domenica 25 novembre 2018

Consulente pedagogico consulenza pedagogica



Il Consulente pedagogico e la consulenza pedagogica

Chi è il consulente pedagogico? Il consulente pedagogico è un pedagogista, ossia un professionista Laureato Magistrale 3+2= 5 anni,  abilitato alla professione, livello VII dell'U.E. EQF o QEQ, di livello apicale, con la L. 205/17 art. 1 co. 595, egli è un teorico dell'Educazione e della Formazione Umana (ricerca e azione), professionista della relazione d'aiuto praticamente è un esperto dei processi educativi e formativi continui per tutto l' arco della vita dalla gravidanza all' età geriatrica quindi effettua educazione e formazione per adulti anche detto andragogista ed dell'apprendimento. 
Dove lavora? Nel publico e negli studi privati o associati con altre professioni affini nei seguenti ambiti: giuridico, famiglia, genitorialità, scolastico, ambientale, culturale, sportivo, motorio, socio-educativo, socio-assistenziale, in modo formale, informale, non formale come da L. 205/17 Co 594, essa appartiene alle professioni non ordinistiche Colap come da L. 4/13. 
Lo studio deve essere laico? Assolutamente si, ok si fa benedire perché personalmente si può essere di qualunque religione ma dopo si deve tornare allo laicità  professionale, si deve ragionare e dimostrare all'utenza di ragionare scientificamente e non ideologicamente di religione cristiano cattolica o altra religione... Quindi niente raffigurazioni religiose nel proprio studio come: croci, santi, madonne, angeli, etc. 
Di chi si occupa? della persona per tutto il ciclo di vita, dalla gravidanza alla vecchiaia. 
Quale è la durata della consulenza? La consulenza pedagogica della durata di 1 ora a settimana, a seconda del caso, può avere una durata: breve da 6 a 8 settimane, media da 2 mesi a 7/8 mesi, lunga da 9 mesi a 2 anni.
La consulenza breve  può essere fatta, dopo aver firmato il consenso informato online contenente la legge sulla privacy,  può essere fatta anche online tramite i social come: Skipe, telegram, WhatsApp,etc. la forma di pagamento  si effettua online. 
Anche brevi forme di formazione possono essere fatte tramite social come: siti, podcast, pagine fb, gruppi su fb, istagram, YouTube, il proprio profilo facebook
Ed avere contatti su LinkedIn che è un sito professionale e Twitter. 


Come faccio a scegliere tra il pedagogista e lo psicologo? Le due figure professionali, entrambe laureate magistrali 3+2= 5 anni, sono affini e complementari ma diverse e si dovrebbe (come in alcuni casi succede) lavorare in sinergia, si occupano delle persone negli stessi campi ma mentre lo psicologo si occupa della parte cognitiva e dell’inconscio, il pedagogista si occupa della parte conscia dei processi educativi e formativi quindi comportamentali della persona. Nessuna delle due cerca di entrare nel ramo dell’altra, ma sapere le differenze ed individuare il tipo di problematica è un compito difficile che spetta ai 2 professionisti che per etica professionale e deontologica dovrebbero inviare il paziente/utente dalla figura più idonea al caso in questione, quindi, lo psicologo dal pedagogista ed il pedagogista dallo psicologo, e non accollarsi dei casi di cui non si hanno competenze e strumenti. Ad esempio per un disagio sociale o relazionale non ci vuole nessuna diagnosi psicologica, è il pedagogista che se ne dovrebbe occupare.

Il consulente pedagogico come svolge l’accoglienza e la presa in carico? Dopo aver preso appuntamento tramite n. di cell. o mail viene accolto nello studio di consulenza, il consulente pedagogico, dopo un attenta analisi e valutazione fatta sulla persona per capire se la gestione del caso è di sua competenza o di competenza di professionisti affini (in quest'ultimo caso rimanda la persona da colleghi per la risoluzione del caso per correttezza deontologica ed etica), se di sua competenza, invece, effettua la presa in carico della persona che può essere adulto o bambino,  dopo averle fatto firmare il modello di consenso informato per adulti e bambini ma in quest'ultimo caso firmerà sempre il/i genitore/i o i tutori legali. I MODELLI contengono  tutto ciò che si farà all'interno della consulenza pedagogica compreso l'onorario del consulente pedagogico preso dal tariffario dello stesso, che l'utente può chiedere di verificare e anche un foglio con la legge sulla privacy europea. Il tutto verrà firmato sia dagli utenti sia dal consulente pedagogico, sia nel caso sia presente, anche dall'educatore, a cui dovrà/nno attenersi.

