatore sociopedagogico,
psicologia, sociologia, filosofia, antropologia, servizi sociali, etc. che dopo aver acquisito i cfu mancanti tramite qualche esame possono iscriversi alle magistrali di pedagogia LM 50, LM 57, LM 85 LM 93 o in scienze riabilitative delle professioni sanitarie educatore professionale socio sanitario specializzato LM SNT2 .
Ricordo che i laureati triennali in educatore professionale sociopedagogico L 19 e i laureati triennali in educatore professionale sociosanitario L SNT2 oltre a poter prendere le lauree magistrali +2 in pedagogia LM 50, LM 57, LM 85, LM 93 ed in educatore sanitario specializzato LM SNT2, dopo aver assolto alcuni cfu mancati tramite qualche esame, possono prendere anche le lauree magistrali +2 in:
teoria della comunicazione LM 92,
o al contrario da educatore sociopedagogico,
psicologia, sociologia, filosofia, antropologia, servizi sociali, etc. che dopo aver acquisito i cfu mancanti tramite qualche esame possono iscriversi alle magistrali di pedagogia LM 50, LM 57, LM 85 LM 93 o in scienze riabilitative delle professioni sanitarie educatore professionale socio sanitario specializzato LM SNT2 .
Ricordo che i laureati triennali in educatore professionale sociopedagogico L 19 e i laureati triennali in educatore professionale sociosanitario L SNT2 oltre a poter prendere le lauree magistrali +2 in pedagogia LM 50, LM 57, LM 85, LM 93 ed in educatore sanitario specializzato LM SNT2, dopo aver assolto alcuni cfu mancati tramite qualche esame, possono prendere anche le lauree magistrali +2 in:
teoria della comunicazione LM 92,
psicologia LM 51,
sociologia LM 88,
filosofia LM 78,
antropologia LM 01,
servizi sociali LM 87,
Scienze cognitive LM 55,
o segnarsi al terzo anno della laurea magistrale a ciclo unico LM a cu in scienze della formazione primaria LM 85 BIS di 5 anni ma bisogna fare solo i +2.
Scienze cognitive LM 55,
o segnarsi al terzo anno della laurea magistrale a ciclo unico LM a cu in scienze della formazione primaria LM 85 BIS di 5 anni ma bisogna fare solo i +2.
Ricordo inoltre che i pedagogisti negli altri Stati dell'Unione
Europea, a differenza dei pedagogisti italiani possono iscriversi e
frequentare le scuole di specializzazione in psicoterapia, e lavorare
come pedagogisti psicoterapeuti, eccetto che in Italia.
Ricordo che il pedagogista prima della sentenza tar lazio 000395/2014 reg
prov coll n.01016/2009 reg. Ric. poteva rientrare nell’ Ordine e quindi
nell'Albo di tipo A degli psicologi dopo la sentenza non può più farlo.
Il *libro bianco* della commissione europea ribadisce l'importanza dell'innovazione
pedagogica all'interno degli istituti educativi ribadito dal *libro verde.*
https://www.universita.it/equipollenza-laurea/ assorbimento di
titolo, equipollenza, equivalenza, equiparazione.
librobianco_Cresson.pdf
https://m.francoangeli.it/Libro/9788846414724/Il-Libro-Verde-della-Pubblica-Istruzion
L'Istituto Nazionale di Documentazione,
Innovazione e Ricerca Educativa (Indire) nato nel 1925 è il
più vecchio ente di ricerca del Ministero dell'Istruzione italiano, con sede a Firenze ed articolato in
tre nuclei territoriali (Napoli, Roma e Torino). Qui ci sono tutti
le materie scolastiche di tutte le scuole dalla loro comparsa ad oggi.
ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA LEGALMENTE RICONOSCIUTE ED ISCRIZIONE AD ALBO A
PER PEDAGOGISTI
Le associazioni di categoria non sono tutte legalmente riconosciute inoltre bisogna fare attenzione a chi è iscritto al COLAP presidente E. Allessandrucci Roma Coordinamento Libere Associazioni Professionali +39 06.44340239 L. 4/13 quindi iscritte al Mise Ministero Sviluppo Economico, e chi non è iscritto.:
I pedagogisti non sono obbligati a segnarsi ad un Associazione di Categoria ma è fortemente consigliabile per poter svolgere la propria professione e di acquisire i crediti formativi annuali previsti dalle associazioni e dii partecipare ad i convegni.
Per iscriversi ad un Associazione di Categoria basta andare sul sito dell'associazione scelta e pagare la quota prevista. Inoltre è importante segnarsi all'albo A privato dell'associazione di categoria prescelto pagando una quota e svolgendo l'esame ed il tirocinio si verrà iscritti all'albo A consultabile sul sito dell'
Associazione e verrà Rilasciato un certificato di qualità uni en ISO 9001 oppure di pedagogista qualificat. Per gli educatori uguale ma all'albo B privato.
Le associazioni di categoria non sono tutte legalmente riconosciute inoltre bisogna fare attenzione a chi è iscritto al COLAP presidente E. Allessandrucci Roma Coordinamento Libere Associazioni Professionali +39 06.44340239 L. 4/13 quindi iscritte al Mise Ministero Sviluppo Economico, e chi non è iscritto.:
I pedagogisti non sono obbligati a segnarsi ad un Associazione di Categoria ma è fortemente consigliabile per poter svolgere la propria professione e di acquisire i crediti formativi annuali previsti dalle associazioni e dii partecipare ad i convegni.
Per iscriversi ad un Associazione di Categoria basta andare sul sito dell'associazione scelta e pagare la quota prevista. Inoltre è importante segnarsi all'albo A privato dell'associazione di categoria prescelto pagando una quota e svolgendo l'esame ed il tirocinio si verrà iscritti all'albo A consultabile sul sito dell'
Associazione e verrà Rilasciato un certificato di qualità uni en ISO 9001 oppure di pedagogista qualificat. Per gli educatori uguale ma all'albo B privato.
Pedagogista Professionista Qualificata oppure con la certificazione di
qualità UNIENISO 9001, iscritta all' Albo privato dei
Pedagogisti di tipo A dopo esame , C/O ASSOCIAZIONE DI CATEGORIA DEI
PEDAGOGISTI legalmente riconosciuta n.... - PQ dal........
ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA
1. ANIPED Associazione Nazionale Italiana Pedagogisti legalmente riconosciuta Lanciano Abruzzo, G. L. Bellisario 3451132190 iscritta COLAP L. 4/13 MISE No P. Iva. Spec. pedagogia giuridica
2. UNIPED Unione Nazionale Italiana Pedagogisti Roma Stefano Coquinati +393299620085 iscritto COLAP L. 4/13 MISE no P. Iva. Spec. diidattica
3. APP Associazione Professioni Pedagogiche Messina Anna Brigandì solo mail tesseramento@associazioneprofessionipedagogiche.it costituita legalmente con p. Iva. Spec. generica
4. ANPE Associazione Nazionale pedagogisti legalmente riconosciuta Roma M. A. GRASSI +393471758548 NO IP. IVA. Spec. generica
5. PEDIAS Associazione Pedadogisti Italiani Civitanova Marche Agostino Basile +390733770805 giuridicamente riconosciuta no P. Iva. Spec. mediazione counseling e sport.
6. AINSPED Associazione Italiana Nazionale Pedagogisti Calabria Vibo Valencia Filadelfia Davide Piserà 3284673212 no p. Iva, generica
7. AIPED Associazione Italiana Pedagogisti Agrigento M. G. Mauro. +39 346 3141251 no P. Iva. Generica
8. APEI Associazione Italiana Pedagogisti ed Educatori. Alessandro Prisciandaro Palermo 329.7309309 no P. IVA. Spec. EDUCATORI socio pedagogici triennali.
9. ANPEC Associazione Nazionale pedagogisti clinici Guido Pesci Firenze 0556533153
ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA
1. ANIPED Associazione Nazionale Italiana Pedagogisti legalmente riconosciuta Lanciano Abruzzo, G. L. Bellisario 3451132190 iscritta COLAP L. 4/13 MISE No P. Iva. Spec. pedagogia giuridica
2. UNIPED Unione Nazionale Italiana Pedagogisti Roma Stefano Coquinati +393299620085 iscritto COLAP L. 4/13 MISE no P. Iva. Spec. diidattica
3. APP Associazione Professioni Pedagogiche Messina Anna Brigandì solo mail tesseramento@associazioneprofessionipedagogiche.it costituita legalmente con p. Iva. Spec. generica
4. ANPE Associazione Nazionale pedagogisti legalmente riconosciuta Roma M. A. GRASSI +393471758548 NO IP. IVA. Spec. generica
5. PEDIAS Associazione Pedadogisti Italiani Civitanova Marche Agostino Basile +390733770805 giuridicamente riconosciuta no P. Iva. Spec. mediazione counseling e sport.
6. AINSPED Associazione Italiana Nazionale Pedagogisti Calabria Vibo Valencia Filadelfia Davide Piserà 3284673212 no p. Iva, generica
7. AIPED Associazione Italiana Pedagogisti Agrigento M. G. Mauro. +39 346 3141251 no P. Iva. Generica
8. APEI Associazione Italiana Pedagogisti ed Educatori. Alessandro Prisciandaro Palermo 329.7309309 no P. IVA. Spec. EDUCATORI socio pedagogici triennali.
9. ANPEC Associazione Nazionale pedagogisti clinici Guido Pesci Firenze 0556533153
055653315 n. 124 0556533153
055653315303 (77) settore clinico.
10. SINPE sindacato Nazionale Pedagogisti iscritto
all’isfar istituto superiore formazione aggiornamento e ricerca è l’unico ente
autorizzato dal sindacato nazionale pedagogisti presidente Guido Pesci 0556533153
Firenze
11. FEPP: Federazione Europea dei professionisti della
Pedagogia GF De Lorenzo dell'ANPE Roma +39-3383923439
12. SIPMED società italiana di psicologia e
pedagogia medica Roma, Ivano Cincinnati 0692927430
13. ANPEF Associazione
Nazionale Pedagogisti Familiari
065811057 Roma Vincenza, Palmieri.
065811057 Roma Vincenza, Palmieri.
14. ANEP Associazionale Nazionale Educatori
Professionali (per gli educatori sanitari triennali) Nicola Titta +393270331565
Bologna
Chi ha l'Albo A pubblico tra le lauree Magistrali?
Chi ha l'Albo B Pubblico tra le lauree triennali?
Le lauree magistrali in
pedagogia LM 50, LM 57, LM 85, LM 93 non hanno l'albo ma sono abilitanti alla
professione di pedagogista.
La Laurea Magistrale LM SNT/02 in scienze riabilitative delle professioni sanitarie non ha l'Albo ma è una laurea abilitante alla professione.
La laurea Magistrale in psicologia LM 51 ha l'albo A, già dal 1989.
La Laurea Magistrale in teoria della comunicazione LM 92 non ha l'albo.
La Laurea Magistrale LM 55 in scienze cognitive non ha l'albo.
La laurea triennale in educatore professionale socio pedagogico L19 non ha Albo.
La Laurea triennale in scienze riabilitative delle professioni sanitarie LSNT/02 in educatore socio sanitario ha l'Albo B, dal 2019.
La Laurea triennale L24 in scienze e tecniche psicologiche ha l'Albo B, dal 2001.
