giovedì 10 luglio 2025

le radici della pedagogia

Una divisione delle scienze


Le *scienze autonome* possono essere sia le scienze dure sia le scienze molli, nel nostro caso, le scienze molli*ossia le ( scienze umane e le scienze sociali), ossia ogni materia ad es: la psicologia o la pedagogia, etc. possiede un proprio statuto epistemologico o scientifico (insieme delle caratteristiche che certificano la scientificità di un sapere attraverso un testo), ed un proprio linguaggio tecnico-scientifico.
La pedagogia è una scienza autonoma perché ha un oggetto di studio ben definito, ossia l'educazione e la formazione dell'uomo. Si avvale di un proprio metodo di ricerca e possiede un linguaggio specifico.
Il pedagogista che ha reso la pedagogia una scienza autonoma, è Johann Friedrich Herbart, fondatore della pedagogia come scienza autonoma che nell'1806 ha definito i principi fondamentali 
 con il testo fondamentale dove ha esposto la sua teoria della pedagogia come scienza autonoma in "Pedagogia generale dedotta dal fine dell'educazione",  
 Nell'Ottocento, ha introdotto un approccio sistematico allo studio dell'educazione, basato su principi filosofici ed etici e psicologici.
 Credeva che l'educazione dovesse mirare alla formazione del carattere e della moralità, e che il ruolo dell'insegnante fosse fondamentale per guidare gli studenti verso questo obiettivo.
Il metodo educativo di Herbart si basa sull'idea che l'educazione debba mirare alla formazione del carattere e della moralità. L'insegnante ha un ruolo fondamentale nel guidare gli studenti attraverso cinque fasi di apprendimento: chiarezza, associazione, sistema, metodo e applicazione.
 
Ci sono tre macrostrutture di campi di studi e rami della conoscenza che sono scienze e discipline:
1. le scienze dure ad un lato che comprendono le (scienze esatte e scienze naturali)
2. le discipline empiriche al centro 
3.  le scienze  molli dall'altro lato che comprendono le (discipline umanistiche, le scienze umanistiche, le scienze umane e le scienze sociali).
Tutte queste sopradette non sono propriamente rigide ma primariamente sono una di queste e secondariamente contengono una o entrambe le altre. Vediamole insieme:

Le *scienze dure*  sono quelle discipline scientifiche che si basano su  esperimenti riproducibili e dati quantificabili e modelli metodologici matematici  rigorosi e utilizzano grandezze estensive o quantitative che sono quelle che dipendono dalla quantità di materia presente nel campione o dalla sua dimensione e sono sommabili e quantificabili, 
Esse si dividono in due macrocategorie le scienze esatte e le scienze naturali:

1. Le scienze esatte: che si basano su rigore, misurabilità, riproducibilità e risultati oggettivi,  e che forniscono gli strumenti che poi vengono ampiamente applicati nelle scienze naturali: 
. Le scienze esatte sono:
* Matematica
* Logica
* Informatica

2. Le scienze naturali studiano i fenomeni del mondo fisico e naturale attraverso l'osservazione e la sperimentazione e comprendono discipline che studiano il mondo naturale e i suoi fenomeni,   
. Le scienze naturali sono: 
* Fisica: 
* Chimica: 
* Biologia: 
* Astronomia 
* Geologia: 
Scienze della Terra (che comprende meteorologia, oceanografia, scienze planetarie)
 * Scienze atmosferiche
 * Ecologia
 * Biochimica
 * Microbiologia
 * Botanica
 * Zoologia
 * Evoluzione
 * Genetica
 * Paleontologia
 * Mineralogia
 * Scienza dei materiali

Le discipline empiriche sono campi di studio che basano le loro conclusioni sull'osservazione diretta o indiretta dei fatti e sull'esperienza, piuttosto che su teorie o speculazioni. Esse sono:
Filosofia 
Medicina
L'educatore professionale sociopedagogico 
L'educatore professionale socio-sanitario 
Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie 
Scienze della formazione primaria 

