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Pedagogista e Pedagogista Giuridico ( CTU e CTP)

martedì 17 giugno 2025

le coste spagnole

La Costa Verde spagnola si estende lungo tutta la costa settentrionale della Spagna al confine con la Francia essa è affacciata sul Mar Cantabrico. Inizia dai Paesi Baschi francesi che fanno parte del dipartimento dei Pirenei Atlantici nella regione della Nuova Aquitania in particolare la città di Hendaye in Francia sul fiume Bidasoa che segna il confine franco-spagnolo segnano l'estremità occidentale del confine, proprio sul Golfo di Guascogna o di Biscaglia La città di Irun in Spagna Irun (o Irún in spagnolo) è una città spagnola situata nella comunità autonoma dei Paesi Baschi, nella provincia di Gipuzkoa. È una città di confine molto importante, trovandosi sulla foce del fiume Bidasoa, che segna il confine tra la Spagna e la Francia. Di fronte a Irun, sull'altro lato del fiume, si trova la città francese di Hendaye.
 Questa è la zona più vicina a Bilbao in cui il confine tra i due paesi è attraversabile, e prosegue verso ovest attraversando la Cantabria e le Asturie, fino a raggiungere la Galizia a Ribadeo.
Costa della Galizia parte dal fiume  dal fiume Ribadeo a est in Spagna e arrivando fino al fiume Miño a sud, al confine con il Portogallo. È divisa in tre parti principali: la Costa della Mariña Lucense che si trova nel nord della provincia di Lugo, in Spagna, si estende dall'estuario di O Barqueiro all'isola Pancha., la Costa Ártabra che si estende nella Galizia nord-occidentale, a nord e ad ovest della città di La Coruña (A Coruña).
e le Rías Baixas Le Rías Baixas (che significa "Rías Basse" in galiziano) sono un'area costiera della Galizia, nel nord-ovest della Spagna. Si estendono lungo la parte occidentale della provincia di A Coruña e quasi tutta la costa della provincia di Pontevedra. In particolare, le Rías Baixas si susseguono tra Baiona a sud e Finisterre (Cabo Fisterra) a nord.
 La Costa Verde portoghese si estende da Vila Nova de Gaia, a sud di Porto in portogallo, fino al confine con la Spagna.
Tui (Spagna): Situata sulla riva destra del fiume, in Galizia. 
 * Valença do Minho (Portogallo): Sorge sulla riva sinistra, di fronte a Tui. 
Queste due città sono strettamente collegate da un ponte internazionale che attraversa il Miño, permettendo un facile passaggio tra i due paesi. 
Altre località che si trovano lungo il fiume Miño nel tratto di confine, sebbene di dimensioni minori rispetto a Tui e Valença, includono:
 * Monção (Portogallo)
 * Salvaterra de Miño (Spagna) (vicino a Monção)
 * Caminha (Portogallo), alla foce del fiume.
 * A Guarda (Spagna), vicino alla foce, di fronte a Caminha.
 La Costa Brava si trova nella parte nord-est della Spagna, in Catalogna nella provincia di Girona, inizia al confine con la Francia vicino a Portbou, e arriva fino a Blanes in Spagna.
Costa Catalana  a  Barcellona la Barselloneta spiaggia urbana, in provincia di Barcellona è 
suddiviso in due zone principali:
 * Costa del Maresme: a nord vs la costa brava si estende a nord di Barcellona. 
 * Costa del Garraf: si estende a sud di Barcellona, verso la Costa daurada.
La Costa Daurada si estende nella provincia di Tarragona, in Catalogna.
Costa del Azahar (nella Comunità Valenciana, provincia di Castellón).
Costa de Valencia nella provincia di Valencia.
La Costa Blanca si trova nella Comunità Valenciana. Più precisamente, corrisponde alla costa della provincia di Alicante.
Parte dalla città di Dénia a nord fino a Pilar de la Horadada a sud.
 La Costa Calida è un po' più a est e si estende nella regione di Murcia in provincia di Murcia. 
La Costa de Almeria  in provincia di Almeria è ancora più a est, dove iniziano le coste dell'Andalusia.  
La Costa Tropical, provincia di Granada. inizia a La Herradura e arriva fino a La Rábita in Andalusia.
 la Costa del Sol in provincia di Malaga  da Nerja a Manilva In Andalusia 
la Costa de la Luz in Andalusia è sulla costa atlantica, in provincia di Cadice, nella parte sud-ovest della Spagna parte da Manilva passando per Gibilterra inglese, e Algeciras a Tarifa in provincia di Cadice, sullo stretto di Gibilterra.
 da Tarifa al portogallo fino a villa real di sant'antonio, nella regione dell'Algarve qui si trova la foce del fiume Guadiana, che segna il confine naturale tra Portogallo e Spagna. Dalla città di Villa real di Sant'Antonio è possibile vedere la città spagnola di Ayamonte sull'altra sponda del fiume.

giovedì 12 giugno 2025

dell'innamoramento all'amore: le fasi e la durata in una relazione di coppia normodotata

La relazione di coppia normodotata

alchìmia e chimica in una relazione d'amore intervengono sia nella prima fase dell'innamoramento che è la prima fase di idealizzazione ossia del patto segreto  la parte cosciente e la parte incosciente in continuo conflitto tra loro, che ha una durata di 1 anno e mezzo; 
sia nella fase astenica di 21 giorni dove si decide e si prende consapevolezza razionale se la persona posso accettarla così com'è e solo se questa parte viene accettata la relazione continua altrimenti si interrompe;
 sia nella seconda fase dell' amore vero e proprio ossia del patto dichiarato la parte cosciente che
 dura da 3 anni a tutta la vita, 
Il tutto permiato da tre componenti: passione, intimità e decisione a breve termine/ impegno a lungo termine.

L' alchimia è nata da elementi naturali in primis il fuoco che rappresenta la passione il colpo di fulmine, 

Quali sono i segnali?

Siete connessi.
Sorridete sempre.
Siete spesso vicini.
Cercate il contatto fisico.
Avete lo stesso senso dell'umorismo.
Avete gli stessi interessi.
Riuscite a parlare serenamente.

Chimica e alchimia in una relazione di coppia sono fortemente connessi tanto che: 
l'alchimia è una questione di attrazione fatta di (istinti)  e di chimica ( ormoni e neurotrasmettitori), che invadono tutto il corpo in una comunicazione verbale, paraverbale e non verbale.

Per cio che concerne la chimica ci vengono indicate le sedi del cervello coinvolte, alcune di queste aree si trovano nella corteccia cerebrale stessa e altre si trovano nelle stazioni sottocorticali. Tutte costituiscono parti di quello che è noto come il cervello emotivo o sistema limbico.
Esse intervengono in 3 fasi:
*```Fase 1 innamoramento:*``` dopamina, noradrenalina, feniletillamina Pea.
 *``` *Momento Astenico:*```* *dopamina* e norepinefrina, *ossitocina* , cortisolo, *serotonina* 
 `` ````**Fase 2 amore** ``` ossitocina, vasopressina e serotonina


Entriamo nei particolari:

Nell' innamoramento  cioè la 1 fase, ossia nel patto segreto dove gioco forza ci sono le due parti: la parte cosciente e la parte incosciente in continuo conflitto tra loro, in una durata di 1 anno e mezzo al max:

Alchimia e Fasi dell'innamoramento 
Vediamo come le fasi alchemiche potrebbero riflettersi nel percorso di una relazione amorosa:
 * L'Incontro e l'Iniziale Confusione
   All'inizio, quando due persone si incontrano, c'è una sorta di "caos primordiale". Entrambi portano le loro esperienze passate, le loro insicurezze e le loro aspettative. È una fase di potenziale, ma anche di oscurità, dove non si conosce ancora a fondo l'altro e ci si confronta con le proprie proiezioni. È un periodo di "morte" del sé precedente, preparatorio per la rinascita nella relazione.
 *  L'Idealizzazione 
   Questa è la fase in cui, nel contesto dell'amore, l'idealizzazione trova la sua massima espressione. Dopo l'iniziale confusione, si inizia a "sbiancare" la percezione dell'altro. Si tendono a vedere solo le qualità positive, a proiettare sull'amato le proprie aspettative e desideri di perfezione. È un periodo di grande purezza, euforia e connessione profonda, dove le imperfezioni vengono spesso ignorate o minimizzate. È come se si stesse purificando l'immagine dell'altro per renderla "perfetta" ai nostri occhi.

chimica e fasi dell'innamoramento 
 intervengono sostanze chimiche e neurotrasmettitori, come: dopamina, noradrenalina, feniletillamina Pea.

1. la dopamina: che dona piacere ed euforia di stare con quella persona. La dopamina viene rilasciata dall’ipotalamo, una struttura situata in profondità nel cervello e che funge da collegamento tra il sistema nervoso ed endocrino.
2 La noradrenalina: rappresenta una giostra di emozioni e sensazioni. La noradrenalina (presente nelle sinapsi adrenergiche quali gli effettori postgangliari ortosimpatici). La noradrenalina è anche un ormone secreto con il rapporto di 1 a 4 insieme all’adrenalina dalla midollare delle ghiandole surrenali proprio su stimolazione ortosimpatica.
3 La feniletillamina Pea: che intensifica le emozioni.
 La feniletillamina Pea è una sostanza nota soprattutto per la sua presenza naturale nel sistema nervoso dell’uomo dove si ritiene agisca come neurotrasmettitore o neuromodulatore. Ha effetti stimolanti ed è importante per la neurochimica dell’infatuazione e dell’amore romantico. È un’ammina traccia e un alcaloide monoamminico naturale. Nel cervello umano, provoca il rilascio dei neurotrasmettitori noradrenalina e dopamina. La PEA si trova anche nel cioccolato.
La PEA stimola anche il "testosterone" ossia ormone del desiderio sessuale importante sia nell' uomo sia nella donna.Il testosterone è un ormone sessuale presente nell'uomo e, seppure in livelli molto più bassi, nella donna.
Nell'uomo, il testosterone viene secreto soprattutto dalle cellule interstiziali dei testicoli, mentre nelle donne la secrezione di ormoni androgeni deriva dalle ovaie e dal corticosurrene.

Momento astenico: A questa di sopra fa seguito la delusione o disillusione di avere una persona completamente diversa da quella reale in una durata tra i 12 ed i 21 giorni e solo se si accetta si passa all' amore.

