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Pedagogista e Pedagogista Giuridico ( CTU e CTP)

lunedì 9 giugno 2025

Disturbi del neurosviluppo: DSA, ADHD, ASD, Terapia e legge per ASD: ABA, e legge 104; Disturbi del comportamento: DOP, DC

1. Disturbi del neurosviluppo: DSA, ADHD, ASD, 
Terapia e legge per ASD: ABA, e legge 104;
2. Disturbi del comportamento: DOP, DC.

1. I disturbi del neurosviluppo sono un gruppo di condizioni che influenzano il modo in cui il cervello si sviluppa e funziona. Questi disturbi possono influire su diverse aree, come l'apprendimento, il comportamento e le capacità sociali.
I Disturbo del neurosviluppo sono: Il DSA, ADHD, ASD,

1.1 I Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA) sono un insieme di disturbi del neurosviluppo che interessano in modo selettivo e circoscritto l'acquisizione e l'utilizzo di una o più abilità scolastiche, in particolare la lettura, la scrittura e il calcolo. È fondamentale sottolineare che i DSA non sono causati da disabilità intellettive, deficit sensoriali o svantaggio socio-culturale, ma hanno una base neurobiologica e una matrice evolutiva, manifestandosi come un'atipia nello sviluppo di specifiche funzioni cognitive.
La caratteristica principale che definisce i DSA è la loro "specificità": le difficoltà si concentrano in un'area di apprendimento ben definita, mentre il funzionamento intellettivo generale del soggetto è nella norma o addirittura superiore. Questo significa che un bambino o un ragazzo con un DSA può dimostrare intelligenza e vivacità in molti ambiti, ma incontrare ostacoli significativi e persistenti nell'automatizzazione di competenze che per i coetanei diventano automatiche con la pratica.
I DSA vengono classificati in base all'abilità specifica che risulta compromessa:
 * Dislessia: Si caratterizza per una difficoltà significativa e persistente nell'imparare a leggere. La lettura risulta lenta, scorretta e faticosa, con possibili ripercussioni sulla comprensione del testo scritto. Gli errori più comuni includono l'inversione di lettere, la sostituzione di suoni e la difficoltà a riconoscere le parole in modo rapido e automatico.
 * Disortografia: Riguarda la difficoltà nel tradurre correttamente i suoni in segni grafici, portando a un elevato numero di errori ortografici. Questi errori non sono casuali ma sistematici e possono includere l'omissione o l'aggiunta di lettere o sillabe, l'inversione di grafemi e la scorretta applicazione delle regole ortografiche (es. doppie, accenti, uso dell'h).
 * Disgrafia: Interessa la componente motoria della scrittura. La grafia di chi presenta questo disturbo è spesso poco leggibile, disordinata e prodotta con grande fatica. Le difficoltà si manifestano nella gestione dello spazio sul foglio, nella pressione della penna, nella forma e nella dimensione delle lettere.
 * Discalculia: Si manifesta con una marcata difficoltà nell'acquisizione delle abilità numeriche e di calcolo. Le difficoltà possono riguardare il riconoscimento dei simboli numerici, la capacità di contare, l'apprendimento delle tabelline, l'esecuzione di calcoli a mente e scritti e la risoluzione di problemi matematici.
La Diagnosi:
La diagnosi di DSA viene effettuata da un'équipe multidisciplinare composta da specialisti (neuropsichiatra infantile, psicologo, logopedista) e solitamente viene formalizzata al termine del secondo anno della scuola primaria per la dislessia e la disortografia, e alla fine del terzo anno per la disgrafia e la discalculia. Un criterio fondamentale per la diagnosi è un quoziente intellettivo nella norma, che permette di escludere altre cause di difficoltà di apprendimento.
È importante riconoscere precocemente i segnali di un possibile DSA per poter attivare interventi mirati e personalizzati che, attraverso l'utilizzo di strumenti compensativi e misure dispensative, permettono allo studente di esprimere al meglio il proprio potenziale.