La Laurea Magistrale LM SNT/02 in scienze riabilitative delle professioni sanitarie non ha l'Albo ma è una laurea abilitante alla professione.
La laurea Magistrale in psicologia LM 51 ha l'albo A, già dal 1989.
La Laurea Magistrale in teoria della comunicazione LM 92 non ha l'albo.
La Laurea Magistrale LM 55 in scienze cognitive non ha l'albo.
La laurea triennale in educatore professionale socio pedagogico L19 non ha Albo.
La Laurea triennale in scienze riabilitative delle professioni sanitarie LSNT/02 in educatore socio sanitario ha l'Albo B, dal 2019.
La Laurea triennale L24 in scienze e tecniche psicologiche ha l'Albo B, dal 2001.
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CHI È IL PEDAGOGISTA
Il Pedagogista è un esperto dei processi educativi e formativi e
dell'apprendimento continui quindi effettua
educazione e formazione per adulti, anche detto ANDRAGOGISTA, che
COMPRENDE tutto il ciclo di vita dalla gravidanza alla
vecchiaia. Egli è un teorico
dell'Educazione e della Formazione Umana (ricerca e azione), professionista
della relazione D'AIUTO. Egli è un professionista qualificato come
da L 4/13 per professioni non ordinistiche COLAP e la L. 205/17 art. 1 co. 594
indica dove lavora ovvero nel: giuridico famiglia, genitorialità, scolastico,
ambientale, culturale, sportivo, motorio, socio-educativo, e L. 145/18 art. 1
co. 517, sono aggiunte le parole: e socio-assistenziale limitatamente
agli aspetti socio educativi I pedagogisti sono inseriti nei servizi e nei
presidi del socio sanitario e della salute o sanitario. Essi lavorano in tutti
i campi sopra descritti in modo: formale, informale, non formale e L' ART. 1
co. 595 della 205/17 indica il livello Europeo cioè il VII dell'EQF o QEQ, le
classi di laurea magistrale abilitanti ALLA PROFESSIONE e il livello
Apicale del pedagogista.
Gli ambiti dei pedagogisti e degli educatori professionali sociopedagogici
I pedagogisti e gli educatori spendono la loro professionalità negli stessi ambiti ma con competenze e mansioni diverse, dunque, con le persone di ogni età in ambito:
educativo e formativo, scolastico, socio sanitario e della salute, limitatamente agli aspetti socio educativi, socio assistenziale, della genitorialità e della famiglia, culturale, giudiziario ambientale, sportivo e motorio, dell'integrazione e della cooperazione internazionale.
I servizi per pedagogisti ed educatori
I pedagogisti e gli educatori lavorano negli stessi servizi ma con mansioni e competenze diverse:
SERVIZI pubblici e privati:
Servizi educativi per lo sviluppo della persona e della comunità territoriale, servizi educativi 0 3 anni ed extrascolastico per l' infanzia,
Gli ambiti dei pedagogisti e degli educatori professionali sociopedagogici
I pedagogisti e gli educatori spendono la loro professionalità negli stessi ambiti ma con competenze e mansioni diverse, dunque, con le persone di ogni età in ambito:
educativo e formativo, scolastico, socio sanitario e della salute, limitatamente agli aspetti socio educativi, socio assistenziale, della genitorialità e della famiglia, culturale, giudiziario ambientale, sportivo e motorio, dell'integrazione e della cooperazione internazionale.
I servizi per pedagogisti ed educatori
I pedagogisti e gli educatori lavorano negli stessi servizi ma con mansioni e competenze diverse:
SERVIZI pubblici e privati:
Servizi educativi per lo sviluppo della persona e della comunità territoriale, servizi educativi 0 3 anni ed extrascolastico per l' infanzia,
Servizi educativi nelle istituzioni scolastiche, servizi educativi
extrascolastico per l'inclusione, la prevenzione del disagio e della
dispersione scolastica,
SERVIZI per la genitorialità e la famiglia, servizi educativi per le pari opportunità, servizi di consulenza tecnica d'ufficio in particolare in ambito familiare, servizi educativi per il benessere e la promozione della salute, servizi per il recupero e l'integrazione; servizi di educazione formale e non formale per gli adulti,
Servizi per anziani e servizi geriatrici, servizi educativi ludici ed artistico espressivi, dell'animazione e del tempo libero dalla prina infanzia all'età adulta, servizi educativi nel sistema penitenziario e di risocializzazione dei detenuti, servizi di assistenza ai minori coinvolti nel circuito giudiziario penitenziario, servizi di educazione ambientale, servizi per la conoscenza, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio dei beni culturali,
Servizi educativi nel campo dell'informazione, della comunicazione, della multimedialità, della promozione culturale della lettura, servizi educativi nei contesti lavorativi nei servizi di formazione, collocamento, consulenza, orientamento, bilancio delle competenze, servizi per l'aggiornamento e per la formazione di educatori e pedagogisti.
Il mansionario del pedagogista e dell'educatore sociopedagogico
Differenza tra le competenze del pedagogista e dell'educatore professionale sociopedagogico
Le competenze del pedagogista sono:
Art. 9.
(Attività professionali e competenze del pedagogista).
1. Negli ambiti di cui all'articolo 3, il pedagogista svolge attività di progettazione,
programmazione, organizzazione, coordinamento, gestione, monitoraggio, valutazione,
consulenza e supervisione della qualità pedagogica dei servizi e dei sistemi pubblici o privati
di educazione e formazione. Compie inoltre azioni pedagogiche rivolte a singoli soggetti.
2. Il pedagogista è in possesso delle conoscenze e delle competenze relative alla
qualifica di cui all'articolo 10 e svolge le seguenti attività educative e formative:
a) progetta, coordina, realizza e valuta interventi e trattamenti educativi e formativi
diretti alla persona, negli ambiti e nei servizi individuati dalla presente legge;
b) effettua la ricognizione, il coordinamento, la rilevazione, l'analisi, l'interpretazione e
la valutazione funzionale di tipo pedagogico e collabora al lavoro delle équipes
plurispecialistiche;
c) programma, progetta, coordina, gestisce e valuta piani di formazione permanente;
d) progetta, gestisce, coordina e valuta servizi e sistemi di formazione professionale
manageriale;
e) realizza e coordina interventi di orientamento pedagogico e di orientamento
permanente nonché di consulenza, bilancio di competenze e inserimento lavorativo;
f) coopera alla definizione delle politiche formative;
g) offre consulenza per la pianificazione e la gestione di servizi di rete nel territorio;
h) offre consulenza per l'attuazione dei sistemi integrati per la gestione e la
valorizzazione delle risorse umane e per lo sviluppo di competenze;
i) coordina servizi educativi e formativi territoriali.
Competenze dell'educatore professionale sociopedagogico
Art. 6.
(Attività professionali e competenze dell'educatore professionale socio-pedagogico).
1. Negli ambiti di cui all'articolo 3, l'educatore professionale socio-pedagogico svolge
mansioni relative alla programmazione, alla progettazione, all'attuazione, alla gestione e alla
valutazione delle azioni educative e formative dei servizi e dei sistemi di educazione e
formazione pubblici o privati e del terzo settore. Concorre, inoltre, alla progettazione dei
suddetti servizi e sistemi e di azioni educative rivolte ai singoli soggetti.
2. L'educatore professionale socio-pedagogico è in possesso delle conoscenze e delle
competenze relative alla qualifica di cui all'articolo 7 e svolge le seguenti attività educative e
formative:
a) progetta, programma, realizza e valuta interventi e trattamenti educativi e formativi
diretti alla persona negli ambiti e nei servizi individuati dalla presente legge;
b) accompagna e facilita i processi di apprendimento in contesti di educazione
permanente;
c) accompagna e facilita i processi di apprendimento in contesti di formazione
professionale;
d) accompagna e facilita interventi di inserimento lavorativo;
e) coopera alla definizione delle politiche formative;
f) coopera alla pianificazione e alla gestione di servizi di rete nel territorio;
g) collabora all'attuazione dei sistemi integrati per la gestione e la valorizzazione delle
risorse umane e per lo sviluppo di competenze.
SERVIZI per la genitorialità e la famiglia, servizi educativi per le pari opportunità, servizi di consulenza tecnica d'ufficio in particolare in ambito familiare, servizi educativi per il benessere e la promozione della salute, servizi per il recupero e l'integrazione; servizi di educazione formale e non formale per gli adulti,
Servizi per anziani e servizi geriatrici, servizi educativi ludici ed artistico espressivi, dell'animazione e del tempo libero dalla prina infanzia all'età adulta, servizi educativi nel sistema penitenziario e di risocializzazione dei detenuti, servizi di assistenza ai minori coinvolti nel circuito giudiziario penitenziario, servizi di educazione ambientale, servizi per la conoscenza, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio dei beni culturali,
Servizi educativi nel campo dell'informazione, della comunicazione, della multimedialità, della promozione culturale della lettura, servizi educativi nei contesti lavorativi nei servizi di formazione, collocamento, consulenza, orientamento, bilancio delle competenze, servizi per l'aggiornamento e per la formazione di educatori e pedagogisti.
Il mansionario del pedagogista e dell'educatore sociopedagogico
Differenza tra le competenze del pedagogista e dell'educatore professionale sociopedagogico
Le competenze del pedagogista sono:
Art. 9.
(Attività professionali e competenze del pedagogista).
1. Negli ambiti di cui all'articolo 3, il pedagogista svolge attività di progettazione,
programmazione, organizzazione, coordinamento, gestione, monitoraggio, valutazione,
consulenza e supervisione della qualità pedagogica dei servizi e dei sistemi pubblici o privati
di educazione e formazione. Compie inoltre azioni pedagogiche rivolte a singoli soggetti.
2. Il pedagogista è in possesso delle conoscenze e delle competenze relative alla
qualifica di cui all'articolo 10 e svolge le seguenti attività educative e formative:
a) progetta, coordina, realizza e valuta interventi e trattamenti educativi e formativi
diretti alla persona, negli ambiti e nei servizi individuati dalla presente legge;
b) effettua la ricognizione, il coordinamento, la rilevazione, l'analisi, l'interpretazione e
la valutazione funzionale di tipo pedagogico e collabora al lavoro delle équipes
plurispecialistiche;
c) programma, progetta, coordina, gestisce e valuta piani di formazione permanente;
d) progetta, gestisce, coordina e valuta servizi e sistemi di formazione professionale
manageriale;
e) realizza e coordina interventi di orientamento pedagogico e di orientamento
permanente nonché di consulenza, bilancio di competenze e inserimento lavorativo;
f) coopera alla definizione delle politiche formative;
g) offre consulenza per la pianificazione e la gestione di servizi di rete nel territorio;
h) offre consulenza per l'attuazione dei sistemi integrati per la gestione e la
valorizzazione delle risorse umane e per lo sviluppo di competenze;
i) coordina servizi educativi e formativi territoriali.
Competenze dell'educatore professionale sociopedagogico
Art. 6.
(Attività professionali e competenze dell'educatore professionale socio-pedagogico).
1. Negli ambiti di cui all'articolo 3, l'educatore professionale socio-pedagogico svolge
mansioni relative alla programmazione, alla progettazione, all'attuazione, alla gestione e alla
valutazione delle azioni educative e formative dei servizi e dei sistemi di educazione e
formazione pubblici o privati e del terzo settore. Concorre, inoltre, alla progettazione dei
suddetti servizi e sistemi e di azioni educative rivolte ai singoli soggetti.