L'Emergere della Realtà in alchimia il momento astenico
   Dopo l'intensa idealizzazione, le prime piccole imperfezioni dell'altro cominciano a manifestarsi. Non è ancora una crisi, ma un'iniziale presa di coscienza della realtà che si sta mescolando alla visione idealizzata. È un passaggio verso una comprensione più matura.

Variazioni Chimiche nel "Momento Astenico": dopamina e norepinefrina, ossitocina, cortisolo, serotonina 

 * Diminuzione di Dopamina e Norepinefrina: Con il passare del tempo, l'intensità della "fase luna di miele" diminuisce. Il cervello si abitua agli stimoli del partner, e i livelli di dopamina e norepinefrina tendono a normalizzarsi. Questo non significa necessariamente che l'amore svanisca, ma che la "scarica" iniziale di euforia e novità si attenua, lasciando spazio a un amore più stabile e meno "frenetico". Se questa normalizzazione non è accompagnata da un rafforzamento del legame basato su altri fattori (come l'ossitocina), può essere percepita come una perdita di interesse o di passione.
 * Fluttuazioni dell'Ossitocina: L'ossitocina è fondamentale per il mantenimento del legame a lungo termine. In un momento astenico, la diminuzione di intimità fisica ed emotiva può portare a una riduzione del rilascio di ossitocina, indebolendo ulteriormente il senso di connessione e fiducia tra i partner. In situazioni di relazione tossica, l'ossitocina può paradossalmente contribuire a mantenere un legame, rendendo difficile staccarsi nonostante gli abusi.
 * Aumento del Cortisolo (ormone dello stress): I conflitti, la delusione, l'insicurezza e le difficoltà relazionali possono innescare una risposta allo stress. Il cortisolo, l'ormone dello stress, aumenta in situazioni di tensione. Livelli elevati e prolungati di cortisolo possono avere effetti negativi sull'umore, sulla capacità di gestire le emozioni e sulla percezione della relazione, contribuendo a sentimenti di ansia, irritabilità e malessere generale. Lo stress cronico può inibire l'efficacia di altri ormoni e neurotrasmettitori benefici.
 * Alterazioni della Serotonina: La serotonina è un neurotrasmettitore che regola l'umore e il benessere generale. Nelle prime fasi dell'amore, i livelli di serotonina possono fluttuare, a volte diminuendo e contribuendo a pensieri ossessivi sul partner. Con il tempo, in una relazione stabile, i livelli di serotonina tendono a stabilizzarsi, promuovendo un senso di calma e contentezza. In un momento astenico o di crisi, squilibri nei livelli di serotonina possono contribuire a stati d'anore, irritabilità o depressione, influenzando negativamente la dinamica di coppia.

Solo Se superato il momento astenico altrimenti si interrompe qui.

 la 2 fase,scatta l' amore, ossia il patto dichiarato cioè cosciente che dura da 3 anni a tutta la vita: ti accetto così come sei e non come volevo che tu fossi, 

 * nella seconda fase dell'amore vero e proprio a livello alchemico le illusioni dell'idealizzazione vengono affrontate e integrate. Le imperfezioni dell'altro vengono accettate e amate, non più ignorate. È il momento in cui l'amore diventa profondo, autentico e duraturo, perché ha superato la fase puramente idealizzata e ha accettato la realtà complessa della persona amata. È una trasformazione che porta a un legame più forte e resistente, in cui entrambi i partner sono cresciuti e si sono "trasmutati" insieme.


A livello chimico nella fase dell'amore intervengono: ossitocina, vasopressina e serotonina 

1. Ossitocina: è l' ormone dell' amore vero e proprio la sua mancanza spinge la donna al tradimento.
 Essa ha sede nel ipotalamo e poi immagazzinati nella ghiandola pituitaria, per essere scaricati nel sangue ogni qualvolta si crea una “connessione amorosa” con qualcuno e ci si sente “ricompensati” dalla presenza di quella persona; fino anche a percepirsi in un “tutt’uno” con lei, in una sorta di legame chimico ed emozionale.
2. Vasopressina: fedeltà, la mancanza di fiducia spinge l' uomo al tradimento. Essa ha sede nel ipotalamo e poi immagazzinati nella ghiandola pituitaria, per essere scaricati nel sangue ogni qualvolta si crea una “connessione amorosa” con qualcuno e ci si sente “ricompensati” dalla presenza di quella persona; fino anche a percepirsi in un “tutt’uno” con lei, in una sorta di legame chimico ed emozionale.
3. Serotonina: l' ormone della felicità è una molecola che agisce come neurotrasmettitore ed ormone ed è presente in molti tessuti tra cui il cervello, la serotonina è un neurotrasmettitore sintetizzato nel cervello e in altri tessuti a partire dall'amminoacido essenziale triptofano, una molecola proteica assunta principalmente attraverso la dieta. Presente in varie aree del sistema nervoso centrale, è una sostanza sedativa prodotta da alcuni neuroni cosiddetti serotoninergici, che mostra una relazione diretta con i livelli dell'umore e con altre funzioni dell'organismo. Come avviene per tutti i mediatori chimici, anche la serotonina, per consentire la trasmissione delle informazioni da un neurone a un altro. 
 
In una relazione dall'innamoramento all'amore ha bisogno di 3 componenti:
Passione: La passione è la componente "calda" dell'amore e comprende le pulsioni e i desideri che portano al romanticismo, all'attrazione fisica, al desiderio sessuale e all'eccitazione. È la scintilla che accende la relazione, spesso presente in modo intenso nelle fasi iniziali di un amore.
Intimità:  sentimenti di vicinanza, connessione e legame all'interno di una relazione. Include la sensazione di calore, la confidenza, la comprensione reciproca, la fiducia, la condivisione di pensieri ed emozioni e la preoccupazione per il benessere dell'altro. È la base emotiva e di attaccamento della relazione.
3. Decisione/Impegno:
 ha due aspetti:
  A breve termine: la decisione di amare una persona.
  A lungo termine: l'impegno a mantenere quella relazione e a lavorarci su nel tempo, superando le difficoltà e perseguendo obiettivi comuni. Rappresenta la volontà di mantenere il legame nonostante le circostanze.

I sette tipi di amore
Non amore: Assenza di tutte e tre le componenti.
La combinazione di queste tre componenti passione, intimita impegno/decisione in modi diversi dà origine a sette tipi distinti di amore:

 1. Simpatia (o Amicizia): Solo intimità. Tipica delle amicizie profonde, dove c'è vicinanza e connessione emotiva, ma senza passione o impegno a lungo termine.
 2. Infatuazione: Solo passione. L'amore "a prima vista", caratterizzato da un'intensa attrazione fisica e un forte desiderio, ma spesso privo di vera intimità o impegno duraturo.
 3. Amore vuoto: Solo impegno. Si verifica quando l'intimità e la passione sono svanite, ma la decisione di rimanere insieme persiste (ad esempio, in matrimoni di lunga data senza più scintilla).
 4. Amore romantico: Intimità + passione. Caratterizzato da profonda connessione emotiva e forte attrazione, ma senza un impegno formale o a lungo termine (spesso tipico delle fasi iniziali delle relazioni).
 5. Amore fatuo: Passione + impegno Una relazione che si sviluppa rapidamente, basata su attrazione e un immediato impegno, ma senza una profonda conoscenza o intimità reciproca (es. matrimoni impulsivi).
 6. Amore-amicizia (o Amore solidale): Intimità + impegno Un legame profondo e stabile, tipico delle coppie di lunga data dove la passione potrebbe essere diminuita, ma la connessione emotiva e l'impegno reciproco rimangono forti.
 7. Amore vissuto (o Amore completo): Intimità + passione + impegno È considerato l'amore ideale, in cui tutte e tre le componenti sono presenti in equilibrio. È un amore difficile da raggiungere e mantenere, che richiede cura e dedizione continue.

Applicazioni e implicazioni
La teoria di Sternberg è utile per comprendere le dinamiche delle relazioni e il modo in cui l'amore può evolvere nel tempo. Non tutte le relazioni mantengono le stesse proporzioni delle tre componenti; ad esempio, la passione tende a essere più intensa all'inizio di una relazione e può diminuire nel tempo, mentre l'intimità e l'impegno possono crescere.

Comprendere questo modello può aiutare le persone a:
 * Identificare la natura del proprio amore: Riconoscere quali componenti sono presenti o mancanti nella propria relazione attuale.
 * Lavorare sulle aree di debolezza: Se una componente è carente, si può cercare di coltivarla attivamente per rafforzare il legame.
 * Gestire le aspettative: Comprendere che l'amore può assumere forme diverse e che non tutte le relazioni devono essere un "amore vissuto" per essere valide.



 

differenza tra amore e sentimento

La differenza tra emozione e sentimento è:

Il sentimento è di lunga durata può durare anni o tutta la vita.

I sentimenti sono:

amore,
odio,
collera,
preoccupazione (inquietudine o afflizione), pensiero stagnante (pensiero ossessivo), terrore (trasalimento, panico). 

L' emozione è di breve durata la più lunga dura 90 secondi esse si dividono in emozioni primarie sin da piccoli ed emozioni secondarie costruite nel tempo attraverso le relazioni sociali.

Le emozioni primarie positive e negative sono: 

rabbia,
aspettativa,
felicità,
gioia,
fiducia,
tristezza,
paura,
disgusto,
disprezzo,
sorpresa.

Le emozioni secondarie positive e negative sono:

allegria,
senso di colpa,
invidia,
vergogna,
rassegnazione,
gelosia,
speranza,
perdono,
offesa,
nostalgia,
rimorso,
delusione,
ansia.

lunedì 9 giugno 2025

legge 163/21 art 1 bis e art 3 per il TPV tirocinio pratico valutativo per la laurea magistrale per pedagogista prevede 18 CFU = 450 ore (9 cfu il 1 anno = 225 ore + 9 cfu il 2 anno = 225 ore); + 300 ore = 12 cfu al terzo anno di laurea triennale in educatore professionale socio-pedagogico =750 ore di 30 cfu totali di tirocinio pratico valutativo tpv + ppv prova pratico valutativa

La legge 163/21 art 1 co.1 bis e art 3 La LEGGE 15 aprile 2024, n. 55 (in G.U. 23/04/2024, n.95)
ha disposto (con l'art. 2, comma 4) l'introduzione del comma 1-bis all'art. 1. per il  TPV per il pedagogista prevede 30 CFU, che corrispondono a 750 ore   della laurea triennale e i due anni della magistrale.