1.2. Il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività l' ADHD, è  un disturbo del neurosviluppo  ed è una condizione neurobiologica complessa che si manifesta con un quadro persistente di disattenzione, iperattività e impulsività. Questi comportamenti, presenti in misura maggiore rispetto a quanto tipicamente osservabile in individui dello stesso livello di sviluppo, interferiscono in modo significativo con il funzionamento quotidiano in almeno due contesti di vita, come a casa, a scuola o sul lavoro.
Le caratteristiche principali del ADHD si articolano in tre aree sintomatologiche, che possono presentarsi in modo combinato o con la predominanza di una sull'altra.
Disattenzione Predominante
Gli individui con una prevalenza di sintomi di disattenzione possono mostrare:
 * Difficoltà a prestare attenzione ai dettagli: Commettono errori di distrazione nei compiti scolastici, sul lavoro o in altre attività.
 * Fatica a mantenere l'attenzione: Trovano difficile rimanere concentrati su compiti o attività ludiche per un periodo prolungato.
 * Apparente mancanza di ascolto: Sembrano non ascoltare quando gli si parla direttamente, come se la mente fosse altrove.
 * Difficoltà nel seguire le istruzioni: Non portano a termine i compiti, le faccende domestiche o i doveri sul posto di lavoro.
 * Scarsa organizzazione: Hanno difficoltà a organizzare compiti e attività, gestendo male il tempo e le scadenze.
 * Avversione per compiti che richiedono sforzo mentale: Evitano o sono riluttanti a impegnarsi in attività che richiedono un'attenzione sostenuta.
 * Tendenza a perdere oggetti: Smarriscono frequentemente oggetti necessari per le attività quotidiane (es. matite, libri, strumenti, chiavi).
 * Facile distraibilità: La loro attenzione viene facilmente deviata da stimoli esterni.
 * Sbadataggine nelle attività quotidiane: Si dimenticano di appuntamenti o di svolgere le normali commissioni.
Iperattività e Impulsività Predominanti
Le persone con una marcata componente iperattivo-impulsiva possono manifestare:
 * Agitazione motoria: Muovono costantemente mani e piedi, si dimenano sulla sedia.
 * Incapacità di stare seduti: Si alzano in situazioni in cui ci si aspetta che rimangano seduti, come in classe o in ufficio.
 * Comportamento irrequieto: Corrono o si arrampicano in situazioni inappropriate; negli adulti, questo si può tradurre in una sensazione interiore di irrequietezza.
 * Difficoltà a giocare o a impegnarsi in attività tranquille: Trovano difficile dedicarsi a passatempi in modo pacato.
 * Sensazione di essere "sempre in movimento": Agiscono come se fossero "motorizzati".
 * Eccessiva loquacità: Parlano in modo eccessivo e senza sosta.
 * Risposte impulsive: "Sparan" risposte prima ancora che la domanda sia stata completata.
 * Difficoltà ad aspettare il proprio turno: Sono impazienti in coda o durante le conversazioni.
 * Tendenza a interrompere o a essere invadenti: Si intromettono nelle conversazioni, nei giochi o nelle attività altrui.
Presentazione Combinata
È la forma più comune, in cui sono presenti in modo significativo sia i sintomi di disattenzione che quelli di iperattività-impulsività.
Manifestazioni nelle Diverse Età
È fondamentale sottolineare che le manifestazioni del ADHD variano con l'età. Nei bambini, l'iperattività è spesso più evidente. Con l'arrivo dell'adolescenza, l'iperattività motoria può diminuire, trasformandosi in una sensazione di irrequietezza interiore, mentre possono persistere o accentuarsi le difficoltà di pianificazione e l'impulsività.
Negli adulti, i sintomi possono essere meno eclatanti ma altrettanto invalidanti. L'iperattività si manifesta spesso come una costante agitazione interna, difficoltà a rilassarsi e un'eccessiva attività lavorativa. La disattenzione si traduce in problemi di organizzazione, gestione del tempo (procrastinazione), difficoltà a portare a termine i progetti e frequenti dimenticanze. L'impulsività può portare a decisioni affrettate, problemi nella gestione delle finanze e difficoltà nelle relazioni interpersonali.
Cause e Diagnosi
Le cause del DHD non sono ancora del tutto note, ma la ricerca scientifica ha evidenziato una forte componente genetica e neurobiologica. Vi è un'interazione complessa tra fattori ereditari e, in misura minore, fattori ambientali (come l'esposizione a sostanze tossiche durante la gravidanza o complicazioni perinatali). Non è causato da una cattiva educazione o dalla "pigrizia".
La diagnosi di ADHD è un processo clinico complesso che deve essere condotto da specialisti (neuropsichiatri infantili, psichiatri, psicologi). Si basa sulla raccolta di informazioni da più fonti (genitori, insegnanti, il paziente stesso), interviste cliniche strutturate, questionari standardizzati e, talvolta, test neuropsicologici per valutare le funzioni attentive ed esecutive. Un criterio fondamentale per la diagnosi è che i sintomi siano presenti prima dei 12 anni di età e che compromettano la qualità della vita dell'individuo.