La consulenza pedagogica come si svolge? il consulent
e pedagogico, dopo un anamnesi, stila un profilo pedagogico della persona che andrà rimodellato nel tempo, la persona verrà guidata durante la consulenza pedagogica fino ad un completo cambiamento del suo stile di vita.
Il consulente pedagogico può usare strumenti come i test? Il pedagogista può utilizzare nella sua professione, per togliersi alcuni dubbi, anche strumenti come la testistica pedagogica delle case editrici della Giunti OS nei livelli A2 e A1, per i pedagogisti Clinici anche del livello B1, e i test della Erikson senza livelli. 
Alcuni strumenti obbligatori per i liberi professionisti o lavoratori autonomi: oltre alla p. Iva, la gestione separata Inps, La RC professionale e per terzi, l'iscrizione all'Albo privato di tipo A dell'Associazione, le fatture/ricevute fiscali sia digitale che cartacea, la Pec, la firma digitale, il timbro, i bigliettini da visita, la legge sulla privacy art 13 DLgs 196/03 e art13 del GDPR679/2016, obbligatori con la Dlgs 101/18,  i consensi informati con legge sulla privacy, C.V. Europeo o meglio l' Europass e la lettera di presentazione, le targhe fuori al portone, dietro la porta, al campanello, alla posta, Pen drive, pc e WiFi, stampante scanner e fotocopiatrice, n. Cell., mail, pergamena di Laurea Magistrale attaccata alla parete,  ed altri attestati importanti come il tirocinio, l'appartenenza ad un Associazione di Categoria legalmente riconosciuta, l'attestato di pedagogista qualificato che dimostra di essere iscritto all'albo privato di tipo A, master, etc. 
Come si effettua il monitoraggio pedagogico? Finita la consulenza pedagogica verrà fatta un ultima consulenza dopo un mese per monitorare se ci sono ricadute oppure i cambiamenti si sono stabilizzati.

Come si effettua il pagamento al consulente pedagogico? Alla fine del processo dopo aver pagato l’onorario al consulente pedagogico verrà rilasciata la fattura digitale dal consulente pedagogico con n. di P.IVA, firma digitale e timbro e verrà inviata via pec.

Di cosa si occupa il consulente pedagogico? Del disagio sociale e/o relazionale, ovvero della parte sana e conscia molto spesso sottovalutata ma di grande impatto nella società attuale.
Di quali casi si occupa il consulente pedagogico?: di quella parte che nel giuridico chiameremmo la parte civile:    
in casi di :
- diversi tipi di genitorialità: riguardanti separazioni, divorzi, nullità, annullamenti, convivenze, genitorialità genetica (da fecondazione omologa ed eterologa), sociale (compagni dei genitori), in differita (tarda età), omogenitorialità, genitorialità tradizionale, unigenitorialità, alle puerpere e alle gravide, affidamenti condivisi e adozioni;
-vari tipi di famiglia generate da diversi modalità: convivenze, famiglie arcobaleno, famiglie liquide, ricomposte semplici e complesse, ricostituite semplici e complesse, famiglie tradizionali o la comunicazione tra nonni (consanguinei e sociali) genitori e figli e le varie confusioni di ruoli generate da queste;
coppie: eterosessuali ed omosessuali che hanno problemi di comunicazione: uomo-donna, uomo-uomo e donna-donna, e tutto ciò che ne comporta;
individuali: per persone che non si sentono capite per via di disagi relazionali e sociali generiamo un ascolto attivo, ed empatico guidando la persona a migliorare la sua qualità di vita;
- ai docenti ed educatori per far sì che questi si rivolgano al singolo studente in modo adeguato secondo le difficoltà presentate dallo stesso.