 la laurea triennale L 05 in filosofia e la laurea magistrale in *scienze filosofiche LM 78 è la* madre di tutte le scienze, è ibrida e si pone al centro tra le scienze dure e le scienze molli difatti,  è una disciplina empirica* significa che la conoscenza umana deriva esclusivamente o prevalentemente dall'esperienza sensibile e dall'osservazione l'empirismo filosofico britannico classico (XVI-XVIII secolo):  è nato nella seconda metà del Seicento (tra il 1666 ed il 1689 con l'opera saggio sull'intelletto umano di Jhon Locke) in Inghilterra. Tra i maggiori esponenti vi furono John Locke, George Berkeley e David Hume..L'empirismo filosofico sostiene che la conoscenza deriva principalmente dall'esperienza sensoriale. In questo senso, alcuni filosofi empiristi hanno utilizzato l'osservazione e l'esperienza per sviluppare le loro idee, l'empirismo filosofico si concentra sull'origine della conoscenza,
 La filosofia è anche tendente verso le scienze molli, in quanto fondata sui dati dell'esperienza immediata e della pratica, il che la rende estranea al rigore scientifico delle scienze dure. Oggi, difatti, la consideriamo principalmente una disciplina che utilizza l'analisi concettuale, la logica e la riflessione critica, per questo considerata una scienza molle, piuttosto che la sperimentazione diretta, per esplorare le domande fondamentali sull'esistenza, la conoscenza e i valori.
La filosofia è una disciplina umanistica all'interno delle scienze molli perché studia l'essere umano, la sua esperienza, i suoi valori, la conoscenza e la moralità, utilizzando un approccio critico e riflessivo che pone l'individuo al centro dell'indagine.
Nota di Riferimento alla filosofia:
L'empirismo ha avuto 4 manifestazioni e sviluppi nella storia della filosofia. Non si tratta di un singolo "empirismo", ma di una corrente che ha attraversato diverse epoche.
Possiamo distinguere:
* Empirismo antico 330 a.C. Aristotele 330 a.C.,
* Empirismo medievale 1265/74 d.C: Con figure come e Tommaso d'Aquino 1265, e Gulielmo d'Occam 1317/1328 che sottolineavano l'importanza dell'esperienza nella formazione dei concetti.
 * Empirismo britannico classico (XVI-XVIII secolo) 1689: Il periodo più noto, con esponenti chiave come John Locke 1689 , George Berkeley 1710 e David Hume 1739, che hanno sviluppato in modo sistematico l'idea che tutta la conoscenza derivi dall'esperienza.
 * Empirismo contemporaneo nel XIX e XX secolo 1843: Con l'empirismo radicale di John Stuart Mill 1843, il pragmatismo di William James 1912 e il positivismo logico (o empirismo logico) del Circolo di Vienna.

 la laurea magistrale LM 41 in *medicina è una disciplina empirica,* difatti, la sua conoscenza e le sue pratiche si basano principalmente sull'esperienza, l'osservazione e la sperimentazione, utilizzando il metodo empirico.

 le "scienze dell'educazione" la laurea triennale L 19 in educatore professionale sociopedagogico sono discipline empiriche basate sull'esperienza e l'osservazione e l'applicazione pratica di teorie e metodologie educative per progettare e realizzare interventi.

L'educatore professionale socio-sanitario laurea triennale in Professioni Sanitarie e della riabilitazione L SNT/2 è primariamente una disciplina empirica.
 La sua pratica si basa sull'osservazione diretta, sull'esperienza sul campo e sulla verifica degli interventi attraverso i risultati ottenuti con le persone assistite. 

La laurea magistrale in Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie LM SNT/2 è una disciplina empirica perché si basa sull'osservazione, l'esperienza e l'applicazione di evidenze scientifiche per la pratica clinica e
la raccolta di dati per sviluppare e validare le sue pratiche.

La laurea magistrale in scienze della formazione primaria LM 85 BIS sono interdisciplinari ma in primis sono: 1. discipline empiriche 
 perché offrono strumenti per valutare e migliorare le pratiche educative, 2. incorporano metodologie di ricerca empirica, sia qualitative che quantitative, per studiare i processi di insegnamento-apprendimento, lo sviluppo del bambino, l'efficacia delle didattiche e l'organizzazione scolastica. Questo include: l'osservazione, la sperimentazione, l'analisi di dati e la valutazione. Ma attingono anche dalle scienze umane che forniscono la base teorica per comprendere i processi di apprendimento.



Le "scienze molli" invece si riferiscoono a discipline accademiche che non hanno rigore scientifico e l'aderenza al metodo scientifico  spesso perché non si basano interamente su dati sperimentali e riproducibili in laboratorio o su dimostrazioni matematiche rigorose ma si basano più sulla ricerca di tipo qualitativo e sperimentale (grandezze intensive), ed in piccole quantità anche sulle ricerche di grandezze di tipo quantitativo (grandezze estensive, più proprie delle scienze dure). Tali grandezze intensive (qualitative e sperimentali) sono: non sommabili ma graduabili, osservabili direttamente, attraverso i comportamenti che vengono definite costrutti cioè astrazioni teoriche che sono inferite sulla base di una teoria del comportamento di un individuo o di un gruppo.
 include campi come: le scienze umane, le scienze sociali e le scienze umanistiche e le discipline umanistiche.