2. L'educatore professionale socio-pedagogico è in possesso delle conoscenze e delle
competenze relative alla qualifica di cui all'articolo 7 e svolge le seguenti attività educative e
formative:
a) progetta, programma, realizza e valuta interventi e trattamenti educativi e formativi
diretti alla persona negli ambiti e nei servizi individuati dalla presente legge;
b) accompagna e facilita i processi di apprendimento in contesti di educazione
permanente;
c) accompagna e facilita i processi di apprendimento in contesti di formazione
professionale;
d) accompagna e facilita interventi di inserimento lavorativo;
e) coopera alla definizione delle politiche formative;
f) coopera alla pianificazione e alla gestione di servizi di rete nel territorio;
g) collabora all'attuazione dei sistemi integrati per la gestione e la valorizzazione delle
risorse umane e per lo sviluppo di competenze.
Ricordo che il pedagogista non è un pedagogo, il pedagogo è
più assimilato all'educatore socio pedagogico con laurea triennale inoltre il
termine pedagogo è in disuso e dispregiativo per noi pedagogisti, difatti
il pedagogo era uno schiavo ed insegnava a leggere scrivere e fare di
conto.
Importante è
per il nuovo welfare state l’ART. 12 della LEGGE Quadro n. 328/00 nel sistema
integrato dei servizi sanitari e socio sanitari; ove il pedagogista è un:
formatore continuo, educatore degli Adulti ossia andragogista, un progettista,
un dirigente, un coordinatore, un programmatore, un consulente ed
un Formatore E-Learning e della Media Education; Esperto dei processi
educativi e formativi e un esperto delle professioni d'aiuto.
U.E.: EQF
o QEQ: VII Livello (tutte le lauree magistrali);
Legge 8 novembre 2000, n. 328 - Handylex
http://www.jobonline.it/magazine/index.php?id=2767 funzionario amministrativo ed
istruttore direttivo amministrativo area socio culturale enti locali
STRUMENTI LA TESTISTICA PEDAGOGICA:
Le case editrici per i test pedagogici della Giunti OS per pedagogisti
dei livelli A2 e A1 mentre per i pedagogisti Clinici anche il livello B1 oppure
i test della Erikson senza livelli.
erickson test pedagogici su google
LA LAICITÀ
Del PEDAGOGISTA
Lo studio
deve essere laico? Assolutamente sì, ok si fa benedire perché personalmente si
può essere di qualunque religione ma dopo si deve tornare alla
laicità professionale, si deve ragionare e dimostrare all'utenza di
ragionare scientificamente e non ideologicamente di religione cristiano
cattolica o altra religione... Quindi niente raffigurazioni religiose nel
proprio studio come: croci, santi, madonne, angeli, etc.
Deontologia
La deontologia pedagogica.
Il pedagogista è obbligato alla privacy degli utenti, al consenso informato e a non fare nessun azione pedagogica (consulenze, supervisione , progettazione, insegnamento, valutazione analisi), nei confronti di amici e parenti, per etica professionale, inquanto non si sarebbe più scientificamente oggettivi quindi obiettivi bensì soggettivi ed invasi da sentimenti ed emotivamente coinvolti.
Stessa cosa vale per l'azione educativa svolta dagli educatori nei vari contesti educativi.
Il pedagogista inoltre non è più obbligato a seguire un tariffario istituzionale ma di utilizzarlo come guida per il suo onorario e di scriverlo sul consenso informato e di emettere fattura, digitale online o cartacea, non di tipo sanitario a meno che non lavora in sanità.
Il logo della pedagogia
Il simbolo della pedagogia non è il gufo ma, piuttosto, il caduceo di
Ermes di fronte a un fleur-de-lis. Sebbene l'uccello sia spesso usato
perché associato alla saggezza, il gufo non è il simbolo ufficiale della
pedagogia.
caduceo
Il caduceo è un tipo di bastone
verticale con ali, attorno al quale sono avvolti due serpenti, come viene
presentato nel simbolo contabile.
Questo personale rappresenta il potere
del professionista, la sua capacità di apportare cambiamenti. Le ali rivelano l'equilibrio di questa
trasformazione, così come la qualità del pedagogista, deve essere agile e disponibile.
Fiore di Lis
È spesso associato
alla Francia in quanto è diventato il suo emblema nel dodicesimo secolo.In quel
paese, rappresenta il potere, la sovranità, la lealtà e l'onore.
Il simbolo di pietra
della pedagogia è lo zaffiro, una pietra celeste per eccellenza e che porta il
simbolismo del blu. Lo zaffiro rappresenta la forza luminosa del regno e
della purezza di Dio.
Ci sono 4 colori che rappresentano la pedagogia un tempo si usavano il lilla e l'amaranto:
Il colore che simboleggia la pedagogia è il lilla, che è il colore della spiritualità e anche della saggezza.
L'amaranto,
rappresenta l'immortalità amicizia stima sentimenti veri.
Oggi si usa il bianco
ed il rosa:
Bianco, rappresenta il
principio della forza vitale speranza per il futuro e fiducia.
Il rosa, rappresenta
il dare e ricevere amore, alleggerire la mente e di fugare pensieri
negativi.
IL
PEDAGOGISTA INSEGNANTE NELLE UNIVERSITÀ VEDIAMOLE:
Come si diventa docente universitario?
La carriera accademica è un po' lunga, si diventa prima:
cultore della materia,
per il Cultore della materia non ha requisiti ma richiede solo la nomina da
un professore ordinario al consiglio di corso di laurea magistrale (di solito è
il relatore di tesi di laurea magistrale oppure il correlatore di tesi di
laurea magistrale a chiederti se lo vuoi fare).
Il cultore può essere un qualsiasi laureato magistrale che abbia avuto una
votazione superiore al 104 come voto di laurea magistrale.
Il cultore è gratuito e non conferisce nessun riconoscimento.
Per fare il dottorato di ricerca non è necessario esser stato cultore
della materia molti iniziano la carriera accademica facendo direttamente
il dottorato dopo la laurea magistrale, per diventare dottore di ricerca,
(il dottore di ricerca è quello che noi abbiamo chiamato per anni universitari
l'assistente del prof) .
Esistono infatti due strade per il dottorato di ricerca:
1. Con una delle Lauree Magistrali LM 85 - LM 50-LM 57-LM 93) in Pedagogia
+ il dottorato di ricerca
Per il dottorato di ricerca: in professioni intellettuali psicologiche e
pedagogiche il livello ISTAT è la fascia 2: precisamente con una di
queste fasce di concorso di seguito (26152-26252-26325-26532) e 3 in quella
tecnica 3.4.5.1.0 - (ISFOL dal 2/12/18 INAPP la fascia è
26542) a Foggia il Dipartimento di Studi Umanistici,
hai la possibilità di insegnare anche all' Università le materie in
scienze umane e sociali (psicologia, pedagogia, filosofia, antropologia,
metodologia della ricerca, sociologia) e storia.
2. Un' altra strada percorribile senza aver fatto il dottorato è questa,
ossia, dopo la laurea magistrale i requisiti per il dottorato sono:
l'abilitazione scientifica e il rilievo di ricerca.
Il gap normativo non prevede obbligo di titoli di ricerca, al concorso può
partecipare anche un dott. Magistrale Senza Dottorato MA che abbia riportato
citazioni pari a 146 in ambito di ricerca e citazioni letterarie
scientifiche.
Con tale requisito si accede alla richiesta di abilitazione scientifica.
Ottenuto tale requisito l'accesso al concorso a cattedra universitario è
possibile.
Il dottorato conferisce ulteriore punteggio, ma è una mera condizione di
gratuatoria.
Ciò non impedisce l'accesso.
Dopo essere diventato dottore di ricerca si diventa assegnista di ricerca,
per diventare ricercatore,
ATTENZIONE la carriera accademica a questo punto diventa piu' tortuosa e
difficile in quanto il docente di I livello deve scegliere a chi dare la sua
unica cattedra quindi:
1 Ricercatore tra i suoi 3-4 ricercatori (di solito da la
cattedra al suo pupillo/a, e gli altri continueranno a fare i portaborse), poi
si diventa docente di II° livello, infine docente di I° livello.
Invece per i laureati magistrali in LM SNT/02 in scienze della riabilitazione delle professioni sanitarie educatore sanitario specializzato, la carriera accademica la possono iniziare al Dipartimento di Medicina della propria città poi successivamente tramite concorso possono chiedere di spostarsi al Dipartimento di Medicina dell'uni di poi successivamente tramite concorso possono chiedere di spostarsi al Dipartimento di Medicina dell'uni di Fg per insegnare le discipline sanitarie, in altri corsi di Laurea e Laurea Magistrale, quanto qui non hanno né il percorso triennale né quello Magistrale. La codifica ISTAT è : Dirigenti equiparati di sanità 1.1.2.6.3., quella Isfol oggi Inapp è 1.1.2.4.3. in Direttori Generali ed equiparati nella sanità.
Il PEDAGOGISTA INSEGNANTE NELLE SCUOLE MEDIE E SUPERIORI
Classi
d'insegnamento per scuole secondarie di II° grado:
Le abilitazioni per il concorso all'insegnamento nelle
scuole medie e superiori erano separatamente conseguite per le classi di
Diplomi di laurea quadriennali in pedagogia e scienze dell' educazione dal 1938
al 1998 le classi di concorso erano:
A 18 ex 36 A (filosofia, psicologia e scienze
dell’educazione negli istituti superiori)
A 19 ex 37 A (filosofia e storia nei licei);
A22 ex 43 A (italiano, storia e geografia ed
educazione civica nella scuola media);
A 12 ex 50 A (lettere negli istituti superiori);
A 11 ex 51 A (italiano e latino nei licei e negli
istituti tecnici);
Le abilitazioni per il concorso sono oggi
conseguite per l'insegnamento nelle sole scuole superiori per le classi di
laurea specialistiche LS e Lauree Magistrali LM dei pedagogisti dal 1999 al
2018, nelle classi di concorso
A-18 e A-19:
La A-18, materia: Scienze Umane e Filosofia,
comprende:
Nei licei: scienze umane (psicologia, sociologia, antropologia e a seconda dell'indirizzo o pedagogia o metodologia della ricerca) e filosofia;
Nei tecnici B1 e C5: relazioni internazionali e teoria della comunicazione;
Nei professionali B2, B3, B4: scienze umane e sociali (pedagogia, sociologia, antropologia, metodologia della ricerca), psicologia generale ed applicata e tecniche di comunicazione.
La A 19 nei licei: Filosofia e Storia.
Nei licei: scienze umane (psicologia, sociologia, antropologia e a seconda dell'indirizzo o pedagogia o metodologia della ricerca) e filosofia;
Nei tecnici B1 e C5: relazioni internazionali e teoria della comunicazione;
Nei professionali B2, B3, B4: scienze umane e sociali (pedagogia, sociologia, antropologia, metodologia della ricerca), psicologia generale ed applicata e tecniche di comunicazione.
La A 19 nei licei: Filosofia e Storia.