Come si svolge la consulenza nei diversi casi?
Ai genitori è rivolta la consulenza per i disagi a livello trigenerazionale ovvero i complicati rapporti tra: nonni, genitori e figli e alla confusione dei ruoli all'interno della famiglia, alla comunicazione tra figli (bambini, adolescenti, giovani, adulti) e genitori difatti i tipi di comunicazione vengono continuamente con-fusi generando disadattamenti, disagi e richieste non consone alle diverse età dei figli, che altresì, generano disagi nell'apprendimento a livello scolastico, ecco perché la consulenza va fatta oltre che al sistema famiglia anche ad i docenti ed educatori coinvolti nel processo educativo e formativo dei ragazzi, inoltre, anche a livello di orientamento scolastico e lavorativo per capire come tali ragazzi possano essere utili alla società orientandoli Vs il lavoro più idoneo a loro a seconda delle maggiori propensioni del giovane facendo un bilancio delle competenze ed evitando la dispersione scolastica ed anche la mortalità scolastica.
La consulenza alle puerpere ed alle gravide è un modo particolare per rispondere alle domande dei neogenitori di come comportarsi con i figli in arrivo e la conseguente gestione della nuova famiglia appena formata ed i ruoli all' interno di essa e come comportarsi con le gelosie tra fratellini e sorelline più grandi che se prima erano considerati principi/esse della casa ora devono condividere questo ruolo con il fratellino/sorellina in arrivo o magari con le nuove famiglie riformate a seguito di separazioni e divorzi.

Quali sono gli altri ruoli e competenze di consulenti pedagogici? Alcuni consulenti si occupano anche di quella parte che chiameremmo nel giuridico penale: violenza sulle donne, maltrattamenti minorili, violenze domestiche, bullismo, cyber bullismo, stalking, codice rosso e Revenge Porn, cyber stalking, mobbing, cyber mobbing, blu wale, etc. che possono essere espletate con diversi ruoli come ad es. anche in consulenze pedagogiche di gruppo (genitori e docenti) oppure formazione, dove il formatore è il pedagogista ed formandi sono i docenti ed educatori nelle scuole o c/o istituti educativi, o come supervisione pedagogica per tirocinanti educatori e tirocinanti pedagogisti, ed in progetti con vari tipi di Enti Locali, Università e Scuole. Essi si occupano anche di docenze nelle scuole superiori e universitarie nella Classe A 18 nei Licei tecnici e professionali in scienze umane e filosofia e nella classe A 19 in filosofia e storia idem nell'università ha anche il dottorato di ricerca nella classe 2 in discipline pedagogiche e psicologiche, può effettuare anche lezioni private, doposcuola, per studenti di scuole superiori e universitari, si occupano anche di dirigenza e coordinamento nel ruolo di dirigenti e coordinatori nelle scuole e Università e nelle associazioni o ciò che concerne i servizi alla persona.

Il pedagogista può anche scegliere di avvalersi o non avvalersi dell'aiuto di un educatore.
Nel caso in cui il consulente pedagogico si avvalga della collaborazione dell'educatore come si differenziano le due professioni? Il consulente pedagogico è un pedagogista ed è un professionista laureato magistrale 3+2=5 anni, egli è un teorico dell'Educazione e della Formazione Umana (ricerca e azione), egli fa consulenza pedagogica un’ora a settimana con l'utente, e attraverso l'anamnesi e la valutazione, della persona, traccia un profilo pedagogico e successivamente stila un progetto educativo su misura per la persona, tale progetto viene dato all'educatore che è un Laureato 3 anni quindi è un tecnico pratico dell'educazione che seguirà le direttive del progetto pedagogico, in quanto l'educatore è in stretto contatto con l'utente quotidianamente, nel tempo, i cambiamenti dell'utente vengono riportati dal educatore al consulente pedagogico che, dopo attenta analisi e verifica in itinere con l'utente, rimodellerà' il progetto che verrà ridato all'educatore. L'educatore farà in modo di migliorare la qualità di vita dell'utente, indirizzato dal progetto educativo rimodellato, e con i strumenti educativi a sua disposizione e al tempo trascorso con l'utente, fino al completo miglioramento della qualità di vita dell'utente in questione.
Dopo un mese si effettuerà con il consulente pedagogico l'ultima verifica per monitorarne i cambiamenti avvenuti.

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