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Pedagogista e Pedagogista Giuridico ( CTU e CTP)

lunedì 7 settembre 2015

Androfobia




Il termine venne coniato da due psicologi, Connell Cowan e Melvyn Kinder, il significato originario era  di donne"disadattate" che rifiutavano il matrimonio come un'unica opzione. Oggi con le donne che preferiscono vivere l'indipendenza, l'androfobia, ha assunto un significato diverso, infatti,  viene riconosciuta a chi soffre realmente di un problema che compromette le relazioni future e la vita affettiva di una donna. Ne sono affette prevalentemente le donne ma anche gay che hanno paura di rivolgersi al proprio sesso. Degli uomini si colgono solo le cose ritenute “non buone”: prepotenza, disattenzione, fanatismo, egoismo. E’ difficile per un uomo conquistare una donna con tale fobia. La donna ha paura di legarsi all’altro sesso e/o di creare relazioni stabili. Quasi sempre si scambia questa patologia con la tendenza all’indipendenza della donna moderna, ma in realtà ha radici molto più profonde che nascono dal timore di abbandonare o di essere abbandonati. Più nello specifico di fare o di farsi male. Le donne affette da tale disturbo tendono ad avere rapporti non duraturi nel tempo
Chi soffre di androfobia non necessariamente scappa via urlando alla vista di un uomo, ma vede nel genere maschile ogni tipo di difetto e nessuna possibilità di miglioramento.  Con il termine “androfobia” si indica una forte sensazione di paura nei confronti delle persone di sesso maschile. La parola deriva infatti dal greco: andras "uomo" e phobos "paura", e descrive una paura intensa e anormale, una paura che può compromettere significativamente la qualità della vita di chi ne soffre tale paura è anche degli uomini ma nella maggioranza è nelle donne. Le persone androfobiche tenderanno infatti ad evitare gli uomini e si sentiranno estremamente nervose quando e se si vedranno “costrette” a stare in loro presenza o a conversare con loro.
Le cause spesso si riconducono a violenze e abusi subiti nell'infanzia che non vengono correttamente elaborati.  Molto spesso l’androfobia porta all’omosessualità femminile.
Fra i sintomi emozionali dell’androfobia: Ansia incontrollabile, evita mento degli uomini, Incapacità di lavorare, consapevolezza che le paure siano incontrollate, ma anche l’incapacità di controllarle, Pensieri ossessivi, Paura di perdere il controllo o essere pazzi, panico, nervosismo,
I sintomi fisici sono: Palpitazioni, Mancanza di fiato, Cuore accelerato, palpitazioni, Dolore al petto, Sudore, Nausea,  respiro corto,  Paura di svenire.
cosa fare? prendere coscienza del fenomeno fobico; adottare una strategia da usare per far fronte a questa fobia, per acquisire la fiducia e favorire una buona autostima.
quando si è consapevoli dell’ eccessivo ed irragionevole proprio stato ansiogeno verso la situazione temuta, la persona sarà in grado, con l’aiuto di una persona qualificata, di sviluppare un processo di consapevolezza e rielaborazione delle proprie problematiche.

Il trattamento potrà andare dalla semplice terapia all’esposizione graduale al fattore scatenante, fino al mettere in pratica delle tecniche di rilassamento volte ad attenuare i sintomi della paura.
Esistono infine dei rimedi farmacologici volti ad attenuare i sintomi dell'androfobia, senza in realtà curarla.
 Il film “Ciliegine” di Laura Morante parla di questo tema ovvero l’Androfobia, la paura di degli uomini. La patologia non è da sottovalutare ed è caratterizzata dal timore degli uomini, che si trasforma di ossessione. La donna ha paura di legarsi all’altro sesso, in quanto incapace di creare situazioni e relazioni stabili. Non è in grado di rapportarsi all’altro sesso.
 ginofobia è la paura delle donne, venustrafobia è la paura delle belle donne, gamofobia è la paura del matrimonio.

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