Queste 750 ore di tirocinio sono cosi ripartite: 
 300 ore di tirocinio tpv durante il terzo anno di laurea triennale in educatore professionale socio-pedagogico che corrispondono a 12 cfu.
E  450 ore di tirocini tpv di laurea magistrale in pedagogista  che  corrispondono a 18 CFU così ripartite: 
 primo anno di magistrale 9 cfu = 225 ore;
 secondo anno di laurea magistrale 9 cfu =225 ore.

Per il pedagogista laurea magistrale il tpv:
Le 225 ore del primo anno di magistrale e le 225 del secondo anno di magistrale sono organizzate in modo uguale e prevedono attività di tirocinio diretto, dove sei a contatto con il mondo del lavoro, e indiretto, con ore dedicate alla riflessione sull'esperienza e alla rielaborazione di materiali
Le ore di riflessione sono parte integrante sia del tirocinio diretto che indiretto, ma non è prevista una suddivisione rigida. Si tratta di momenti di confronto con i tutor e di rielaborazione personale dell'esperienza, che possono variare in base alle attività svolte.
Il codice deontologico è una parte fondamentale della formazione e viene studiato in modo approfondito durante l'intero percorso di studi, sia al primo che al secondo anno di magistrale. 
il codice deontologico è fondamentale per la professione. Al primo anno di magistrale, mi concentrerò sui principi etici generali e sulle responsabilità verso gli utenti. Al secondo anno, invece, approfondirò gli aspetti più specifici legati ai diversi contesti professionali.
Il codice deontologico non ha un numero specifico di CFU, ma è parte integrante di diversi insegnamenti e attività, per un totale di circa 12 CFU tra il primo e il secondo anno.

La prova pratica valutativa  della laurea magistrale per il pedagogista consiste in un esame orale e scritto, dove dovrai dimostrare di aver acquisito le competenze necessarie per esercitare la professione di pedagogista. 
La Prova Pratico-Valutativa del Pedagogista: Un Esame Cruciale
La prova pratico-valutativa è una componente fondamentale dell'esame di Stato per l'abilitazione alla professione di pedagogista in Italia. Il suo scopo principale è accertare che il candidato non solo possieda le conoscenze teoriche necessarie, ma sia anche in grado di applicarle concretamente in situazioni professionali reali. In altre parole, serve a valutare le competenze operative del futuro pedagogista.
A Cosa Serve Specificamente?
Questa prova mira a verificare diverse capacità e competenze essenziali per la professione:
 * Capacità di analisi e diagnosi: Il candidato deve dimostrare di saper analizzare una situazione complessa (ad esempio, un caso studio di disagio educativo, una necessità formativa in un contesto aziendale, una richiesta di supporto in una famiglia), identificando le problematiche principali e i bisogni specifici degli individui o dei gruppi coinvolti.
 * Progettazione di interventi: Sulla base dell'analisi effettuata, il pedagogista deve essere in grado di ideare e strutturare un progetto pedagogico coerente ed efficace. Questo include la definizione degli obiettivi, la scelta delle metodologie e degli strumenti, l'organizzazione delle attività e la previsione delle risorse necessarie.
 * Competenza nella gestione e monitoraggio: La prova può richiedere al candidato di illustrare come intende gestire l'intervento proposto, monitorarne l'andamento e apportare eventuali aggiustamenti in corso d'opera.
 * Valutazione dei risultati: È fondamentale saper valutare l'efficacia dell'intervento realizzato, misurando il raggiungimento degli obiettivi e l'impatto sul contesto o sugli individui.
 * Capacità di argomentazione e motivazione: Il pedagogista deve essere in grado di giustificare le proprie scelte progettuali e metodologiche, dimostrando una solida base teorica e una chiara visione d'insieme.
 * Competenze relazionali e comunicative: Anche se la prova è spesso individuale, la capacità di approcciarsi al "caso" con sensibilità e di comunicare in modo chiaro e professionale (anche per iscritto) è indirettamente valutata attraverso la chiarezza e la coerenza dell'elaborato.
 * Problem solving: La prova simula spesso situazioni complesse o problematiche, richiedendo al candidato di elaborare soluzioni creative e funzionali.
In Sintesi
La prova pratico-valutativa non è una semplice verifica delle conoscenze mnemonico-nozionistiche, ma un test approfondito delle abilità professionali che distinguono un pedagogista competente. Serve a garantire che il professionista sia pronto ad affrontare le sfide del mondo reale, applicando la teoria alla pratica e contribuendo al benessere e allo sviluppo degli individui e delle comunità attraverso interventi educativi e formativi mirati.
Le materie oggetto d'esame sono principalmente pedagogia generale e sociale, metodologie e tecniche del lavoro educativo e formativo, e discipline giuridiche e sociologiche. Qualche esempio di domanda In pedagogia generale e sociale, potrei chiederti di descrivere i principali modelli di apprendimento e come si applicano in contesti educativi formali e informali. Oppure, potrei chiederti di descrivere un caso di consulenza pedagogica in ambito familiare e di analizzare le strategie utilizzate dal pedagogista per supportare la famiglia.
In metodologie e tecniche del lavoro educativo e formativo, invece, potrei chiederti di illustrare le diverse fasi della progettazione educativa e come si valuta l'efficacia di un intervento. Infine, nelle discipline giuridiche e sociologiche, potrei chiederti di analizzare il ruolo delle istituzioni educative nella società contemporanea e le principali normative che regolano il settore. 
Il codice deontologico è parte integrante della prova e potrei chiederti di analizzare un caso pratico, identificando i principi etici coinvolti e le possibili soluzioni, oppure di descrivere le responsabilità del pedagogista nei confronti dei suoi utenti.
Con le nuove normative sulle lauree abilitanti, la prova pratico-valutativa per il pedagogista si svolge prima della discussione della tesi di laurea, nell'ambito dell'esame finale per il conseguimento del titolo di studio.
In pratica, non è più un esame di stato separato e post-laurea, ma una parte integrante del percorso universitario che porta al conseguimento della laurea abilitante.

Per quanto riguarda l'educatore il tirocinio pratico valutativo di 300 ore da svolgere  al terzo anno corrispondono a 12 cfu

Il ppv della laurea triennale in educatore professionale socio-pedagogico consiste in una prova orale e nella discussione di un elaborato scritto. In questa prova, dovrai dimostrare di aver acquisito le competenze necessarie per esercitare la professione di educatore professionale socio-pedagogico.Per gli studenti di Educatore Professionale Socio-Pedagogico al terzo anno, il tirocinio pratico valutativo si articola principalmente in una modalità diretta, affiancata da momenti di tirocinio indiretto.
Ecco le differenze e come si svolgono:
Tirocinio Diretto
Il tirocinio diretto è la componente più significativa e prevede l'esperienza sul campo, a contatto diretto con il mondo lavorativo. In pratica, lo studente viene inserito in strutture convenzionate con l'università, come:
 * Servizi socio-educativi (es. comunità per minori, centri diurni per disabili, servizi per anziani, ecc.).
 * Scuole (di diverso ordine e grado, ma non per la prima infanzia).
 * Istituzioni ed enti educativi e formativi.
 * Aziende pubbliche e private.
 * Strutture della pubblica amministrazione.
Durante il tirocinio diretto, l'obiettivo è applicare le conoscenze teoriche alla pratica professionale, osservare l'organizzazione del servizio, affiancare operatori qualificati (guide di tirocinio o tutor aziendali), e sperimentare direttamente le attività e le competenze dell'educatore professionale socio-pedagogico. Questo include spesso l'osservazione delle attività, l'analisi dei documenti, e la partecipazione alla progettazione educativa individualizzata o di comunità.
Tirocinio Indiretto
Il tirocinio indiretto si svolge generalmente presso la sede universitaria o attraverso attività seminariali e di gruppo. Non implica un contatto diretto con l'utenza o i servizi, ma è fondamentale per:
 * Rielaborare l'esperienza maturata nel tirocinio diretto.
 * Approfondire le metodologie didattiche e riflettere sulle competenze acquisite.
 * Partecipare a momenti di autoformazione in cui si analizza e si documenta l'esperienza pratica.
 * Sviluppare competenze riflessive e metacognitive essenziali per la professione.
 * Preparare e sostenere l'elaborato finale di tirocinio.
Il tirocinio indiretto, quindi, funge da cerniera tra teoria e pratica, offrendo uno spazio per la riflessione critica sull'esperienza e per l'acquisizione di ulteriori strumenti professionali attraverso discussioni, analisi di casi e lavori di gruppo supervisionati da un tutor universitario.
In sintesi per il terzo anno
Al terzo anno, il tirocinio si concentra sull'approfondimento delle competenze educative, in particolare quelle legate alla progettazione e valutazione all'interno delle sedi di tirocinio. L'attività diretta è preponderante e finalizzata a consolidare le competenze di base dell'educatore professionale, puntando al miglioramento delle stesse.
È importante consultare il regolamento specifico del proprio corso di laurea, poiché le ore e le modalità precise di svolgimento possono variare leggermente tra le diverse università. Le materie di esame per la PPV dell'educatore professionale socio-pedagogico sono principalmente: pedagogia speciale, sociologia dell'educazione, psicologia dello sviluppo e dell'educazione e didattica e tecnologie dell'istruzione e dell'apprendimento. Qualche esempio di domanda:
In pedagogia speciale, potrei chiederti di descrivere i principali modelli di intervento per persone con disabilità e come si applicano in contesti educativi formali e informali. In sociologia dell'educazione, invece, potrei chiederti di analizzare il ruolo delle istituzioni educative nella società contemporanea e le principali sfide che devono affrontare. Infine, in psicologia dello sviluppo e dell'educazione, potrei chiederti di illustrare le diverse fasi dello sviluppo cognitivo e sociale e come si influenzano a vicenda.  La prova pratico valutativa per l'abilitazione all'esercizio della professione di educatore professionale socio-pedagogico si svolge prima della discussione della tesi di laurea, nell'ambito dell'esame finale per il conseguimento del titolo di studio.
Questa prova serve ad accertare le competenze professionali acquisite durante il corso di studi, inclusi i tirocini. In caso di valutazione insufficiente, il candidato non può procedere con la discussione della tesi e deve ripetere la prova.
Le modalità e le tempistiche specifiche possono variare leggermente a seconda dell'università, ma il principio generale stabilito dalla normativa è che la prova pratica è propedeutica alla discussione della tesi.
Nel DSM-5-TR, i disturbi del comportamento in età infantile e adolescenziale comprendono il disturbo oppositivo-provocatorio, il disturbo esplosivo intermittente e il disturbo della condotta. I disturbi del neurosviluppo, invece, includono la disabilità intellettiva, i disturbi della comunicazione, il disturbo dello spettro dell'autismo, il disturbo da deficit di attenzione/iperattività, il disturbo specifico dell'apprendimento e i disturbi motori.