1.3. L'ASD è  il disturbo dello Spettro Autistico,  è un disturbo del neurosviluppo che influisce sulla comunicazione e sull'interazione sociale.
 Si manifesta con comportamenti ripetitivi e interessi ristretti. I sintomi principali sono:
 * Difficoltà nella comunicazione e nell'interazione sociale
 * Comportamenti e interessi ripetitivi e ristretti
 * Ipersensibilità o iposensibilità agli stimoli sensoriali. 
La diagnosi dell'ASD è un processo complesso che richiede tempo e osservazione. Non esiste un test specifico, ma si basa sull'osservazione del comportamento del bambino in diversi contesti e sulla raccolta di informazioni da genitori, insegnanti e altri adulti significativi. Vengono utilizzati anche questionari e scale di valutazione per misurare la frequenza e l'intensità dei sintomi.
L'ABA  terapia per ASD: o analisi comportamentale applicata, non è un disturbo, ma un tipo di terapia. È spesso usata per aiutare le persone con autismo ASD e altri disturbi del neurosviluppo ad apprendere nuove abilità e ridurre i comportamenti problematici,
 perché li aiuta a migliorare la comunicazione, l'interazione sociale e le abilità quotidiane.
La legge 104 riconosce i diritti e le agevolazioni per le persone con disabilità, come l'ASD. La legge 104 riconosce altre condizioni come l'ADHD, il DOP, il DC e il DSA ma accompagnate da altre patologie di disabilità.


2. I disturbi del comportamento sono un gruppo di disturbi mentali in cui una persona ha un modello di comportamento dirompente e aggressivo. Questo comportamento può includere atti di violenza, distruzione di proprietà, furto e violazione delle regole. I disturbi del comportamento sono più comuni nei bambini e negli adolescenti, ma possono verificarsi anche negli adulti. I Disturbi del comportamento" sono: DOP, DC