Precisamente:
Licei:
1. Liceo classico: A-19 filosofia e Storia 2^ biennio e 5^ anno; a Foggia il Lanza Perugini;
2. Liceo sportivo: A-19 filosofia e storia 2^ biennio e 5^ anno a Foggia manca;
3. Liceo scientifico: A-19 filosofia e storia 2^ biennio e 5^ anno il Volta ed il Marconi;
4. Liceo scientifico opzione scienze applicate: A-18 filosofia e A-19 filosofia e storia 2^ biennio e 5^ anno a Foggia il Volta ed il Marconi;
5. liceo artistico tutti gli indirizzi: A-18 filosofia e A-19 filosofia e Storia 2^ biennio e 5^ anno a Foggia il Lanza Perugini;
6. Liceo linguistico: A-18 filosofia e A-19 filosofia e Storia 2^ biennio e 5^ anno a Foggia il Poerio;
7. Liceo musicale e coreutico: A-18 filosofia e A-19 filosofia e Storia 2^ biennio e 5^ anno a Foggia il Poerio;
8. Liceo delle scienze umane: a Foggia il Poerio A-18 filosofia e Scienze Umane (pedagogia, sociologia, antropologia, psicologia) tutti e 5 gli anni, cosi suddivisi:
PEDAGOGIA Primo biennio, Secondo biennio, Quinto anno;
PSICOLOGIA Primo biennio, Secondo biennio;
SOCIOLOGIA Secondo biennio, Quinto anno;
ANTROPOLOGIA Secondo biennio, Quinto anno;
e FILOSOFIA secondo biennio e quinto anno;
e A-19 filosofia e storia 2^ biennio e 5^ anno;
9. Liceo delle scienze umane opzione economico-sociale a Foggia il Poerio: A-18 filosofia e scienze umane (sociologia, psicologia, antropologia, metodologia della ricerca)tutti e 5 gli anni, cosi suddivisi:
PSICOLOGIA Primo biennio;
METODOLOGIA DELLA RICERCA Primo biennio (secondo anno), Secondo biennio, Quinto anno;
ANTROPOLOGIA Secondo biennio;
SOCIOLOGIA Secondo biennio, Quinto anno;
e FILOSOFIA secondo biennio e quinto anno;
e A-19 filosofia e storia 2^ biennio e 5^ anno;
Istituti tecnici:
10. Istituto tecnico settore tecnologico indirizzo amministrazione finanza e marketing articolazione relazioni internazionali per il marketing (B-1): A-18 relazioni internazionali 2^ biennio e 5^ anno a Foggia il Notarangelo Rosati;
11. Istituto tecnico settore tecnologico indirizzo grafica e comunicazione (C5) : A-18 teoria della comunicazione 2^ biennio a Foggia l'Altamura Da Vinci;
Istituti professionali:
12. Istituto professionale settore servizi indirizzo servizi socio sanitari generale ( non ottico ne odontotecnico) (B2): A-18 scienze umane e sociali (pedagogia, sociologia, antropologia, metodologia della ricerca) 1^ biennio, psicologia generale ed applicata 2^ biennio e 5^ anno a Foggia l'Einaudi Grieco;
13. Istituto professionale settore servizi indirizzo servizi per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera articolazione accoglienza turistica (B3): A-18 tecniche di comunicazione 2^ anno del 2^ biennio e 5^ anno a Foggia L'Einaudi Grieco;
14. Istituto professionale settore servizi indirizzo servizi commerciali (B4) : A -18 tecniche di comunicazione 2^ biennio e 5^ anno A Foggia l'Einaudi Grieco.
Invece i Laureati Magistrali in Scienze
della Riabilitazione delle professioni Sanitarie 3+2=5 anni in Educatore
Sanitario Specializzato LM-SNT/02, oggi, classe di concorso A15, discipline
sanitarie ( ex classi: 2/A
Anatomia, fisiopatologia oculare e laboratorio di misure oftalmiche; e
40/A: Igiene, anatomia, fisiologia, patologia generale e dell'apparato masticatorio) insegnano c/o:
40/A: Igiene, anatomia, fisiologia, patologia generale e dell'apparato masticatorio) insegnano c/o:
1. ISTITUTI TECNICI Rosati Notarangelo ed Altamura Da Vinci, settore TECNOLOGICO,
indirizzo CHIMICA, MATERIALI E
BIOTECNOLOGIE
- Scienze e tecnologie applicate – 2° anno del 1° biennio;
2. ISTITUTI TECNICI Notarangelo Rosati ed Altamura Da Vinci, settore TECNOLOGICO,
indirizzo CHIMICA, MATERIALI E
BIOTECNOLOGIE-articolazione BIOTECNOLOGIE
SANITARIE
- Igiene, Anatomia, Fisiologia, Patologia - 2° biennio e 5°
anno;
3. ISTITUTO PROFESSIONALE Einaudi Grieco, settore SERVIZI,
indirizzo SERVIZI SOCIOSANITARI,
- Igiene e cultura medico-sanitaria - 2° biennio e 5° anno;
4. ISTITUTO PROFESSIONALE Pacinotti, settore SERVIZI,
indirizzo SERVIZI SOCIOSANITARI,
articolazione “ARTI AUSILIARIE DELLE
PROFESSIONI SANITARIE, OTTICO”
- Discipline sanitarie (Anatomia, fisiopatologia oculare e
igiene);
5. ISTITUTO PROFESSIONALE Pacinotti, settore SERVIZI,
indirizzo SERVIZI SOCIOSANITARI,
articolazione “ARTI AUSILIARIE DELLE
PROFESSIONI SANITARIE, ODONTOTECNICO”
- Anatomia, fisiologia, igiene - 1° biennio e 1° anno del 2°
biennio;
- Gnatologia - 2° anno del 2° biennio e 5° anno.
Ci sono quattro modi per insegnare dunque:
esistono le tre fasce più il MAD Messa a Disposizione
per le supplenze.
Le prime due fasce per entrare come insegnante di ruolo per queste ci vuole dopo la Laurea Magistrale LM 3+ 2= 5 anni + 24 Cfu +inglese livello B2, poi bisogna partecipare al concorso per docenti non abilitati e una volta vinto bisogna fare 3 anni di FIT ( Formazione Iniziale e Tirocinio retribuito)= 8 anni e poi entrare di ruolo nelle graduatorie d'istituto.
Le prime due fasce per entrare come insegnante di ruolo per queste ci vuole dopo la Laurea Magistrale LM 3+ 2= 5 anni + 24 Cfu +inglese livello B2, poi bisogna partecipare al concorso per docenti non abilitati e una volta vinto bisogna fare 3 anni di FIT ( Formazione Iniziale e Tirocinio retribuito)= 8 anni e poi entrare di ruolo nelle graduatorie d'istituto.
La terza fascia e il MAD per le supplenze col solo Titolo di Laurea Magistrale LM 3+2= 5 anni.
Per ciò che concerne il MAD e la terza fascia: puoi mandare tramite PEC oppure a mano recandoti direttamente presso le scuole superiori o secondarie di II grado sempre per le classi di concorso A 18 e A 19 il CV e il MAD ( Messa a Disposizione per le supplenze) scaricandolo da google anche col solo Titolo di Laurea Magistrale 3+2=5 anni : LM 50, LM 57, LM 85, LM 93, LM 92 oppure scaricando sempre su Google il Modello B2 per i docenti supplenti in Terza Fascia.
I requisiti per
accedere al FIT
Ovviamente, per poter iniziare il percorso FIT è necessario avere
determinati requisiti. Nello specifico sarà necessario avere 24 crediti prima della laurea,
negli ambiti psico-pedagogici, didattici e antropologici, dopodiché bisognerà
sostenere un concorso utile per accedere al percorso triennale. Chi è già
laureato ed ha già i 24 cfu deve chiedere all'università di appartenenza di
fare 'il certificato dei 24 cfu per partecipare al concorso per l'
insegnamento' tali cfu verranno estrapolati in un foglio a parte dalle materie
dei 24 cfu già sostenuti durante il percorso di laurea il tutto al costo di 96
€, egli dopo il concorso può pssare direttamente a fare il tirocinio
triennale retribuito. Poi inizierà il primo ciclo del percorso triennale
di formazione iniziale e tirocinio. Attualmente il Governo sta lavorando per lo
svuotamento delle graduatorie degli abilitati (GaE e II fascia di istituto) e
alla stabilizzazione dei precari con 36 mesi di servizio. L’altro obiettivo del
Governo è quello di permettere ai docenti non abilitati presenti nelle fasce
che abbiano svolto tre anni di accedere direttamente al secondo anno di
formazione. #politica #Scuola
gae : graduatorie ad esaurimento
gi: graduatorie d'istituto
gm graduatorie di merito
Il reclutamento dei
docenti avviene tramite l'utilizzo di tre diversi tipi di graduatoria:
- Graduatoria ad esaurimento
- Graduatoria di merito
- Graduatorie d'Istituto
Ogni anno in base ai posti che si rendono disponibili sule cattedre delle scuole statali, vengono attinti dalle graduatorie di merito (50%) e dalle graduatorie ad esaurimento (50%) i docenti per le immissioni in ruolo, ovvero per la stipula di contratto a tempo indeterminato.
Graduatorie ad esaurimento
Nelle graduatorie sono iscritti i docenti provvisti di abilitazione all'insegnamento. Le graduatorie sono strutturate su base provinciale, vengono aggiornate ogni tre anni per quanto riguarda i titoli e le posizioni degli iscritti ma sono chiuse all'inserimento di nuovi nominativi. Dal 2008 infatti non e piu possibile iscriversi in queste graduatorie che sono pertanto destinate ad esaurirsi.
- Graduatoria ad esaurimento
- Graduatoria di merito
- Graduatorie d'Istituto
Ogni anno in base ai posti che si rendono disponibili sule cattedre delle scuole statali, vengono attinti dalle graduatorie di merito (50%) e dalle graduatorie ad esaurimento (50%) i docenti per le immissioni in ruolo, ovvero per la stipula di contratto a tempo indeterminato.
Graduatorie ad esaurimento
Nelle graduatorie sono iscritti i docenti provvisti di abilitazione all'insegnamento. Le graduatorie sono strutturate su base provinciale, vengono aggiornate ogni tre anni per quanto riguarda i titoli e le posizioni degli iscritti ma sono chiuse all'inserimento di nuovi nominativi. Dal 2008 infatti non e piu possibile iscriversi in queste graduatorie che sono pertanto destinate ad esaurirsi.
Graduatorie di merito
Nelle graduatorie di merito sono presenti i docenti vincitori di concorso pubblico a cattedra. Con il nuovo concorso docenti del 2016 verra creata una nuova graduatoria di merito che avra validita per 3 anni.
Nelle graduatorie di merito sono presenti i docenti vincitori di concorso pubblico a cattedra. Con il nuovo concorso docenti del 2016 verra creata una nuova graduatoria di merito che avra validita per 3 anni.
Graduatorie di Istituto
Le graduatorie di istituto sono articolate in 3 fasce:
- I FASCIA comprende i docenti iscritti a pieno titolo o con riserva, nella I, II, o III fascia delle Graduatorie ad esaurimento
- II FASCIA comprende i docenti abilitati ma non iscritti nelle Graduatorie a esaurimento
- III FASCIA comprende i docenti non abilitati in possesso del titolo di studio valido per l'accesso all'insegnamento
Le graduatorie di istituto sono articolate in 3 fasce:
- I FASCIA comprende i docenti iscritti a pieno titolo o con riserva, nella I, II, o III fascia delle Graduatorie ad esaurimento
- II FASCIA comprende i docenti abilitati ma non iscritti nelle Graduatorie a esaurimento
- III FASCIA comprende i docenti non abilitati in possesso del titolo di studio valido per l'accesso all'insegnamento
Il Dirigente
scolastico attinge dalle Graduatorie di Istituto per:
- supplenze annuali o fino al termine delle attivita didattiche per la copertura delle cattedre e posti d'insegnamento vacanti e disponibili entro la data del 31 dicembre, che rimangano presumibilmente tali per tutto l'anno scolastico, non coperte dall'Ufficio scolastico territoriale a causa dell'esaurimento della corrispondente graduatoria;
- supplenze temporanee per la sostituzione di personale temporaneamente assente;
- supplenze per la copertura di posti divenuti disponibili dopo il 31 dicembre.