La diagnosi del Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP) viene solitamente effettuata da professionisti della salute mentale specializzati nell'età evolutiva, come:
 * Neuropsichiatra infantile: È il medico specializzato nella diagnosi e nel trattamento dei disturbi neurologici e psichiatrici che si manifestano in bambini e adolescenti.
 * Psicologo dell'età evolutiva o psicoterapeuta: Professionista che, attraverso la valutazione clinica e l'osservazione del comportamento, può diagnosticare il DOP.
La diagnosi si basa su un'attenta valutazione clinica, che include:
 * Osservazione diretta del comportamento del bambino/adolescente.
 * Raccolta di informazioni anamnestiche dettagliate dai familiari (genitori, tutori) e, se possibile, dagli insegnanti, per avere un quadro completo dei comportamenti in diversi contesti (casa, scuola, ecc.).
 * A volte vengono utilizzati test specifici come l'Eyberg Child Behavior Inventory (ECBI) per identificare comportamenti problematici attraverso le risposte dei genitori.
 * Vengono presi in considerazione i criteri diagnostici stabiliti dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5-TR), che richiedono la presenza di almeno 4 sintomi specifici (ad esempio, rabbia e irritabilità, comportamenti polemici/provocatori, vendicatività) che persistono per almeno 6 mesi.
È fondamentale che la diagnosi sia accurata e tenga conto del contesto più ampio della vita del bambino, in quanto alcuni comportamenti oppositivi possono essere transitori o legati ad altre condizioni. Un approccio multidisciplinare, che coinvolga specialisti, famiglia e scuola, è spesso essenziale per un trattamento efficace.

La diagnosi del Disturbo della Condotta viene effettuata da professionisti qualificati nel campo della salute mentale.
Gli specialisti che tipicamente si occupano di questa diagnosi includono:
 * Neuropsichiatri infantili: Sono medici specializzati nei disturbi neurologici e psichiatrici che colpiscono i bambini e gli adolescenti.
 * Psicologi (in particolare psicologi clinici o dello sviluppo): Hanno le competenze per condurre valutazioni approfondite del comportamento e della salute mentale.
 * Psichiatri: Medici specializzati nella diagnosi e nel trattamento dei disturbi mentali.
Il processo diagnostico richiede una valutazione approfondita che include:
 * Colloqui clinici: Con il bambino/adolescente, i genitori e talvolta gli insegnanti.
 * Osservazione diretta del comportamento.
 * L'analisi dell'anamnesi del comportamento del bambino.
 * In alcuni casi, l'utilizzo di test specifici per valutare la gravità dei sintomi.
È fondamentale che la diagnosi sia accurata e che tenga conto di una serie di criteri specifici (come quelli descritti nel DSM-5, il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), che prevedono la presenza di un pattern comportamentale ripetitivo e persistente che viola i diritti fondamentali degli altri o le principali norme sociali appropriate all'età.
Se si sospetta un Disturbo della Condotta, è essenziale rivolgersi a uno di questi specialisti per una valutazione e un eventuale piano di trattamento.


Il disturbo esplosivo intermittente è un disturbo del comportamento caratterizzato da scoppi di rabbia improvvisi e sproporzionati rispetto alla situazione. Questi episodi possono manifestarsi con aggressioni verbali o fisiche, e causare disagio significativo nella vita quotidiana.I sintomi includono scoppi d'ira improvvisi e sproporzionati, con conseguente aggressività verbale o fisica. La diagnosi si basa sulla frequenza e l'intensità di questi episodi, escludendo altre condizioni mediche o psichiatriche.
La diagnosi del Disturbo Esplosivo Intermittente (DEI) viene effettuata da un professionista della salute mentale, come uno psichiatra o uno psicologo/psicoterapeuta.
La diagnosi si basa su un'attenta valutazione clinica, che include:
 * Anamnesi dettagliata: il professionista raccoglie informazioni sulla storia medica e psichiatrica del paziente, inclusi eventuali traumi passati, ambienti familiari e comportamenti aggressivi precedenti.
 * Osservazione del comportamento: vengono considerate le osservazioni dirette del comportamento del paziente e le testimonianze di familiari o altre persone significative.
 * Criteri diagnostici del DSM-5-TR: la diagnosi viene fatta sulla base di episodi ricorrenti e sproporzionati di aggressività (verbale o fisica), che causano disagio significativo e compromettono il funzionamento della persona. Vengono valutate la frequenza e l'intensità degli episodi.
 * Esclusione di altre condizioni: è fondamentale escludere altre condizioni mediche o psichiatriche che potrebbero manifestarsi con sintomi simili, come altri disturbi di personalità (es. borderline, antisociale), disturbi dello spettro autistico, ADHD, disturbi psicotici o l'abuso di sostanze.
Non esiste un test specifico per il DEI, ma la diagnosi è il risultato di un processo complesso che richiede l'esperienza di un professionista qualificato. Se tu o qualcuno che conosci manifesta sintomi riconducibili al Disturbo Esplosivo Intermittente, è importante rivolgersi a uno specialista per una valutazione approfondita e un eventuale percorso di trattamento.

La disabilità intellettiva è un disturbo del neurosviluppo che comporta difficoltà nel ragionamento, nella risoluzione di problemi, nella pianificazione, nel pensiero astratto, nel giudizio, nell'apprendimento scolastico e dall'esperienza. Questi problemi possono influenzare la capacità di una persona di vivere in modo indipendente.I sintomi principali sono difficoltà nel ragionamento, nella risoluzione di problemi, nella pianificazione, nel pensiero astratto, nel giudizio e nell'apprendimento scolastico. La diagnosi avviene attraverso test standardizzati che valutano le capacità intellettive e il funzionamento adattivo, considerando anche la storia clinica e lo sviluppo del bambino.
La diagnosi di disabilità intellettiva (o disturbo dello sviluppo intellettivo) è un processo complesso che richiede una valutazione multidisciplinare, coinvolgendo diversi specialisti. Non c'è una singola figura professionale che, da sola, possa formulare una diagnosi completa e definitiva.
Generalmente, il percorso diagnostico coinvolge:
 * Neuropsichiatra infantile: È spesso il medico di riferimento, soprattutto in età evolutiva. Si occupa della valutazione del funzionamento cognitivo e adattivo, delle eventuali cause neurologiche o genetiche e dell'inquadramento complessivo del disturbo.
 * Psicologo/Psicologo Clinico: Somministra test di intelligenza standardizzati (come il QI) e scale di valutazione del funzionamento adattivo per misurare le capacità intellettive e le abilità di vita quotidiana.
 * Logopedista: Valuta le capacità comunicative e linguistiche.
 * Terapista della riabilitazione (es. terapista occupazionale, fisioterapista): Può valutare le competenze pratiche e le abilità motorie.
 * Pediatra o Pediatra dello sviluppo comportamentale: Spesso è il primo a sospettare un ritardo dello sviluppo e a indirizzare verso le valutazioni specialistiche.
 * Medico genetista: In alcuni casi, soprattutto per identificare le cause sottostanti (es. sindromi genetiche come la sindrome di Down o X fragile), può essere coinvolto.
Come avviene la diagnosi?
La diagnosi si basa su:
 * Valutazione clinica approfondita: Un'attenta osservazione del comportamento e delle interazioni del soggetto.
 * Anamnesi dettagliata: Raccolta di informazioni sulla storia dello sviluppo del bambino, sul suo ambiente familiare e sociale.
 * Test standardizzati: Misurazione delle capacità intellettive (QI) e del funzionamento adattivo (come la persona gestisce le attività quotidiane, le interazioni sociali, la comunicazione).
 * Esordio dei deficit: I deficit intellettivi e adattivi devono essersi manifestati durante il periodo dello sviluppo (prima dei 18 anni).
È importante sottolineare che la diagnosi di disabilità intellettiva non si basa solo sul punteggio del QI, ma tiene conto anche del funzionamento adattivo, ovvero della capacità di una persona di affrontare le esigenze della vita quotidiana e di adattarsi all'ambiente. Il livello di gravità della disabilità intellettiva e i supporti necessari vengono infatti stabiliti proprio in base al funzionamento adattivo.
Se si sospetta una disabilità intellettiva, è fondamentale rivolgersi a un team multidisciplinare presso centri specializzati, ospedali o ASL, per ottenere una valutazione completa e una diagnosi accurata, che permetterà di pianificare interventi di supporto personalizzati.

I disturbi della comunicazione sono disturbi del neurosviluppo sono un gruppo di condizioni che influenzano la capacità di una persona di comprendere e utilizzare il linguaggio, sia parlato che scritto. I sintomi variano a seconda del tipo di disturbo, ma possono includere difficoltà nell'articolazione delle parole, nel comprendere il significato delle frasi o nell'esprimersi in modo chiaro. La diagnosi viene effettuata da un logopedista o un neuropsichiatra infantile, attraverso test specifici e valutazioni del linguaggio.

I disturbi motori sono disturbi del neurosviluppo un gruppo di condizioni che influenzano la capacità di una persona di muoversi e controllare i propri muscoli. I segni e i sintomi variano a seconda del tipo di disturbo, ma possono includere difficoltà nella coordinazione, movimenti involontari, rigidità muscolare e problemi di equilibrio. La diagnosi viene effettuata da un medico specialista, come un neurologo o un fisiatra, attraverso esami fisici, test di imaging e valutazioni del movimento.