2.1. Il DOP Disturbo Oppositivo Provocatorio è un disturbo del comportamento che si manifesta con atteggiamenti di sfida, disobbedienza e ostilità verso le
 figure autoritarie. 
Il  (DOP) è un disturbo neuropsichiatrico dell'età evolutiva caratterizzato da una modalità ricorrente di comportamento negativistico, ostile, provocatorio e vendicativo. Il DOP è considerato anche un disturbo del neurosviluppo. Questo significa che le sue cause sono legate allo sviluppo del cervello e del sistema nervoso. 
Questi comportamenti si manifestano più frequentemente e intensamente rispetto a quanto tipicamente osservabile in bambini o adolescenti della stessa età e livello di sviluppo.
Caratteristiche principali del DOP
Il DOP si manifesta attraverso sintomi che possono essere raggruppati in tre aree principali, e devono persistere per almeno sei mesi per poter porre una diagnosi:
 * Umore collerico/irritabile:
   * Spesso perde le staffe.
   * È spesso suscettibile o facilmente irritato dagli altri.
   * È spesso arrabbiato e rancoroso.
 * Comportamento polemico/provocatorio:
   * Litiga spesso con gli adulti.
   * Spesso sfida attivamente o si rifiuta di rispettare le richieste o le regole degli adulti.
   * Spesso irrita deliberatamente le persone.
   * Spesso accusa gli altri per i propri errori o il proprio cattivo comportamento.
 * Tendenza alla vendicatività:
   * È spesso dispettoso o vendicativo (almeno due volte negli ultimi sei mesi).
Quando si manifesta e come si differenzia
Il DOP compare solitamente in età prescolare o nella prima infanzia (spesso intorno ai 6 anni), ma può continuare e aggravarsi fino all'adolescenza. È importante distinguere il DOP da un semplice comportamento oppositivo "normale" per l'età, considerando la frequenza, l'intensità e la durata dei sintomi.
A differenza del Disturbo della Condotta (DC), il DOP non include aggressioni a persone o animali, distruzione di proprietà, furti o frodi. Nel DOP prevalgono le difficoltà di regolazione emotiva (collera, irritabilità) e la provocazione, mentre nel DC si riscontrano problemi più gravi legati alla violazione delle norme sociali e dei diritti altrui. Tuttavia, il DOP può essere un precursore del Disturbo della Condotta in una percentuale di casi.
Fattori di rischio
Non esiste una singola causa per il DOP, ma una combinazione di fattori può contribuire al suo sviluppo:
 * Fattori genetici e fisiologici: la familiarità per il disturbo e alcune caratteristiche neurobiologiche.
 * Fattori temperamentali: difficoltà nella regolazione emotiva e nella tolleranza della frustrazione.
 * Fattori ambientali: instabilità familiare, educazione eccessivamente severa o troppo permissiva, mancanza di supervisione, maltrattamenti (fisici o psicologici) o trascuratezza.
Diagnosi e trattamento
La diagnosi del DOP viene posta da specialisti (neuropsichiatri infantili o psicologi) attraverso l'osservazione dei comportamenti e interviste cliniche approfondite con il bambino, i genitori e, se possibile, gli insegnanti.
Il trattamento solitamente include:
 * Psicoterapia individuale: in particolare la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) che aiuta il bambino a gestire le emozioni e a sviluppare strategie di coping.
 * Parent training: per fornire ai genitori strategie efficaci di gestione del comportamento e migliorare la comunicazione familiare.
 * Terapia di interazione genitore-bambino: per rafforzare il legame e promuovere interazioni più positive.
 * Terapia di gruppo: per sviluppare abilità sociali.
 * In alcuni casi, possono essere utilizzati farmaci per ridurre l'irritabilità o trattare disturbi associati come ansia o depressione.
L'intervento precoce è fondamentale per prevenire l'aggravamento del disturbo e le possibili complicanze a lungo termine, come lo sviluppo di disturbi d'ansia, depressione o, in alcuni casi, il Disturbo della Condotta.

