Il termine Gestalt proviene dal tedescoGestalt psycologie” che significa “psicologia della forma” o “rappresentazione”. Questa corrente psicologica è stata fondata nel 1912 iniziò 20 secolo dal tedesco Max Wertheimer e sviluppata in seguito da Wolfang Köhler, Kurt Koffka e k. Lewin.

La psicologia della Gestalt è  una scuola della mente e si basa sulla percezione della realtà e sul modo in cui si costruisce l’esperienza rispetto a diversi fenomeni. Secondo la Gestalt gli elementi simili che costituiscono un’immagine o una composizione, vengono raggruppati tra loro e poi percepiti come un unico elemento. La similitudine di questi elementi può dipendere dalla forma, dal colore, dalla posizione o dalla dimensione. 

Quindi, in poche parole, secondo questa teoria ciò che percepiamo non è una somma di elementi, ma semplicemente una sintesi della realtà

Noi siamo una “Gestalt”, in quanto la nostra mente è fatta di idee, pensieri, emozioni, sensazioni e tanto altro ancora. 

Gli 8 principi della Gestalt

È fondamentale comprendere come la mente umana riesca a relazionarsi con oggetti e forme cercando di delineare dei principi che potranno essere validi in qualsiasi situazione. 
 
Ma quanti e quali sono i principi fondamentali della Gestalt? Scopriamoli tutti!
 
Principio di prossimità o vicinanza: l‘occhio umano tende a raggruppare gli elementi vicini, separandoli da quelli più lontani. In questo modo, quelli che si trovano in una posizione più ravvicinata verranno percepiti come un elemento unitario.
 
Legge di similarità o somiglianza: la mente umana tende a mettere insieme in maniera automatica gli oggetti simili tra loro classificandoli in base a forma o dimensione.
 
Principio di completamento o chiusura: l‘essere umano tende a preferire delle forme complete, per questo motivo è portato a chiudere o a riempire tutti gli spazi tra diversi elementi, in modo da creare un’unica forma. 
 
Legge del destino comune: in base alla psicologia della Gestalt, gli oggetti che in maniera visiva tendono verso una direzione vengono percepiti come una sola unità.
 
Principio di contrasto (figura-sfondo): nel momento in cui un essere umano percepisce un’immagine, tende a vedere la figura principale e poi lo sfondo.
Tanto più la figura avrà un contrasto con lo sfondo, tanto sarà più facile distinguerla e di conseguenza la nostra mente le assegnerà maggiore importanza.
 
Principio di continuità di direzione (o della curva buona): secondo questa legge della Gestalt, gli elementi che presentano uguale forma, colore o dimensione, posti uno dietro l’altro danno un’idea molto forte di unitarietà.
 
Legge dell’esperienza passata: gli elementi che per le nostre esperienze passate sono abitualmente uniti fra di loro tendono ad essere uniti in forme. 
 
Legge della pregnanza (o della buona forma): la forma che si costituisce è tanto “buona” quanto le condizioni date lo consentono.
 
Tra i principi sopracitati, quelli che vengono applicati perché più interessanti sono le illusioni ottiche come il Triangolo di Kanizsa e il vaso/visi di Rubin.
 
La tendenza a percepire i principi della Gestalt pare che siano innati nella mente umana e che non sia assolutamente condizionata da alcune differenze culturali o di genere. Ciò vuol dire che l’uomo applica sempre questi principi senza neanche rendersene conto
sull'apprendimento, sulla memoria, sul pensiero e nell'ambito della psicologia sociale.