La diagnosi del Disturbo dello Spettro dell'Autismo (DSA) è un processo complesso che richiede l'intervento di un'équipe multidisciplinare di specialisti. Non esiste un singolo test medico per diagnosticare l'autismo, ma la diagnosi si basa sull'osservazione clinica, la raccolta di informazioni sullo sviluppo del paziente e l'utilizzo di strumenti di valutazione standardizzati.
Chi diagnostica l'autismo nei bambini e adolescenti?
Nel caso dei bambini e adolescenti, i principali professionisti coinvolti nella diagnosi sono:
 * Neuropsichiatra infantile: È la figura centrale nella diagnosi e nella presa in carico, in quanto medico specializzato nei disturbi del neurosviluppo.
 * Psicologo: Si occupa della valutazione cognitiva, emotiva e comportamentale, spesso somministrando test specifici.
 * Terapista della neuropsicomotricità dell'età evolutiva (TNPEE): Valuta lo sviluppo motorio e le competenze prassiche, importanti per l'interazione e la comunicazione.
 * Logopedista: Valuta le capacità comunicative e linguistiche.
 * Pediatra: Può essere il primo a sospettare un DSA e indirizzare la famiglia verso i servizi specialistici (ad esempio, il servizio per l'età evolutiva TSMREE della ASL di residenza).
Questi professionisti lavorano insieme per raccogliere un quadro completo del bambino, attraverso osservazioni dirette, colloqui con i genitori e l'uso di test specifici come l'ADOS-2 (Autism Diagnostic Observation Schedule-2nd Edition) e l'ADI-R (Autism Diagnostic Interview-Revised).
Chi diagnostica l'autismo negli adulti?
Anche in età adulta, la diagnosi di autismo richiede l'intervento di specialisti. Spesso gli adulti cercano una diagnosi perché in cerca di spiegazioni per comportamenti e difficoltà sociali che li accompagnano da sempre. I professionisti coinvolti possono essere:
 * Psichiatra: Specializzato nella diagnosi e nel trattamento dei disturbi mentali, inclusi quelli del neurosviluppo nell'adulto.
 * Psicologo specializzato in autismo: Effettua valutazioni psicodiagnostiche e somministra test specifici per l'autismo negli adulti, come il RAAD-S, l'Autism Quotient (AQ) o l'Aspie-Quiz.
 * Neuropsicologo: Può essere coinvolto per approfondire aspetti cognitivi e neuropsicologici.
È fondamentale rivolgersi a strutture specializzate o a équipe con comprovata esperienza nella diagnosi del DSA, sia in età evolutiva che adulta, per garantire una valutazione accurata e completa.
Se hai un sospetto di autismo per te o per un tuo familiare, il primo passo è parlarne con il tuo medico di base o pediatra, che saprà indicarti il percorso più adatto per una valutazione specialistica.

La diagnosi del Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD) è un processo complesso che richiede l'intervento di medici specialisti con specifiche competenze nel campo. La figura professionale principale per la diagnosi varia leggermente a seconda dell'età del paziente:
 * Per l'età evolutiva (bambini e adolescenti):
   * Il medico di riferimento è il Neuropsichiatra Infantile. Questi specialisti sono formati per valutare e gestire i disturbi neurologici e psichiatrici che insorgono nell'infanzia e nell'adolescenza.
   * Spesso la diagnosi è condotta da un'équipe multidisciplinare che può includere anche psicologi, psicoterapeuti e altri professionisti sanitari, al fine di avere una valutazione completa e integrata del quadro clinico. Il pediatra può essere il primo a sospettare l'ADHD e indirizzare verso lo specialista.
 * Per l'età adulta:
   * La diagnosi di ADHD nell'adulto è di competenza del medico psichiatra.
   * Anche in questo caso, il processo diagnostico può avvalersi della collaborazione di psicologi specializzati nella psicodiagnosi, che somministrano test specifici e conducono colloqui approfonditi.
È importante sottolineare che la diagnosi di ADHD non si basa su un singolo test, ma su una valutazione clinica approfondita che include:
 * Colloqui con il paziente e, se possibile, con i familiari per raccogliere informazioni sulla storia evolutiva e sui sintomi presenti in diversi contesti (casa, scuola, lavoro, relazioni sociali).
 * L'osservazione clinica.
 * La somministrazione di test psicodiagnostici e neuropsicologici specifici per l'ADHD (come ad esempio la DIVA - Diagnostic Interview for ADHD in Adults).
 * L'esclusione di altre condizioni mediche o psicologiche che potrebbero mimare i sintomi dell'ADHD.
In Italia, esistono centri specializzati per la diagnosi e il trattamento dell'ADHD, sia per l'età evolutiva che per l'età adulta. Questi centri sono spesso collegati a strutture ospedaliere o ambulatoriali e seguono linee guida specifiche per la diagnosi e la terapia.

In Italia, la diagnosi dei Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA) è un processo articolato che coinvolge un'équipe multidisciplinare di specialisti. Questa équipe può operare sia in strutture pubbliche (ASL, Neuropsichiatria Infantile) che in centri privati accreditati dal Servizio Sanitario Nazionale.
Le figure professionali principalmente coinvolte nella diagnosi dei DSA sono:
 * Neuropsichiatra Infantile (NPI): È la figura medica che effettua la prima valutazione neurologica, raccoglie l'anamnesi del bambino o ragazzo ed esclude eventuali altre patologie o disturbi che possano mimare i DSA. Nel caso di un soggetto adulto, questa figura viene sostituita da uno specialista medico formato specificamente sull'argomento.
 * Psicologo/a: Valuta le abilità cognitive del bambino/ragazzo (QI) e le funzioni neuropsicologiche, escludendo disturbi psicopatologici che potrebbero interferire con l'apprendimento.
 * Logopedista: Effettua test specifici per valutare le abilità di lettura, scrittura e matematica (dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia).
In alcuni casi, possono essere richieste anche visite con altri specialisti come l'ortottista o l'oculista per approfondire aspetti visivi che potrebbero essere rilevanti.
Il percorso diagnostico è standardizzato e prevede generalmente:
 * Colloquio iniziale con il neuropsichiatra infantile.
 * Somministrazione di test standardizzati per valutare le diverse abilità (cognitive, di lettura, scrittura, calcolo).
 * Relazione degli specialisti e colloquio di restituzione con la famiglia, dove viene comunicata la diagnosi e fornita la certificazione.
La certificazione DSA, rilasciata da queste équipe, è un documento ufficiale che consente allo studente di beneficiare di misure dispensative e compensative a scuola, attraverso l'elaborazione di un Piano Didattico Personalizzato (PDP).
È importante che la diagnosi sia effettuata da professionisti qualificati e aggiornati in materia di DSA, seguendo le indicazioni della Consensus Conference e le normative vigenti (Legge 170/2010).
Per trovare i centri e gli specialisti più vicini, è possibile rivolgersi alla propria ASL di riferimento o consultare le sezioni provinciali dell'Associazione Italiana Dislessia (AID).

La diagnosi dei disturbi motori nei bambini e negli adolescenti è un processo complesso che richiede l'intervento di medici specialisti e di un'équipe multidisciplinare.
Il professionista di riferimento per la diagnosi di queste problematiche è il Neuropsichiatra Infantile. Questo medico, specializzato dopo la laurea in medicina e chirurgia, si occupa di tutte le problematiche neurologiche e psichiatriche che possono emergere da 0 a 18 anni. È in grado di valutare un'ampia gamma di situazioni, inclusi i ritardi o le difficoltà motorie.
Oltre al Neuropsichiatra Infantile, l'équipe multidisciplinare può includere diverse figure professionali che collaborano per una diagnosi accurata e un piano di trattamento adeguato. Tra queste troviamo:
 * Neurologo Pediatrico: uno specialista in neurologia con competenze specifiche nella fisiologia e patologia del sistema nervoso nei bambini.
 * Fisiatra: medico specializzato nella riabilitazione e nella gestione delle patologie motorie.
 * Terapista della Neuro e Psicomotricità dell'Età Evolutiva (TNPEE): figura sanitaria che si occupa della prevenzione, valutazione e riabilitazione dei disturbi dello sviluppo, inclusi quelli motori e della coordinazione.
 * Fisioterapista: lavora sull'equilibrio, la forza muscolare e la mobilità.
 * Terapista Occupazionale: si concentra sulle abilità motorie fini e sull'autonomia nelle attività quotidiane.
 * Psicologo: può offrire supporto nel percorso diagnostico e terapeutico, soprattutto in caso di problematiche comportamentali o emotive associate.
 * Logopedista: se ci sono anche difficoltà di linguaggio associate.
Come avviene la diagnosi?
La diagnosi si basa su un approccio integrato che può comprendere:
 * Anamnesi approfondita: raccolta di informazioni sullo sviluppo del bambino, sui sintomi osservati dai genitori e sulla storia clinica familiare.
 * Esame obiettivo e neurologico: valutazione delle capacità motorie, dell'equilibrio, della coordinazione e dei riflessi.
 * Test specifici: esistono scale di valutazione e questionari (come il Developmental Coordination Disorder Questionnaire) che aiutano a misurare le abilità di coordinazione e a confrontarle con quelle dei coetanei.
 * Esami strumentali: in alcuni casi, possono essere richiesti esami come la risonanza magnetica (MRI) del cervello, l'elettroencefalogramma (EEG) o l'elettromiografia (EMG) per escludere o confermare specifiche condizioni neurologiche o muscolari.
È fondamentale che i genitori si rivolgano a uno specialista non appena notano ritardi o difficoltà persistenti nello sviluppo motorio del bambino, in quanto un intervento precoce è cruciale per stimolare al meglio il bambino e garantirgli il maggior recupero possibile.

Disturbi del neurosviluppo: DSA, ADHD, ASD, Terapia e legge per ASD: ABA, e legge 104; Disturbi del comportamento: DOP, DC

1. Disturbi del neurosviluppo: DSA, ADHD, ASD, 
Terapia e legge per ASD: ABA, e legge 104;
2. Disturbi del comportamento: DOP, DC.