Le discipline umanistiche rientrano tra le scienze molli, e si concentrano sull'espressione dell'esperienza umana attraverso privilegiando l'interpretazione e la comprensione critica. Esse sono:
 * Filosofia
 * Storia
 * Letteratura
 * Linguistica
 * Archeologia
 * Storia dell'arte
 * Musicologia
 * Scienze religiose
 * Filologia
* lingue straniere. 

Le scienze umanistiche studiano l'uomo e la condizione umana con un approccio critico, analitico e speculativo. Esse sono:
 * Antropologia
 * Psicologia sociale
 * Sociolinguistica
 * Geografia umana
 * Demografia
 * Scienze della comunicazione
 * Criminologia
 * Studi di genere

Le *scienze umane* sono anch'esse tra le scienze molli e sono un macrogruppo di discipline che studiano attraverso il metodo scientifico, l'essere umano, in quanto soggetto di pensiero e di azione, al fine di comprendere le cause e il significato dei suoi comportamenti,
e le sue interazioni sociali in modo più empirico, utilizzando sia metodi scientifici-empirico per analizzare dati e comportamenti all'interpretativo..  esse sono:
* psicologia, 
* pedagogia.
 

Nel macrogruppo delle scienze umane è compreso il microgruppo delle *scienze sociali* quindi anch'esse scienze molli, che studiano attraverso il metodo scientifico, le società e le relazioni sociali tra gli individui all'interno di tali società, esse sono: 
* sociologia,
* servizi sociali e politiche sociali (assistenti sociali) sia triennale sia magistrale, 
* antropologia culturale,
* diritto, 
* economia politica, 
scienze politiche,
metodologia della ricerca sociale,
 * Geografia umana
 * Scienze della comunicazione
 * Demografia
 * Statistica sociale


Vediamo solo le scienze umane:

La psicologia sia la laurea triennale in scienze e tecniche psicologiche L 24, sia la laurea magistrale in psicologia LM 51 si concentra sull'individuo, cercando di capire come pensiamo, sentiamo e ci comportiamo. Studia argomenti come la percezione, la memoria, le emozioni e la personalità. 
la psicologia è considerata una scienza umana delle scienze "molli" 
Perché è una scienza umana?
La psicologia studia il comportamento, i processi mentali e le emozioni degli esseri umani. Si concentra sulla comprensione della natura umana, delle sue dinamiche individuali e sociali, e di come queste influenzano la nostra esperienza del mondo.
Perché è una scienza "molle"?
Il termine "scienza molle" non è dispregiativo, ma si riferisce alla complessità del suo oggetto di studio. A differenza delle "scienze dure" (come fisica o chimica) che spesso si occupano di sistemi con meno variabili e più facilmente isolabili, la psicologia indaga fenomeni complessi come la mente e il comportamento umano, che sono influenzati da un'enorme quantità di variabili interconnesse. Questo rende più difficile la riproducibilità esatta degli esperimenti e l'applicazione di un rigore matematico simile. Tuttavia, la psicologia utilizza metodi scientifici rigorosi, come l'osservazione, la sperimentazione e l'analisi statistica, per trarre conclusioni valide e affidabili.
William Wundt a Lipsia in Germania nel 1879 pose le basi per far diventare la psicologia una scienza 


 La *pedagogia* laurea magistrale LM 85, LM 50, LM 57, LM 93, fa parte del macrogruppo delle scienze umane e delle scienze molli, si concentra sullo studio teorico e sperimentale dell'educazione e della formazione delle persone, con un approccio scientifico
 la pedagogia è considerata una scienza umana delle scienze "molli".
Perché è una scienza umana?
La pedagogia si occupa dello studio dell'educazione e della formazione dell'essere umano. Analizza i processi di apprendimento, le metodologie didattiche, le dinamiche relazionali nei contesti educativi e le strategie per favorire lo sviluppo delle potenzialità individuali e collettive.
Perché è una scienza "molle"?
Come la psicologia, la pedagogia ha a che fare con fenomeni complessi e difficilmente quantificabili in modo preciso. L'educazione è influenzata da innumerevoli fattori individuali, sociali e culturali, il che rende difficile isolare variabili e stabilire leggi universali. Tuttavia, la pedagogia si avvale di metodi scientifici rigorosi, come la ricerca empirica, l'analisi dei dati e la sperimentazione, per sviluppare teorie e pratiche educative efficaci.
Non c'è una singola persona che abbia "reso" la pedagogia una scienza, ma piuttosto un processo storico con il contributo di molti pensatori.