- supplenze annuali o fino al termine delle attivita didattiche per la copertura delle cattedre e posti d'insegnamento vacanti e disponibili entro la data del 31 dicembre, che rimangano presumibilmente tali per tutto l'anno scolastico, non coperte dall'Ufficio scolastico territoriale a causa dell'esaurimento della corrispondente graduatoria;
- supplenze temporanee per la sostituzione di personale temporaneamente assente;
- supplenze per la copertura di posti divenuti disponibili dopo il 31 dicembre.
Più specificamente, si
tratta di una formazione della durata di tre anni, durante i quali l’aspirante
docente effettuerà un percorso di tirocinio. Dunque, durante
questo periodo ci sarà un primo anno di specializzazione e relativa valutazione
e altri due anni di “pratica” mediante laboratori, lezioni e tirocini nelle
scuole. Concluso il percorso dei tre anni, si sarà soggetti ad una valutazione
da parte degli organi collegiali. Nel corso dei tre anni di formazione/#Lavoro gli aspiranti docenti saranno retribuiti, infatti essi avranno un contratto a tempo
determinato al termine del quale, con ogni probabilità, entreranno in ruolo con
un contratto a tempo indeterminato.
Il pedagogista può fare anche doposcuola agli studenti di scuole superiori
nelle materie: storia, filosofia, scienze umane, scienze umane e sociali,
psicologia generale ed applicata, relazioni internazionali, teoria della comunicazione,
tecniche di comunicazione, ed ai studenti universitari: nelle materie
psicologiche, pedagogiche, filosofiche, sociologiche, antropologiche, e dei
servizi sociali e storiche.
ll*pedagogista secondo la propria specifica Laurea Magistrale, oltre ad
insegnare nelle scuole superiori o secondarie di II° grado, può svolgere altri
ruoli nelle scuole di ogni ordine e grado (dai nidi d'infanzia all'
Università), vediamoli insieme
Con la Laurea Magistrale LM 50 in Progettista e
Dirigente dei servizi Educativi e Formativi si può dirigere in tutte le scuole
di ogni ordine e grado e progettare per gli studenti, per i docenti e per i
genitori tramite i POF (interni alla scuola) e i PON ed i POR (come esterni).
Con la Laurea Magistrale LM 57 in Educazione degli adulti e Formazione Continua (Pedagogisti detti anche Andragogisti) puoi fare formazione continua in tutte le scuole di ogni ordine e grado rivolte ai genitori, agli studenti e agli insegnanti e agli educatori in tutte le scuole di ogni ordine e grado.
Con la Laurea Magistrale LM 85 in Scienze Pedagogiche si possono fare consulenze pedagogiche rivolte a genitori, insegnanti e studenti in tutte le scuole di ogni ordine e grado.
Con la Laurea Magistrale LM 93 in E-learning e Media Comunication puoi insegnare le piattaforme pedagogiche rivolte agli insegnanti agli studenti ed ai genitori all' interno delle scuole di ogni ordine e grado e nelle Università.
Inoltre, si può insegnare, come anche la Laurea Magistrale LM 92 in teoria della comunicazione afferente anch'essa al Dipartimento di Studi Umanistici ed equiparata alla LM 93 in E-learning e Media Comunication, la materia teoria della comunicazione nei tecnici e tecniche della comunicazione nei professionali classe di concorso A-18.
Con la Laurea Magistrale LM 57 in Educazione degli adulti e Formazione Continua (Pedagogisti detti anche Andragogisti) puoi fare formazione continua in tutte le scuole di ogni ordine e grado rivolte ai genitori, agli studenti e agli insegnanti e agli educatori in tutte le scuole di ogni ordine e grado.
Con la Laurea Magistrale LM 85 in Scienze Pedagogiche si possono fare consulenze pedagogiche rivolte a genitori, insegnanti e studenti in tutte le scuole di ogni ordine e grado.
Con la Laurea Magistrale LM 93 in E-learning e Media Comunication puoi insegnare le piattaforme pedagogiche rivolte agli insegnanti agli studenti ed ai genitori all' interno delle scuole di ogni ordine e grado e nelle Università.
Inoltre, si può insegnare, come anche la Laurea Magistrale LM 92 in teoria della comunicazione afferente anch'essa al Dipartimento di Studi Umanistici ed equiparata alla LM 93 in E-learning e Media Comunication, la materia teoria della comunicazione nei tecnici e tecniche della comunicazione nei professionali classe di concorso A-18.
PEDAGOGISTA
LIBERO PROFESSIONISTA CONSULENTE PEDAGOGICO presso lo studio pedagogico
Per la "libera professione": L’inquadramento corretto
dell’attività del Pedagogista è possibile ritrovarlo nella circolare 3/E al
punto 1.2 del 2 marzo 2016 dell’Agenzia delle Entrate.
1. Iscrizione Albo A privato per laureati magistrali pedagogisti dell' associazione di categoria ad es. ANIPED;
2. Commercialista o Caf;
3. APRIRE LA PARTITA IVA a regime forfettario con startup flat tax come soggetto lavoratore autonomo o ditta individuale, CON CODICE ATECO 889900 altre attività di assistenza sociale non residenziale NCA;
4. ISCRIZIONE ALLA CASSA PREVIDENZIALE GESTIONE SEPARATA INPS;
5. Polizza assicurazione professionale per - responsabilità civile terzi e professionale.
6. Studio professionale ed utenze.
Vediamo nel dettaglio
Per *l'apertura della Partita Iva* è necessario trasmettere tramite
commercialista o tramite CAF la dichiarazione dei redditi tramite il modello
AA9/12.
Al momento, come regime agevolato abbiamo il *regime forfetario*, introdotto dalla Legge di stabilità 2015 e modificato dalla Legge di stabilità 2016 con novità del 2017. Nel 2019 è prevista la start AP con flat ax del 5% che potrebbe portare a cambiamenti minimi.
Al momento, come regime agevolato abbiamo il *regime forfetario*, introdotto dalla Legge di stabilità 2015 e modificato dalla Legge di stabilità 2016 con novità del 2017. Nel 2019 è prevista la start AP con flat ax del 5% che potrebbe portare a cambiamenti minimi.
La “tassa piatta” con la sua aliquota
unica per tutti nasce dalla legge di Bilancio 2019.
L'introduzione di una misura agevolativa che incrementa la crescita attraverso
la diminuzione della pressione fiscale si concretizza con l'estensione dei
requisiti minimi per accedere al regime forfettario già in essere.
Ecco quindi che dal 1.01.2019 il limite dei ricavi e dei compensi per
accedere al regime viene innalzato a 65.000 euro e
l'imposta sostitutiva dell'Irpef, delle addizionali e dell'Irap è
del 15%.
Per i pedagogisti le start-up in
possesso dei requisiti l'aliquota è del 5% per un
quinquennio,
del Tuir (art. 1, c. 17 Legge 30.12.2018 n. 145).
Per accedere al regime forfettario “rafforzato” occorre innanzitutto far riferimento ai ricavi conseguiti (regime di competenza per l'attività di impresa) e ai compensi percepiti (regime di cassa per il lavoro autonomo) nel 2018. Pertanto, chiunque non abbia superato la soglia dei 65.000 euro nel 2018 e abbia diritto ad accedere al regime agevolativo, potrà usufruirne nell'anno successivo qualunque sia l'importo dei ricavi/compensi del 2019.
Il limite dei 65.000 euro dovrà essere ragguagliato all'anno in caso di inizio di attività in corso d'anno, non dovrà tener conto dell'adeguamento agli ISA (Indici Sintetici di Affidabilità fiscale) e, nel caso di esercizio contemporaneo di attività contraddistinte da differenti codici ATECO, dovrà essere verificato assumendo la somma dei ricavi e dei compensi relativi alle diverse attività esercitate.
Rimosse dal 2019 anche alcune cause ostative di accesso al regime, tentando di premiare chi assume e investe: nessun limite infatti alle retribuzioni corrisposte a dipendenti e collaboratori ed eliminato qualsiasi riferimento al costo sostenuto in beni strumentali. Nessuna preclusione è poi prevista per i soggetti titolari di reddito di lavoro dipendente o di pensione, indipendentemente dal reddito percepito.
del Tuir (art. 1, c. 17 Legge 30.12.2018 n. 145).
Per accedere al regime forfettario “rafforzato” occorre innanzitutto far riferimento ai ricavi conseguiti (regime di competenza per l'attività di impresa) e ai compensi percepiti (regime di cassa per il lavoro autonomo) nel 2018. Pertanto, chiunque non abbia superato la soglia dei 65.000 euro nel 2018 e abbia diritto ad accedere al regime agevolativo, potrà usufruirne nell'anno successivo qualunque sia l'importo dei ricavi/compensi del 2019.
Il limite dei 65.000 euro dovrà essere ragguagliato all'anno in caso di inizio di attività in corso d'anno, non dovrà tener conto dell'adeguamento agli ISA (Indici Sintetici di Affidabilità fiscale) e, nel caso di esercizio contemporaneo di attività contraddistinte da differenti codici ATECO, dovrà essere verificato assumendo la somma dei ricavi e dei compensi relativi alle diverse attività esercitate.
Rimosse dal 2019 anche alcune cause ostative di accesso al regime, tentando di premiare chi assume e investe: nessun limite infatti alle retribuzioni corrisposte a dipendenti e collaboratori ed eliminato qualsiasi riferimento al costo sostenuto in beni strumentali. Nessuna preclusione è poi prevista per i soggetti titolari di reddito di lavoro dipendente o di pensione, indipendentemente dal reddito percepito.
Rimangono esclusi (come in precedenza) dal regime i
soggetti che si avvalgono di regimi speciali Iva o di determinazione
forfettaria del reddito, coloro che hanno come oggetto di attività la cessione
di fabbricati, terreni o mezzi di trasporto nuovi e i residenti all'estero. Dal
2019 viene vietato l'accesso anche gli esercenti attività d'impresa, arti o
professioni che partecipano a società di persone, ad
associazioni o a imprese familiari di cui all'art. 5 del Tuir ovvero
che controllano direttamente o indirettamente Srl o
associazioni in partecipazione, le quali esercitano attività economiche
direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte dagli
esercenti attività d'impresa, arti o professioni. Escluse dal regime anche le
persone fisiche la cui attività sia esercitata prevalentemente nei confronti di
datori di lavoro con i quali sono in corso o erano intercorsi rapporti di
lavoro nei 2 precedenti periodi d'imposta, ovvero nei confronti di soggetti
direttamente o indirettamente riconducibili ai suddetti datori di lavoro.