1. I disturbi del neurosviluppo sono un gruppo di condizioni che influenzano il modo in cui il cervello si sviluppa e funziona. Questi disturbi possono influire su diverse aree, come l'apprendimento, il comportamento e le capacità sociali.
I Disturbo del neurosviluppo sono: Il DSA, ADHD, ASD,

1.1 I Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA) sono un insieme di disturbi del neurosviluppo che interessano in modo selettivo e circoscritto l'acquisizione e l'utilizzo di una o più abilità scolastiche, in particolare la lettura, la scrittura e il calcolo. È fondamentale sottolineare che i DSA non sono causati da disabilità intellettive, deficit sensoriali o svantaggio socio-culturale, ma hanno una base neurobiologica e una matrice evolutiva, manifestandosi come un'atipia nello sviluppo di specifiche funzioni cognitive.
La caratteristica principale che definisce i DSA è la loro "specificità": le difficoltà si concentrano in un'area di apprendimento ben definita, mentre il funzionamento intellettivo generale del soggetto è nella norma o addirittura superiore. Questo significa che un bambino o un ragazzo con un DSA può dimostrare intelligenza e vivacità in molti ambiti, ma incontrare ostacoli significativi e persistenti nell'automatizzazione di competenze che per i coetanei diventano automatiche con la pratica.
I DSA vengono classificati in base all'abilità specifica che risulta compromessa:
 * Dislessia: Si caratterizza per una difficoltà significativa e persistente nell'imparare a leggere. La lettura risulta lenta, scorretta e faticosa, con possibili ripercussioni sulla comprensione del testo scritto. Gli errori più comuni includono l'inversione di lettere, la sostituzione di suoni e la difficoltà a riconoscere le parole in modo rapido e automatico.
 * Disortografia: Riguarda la difficoltà nel tradurre correttamente i suoni in segni grafici, portando a un elevato numero di errori ortografici. Questi errori non sono casuali ma sistematici e possono includere l'omissione o l'aggiunta di lettere o sillabe, l'inversione di grafemi e la scorretta applicazione delle regole ortografiche (es. doppie, accenti, uso dell'h).
 * Disgrafia: Interessa la componente motoria della scrittura. La grafia di chi presenta questo disturbo è spesso poco leggibile, disordinata e prodotta con grande fatica. Le difficoltà si manifestano nella gestione dello spazio sul foglio, nella pressione della penna, nella forma e nella dimensione delle lettere.
 * Discalculia: Si manifesta con una marcata difficoltà nell'acquisizione delle abilità numeriche e di calcolo. Le difficoltà possono riguardare il riconoscimento dei simboli numerici, la capacità di contare, l'apprendimento delle tabelline, l'esecuzione di calcoli a mente e scritti e la risoluzione di problemi matematici.
La Diagnosi:
La diagnosi di DSA viene effettuata da un'équipe multidisciplinare composta da specialisti (neuropsichiatra infantile, psicologo, logopedista) e solitamente viene formalizzata al termine del secondo anno della scuola primaria per la dislessia e la disortografia, e alla fine del terzo anno per la disgrafia e la discalculia. Un criterio fondamentale per la diagnosi è un quoziente intellettivo nella norma, che permette di escludere altre cause di difficoltà di apprendimento.
È importante riconoscere precocemente i segnali di un possibile DSA per poter attivare interventi mirati e personalizzati che, attraverso l'utilizzo di strumenti compensativi e misure dispensative, permettono allo studente di esprimere al meglio il proprio potenziale.

1.2. Il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività l' ADHD, è  un disturbo del neurosviluppo  ed è una condizione neurobiologica complessa che si manifesta con un quadro persistente di disattenzione, iperattività e impulsività. Questi comportamenti, presenti in misura maggiore rispetto a quanto tipicamente osservabile in individui dello stesso livello di sviluppo, interferiscono in modo significativo con il funzionamento quotidiano in almeno due contesti di vita, come a casa, a scuola o sul lavoro.
Le caratteristiche principali del ADHD si articolano in tre aree sintomatologiche, che possono presentarsi in modo combinato o con la predominanza di una sull'altra.
Disattenzione Predominante
Gli individui con una prevalenza di sintomi di disattenzione possono mostrare:
 * Difficoltà a prestare attenzione ai dettagli: Commettono errori di distrazione nei compiti scolastici, sul lavoro o in altre attività.
 * Fatica a mantenere l'attenzione: Trovano difficile rimanere concentrati su compiti o attività ludiche per un periodo prolungato.
 * Apparente mancanza di ascolto: Sembrano non ascoltare quando gli si parla direttamente, come se la mente fosse altrove.
 * Difficoltà nel seguire le istruzioni: Non portano a termine i compiti, le faccende domestiche o i doveri sul posto di lavoro.
 * Scarsa organizzazione: Hanno difficoltà a organizzare compiti e attività, gestendo male il tempo e le scadenze.
 * Avversione per compiti che richiedono sforzo mentale: Evitano o sono riluttanti a impegnarsi in attività che richiedono un'attenzione sostenuta.
 * Tendenza a perdere oggetti: Smarriscono frequentemente oggetti necessari per le attività quotidiane (es. matite, libri, strumenti, chiavi).
 * Facile distraibilità: La loro attenzione viene facilmente deviata da stimoli esterni.
 * Sbadataggine nelle attività quotidiane: Si dimenticano di appuntamenti o di svolgere le normali commissioni.
Iperattività e Impulsività Predominanti
Le persone con una marcata componente iperattivo-impulsiva possono manifestare:
 * Agitazione motoria: Muovono costantemente mani e piedi, si dimenano sulla sedia.
 * Incapacità di stare seduti: Si alzano in situazioni in cui ci si aspetta che rimangano seduti, come in classe o in ufficio.
 * Comportamento irrequieto: Corrono o si arrampicano in situazioni inappropriate; negli adulti, questo si può tradurre in una sensazione interiore di irrequietezza.
 * Difficoltà a giocare o a impegnarsi in attività tranquille: Trovano difficile dedicarsi a passatempi in modo pacato.
 * Sensazione di essere "sempre in movimento": Agiscono come se fossero "motorizzati".
 * Eccessiva loquacità: Parlano in modo eccessivo e senza sosta.
 * Risposte impulsive: "Sparan" risposte prima ancora che la domanda sia stata completata.
 * Difficoltà ad aspettare il proprio turno: Sono impazienti in coda o durante le conversazioni.
 * Tendenza a interrompere o a essere invadenti: Si intromettono nelle conversazioni, nei giochi o nelle attività altrui.
Presentazione Combinata
È la forma più comune, in cui sono presenti in modo significativo sia i sintomi di disattenzione che quelli di iperattività-impulsività.
Manifestazioni nelle Diverse Età
È fondamentale sottolineare che le manifestazioni del ADHD variano con l'età. Nei bambini, l'iperattività è spesso più evidente. Con l'arrivo dell'adolescenza, l'iperattività motoria può diminuire, trasformandosi in una sensazione di irrequietezza interiore, mentre possono persistere o accentuarsi le difficoltà di pianificazione e l'impulsività.
Negli adulti, i sintomi possono essere meno eclatanti ma altrettanto invalidanti. L'iperattività si manifesta spesso come una costante agitazione interna, difficoltà a rilassarsi e un'eccessiva attività lavorativa. La disattenzione si traduce in problemi di organizzazione, gestione del tempo (procrastinazione), difficoltà a portare a termine i progetti e frequenti dimenticanze. L'impulsività può portare a decisioni affrettate, problemi nella gestione delle finanze e difficoltà nelle relazioni interpersonali.
Cause e Diagnosi
Le cause del DHD non sono ancora del tutto note, ma la ricerca scientifica ha evidenziato una forte componente genetica e neurobiologica. Vi è un'interazione complessa tra fattori ereditari e, in misura minore, fattori ambientali (come l'esposizione a sostanze tossiche durante la gravidanza o complicazioni perinatali). Non è causato da una cattiva educazione o dalla "pigrizia".
La diagnosi di ADHD è un processo clinico complesso che deve essere condotto da specialisti (neuropsichiatri infantili, psichiatri, psicologi). Si basa sulla raccolta di informazioni da più fonti (genitori, insegnanti, il paziente stesso), interviste cliniche strutturate, questionari standardizzati e, talvolta, test neuropsicologici per valutare le funzioni attentive ed esecutive. Un criterio fondamentale per la diagnosi è che i sintomi siano presenti prima dei 12 anni di età e che compromettano la qualità della vita dell'individuo.

1.3. L'ASD è  il disturbo dello Spettro Autistico,  è un disturbo del neurosviluppo che influisce sulla comunicazione e sull'interazione sociale.
 Si manifesta con comportamenti ripetitivi e interessi ristretti. I sintomi principali sono:
 * Difficoltà nella comunicazione e nell'interazione sociale
 * Comportamenti e interessi ripetitivi e ristretti
 * Ipersensibilità o iposensibilità agli stimoli sensoriali. 
La diagnosi dell'ASD è un processo complesso che richiede tempo e osservazione. Non esiste un test specifico, ma si basa sull'osservazione del comportamento del bambino in diversi contesti e sulla raccolta di informazioni da genitori, insegnanti e altri adulti significativi. Vengono utilizzati anche questionari e scale di valutazione per misurare la frequenza e l'intensità dei sintomi.
L'ABA  terapia per ASD: o analisi comportamentale applicata, non è un disturbo, ma un tipo di terapia. È spesso usata per aiutare le persone con autismo ASD e altri disturbi del neurosviluppo ad apprendere nuove abilità e ridurre i comportamenti problematici,
 perché li aiuta a migliorare la comunicazione, l'interazione sociale e le abilità quotidiane.
La legge 104 riconosce i diritti e le agevolazioni per le persone con disabilità, come l'ASD. La legge 104 riconosce altre condizioni come l'ADHD, il DOP, il DC e il DSA ma accompagnate da altre patologie di disabilità.