Tuttavia, tra i classici che hanno gettato le basi per una pedagogia scientifica ci sono:
 * Giovanni Amos Comenio (con la sua "Didactica Magna") scritta tra il 1628 e 1632 e pubblicata nel 1657 periodo umanesimo pedagogico mentre la filosofia di stava aprendo al periodo scientifico con Galileo Galilei 
 * Jean-Jacques Rousseau 1750
 * Johann Heinrich Pestalozzi 1780
 * Friedrich Herbart 1806
* Maria Montessori 1870
* John Dewey 1882
* Piaget 1896
* Vygotsky 1924
 * Anton Makarenko 1932
* Morin 1950
* Chomsky 1950
* Paolo Freire 1950
* Bruner 1960
* Loris Malaguzzi 1960
* ken Robinson 1970
* Gardener 1974
* Goleman 1995

Nel XIX secolo, con lo sviluppo di campi come la sociologia e la psicologia, la pedagogia ha iniziato ad essere vista come una scienza applicata, che guida il processo di insegnamento e apprendimento. figure come Johann Friedrich Herbart 1806 e John Dewey 1882 hanno contribuito significativamente a questa evoluzione, enfatizzando la correlazione tra sviluppo personale e benefici per la società, e l'importanza dell'esperienza e della riflessione nell'educazione.
Il percorso della pedagogia italiana verso una maggiore scientificità dal 1960 ad oggi è stato complesso e ricco di sfumature, con il contributo di numerosi autori che hanno animato dibattiti e promosso nuove direzioni di ricerca. Non si tratta di un singolo filone, ma di diverse correnti che hanno concorso a definire lo statuto epistemologico della disciplina.
Ecco alcuni degli autori e delle correnti di pensiero più significativi in questo percorso:
Anni '60 e '70: Verso l'empirismo e l'apertura interdisciplinare
In questi anni si avverte l'esigenza di superare l'impostazione prevalentemente filosofica della pedagogia, tipica del neoidealismo gentiliano che aveva dominato il panorama italiano fino al secondo dopoguerra. Si guarda con interesse alle scienze umane e all'empirismo.
 * Aldo Visalberghi (1919-2007): Figura chiave nell'introduzione di un approccio empirico e sperimentale alla pedagogia in Italia. Convinto sostenitore della necessità di fondare le pratiche educative su dati verificabili, ha promosso l'uso di metodologie di ricerca rigorose e ha contribuito alla diffusione del pensiero di John Dewey in Italia. La sua opera "Esperienza e valutazione" (1958) è un punto di riferimento per l'avvio della ricerca sperimentale in campo educativo.
 * Luigi Calonghi (1927-2019): Altro pioniere della ricerca empirica e sperimentale in pedagogia. Ha lavorato sull'applicazione di metodi quantitativi e qualitativi all'indagine educativa, contribuendo alla definizione di strumenti di valutazione e misurazione.
 * Correnti dell'Educazione Nuova e dell'Attivismo: Sebbene le radici siano precedenti al 1960, figure come Maria Montessori (1870-1952) (il cui "Metodo della Pedagogia Scientifica" è del 1909, ma ha continuato a influenzare il dibattito) e i seguaci di John Dewey (1859-1952) (ampio riferimento in Italia grazie a Visalberghi e altri) hanno fornito le basi per un'educazione centrata sull'alunno, sull'esperienza e sull'osservazione, elementi fondamentali per un approccio scientifico.
 * Contributi dalla Psicologia e Sociologia dell'Educazione: Si registra un'integrazione crescente con queste discipline. Autori come Cesare Scurati 1986 l'educazione extrascolastica (pedagogista che ha dialogato con la sociologia dell'educazione) e altri hanno cercato di comprendere i processi educativi anche da una prospettiva psicologica e sociale.
Dagli anni '80 ad oggi: Pluralismo metodologico e nuove sfide
Il dibattito si articola, riconoscendo la complessità dell'oggetto pedagogico e la necessità di un approccio metodologico plurale.
 * Franco Cambi tra il 1995 ed il 2010: Importante studioso che ha analizzato l'evoluzione della pedagogia nel Novecento, evidenziando il passaggio da un approccio unitario e filosofico all'affermarsi delle Scienze dell'Educazione e allo sviluppo di una pedagogia critica e sociale.