Norme, queste ultime, volte ad arginare comportamenti distorsivi ed elusivi.
il regime fiscale di tipo forfettario nei primi 5 anni è del 5% del
reddito imponibile in seguito allo start ap il guadagno deve essere non
superiore ai 65.000 € all'anno altrimenti si passa automaticamente al regime
ordinario*.
Il regime ordinario è 15% dell'aliquota (art. 53 del TUIR testo unico imposte sui redditi del Pedagogista svolta in maniera abituale anche non esclusiva.
Il regime ordinario è 15% dell'aliquota (art. 53 del TUIR testo unico imposte sui redditi del Pedagogista svolta in maniera abituale anche non esclusiva.
In ogni caso, il regime forfettario e il regime ordinario comportano:
1. apertura p. Iva, 2. tenuta della contabilità ogni 3 mesi da inviare al commercialista e
3. *dichiarazione annuale dei redditi professionali* .
Per prima cosa chiariamo che esistono tre *tipi di soggetto o persona fisica:*
1. libero professionista, iscritti all'albo con una cassa propria, questi pagano solo il 15% di ciò che guadagnano più o meno, dipende dalla cassa a cui appartengono, non esistono i pedagogisti;
*2. Lavoratore autonomo: per le professioni intellettuali senza cassa integrazione o meglio iscritti alla gestione separata INPS e senza Albo o meglio con albo privato dell' associazione di categoria ad es ANIPED come i pedagogisti, che sono tassati dalla gestione separata Inps che si calcola in misura percentuale sul reddito professionale netto ai fini IRPEF con un’aliquota del 25% secondo di ciò che guadagnano ;*
3. ditta individuale: commercianti ed artigiani che sono tassati dalla gestione separata Inps come ditta indipendentemente dal guadagno o ANCHE i pedagogisti.
I *codice ateco*
che trovano corrispondenza fra i codici IVA e quelli della gestione separata Inps per i pedagogisti sono:
1. *Cod. Ateco 889900 'altre attività di assistenza sociale non residenziale NCA', come persona fisica, soggetto: lavoratore autonomo* , questo non ha riferimenti come: studi di settore, Gerico 2013, Ine, o Isa ma ha i *parametri* *ossia tutto ciò che* *non rientra nei Studi di Settore ed a il codice G generico per tutte le professioni, a cui ci si deve attenere dopo 5 anni di attività pur rimanendo nel regime forfettario*
Altri ATECO che si possono utilizzare sono:
E CORSI DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
CODICE ATECO:
85.59.20
855990 ALTRI SERVIZI DI ISTRUZIONE NON CLASSIFICATI
ALTROVE AD ES PER IL RECUPERO UNIVERSITARIO
872000
STRUTTUR DI ASSISTENZA RESIDENZIALE PER PERSONE
AFFETTE DA RITARDO MENTALE O CHE ABUSANO DI SOSTANZE STUPEFACENTI
879000
ALTRE STRUTTURE DI ASSISTENZA SOCIALE NON RESIDENZIALE
NCA
881000
ASSISTENZA SOCIALE NON RESIDENZIALE PER ANZIANI E
DISABILI
889100
SERVIZI DI ASILO NIDO E ASSISTENZA DIURNA PERE MINORI
DISABILI
889900 ALTRE ATTIVITÀ DI ASSISTENZA SOCIALE NON
RESIDENZIALE NCA
949940 ATTIVITÀ DELLE ORGANIZZAZIONI PER LA
COOPERAZIONE E LA SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE
Fatto tutto ciò avrai la tua P. Iva n......... A regime
forfettario.'''
Non rientrando tra le attività sanitarie le fatture del pedagogista non
possono essere scaricate dall'utente per l’esenzione dell’art. 10 n. 18 del DPR
633/72.
. Il professionista è tenuto a versare ai fini della IRPEF il 4% sul volume
d'affari ai fini IVA che può essere addebitato al cliente a titolo di rivalsa
nella fattura.
Bisogna richiedere all'agenzia dell'entrata il pin per il cassetto fiscale
INPS, INAIL ciò serve ad avere la propria situazione fiscale sempre sotto
controllo.
*La dicitura sulla fattura è:
Imposta di bollo assolta ai sensi dell'art. 13 della tariffa allegata alDPR
26.10.72 n. 642.
Operazione fuori campo IVA ai sensi dell'art. 1, Co. 54-89, L. 23/12/04 n. 190.
Prestazione non soggetta a ritenuta d'acconto ai sensi del co. 5.2 del provvedimento Agenzia delle Entrate del 22.12.2011 n. 185820.*
Attenzione: l’iscrizione alla gestione del regime forfettario ed il versamento dei contributi è dovuto anche nel caso di dipendente a tempo pieno che si calcola allo 0,72 % per maternità, assegni, malattia.
si può avere un dipendente e si può chiedere all'università di darti un tirocinante.
Operazione fuori campo IVA ai sensi dell'art. 1, Co. 54-89, L. 23/12/04 n. 190.
Prestazione non soggetta a ritenuta d'acconto ai sensi del co. 5.2 del provvedimento Agenzia delle Entrate del 22.12.2011 n. 185820.*
Attenzione: l’iscrizione alla gestione del regime forfettario ed il versamento dei contributi è dovuto anche nel caso di dipendente a tempo pieno che si calcola allo 0,72 % per maternità, assegni, malattia.
si può avere un dipendente e si può chiedere all'università di darti un tirocinante.
Consigliabile sempre fare un *assicurazione professionale per -
responsabilità civile terzi e professionale* polizza RC professionale costi tra le 70 e 150 € annui- per
non incorrere in spese legali: D. Leg. vo 206/2000 - Legge 14 gennaio 2013 n.
4.
Per abbattere le spese di gestione è consigliabile uno studio associato o
condiviso con altri professionisti affini con Albo pubblico e non.
Una possibilità in più è data a chi non vuole aprire la partita Iva è
lavorare come *lavoratore autonomo occasionale* dove in un anno solare *non deve superare i 5000
€ appunto deve essere occasionale,* *e si fa la ricevuta fiscale con ritenuta
d'acconto.*
Alcuni strumenti obbligatori per i liberi professionisti o lavoratori
autonomi: oltre alla p. Iva, la gestione separata Inps, La RC professionale e
per terzi, l'iscrizione all'Albo privato di tipo A dell'associazione, il logo
della pedagogia, la carta intestata, le fatture/ricevute fiscali sia
digitale(non obbligatoria per il forfettario) sia cartacea, la PEC, la firma
digitale, il timbro, i bigliettini da visita, *la legge sulla privacy
art 13 D. Lgs 196/03 e art. 13 del GDPR 679/2016, obbligatori con la D. lgs
101/18, i consensi informati con legge sulla privacy,* C. V. Europeo o
meglio l'Europass, lettera di presentazione, lettera di trasmissione via
pec/mail, le targhe fuori al portone, dietro la porta, al campanello, alla
posta, Pen Drive, PC, Wi-Fi, stampante scanner e fotocopiatrice, possibilmente
il Fax, POS (non obbligatorio), n. Cell., mail,quadro con la pergamena di
laurea magistrale attaccata alla parete, l'attestato di laurea magistrale tra i
propri documenti ed altri attestati importanti come il tirocinio,
l'appartenenza ad un Associazione di Categoria legalmente riconosciuta, l'attestato di
pedagogista qualificato o UNIEN ISO 9001 che dimostra di essere iscritto
all'albo privato di tipo A (non obbligatorio) , master, etc.
*IL PEDAGOGISTA CONSULENTE ONLINE*
il pedagogista per fare consulenza online deve:
fare pubblicità sui social e sul proprio sito,
L'utente deve prendere appuntamento tramite email,
L'utente deve pagare la consulenza tramite PayPal con la propria mail o
bonifico della tariffa di 40 €... La PayPal funziona anche con circuito visa e
mastercard e si appoggia anche alla postepay e alla postepay evolution
del consulente.
Tramite email verrà mandato all'utente il consenso informato con la legge
sulla privacy europea che verrà compilata firmata e girata di nuovo al
consulente inoltre il consulente vi manderà sempre tramite email la
fattura.
La consulenza pedagogica avverrà via video su skipe della durata di
50 min.
[PDF]
CIRCOLARE N. 3/E Roma, 02/03/2016 OGGETTO ... - Fiscal Focus
http://www.myaccounting.it/aprire-partita-iva-come-educatore/
Dr. Davide Piserà - Pedagogista Giuridico (CTP): Apertura ufficio ...
https://studiosharing.it/risorse/come-aprire-uno-studio-di-consulenza-pedagogica/
https://debitoor.it/guida-per-piccole-aziende/professionisti/differenze-libero-professionista-e-lavoratore-autonomo
https://www-ilcommercialistaonline-it.cdn.ampproject.org/v/s/www.ilcommercialistaonline.it/lavoraresenzaaprirepartitaiva/amp/?amp_js_v=a2&_gsa=1&usqp=mq331AQECAFYAQ%3D%3D#referrer=https%3A%2F%2Fwww.google.com&_tf=Da%20%251%24s&share=https%3A%2F%2Fwww.ilcommercialistaonline.it%2Flavoraresenzaaprirepartitaiva%2F
CIRCOLARE N. 3/E Roma, 02/03/2016 OGGETTO ... - Fiscal Focus
http://www.myaccounting.it/aprire-partita-iva-come-educatore/
Dr. Davide Piserà - Pedagogista Giuridico (CTP): Apertura ufficio ...
https://studiosharing.it/risorse/come-aprire-uno-studio-di-consulenza-pedagogica/
https://debitoor.it/guida-per-piccole-aziende/professionisti/differenze-libero-professionista-e-lavoratore-autonomo
https://www-ilcommercialistaonline-it.cdn.ampproject.org/v/s/www.ilcommercialistaonline.it/lavoraresenzaaprirepartitaiva/amp/?amp_js_v=a2&_gsa=1&usqp=mq331AQECAFYAQ%3D%3D#referrer=https%3A%2F%2Fwww.google.com&_tf=Da%20%251%24s&share=https%3A%2F%2Fwww.ilcommercialistaonline.it%2Flavoraresenzaaprirepartitaiva%2F
PEDAGOGISTA GIURIDICO O
FORENSE NEI TRIBUNALI ORDINARI, MINORILI E DI SORVEGLIANZA
Pedagogista
come Funzionario Giudice Onorario (G.O.) tribunali minorili e di sorveglianza
Bisogna fare
il concorso:
· come Consigliere
Onorario presso la Corte di Appello (II grado) del Tribunale dei
Minorenni (art. 4 legge n°1441 del 27.12.1956 e successive modifiche);
· come Giudice
Onorario presso il Tribunale dei Minorenni (art. 4 legge n° 1441 del
27.12.1956 e successive modifiche);
.
come Esperto presso il Tribunale di
Sorveglianza G. O. Legge 354/1975 art. 80.
Pedagogista
come CTU e CTP in ambito CIVILE c/o Tribunali Ordinari
Come CTU Consulente Tecnico d'ufficio nel
civile presso il tribunale ordinario gli artt. Disp. Att. C.
P. C. Sono dal art 13 al 23 soprattutto per i pedagogisti gli art. 15-16 e 19,
che richiedono di poter rientrare nell'Albo dei CTU, CON ISCRIZIONE AD
ASSOCIAZIONE DI CATEGORIA LEGALMENTE RICONOSCIUTA, come esperti in
materia di famiglia, precisamente, nella prima sezione civile in materia
di: stato della persona e diritti della personalità, diritto di famiglia,
adozioni di maggiorenni, rogatorie civili in famiglia. E dell’art.