2. I disturbi del comportamento sono un gruppo di disturbi mentali in cui una persona ha un modello di comportamento dirompente e aggressivo. Questo comportamento può includere atti di violenza, distruzione di proprietà, furto e violazione delle regole. I disturbi del comportamento sono più comuni nei bambini e negli adolescenti, ma possono verificarsi anche negli adulti. I Disturbi del comportamento" sono: DOP, DC


2.1. Il DOP Disturbo Oppositivo Provocatorio è un disturbo del comportamento che si manifesta con atteggiamenti di sfida, disobbedienza e ostilità verso le
 figure autoritarie. 
Il  (DOP) è un disturbo neuropsichiatrico dell'età evolutiva caratterizzato da una modalità ricorrente di comportamento negativistico, ostile, provocatorio e vendicativo. Il DOP è considerato anche un disturbo del neurosviluppo. Questo significa che le sue cause sono legate allo sviluppo del cervello e del sistema nervoso. 
Questi comportamenti si manifestano più frequentemente e intensamente rispetto a quanto tipicamente osservabile in bambini o adolescenti della stessa età e livello di sviluppo.
Caratteristiche principali del DOP
Il DOP si manifesta attraverso sintomi che possono essere raggruppati in tre aree principali, e devono persistere per almeno sei mesi per poter porre una diagnosi:
 * Umore collerico/irritabile:
   * Spesso perde le staffe.
   * È spesso suscettibile o facilmente irritato dagli altri.
   * È spesso arrabbiato e rancoroso.
 * Comportamento polemico/provocatorio:
   * Litiga spesso con gli adulti.
   * Spesso sfida attivamente o si rifiuta di rispettare le richieste o le regole degli adulti.
   * Spesso irrita deliberatamente le persone.
   * Spesso accusa gli altri per i propri errori o il proprio cattivo comportamento.
 * Tendenza alla vendicatività:
   * È spesso dispettoso o vendicativo (almeno due volte negli ultimi sei mesi).
Quando si manifesta e come si differenzia
Il DOP compare solitamente in età prescolare o nella prima infanzia (spesso intorno ai 6 anni), ma può continuare e aggravarsi fino all'adolescenza. È importante distinguere il DOP da un semplice comportamento oppositivo "normale" per l'età, considerando la frequenza, l'intensità e la durata dei sintomi.
A differenza del Disturbo della Condotta (DC), il DOP non include aggressioni a persone o animali, distruzione di proprietà, furti o frodi. Nel DOP prevalgono le difficoltà di regolazione emotiva (collera, irritabilità) e la provocazione, mentre nel DC si riscontrano problemi più gravi legati alla violazione delle norme sociali e dei diritti altrui. Tuttavia, il DOP può essere un precursore del Disturbo della Condotta in una percentuale di casi.
Fattori di rischio
Non esiste una singola causa per il DOP, ma una combinazione di fattori può contribuire al suo sviluppo:
 * Fattori genetici e fisiologici: la familiarità per il disturbo e alcune caratteristiche neurobiologiche.
 * Fattori temperamentali: difficoltà nella regolazione emotiva e nella tolleranza della frustrazione.
 * Fattori ambientali: instabilità familiare, educazione eccessivamente severa o troppo permissiva, mancanza di supervisione, maltrattamenti (fisici o psicologici) o trascuratezza.
Diagnosi e trattamento
La diagnosi del DOP viene posta da specialisti (neuropsichiatri infantili o psicologi) attraverso l'osservazione dei comportamenti e interviste cliniche approfondite con il bambino, i genitori e, se possibile, gli insegnanti.
Il trattamento solitamente include:
 * Psicoterapia individuale: in particolare la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) che aiuta il bambino a gestire le emozioni e a sviluppare strategie di coping.
 * Parent training: per fornire ai genitori strategie efficaci di gestione del comportamento e migliorare la comunicazione familiare.
 * Terapia di interazione genitore-bambino: per rafforzare il legame e promuovere interazioni più positive.
 * Terapia di gruppo: per sviluppare abilità sociali.
 * In alcuni casi, possono essere utilizzati farmaci per ridurre l'irritabilità o trattare disturbi associati come ansia o depressione.
L'intervento precoce è fondamentale per prevenire l'aggravamento del disturbo e le possibili complicanze a lungo termine, come lo sviluppo di disturbi d'ansia, depressione o, in alcuni casi, il Disturbo della Condotta.

2.2. Il DC disturbo di condotta disturbo del comportamento 
più grave, caratterizzato dalla violazione persistente delle regole e dei diritti altrui. 
Il disturbo della condotta è un problema di salute mentale che colpisce bambini e adolescenti, caratterizzato da un modello persistente e ripetitivo di comportamento in cui vengono violati i diritti fondamentali degli altri o le principali norme sociali e regole appropriate all'età.
In altre parole, i ragazzi con disturbo della condotta hanno grandi difficoltà a seguire le regole, a comportarsi in modo socialmente accettabile e mostrano un disprezzo per gli altri.
Le caratteristiche principali di questo disturbo rientrano in quattro categorie generali:
 * Aggressività verso persone e animali:
   * Bullismo, minacce o intimidazioni.
   * Iniziare risse fisiche.
   * Uso di armi che potrebbero causare gravi danni (es. bastoni, coltelli, pistole).
   * Crudele verso persone o animali (fisicamente).
   * Furto con aggressione alla vittima.
   * Coercizione all'attività sessuale.
 * Distruzione della proprietà:
   * Appiccare incendi intenzionalmente con l'intenzione di causare danni.
   * Distruggere deliberatamente la proprietà altrui (vandalismo).
 * Inganno o furto:
   * Irruzione in edifici, case o auto.
   * Mentire per ottenere beni, favori o per evitare obblighi.
   * Rubare senza confrontarsi con la vittima (es. taccheggio).
   * Falsificazione.
 * Gravi violazioni delle regole:
   * Spesso stare fuori di casa di notte nonostante le obiezioni dei genitori, iniziando prima dei 13 anni.
   * Fuggire da casa (almeno due volte mentre vive ancora a casa dei genitori, o una volta senza un lungo ritorno).
   * Assenze frequenti da scuola, iniziando prima dei 13 anni.
Altre caratteristiche comuni
I bambini e gli adolescenti con disturbo della condotta possono anche mostrare:
 * Mancanza di empatia o rimorso: Difficoltà a provare o esprimere empatia, e spesso non mostrano rimorso per le loro azioni.
 * Irritabilità: Possono essere facilmente frustrati e irritabili.
 * Bassa autostima: Sebbene possano apparire "duri", spesso hanno una bassa autostima.
 * Difficoltà nelle relazioni: Hanno problemi a fare e mantenere amicizie.
 * Uso di sostanze: Possono iniziare a usare alcol o droghe in giovane età.
 * Comportamenti impulsivi: Agiscono senza considerare le conseguenze.
Cause e fattori di rischio
Il disturbo della condotta è considerato un disturbo neuro-evolutivo, il che significa che emerge quando il cervello si sviluppa in modo diverso rispetto ai bambini tipici. È il risultato di una combinazione di fattori genetici e ambientali:
 * Fattori genetici: Una moderata ereditarietà per comportamenti antisociali, impulsività, aggressività e insensibilità alla punizione.
 * Fattori ambientali:
   * Abuso o negligenza infantile.
   * Esposizione a violenza domestica o della comunità.
   * Povertà o basso status socio-economico.
   * Genitorialità inefficace (es. disciplina incoerente o eccessivamente dura, scarsa supervisione).
   * Conflitti familiari.
   * Presenza di altri problemi di salute mentale nei genitori (es. abuso di sostanze, disturbo da deficit di attenzione e iperattività - ADHD, disturbi dell'umore).
   * Problemi scolastici.
   * Traumi o eventi di vita stressanti.
 * Anomalie cerebrali: Alcuni studi suggeriscono che i bambini con disturbo della condotta possono avere anomalie in determinate aree del cervello, in particolare nel lobo frontale, che influisce sulla capacità di pianificare, evitare pericoli e imparare dalle esperienze negative.
Diagnosi e trattamento
La diagnosi di disturbo della condotta viene fatta da professionisti della salute mentale e richiede che i sintomi siano presenti per almeno 12 mesi e causino una significativa compromissione nella vita del bambino.
Il trattamento è complesso e spesso include una combinazione di:
 * Terapia cognitivo-comportamentale (CBT): Aiuta a migliorare le capacità di risoluzione dei problemi, la comunicazione, il controllo degli impulsi e la gestione della rabbia.
 * Terapia familiare: Aiuta i genitori a imparare modi efficaci per stabilire e far rispettare limiti sani al comportamento del bambino.
 * Terapia farmacologica: Può essere usata per trattare condizioni coesistenti come ADHD, ansia, depressione o disturbo bipolare, che spesso si presentano insieme al disturbo della condotta.
Un intervento precoce è fondamentale, poiché i bambini e gli adolescenti che vengono diagnosticati e trattati precocemente hanno maggiori probabilità di superare i loro problemi comportamentali. In casi gravi, il disturbo della condotta può evolvere in un disturbo antisociale di personalità nell'età adulta.

giovedì 5 giugno 2025

Struttura dell'Unione Europea

Struttura dell'Unione Europea

L'Unione Europea U.E. è uno Stato Sovrannazionale laico di maggioranza cristiana cattolica

L'Unione Europea è nata: 

CECA dall'idea di
Robert Schuman, considerato uno dei padri fondatori per la sua visione di un'Europa unita, e Jean Monnet, che contribuì a creare le basi economiche dell'UE entrambi volevano creare un'Europa unita e pacifica dopo la Seconda Guerra Mondiale.  
Il grande discorso di Schuman chiamata anche Dichiarazione di Shuman è stato pronunciato il 9 maggio 1950  in diretta radiofonica dalla sala dell'orologio del Quai d'Orsay di Parigi un piano per unire e per la produzione di carbone e acciaio di Francia e Germania, ma aperto ad altri paesi europei che volevano aderire, creando la Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio CECA. 

1. Trattato di Parigi in Francia,
la Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio - CECA è stata firmata  il 18 aprile 1951 ed è entrata in vigore il 23 luglio 1952-1958 per 6 paesi: Francia, Germania Ovest, Italia, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo.
Jean Monnet è stato un economista e politico francese, ed  è stato il principale ispiratore del Piano Schuman, che ha portato alla creazione della CECA. Jean Monnet è stato  anche il primo presidente dell'Alta Autorità della CECA del 1951 organo esecutivo creata con il compito di vigilare sul mercato comune del carbone e dell'acciaio e proporre nuove politiche per il settore ed il Presidente Monnet ha lavorato instancabilmente per promuovere la cooperazione tra i paesi europei. 

CEE ED EURATOM da un idea invece di Altiero Spinelli nel 1957 che propose la creazione di un mercato comune europeo, con l'obiettivo di favorire la libera circolazione di merci, persone e capitali tra i paesi membri. 
Spinelli era un convinto sostenitore dell'integrazione europea e credeva che un'Europa unita avrebbe portato pace e prosperità. Il suo obiettivo era creare un'Europa federale, simile agli Stati Uniti d'America, con un governo centrale forte e istituzioni democratiche. 
Altiero Spinelli fu un politico italiano, considerato uno dei padri fondatori dell'Unione Europea. Durante il confino politico del 1941 sull'isola di Ventotene, scrisse insieme a Ernesto Rossi il "Manifesto di Ventotene", un testo fondamentale per il movimento federalista europeo. 
 Questo manifesto è considerato uno dei testi fondanti della Comunità Europea, (CEE) e della Comunità Europea dell'Energia Atomica (Euratom),  in quanto proponeva un'Europa libera e unita, basata sui principi di pace, democrazia e solidarietà. 