 * Piero Bertolini (1931-2002): Ha introdotto in Italia la prospettiva della pedagogia fenomenologica, con particolare riferimento a Husserl (Edmund Husserl (1859-1938) è stato un filosofo e matematico austriaco naturalizzato tedesco, considerato il fondatore della fenomenologia, una corrente filosofica che ha profondamente influenzato il pensiero del Novecento).
L' opera di Pierluigi Bertolini "L'esistere pedagogico" (1988) propone una "scienza eidetica dell'educazione" che, pur non riducibile all'empirismo stretto, cerca un proprio rigore metodologico nella comprensione del "senso" dell'educazione.
 * Ricerca Didattica e Tecnologie Educative: Con l'avanzare delle tecnologie e la crescente attenzione all'efficacia dell'insegnamento, si sviluppa un filone di ricerca didattica. Pietro Calidoni 1982/2003, Mario Gattullo 1933/1991, Mauro Laeng dal 1990 ad oggi, Guido Benvenuto 1995/2024: Tra i nomi che hanno contribuito allo sviluppo della ricerca didattica in Italia, spesso con un approccio empirico e volto a migliorare le pratiche d'insegnamento.
   * Donatella Persico 1987/2024, Vittorio Midoro (CNR - Istituto per le Tecnologie Didattiche 1980/2016): Figure di spicco nell'ambito della didattica e delle tecnologie educative, che hanno esplorato l'impatto delle nuove tecnologie sull'apprendimento e sull'insegnamento.
   * Pier Giuseppe Rossi 2024/2025: Ha approfondito le tematiche della didattica innovativa e dell'uso delle tecnologie.È autore di diversi libri e articoli scientifici in materia, e i suoi lavori includono studi sull'uso dell'intelligenza artificiale e delle tecnologie digitali per la progettazione didattica, anche con riferimenti a pubblicazioni recenti come il 2024 e il 2025.
 * Pedagogia Speciale: Anche la pedagogia speciale ha rafforzato il suo statuto scientifico, basandosi su evidenze e metodologie specifiche per l'inclusione e l'educazione di persone con bisogni educativi speciali.
   * Luigi D'Alonzo 2004/2024: Presidente della Società Italiana di Pedagogia Speciale (SiPeS), ha contribuito significativamente alla ricerca e alla teorizzazione in questo ambito.
 * Neuroscienze educative: Negli ultimi anni, l'interesse per le neuroscienze educative ha portato a un dialogo tra pedagogia e neuroscienze, con autori che cercano di integrare le conoscenze sul funzionamento del cervello con le pratiche educative.Tra i maggiori autori nel campo delle neuroscienze educative spiccano David Sousa 2003/2024, Mary Helen Immordino-Yang 2007/2017, John G. Geake 2008/17, P.C. Rivoltella 2012/25, José Carlos Guillén 2021, Contribuiscono anche figure come Leonardo Fogassi 2001(scopritore dei neuroni specchio) e Howard Gardner 1983 (teoria delle intelligenze multiple), i cui lavori hanno implicazioni significative per l'educazione.
 * Pedagogia Sociale e dell'Adulto: Si è sviluppata una maggiore scientificità anche in questi ambiti, con studi sull'educazione permanente, sull'alfabetizzazione e sull'educazione in contesti sociali complessi.
Tra i maggiori autori della pedagogia sociale e dell'adulto figurano Jean-Jacques Rousseau 1762, Johann Heinrich Pestalozzi 1781/1801, John Dewey 1916/1935, Paul Natorp 1899/1924, Émile Durkheim per la pedagogia sociale. 1925/1938, e Malcolm Knowles1968/1984 (con il suo concetto di andragogia) e Paulo Freire 1967/1970 per la pedagogia dell'adulto.
La pedagogia di coppia si occupa di fornire strumenti e strategie per la crescita e il benessere della relazione. Autori importanti in quest'ambito includono John e Julie Gottman pedagogia di coppia" attraverso lo sviluppo del loro metodo di terapia di coppia basato su decenni di ricerca scientifica noti per la loro ricerca basata sull'evidenza sulla stabilità matrimoniale,  hanno fondato il Gottman Institute nel 1996 e continuano a formare clinici e a diffondere risorse per aiutare le coppie a migliorare le loro relazioni, concentrandosi su aspetti come la comunicazione, la gestione dei conflitti e la creazione di significato condiviso. 
e Carl Rogers 1951/1975, con il suo approccio centrato sulla persona che enfatizza l'empatia e l'auto-realizzazione . 
Anche Domenico Simeone ha contribuito con studi sull'educazione familiare 2008/2022 e la vita di coppia del 2009.
Dibattito epistemologico continuo