61 C.P.C. per gli ausiliari consulenti tecnici d’ufficio chiamati a discrezione
del Giudice su richiesta dei CTU.
Come ci si
iscrive all'albo dei CTU nel civile nei tribunali ordinari:
assicurarsi
che nell'Albo dei CTU nel civile del sito del Tribunale Ordinario che la nostra
categoria dei pedagogisti esista già, avete 2 possibilità 1 in caso di
esito positivo 2. in caso di esito negativo, vediamole entrambe.
1. In caso
di esito positivo procedere cosi:
scaricare
la modulistica per l'iscrizione all'albo dei CTU nel civile, dal sito del
Tribunale,
pagare il
bollettino di 168 € da mandare a città di Roma o Pescara a seconda del Vs
tribunale a quale città fa pagare l'iscrizione e preparare i seguenti documenti
da presentare in volontaria giurisdizione del Tribunale della città di
appartenenza:
1. la ricevuta di Attestazione del versamento della tassa
governativa di euro 168,00 (versata mediante c/c postale n..... intestato a
"Ufficio Registro, Tasse CC.GG. Città di... ");
2. la domanda al Presidente del Tribunale della
vostra città di appartenenza (Foggia o Bari o Taranto etc.) con bollo da
16€,
3. il modulo sostitutivo di certificazione,
4. Il certificato d'iscrizione all'associazione di
categoria legalmente riconosciuta,
5. la fotocopia della carta d'identità,
6. curriculum vitae,
7.
Pec,
8.
Laurea Magistrale 5 anni o Laurea Specialistica 5 anni o Diploma di Laurea
Quadriennale,
Presentare
tutta la documentazione dal punto 1 al punto 8 sopraesposti compreso il
bollettino di 168 € in volontaria giurisdizione del tribunale Ordinario della
città di appartenenza ed iscriversi all'albo dei CTU nel civile del tribunale
ordinario.
2. nel caso
che la nostra categoria dei pedagogisti non sia già presente
nell'Albo dei CTU del Tribunale Ordinario di appartenenza procedere
cosi:
9.
Documento che attesti che Non siamo una categoria appartenente alle categorie
CCIAA, periti ed esperti in Camera di Commercio, rilasciato da
quest'ultima. Difatti, noi pedagogisti siamo inesistenti in quelle
categorie, e dove tra le attività varie Categoria XXII nelle sub-categorie
numeri:
11. commissioni e rappresentanze si
riferisce alle commissioni provinciali per l'artigianato e rappresentanti e
12. gestione di servizio si riferisce
alla: Organizzazione e consulenza tecnica per l'applicazione delle norme igiene
e prevenzione della sicurezza, ed infortuni sul lavoro nelle aziende.
10. Regolare
Istanza al Presidente del Tribunale ordinario di città di appartenenza da parte
dell'associazione di categoria legalmente riconosciuta di appartenenza, per
chiedere di inserire la categoria dei Pedagogisti nell'Albo dei CTU civile del
tribunale Ordinario della città di appartenenza, allegando il precedente
documento di inesistenza all'albo dei Periti ed Esperti della CCIAA Camera di
Commercio della vs. Città; da mandare via PEC in cancelleria del presidente del
Tribunale Ordinario, e per conoscenza anche al Procuratore della Repubblica
della città e del presidente dell'ordine degli avvocati della città, con
firma digitale e timbro c/o la cancelleria di Presidenza del Tribunale
Ordinario chiedendo dopo qualche giorno il n. di protocollo dell'istanza,
recandosi direttamente in cancelleria di presidenza del Tribunale
Ordinario.
Una volta
che sia stata accettata la domanda ed inserita la categoria dei pedagogisti
nell'Albo dei CTU civile del Tribunale Ordinario effettuare il
pagamento di 168 € per l'iscrizione e presentare i documenti sopraelencati dal
punto 1 al punto 8 in cancelleria di volontaria giurisdizione c/o il tribunale
ordinario di città di appartenenza ed iscriversi all'albo dei CTU
civile.
.
Consulente Tecnico dei Difensori delle Parti (Attore-Convenuto,
Ricorrente-Resistente) (C.T.P.) presso il Tribunale Ordinario - ex
artt. 61-64, 191-201 C.P.C. Civile. Non esistono albi per i CTP perché essi
sono nominati dalle parti su richiesta degli avvocati.
Pedagogista
come Perito del Giudice (CTU) e CTP nei Tribunali Ordinari e altre figure in
ambito PENALE
. come
(CTU) Perito del Giudice in ambito Penale presso i Tribunali Ordinari gli
art. sono dal 67 al 73 del disp. Att. C. P. P. soprattutto per i
pedagogisti l'art. 68 art disp att. CPP,
Come
iscriversi all'albo CTU dei periti del giudice nel penale presso i Tribunali
Ordinari:
Assicurarsi
che la nostra categoria dei pedagogisti ci sia già nell'Albo dei periti del
giudice CTU nel penale c/o I Tribunali ordinari:
2
possibilità 1 in caso positivo e 2 in caso negativo. VEDIAMOLE ENTRAMBE:
1. In caso
positivo procedere cosi:
scaricare la
MODULISTICA per l'iscrizione all'albo dei CTU periti del giudice nel penale dal
sito del Tribunale ordinario della propria città
pagare il
bollettino di 168 € da mandare a città di Roma o Pescara a seconda del Vs
tribunale a quale città fa pagare l'iscrizione e preparare i seguenti documenti
da presentare in volontaria giurisdizione del Tribunale Ordinario di
appartenenza:
1.
la ricevuta di Attestazione del versamento della tassa governativa di euro
168,00 (versata mediante c/c postale n..... intestato a "Ufficio Registro,
Tasse CC.GG. Città di ");
2. la domanda
al presidente del Tribunale della vostra città di appartenenza (Foggia o Bari o
Taranto etc.) con bollo da 16€,
3. il
modulo sostitutivo di certificazione,
4. Il
certificato d'iscrizione all'associazione di categoria legalmente riconosciuta,
5. la
fotocopia della carta d'identità,
6.
curriculum vitae,
7.
Pec,
8.
Laurea Magistrale 5 anni o Laurea Specialistica 5 anni o Diploma di laurea
Quadriennale,
9.
Specializzazione (master):
in disagio
sociale in casi di:
dipendenze
patologiche, di violenza domestica, femminicidio, mobbing e cyber mobbing
stalking e cyber stalking, Legami familiari e stato di detenzione;
criminologia
in casi di:
Tutela
dei diritti umani e stato di detenzione l’osservazione e il trattamento dei
detenuti adulti: definizioni e modelli, La costruzione del futuro fuori dal
carcere: strategie e problematiche psico-pedagogiche, Legami familiari e
stato di detenzione, L’osservazione e il trattamento dei detenuti adulti:
definizioni e modelli.
Mediazione
familiare.
Presentare
tutta la documentazione dal punto 1 al punto 9 precedenti compreso il
bollettino di 168 € in volontaria giurisdizione del Tribunale Ordinario ed
iscriversi all'albo CTU periti del giudice nel penale.
2. nel
caso che la nostra categoria dei pedagogisti non sia
già presente nell'Albo dei CTU Perito del Giudice nel penale del
Tribunale Ordinario di appartenenza procedere cosi:
10.
Documento che attesti che Non siamo una categoria appartenente alle categorie
CCIAA, periti ed esperti in Camera di Commercio, rilasciato da
quest'ultima. Difatti, noi pedagogisti siamo inesistenti in quelle
categorie, e dove tra le attività varie Categoria XXII nelle sub-categorie n.:
11. commissioni e rappresentanze si
riferisce alle commissioni provinciali per l'artigianato e rappresentanti e
n.
12. gestione di servizio si riferisce
alla: Organizzazione e consulenza tecnica per l'applicazione delle norme igiene
e prevenzione della sicurezza, ed infortuni sul lavoro nelle aziende.
11.
Regolare Istanza al Presidente del Tribunale di città di appartenenza da parte
dell'associazione di categoria legalmente riconosciuta di appartenenza, per
chiedere di inserire la categoria dei Pedagogisti nell'Albo dei CTU perito del
giudice nel penale del tribunale Ordinario della città di appartenenza,
allegando il precedente documento di inesistenza all'albo dei Periti ed Esperti
della CCIAA Camera di Commercio della vs. Città; da mandare via PEC in
cancelleria del presidente del Tribunale Ordinario, e per conoscenza anche al
Procuratore della Repubblica della propria città e del presidente dell'ordine
degli avvocati della propria città con firma digitale e timbro c/o la
cancelleria di Presidenza del Tribunale Ordinario dopo un paio di giorni
recarsi in cancelleria di presidenza del Tribunale Ordinario e chiedere
il n. di protocollo dell'istanza,
Una volta
che sia stata accettata la domanda ed inserita la categoria dei pedagogisti
nell'Albo dei CTU periti del giudice nel penale del Tribunale Ordinario
effettuare il pagamento di 168 € per l'iscrizione e presentare i documenti
sopraelencati dal punto 1 al punto 9 in cancelleria di volontaria giurisdizione
c/o il tribunale ordinario di città di appartenenza ed iscriversi
all'albo dei CTU Perito del Giudice nel penale del Tribunale
Ordinario. Ricordarsi del punto 9 nella
specializzazione (master) come descritto sopra nella sezione penale in
disagio sociale e criminologia.
Come Perito
di Parte (CTP) da parte degli Avvocati (art. 327 bis c.p.p.
Penale); Non esistono albi per i CTP perché essi sono nominati dalle parti
su richiesta degli avvocati.
come
Collaboratore Ausiliario della Polizia Giudiziaria (art. 348, 4 comma,
c.p.p.) se il Consulente è anche un Funzionario di Polizia Giudiziaria
(artt. 225 e 232 c.p.p.);
PEDAGOGISTA
CTU PERITO NEI TRIBUNALI ECCLESIASTICI
· come Perito
nelle cause di nullità matrimoniale presso il Tribunale Ecclesiastico non
esistono albi bisogna conoscere il vescovo e portare cv e laurea magistrale (cfr.
can. 1447; DC artt. 66, 113);
PEDAGOGISTA
CTU ED ALTRI INCARICHI NEL TRIBUNALE DEI MINORI CIVILE E SORVEGLIANZA
PENALE
. come Perito
(CTU) presso il Tribunale dei Minorenni (art.336 c.c., art. 221,
artt. 225 e 232 c.p.p.) non ci sono albi;
· come Ausiliario
del Pubblico Ministero CTU (art. 9 del DPR 22 settembre 1998, n. 448
Accertamenti sulla personalità del minorenne) c/o l'USSM” Ufficio di servizio
sociale minori del tribunale ordinario bisogna portare il cv e la laurea
magistrale;
· come Collaboratore
nei Centri per la Giustizia Minorile (art. 6 D.P.R. n° 448 per
concorso pubblico); e ascolto del minore.
·
NEL TRIBUNALE DI SORVEGLIANZA “perizia
criminologica”; (art. 70 della Legge 354 – modificato dall’art. 22 della
legge 10 ottobre 1986, n. 663 e integrato dall’art. 80 dell’ordinamento
penitenziario);
.
come Formatore, si entra con cv e laurea
magistrale, a tutori e protutori di solito avvocati, nei tribunali minorili e
di sorveglianza L. Quadro 328/00.