2. Il trattato di Roma Italia creò la Comunità Economica Europea CEE 
e la Comunità Europea dell'Energia Atomica (CEEA o Euratom), che fu firmato il 25 marzo 1957ed entrò in vigore il 1° gennaio 1958 -1993, dai 6 paesi fondatori: Francia, Germania Ovest+ Germania Est, unificata nel 1990, Italia, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo + i 6 paesi dal 1973 in poi Danimarca, Irlanda, (Regno Unito adesione nel 1973 al 2020 con la brexit), Grecia , Portogallo 
Spagna raggiungendo i 12 paesi.
 
UE L'idea di un'unione economica e monetaria era già presente, ma è stato con questo trattato che si sono gettate le basi per l'Unione Europea come la conosciamo oggi. 
L'idea del Trattato di Maastricht è nata da una serie di incontri e accordi tra i leader europei dell'epoca, come il cancelliere tedesco Helmut Kohl e il presidente francese François Mitterrand.
8Ha creato l'Unione Europea, ha introdotto la cittadinanza europea e ha gettato le basi per l'euro.
3. Il Trattato di Maastricht Paesi Bassi è stato firmato il 7 febbraio 1992 ed è entrato in vigore il 1 novembre 1993-2009 dai 12 paesi della Comunità Economica Europea: Belgio,  Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna (Regno Unito brexit nel 2020), Grecia,  Irlanda,  Italia,
 Lussemburgo, Paesi Bassi,
 Portogallo,  Spagna
trasformandola in Unione Europea U.E. dopo di che entrarono altri 15 paesi a far parte dell'U.E.: Austria,
Finlandia, Svezia, Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Ungheria, Bulgaria,  Romania portandoli a 27

IL FUNZIONAMENTO DELLE ISTITUZIONI DELL'UE Questo trattato ha invece modificato il funzionamento dell'UE, rafforzando il ruolo del Parlamento Europeo e creando la figura del Presidente del Consiglio Europeo. L'idea del Trattato di Lisbona è nata da un lungo processo di riflessione sull'efficacia e la democrazia dell'Unione Europea con l'obiettivo di rendere l'UE più efficiente, trasparente e democratica. Il Consiglio Europeo ha avuto un ruolo fondamentale nel definire il mandato della Conferenza intergovernativa che ha poi redatto il Trattato.
4. Il trattato di Lisbona in Portogallo è  stato firmato il 12/12/07 ed è  entrato in vigore il 1/12/09 -2025
Dai 27 Stati membri dell'Unione Europea.
Questi paesi erano: Austria, Belgio
 Bulgaria, Cipro,  Danimarca, Estonia,
 Finlandia, Francia, Germania, Grecia
 Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito (che in seguito ha lasciato l'UE), Repubblica Ceca, Romania, 
Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria. Nel 2013 si è  aggiunta la Croazia arrivando a 28 paesi ma nel 2020 con la Brexit usci il regno unito cosi diventammo nuovamente 27 paesi membri dell'U.E. 
 
L'Unione Europea U.E. oggi nel 2025 è formata da 27 stati membri:
Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria

La bandiera è  blu con un cerchio di dodici stelle dorate al centro.
8 dicembre 1955: La bandiera fu adottata per la prima volta dal Consiglio d'Europa, un'organizzazione internazionale per i diritti umani distinta dall'UE. Era pensata per rappresentare l'intero continente europeo.
 * 11 aprile 1983: Il Parlamento europeo propose che le Comunità europee (CEE), che in seguito sarebbero diventate l'UE, adottassero la bandiera.
 * 28-29 giugno 1985: Il Consiglio europeo DI BRUXELLES (l'organo decisionale dei capi di Stato o di governo dei paesi membri) adottò ufficialmente il disegno della bandiera europea come logo per le Comunità.
 * 29 maggio 1986: La bandiera europea fu issata per la prima volta davanti al Berlaymont, sede della Commissione europea.

L'inno alla gioia e' stato musicato dalla nona sinfonia di Beethoven nel 1824 e composto  nel 1785 da Friedrich von Schiller. 
Fu adottato dapprima nel 1972 dal Consiglio d'Europa di Strasburgo e che comprende i 46 Stati d'Europa (lo stesso organismo che concepì anche la bandiera europea la stessa dell'U.E. ), in quanto "senza parole, con il linguaggio universale della musica, questo inno esprime gli ideali di libertà, pace e solidarietà perseguiti dall'Europa"  Il poema esprime la visione idealistica di Schiller sullo sviluppo di un legame di fratellanza fra gli uomini, visione condivisa da Beethoven. 
Nel 1985 venne adottato dal Consiglio Europeo dell'U.E di Bruxelles dai capi di Stato e di governo dell'UE come inno ufficiale dell'Unione Europea.  Vuole celebrare i valori che essi condividono e la loro "unità nella diversità", come recita il motto europeo. Ormai è divenuta consuetudine nelle cerimonie ufficiali eseguire prima l'inno della nazione interessata, e subito di seguito l'inno europeo.
Nel 71  si scelsero le parole di  Karajan e dell'Orchestra berlinese, 
Ma essendo molto germanocentrica dopo critiche si scelse una versione cantata in lingua latina, neutra rispetto ai Paesi membri, che è stata composta nel 2003 da Peter Roland:

ANTHEM= INNO
(LATINA)
« Est Europa nunc unita
et unita maneat;
una in diversitate...
pacem mundi augeat.
Semper regnant in Europa
fides et iustitia
et libertas populorum
in maiore patria.
Cives, floreat Europa,
opus magnum vocat vos.
Stellæ signa sunt in cœlo
aureæ, quæ iungant nos. »

(ITALIANA)
« È l'Europa ora unita
e che unita rimanga,
una nella diversità
potenzia la pace del mondo.
Che regnino sempre in Europa,
lealtà e giustizia
e la libertà dei popoli
in una patria più grande.
O cittadini, che l'Europa risplenda,
una grande opera vi chiama.
Le stelle sono in cielo
auree, che ci uniscono. »

Il motto dell'Unione Europea è "Unita nella diversità" è nato nel 2000.
Ha adottato come moneta l'euro che è stato coniato nel 1999 ed adottato dal 2002.
La festa dell'Unione Europea U.E. è il 9 maggio in onore alprimo discorso dell'U.E. di Robert Schuman. Mentre la festa del Consiglio d'Europa continentale è  il 5 maggio.

    FONTI DEL DIRITTO DELL'UNIONE EUROPEA

  • la Corte di Giustizia dell'Unione Europea emette sentenze che riguardano anche il diritto di famiglia, basandosi sul diritto primario dell'UE, come i trattati e la Carta dei diritti fondamentali.
  • La CGUE collabora con CEDU
  • La Corte di Giustizia dell'Unione Europea CGUE di Lussenburgo in Lussenburgo e la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo CEDU di Strasburgo in Francia sono due istituzioni distinte, ma collaborano insieme per garantire i diritti fondamentali in Europa e per proteggere i diritti fondamentali in Europa. 
  • La Corte di Giustizia dell'Unione Europea CGUE si occupa di garantire che le leggi dell'UE (diritto primario, Carta dei diritti fondamentali dell'uomo, diritto di famiglia,  diritto derivato, atti paranormativi, modifiche ai trattati originari, elaborazione giurisprudenziale le sentenze della CGUE) rispettino i diritti umani dei cittadini dell'UE,
  • mentre, la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo controlla che gli Stati membri del Consiglio d'Europa rispettino la Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo.
ed è governata da 11 istituzioni:

Il vertice dell'U.E.  è  il:
 1. Consiglio Europeo EUCO a Bruxelles (Belgio): Presieduto da Antonio Costa (Portogallo). In esso si incontrano i capi di stato dei 27 Stati membri dell'U.E.

 Potere legislativo è  un Bicameralismo funzionale o atipico tendente all'imperfetto:
2.  Consiglio dell'Unione Europea (EUC) Camera Alta Bruxelles (Belgio): Presieduto da Donald Tusk ed è anche (I ministro della Polonia), (ne fanno parte per il trio anche la Danimarca di cui I Ministro Mette Frederiksen ed il Presidente di Cipro Nikos Christodoulidīs). In esso legiferarno i Ministri dei 27 Stati membri dell'U.E.
3. Parlamento Europeo PE camera bassa Bruxelles (Belgio) : Presieduto da Roberta Mezzola (Malta). Con gli Europarlamentari di dx e sx che legiferano in rappresentanza del popolo.

Potere esecutivo governo:
4. Commissione Europea CE Bruxelles (Belgio): Presieduta da Ursula Von Der Leyen (Germania). I Presidenti delle Direzioni Generali ossia i Commissari equivalenti dei nostri ministeri si incontrano  per decidere sull'esecuzione delle leggi nei 27 paesi membri dell'U.E.
5. E le varie Direzioni Generali DG a Bruxelles (Belgio),( equivalenti dei nostri Ministeri). Ognuna nella propria materia vigila che tutto sia fatto secondo la legge dell'Unione Europea 

Organo consultivo:
6. Comitato Europeo Delle Regioni CdR Bruxelles (Belgio), Presidente Vasco Cordeiro portoghese.  Le regioni e gli enti locali dell'unione europea possono esprimere opinioni e pareri secondo le proprie esigenze.

Potere giudiziario:
7. Corte di Giustizia dell'Unione  Europea CGUE di II grado a Lussenburgo in Lussenburgo: Presidente è Koen Lenaerts (Belgio). Si occupa delle divergenze tra gli Stati membri dell'U.E.
8. Tribunale dell'Unione Europea (TUE) di I grado a Lussenburgo in Lussenburgo: il presidente è Marc van der Woude Olandese. Si occupa delle divergenze tra cittadini dell'U.E.
9.  Mediatore Europeo (ME) con sede a Strasburgo in Francia è Teresa Anjinho portoghese. Si occupa delle divergenze tra amministrazioni o stati e cittadini dell'UE.
10.  Corte dei Conti dell'Unione Europea (CCE) a Lussenburgo in Lussenburgo presidente è Tony Murphy, di nazionalità irlandese. Si occupa della revisione dei conti dell'U.E.

Potere Bancario: 
11. Banca Centrale Europea (BCE) a Francoforte sul Meno in Germania: Presidente è è Christine Lagarde Francese. Si occupa della politica monetaria dell'U.E.   ossia dell'euro.

Queste istituzioni lavorano insieme per garantire il funzionamento e l'integrazione dell'Unione, affrontando le sfide economiche e sociali dei paesi membri.