2.2. Il DC disturbo di condotta disturbo del comportamento 
più grave, caratterizzato dalla violazione persistente delle regole e dei diritti altrui. 
Il disturbo della condotta è un problema di salute mentale che colpisce bambini e adolescenti, caratterizzato da un modello persistente e ripetitivo di comportamento in cui vengono violati i diritti fondamentali degli altri o le principali norme sociali e regole appropriate all'età.
In altre parole, i ragazzi con disturbo della condotta hanno grandi difficoltà a seguire le regole, a comportarsi in modo socialmente accettabile e mostrano un disprezzo per gli altri.
Le caratteristiche principali di questo disturbo rientrano in quattro categorie generali:
 * Aggressività verso persone e animali:
   * Bullismo, minacce o intimidazioni.
   * Iniziare risse fisiche.
   * Uso di armi che potrebbero causare gravi danni (es. bastoni, coltelli, pistole).
   * Crudele verso persone o animali (fisicamente).
   * Furto con aggressione alla vittima.
   * Coercizione all'attività sessuale.
 * Distruzione della proprietà:
   * Appiccare incendi intenzionalmente con l'intenzione di causare danni.
   * Distruggere deliberatamente la proprietà altrui (vandalismo).
 * Inganno o furto:
   * Irruzione in edifici, case o auto.
   * Mentire per ottenere beni, favori o per evitare obblighi.
   * Rubare senza confrontarsi con la vittima (es. taccheggio).
   * Falsificazione.
 * Gravi violazioni delle regole:
   * Spesso stare fuori di casa di notte nonostante le obiezioni dei genitori, iniziando prima dei 13 anni.
   * Fuggire da casa (almeno due volte mentre vive ancora a casa dei genitori, o una volta senza un lungo ritorno).
   * Assenze frequenti da scuola, iniziando prima dei 13 anni.
Altre caratteristiche comuni
I bambini e gli adolescenti con disturbo della condotta possono anche mostrare:
 * Mancanza di empatia o rimorso: Difficoltà a provare o esprimere empatia, e spesso non mostrano rimorso per le loro azioni.
 * Irritabilità: Possono essere facilmente frustrati e irritabili.
 * Bassa autostima: Sebbene possano apparire "duri", spesso hanno una bassa autostima.
 * Difficoltà nelle relazioni: Hanno problemi a fare e mantenere amicizie.
 * Uso di sostanze: Possono iniziare a usare alcol o droghe in giovane età.
 * Comportamenti impulsivi: Agiscono senza considerare le conseguenze.
Cause e fattori di rischio
Il disturbo della condotta è considerato un disturbo neuro-evolutivo, il che significa che emerge quando il cervello si sviluppa in modo diverso rispetto ai bambini tipici. È il risultato di una combinazione di fattori genetici e ambientali:
 * Fattori genetici: Una moderata ereditarietà per comportamenti antisociali, impulsività, aggressività e insensibilità alla punizione.
 * Fattori ambientali:
   * Abuso o negligenza infantile.
   * Esposizione a violenza domestica o della comunità.
   * Povertà o basso status socio-economico.
   * Genitorialità inefficace (es. disciplina incoerente o eccessivamente dura, scarsa supervisione).
   * Conflitti familiari.
   * Presenza di altri problemi di salute mentale nei genitori (es. abuso di sostanze, disturbo da deficit di attenzione e iperattività - ADHD, disturbi dell'umore).
   * Problemi scolastici.
   * Traumi o eventi di vita stressanti.
 * Anomalie cerebrali: Alcuni studi suggeriscono che i bambini con disturbo della condotta possono avere anomalie in determinate aree del cervello, in particolare nel lobo frontale, che influisce sulla capacità di pianificare, evitare pericoli e imparare dalle esperienze negative.
Diagnosi e trattamento
La diagnosi di disturbo della condotta viene fatta da professionisti della salute mentale e richiede che i sintomi siano presenti per almeno 12 mesi e causino una significativa compromissione nella vita del bambino.
Il trattamento è complesso e spesso include una combinazione di:
 * Terapia cognitivo-comportamentale (CBT): Aiuta a migliorare le capacità di risoluzione dei problemi, la comunicazione, il controllo degli impulsi e la gestione della rabbia.
 * Terapia familiare: Aiuta i genitori a imparare modi efficaci per stabilire e far rispettare limiti sani al comportamento del bambino.
 * Terapia farmacologica: Può essere usata per trattare condizioni coesistenti come ADHD, ansia, depressione o disturbo bipolare, che spesso si presentano insieme al disturbo della condotta.
Un intervento precoce è fondamentale, poiché i bambini e gli adolescenti che vengono diagnosticati e trattati precocemente hanno maggiori probabilità di superare i loro problemi comportamentali. In casi gravi, il disturbo della condotta può evolvere in un disturbo antisociale di personalità nell'età adulta.

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