Consulenze tecniche e perizie psicologiche:
come
pedagogista carcerario
· come Pedagogista
Carcerario nelle case circondariali che con la Circ. Minist.
09/10/2003 Protoc. dell’Amm. Penit. 3593/6043 prevede l'obbligo annuale di
un progetto pedagogico dell’Istituto a tutte le strutture
carcerarie ed il pedagogista come consulente. Tramite progetto
come
Pedagogista
libero professionista
*Pedagogista clinico*
La pedagogia clinica è una Specializzazione triennale post laurea
magistrale in una delle lauree in pedagogia
Essa si sostanzia di
basi epistemologiche radicate molto lontano nel tempo. Si riconosce e si
ritrova nei principi del “conosci te stesso” socratico, dell’importanza
del silenzio e dell’ascolto (Cicerone), del concepire la prassi al pari della
teoria (Aristotele), oltre che nell’olismo, la non separazione mente-corpo.
Una nuova scienza
quindi nata da un complesso organico di conoscenze e competenze, indirizzata al
vasto panorama dei bisogni educativi della persona, all’ideale della vita, con
l’intento di favorire l’armonia tra il pensiero e l’azione.
Il termine clinico quindi non assume qui il significato di esame o cura del malato (come faceva l'ortopedagogia più sanitarizzata fino al 1974), né si connota come competenza medica, psicologica o sanitaria, bensì ha come unico significato quello di "azione umana di aiuto alla persona".
Il pedagogista clinico opera con un approccio olistico, attraverso una pluralità di linguaggi e competenze, mettendo i soggetti al centro di ogni esperienza.
Il termine clinico quindi non assume qui il significato di esame o cura del malato (come faceva l'ortopedagogia più sanitarizzata fino al 1974), né si connota come competenza medica, psicologica o sanitaria, bensì ha come unico significato quello di "azione umana di aiuto alla persona".
Il pedagogista clinico opera con un approccio olistico, attraverso una pluralità di linguaggi e competenze, mettendo i soggetti al centro di ogni esperienza.
La pedagogia
clinica aiuta l’individuo a riflettere su di sé, sul proprio essere e
sul proprio esistere, utilizzando prevalentemente le proprie risorse personali.
Un’esperienza interiore rivolta a sviluppare nella persona una profonda
comprensione di se stessa, la coscienza e la padronanza
di sé, a destare ed organizzare l’azione della volontà, agevolare
lo slancio vitale, dominare le circostanze, vincere gli
ostacoli e promuovere l'armonia.
Il Pedagogista Clinico®] Ha il dovere di osservare, leggere, diagnosticare,
conoscere le Potenzialità, le Abilità e le Disponibilità, (PAD), le
caratteristiche psicofisiche e lo stile comportamentale della persona”. La
diagnosi in pedagogia clinica è una modalità di conoscenza dell’altro che si
riferisce in sintesi, all’individuazione delle potenzialità, abilità e
disponibilità e delle aree di “educabilità” della persona. [Il Pedagogista
Clinico®] non misura, ma analizza le potenzialità, l’integrità e l’adeguatezza
dell’efficienza, le cause dell’insuccesso, e considera la persona come un’unità
complessa, piena di risorse personali.
risorse
Il pedagogista
clinico è un professionista indirizzato al vasto panorama dei bisogni
della persona di ogni età, della coppia o del gruppo e intende soddisfarli
con tecniche e metodologie proprie ed esclusive, capaci di
originare nuove intese, ripristinare equilibri ed abilità, vincere ostacoli,
superare disagi psico-fisici e socio-relazionali.
Il pedagogista
clinico® è un professionista abilitato all’esercizio della professione
nell’ambito della prevenzione, della diagnosi e dell’educazione dei soggetti di
ogni età.
La sua attenzione si focalizza primariamente sulla persona e sul rispetto per essa, considerata globalmente come unità psico-fisica complessa e secondariamente sul problema in sé.
La sua attenzione si focalizza primariamente sulla persona e sul rispetto per essa, considerata globalmente come unità psico-fisica complessa e secondariamente sul problema in sé.
I metodi pedagogico
clinici
La profusione di studi e ricerche nel
campo della pedagogia clinica ha assicurato, in questi ultimi anni, la
formulazione di principi e idee scientifiche innovative che hanno permesso di
avviare una trasformazione dell'educazione dandole un nuovo contenuto.
Modus operandi della pedagogia clinica: quest'ultima si caratterizza per l'attività
e l'impegno rivolti alla persona (considerata globalmente come unità
psico-fisica complessa) anziché al problema, quindi l'intervento di aiuto segue
metodi di ricerca sperimentale ed elaborazioni teoriche cui fanno seguito tecniche
e metodologie capaci di far fronte alle difficoltà pertinenti la
crescita espressivo-comunicativa e rappresentativa, fino a far raggiungere una
concreta conquista dell'autonomia.
I metodi sono:
·
Metodo MPI® (Memory Power Improvement) per lo sviluppo
dell'attentività e della mnesi
·
Metodo Bon Gest® per favorire abilità
grafo-gestuali
·
Metodo Prismograph® per educare al
segno grafico
·
Metodo Writing Codex® per la codifica
scrittoria
·
Metodo Educromo® per il recupero della capacità di
lettura
·
Metodo Edumovement® per lo sviluppo
delle potenzialità organizzativo-motorie
·
Ludopedagogia® per lo sviluppo delle funzioni
emozionali
·
Metodo Inter-Art® per lo sviluppo della creatività
·
Musicopedagogia® per il potenziamento delle
capacità comunicative e interazionali
·
Metodi: Discover Project®, Trust System®, Touch-Ball®, Body-Work® per favorire la
conoscenza e la coscienza topografico-corporea
·
Reflecting® per favorire lo sviluppo del Sè
·
Training Induttivo (TI)® metodo di
rilassamento per fronteggiare gli stati di disagio psico-fisico
·
Psico-Fiabe® per stimolare l'immaginazione
·
Cyberclinica® per il rinforzo ergico dell'Io
·
ClinicalMentalPicture® immagini mentali
utilizzate in diverse situazioni di aiuto (sport, gravidanza, disagi
alimentari, rinforzi ergici e ricerca di nuove disponibilità al rapporto con
gli altri)
·
PicturePhantasmagory® immagini
fantasmagoriche
I metodi con marchio registrato® sono esclusivi del Pedagogista
Clinico iscritto all'Albo Nazionale privato ANPEC dei Pedagogisti Clinici.
Il pedagogista clinico si occupa dei problemi quotidiani, di tutti i
giorni, del potenziamento delle risorse, dello sviluppo sano, del benessere e
dello sviluppo della persona e del suo ambiente. Agisce nell'ambito del bisogno
di formazione durante tutto l'arco della vita: si occupa di creare un
"ambiente" che accompagni spontaneamente la persona verso il suo
sviluppo, il suo cambiamento.
Oltre a ciò il pedagogista clinico si occupa anche di utenza BES, DSA,
ADHD, ABA e H.
Egli si occupa anche di doposcuola specialistico per utenti H.
Pedagogista nel Sanitario (o della salute) e nel Socio
Sanitario
Tramite concorso pubblico si entra a
Livello Sanitario:
coadiutore Pedagogista E e G (ex 9 livello) ARIS, AIOP e FDG del
23/11/'04 art. 51 sanità privata;dal 1994 anche nella sanità
pubblica.
ART. 12
LEGGE Quadro n. 328/00 nel sistema integrato dei servizi sanitari e socio
sanitari; il pedagogista è inserito a livello apicale come dirigente di ruolo
non medico nel sanitario o della salute e nel socio sanitario limitatamente
agli aspetti educativi (maxiemendamento manovra legge di bilancio 2019 co. 275
legge 981 art. 1, esenzione della L 205/17 co 594 e 595) oppure con il co. 983
bis e segg. per l'iscrizione all'albo speciale dei tecnici di radiologia.
Il Pedagogista
è strutturato dirigente nelle ASL e ASP (è stato inserito nell'allegato 2
del DPR 761/79 (solo come ruolo nominale), ma con il successivo
parere n. 53/83 paragrafo 5 del Consiglio Sanitario Nazionale e con
''''''Sentenza del Cons. di St. sez. V, 13 luglio 1994, n.763.2 '''''' '''Egli
è inquadrato come dirigente di ruolo sanitario non medico quindi
stesso ruolo nominativo dello psicologo (D.M 30/01/82) e
percepisce anche uguale retribuzione dello psicologo. '''Inoltre l'ex art. 3
del 20/05/85 n. 207 inquadra il pedagogista come psicologo collaboratore. Il
pedagogista, è previsto negli standard dei centri di riabilitazione pubblici e
privati accreditati dal SSN con DPR 14/01/97 esso è stato recepito da tutti gli
Assessorati Sanità di tutte le Regioni d'Italia. Già Censita dalla CNEL dal
1994 sanità pubblica nell'area Socio-Sanitaria e psicologica.
1.Con
intensa frequenza sia in Istituti Italiani privati e pubblici che in contesto
Europeo come figura specialista.
2.Circolare
del Ministero della Sanità n. 100/SCPS/2/5340 del 05/04/94 prestazioni in tali
centri e istituti sono di natura "pedagogica, psicologica, medica e
sociale".
3. il DPR
14-01-97 pubblicato sulla G.U. n.42 regione autonome di Trento e Bolzano disp.
alle (pg 27 e 61) dispone che nei centri di riabilitazione ci deve essere
un apporto multidisciplinare medico-psicologico-pedagogico" e che il
personale di area pedagogica è ben distinto e differenziato dagli
educatori e tecnici della riabilitazione (educatori sociali e sanitari),
garantito nei centri da internato e diurnato (pg. 61) e strutture
ambulatoriali, extramurali, domiciliari e centri occupazionali (pg 27).
reparti:
pediatria, neonatologia, ginecologia e ostetricia, urologia, andrologia,
servizi di neuropsichiatria infantile, neuropsichiatria, psicologia
dell'età evolutiva, malattie infettive, oncologia, progetti di educazione alla
salute e sessuali ed emozionali, e centri riabilitativi: bulimia e anoressia, Ser.T, centri
crisi, C.T.T.,
Nei
consultori familiari: Legge n. 405 del 29 luglio 1975 art. 3 e nella L.R. n.11
del 31/03/77 e succ. modif. e la L.R. n. 10 31/07/2003 art. 5 e art. 11.
Sanità privata - Aiop-Aris-Don Gnocchi: CCNL, 3 novembre 2004
Legge 8 novembre 2000, n. 328 - Handylex
http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:http://94.94.215.17/AlboPretorio/Delibere/2009/Delibera_2284_2009.pdf
LEGGE FORNERO 2012 PENSIONI PEDAGOGISTA:
I docenti universitari nati nel 1948, hanno
70 anni, lavorano dal 1978, e dopo 40 anni di contributi vanno in pensione nel
2018 riscattando anche la laurea;
I docenti (dagli educatori nido ai docenti di scuola secondaria superiore)
Con la nuova quota 100 della manovra del popolo legge
di bilancio 2019 del m5s ci vogliono 62 anni d'età e 38 anni di
CONTRIBUTI. Vanno in pensione:
Anno quota 100 - 2019-62 d'età = nati nel
1957;
Anno quota 100 - 2019-38 di contributi=lavorano dal 1981.
Riscattando anche la laurea
tali dati si riferiscono a gennaio 2019