martedì 5 luglio 2022

lingua greca e la scrittura greca: dall' antica al moderno

La lingua greca antica (in greco: Αρχαία ελληνική γλώσσα; in greco antico: Ἑλληνική γλῶσσα) è una lingua flessiva di tipo SOV (soggetto, oggetto, verbo) a elevato grado di sinteticità, di origine indoeuropea, il protoindoeuropeo (indicato anche comunemente come indoeuropeo) è la protolingua che, secondo la linguistica comparativa, costituisce l'origine comune delle lingue indoeuropee. 
I dialetti del greco, che è la lingua indoeuropea con la maggior continuità storica, dato che un arcaico dialetto greco, il miceneo, nelle sue varianti normale e speciale, è stato scoperto nel 1953 da Michael Ventris nelle tavolette in Lineare B dei palazzi Achei dei secc. XVI-XIII a.C.; della famiglia dei dialetti greci fanno parte, in età storica, lo ionico-attico, il dorico, l'eolico, l'arcado-cipriota, il greco di nord-ovest, il panfilio;
 i dialetti erano parlati nell'antica Grecia, nelle isole dell'Egeo e nelle colonie greche sulle coste del Mediterraneo orientale e occidentale. 

Nell' età preistorica in Grecia si parlava il substrato preellenico:
L' età preistorica  va dall' età della pietra all'età del rame:
l'età della pietra è suddivisa a sua volta in tre periodi paleolitico, mesolitico e neolitico:
1. paleolitico che va da (2 milioni e mezzo di anni a.C. al 10.000 a.C.),
2. mesolitico che va dal (10.000 all'8000 a.C.),
3. neolitico dall' (8.000 al 3.500 a.C.). 
Seguono le altre 3 età del metallo, rame, bronzo e ferro:
1. età del rame (3500-3000 a.C.), 
Che comprendono anche le età protostoriche dall'età del bronzo all'età del ferro.
2. età del bronzo (3000-1100 a.C.), 
3. età del ferro (a partire dal 1100 a.C. 1 a.C.). Dove all' interno troviamo l' età classica 510-323 a. C.
Durante l' età del bronzo tra il 3000 a.C. e il 1600 in grecia la lingua cambio divenendo una lingua proto-ellenica o proto greco.
 Dal 1600 a.C.  al 800 che comprende l' età del bronzo e del ferro (compresa l' età classica) si parlò invece il miceneo che era la lingua degli achei o micenei vecchia popolazione greca essa è definita anche la lingua di Omero che si trova in epoca di cambiamento tra la lingua micenea e la lingua greco antica parlata tra l' 800 e il 330 a. C. 

 Durante l' età del ferro tra il 330 a. C.
  e dopo la nascita di Cristo  330 d. C. In grecia si parlava la Koinè greca, conosciuta anche come greco alessandrino o greco ellenistico (perché è stata la lingua del periodo ellenistico nella storia greca, caratterizzato dall'espansione della civiltà greca ad opera di Alessandro Magno, che portò questa lingua nei territori conquistati), che diventò la lingua comune (traduzione di κοινή; è "comune" il suo utilizzo per la redazione dei primi testi cristiani, greco del Nuovo Testamento, greco biblico o greco patristico. Dalla koinè hanno avuto origine il greco moderno e le sue relative varianti dialettali.

Il greco medievale si parlò tra il 330 d.C. e il 1453 d.C.,

 Il greco moderno si parla dal 1453 d.C. ad oggi.

Lingua scritta greca

La scrittura micenea era il Lineare B che derivava da quella minoica, il Lineare A. Il Lineare A era diffusa tra il 1700 a.C. ed il 1400 a.C.

Il Lineare B fu un sistema di scrittura a carattere sillabico utilizzato dai Micenei o Achei Dal 1600 a.C. all' 800 a.C. per denotare graficamente la loro lingua, risultata essere una forma arcaica della lingua greca.

Le prime testimonianze di questa scrittura si trovano su tavolette risalenti ai secoli XIV e XIII a.C.

Nel 1953 da Michael Ventris nelle tavolette in Lineare B dei palazzi Achei dei secc. XVI-XIII a.C.; della famiglia dei dialetti greci fanno parte, in età storica, lo ionico-attico, il dorico, l'eolico, l'arcado-cipriota, il greco di nord-ovest, il panfilio;

I primi testi in lineare B furono trovati da Evans nel 1900 nel Palazzo di Cnosso; altri esemplari furono rinvenuti a Pilo di Messenia, a Micene e a Tebe.

La decifrazione della Lineare B si deve ad Alice Kober, Michael Ventris e John Chadwick, dalla metà degli anni '40 alle pubblicazioni del 1953.

Il Lineare B è scritta da sinistra a destra e conta circa 200 segni, dei quali una novantina sono segni sillabici con valore fonetico, mentre i rimanenti sono ideogrammi, con valore semantico.

Esiste anche un sistema numerico decimale, costituito da linee verticali per le unità, orizzontali per le decine e cerchi per le centinaia. Si tratta di una scrittura arcaica e abbastanza rudimentale, che non evidenzia abbastanza bene i fenomeni fonetici del miceneo (tra l'altro, non registra la quantità vocalica).

Il lineare B (e presumibilmente anche il lineare A che lo precede cronologicamente) era impiegato per scrivere su tavolette, oggetti, e (poco) nella glittica, ma presumibilmente questi erano solo alcuni dei suoi usi.


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