Il dibattito sulla "scientificità" della pedagogia non è mai cessato, ma si è arricchito di nuove prospettive. Autori come Giovanni Maria Bertin 1950 ed il 1988 e Franco Granese 1986/1988 hanno animato discussioni sulla natura e sullo statuto epistemologico della pedagogia, cercando di definirne i confini e le metodologie.
In sintesi, dal 1960 ad oggi, la pedagogia italiana ha visto un progressivo distacco da un approccio puramente filosofico, abbracciando sempre più le metodologie della ricerca empirica, dialogando con le altre scienze umane e aprendosi alle nuove sfide poste dalla tecnologia e dalle neuroscienze, mantenendo però viva una riflessione critica sulla propria identità e sui propri scopi.
La scientificità della pedagogia ha subito una notevole evoluzione dal 1960 ad oggi, passando da una concezione prevalentemente filosofica e normativa a un approccio sempre più orientato alla ricerca empirica e all'interdisciplinarità.
Negli anni '60, la pedagogia in Italia era ancora fortemente influenzata dalla tradizione idealistica e spiritualista, con un'enfasi sulla riflessione filosofica sull'educazione e sulla formazione morale. Tuttavia, cominciavano a emergere spinte verso una maggiore scientificità, spesso in dialogo con altre discipline come la psicologia, la sociologia e le scienze dell'educazione.
A partire dagli anni '70 e '80, si assiste a una crescente attenzione per la ricerca empirica in pedagogia. L'introduzione di metodi quantitativi e qualitativi, l'uso di studi di caso, osservazioni sistematiche e sperimentazioni, hanno contribuito a consolidare la pedagogia come scienza applicata. Si è cercato di fondare le pratiche educative su evidenze scientifiche, superando l'idea che l'insegnamento potesse essere affidato solo all'estro individuale dell'insegnante.
L'influenza del costruttivismo, in particolare a partire dagli anni '90, ha ulteriormente rafforzato l'idea di una pedagogia che si basa sulla comprensione di come gli individui costruiscono la conoscenza. Questo ha portato a un maggiore focus sull'apprendimento attivo, sull'esperienza e sulla collaborazione, e ha stimolato la ricerca su come creare ambienti di apprendimento efficaci.
Nel XXI secolo, la scientificità della pedagogia è ulteriormente arricchita da nuovi contributi. Le neuroscienze educative, ad esempio, offrono nuove prospettive sulla base neurale dell'apprendimento e della memoria, fornendo agli educatori strumenti per comprendere meglio i processi cognitivi e adattare le metodologie didattiche. La tecnologia, inoltre, ha aperto nuove frontiere per la ricerca e la pratica pedagogica, favorendo lo sviluppo di ambienti di apprendimento innovativi e l'analisi di grandi quantità di dati sull'apprendimento.
Nonostante questi progressi, il dibattito sulla scientificità della pedagogia rimane aperto. Alcune critiche riguardano la complessità intrinseca dell'oggetto di studio (l'essere umano in formazione) e la difficoltà di isolare variabili in contesti educativi complessi. Tuttavia, l'attuale tendenza è quella di considerare la pedagogia come una scienza autonoma all'interno delle Scienze dell'Educazione, che si avvale di metodologie rigorose e di un approccio interdisciplinare per produrre conoscenze valide e affidabili a supporto della pratica educativa.
Il video "How Does Constructivism Influence Science Teaching?" esplora il ruolo del costruttivismo nella formazione scientifica.
How Does Constructivism Influence Science Teaching?

le discipline umanistiche includono filosofia, storia, letteratura, linguistica, archeologia, storia dell'arte, musica, teatro e danza. Le scienze umanistiche comprendono antropologia, sociologia, psicologia, scienze politiche, economia, geografia umana, storia dell'arte, musica, teatro e danza. Le scienze umane includono filosofia, storia, letteratura, arte, musica, religione, diritto, economia, scienze politiche, sociologia, antropologia, psicologia, pedagogia, geografia e linguistica. Infine, le scienze sociali includono sociologia, antropologia, scienze politiche, economia, geografia umana, storia, psicologia sociale e criminologia. 
 

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